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dott. geol. Pasquale TRIGGIANI, Via G. Matteotti, 12 – 71010 Ischitella (FG) – Tel.: 0884-996994; Cell.:346-6431824; E-mail: [email protected]
REGIONE PUGLIA
PROVINCIA DI FOGGIA
COMUNE DI ISCHITELLA
OGGETTO IMPIANTO PER LA DISTRIBUZIONE DI CARBURANTI. Ditta D’AVOLIO Francesco.
RELAZIONE GEOLOGICO - GEOTECNICA
Il committente Il tecnico
Sig. Francesco D’AVOLIO
dott. geol. Pasquale TRIGGIANI
Ischitella, 27 maggio 2017
Dott. Geologo Pasquale TRIGGIANI – Via G. Matteotti, 12 – 71010 Ischitella (FG) Tel.: 0884/996994 – Cell.: 346/6431824 – email: [email protected]
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INDICE
1.1 Premessa Pag. 3
1.2 Articolazione del progetto Pag. 4
1.3 Caratterizzazione e modellazione geologica del sito Pag. 4
RELAZIONE GEOLOGICA
2.1 Ubicazione Pag. 5
2.2 Lineamenti geomorfologici e geologici Pag. 5
2.3 Processi morfogenici Pag. 6
2.4 Tettonica Pag. 7
2.5 Dissesti in atto o potenziali stabilità Pag. 7
2.6 Successione litostratigrafica Pag. 7
2.7 Circolazione idrica Pag. 7
2.8 Rischio sismico Pag. 8
CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA
3.1 Caratteristiche dell’intervento di progetto Pag. 9
3.2 Programma indagini Pag. 9
3.3 Caratterizzazione stratigrafico - geotecnica Pag. 10
3.4 Caratterizzazione geomeccanica Pag. 11
3.5 Posizione della falda acquifera Pag. 12
3.6 Tipo di fondazione e profondità d’imposta Pag. 12
3.7 Parametri geotecnici di progetto Pag. 13
3.8 Azione sismica Pag. 14
3.9 Classificazione sismica del terreno Pag. 15
3.10 Parametri sismici Pag. 16
3.11 Coefficiente di sottofondo “K” Pag. 18
3.12 Pericolosità geologica e fattibilità dell’intervento Pag. 18
3.13 Conclusioni Pag. 19
ALLEGATI
TAV. I – STRALCIO TOPOGRAFICO DA TAVOLETTA I.G.M. SC. 1:25.000
TAV. II – CARTA DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO SC. 1:25.000
TAV. III – STRALCIO CARTA GEOLOGICA SC. 1:10.000
TAV. IV – PLANIMETRIA CATASTALE SC. 1:1.000
TAV. V – ELABORAZIONE SONDAGGIO SISMICO (fogli n. 6)
1.1 PREMESSA
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Ottemperando all’incarico ricevuto dal Sig. Francesco D’AVOLIO, è stata approntata la presente relazione,
al fine di valutare la caratterizzazione geologico - geotecnica del terreno, sito nel Comune di Ischitella in Provincia
di Foggia, sul quale sarà realizzato un impianto per la distribuzione di carburanti. A tal fine, è stato predisposto un
piano di lavoro comprendente:
1. raccolta di informazioni geologiche e progettuali 2. esecuzione di rilevazioni di superficie 3. indagini geognostiche finalizzate alla ricostruzione stratigrafica del terreno 4. caratterizzazione geotecnica dei terreni 5. verifica della capacità portante dei terreni 6. verifica dei cedimenti teorici 7. caratterizzazione sismica dei terreni 8. valutazione della fattibilità dell’intervento sotto l’aspetto geologico tecnico.
Le indagini, le valutazioni e le soluzioni proposte, hanno tenuto presente del D.M. 14 gennaio 2008.
