STAGIONE 2017 | 18 venerdì 23 marzo 2018 | ore 20,30
SALA VERDI DEL CONSERVATORIO
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Radu Lupu PIANOFORTE
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Franz Schubert (Vienna 1797 - 1828)
Sei Moments musicaux op. 94 D 780 (ca. 28’)I. Moderato II. Andantino III. Allegro moderato IV. Moderato V. Allegro vivace VI. Allegretto
Sonata in la minore op. 143 D 784 (ca. 23’)I. Allegro giusto II. Andante III. Allegro vivace
Intervallo
Sonata in la maggiore op. post. D 959 (ca. 38’)I. Allegro II. Andantino III. Scherzo. Allegro vivace IV. Rondò. Allegretto
SOSTENGONO LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
COLLABORANO CON LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO
LA SOCIETÀ DEL QUARTETTO PARTECIPA A
MEDIA PARTNER
Consiglieri di turno
Maria Majno Marco Magnifico Fracaro
Direttore artistico
Paolo Arcà
È vietato, senza il consenso dell’artista, fare fotografie e registrazioni, audio o video, anche con il cellulare.
Iniziato il concerto, si può entrare in sala solo alla fine di ogni composizione. Si raccomanda di:
• disattivare le suonerie dei telefoni e ogni altro apparecchio con dispositivi acustici
• evitare colpi di tosse e fruscii del programma
• non lasciare la sala fino al congedo dell’artista
Il programma è pubblicato sul nostro sito web il venerdi precedente il concerto.
Consiglio direttivo
Antonio Magnocavallo presidente, Francesca Moncada di Paternò vice presidente, Filippo Annunziata, Marco Bisceglia consigliere delegato, Ilaria Borletti Buitoni, Anna Calabro, Maria Majno, Mario Bassani, Lodovico Barassi, Salvatore Carrubba, Andrea Kerbaker, Marco Magnifico Fracaro consiglieri
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Ciò che caratterizza la produzione musicale di Franz Schubert è l’apparire come un oggetto proteiforme, a differenza di quanto si possa dedurre leggendo la riduttiva, ma comune, definizione di “principe del Lied”. Il piccolo Schwammerl (funghetto), come era soprannominato dagli amici per la goffa conformazione fisica, produsse nella sua breve vita (muore nel novembre del 1828 a soli 31 anni), musica sublime e per gli organici più disparati, dal pianoforte solo al quartetto d’archi e ai trii per pianoforte e archi, dalla musica da camera per fiati alla sinfonica, dalla musica sacra a quella operistica, oltre alla miriade di pagine per voce e pianoforte.
Il concerto di questa sera offre all’ascolto brani appartenenti alla piena maturità della parabola creativa di Schubert.I Sei Moments musicaux D 780, composti tra il 1823 e il 1828, rientrano in un unico numero di catalogo, nonostante non sia chiaro fino a che punto essi siano da considerarsi un’opera unitaria e non un accostamento di brevi pagine pianistiche, riunite, l’anno della morte,
dall’editore Leidesdorf, il quale ne ideò anche il titolo. La raccolta è costituita da brevi brani in forma tripartita che rappresentano un modo di far musica più immediato e diretto rispetto ai complessi schemi della sonata classica, e quindi più facilmente accessibili
Forme brevi e grandi sonate: la complessità di Franz Schubert
al vasto pubblico. Rispetto ai celebri Improvvisi, i Momenti musicali ci conducono nella sfera più intima e meditativa del compositore viennese e anticipano le forme pianistiche brevi che si sarebbero sviluppate nell’Ottocento; basti pensare alle Romanze senza parole di Mendelssohn o ai Notturni di Chopin.Il primo, Moderato, ha il carattere di una fantasiosa improvvisazione, con semplice e scarna asciuttezza della linea melodica priva di sostegno armonico, come in un disegno a matita.Il successivo Andantino apre le porte a un clima di sospensione e di incertezza grazie agli accordi iniziali in la bemolle maggiore, che creano incantevoli sfumature sonore. Presto questa atmosfera è increspata da un evocativo canto in do diesis minore che in seguito verrà riproposto con irruenza drammatica.Il terzo, Allegro moderato in fa minore, è una caratteristica danza russa, che nelle mani di Schubert diventa un’aggraziata melodia con movenze di valzer.Acutamente paragonato da Massimo Mila ad «un’ostrica che racchiude una splendida perla», il successivo Moderato, si presenta come un moto perpetuo che ricorda un preludio barocco; sorprende per contrasto l’episodio centrale, impreziosito da una dolce melodia dal sapore popolaresco, rievocata in pianissimo, e per due sole battute, nella Coda, creando una sospensione nell’inesorabile moto perpetuo. Una parentesi più estroversa, in questa serie di composizioni tutte toccate da una pacata introspezione, è la cavalcata esuberante degli accordi incessantemente ripetuti del quinto momento, Allegro vivace.Il sesto, infine, diviso in Allegretto (la bemolle maggiore) e in Trio (re bemolle maggiore), presenta irrisolte appoggiature iniziali che creano un clima di interrogativi senza risposta, come succede sovente nelle partiture schubertiane.
