Sebastiano Di Diego e Fabrizio Micozzi
Quotazione in borsa e minibond: quali concrete opportunità
per le PMI
Corporate finance advisory and strategy consulting
Quali sono le priorità per imprese
• Dalla ricerca Smes: Equipped ToCompete commissionata da Sap all’Oxford Economics emerge le imprese italiane considerano strategici per guidare la crescita del business tre elementi fondamentali:
3
46% investimenti in tecnologia, per ridurre i costi e incrementare l’efficienza
32% espansione globale
30% ampliamento della propria offerta
Per implementare queste scelte strategiche servono investimenti
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Di che cifre stiamo parlando?
• Per tornare crescere le imprese devono quindi far ripartire gli investimenti.
• Ipotizzando per cinque anni una crescita degli investimenti in linea con quella del decennio pre-crisi (+ 5,2% all’anno a prezzi correnti nel 1998 -2007) servirebbero 90 miliardi di finanziamenti addizionali in cinque anni.
•
Il creditcrunch non si arresta
I prestiti calano del 2,5% all’anno
Le altre fonti devono fornire 196 miliardi in cinque anni
Ripartendoli in proporzione tra le fonti non bancarie il capitale proprio deve salire di 108 miliardi
Primo scenario
Il grado di patrimonializzazionedeve passare dal 40,6% al 42,7%
I prestiti scenderebbero dal 26,3% al 22,6%
Il creditcrunch si arresta
I prestiti restano fermi
Le altre fonti devono fornire 90 miliardi in cinque anni
Ripartendoli in proporzione tra le fonti non bancarie il capitale proprio deve salire di 49 miliardi
Secondo scenario
Il grado di patrimonializzazionedeve passare dal 40,6% al 41 %
I prestiti scenderebbero dal 26,3% al 25,6%
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Perché le imprese sono:
• troppo dipendenti dal credito bancario;
• patrimonialmente deboli e tendenzialmente chiuse a investitori esterni.
Perchè la crisi è stata così forte in Italia?
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Composizione percentuale delle passività delle aziende nel 2013
La struttura patrimoniale delle imprese
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Il peso del debito bancario
• I finanziamenti bancari rappresentano la quota assolutamente più rilevante dei debiti finanziari delle imprese italiane.
• Queste mostrano una dipendenza dal sistema bancario decisamente più accentuata rispetto a quanto registrato nella zona Euro
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I rischi dell’eccessivo debito bancario
• - possibile attivazione di meccanismi pro-ciclici.
• Nelle fasi negative del ciclo economico aumenta la quota di imprese che incontra difficoltà nel rimborso dei prestiti, con conseguenze negative sui bilanci delle banche.
• A sua volta l’aumento dei rischi bancari e dei connessi requisiti di patrimonializzazione induce le banche a politiche di offerta più prudenti, in grado di accrescere ulteriormente le difficoltà delle imprese, avviando così un circolo vizioso;
• - forte dipendenza dalle prassi consolidate dei finanziamenti bancari, che vedono una quota elevata di prestiti a breve termine e un ampio ricorso alle garanzie, pubbliche e private
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Che cosa sta succedendo?
• Sofferenze sui prestiti alle imprese →sono salite a 103 miliardi nel novembre 2013 (12,6% del totale dei prestiti), da 25 miliardi nel 2008.
• Sofferenze sui crediti alle famiglie crescono (32 miliardi, da 10) e quelle sui prestiti alle famiglie produttrici sono salite a 13 miliardi (da 6).
• Ciò rende più prudenti le banche nell’erogazione di nuovi finanziamenti.
• Il rischio di credito, infatti, sale con le sofferenze in quanto viene misurato ex-post proprio dal loro ritmo di accumulo: il tasso di ingresso in sofferenza è salito al 2,9% annuo nel 2° trimestre 2013, dallo 0,9% nel 2007.
Il credit crunch
• In Italia la caduta dei prestiti bancari alle imprese è stata finora del 10,5% dal picco del settembre 2011, pari a -96 miliardi.
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La riduzione dei prestiti bancari
• I prestiti delle banche alle imprese sono già diminuiti più del PIL nominale nel 2012-2013; il rapporto prestiti/PIL si è ridotto rapidamente e potrebbe scendere ancora.