1.2 ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
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Il progetto del sistema geologico e geotecnico si è sviluppato attraverso:
• caratterizzazione e modellazione geologica del sito;
• programmazione delle indagini geognostiche;
• caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni e definizione dei modelli geotecnici di sottosuolo;
• descrizione delle fasi e delle modalità costruttive;
• verifiche della sicurezza e delle prestazioni;
1.3 CARATTERIZZAZIONE E MODELLAZIONE GEOLOGICA DEL SITO
Riguardo all’intervento di progetto sono state effettuate indagini tese a ricostruire l’assetto geologico
locale.
Al fine di sintetizzare i livelli di pericolosità geologica del sito oggetto di disamina sono stati presi in
considerazione i seguenti aspetti:
• Ubicazione del sito
• Caratteri geomorfologici
• Caratteri geologici
• Caratteristiche litologiche
• Caratteristiche stratigrafiche
• Caratteristiche Idrogeologiche
• Considerazioni geostrutturali
2 rapporto geologico
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2.1 UBICAZIONE
L’area in studio è localizzata lungo la S.P. 51 bis, in asse al Km 15 + 280 nel Comune di Ischitella (FG).
Nella carta Topografica d’Italia, alla scala 1:25.000, occupa la parte Nord della Tavoletta “ISCHITELLA” F° 156 I° S.E.
Dal punto di vista catastale, trova riferimento sul Foglio di Mappa n. 14 p.lle n. 844 e 1550 del Comune di Ischitella
(Fg).
2.2 GEOMORFOLOGIA E GEOLOGIA DELL’AREA
L’area in studio è ubicata nel Comune di Ischitella, ad una quota di circa 280 m. s.l.m., su di un versante
caratterizzato da pendenze di circa 35%.
Nell’area d’intervento si possono distinguere due processi morfogenetici principali: la dissoluzione carsica
e l’azione meccanica delle acque di ruscellamento.
L’azione solvente delle acque si è esplicata sulla Formazione di natura carbonatica presente in loco, tale,
da rendere la stessa, caratterizzata dalla presenza di grotte.
Alcune grotte sono presenti anche nelle vicinanze della zona d’intervento; lo studio di dettaglio, ha
evidenziato, che tali cavità, oltre all’azione naturale delle acque, sono state sottoposte anche all’azione
modellatrice dell’uomo che le ha ampliate per trasformarle in ricovero per gli animali o per deposito
Il pattern subdendritico individuato, caratterizzato da una direzione preferenziale ad andamento più o
meno parallelo di alcuni rami, indica, un certo controllo tettonico di un sistema di fratture più o meno parallele
(Panizza, 1992).
Il luogo non manifesta “sintomi di instabilità”: anche nei suoi dintorni non sono rilevabili forme connesse a
presunti e/o latenti dissesti.
Gli edifici collocati nelle vicinanze dell’area in esame, non mostrano problematiche di staticità, attribuibili
alle condizioni geologiche e geomorfologiche del luogo.
Dall’esame della cartografia ufficiale e dai rilievi svolti, emerge che la zona in questione è geologicamente
caratterizzata dalla presenza della parte basale della Formazione di Monte Acuto (Turoniano sup.- Santoniano
p.p.).
Dal punto di vista geologico-stratigrafico, la Formazione di Monte Acuto, poggia con contatto graduale, sui
Calcari di Monte S. Angelo.
• CALCARI DI MONTE S. ANGELO (Albiano sup.-Turoniano inf.)
Questa Formazione è costituita da numerosi corpi di brecce e megabrecce carbonatiche, intercalate a
livelli di calciturbiditi e di micriti pelagiche. Lo spessore di questa Formazione nell'area di Ischitella-Vico può essere
valutato in circa 60-90 m, pur con notevoli variazioni laterali dati dalla base marcatamente erosiva sull’unità
sottostante costituita dalle Marne a Fucoidi (Bosellini & Morsilli, 1994; Neri & Luciani, 1994). Le associazioni di
facies presenti hanno permesso di interpretare questi depositi come il risultato di numerosi eventi gravitativi che si
depositavano lungo un ambiente di scarpata sottomarina (Bosellini et al., 1993).