Nel febbraio 1823, esattamente nel mese in cui venne diagnosticata la malattia venerea che lo avrebbe condotto alla morte di lì a cinque anni, Schubert compose la tetra e cupa Sonata in la minore D 784 (tonalità del «Fato»), in contrasto con la brillante Wanderer-Fantasie appena terminata. Sergio Sablich, studioso dell’ultimo Schubert, individua in questo periodo la prima grande crisi depressiva: all’8 maggio dello stesso anno risale la poesia Mein Gebet (La mia
Rispetto ai celebri Improvvisi, i Momenti musicali ci conducono nella sfera più intima e meditativa del compositore viennese
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preghiera) che pare proprio la traduzione verbale di quanto espresso attraverso le note della Sonata: «…Guarda, annientato nella polvere / preda di indicibili tormenti / è il martirio della mia vita / vicina alla fine eterna…». Divisa in tre movimenti, la Sonata in programma rappresenta una svolta nella produzione pianistica del compositore viennese: qui si definisce la poetica di Schubert, basata non sulla dialettica di stampo beethoveniano e sulla tecnica di elaborazione motivica, ma su di una logica di narrazione paratattica e contemplativa, nella diversa, talvolta ardita, definizione dei rapporti tonali e nella dilatazione della forma mediante la ripetizione (variata) di intere sezioni.
Il primo movimento, Allegro giusto si apre con un desolato motivo principale; ma la recondita protagonista di questo sconvolgente exordium è la morte, rivelata dalle due note in ritmo trocaico (lunga-breve) che concludono ciascuno dei quattro incisi di cui si compone il primo gruppo tematico. Quel piede metrico, che suggerisce l’andamento greve di chi è oppresso dal dolore, o, forse, una minaccia incombente, conquista gradualmente il motivo secondario, di cui ne diventa anche accompagnamento. La cellula ritmica esplode nella sezione di transizione e solo temporaneamente viene messa a tacere dal secondo tema. Suggestivi gli effetti orchestrali di passaggio e la contrapposizione tonale tra i due temi. Dopo un intenso sviluppo, il clima ritorna sognante ed estatico nella Ripresa. L’inaspettata conclusione in la maggiore simboleggia una speranza forse non ancora del tutto perduta. Il secondo movimento ha come primo motivo un semplicissimo corale armonizzato, che viene inquietantemente interrotto dall’apparire periodico di una cellula melodica in pianissimo che ne interrompe per qualche istante lo scorrere sereno. Per dare maggiore rilievo e significato a tale cellula, Schubert prescrisse
l’uso di un pedale, il “sordino”, che oggi non viene più montato sui pianoforti moderni e viene sostituito dall’uso del pedale di sinistra. Nell’ultimo movimento ritorna una logica classica, con due temi ben differenziati e contrastanti: ad uno spettrale perpetuum mobile in rapide terzine si contrappone un tenero e implorante motivo accompagnato dall’arpeggio del basso. In questa pagina finale le tensioni espressive dell’intera Sonata si risolvono in una drammatica, e non esibita, sofferenza.Nel settembre 1828, poche settimane prima di morire, Schubert venne come posseduto da un’ansia creativa incontenibile, che lo portò a scrivere capolavori imperituri, tra i quali le tre poderose Sonate D 958, 959 e 960. La speranza era quella di entrare celermente nel mercato editoriale; ma l’aspettativa fu disattesa, poiché le sonate furono pubblicate postume, da Diabelli, solo nel 1838.La Sonata in la maggiore D 959 si apre con un possente e grandioso primo tema, un’incisiva figura ritmica costituita da pochi accordi che lasciano presto spazio a scorrevoli terzine, le quali appariranno e scompariranno lungo tutto il primo movimento. Una transizione
