Speciale 11Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
Trent’anni
C’è una sotterranea guerra in atto,
in Italia. E questa guerra si combatte
sulla maniera di considerare gli ita-
liani. Se siano cioè “popolazione”,
grande massa informe da governare
come una mandria di pecore, come
vengono intesi da certa politica e
dalla burocrazia, oppure un insieme
di cittadini, con diritti e doveri come
da sempre ogni
buon giornale
considera i propri
lettori. E i citta-
dini hanno tre do-
veri fondamentali:
pagare le tasse, ri-
spettare le leggi, e
informarsi per
poter esprimere
un voto libero e
consapevole.
“Informarsi? - protesterà qualcuno
- Ma se io ho già le mie idee, non
basta lavorare onestamente? Non
basta pagare le tasse e rispettare le
leggi?”.
No, non basta. E per spiegare che è
così mi servirò di un esempio. Imma-
ginate un padre e una madre oberati
di lavoro, che fanno di tutto per ac-
contentare i propri figli e garantire
loro un futuro migliore. Per raggiun-
gere questi obiettivi, visto il tempo li-
mitato, rinunciano a informarsi, se
non genericamente, sullo stato
d’animo dei loro ragazzi, sugli studi,
sulle amicizie. Poi scoprono che qual-
cuno dei loro figli è caduto nella trap-
pola della droga o è stato coinvolto in
fatti criminali e
cominciano a
chiedersi come
sia stato possi-
bile.
La risposta è
che se certi geni-
tori non si fanno
mai troppe do-
mande è spesso
per il timore di
scoprire qualcosa che li costringa a
intervenire. Alla stessa maniera, chi
non compie il proprio dovere di citta-
dino informandosi, è perché teme di
dover poi agire di conseguenza, ma-
gari mutando delle idee cui è affezio-
nato.
Così si preferisce far finta di infor-
marsi: di un giornale si leggono solo
i titoli delle pagine sportive o le noti-
zie, che prendono sempre più piede
anche in tv, del cosiddetto gossip. Op-
pure si legge un solo giornale, quello
che ti dice ciò che ti aspetti di sentirti
dire.
Per contro ci sono giornalisti che -
sfiduciati, sotto la pressione della po-
litica o di certi editori, oberati di la-
voro o, semplicemente, schierati -
rinunciano a far bene il proprio me-
stiere. E realiz-
zano articoli e
titoli accomo-
danti, interviste in
ginocchio, arti-
coli di fondo apo-
logetici.
In una simile
situazione è
ovvio che la fidu-
cia tra stampa e lettori - quella che,
secondo l’articolo 2 della legge isti-
tutiva dell’Ordine dei giornalisti do-
vrebbe essere promossa non soltanto
dagli operatori dell’informazione, ma
anche dagli editori - si indebolisce
sempre di più.
Ci sono però giornalisti e testate
che questa fiducia la fanno crescere.
Perché insistono sul vecchio mestiere
dell’omino con il taccuino e la penna
che si reca in un luogo e pone do-
mande anche scomode, sempre lecite,
pretendendo risposte e spiegazioni,
perché deve riferirle al suo unico pa-
drone, il cittadino-lettore.
Uno di questi giornali compie que-
st’anno trent’anni: è il “Quotidiano di
Sicilia”, che si occupa di politica eco-
nomica senza paura di affondare la
lama dell’inchie-
sta in una realtà
complessa e in
continua evolu-
zione come quella
della società sici-
liana.
Ricordiamoci
dei suoi servizi
speciali, “scoop”
spesso ripresi dalle grandi testate na-
zionali e sempre più numerosi negli
ultimi anni. Ricordiamocene quando
si tratterà di fare il nostro dovere cer-
cando fonti d’informazione corrette,
complete e affidabili. Per non essere
retrocessi da cittadini a “popola-
zione”.
Giuseppe Lazzaro Danzuso
Accade negli Usa
ProPublicail giornalismocon mecenate
Con la maggioranza degli editori che
paga sempre meno, se non per notizie
di gossip, il giornalismo d’inchiesta di-
venta marginale. Non solo in Italia, per
carità: pensate che negli Usa due mi-
liardari filantropi, Herbert e Marion
Sandler, investono dieci milioni di dol-
lari all’anno per mantenere una reda-
zione di 27 persone specializzate in
giornalismo d’inchiesta che assolva
alla funzione di “cane da guardia della
democrazia” e che pubblica i propri
servizi sul sito web ProPublica
(www.propublica.org.).
“Il giornalismo d’inchiesta è in peri-
colo - si spiega nel sito - perché molti
fornitori di notizie lo considerano un
lusso”. Negli ultimi anni, infatti, negli
Usa gli editori hanno tagliato in nume-
rose redazioni dal 20 al 50 per cento del
personale e in America aumenta la pre-
occupazione che i media non siano più
in grado di adempiere al loro ruolo
pubblico di “cani da guardia della de-
mocrazia. ProPublica non può sosti-
tuire né tantomeno garantire la qualità
dell’operato delle redazioni sofferenti
per i continui licenziamenti di perso-
nale e per la conseguente perdita della
cosidetta “memoria istituzionale”. Però
ha preso a “produrre un tipo di giorna-
lismo che rivela quando i deboli ven-
gono sfruttati dai potenti e quando
questi non giustificano la fiducia ripo-
sta in loro”. Sempre meglio che niente.
(gld)
Tre decenni di scelte nel “Quotidiano di Sicilia”, con le inchieste sempre in primo piano
Assolutamente indispensabile informarsi per essere un buon cittadino
Un giornale che può rilanciarela fiducia tra stampa e lettori
Si preferisce farfinta di informarsileggendo solo titoli
di sport e gossip
Gli scoop del QdSsono spesso ripresi
dalle grandi testate nazionali
Il 2010 sarà l’anno delPonte sullo Stretto diMessina. In Sicilia par-
tiranno i lavori a terra, diprossimo avvio in Calabrianel dicembre 2009, in vistadell’apertura del cantiereprincipale previsto nel 2011,con l’obiettivo di aprirel’opera al traffico il primogennaio 2017. Sette anni digrande impegno per l’Anas,che sarà tra i grandi prota-gonisti dell’imponente co-struzione. Azionista di mag-gioranza della società Strettodi Messina, concessionariaper la progettazione, realiz-zazione e gestione delPonte, l’Anas possiede unaquota dell’81,8% nell’ambitodi una compagine che vedeRFI con il 13%, le regioniCalabria e Sicilia ciascunacon una partecipazione del2,6%.
Dopo la riconferma di pubblica utilità del Ponte da parte del Cipe, nella seduta del 30settembre 2008, la società Stretto di Messina ha proceduto con l’aggiornamento dellaconvenzione con il ministero delle Infrastrutture e del relativo piano finanziario. Il 25 set-tembre di quest’anno ha firmato gli aggiornamenti contrattuali con il contraente generalee con il project management consultant. L’accordo con il contraente generale Eurolink(società di progetto costituita da un’associazione di imprese guidata da Impregilo) è fina-lizzato al riavvio delle attività; l’intesa con il project management consultant, la statu-nitense Parsons Transportation Group, è volta a concordare il controllo e la verifica delprogramma dei lavori. L’attività di monitoraggio ambientale è stata affidata ad un gruppod’imprese guidato da Fenice Spa. Alla società Marsh Spa è stato aggiudicato il serviziodi consulenza e brokeraggio per le coperture assicurative.
Il progetto del ponte e dei circa 40 chilometri di raccordi è stato approvato dal Cipe nel-l’agosto 2003. L’opera è stata messa a gara con una base d’asta di 4,4 miliardi di euro -al netto dei costi per il project management ed il monitoraggio ambientale aggiudicati percomplessivi 150 milioni - ed è stata contrattualizzata nel 2006 a 3,9 miliardi. L’onerecomplessivo a finire dell’investimento è stimato in circa 6,3 miliardi di euro.
Il ponte sullo Stretto di Messina: al via i lavori
COMUNICAZIONE AZIENDALE
I PRINCIPALI NUMERI DELL’OPERA
Progettisti:oltre 100 professionisti di fama internazionale; 12 istituiti
scientifici e universitari nazionali ed esteri; 39 società ed associazioni
nazionali ed estere.