In questo intervallo sono state riscontrate le seguenti caratteristiche litologiche e di facies:
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- brecce con clasti di piattaforma di dimensioni da centimetriche a decimetriche (max 60 -70 cm) immersi in una
matrice calcarenitica grossolana e/o calciruditica. I clasti presentano all'interno numerosi frammenti di rudiste,
gasteropodi e altri bioclasti non determinabili;
- calcareniti da grossolane a medie, in alcuni casi con laminazioni oblique. Nella parte alta affiorano alcuni intervalli
di calcilutiti (micriti pelagiche) con intercalate calcareniti fini e microbrecce.
- corpi di brecce e calciruditi amalgamati scarsamente cementati.
Questa formazione passa verso l’alto ai Calcari di Monte Acuto con contatto graduale.
• CALCARI DI MONTE ACUTO (Turoniano sup.- Santoniano p.p.)
Questa formazione è costituita da strati medi e spessi (20-40 centimetri) di torbiditi calciruditiche e
calcarenitiche con intercalazioni di calcari micritici da compatti a leggermente farinosi, in alcuni livelli si riscontrano
noduli di selce marrone; le associazioni di facies presenti permettono di ascrivere questa formazione ad un tipico
ambiente di scarpata-base, scarpata con alimentazione prevalentemente torbiditica (Neri, 1993).
Nell'area in cui si intende realizzare l’opera di progetto, affiora la base di questa Formazione che presenta
le seguenti caratteristiche litologiche e di facies:
- strati da medi a sottili di calcareniti medie e fini con intercalate calcilutiti pelagiche. In alcuni livelli sono visibili dei
noduli di selce di colore nocciola.
- calcari micritici in strati sottili, spesso coinvolti in scivolamenti gravitativi sinsedimentari (slumpings), con qualche
intercalazione di calcareniti fini e con lenti e/o noduli di selce.
L’ammasso roccioso considerato, nell’insieme, si presenta discretamente fratturato.
2.3 PROCESSI MORFOGENICI – PIANO ASSETTO GEOMORFOLOGICO - IDROGEOLOGICO
Il lotto oggetto di disamina non è interessato da fenomeni franosi.
La morfologia del luogo non lascia aperte ipotesi di potenziali dissesti gravitativi e/o turbative statiche.
Non si osservano fenomeni di degradazione e/o accentuate forme d’erosione; l’area è da ritenersi stabile
e non denota sintomi di latente instabilità.
Per quanto riguarda il rischio di inondabilità, in considerazione dell’altimetria del sito rispetto al corso
d’acqua effimero di fondovalle, non sussiste pericolo alcuno.
Non si osservano fenomeni di degradazione e/o accentuate forme di erosione; il sito è da ritenersi stabile
non denotando – almeno visivamente – alcun sintomo di latente instabilità.
2.4 TETTONICA
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Il Gargano, pur appartenendo geologicamente all’avampaese apulo-molisano, presenta una particolare
caratterizzazione della sismicità, mostrando un’attività complessivamente minore di quella dell’Appennino
meridionale, anche se i massimi eventi sismici hanno intensità confrontabili. Le profondità ipocentrali (15-30 km.),
tendono ad aumentare nel settore che va da est a sud-est. La meccanica focale, nel promontorio, mostra situazioni
trascorrenti destrali E-W, mentre in mare i sistemi sono prevalentemente distensivi. L’area presenta una tendenza
al sollevamento ma in modo attenuato (Gasparini, 1981).
Le faglie riscontrate presentano una orientazione in senso NNW-SSE, con movimenti prevalentemente
verticali. Attualmente le strutture non mostrano segni di attività; tuttavia, la loro presenza, a livello più ampio, sarà
tenuta presente nella scelta dei coefficienti sismici, necessari alla successiva fase di calcolo.
2.5 DISSESTI IN ATTO O POTENZIALI - STABILITÀ
L’area d’intervento presenta valori clivometrici di circa 27°. Poiché l’acclività è un fattore determinante
per la stabilità, dato il valore in questione, pur essendo quest’ultimo non del tutto contenuto, messo in rapporto
alle caratteristiche fisico – meccaniche della roccia in posto, si può ritenere il sito dotato di buona stabilità.