armonicamente audace conduce al secondo tema, una melodia cantabile dal carattere sereno e nobile. La chiusa dell’esposizione presenta un nuovo motivo, distaccandosi nettamente dalla tradizione, sul quale si basa lo sviluppo; un movimento in crescendo prepara la regolare ripresa dell’esposizione.L’Andantino seguente, nella tonalità di fa diesis minore, offre una delle ultime purissime melodie create da Schubert, infinitamente struggente e malinconica. Il tono assorto è interrotto da un drammatico episodio centrale dove irrompe una conturbante e allucinata agitazione che pare non abbia vie d’uscita. Ritorna quindi l’episodio iniziale con un’intensità ancora più dolorosa. Il terzo movimento, Allegro vivace, è un piccolo omaggio a Beethoven,
Schubert compose la tetra e cupa Sonata in la minore nel febbraio 1823, nel mese in cui venne diagnosticata la malattia che lo avrebbe condotto alla morte
Nel settembre 1828, poche settimane prima di morire, Schubert, posseduto da un’ansia creativa incontenibile, scrisse capolavori imperituri, tra cui la Sonata D 959
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musicista tanto caro al giovane Franz, nel trattamento della forma dello Scherzo. L’affascinante pagina schubertiana è pervasa dallo spirito di una danza popolare austriaca, caratterizzata da vivaci staccato. Il Trio si snoda più tranquillo ed è giocato sui continui incroci delle mani. Il finale è un Allegretto in forma di Rondò, ove udiamo un conclusivo sprazzo della gaia giovinezza ormai perduta: esso si conclude con una coda di andamento veloce (Presto) come accade nell’ultimo movimento dell’op. 31 n. 1 di Beethoven. Nel tema iniziale Alfred Einstein affermò di percepire una “felicità perfetta”, riconoscendone una forte affinità con la melodia di Im Frühling (In primavera), un Lied del 1826 il cui testo recitava «In silenzio sto sul declivio del colle, il cielo è così luminoso».
Creusa Suardi
Conservatorio “G. Verdi” di Milano
Laureata in Discipline storiche,
critiche e analitiche della musica
Radu Lupu pianoforte
Nato in Romania nel 1945, Radu Lupu ha iniziato lo studio del
pianoforte a sei anni con Lia Busuioceanu, Florica Muzicescu (maestra
di Dinu Lipatti) e Cella Delavranca. A dodici anni ha debuttato con un
programma costituito esclusivamente da musiche di sua composizione.
Nel 1961 è entrato con una borsa di studio al Conservatorio di Mosca,
dove ha studiato fino al 1969 con Galina Eghyazarova, Heinrich Neuhaus
e, in seguito, con Stanislav Neuhaus.
Vincitore di tre importanti concorsi (Van Cliburn 1966, Enescu e concorso
di Leeds 1969), nel 1989 ha ricevuto il prestigioso premio “Abbiati”
dell’Associazione dei Critici Italiani. Nel 2006 il Premio Arturo Benedetti
Michelangeli e ancora il Premio Abbiati, per le sue interpretazioni
di Schumann.
Considerato uno dei più grandi pianisti della sua generazione, ha
suonato per i maggiori centri musicali e festival in Europa (in particolare
a Salisburgo dove ha debuttato nel 1978 con i Berliner Philharmoniker
e Herbert von Karajan, e Lucerna), negli Stati Uniti e in Estremo Oriente
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sia in recital che in concerto ospite delle più importanti orchestre
internazionali quali Wiener Philhamoniker con cui ha inaugurato il
Festival di Salisburgo nel 1986 sotto la direzione di Riccardo Muti, Royal
Concertgebouw Orchestra, tutte le maggiori orchestre londinesi e tutte
le grandi orchestre americane. I suoi primi importanti concerti negli Stati
Uniti ebbero luogo nel 1972 con la Cleveland Orchestra diretta da Daniel
Barenboim a New York e con la Chicago Symphony Orchestra diretta
da Carlo Maria Giulini.