Progetto tecnico: 3.300 mt lunghezza della campata centrale;
3.666 mt lunghezza complessiva con campate laterali; 60,4 mt lar-
ghezza dell’impalcato; 382,60 mt altezza delle torri; 2 coppie di cavi
per il sistema di sospensione; 5.300 mt lunghezza complessiva dei
cavi; 1,24 mt diametro dei cavi di sospensione; 44.352 fili di acciaio
per cavo; 65 mt di altezza per 600 di larghezza di canale navigabile
centrale; 50 mt di altezza per 1.000 di larghezza per ciascuno dei
canali navigabili laterali.
Portata stradale e ferroviaria: 6 corsie stradali, 3 per ciascun
senso di marcia (veloce, normale, emergenza); 2 corsie stradali di
servizio; 2 binari; 6.000 veicoli/ora; 200 treni/giorno
Collegamenti: 20,3 km di raccordi stradali complessivi: 10,5 km lato
Sicilia (di cui il 67% circa in galleria) per gli allacci alle autostrade A18
Messina-Catania e A20 Messina-Palermo; 9,8 km lato Calabria (di cui
il 64% circa in galleria) per gli allacci al nuovo tracciato della auto-
strada A3 Salerno-Reggio Calabria; 19,8 km di raccordi ferroviari com-
plessivi: 15,2 km lato Sicilia (di cui il 91% circa in galleria) per gli
allacci alla nuova stazione ferroviaria di Messina; 4,6 km lato Calabria
(di cui il 96% circa in galleria) per gli allacci alla prevista linea di Alta
Capacità ferroviaria Napoli-Reggio Calabria
Ambiente: 25% di minore impatto ambientale e paesaggistico, ri-
spetto al progetto del 1992; 21 km di gallerie ferroviarie eliminate;
2.000 metri di viadotti eliminati sul totale dei tracciati; 12.750.000 ton-
nellate di legna risparmiate in 30 anni; attività di monitoraggio am-
bientale.
Sicurezza: 7,1 magnitudo della scala Richter resistenza al sisma;
216 km/orari resistenza al vento; aperto 365 giorni l’anno 24 ore al
giorno.
Risparmio medio di tempo con il ponte: 2 ore per i treni; 1 ora per
il traffico su gomma.
Speciale Trent’anni12 Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
Più controlli da parte della Regione Siciliana nel settore delle fonti rinnovabili con particolare attenzione alle infiltrazioni della crimi-nalità organizzata. L’assessorato all’Industria ha deciso di mettere in campo una serie di contromisure per limitare al massimoquesto rischio, l’ultima delle quali è l’appello lanciato dall’assessore Marco Venturi alle prefetture dell’isola, affinché rilascino una
informativa antimafia su tutte le imprese che presentano progetti per realizzare nuovi impianti, in particolare quelli eolici. La Regione non vuole far passare l’equazione che in Sicilia eolico è uguale a mafia. Ma è pur vero - secondo i fatti di cronaca giudi-
ziaria - che il rischio di infiltrazione mafiosa in questo settore, ma non solo in questo, sia molto elevato.“La pubblica amministrazione – afferma Venturi – deve garantire un percorso di legalità importante ed è per questo che ci siamo rivolti
alle prefetture per firmare dei protocolli di legalità con l’assessorato ed il mondo imprenditoriale per le richieste di informativa antimafia. In-tendiamo alzare il livello di guardia, la Regione deve essere certa di autorizzare imprese pulite, che non siano solo formalmente a posto.Deve far questo per garantire le aziende oneste perché, viceversa, tutte sono ad alto rischio di infiltrazione mafiosa”.
Ad oggi in Sicilia sono stati realizzati 1.100 megawatt di eolico, pari a un quinto di quanto realizzato in Italia e 100 megawatt nel foto-voltaico su richiesta per le 7.800 da installare.
L’assessorato all’Industria sta inoltre predisponendo un testo modificato che prevede la richiesta dell’informativa antimafia per tutti isoggetti privati che orbitano nel settore delle cave, in particolare in quelle legate al cicloedilizio. “Finalmente – dice l’assessore Marco Venturi - dopo 29 anni siamo quasi alladefinizione del piano delle cave e ritengo che nei primi mesi dell’anno prossimo potràessere autorizzato. Chiederemo l’informativa antimafia al momento della richiesta di au-torizzazione”.
L’assessorato intende introdurre il sistema di contrasto alle infiltrazioni criminali e allamafia anche nelle nuove direttive attuative del Pears, il piano energetico ambientaledella Regione Siciliana.
“Non possiamo bloccare un settore nevralgico per l’economia dell’Isola - spiegaNicola Vernuccio, dirigente generale del dipartimento Industria - ma l’amministrazionedeve cautelarsi in ogni modo per bloccare le infiltrazioni della criminalità organizzata eper affermare il principio della legalità”.
Gli uffici stanno avviando anche un monitoraggio su tutte le autorizzazioni concesse,con eventuale revoca della stessa in caso in informativa antimafia negativa. Per gli im-prenditori che invece ancora sono in attesa di concessioni, si dovrebbero ridurre i tempidi risposta dopo che le conferenze di servizio hanno triplicato il numero di incontri ri-spetto agli anni passati. “L’obiettivo – aggiunge il direttore Vernuccio - è quello dichiudere le istruttorie in tempi brevi e di dare risposte certe alle imprese”.
Energia in Sicilia con trasparenza e legalità
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
Speciale Trent’anni 13Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
L’impegno profuso dal sindaco Alfano e dalla sua giunta attraverso l’azione ammi-nistrativa tesa alla salvaguardia dell’ambiente, ha permesso alla città di Comiso diessere parte attiva della Conferenza di Copenhagen sui cambiamenti climatici.L'Amministrazione comisana, unitamente alla sottoscrizione della Carta delle cittàe dei territori d’Italia per il clima, redatta dall’Agenda 21 Italia in collaborazione conANCI e UPI, ha deliberato unanimemente in Consiglio comunale, l’adesione alPatto dei sindaci, assumendosi un chiaro impegno per la riduzione dei gas climal-teranti. Il Patto dei sindaci è un’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea nell'ambitodella seconda edizione della Settimana europea dell'energia sostenibile che miraa coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità ener-getica ed ambientale. A tutt'oggi, Monterosso Almo e Comiso si annoverano comegli unici 2 comuni siciliani, sui 130 comuni italiani aderenti al Patto, ad inserirenella propria agenda politica l’importante obiettivo della tutela del clima.Con l’adesione al Patto dei sindaci, il governo della città di Comiso si è impegnatoad adottare un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile che consenta di valutarelo status quo dell'efficienza energetica della cittadina e di individuare politiche emisure, materiali ed immateriali, per ridurre le emissioni di CO2 nel territorio co-munale di almeno il 20%, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi fissatidall'Unione Europea (c.d. Pacchetto 20-20-20) e di quelli che verranno presi con ilnuovo accordo globale sul clima che sostituirà il Protocollo di Kyoto. L'Ammini-strazione casmenea si è inoltre impegnata a partecipare e contribuire attivamentealla Conferenza annuale dei Sindaci per un’Europa sostenibile.Il sindaco Giuseppe Alfano ha dichiarato: In considerazione del ruolo fonda-mentale delle città in quanto responsabili di gran parte delle emissioni inquinantitotali e del 40% dei consumi energetici nazionali, senza trascurare il fatto cheproprio nei centri urbani si manifestano in modo eclatante e pericoloso i fenomeniclimatici estremi, come l’afa e il caldo torrido o le piogge torrenziali, si rende ne-cessario migliorare l’efficienza energetica, razionalizzare l’uso dell’energia ed au-
mentare il ricorso alle fonti di energia rinnovabili. Taliobiettivi sono perseguibili attraverso azioni che inte-ressano l’edilizia, le infrastrutture urbane, la pianificazionedel territorio, i trasporti e la mobilità urbana, la parteci-pazione dei cittadini alla res pubblica, la promozione dimodelli di comportamento energetico virtuosi.Per attivare una politica coerente di efficienza energetica edi sostenibilità ambientale locale - ha riferito l’assessoreall’ambiente Giancarlo Cugnata – occorre superare la tra-dizionale logica di intervento frammentaria ed integrare lecapacità e competenze della pubblica amministrazione inun processo unitario orientato allo sviluppo sostenibile. Lapartecipazione della società civile alla definizione di obiettivi e target adeguati allasituazione locale, nonché la comunicazione dei risultati raggiunti, sono altresì lecondizioni necessarie per sviluppare una cultura energetica “diffusa”.Nel riconoscere alle autonomie locali il ruolo di protagonisti nell'attuazione di ini-ziative e interventi sistematici contro il cambiamento climatico, in una logica disviluppo delle politiche “dal basso”, l’assessore Cugnata, nella sua funzione di vi-cepresidente il Coordinamento Agende 21 Locali Sicilia, facendosi promotore dellasfida energetica, ha sensibilizzato i suoi omologhi dei comuni ragusani, cogliendopiena e condivisa adesione allo strumento nazionale del Patto dei sindaci.Comiso, in qualità di comune partner del Coordinamento Agende 21 LocaliItaliane, ha altresì ricevuto l’accreditamento per la partecipazione alla Conferenzadelle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 15) che si sta svolgendo a Co-penhagen. In particolare, l'assessore Cugnata, in rappresentanza dei comuni socidell'Associazione Agende 21 Locali Siciliane, ha contribuito ai lavori per l’imple-mentazione della Carta delle città che verrà presentata al vertice internazionale,quale contributo italiano nella roadmap dei governi locali di tutto il mondo per ilclima.