2.6 SUCCESSIONE LITOSTRATIGRAFICA
I terreni che si trovano nell’area in studio, sono;
1. Terreno vegetale misto a materiale di riporto;
1. Formazione di Monte Acuto discretamente fratturata;
2. Formazione di Monte Acuto lievemente fratturata.
2.7 CIRCOLAZIONE IDRICA
Idrogeologicamente il territorio del Comune di Ischitella è interessato dalla presenza di due falde
acquifere (Cotecchia & Magri, 1965).
La prima falda occupa l’intero promontorio garganico ed è sostenuta dall’acqua marina, tale falda
nell’area di studio si rinviene ad una profondità media di circa 280 metri.
La falda secondaria (profondità circa 50 metri), interessa tutta l’area di affioramento della Formazione di
Monte Sant’Angelo e della Sovrastante formazione di Monte Acuto, occupante l’area compresa tra Vico e
Ischitella. Questa falda si instaura a causa della particolare situazione stratigrafica, data dalla sovrapposizione di
materiali permeabili (per fratturazione e carsismo) (Formazione di Monte Sant’Angelo e Monte Acuto), al di sopra
di materiali impermeabili (Scisti a Fucoidi).
Vista la notevole profondità (circa 50 metri) e le scarse variazioni del livello piezometrico, si può escludere
qualsiasi interazione con l’opera fondale.
2.8 RISCHIO SISMICO
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La classificazione sismica dei comuni italiani fa riferimento a vari decreti e normative:
DECRETI FINO AL 1984 Gdl 1998 Classificazione 2003
S=12 prima categoria zona 1
S=9 seconda categoria zona 2
S=6 terza categoria zona 3
non classificato non classificato zona 4
Tab. 1 – cronologia classificazioni sismiche nazionali
In base a tali normative il Comune di Ischitella (FG), è così classificato:
NOME DEL COMUNE
CATEGORIA PRECEDENTE CLASSIFICAZIONE
ZONA SISMICA OPCM 3274/2003
ACCELERAZIONE ORIZZONTALE SU SUOLO RIGIDO
Ischitella II 2 0.25g Tab. 2 – Classificazione sismica comunale
Nel caso in esame, non avendo riscontrato situazioni che possano produrre fenomeni di amplificazione
(per effetti morfologici, litologici etc.) o di instabilità (per cedimenti e cedimenti differenziali, fenomeni franosi
etc.); non si rinvengono situazioni di pericolosità sismica particolare, che possano interagire con il lotto in esame.
3 rapporto geotecnico
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3.1 CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO DI PROGETTO
Per quanto riportato nei paragrafi precedenti non si ravvedono particolari problematiche di carattere
geologico, il sito risulta stabile e non sono ipotizzabili situazioni di inondazione da parte del corso d’acqua
episodico di fondovalle.
Per definire il modello geotecnico di sottosuolo sono state programmate indagini geotecniche indirette
sotto superficie, tese ad definire il comportamento del terreno all’interno del volume significativo. I parametri
fisico meccanici dei terreni sono stati ottenuti mediante l’interpretazione dei risultati di prove e misure in sito.
Quanto sopra ha reso possibile:
- la ricostruzione delle condizioni stratigrafiche, - l’accertamento del regime delle pressioni interstiziali - la caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni compresi nel volume significativo.
3.2 PROGRAMMA INDAGINI
Al fine di poter disporre di tutti gli elementi utili all’intervento di progetto, si predisponeva un programma
di accertamenti tramite indagini geognostiche indirette sotto superficie. Più in particolare si è provveduto ad
eseguire:
• n. 1 sondaggio sismico a rifrazione;
• Caratterizzazione geomeccanica dei terreni, tramite: 1. elaborazione sondaggio sismico; 2. attraverso l’RMR (Rock Mass Rating system; Bieniawski 1973).