Le sue incisioni discografiche per Decca includono i Concerti di
Beethoven, il Concerto n. 1 di Brahms, i Concerti di Grieg e di Schumann,
l’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart con Szymon
Goldberg, le Sonate per violino e pianoforte di Debussy e Franck con
Kyung Wha Chung e opere per pianoforte solo di Beethoven, Brahms,
Schumann e Schubert. Nel 1995 ha vinto due premi nella categoria “Best
Instrumental Record of the Year”: un Grammy per le Sonate D 664 e
D 960 di Schubert e un Premio Edison per Kinderszenen, Kreisleriana e
Humoresque di Schumann.
Ha inciso due dischi con Murray Perahia (CBS), due album di Lieder di
Schubert con Barbara Hendricks (EMI) e un disco con Schubert a quattro
mani con Daniel Barenboim (Teldec).
È stato ospite della nostra Società nel 1973, 1988, 1990, 1994, 1996, 1999,
nel 2001 per il ciclo “Grandi pianisti alla Scala”, nel 2005, 2009 con la
Filarmonica George Enescu e 2010.
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mercoledì 4 e giovedì 5 aprile Piccolo Teatro Studio Melato Gloria Campaner pianoforte Natan Sinigaglia visual artist Mousiké Concerto per pianoforte e realtime graphics system Bach / Siloti - Preludio in si minore BWV 855a Pärt - Für Alina Bach - Suite inglese n. 3 in sol minore BWV 808 Skrjabin - Studio in do diesis minore op. 2 n. 1 - Vers la flamme op. 72 Bach / Kempff - Siciliano in sol minore dalla Sonata per flauto n. 2 BWV 1031 Prokof’ev - Toccata op. 11 In collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
martedì 10 aprile | Quartetto Mucha Haydn - Quartetto in re maggiore op. 76 n. 5 Hob.III.79 Janáček - Quartetto n. 1 “Sonata a Kreutzer” Dvořák - Quartetto n. 13 in sol maggiore op. 106
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martedì 8 maggio | Divertimento Ensemble Sandro Gorli direttore Barbara Massaro soprano Maurizio Leoni baritono Debussy - Ariettes oubliées per voce e pianoforte Kurtág - Tre pezzi per violino e pianoforte op. 14e, Schatten, Az Hit…, Varga Balint ligaturaja, selezione da Játékok Zeno Baldi - novità in prima esecuzione assoluta, commissione del Divertimento Ensemble Maxwell Davies - Eight Songs for a Mad King per baritono e piccolo ensemble
martedì 15 maggio | Quartetto Jerusalem Mozart - Quartetto in si bemolle maggiore K 458 “La caccia” Bartók - Quartetto n. 1 op. 7 SZ 40 Beethoven - Quartetto n. 16 in fa maggiore op. 135
giovedì 24 maggio | Murray Perahia pianoforte Programma da definire
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BIGLIETTI
IN VENDITA PRESSO
9.3 Ingresso intero € 10 € 20Socio FAI € 5 € 10Socio Società del Quartetto € 5 € 10Under 26 € 5 € 5
Società del Quartetto, via Durini 24, Milano, da lunedì a venerdì ore 13.30 - 17.30Call Center 89.22.34 (servizio a pagamento)Punti vendita VivaticketOnline su www.quartettomilano.it e www.vivaticket.itda un’ora prima del concerto a Villa Necchi Campiglio, secondo disponibilità
Quartetto DàidalosBeethoven Dodaro Verdi
Quartetto Echos Haydn Vacchi Schumann
Quartetto EposHaydn Dall’Ongaro Schubert
Quartetto IndacoMozart Boccherini Schubert Puccini Stravinskij Sollima
Quartetto FauvesMozart Galante Borodin
20.1
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28.4
24.3
10.29.3
Quartetto MauriceBach Fedele Šostakovič
3.2
Quartetto di Cremona
Webern Beethoven
Società del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 MilanoTel 02 795 393 www.quartettomilano.it [email protected]
INFORMAZIONI
in collaborazione con
Tutti i concerti ore 17,30 eccetto il 9 Marzo ore 18,30
in collaborazione con
MUSICA NEL TENNIS dedicata a Etta Rusconi A VILLA NECCHI CAMPIGLIO Via Mozart 14 Milano
Quartetti d’Italia
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4 febbraio, ore 17