• In ogni caso l’andamento dei prestiti bancari nel 2014-15 non potrà soddisfare pienamente il fabbisogno finanziario creato dal miglioramento della domanda e dell’attività economica e ciò rende urgente lo sviluppo dei canali di finanziamento non bancari.
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• Per recuperare competitività le PMI devono perseguire due scelte fondamentali:
Le scelte fondamentali da intraprendere
il rafforzamento patrimoniale
la differenziazione delle fonti di finanziamento
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• Un’impresa ben capitalizzata garantisce meglio il proprio debito e quindi può accedere più facilmente e a condizioni migliori al credito bancario o di mercato.
• La crescita patrimoniale (quando l’autofinanziamento o le risorse imprenditoriali non sono sufficienti) può essere perseguita attraverso:
• l’apertura del capitale di rischio a investitori esterni (es. operazioni di private equity)
• la quotazione in borsa o su mercati alternativi (c.d. equitycapital market).
Il rafforzamento patrimoniale
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• L’obiettivo della diversificazione delle fonti, invece, può essere raggiunto rivolgendosi al mercato del debito con l’emissione di un prestito obbligazionario
• ( il c.d. debt capital market).
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La diversificazione delle fonti
Quali canali alternativi?
Strumenti alternativi di finanziamento
Equity
Strumenti subordinati partecipativi
Debiti finanziari
IPO
Private equity
Obbligazioni partecipative
Obbligazioni subordinate
Mini Bond
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Dove prendere l’equity?
Equity
Capitale dell’imprend
itore
Private equity
Borsa
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La borsa (1)
Vi sono solo 5 società quotate nel mercato azionario per ogni milione di abitanti, contro 7 in Germania, 14 in Francia, 33 nel Regno Unito.
La capitalizzazione della Borsa italiana è la minore (15% del PIL), contro 41% in Germania, 75% in Francia e 130% nel Regno Unito.
Il sistema finanziario italiano è caratterizzato da un minore ruolo della Borsa rispetto ad altri paesi avanzati
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Che cos’è l’AIM
• AIM Italia è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI italiane che vogliono investire nella loro crescita.
• Si caratterizza
per minori requisiti nella fase di ammissione alla quotazione,
un processo di IPO semplificato
e minori adempimenti post quotazione.
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cara
tter
isti
che
Che cosa offre ?
Semplicitàdi accesso
No anni di esistenzadella società
No capitalizzazioneminimaFlottante minimo:
10%
No CorporateGovernancerichiesta
Ulteriori requisitirichiesti dal Nomad
Poca burocrazia
AIM Italia è un MTF mercato regolamentato da Borsa
Documento ammissione, no Prospetto Informativo
Nomad effettua la due diligence
No istruttoria di Consob. No resoconti trimestrali.
AIM Italia offre alle società numerosi vantaggi:
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Il 22% delle società ha una capitalizzazione inferiore a Euro 10 milioni7 società (Bio-on, BioDue, Gala, Rosetti Marino, Net Insurance, TecnoInvestimenti, Fintel Energia Group) con
capitalizzazione superiore a Euro 100 milioni
• 65 società quotate ad oggi:9 IPO nel 2015 (di cui 2 ammissioni)22 IPO nel 2014 (di cui 1 cross-listing) vs 15 nel 2013
• Green, Digital e Finance i 3 settori più rappresentativi del mercato per n. di società
Dati al 05.06.2015 (Euro mln) – Fonte Borsa italiana e Factset
Green
Digital
Finanza
Ingegneria
Media
Prodotti e servizi
Fashion
Market Cap
CAPITALIZZAZIONE DEL MERCATO AIM ITALIA:2,6 MILIARDI (EURO 39,7 MLN LA MARKET CAP MEDIA)
25%
22%
14%
2%
14%
20%
5%
Evoluzione società e market cap (€mln)2583
Composizione settoriale
AIM ITALIA: EVOLUZIONE SOCIETÀ E MARKET CAP
4 10 14 18
36
5765
320 360 354493
1242
2051
2009 2010 2011 2012 2013 2014 giu-15
Società
6
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Distribuzione della raccolta
AIM ITALIA: EVOLUZIONE IPO E RACCOLTA
Evoluzione IPO e raccolta (€mln)
Raccolta per macro-settore
• € 494,5 mln la raccolta totale su AIM Italia (2009-giugno
2015)
• € 50,2 mln la raccolta tra gennaio e giugno 2015 (€ 206mln nel 2014)
• € 7,6 mln € la raccolta media
• Il 55% delle società ha raccolto meno di € 5 mln
• 24% il flottante medio
• Struttura IPO: 92% in OPS - 8% in OPV
Dati al 05.06.2015 (Euro mln) – Fonte Borsa italiana e Factset – Raccolta di Gala inclusa nelle società Green
2236
59
9
160
206
4 6 4 3
15
22
31
2009 2010 2014 -
giugno
2015
2011 2012
Raccolta (euro mln)
2013
N. Ipo
2014
256
7
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E’ una scelta per la crescita
Per crescere, rimanere competitivi e continuare ad acquisire quote di mercato
è necessario affrontare momenti di discontinuità aziendale.Diversamente, si rischia di perdere il proprio vantaggio competitivo.