Sondaggio sismico a rifrazione
Con l’ausilio di un Sismografo a Rifrazione avente le seguenti caratteristiche:
Sismografo A3000S
Numero canali 16
Massa battente 8 kg
Piastra starter in alluminio
Software elaborazione dati - INTERSISM
è stato eseguito uno stendimento sismico di 30 metri. Correlando i risultati del sondaggio sismico con quelli dei
rilievi di superficie, si è potuto ricostruire l’andamento stratigrafico del terreno. Lo schema seguente, riassume la
sequenza stratigrafica rilevata: (vedi elaborazione sondaggio sismico – sezione verticale in allegato):
1. Terreno vegetale
2. Formazione di Monte Acuto discretamente fratturata;
3. Formazione di Monte Acuto lievemente fratturata.
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La stratigrafia sopra menzionata, l’ubicazione del sondaggio sismico, nonché i dati relativi all’elaborazione
della prova geofisica, sono riportati negli allegati.
3.3 CARATTERIZZAZIONE STRATIGRAFICO - GEOTECNICA
L’elaborazione del sondaggio sismico effettuato consente di schematizzare la costituzione
sedimentologica del sottosuolo secondo una successione di sedimenti calcarei. Nel particolare si osserva che lo
strato superiore è caratterizzato da terreno vegetale, mentre i due strati sottostanti, sono costituiti dalla
Formazione di Monte Acuto, discretamente fratturata in superficie e lievemente fratturata in profondità (vedi
sezione sismica in allegato).
In definitiva si può sintetizzare la seguente stratigrafia di progetto:
LITOLOGIA STRATI SONDAGGIO
SISMICO
da m a m1
Terreno vegetale “1” 0.00 1,20
Formazione di Monte Acuto
discretamente fratturata
“2” 1,20 6,55
Formazione di Monte Acuto
lievemente fratturata
“3” 6,55 10,00 ed
oltre
Tab. 3 – discretizzazione stratigrafica consuntiva
Gli orizzonti di terreno sopra individuati saranno oggetto di caratterizzazione fisico-meccanica, nei
paragrafi successivi.
1 Valore medio (vedi analisi sismica a rifrazione in allegato).
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3.4 CARATTERIZZAZIONE GEOMECCANICA
Le caratteristiche geomeccaniche dei terreni costituenti la stratigrafia “media” ricostruita nel paragrafo
precedente, sono state desunte:
a. Dalle risultanze del sondaggio sismico;
b. Tramite la consultazione della bibliografia esistente e attraverso l’RMR (Rock Mass Rating system; Bieniawski 1973);
a.) L’indagine geofisica ha fornito i seguenti valori medi:
Strato n. Vp (km/sec) Litologia
1 271,8 m/s Terreno vegetale
2 1048,6 m/s Formazione di Monte Acuto discretamente fratturata
3 2143,2 m/s Formazione di Monte Acuto lievemente fratturata
b.) Utilizzando gl’indici di Bieniawski, e considerando le caratteristiche di resistenza uniassiale, compresa tra 500 e
1000 kg/cm2 (Fig. 2), dei litotipi mediamente resistenti, con un γ = 2,2 t/m
3 nel nostro caso rappresentati dai calcari
appartenenti alla Formazione di Monte Acuto (strato n. 2); sono stati ricavati i valori della coesione e dell’angolo di
attrito del substrato litoide.
Fig. 1 – Classi di resistenza attribuibili agli ammassi rocciosi in relazione alla resistenza della roccia intatta ed alla frequenza delle discontinuità (sec. Bieniawsky, 1973).
Tali valori per il substrato roccioso (strato n. 2) sono:
C = 1,1 kg/cm2 e ϕ = 36°;
A consuntivo, tenendo presente i valori minimi, si sintetizzano i parametri geotecnici di cui alla tabella
seguente:
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Tab. 4 – Consuntivo parametri geomeccanici
3.5 POSIZIONE DELLA FALDA ACQUIFERA
In riferimento a quanto riportato nei paragrafi precedenti ed alla luce delle introspezioni effettuate, si
esclude la presenza della falda freatica in superficie.
3.6 TIPO DI FONDAZIONE e PROFONDITÀ D’IMPOSTA
I fattori che determinano la scelta di una tipologia fondale hanno molteplici componenti; fra questi
rientrano:
1 il terreno, le sue caratteristiche stratigrafiche e le sue caratteristiche geomeccaniche;
2 la tipologia strutturale, le sue masse, il suo comportamento in fase di sollecitazione sismica, ecc.