Riccardo Zangirolami pianoforte
VINCITORE DEL PREMIO DRAGONI 2017
18 febbraio, ore 17
TRIO QUODLIBET
Mariechristine Lopez violino Virginia Luca viola Fabio Fausone violoncello
4 marzo, ore 17
Lorenzo Albanese fisarmonica
15 aprile, ore 17
DUO MITTE
Ilaria Ronchi flauto Damiano Afrifa pianoforte
29 aprile, ore 17
Sara Celardo chitarra
13 maggio, ore 17
Luca Colardo violoncello Sandra Conte pianoforte
27 maggio, ore 17
Paolo Andreoli violino Cesare Pezzi pianoforte
3 giugno, ore 17
DUO ALCHIMIA
Alessandra Ziveri arpa Alice Caradente arpa
17 giugno, ore 17
QUARTETTO EOS
2 settembre, ore 17
Edoardo Mancini pianoforte
9 settembre, ore 17
Caterina Piva mezzosoprano Maxine Gloria Rizzotto pianoforte
16 settembre, ore 17
Francesco Granata pianoforte
23 settembre, ore 17
TRIO HEGEL
David Scaroni violino Davide Bravo viola Andrea Marcolini violoncello
30 settembre, ore 17
Eugenio Della Chiara chitarra
GUITARRA CLÁSICA
14 ottobre, ore 17
Umberto Ruboni pianoforte
28 ottobre, ore 17
Alberto Vernarelli fisarmonica
11 novembre, ore 17
Josèf Edoardo Mossali pianoforte
25 novembre, ore 17
VAGUES SAXOPHONE QUARTET
Andrea Mocci sax soprano Francesco Ronzio sax alto Mattia Quirico sax tenore Salvatore Castellano sax baritono
Domenica a Casa VerdiDAL 4.2 AL 25.11 2018
CASA VERDI piazza Buonarroti 29 Milano
Biglietti: 2 €
In vendita presso
Società del Quartetto via Durini 24, Milano da lunedì a venerdì ore 13.30 – 17.30
Casa Verdi, a partire dalle 16.15 nei giorni di concerto
Informazioni Tel 02.76005500 [email protected] www.quartettomilano.it
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Tel 02 795 393 | [email protected]
via Durini 24 - 20122 Milano |
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Per la stagione 2017/18 la Società del Quartetto ha attivato i seguenti progetti in collaborazione con: CONSERVATORIO “G. VERDI” Biennio di Discipline storiche, critiche e analitiche della musica
PROGETTO NOTE DI SALA
Maria Grazia Campisi, Giulia Ferraro, Lorenzo Paparazzo, Paola Rossetti, Creusa Suardi, Maurizio Tassoni
Supervisori: Pinuccia Carrer docente di Discipline musicologiche e Antonio Schilirò ex docente di Storia della musica
FONDAZIONE ARNOLDO E ALBERTO MONDADORI
PROGETTO EDITORIALE SOCIAL NETWORK
Alice Gualandris, Marta Mazzucchelli, Irene Milazzo, Valerio Talevi
Docente: Marco Cadioli
IED, ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN
PROGETTO GRAFICO PROGRAMMA DI SALA
Camilla Agazzone, Alessia Arrighetti, Antonija Bubalo, Edoardo Campagner, Arianna Cassani, Tommaso De Bonis, Federico A. Fava, Sofia Fonda, Alice Porcella, Federico Sartori, Giulia Sigismondi
Staff: Dario Accanti coordinatore del corso triennale in Graphic Design, Sara Canavesi assistente triennale
Docente: Silvia Lanza, Studio 150up
PROGETTO FOTOGRAFICO Cristiana Cappucci, Valentina Colombo, Ilaria Cutuli, Eleonora Dottorini, Angela Guastaferro, Alessio Keilty, Marta Lunardi, Andrea Puxeddu, Luca Taddeo
Staff: Silvia Lelli coordinatrice del corso di formazione avanzata, Sabrina Radice assistente Master
Docente: Silvia Lelli
Grazie ai musicisti che hanno dato prestigio al Quartetto e ai Soci che l’hanno sostenuto e lo sostengono!
Vogliamo esprimere gratitudine ai Soci d’Onore, e prima di tutto ai grandi musicisti che hanno contribuito al successo del Quartetto nei suoi 153 anni di attività (da Richard Strauss e Anton Rubinstein nei lontani anni dell’800 a Rudolf Serkin, Mieczyslav Horszowski e Ton Koopman in tempi più vicini), ai Soci Vitalizi, ai Soci Benemeriti, fra i quali i “fedelissimi” con oltre 50 anni di associazione, ai Sostenitori, che col loro contributo annuale esprimono il loro apprezzamento per il Quartetto, e vorremmo crescessero sempre più.