POSSIBILITA’ DI
• Acquisizioni
• Investimenti in nuovi impianti
• Internazionalizzazione
• Diversificazione (di prodotto, geografica ecc.)
• Estensione della rete commerciale
• Investimento in R&S di nuovi prodotti, servizi o processi
RISCHIO DI
• Perdita di quote di mercato
• Eccessiva dipendenza dalla leva finanziaria
• Obsolescenza
• Impoverimento manageriale
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I requisiti sostanziali I requisiti sostanziali
Per attrarre l’interesse degli investitori, è necessario essere in possesso di requisitiformali e sostanziali.
Orientamento alla creazione di valore
Strategia chiara e fedelmente riportata nel piano industriale
Buon posizionamento competitivo
Struttura finanziaria equilibrata
Autonomia gestionale
Marginalità in crescita
Organizzazione manageriale
Requisiti Sostanziali
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I requisiti formali in fase di IPO
MTA Segmento STAR AIM Italia
Flottante 25% 35% 10%
Bilanci certificati 3 3 1 (se esistente)
Principi contabili Internazionali Internazionali Italiani o internazionali
Offerta Istituzionale / Retail Istituzionale / Retail Istituzionale
Altri documenti Prospetto informativo / SCG /
Piano ind. / QMAT
Prospetto informativo / SCG / Piano
ind. / QMAT
Documento di ammissione
Market cap (€) Min € 40 m Min € 40 m – Max 1 bn Nessun requisito formale
CDA (n.indipendenti) Raccomandato
(Codice di Corp. Gov.)
Obbligatorio
(N. nel Regolamento)
Nessun requisito formale
Comitato Controllo e
Rischi
Raccomandato
(Codice di Corp. Gov.)Obbligatorio
Nessun requisito formale
Comitato
Remunerazione
Raccomandato
(Codice di Corp. Gov.)
Obbligatorio Nessun requisito formale
Incentivi al top
management
Raccomandato
(Codice di Corp. Gov.)
Obbligatorio (Remun. legata a
performance)
Nessun requisito formale
Investor relator Raccomandato Obbligatorio Non obbligatorio
Sito Web Obbligatorio Obbligatorio Obbligatorio
Principale advisor Sponsor / Global coordinator Sponsor / Global coordinator Nomad
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I requisiti formali post IPO
MTA Segmento STAR AIM Italia
Codice di Corporate
Governance
Comply or explain Parzialmente obbligatorio Facoltativo
Specialist Facoltativo
(liquidity provider)
Obbligatorio
(liquidity provider / 2 ricerche /
incontri con investitori)
Obbligatorio
(liquidity provider)
Informativa Necessario price sensitive e operazioni straordinarie (TUF e
Regolamento Emittenti)
Necessario price sensitive e
operazioni straordinarie
(Regolamento AIM)
OPA TUF – 30% per obbligatoria, 60% per preventiva , 90%-95% per
residuale
OPA Statutaria
Parti correlate Procedure e obblighi informativi Procedure semplificate e
obblighi informativi
Dati trimestrali I-III resoconto intermedio di
gestione entro 45 giorni da
chiusura trimestre
I-III resoconto intermedio di
gestione entro 45 giorni da
chiusura trimestre
NO
Dati semestrali Sì – entro 60 giorni da chiusura
semestre
Sì – entro 60 giorni da chiusura
semestre
Sì – entro 3 mesi da chiusura
semestre
Dati annuali Sì – pubblicazione entro 120
giorni da chiusura esercizio
Sì – se entro 90 giorni da
chiusura esercizio no IV
trimestrale
Sì – pubblicazione entro 6 mesi
da chiusura esercizio
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Overview Processo Quotazione
Eventuale riorganizzazione società
Eventuali modifiche di governance ed al sistema manageriale
Certificazione bilancio
Adozione principi contabili internazionali o italiani
Definizione piano industriale sostenibile
Primi contatti con Borsa Italiana e consulenti
Business due diligence
Controllo di gestione adeguato alle caratteristiche dell’azienda
Costruzione Equity Story
Organizzazione del consorzio di collocamento
Istruttoria
Non si ha istruttoria nel caso di quotazione su AIM Italia
È ragionevole aspettarsi un tempo minimo di processo di IPO di 3-4 mesi per AIM Italia,
senza considerare le attività pre-quotazione.