In questa sede si analizzano solo gli aspetti connessi al terreno ed alle sue caratteristiche, osservando che:
- la sequenza stratigrafica ricostruita attraverso il sondaggio sismico effettuato, ha permesso di accertare che a
partire dall’attuale piano di calpestio fino a raggiungere una quota – massima di –1,20 m., si riscontra una
coltre di ricoprimento, composta da terreno vegetale (strato n. 1- vedi elaborazione sondaggio sismico in
allegato) inidonea all’ancoraggio fondale;
- da quota di circa –1,20 troviamo la Formazione calcarea di Monte Acuto, discretamente fratturata (strato n.
2), idonea a recepire i carichi di progetto;
- Per quanto sopra, considerata la sufficiente consolidazione dei terreni dello strato n. 2, appare congruo
ricorrere ad una fondazione superficiale del tipo nastriforme (trave rovescia), congruente alla normativa
sismica vigente;
- I progettisti – in relazione agli aspetti strutturali ed all’analisi dei carichi – valuteranno la necessità di ricorrere
a fondazioni alternative a quella suddetta.
Strato n. Quote medie
Litologia Densità (γ) [g/cm
3]
Coesione (c)[kg/cm
2]
Angolo d’Attrito (φ’) [°]
da m a m
1 0.00 1,20 Terreno vegetale 1,80 g/cm3 0.2 kg/cm
2 25
2
1,20 6,55 Formazione di Monte Acuto
discretamente fratturata
2,20 g/cm3 1,1 kg/cm
2 36
3 6,55 10,00
ed oltre
Formazione di Monte Acuto
Lievemente fratturata
2,20 g/cm3 1,3 kg/cm
2 37
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3.7 PARAMETRI GEOTECNICI DI PROGETTO
La resistenza dei terreni di fondazione è stata valutata considerando i meccanismi di stato limite ultimo a
breve termine (c=cu) ed a lungo termine (φ’≠0).
Il calcolo è stato eseguito secondo quanto disposto dal DM. del 14/01/2008 "Norme Tecniche per le
Costruzioni" prendendo in considerazione i parametri geotecnici di progetto, secondo gli approcci: M1 ed M2, di
cui alla sotto riportata tabella:
Tab. 5
A seguire si riporta la sintesi dei coefficienti utilizzati ed i rispettivi valori dei parametri geotecnici di
progetto:
DM 14/01/08 Coefficiente parziale Parametri geotecnici corretti M1
Colonna M1 della tabella 6.2.II
Cu Strato
Cu – kg/cm2 1,00 0,20 1 0,20 Kg/cm2
1,10 2 1,10 Kg/cm2
1,30 3 1,30
y Strato
Yn – t/m3 1,00 1,80 1 1,80 T/m3
2,20 2 2,20 T/m3
2,20 3 2,20
φ’ Strato
Angolo attr - φ’ 1,00 25 1 25 °
36 2 36 °
37 3 37 °
DM 14/01/08 Coefficiente parziale Parametri geotecnici corretti
M2
Colonna M2 della tabella 6.2.II.
Cu Strato
Cu – kg/cm2 1,40 0,20 1 0,14 Kg/cm2
1,10 2 0,78 Kg/cm2
1,30 3 0,93
y Strato
Yn – t/m3 1,00 1,80 1 1,80 T/m3
2,20 2 2,20 T/m3
2,20 3 2,20
φ’ Strato
Angolo attr - φ’ 1,25 25 1 20 °
36 2 282 °
37 3 293 ° Tab. 6 – Consuntivo parametri geomeccanici di progetto
2 Valore approssimato per difetto a 28°. 3 Valore approssimato per difetto a 29°.
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3.8 AZIONE SISMICA
La determinazione dei parametri spettrali necessari per la definizione dell’azione sismica di progetto,
viene effettuata utilizzando le informazioni disponibili nel reticolo di riferimento (tab 1-Allegato B del D.M 2008)
individuato in sede di classificazione di pericolosità sismica del territorio nazionale.