Il Comune di Comiso “protagonista” alla Conferenza di Copenhagen
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
Giuseppe Alfano, sindaco di Comiso Giancarlo Cugnata, Assessore all’Ambiente del comune di Comiso evicepresidente del CoordinamentoAgende 21 Locali Sicilia
Speciale Trent’anni14 Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
Speciale Trent’anni IQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
Speciale Trent’anniII Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
AUGURIPER IL NUOVO ANNO:
CHE IL 2010 SIA UN ANNO
GENEROSO
CON TUTTI
I SICILIANI.
IL PRESIDENTE DELL’ARSFrancesco Cascio
Speciale Trent’anni IIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
Ho smesso da tempo di spiegare le
ragioni pro Ponte perché sono con-
vinto che la strada da percorrere non
sia quella che finora abbiamo battuto
in 30 anni di confronti. Il Ponte non è
un contentino da dare ai siciliani come
molti dei nostri connazionali credono
e da solo non basta al decollo dell’eco-
nomia isolana. È piuttosto il risvolto
di una centenaria questione politica,
umbertina prima ed economica poi,
sempre ben presente nel comporta-
mento e nel pensiero di quell’Italia
che conta e che va cambiata. Una po-
litica miope, oltre che becera, che si
batte per il mantenimento dello statusquo quale polizza assicuratrice per
mantenere al Nord il primato della
produzione.
Nel riprendere questo argomento
quindi lo farò, dal mio punto di vista,
non certo parlando del giudizio posi-
tivo che eminenti personalità danno
del progetto Ponte di Messina e della
sua tecnica miracolistica, né degli uc-
celli che con la sua presenza perdereb-
bero l’orientamento, né del cono
d’ombra sullo Stretto che da fastidio
ai pesci. Parlerò invece dei motivi veri
che bloccano quest’opera tuttora in
pericolo a sentire la dichiarazioni di
Emma Marcegaglia, presidente di
Confindustria e, udite, udite, della se-
natrice Anna Finocchiaro. La querellePonte, infatti, è una questione squisita-
mente politica dalla quale l’infrastrut-
tura in sè, il suo impatto sul territorio,
non ha nulla a che vedere.
Sono da riprendere invece e da ana-
lizzare con estremo rigore alcuni com-
portamenti dei governi che si sono
succeduti e, cosa molto più grave, al-
cuni atteggiamenti di una società, non
soltanto padana, che non riesce a ma-
scherare il proprio pensiero.
Ma procediamo con ordine comin-
ciando col ricordare che nel mondo si
è delineata una nuova Via della Seta.
Un percorso che, attraverso il Canale
di Suez, porterà nel Mediterraneo
grandi navi che trasferiranno solo
merci prima e poi anche uomini dopo
tra l’Europa, l’Asia, le Americhe e ora
Cina e India in un interscambio di di-
mensioni ancora impensabili. E lo
stesso percorso sarà seguito da grandi
aerei.
Materie prime e prodotti finiti,
semi-lavorati o da assemblare ci pas-
seranno sotto il naso e avranno biso-
gno di porti e di aeroporti adeguati per
accoglierli e dare loro modo di com-
pletarne le lavorazioni prima di farle
proseguire per le destinazioni finali
(vedi box).
In Italia viene sempre privilegiata
Genova malgrado sia satura. Si insiste
con pervicacia su Malpensa malgrado
l’esperienza la sua localizzazione sba-
gliata e i danni costati all’Alitalia.
Questa è la politica di quella parte
d’Italia che non vuole un cambia-
mento nel Sud, il cui affrancamento
altererebbe notevolmente gli equilibri
esistenti. E quando le pressioni si
fanno più forti nonostante icontentini
(vedi Ponte) è pronta ad arrivare fino
ad atteggiamenti razzisti. Allora c’è
qualcosa da cambiare nell’ammini-
strazione italiana a vantaggio dell’in-
tero Paese e non solo di una parte di
esso, questo è il vero nodo da scio-
gliere che spetta a noi perché nessuno
sarà disposto a cedere i vantaggi che
ha conquistato.
Siamo la porta d’Europa; la mèta di
tutti i Paesi che si affacciano nel Me-
diterraneo, la mèta per imparare per
formarsi e per vivere bene. Abbiamo
l’occasione di migliorare la vita dei
nostri figli, vogliamo continuare a ve-
getare?
Sicilia alzati, per ripetere le parole
di papa Giovanni Paolo II, alzati e
rimboccati le maniche.
Bruno Distefano
Siamo la porta dell’Europa
e possiamo far rifiorire l’economia
Con il delinearsi del nuovo per-
corso da Suez, la Sicilia, per la sua
posizione nel Mediterraneo, potrà
dare ricchezza all’intero Paese.
Porti e aeroporti non saranno sug-
geriti dalle organizzazioni para-go-
vernative ma dagli attori stessi del
mercato in base alla posizione geo-
grafica più conveniente. Ai fuori
rotta Genova, Trieste o Livorno sa-
ranno preferiti, se attrezzati ade-
guatamente, i porti di Augusta o di
Gioia Tauro. Per non parlare del
grande aeroporto previsto al centro
della Sicilia. In futuro, infatti, do-
vremo attenderci un incremento
notevole del trasporto merci per
via aerea a causa della carenza di
autostrade nelle grandi aree conti-
nentali.
Dopo il 2030 non potranno es-
sere più hub né Malpensa né Fiu-
micino ma sarà lo scalo costruito
in Sicilia, il più grande del Medi-
terraneo posto al centro di smista-
mento.
Insomma, il Sud è già centrale.
E possiede anche gli spazi - che
non esistono più al nord - per con-
vertire tutto in prodotto finito. Fac-
cio un esempio: se la destinazione
di una partita di semi-lavorati è
Brema, finirli ad Augusta o a Cro-
tone piuttosto che a Torino signi-
fica risparmiare tempo e denaro
oltre che a utilizzare una mano
d’opera a più basso costo. Allora
più che di industrie, si tratterà
per noi di costituire piccole
aziende che, insediate negli
spazi dei retro porti, darebbero
occupazione e benessere. (bd)
Attraverso Suez giungeranno da Asia, Americhe, Cina e India, nel Mediterraneo grandi navi-merci
I danni della filosofia che vuole a tutti i costi mantenere al Nord il primato della produzione
Come il Ponte sullo Stretto di Messinainteragisce con la nuova Via della Seta
Una rivoluzione economico-geografica
Quando Augusta e Gioia Taurobatteranno Genova e Livorno
E dopo il 2030 l’hubaeroportuale sarà
quello costruito in Sicilia
In occasione del trentennale della
sua nascita, il “Quotidiano di Sicilia”
ha scelto di rinnovare e rafforzare il
proprio sito web che, grazie al resty-ling e le nuove forze immesse, ha
fatto in pochi mesi un notevole passo
in avanti balzando a ben 39.000 con-
tatti. Ma non solo: il Qds è approdato
anche sui social network, diventando
protagonista con le sue inchieste
anche di Facebook e di Twitter.
Insomma, seguendo il consiglio di
Franco Nicastro, presidente dell’Or-
dine dei giornalisti di Sicilia, che in
un forum del 28 luglio 2007, aveva
affermato “La salvezza dell’editoria
passa per la multimedialità: la com-
ponente internet insieme alla carta
stampata”, il nostro giornale ha prov-
veduto, a rafforzare la sua compo-
nente web con un immediato
successo.