Predisporre draft del documento di ammissione
Completare la due diligence e finalizzare il documento di ammissione
Eventuale presentazione agli analisti
Roadshow e incontri one to one con gli investitori
Comunicazione di pre-ammissione (10 gg prima della prevista ammissione)
Domanda di ammissione (3 gg prima della prevista ammissione)
Definizione del prezzo e conclusione del collocamento
Ammissione e pubblicazione del documento di ammissione
Preparazione4 – 6 mesi
Due diligence2 – 4 mesi
Procedura di Ammissione 10 gg
Ammissione
AIM Italia
Il processo di quotazione
• Gli Attori sull’ AIM Italia
SpecialistSocietà
di revisione
Periti/consulenti tecnici
Nomad
Financial Advisor
Advisor legale
Società di Comunicazione
BROKERCOLLOCATORE
Società
Gli attori
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I soggetti coinvolti
NomadAdvisor Finanziario
Consulente legale Società di revisione
Broker (Collocatore) / Specialist
Collocamento agli investitori istituzionali delle azioni oggetto di quotazione
Assistenza nella scelta della banca d’affari
Coordinamento operazione e rapporti con altri soggetti coinvolti
Supporto per definire la struttura dell’offerta
Supporto per redazione prospetto/documento di ammissione
Due diligence sullaSufficienza del Capitale Circolante (Wkr)
Organizzazione e direzione consorzio di collocamento
Funzione di specialist:assistenza liquidità del titolo
Due diligence legale
Documento di ammissione
Consulenza su Corporate Governance
Certificazione bilancio
Comfort sui dati presenti nel prospetto / documento ammissione
Supporto per realizzazione business plan
Supporto per la verifica del sistema di controllo di gestione
Formulazione Giudizio di Appropriatezza sull’Emittente
Due diligence diverse: discussione conclusioni e acquisizione documentazione
I compiti del Nomad e degli altri attori
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Quali costi?
I costi di quotazione si suddividono tra costi variabili in base alla dimensione dell’offerta e
costi fissi da sostenersi per preparare la società alla quotazione in Borsa.
Costo del collocamento dei titoli – effettuato dal broker o
global coordinator.
È calcolato in percentuale sul capitale raccolto, sono simili
su tutti i mercati e all’aumentare dell’offerta aumenta il loro
peso rispetto i costi fissi.
Costo per preparare la società alla quotazione da parte dei
consulenti (Sponsor / Nomad, consulenti legali, revisori e
altri eventuali consulenti). Dipendono dalla complessità
aziendale e dallo standing del mercato
di quotazione.
Costi variabili
Costi fissi
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PROEL: ipotesi di costo altri consulenti
STIMA COSTO (RANGE IN €)
SPECIALIST 20.000– 30.000 (*)
BROKER (collocamento) 4% - 6%BROKER (solo per gestire settlement) 1%
REVISORE 15.000 – 20.000
(*) costo annuale
Ipotesi di costo
NomadFinancial Advisor
Advisor legale
300.000 - 350.000
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I costi di quotazione sono
investimenti spesso necessari
per migliorare la capacità
competitiva e affrontare le sfide
della crescita internazionale
I costi di quotazione vanno sempre considerati unitamente aibenefici ottenuti con il servizio quotazione.