Il valore dei parametri spettrali propri del sito in esame
derivano dalla media pesata dei 4 punti della griglia di riferimento, mediante la seguente formula:
L’accelerazione massima ag dipende dal coefficiente S = Ss x St che comprende gli effetti dell’amplificazione
stratigrafica (SS) e topografica (St).
Il coefficiente di amplificazione topografica St è funzione delle categorie topografiche (Tn) riportate nella Tabella
3.2.IV del D.M 14/01/2008.
Tab. 7 – Definizione superficie topografica
Vista una pendenza pari a circa 27° il terreno in oggetto viene classificato come T2 da cui consegue (Tabella 3.2.VI)
il valore di St = 1.2
Tab. 8 – Definizione coefficiente topografico
ag = accelerazione massima al sito
Fo = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale
Tc = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale
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3.9 CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL TERRENO
La D.P.C.M. 3274 – Bozza Aggiornata al 25/03/03 – in fase di aggiornamento degli elenchi, definisce
l’azione sismica, secondo le seguenti categorie di profilo stratigrafico del suolo di fondazione. (le profondità si
riferiscono al piano di posa delle fondazioni):
A- Formazioni litoidi o terreni omogenei caratterizzati da valori di VS30 superiori a 800 m/s, comprendenti
eventuali strati di alterazione superficiale di spessore massimo pari a 5 m.
B- Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori di diverse decine di
metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità,
caratterizzati da valori di VS30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero resistenza penetrometrica NSPT >
50, o coesione non drenata c„>250 kPa).
C- Depositi di sabbie e ghiaie mediamente addensate, o di argille di media rigidezza, con spessori variabili da
diverse decine fino a centinaia di metri, caratterizzati da valori di VS30, compresi tra 180 e 360 m/s (15 <
NSPT < 50, 70 <c„<250kPa).
D- Depositi di terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti,
caratterizzati da valori di VS30 < 180 m/s (NSPT < 15, c„<70 kPa).
E- Profili di terreno costituiti da strati superficiali alluvionali, con valori di VS30 simili a quelli dei tipi C o D e
spessore compreso tra 5 e 20 m, giacenti su di un substrato di materiale più rigido con VS30 > 800 m/s.
In aggiunta a queste categorie, se ne definiscono altre due, per le quali sono richiesti studi speciali per la
definizione dell'azione sismica da considerare:
S1 - Depositi costituiti da, o che includono, uno strato spesso almeno 10 m di argille/limi di bassa consistenza, con
elevato indice di plasticità (PI > 40) e contenuto di acqua, caratterizzati da valori di Vs3o < 100 m/s (10 <
c„ < 20 kPa).
S2 - Depositi di terreni soggetti a liquefazione, di argille sensitive, o qualsiasi altra categoria di terreno non
classificabile nei tipi precedenti.
Considerando le modeste dimensioni dell’opera di progetto, al fine di contenere le spese, in presenza della stessa
litologia, si è deciso di adoperare le indagini geofisiche eseguite dallo scrivente, in un’area posta nelle immediate
vicinanze dell’area in esame. La campagna di indagini geofisiche ha permesso di investigare i terreni del sottosuolo
per le profondità di interesse geotecnico, al fine di fornire la caratterizzazione sismica degli stessi, in particolare è
stata considerata:
• una indagine in foro del tipo Down-Hole L'analisi delle velocità di propagazione delle onde sismiche P ed S, ha permesso di definire la geometria e
gli spessori dei terreni presenti nel sottosuolo fino alla profondità di 30 metri dal p.c. e nel contempo, ha fornito
informazioni circa la natura litologica degli stessi ed il loro stato di rilassatezza e/o allentamento.
Dalle risultanze della prova Down Hole, è possibile valutare le velocità delle onde longitudinali (o di compressione)
e trasversali (o di taglio) nei terreni del sottosuolo.