D’altra parte oggi non c’è quoti-
diano, settimanale o periodico che ac-
canto al prodotto cartaceo non abbia
messo a disposizione dei lettori uno
spazio sul web, dove fornire un tipo
diverso d’informazione, sempre più
interattivo.
Ma mentre Rupert Murdoch parla
di far pagare le notizie sul web, il
“Qds” mette on line gratuitamente a
disposizione dei lettori sul proprio
sito (www.qds.it) l’edizione del
giorno a partire dalle 18. Un “omag-
gio” che non ha intaccato le vendite
del giornale, che, anzi, continuano a
salire. La spiegazione è che i lettori
del Qds hanno bisogno del loro quo-
tidiano “fresco di giornata” già nelle
prime ore del mattino: come sa ogni
buon imprenditore sapere per primo
una notizia è avere già, in parte, l’af-
fare in tasca.
D’altra parte il fatto di mettere sul
web il giornale ha dato la possibilità a
chi non lo conosceva di apprezzarlo.
E, in particolare sulle discussioni su
Facebook e Twitter in cui si definiva
“ingessata” l’informazione in Sicilia
, sempre più persone hanno segnalato
come il Qds, con le sue inchieste, sia
stato la principale fonte d’ispirazione
per autorevoli testate nazionali, a co-
minciare da Report.
Il sito del “Quotidiano di Sicilia”
non è però soltanto l’edizione web del
giornale, anzi. Oltre ai temi dibattuti
dal Qds, la redazione offre notizie in
tempo reale e soprattutto approfondi-
menti e discussioni negli otto blog
che si occupano, a parte quello del di-
rettore, Carlo Alberto Tregua, di ar-
gomenti specifici. Così Lucia Russo
si occupa delle “Voci dai Palazzi”,
Antonio Casa della “E-cologia”,
Dario Raffaele di lavoro e formazione
(“Worknow”), Agostino Laudani
della “East-Coast”, Carmelo Lazzaro
Danzuso della “West-Coast”, Mar-
gherita Montalto di bioetica (“Bios
kai ethos”) e Benedetto Motisi di in-
formatica siciliana (“Isola telema-
tica”).
Ma ci sono anche importanti e se-
guitissime rubriche, come “Il lavoro
che c’è”, con i siti delle aziende che
offrono occupazione o che, attraverso
il franchising, ti insegnano a diven-
tare imprenditore, e poi i sondaggi e
soprattutto “Denunce”, una tribuna
che consente ai cittadini di segnalare
episodi di cattiva amministrazione,
malcostume, violazione delle leggi,
che, valutati dalla redazione, po-
tranno essere oggetto di articoli, ser-
vizi o inchieste sul sito web e anche
sul Qds. Il sito - molti imprenditori si-
ciliani utilizzano ormai l’home page
come pagina predefinita del proprio
browser - offre poi una serie di ser-
vizi: meteo, treni, la borsa del Sole 24
ore, gli elenchi telefonici di tutt’Italia
e persino la programmazione cinema-
tografica e l’oroscopo. E non da ul-
timo la “Newsletter”, cui iscriversi
per avere sempre notizie fresche.
Maria Francesca Fisichella
30 anni di news
Si chiama Sintl’archiviodigitalizzato
Tra i servizi che hanno arric-
chito, nel tempo, il sito del giornale
è da ricordare il Sint, ovvero l’ar-
chivio storico del Qds dal 1979 a
oggi, completamente digitalizzato.
Al passo con i tempi e le innova-
zioni richieste dal mercato, dalle
esigenze dei lettori, ormai sempre
più aperti alla tecnologia, il sistema
offre una ennesima opportunità di
informazione.
Essenziale elemento del sistema
è la facile consultazione: inserendo
anche solo qualche parola chiave,
saranno estrapolati tutti gli articoli,
che negli anni sono stati realizzati,
su un determinato argomento o su
un personaggio.
Il sistema si presta non soltanto
a una semplice consultazione ma,
anche, a una rapida ricerca e all’oc-
correnza, essendo tutti gli articoli
in formato pdf, essi possono essere
letti direttamente sul video oppure
stampati.
Ciò rende tale archivio, non sol-
tanto un contenitore continuamente
aggiornato sulle innumerevoli bat-
taglie e le denunce del QdS, ma
anche un’utile fonte di consulta-
zione per studiosi, giornalisti o
semplicemente per i lettori del che
scelgono il Sint come alternativa
alla carta stampata, per consultare
il quotidiano davanti al pc, anche al
bar grazie alla sempre più diffusa
tecnologia wireless. (mff)
Speciale Trent’anniIV Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009
Mentre si parla di far pagare le news on line, il Qds mette in rete il giornale alle 18
Notizie, denunce, blog. E in pochi mesi balza a ben 39.000 contatti
Restyling e rafforzamento webil Qds sfonda anche su Internet
QdS.itUOTIDIANODISICILIA
Da più di 50 anni, protagonista del processo di industrializzazione dell’economia siciliana
al fianco delle imprese artigianeC
ostituita nel 1954 al fine di facilitare l’accesso al credito agevolato alle imprese artigiane, laCRIAS da oltre cinquant’anni è tra i protagonisti del processo di industrializzazione del-l'economia siciliana.
Operando a fianco delle imprese artigiane la CRIAS, negli anni, ha assicurato un fondamentalesupporto alla crescita e alla competitività del tessuto produttivo regionale e, mediante una intensaattività di assistenza per l'accesso al credito agevolato, ha soddisfatto le esigenze di sviluppodelle piccole e medie imprese artigiane.L'artigianato, infatti, rappresenta la struttura portante delsistema produttivo nazionale, un volano fondamentale per il mantenimento dei livelli occupa-zionali e la creazione di nuove occasioni di lavoro.
Sostenere e promuovere il comparto artigiano ed agricolo, puntare sulla qualificazione delle pro-duzioni e sul miglioramento qualitativo, promuovere la sicurezza dei processi di lavorazione, sono strategie che si configurano come imezzi più idonei per sostenere e concorrere ad un più ampio e durevole processo di crescita economica generale. Negli ultimi anni, laCassa Regionale per il Credito ha portato avanti una politica volta a garantire una capillare presenza dell’Istituto in tutte le province si-ciliane ed oggi è presente con uffici operativi anche nelle province di Agrigento, Messina, Palermo e Ragusa ed online per garantire nuoviservizi di utilità per il credito all'artigianato. Tutti i finanziamenti erogati dalla Crias, nel rispetto della regola “de minimis”, sono concessi adun tasso di interesse che ad oggi è pari al 40% del tasso di riferimento che si riduce ulteriormente al 30% del tasso per le c.d. “giovaniimprese”, per le società cooperative. Le principali linee di credito:
Credito di esercizio: L'importo concesso viene determinato in base al volume d'affari evincibile dall'ultima dichiarazione IVA del-l'impresa; l'importo concedibile va da un minimo di € 5.000,00 ad un massimo di € 51.000,00.
Credito a medio termine: È il prestito concesso sia per l’acquisto, la ristrutturazione, la costruzione di un immobile da destinare a labo-ratorio artigiano, che per l’acquisto di beni strumentali. L ’importo massimo concedibile, pari al 75% del programma di spesa presentato, èdi € 387.342,00.
Credito per la formazione di scorte: Questa forma di credito finanzia l’acquisto di scorte, utilizzabili direttamente nel processo pro-duttivo . L'importo massimo concedibile è pari al 25% del volume di affari e comunque non superiore ad € 103.291,00.
Credito a favore delle imprese agricole per la formazione di scorte: Il prestito è finalizzato all’acquisto dei mezzi tecnici a feconditàsemplice, la cui utilità, cioè, si esaurisce nel corso dell’esercizio produttivo, con un tempo di restituzione che va al di là dell’annata agraria.L’importo del finanziamento concedibile è differenziato in relazione al settore produttivo: da un minimo di €. 5.000,00 ad un massimo di €.500.000,00.