Diversamente dal finanziamento bancario, i costi di quotazionesi sostengono una sola volta,
ma danno l’accesso al canale di finanziamento del mercato in via permanente.
ex. miglioramento dei sistemi
di pianificazione strategica
e controllo di gestione,
affinamento delle strategie
di comunicazione esterna
ed interna.
ex. accesso a ingenti capitali
specializzati domestici e
soprattutto internazionali
difficilmente reperibili tramite i
canali tradizionali; credibilità e
prestigio dati dall’appartenenza
a un mercato dallo standing
internazionale; liquidità del titolo,
derivante dall’ ampia platea di
investitori a disposizione e dalla
presenza degli investitori retail.
ex.la società può tornare sul mercato molte volte senza sostenere ulteriori costi di due-diligence.
Un costo?
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Decreto Principali innovazioni
‘Sviluppo’ e ‘Sviluppo-bis’ •Eliminati i limiti massimi quantitativi previsti dall’art. 2412 del Codice Civile per le obbligazioni
•Estensione a società non quotate della deducibilità degli interessi passivi, per titoli
quotati su sistemi multilaterali di negoziazione e sottoscritti da investitori qualificati che
non detengano più del 2% del capitale azionario
•Estensione a società non quotate della deducibilità dei costi di emissione
•Esenzione della ritenuta alla fonte sui proventi per titoli quotati su sistemi
multilaterali di negoziazione di Stati membri dell’UE o Paesi in “White List”
‘Destinazione Italia’ •Semplificazione delle procedure di cartolarizzazione e maggiore protezione per gli investitori
•Obbligazioni, titoli cartolarizzati, quote di fondi di mini-bond ammissibili come attivi a
copertura delle riserve tecniche assicurative
•Possibile garanzia dei titoli collateralizzati emessi da banche, anche di titoli societari e crediti alle PMI
•Estensione dell’attività del Fondo Centrale di Garanzia anche a fondi per investimenti su singole emissioni e portafogli
‘Competitività’ •Credito diretto alle imprese da parte di assicurazioni e società di cartolarizzazione
•Eliminazione della ritenuta d’acconto sui finanziamenti di medio-lungo termine concessi da fondi e assicurazioni esteri
•Eliminazione della ritenuta d’acconto su interessi e proventi di obbligazioni anche non
quotate in sistemi multilaterali, purchè collocati da investitori istituzionali
•Estensione dell’imposta sostitutiva anche a cessioni di crediti garantiti
Evoluzione normativa
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Evoluzione del mercato dei minibond: principali indicatori31.12.2014 – 31.03.2015
Maturity media (Y) 6,1
(*) Dati estratti dal Barometro minibond al 31.12.2014
(**) Dato fortemente condizionato da ultima emissione del
periodo (azienda con fatturato > €800 M)
+ =
Totale Mercato
10 79
8,0
160**
5,1%
4,9***
9,7
80
6,0%
9,5
90
5,9%
5,8
Al 31.12.2014* Dal 1.01.2015
al 31.03.2015
10 79
Al 31.03.2015
66
- -
- -
di cui: €150 – 500 M
di cui: €50 – 150 M
di cui: €0 – 50 M
Fatturato medio (€ M)
Taglio medio (€ M)
Cedola media (%)
92 4.804
(***) La maturity media è pari a 3,5 anni se si includono nel
calcolo anche le cambiali finanziarie
13 3.475
6 615
73 714
102 4.883
13 3.475
6 615
83 793
Emissioni
(n°)
Ammontare
(€ M)
Emissioni
(n°)
Ammontare
(€ M)
Emissioni
(n°)
Ammontare
(€ M)
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Il punto sul mercato minibond al 31.03.2015
o Nel mercato dei minibond in Italia, il
controvalore totale di operazioni di taglio
non superiore a €50 M corrisponde al 16%
del totale emesso
o La fascia di minibond con tagli che vanno
da €50 M a €150 M corrisponde a circa il
13% del totale emesso
o La netta maggioranza del totale emesso
deriva da un basso numero (13) di
operazioni, con un taglio molto grande
(superiore a €150 M)
Identikit del minibond ≤ 50 Milioni di Euro
Taglio medio €9,5 M