Soci d’Onore
Johann Becker (1888), Franco Faccio (1888), Charles Gounod (1888), Joseph Joachim (1888), Joachim Raff (1888), Anton Rubinstein (1888), Pablo de Sarasate (1888), Richard Strauss (1888), August Wilhelmj (1888), Antonio Bazzini (1892), Felix Mottl (1892), Mieczyslav Horszowski (1985), Rudolf Serkin (1985), Ton Koopman (2003), Francesco Cesarini (2006), Harry Richter (2006), Giancarlo Rusconi (2017)
Soci Vitalizi
Gerardo Broggini, Paolo Dardanelli, Tomaso Davico di Quittengo, Carla Giambelli, Antonio Magnocavallo, Maria Majno, Francesca Moncada di Paternò,Carlo Vittore Navone, Gian Battista Origoni della Croce, Franca Sacchi, Luca Sega, Società del Giardino, Beatrice Svetlich, Pietro Svetlich, Paolo Terranova
Soci Benemeriti
Domenico Arena, Sandro Boccardi, Salvatore Carrubba, Francesco Cesarini, Philippe Daverio, Francesca del Torre Astaldi, Fondazione Sergio Dragoni, Anna Maria Holland, Carlo Musu, Quirino Principe, Sua Eminenza Gianfranco Ravasi, Harry Richter, Carlo Sini
I fedelissimi (soci da oltre 50 anni)
Francesco Adami, Ladislao Aloisi in memoriam, Ester Ascarelli, Margherita Balossi Barbiano di Belgiojoso, Maria Piera Barassi Livini, Carlo Barassi,Cecilia Bicchi,Maria Luisa Bonicalzi, Alessandra Carbone, Paolo Carbone, Paolo Carniti, Claudio Citrini, Mathias Deichmann, Giuseppe Deiure, Maria Cristina Delitala, Antonio Delitala, Roberto Fedi, Renzo Ferrante, Anna Ferrante, Salvatore Fiorenza, Maria Teresa Fontana, Anna Genoviè, Emma Guagnellini, Riccardo Luzzatto, Federico Magnifico, Antonio Magnocavallo, Giovanna Marziani Longo, Giovanni Miserocchi, Jacqueline Molho, Davy Molho, Giuseppe Mottola, Anna Mottola, Luciano Patetta, Luisella Patetta Deiana, Maria Carla Peduzzi, Giancarlo Rusconi, Pietro Saibene, Giuliana Saibene, Maria Vittoria Saibene, Giovanni Scalori, Luigi Scalori in memoriam, Luciano Scavia, Angelo Mario Sozzani, Ilaria Stendardi Antonini, Luca Trevisan, Giovanni Weisz
Soci Sostenitori
Marco Bisceglia, Ilaria Borletti Buitoni, Alberto Conti, Nora del Torre, Liliana Konigsman Sacerdoti, Marco Magnifico Fracaro
PROSSIMO CONCERTO mercoledì 4 e giovedì 5 aprile 2018
PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO
CLASSICA HDMUSICA PERI TUOI OCCHI
“La musica esprime ciò che non può essere dettoe su cui è impossibile rimanere in silenzio”
Victor-Marie Hugo
Gloria Campaner pianoforte
Natan Sinigaglia visual artistIn collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
Gloria Campaner è entrata a pieno merito nel circuito musicale più prestigioso. Si esibisce in concerti e recital solistici, ma ama soprattutto fare musica da camera. La ricordiamo al concerto inaugurale della nostra scorsa stagione a fianco del Quartetto di Cremona per l’esecuzione della Trota di Schubert. Giovane e curiosa com’è, ama anche collaborare con musicisti elettronici, jazz, contemporanei, sperimentare modi inusuali di comunicare la musica. Con Natan Sinigaglia, artista visivo di forte impatto creativo, saremo proiettati in un mondo intrigante e visionario: l’esecuzione della Campaner verrà liberamente interpretata in tempo reale su un megaschermo mediante l’utilizzo di moderne tecnologie. Musica e immagini si connetteranno creando un ulteriore linguaggio, proponendo un nuovo significato.