Per maggiori informazioni accedere al sito www.crias.it
COMUNICAZIONE AZIENDALE
Speciale Trent’anni VQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
Nella società di oggi i consumatori,
soggetti fondamentali per l’economia
di un Paese, sono esposti al continuo
mutare economico, tecnologico e fi-
nanziario. Dall’esigenza di rispondere
alle loro necessità concrete, reali, quo-
tidiane, troppe volte disattese, un
gruppo di persone ha voluto interve-
nire fondando Veroconsumo, un’asso-
ciazione indipendente di consumatori
e famiglie, fondata a Catania, dal di-
rettore del Qds Carlo Alberto Tregua,
dal rappresentante per la Sicilia nel-
l’Unesco Bruno Di Stefano, e da Giu-
seppa Mammana, dottore
commercialista.
Un’associazione “diversa”, perché
non legata ad alcun partito politico, né
ad alcun sindacato e perché non per-
segue alcun fine religioso. E quindi
può offrire come ulteriore garanzia
l’indipendenza, voluta e perseguita a
tal punto da prevedere nello stesso sta-
tuto il divieto di accettare qualsiasi
tipo di liberalità che possa pregiudi-
carne l’autonomia.
Veroconsumo, nasce infatti con lo
scopo di tutelare i cittadini consuma-
tori operando con tutti gli strumenti at-
tribuiti alle associazioni dal codice del
consumo, a cominciare dalla class ac-tion, e vigilerà, in particolare, perché
siano erogati servizi pubblici o privati,
secondo standard di qualità ed effi-
cienza.
La tutela che si prefigge di attuare,
passa da un deciso intervento sul tes-
suto sociale ed economico siciliano, inprimis, mediante il dialogo con i pro-
pri soci e con le istituzioni, ed anche
tramite azioni di denuncia, ma anche
di difesa degli interessi in sede giudi-
ziaria ordinaria e amministrativa.
L’associazione vuole, infatti, contri-
buire a migliorare gli standard di co-
municazione, produzione e
distribuzione di beni e servizi, me-
diante la promozione d’iniziative di
cooperazione con enti, istituzioni e
imprese locali e nazionali. Si prefigge
di rappresentare gli interessi di consu-
matori e famiglie alle Istituzioni e agli
organi di potere competenti. Verocon-
sumo difenderà gli interessi dei propri
soci, e in generale del cittadino/consu-
matore, anche in sede giurisdizionale,
mettendo in atto le azioni di difesa che
la legge attribuisce alle associazioni
dei consumatori, quali azione inibito-
ria, revocatoria, collettiva risarcitoria.
L’associazione promuoverà inoltre
iniziative legislative che diano coe-
renti soluzioni alle problematiche dei
singoli consumatori e delle famiglie,
agendo, ove necessario, sia a livello
regionale, nazionale che europeo.
Veroconsumo non ha fine di lucro e
quindi indirizzerà le proprie entrate
verso azioni a vantaggio dei propri
soci. Mediante convegni, conferenze
e tavole rotonde, infatti, promuoverà
un consumo critico e consapevole,
volto a sostenere i cittadini fin dal mo-
mento della scelta dell’acquisto, edu-
candoli, ove necessario, a valutare un
prodotto non solo in base alla qualità e
al prezzo, ma anche alla provenienza e
al comportamento dell’impresa pro-
duttrice.
Veroconsumo al suo interno è rego-
lata da principi democratici: possono
associarsi le persone fisiche maggio-
renni, che lo richiedano sia tramite i
canali informatici, che rivolgendosi
direttamente alla sede di Via Principe
Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha
diritto di voto e, nella misura delle sue
possibilità, è chiamato a partecipare
direttamente alla vita dell’Associa-
zione e a utilizzare i servizi e le pre-
stazioni fornite agli associati.
Eloisa Bucolo
La tutela passa da un deciso interventosul tessuto sociale edeconomico siciliano
La Legge Finanziaria 2008 ha
introdotto in Italia l’azione collet-
tiva risarcitoria a tutela dei consu-
matori, modificando l’art. 140-bis
del Codice del Consumo, in con-
formità ai principi stabiliti dalla
normativa comunitaria.
La class action consente di rap-
presentare in un unico giudizio,
una molteplicità di situazioni giuri-
diche soggettive omogenee ma di-
stinte tra loro. Garantisce al
singolo consumatore il rimborso
del danno e svolge a vantaggio
della collettività una funzione pre-
ventiva poiché, il timore di una
possibile condanna, scoraggia le
imprese ad adottare pratiche ille-
gali e le induce a un maggior ri-
spetto delle regole di correttezza.
L’instaurazione di un unico pro-
cedimento, al posto dei ricorsi in-
dividuali, riduce inoltre
notevolmente sia i tempi, sia i costi
processuali, sia il rischio di giudi-
cati contrastanti. La sentenza, in-
fatti, avrà efficacia erga omnes ,
ossia nei confronti di tutti, e potrà
essere fatta valere dai soggetti che
in futuro si troveranno nell’iden-
tica situazione.
Il Governo ha messo fine ai nu-
merosi rinvii fissando la data di ap-
plicazione della class action al
primo gennaio 2010, per gli illeciti
avvenuti a partire dal 16 agosto
2009.
È al vaglio delle commissioni
parlamentari lo schema del decreto
legislativo che introdurrà l’azione
collettiva anche nei confronti della
pubblica amministrazione. Lo
schema non prevede il risarci-
mento economico del danno, seb-
bene, accertata la violazione, il
dipendente pubblico inadempiente
potrà essere assoggettato alle san-
zioni disciplinari, previste dal de-
creto legislativo 150/2009, già in
vigore. (eb)
Vigilerà perché i servizi, pubblici o privati che siano, abbiano elevati standard di qualità ed efficienza
Saranno azioni di denuncia, ma anche di difesa degli interessi in sede giudiziaria
Veroconsumo per la difesa delle famiglieè pronta a tutto, class action compresa
Sarà applicata dal primo gennaio 2010
Azione collettiva risarcitoria Il funzionamento e i tempi
• 95126 Catania - via Principe Nicola, 22 - tel. 095/371386 - fax 095/7110500email [email protected]
• CF 93139030873 - Iscritta il 2/11/06 all’Anagrafe Unica delle ONLUS - Agenzia delle entrate Regione Sicilia.
• Costituita con atto in notaio Giorgio Licciardello di Catania, in data 10 luglio 2006 - Riconosciuta co-me persona giuridica privata con D.D.G. n. 9609 del 13/09/06 dell’Assessorato regionale dei BCC.
• Iscritta al Registro delle persone giuridiche private presso la Presidenza della Regione siciliana al N 66del 20/09/06 - GURS del 2 ottobre 2006.
La Fondazione Euromediterranea si pone quale istituzionepermanente ed aperta al pubblico, snodo di alta divulgazione oveespressioni e manifestazioni culturali, di arte, di costume,di scienza e tecnica, di multimedialità e comunicazione vengono ap-profondite, illustrate, promosse e valorizzate.
FF ONDAZIONE EUROMEDITERRANEAONDAZIONE EUROMEDITERRANEA
LUIGI UMBERTO TREGUA–ONLUSLUIGI UMBERTO TREGUA–ONLUSCATANIACATANIA
SCOPI• Istruzione.• Formazione civica, sociale, culturale
e professionale in campo economicoe scientifico.
• Ricerca scientifica e di interesse so-ciale (smaltimento di rifiuti e ridu-zione consumi energetici) medianteconvenzioni con le Università.
•Convegni divulgativi degli scopi edei risultati.
• Pubblicazione e diffusione di volumi e ri-viste inerenti l’attività della Fonda-zione.
• Borse di studio.
FINALITÀ• Esclusive di utilità sociale.
LIBERALITÀ• A favore della Fondazione possonoessere erogate liberalità da parte dipersone fisiche o enti soggetti al-l’imposta sul reddito delle società,fiscalmente deducibili nel limite del10% del reddito complessivo di-chiarato e comunque nella misuramassima di 70.000 euro annui(art.14, comma 1, D.L. 14.03.05 n.35convertito in legge n. 80/05).
BENEFICIARI• Soggetti meritevoli svantaggiati
per fattori economici, familiarie/o sociali.