Scadenza media 5,8 Anni
Struttura rimborso 53% Bullet / 47% Amortizing
Tasso mediod’interesse
6% annuo
Garanzie / Rating < 20% dei casi
Fatturato medioemittente
€90 M
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Totale emissioni di minibond quotati su ExtraMOT PROSintesi per taglio al 31.03.2015
Taglio€500-150 M
€3.475 M
Totale emesso
€4.883 M
€615 M
Taglio€150-50 M
Taglio≤ €50 M
€793 M
Fatturato emittentiMinibond con taglio non superiore a €50 M
23%(19)16%
(13)
16%
25%(21)
17%(14)
4%(3)
<= €10 M
€10 – 25 M
€25 – 50 M
€50 – 100 M
€100 – 500 M
> €500 M
Fatturato
medio
€90 M
(xx) volumi
(13)
(1)
83,8 %
16,2 %
Numero di
Emissioni13 Emissioni 6 Emissioni 83 Emissioni
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Emissioni di ammontare non superiore a€50 M
Principali indicatori al 31.03.2015
Cedola
(2)
Al 31.03.2015: 83 minibond emessi per un totale di €793 M
(3) (4)
Taglio Scadenza
47%
(39)
24%(20)
19%
(16)
10%(8)
Taglio
medio
€9,5 M <= €5 M
€5 – 10 M
€10 – 20 M
€20 – 50 M
29%(24)
40%(33)
19%(16)
12%(10)
<= 3 anni
3 – 5 anni
5 – 7 anni
> 7 anni
Scadenza
media
5,8 anni
27%(22)
29%(24)
25%(21)
7%(6)
6%(5)
6%(5)
2% – 5%
5% – 6%
6% – 7%
7% – 8%
> 8%
Variabile
Cedola
media(6)
5,9%
(xx) volumi (xx) volumi
(xx) volumi
(5)
Principali caratteristiche tecniche
Modalità di
Rimborso
Presenza
Garanzie
Presenza
Rating
0% 100%
(7)
47% Amortizing 53% Bullet
19% Si 81% No
18% Si 82% No
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Emissioni di ammontare non superiore a€50 M
Sintesi per area geografica al 31.03.2015
In particolare circa l’80% delle emissioni si
concentra in:
o Veneto: circa €253 M pari a circa il 32% del
totale emesso
o Lombardia: circa €184 M pari a circa il 23%
del totale emesso
o Emilia Romagna: circa €73 M pari a circa il
9% del totale emesso
o Toscana: circa €57 M pari a circa il 7% del
totale emesso
o Piemonte: circa €67 M pari a circa l’ 8% del
totale emesso
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• Congruità della forma giuridica: società,
non quotate, nella forma giuridica di spa
o srl, per queste ultime sempre che lo
statuto preveda la possibilità di ricorrere
a finanziamenti attraverso l’emissione di
titoli di debito.
• Esclusione di banche e micro imprese.
• Inclusione, oltre alle imprese non
quotate di maggiori dimensioni, anche
delle Piccole Medie Imprese (PMI).
PMI (piccola impresa:organico inferiore a 50
persone e fatturato o totale del bilancio
annuale non superiore a 10milioni di euro -
medie imprese :organico inferiore a 250
persone e fatturato non superiore a 50milioni
di euro o totale di bilancio annuale non
superiore a 43milioni di euro)
• Ultimi due bilanci in utile di cui l’ultimo revisionato
• Valido posizionamento di mercato
• Capacità ed esperienza del
Management
• Efficiente controllo di gestione
• Solido e dettagliato piano industriale
• Trasparenza nella comunicazione
• Forte propensione
all’internazionalizzazione
REQUISITI NORMATIVI REQUISITI QUALITATIVI
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Soggetti coinvolti
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(
(Arranger)
Banca Sella
(Arranger)
ServizioCorporate FinancediBancaSellaHolding
(Advisor)
AziendaEmittente
( )
(Advisor)
(
Quotazione su
ExtraMOT PRO
Collocamentopresso
investitoriProfessionali
(Advisorlegale)
Advisor
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• Analisi della società da un punto di vista economico-
finanziario e di mercato
• Assistenza nella individuazione dei fabbisogni finanziari
della società
• Supporto nella predisposizione di un Business Plan
dettagliato e credibile
• Individuazione della tipologia di obbligazione più adatta
allo specifico modello di business
• Strutturazione dell’obbligazione (cedola, tasso, durata)
• Determinazione del piano di rimborso coerente con il
Piano economico/finanziario
.
Svolge un triplice ruolo di valutatore preliminare
dell’emittente, di organizzatore dell’operazione
e di supervisione dell’attività di redazionedei documenti necessari
Affianca la società emittente nei diversi
passaggi necessari per giungere
all’emissione del mini- bond garantendo,
al contempo, il coordinamento dei
soggetti coinvolti nel processo di emissione
(arranger, agenzia di rating, Borsa Italiana,
consulenti legali e altri eventuali consulenti).
Arranger
L’arranger svolge il ruolo di coordinatore finanziario del processo di
emissione e si interfaccia con i diversi soggetti coinvolti nella
strutturazione dell’operazione, soprattutto per quanto riguarda il
reperimento dei fondi e il collocamento dei titoli sul mercato.
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Advisor legale
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A titolo esemplificativo,
possono assistere la società
emittente nella redazione del
regolamento del prestito,
nella realizzazione della due
diligence legale, nella
definizione e valutazione delle
clausole e dei contratti da
siglare con investitori e altri
operatori del mercato, senza
dimenticare la
documentazione necessaria
per la quotazione sul mercato
di Borsa.
Affianca la società emittente per la
realizzazione degli adempimenti e
per la redazione dei documenti
necessari per il
completamento dei diversi
passaggi che condurranno
all’emissione ed, eventualmente,
alla quotazione dei titoli.
Investitori
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La sottoscrizione di mini-bond è riservata a investitori professionali
di diritto o su richiesta (in caso di obbligazioni), ovvero ad
investitori professionali soggetti a vigilanza prudenziale (in
caso di titoli di debito).
Per investitori professionali sia di diritto, su richiesta o soggetti a
vigilanza prudenziale, si intendono coloro che posseggono
l’esperienza, la conoscenza e la competenza necessaria
per prendere le proprie decisioni in materia di investimenti e per
valutare correttamente i rischi che in tal modo possono assumersi.
I costi
I costi di collocamento dei mini-bond per le imprese sonovariabili in funzione delle seguenti scelte:
•Eventuali atti notarili (ex. modifica Statuto) e registrazione delibere
•Certificazione bilancio (fra €5.000 e €15.000 per una PMI)
•Richiesta del codice ISIN, accentramento presso Monte Titoli e dematerializzazione
•Advisor (1,5%-3% del collocamento) e consulenza legale
•Arranger (0,5% collocamento)
•Quotazione in Borsa (€2.500 una tantum)
•Attribuzione del rating (fra €15.000 e €20.000 per unaPMI all’inizio, poi si riduce del 40%)
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SEBASTIANO DI DIEGO
Founding Partner e Ceo di DM PartnerDottore commercialista e Revisore legale dei conti ha maturato una notevole esperienza nei seguenti ambiti: corporate finance, M&A, business planning e corporate strategy.È sindaco di società di capitali ed enti e, su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, è Commissario liquidatore di alcune cooperative.È inoltre docente di Economia e gestione delle imprese presso l'Università degli Studi di Camerino.Relatore in numerosi convegni di aggiornamento professionale, è autore per WKI, Il Sole 24 Ore, Franco Angeli, Giuffrè editore, Maggioli editore, Sistemi Editoriali Esselibri e Cesi Multimedia, di numerose pubblicazioni in materia aziendale e societaria che hanno riscosso un notevole successo presso il pubblico.
FABRIZIO MICOZZI
Founding Partner e Ceo di DM Partner.Dottore commercialista e revisore contabile, è Professore a contratto di Valutazioni d’azienda e Tecnica delle Operazioni Straordinarie presso l'Università degli Studi di Macerata.È socio fondatore di Studio srl e di D&M Partner srl.Si occupa prevalentemente di operazioni straordinarie, valutazioni aziendali, business plan, finanza d’azienda, pianificazione fiscale strategica e tematiche di ristrutturazione organizzativa.È relatore e formatore in numerosi corsi e convegni di perfezionamento post laurea e aziendali, anche nell’ambito del sistema di Confindustria.È autore per IPSOA editore, Giuffrè editore, Sistemi Editoriali Esselibri e Cesi Multimedia, di testi in materia aziendale e societaria. È, inoltre, autore di numerosi articoli in materia fiscale e societaria.
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