LIBERALITÀ 5 PER MILLE DELL’ IRPEF
• È possibile destinare la FondazioneEeuromediterranea Luigi Um-berto Tregua Onlus il 5 per milledell’irpef senza alcun onere a ca-rico del contribuente. Per farlo èsufficiente nella dichiarazione deiredditi apporre la propria firmanel riquadro indicando il codice fi-scale 93139030873
ATTIVITÀ IMPRENDITORIALEDI LUIGI UMBERTO TREGUA
E SUCCESSORI• 1922, inizio dell’attività commer-
ciale.• 1933, iscrizione alla Camera di
Commercio di Catania.• 1969, costituzione Galaxi elettronic,
fabbrica di radiotelevisori in Milano.• 1973, costituzione di Imeservice,
fabbrica di televisori in Catania.• 1979, costituzione di Ediservice
società editoriale del QUOTIDIANO DI SICILIA.QUOTIDIANO DI SICILIA.
“VEROCONSUMO” è un’associazione che agisce in difesa degli interessidi Consumatori e Famiglie, fondata da Carlo Alberto Tregua, direttore re-sponsabile del QdS, Bruno Di Stefano, rappresentante per la Sicilia nell’Une-sco e Giuseppa Mammana, dottore commercialista.
Indipendente e senza fini di lucro, destina le entrate verso azioni a vantag-gio dei propri soci.
Veroconsumo vuole far sì che si passi dalle parole ai fatti, dalle promesse agli atti e per fare ciò
indirizza la propria attività a:
RAPPRESENTARE i cittadini/consumatori, presso le istituzioni e gli organi di potere compe-
tenti e vigilare, in particolare, perché siano erogati servizi pubblici o privati,secondo standard di qualità ed efficienza;
ASSISTERE LEGALMENTE gli interessi collettivi e diffusi dei propri soci (non quelli individuali), met-
tendo in atto tutte le azioni di difesa che la legge sul consumo attribuiscealle associazioni dei consumatori.
Difenderli dunque in sede giurisdizionale, mediante 1’ azione inibitoriautile al fine di ottenere, dal giudice competente, un provvedimento giudi-ziale che contenga l’imposizione di un “facere” o di un “non facere”, a se-conda che la condotta illecita sia di carattere commissivo o omissivo; emediante la Class Action, in vigore dal 1 gennaio 2010, che consentirà dirappresentare in un unico giudizio, una molteplicità di situazioni giuridichesoggettive omogenee,ma diverse tra loro;
INFORMAREmediante convegni, conferenze e tavole rotonde, i cittadini/ consumatori,
promuovendo in Sicilia un consumo critico e consapevole, affinchè l’edu-cazione all’uso del denaro possa prevenire il fenomeno del sovra indebita-mento e dell’usura;
PROMUOVERE iniziative legislative che diano coerenti soluzioni alle problematiche dei
singoli consumatori e delle famiglie, agendo, ove necessario, sia a livelloregionale, nazionale che europeo.
Possono associarsi le persone fisiche maggiorenni, che lo richiedano, sia tramite i canali
informatici, collegandosi al sito www.veroconsumo.it. che rivolgendosi direttamente alla
sede di Via P. Nicola 22 a Catania. Ciascun socio ha diritto di voto e, nella misura delle
sue possibilità, è chiamato a partecipare direttamente alla vita dell’Associazione anche
per via telematica. Nel sito, infatti, tramite il blog pubblicheremo, come in una sorta di
diario online, notizie inerenti l’attività dell’associazione assieme, eventualmente, ad altre
tipologie di materiale elettronico come immagini o video.
VEROCONSUMO Associazione Regionale di Consumatori e Famiglie - Via P. Nicola n.22- 95126 Catania
C.F. 93160180878 e-mail [email protected], Tel. 095 372217, Fax095 374907
Speciale Trent’anniVI Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
La riprova che la riforma della Sa-
nità rappresenta una pietra angolare
per il cambiamento in senso virtuoso
dell’intera economia siciliana si è
avuta pochi giorni fa, quando il presi-
dente della Regione Raffaele Lom-
bardo e l’assessore Massimo Russo - il
magistrato che il governatore ha vo-
luto nella sua squadra - hanno annun-
ciato che la Sicilia ridurrà le tasse
(Irap e Irpef) finora imposte ai siciliani
per coprire un deficit di quasi un mi-
liardo di euro provocato da una spesa
sanitaria fuori controllo.
Quella della Sanità siciliana, d’al-
tronde, è stata finora la più grande bat-
taglia del governo Lombardo, che ha
prodotto persino crisi politiche a causa
delle fortissime resistenze a qualunque
tipo di mutamento da parte di quei
soggetti che finora da un sistema sani-
tario costosissimo e pieno di falle ave-
vano ottenuto notevolissimi privilegi
economici.
Ma se la strada di questa autentica
rivoluzione sembra ormai segnata -
“Abbiamo superato la metà del guado
- ha detto Russo - e credo sarà difficile
tornare indietro” - per portarla a ter-
mine occorreranno ancora due anni.
Russo spiega che i maggiori osta-
coli, dal punto di vista delle regole che
disciplinano l’organizzazione della
Sanità, sono stati superati con il varo,
il 5 marzo scorso, della legge di ri-
forma, “uno strumento normativo fon-
damentale per cambiare un sistema
vetusto, decrepito, che costava tanto e
offriva molto poco ai siciliani: ora si
tratta di strutturare ancor meglio il per-
corso di cambiamento, i cui effetti po-
sitivi si potranno vedere non prima di
cinque o sei mesi, quando le nuove
aziende, ristrutturate, potranno espli-
care al meglio le loro funzioni, ed es-
sere a punto entro due anni”.
E, tra l’altro, dopo i tagli, adesso è il
momento degli investimenti che
smentiscono il tentativo di far passare
Russo come capace solo di tagliare
senza badare ai servizi.
L’assessore spiega che saranno
spesi 68 milioni di euro, di cui 47 già
l’anno prossimo, per l’innovazione
tecnologica, puntando su strumenti
che contribuiranno a farci superare il
gap con le altre regioni. Si partirà da
due settori fondamentali come la car-
diologia e l’oncologia, quelli in cui si
registra il maggior numero di malattie
mortali e tutte le strutture ospedaliere
delle città con più di 30.000 abitanti
saranno dotate di innovative strumen-
tazioni tecnologiche per prevenire,
diagnosticare e curare. Ma gli investi-
menti non sono finiti: tra breve riguar-
deranno infatti non soltanto le
macchine ma anche le strutture e verrà
curata in particolare la salubrità degli
ambienti sanitari. E tutto questo ser-
virà a… risparmiare. Un vero e pro-
prio miracolo se pensiamo che la
Sanità fino a qualche anno addietro as-
sorbiva gran parte del bilancio della
Regione. E poiché il Patto nazionale
per la Salute ha ribadito il principio se-
condo cui le Regioni che non riusci-
ranno ad avere i conti in ordine
saranno costrette ad aumentare le tasse
ai propri concittadini per ripianare il
disavanzo, la Sicilia, se non avesse ri-
sanato la propria Sanità, avrebbe do-
vuto pagare addizionali Irap e Irpef
più alte.
“Dimostreremo - ha sottolineato
Russo - come già molte regioni del
nord, che si può riqualificare l'offerta
sanitaria, aumentando i servizi per i
cittadini e la qualità delle prestazioni,
senza sprecare le risorse economiche”.
Antonella Guglielmino
Dal 2010 68 mln percomprare strumenti
tecnologicamenteavanzati
L’assessore Russo ha sottoli-
neato soddisfatto come i risultati
ottenuti in questi diciotto mesi
confermino che la Sicilia sia sulla
strada giusta, “un percorso vir-
tuoso dal quale non è più possibile
tornare indietro e che ha permesso
alla nostra regione di conquistare
in tutta Italia una grande credibilità
politica e amministrativa”. Obiet-
tivi conseguiti nonostante siano
stati in tantissimi a remare contro
il risanamento della Sanità. E se-
condo l’assessore a trarre benefici
da un sistema sanitario così farra-
ginoso e costoso com’era quello
isolano erano e sono personaggi
“legati al proprio microinteresse,
più o meno legale, e con una vi-
sione di parte”.
“Noi, invece - ha spiegato Russo
- guardiamo all’interesse generale,
al bene comune. Perché in questo,
come ha detto il presidente Napo-
litano, risiede la moralità della po-
litica. Ecco perché sogno un
sistema sanitario in cui un paziente
non viene semplicemente curato,
ma viene preso in carico, assistito
al meglio. Una sanità in cui il sen-
timento umano diventa la dimen-
sione che si apprezza già
nell’accoglienza. Una sanità fatta
di pulizia, educazione del perso-
nale, bellezza estetiuca dei plessi,
gentilezza degli operatori, oltre che
di grandissima professionalità di
medici e paramedici”.
“Non dico che sia facile - ha
concluso Russo -, dico che ab-
biamo fatto dei passi in avanti e
dobbiamo ancora lavorare, esal-
tando le professionalità che ci
sono, facendo ritornare quelle che
sono andate via, in una parola ren-
dendo moderna la Sicilia”. (ag)
Irap e Irpef erano state aumentate per coprire un deficit provocato da una spesa fuori controllo
Presto un taglio delle tasse grazie alla rivoluzione avviata dal governo Lombardo
Russo e la sua “battaglia della Sanità”portata avanti per risanare l’economia
L’Assessore: “Guardare al bene comune”
Quanti hanno remato control’azione di “moralità politica”
Speciale Trent’anni VIIQuotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009 QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
L’ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO E AI TRASPORTIHA FIRMATO I DECRETI E FISSATO I REQUISITI
PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI
La Sicilia punta su nuovi modelli terri-toriali di sviluppo per attrarre visitatori e,contemporaneamente, dà il via all’utilizzodei fondi comunitari Fesr 2007-2013 per leiniziative a supporto dell’offerta turistico al-berghiera, della portualità e del greenways,la cosiddetta mobilità dolce e non moto-rizzata.
Tutte azioni che si stanno concretizzandodopo la firma dei decreti da parte dell’as-sessore regionale al Turismo e ai Trasporti,Nino Strano e della determinazione dei pa-rametri fissati per il riconoscimento dei di-stretti turistici previsti dall’art. 7 della leggeregionale n. 10 del 15 settembre 2005.
I distretti turistici sono contesti omogenei o integrati che com-prendono ambiti territoriali appartenenti anche a più province dellaregione e caratterizzati da offerte qualificate di attrazioni turistiche,beni culturali e ambientali, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura edell'artigianato locale. Costituiscono il distretto il territorio, l'organiz-zazione a sistema degli operatori turistici pubblici e privati e i progettidi sviluppo che saranno identificati nel programma dell'assessoratoregionale per il Turismo, Comunicazione e Trasporti per il coordi-namento della programmazione regionale. Tra le finalità dei distrettistabilite dall’art. 6, comma 3 della legge 10/2005, sono compresel’aggregazione e la riqualificazione delle imprese, lo sviluppo dimarchi di qualità, la creazione di punti di accoglienza con criteriomogenei su tutto il territorio. Possono essere riconosciuti come di-stretti turistici, ai sensi dell’art. 74, l.r. 14/2009, anche i territorioggetto di investimenti nel comparto turistico ricettivo finanziati dapatti territoriali e piani integrati territoriali. L’assessore Strano, dopoaver determinato i criteri per il riconoscimento dei distretti, fisserà conun decreto la misura e le modalità di finanziamento. Ai distretti po-tranno essere destinati i cofinanziamenti delle linee d'intervento PoFesr 2007/2013.
RICETTIVITÀ ALBERGHIERA
Investimenti per 125 milioni di euro per le imprese turistico al-berghiere già esistenti, fino a un importo massimo per singolainiziativa di otto milioni di euro, relativo al 50 per cento dellespese ammissibili. Un supporto al tessuto imprenditoriale ar-rivato con la firma del decreto, da parte dell’assessore alTurismo e ai Trasporti Nino Strano, riguardante la direttiva perla definizione dei bandi per l’attuazione della linea d’intervento“offerta turistico-alberghiera ” del Fesr. “Si tratta di unostrumento a sostegno dello sviluppo - ha spiegato Strano - insettori strategici dell'economia turistica, come è quello della ri-cettività alberghiera. Queste direttive contengono già tutte lespecifiche che dovranno contenere i bandi, e quindi appena sicompleterà l'iter in commissione, nei prossimi giorni sarannopubblicati. Le imprese alberghiere potranno migliorare i lorostandard qualitativi e rispondere con una offerta qualificata alleesigenze della clientela".
NAUTICA DA DIPORTO
Il decreto sulla "direttiva per la definizione dei bandi per l’at-tuazione della linea d’intervento della portualità turistica del PoFesr 2007-2013” individua i siti che presentano le potenzialitàper divenire infrastrutture armonizzate nel sistema. Sono com-plessivamente 42 i porti individuati che coprono tutte le costesiciliane, e i porti “hub”, quelli di Marsala, Sant'Agata di Mi-litello e Marina di Ragusa. Sono compresi anche interventinelle isole e arcipelaghi di Sicilia. Sono previsti oltre 58 milionidi euro. "La nautica di diporto - ha detto Strano - avrà lerisorse per il completamento e la realizzazione di infrastruttureportuali. Le scelte relative agli investimenti da realizzare do-vranno considerare il porto turistico non come un semplicepunto di arrivo del diportista nautico, bensì come una delleporte di accesso all'intero sistema turistico siciliano, punto dipartenza di possibili itinerari per la fruizione e integrazionecon gli altri segmenti dell’offerta turistica anche retrostante lacosta”.
PROGETTI GREENWAYS
Sono stati pubblicati i bandi per la se-
lezione dei progetti relativi ai finanzia-
menti previsti dalla linea di intervento
3.3.2.4 del Po Fesr 2007-2013 “Atti-
vazione di un piano strategico regio-
nale per la mobilità dolce e non moto-
rizzata (sedime ferroviario -
greenways)”. La selezione avverrà
con procedura valutativa a graduato-
ria. Sono disponibili 16 milioni e 500
mila euro. "Con la realizzazione di pi-
ste ciclabili e pedonali lungo linee fer-
roviarie non più utilizzate, ma che
scorrono lungo percorsi naturalistico-
ambientali di grande fascino - ha af-
fermato l'assessore Strano - voglia-
mo costituire una serie di itinerari
turistico-ricreativi alternativi e attrez-
zati, che possano offrire al visitatore
punti di ristoro, assistenza e pernotta-
mento". L’intervento riguarda la realiz-
zazione di "greenways" lungo le se-
guenti sei linee ferroviarie dismesse:
Caltagirone-Piazza Armerina-Dittai-
no; Siracusa-Ragusa-Vizzini Val
d'Anapo; Noto-Pachino (Vendicari);
Palermo-Corleone-San Carlo; Castel-
vetrano-San Carlo-Burgio; Castelve-
trano-Porto Empedocle-Agrigento.
Maggiori dettagli sono disponibili sul
sito: ww.regione.sicilia.it/turismo/tra-
sporti
Distretti turistici e fondi Fesr a sostegno del territorio e delle imprese
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
L’assessore Nino Strano
Speciale Trent’anniVIII Quotidiano di SiciliaVenerdì 11 Dicembre 2009QdS.it
UOTIDIANODISICILIA
L’assessore Michele C iminomet te in campo i l p iano ant icr is i
Salvaguardia e valorizzazione del territorio con il piano forestale regionale. Opportunità anche per l’occupazione
Si è messa in moto lamacchina anticrisi guidatadall’assessore all’agri-
coltura Michele Cimino. Un pianoarticolato di interventi e misurestraordinarie che serviranno a darenuova linfa alle aziende agricole si-ciliane e agli oltre 700 mila addettidel settore.
“Aiutare le imprese su tutti ifronti, questo è l’obiettivo delgoverno” ha detto Cimino, chelavora con i quattro Dipartimentidell’assessorato per impegnaretutte le risorse stanziate dal Pianodi sviluppo rurale (Psr), e in sededi Conferenza Stato Regioni, perottenere tutte le risorse necessarieper superare la crisi.
“Tra i risultati ottenuti – dichiara Cimino - siamo riusciti aportare a casa la quota maggioritaria degli aiuti per leimprese vitivinicole danneggiate dalla peronospora, circa 6milioni e 300 mila euro”. Sempre per il vitivinicolo in sede diripartizione ministeriale sono stati assegnati alla Sicilia, perla campagna 2009-2010, oltre 45 milioni di euro dellerisorse del Piano nazionale di sostegno (Pns) che ser-viranno per la ristrutturazione, la riconversione, la distil-lazione, l’arricchimento dei vini con il mosto e la ven-demmia verde. Tra le principali intese raggiunte l’aiuto alsettore cerealicolo: “ci saranno 8 milioni di euro da ripartire
tra le Regioni” ha detto Cosimo Gioia, dirigente ge-nerale del Dipartimento Interventi Infrastrutturali -, ri-cordando che “sono state approvate anche altre di-sposizioni: sulla “gestione dei pagamenti diretti” esull”attuazione della riforma della Pac (politicaagricola comune) nel settore del grano duro” e sui“criteri per le buone pratiche della gestione forestale”che faranno arrivare in Sicilia altri contributi per mi-gliorare la gestione del territorio”. E per difendere ilpatrimonio agroalimentare c’è accordo anche sulleprocedure di riconoscimento delle produzioni certi-ficate. “Adesso – ha precisato Cimino - si attendesolo che il Consiglio dei Ministri definisca la do-tazione finanziaria”. Un altro traguardo da rag-giungere al più presto sarà la restituzione delleaccise che l’Unione Europea chiede ai serricoltori pergli anni 2000, 2003 e 2004, il ripianamento dei debitirateizzando le passività, la rimodulazione dei con-
tenziosi con l’Inps, il potenziamento dei Confidi agricoli e lacopertura finanziaria del piano assicurativo.
Parlando di Psr, si è lavorato a pieno ritmo per evitare ildisimpegno dei fondi per il 2007-2008. “Quattordici sono ibandi attivati e circa 663 milioni di euro sono le risorse im-pegnate - spiega Cimino - di cui è stata certificata unaspesa pubblica di 176 milioni, effettuando pagamenti per212 milioni di euro”. Per risollevare il settore, inoltre, l’as-sessore regionale è fortemente impegnato affinché sianodestinati all’agricoltura gli 850 milioni di fondi Fas peravviare interventi non finanziabili con il Psr. “Utilizzarequesti fondi – ha affermato Cimino - significherebbe mettere
a punto non solo interventi di assoluta emergenza maanche programmi per lo sviluppo a medio e lungo terminedelle filiere agricole”.
Tra i risultati raggiunti in questi mesi c’è sicuramente l’ap-provazione del Ddl sul credito d’imposta che con 600milioni messi in campo, potrà finalmente promuovereprogetti di investimento sottoforma di agevolazioni fiscali.Le aziende potranno ricevere prestiti agevolati dalla Criasgrazie a un fondo di 15 milioni di euro stanziato dall’asses-sorato.
REGIONE SICILIANA
Assessorato Agricoltura e Foreste
www.regione.sicilia.it/agricolturaeforesteViale Regione Siciliana, n. 2771- 90145 Palermo
Valorizzare il patrimonio ambientale della Regione attraverso unprogramma di fruizione culturale e ricreativa del territorio. È’questo l’obiettivo del Piano d’interpretazione ambientale (PIA), dicui si è dotata la Regione siciliana, finalizzato alla gestione e allafruizione delle 32 riserve dell’Azienda Foreste Demaniali dell’as-sessorato regionale Agricoltura e Foreste. Si tratta di unostrumento che punta alla promozione del territorio dal punto divista turistico e didattico. In altre parole: una gestione alternativadelle riserve. Il progetto dispone di una quota parte dei 552 milionidi euro dei fondi Fas, destinata alla forestazione produttiva e infra-strutture di rimboschimento. “L’offerta delle 32 riserve – affermal’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino - saràorientata verso modelli sostenibili. Le proposte di educazione am-bientale e le attività messe in campo terranno conto dei bisognidei visitatori, delle imprese, dei residenti e dell’impatto sia am-bientale, che sociale ed economico che il turismo genera”.
Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Azienda Foreste, ha de-finito il Piano “uno strumento audace che innova con nuovestrategie e prospettive il ruolo del dipartimento”, e ha spiegato che“le linee guida sono state elaborate integrando gli aspetti tecnici (centri, sentieri attrezzati) con gli aspettisociali, economici e culturali. Realizzeremo il difficile compito di trasformare un bene naturale protetto evincolato a risorsa fruibile, stabilendo i criteri di qualità e fornendo i servizi necessari.
Una simile gestione delle riserve costituisce senz’altro un volano di sviluppo per l’economia e per l’oc-cupazione dei territori interessati” conclude Bellomo.
Valorizzare il patrimonio ambientale:gestire le riserve in modo innovativo
Il disastro che ha colpito la pro-vincia di Messina poteva essereevitato con una politica diversa ditutela dell’ambiente. Il dissesto idro-geologico che ha interessato quellezone è il risultato di anni di incuriada parte dell’uomo che ha pro-ceduto ad un disboscamento sel-vaggio, vuoi per gli incendi, chesono per buona parte di originedolosa, vuoi per l’abbandono dellearee rurali. Gli alberi, infatti,svolgono un ruolo fondamentalenella prevenzione dei dissesti geo-logici, causa di morte e di sciagure.L’Assessorato Agricoltura e Forestea tal riguardo, ha messo in campostrategie per la salvaguardia am-bientale del territorio. “La rinaturaliz-zazione della Sicilia - ha spiegatol’assessore Michele Cimino - è unpassaggio indispensabile per latutela del territorio e per la sicurezzadei cittadini. E’ importante sotto-lineare quanto sia fondamentale lasinergia tra i dipartimenti regionaliimpegnati nell’opera di prevenzionee gestione delle emergenze come
lo spegnimento degli incendi”.Il PSR Sicilia 2007-2013, ha
previsto delle misure specifiche perle zone a rischio idrogeologico e perle aree agricole dismesse. In parti-colare, la misura 221, per cui sonostati stanziati 187 milioni di euro, sioccupa del primo imboschimento diterreni agricoli; la 223, con una do-tazione di 36 milioni di euro, diterreni non agricoli. A queste duemisure va ad aggiungersi la 226, percui sono disponibili 30 milioni dieuro. Anche questa misura sipropone di proteggere il territoriodai dissesti idrogeologici e anche dicontrastare gli incendi boschivi. Inquesta prima fase, le risorse eco-nomiche della 226 saranno utilizzatesoltanto per la messa in sicurezzadei demani. “Saranno realizzati in-terventi, ha spiegato PietroTolomeo, dirigente generale del Di-partimento foreste, nei boschi che ri-cadono in zone di alto valore natura-listico per recuperare formazioni bo-schive e ripristinare o costruire exnovo sentieri”.
Dalle foreste un aiuto contro il dissesto idrogeologico
La Regione siciliana punta alla valorizzazione del settore vitivinicolocon la creazione del marchio Doc Sicilia, un brand da destinare a tuttele produzioni qualità per tutelare l’eccellenza del vino siciliano, affinchél’identificazione della territorialità e dell’imbottigliamento si trasformi invalore aggiunto nella competizione delle aziende sui mercati esteri.
“La Doc Sicilia è una strada obbligata – afferma l’assessore all’Agri-coltura, Michele Cimino - rappresenta uno degli strumenti per riposi-zionare il nostro vino e qualificare in modo più solido il legame con il ter-ritorio della nostra produzione più eccellente. Avere una Doc regionalesignifica anche trainare le altre 22 doc siciliane esistenti perché non c’èdubbio che la valorizzazione delle nostre produzioni oggi passa at-traverso la parola Sicilia, quale sinonimo di qualità”.
La Regione lavora da tempo alla creazione di un brand Sicilia per ilvino. Il progetto è stato condiviso da tutti gli attori dell’intero sistema viti-vinicolo regionale come produttori, cantine sociali, associazioni di impresa. Dopo gli stati generali che sisono tenuti a marzo a Palermo, la proposta è stata inoltrata al ministero delle Risorse agricole.
“L’iter di riconoscimento è già a buon punto – dice l’assessore - Abbiamo incontrato i rappresentati delComitato nazionale per la tutela vini a Roma e, in sede di audizione, abbiamo ribadito il nostro parere po-sitivo e la volontà di procedere nel percorso di riconoscimento. Attendiamo una nota del ministero per l’in-tegrazione dei documenti”.
Una volta ottenuta la certificazione, per il settore vitivinicolo si aprirebbero anche altre opportunità, traqueste la creazione di un Consorzio regionale di tutela dei vini di Sicilia che interverrebbe nell’organiz-zazione della produzione, concentrazione dell’offerta e attività di comunicazione e marketing e, dall’altro,faciliterebbe l’accesso ai finanziamenti dei fondi Ocm vino e del Psr 2007-2013 destinati alla promozione.
Vino: La Doc Sicilia un percorso obbligatoper tutelare le eccellenze regionali
COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
L’assessore Michele Cimino