Dalla prova Down Hole emerge un modello del sottosuolo a 3 strati :
- un primo sismostrato fino a m 1,5 caratterizzato da valori delle velocità medie delle onde di
compressione pari a 334 m\s, e valori delle velocità medie delle onde di taglio pari a 231 m\s;
questa unità geosismica rappresenta la parte superficiale (terreno agrario, terreno di riporto);
- un secondo sismostrato caratterizzato da valori delle velocità medie delle onde di compressione
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pari a 1324 m\s e valori delle velocità medie delle onde di taglio pari a 722 m\s; questa unità
geosismica rappresenta il substrato litoide discretamente fratturato, appartenete alla Formazione di
Monte Acuto, di potenza pari a circa m 9,80;
- un terzo sismostrato compreso tra le profondità di m 9,80 e m 30,00 m con valori delle velocità
medie delle onde di compressione pari a 1934 m\s e valori delle velocità medie delle onde di taglio
pari a 897 m\s; tale sismostrato rappresenta ancora la Formazione di Monte Acuto, caratterizzata
da una fatturazione contenuta.
Calcolando i valori della Vs30 e ricordando la seguente classificazione: Categoria Suolo Vs30
A Vs30>800 m/sec
B 360< Vs30 < 800 m/sec
C 180 < Vs30 < 360 m/sec
D Vs30 < 180 m/sec
E Alluvioni fra 5 e 20 metri su substrato rigido con Vs30 < 360 m/sec
S1 Vs30 < 100 m/sec
S2 Terreni Soggetti a liquefazione di argille sensitive o qualsiasi altra categoria di
terreno non classificabile nei tipi precedenti Tab. 9 – Classificazione sismica dei terreni con valori Vs30
il suolo indagato può essere classificato di Tipo B:
Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori di diverse decine di
metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità,
caratterizzati da valori di VS30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero resistenza penetrometrica NSPT
> 50, o coesione non drenata c„>250 kPa).
3.10 PARAMETRI SISMICI
Per l’elaborazione della pericolosità sismica si forniscono i seguenti dati del sito in esame.
Parametri sismici4.
Tipo di elaborazione: Stabilità dei pendii, opere di fondazioni Sito in esame. latitudine: 41,9065756429473 longitudine: 15,9043115825902 Classe: 2 Vita nominale: 50 Siti di riferimento Sito 1 ID: 28340 Lat: 41,9110Lon: 15,8420 Distanza: 5177,160 Sito 2 ID: 28341 Lat: 41,9096Lon: 15,9092 Distanza: 525,350 Sito 3 ID: 28563 Lat: 41,8596Lon: 15,9073 Distanza: 5228,237 Sito 4 ID: 28562 Lat: 41,8610Lon: 15,8402 Distanza: 7339,555 Parametri sismici Categoria sottosuolo: B Categoria topografica: T1 Periodo di riferimento: 50anni Coefficiente cu: 1
4 Geostru software - www.geostru.com
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Operatività (SLO): Probabilità di superamento: 81 % Tr: 30 [anni] ag: 0,049 g Fo: 2,451 Tc*: 0,270 [s] Danno (SLD): Probabilità di superamento: 63 % Tr: 50 [anni] ag: 0,065 g Fo: 2,504 Tc*: 0,286 [s] Salvaguardia della vita (SLV): Probabilità di superamento: 10 % Tr: 475 [anni] ag: 0,186 g Fo: 2,459 Tc*: 0,320 [s] Prevenzione dal collasso (SLC): Probabilità di superamento: 5 % Tr: 975 [anni] ag: 0,248 g Fo: 2,431 Tc*: 0,332 [s] Coefficienti Sismici SLO: Ss: 0,000 Cc: 0,000 St: 0,000 Kh: 0,012 Kv: 0,006 Amax: 0,600 Beta: 0,200 SLD: Ss: 0,000 Cc: 0,000 St: 0,000 Kh: 0,012 Kv: 0,006 Amax: 0,600 Beta: 0,200 SLV: Ss: 0,000 Cc: 0,000 St: 0,000 Kh: 0,015 Kv: 0,007 Amax: 0,600 Beta: 0,240 SLC: Ss: 0,000 Cc: 0,000 St: 0,000 Kh: 0,017
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Kv: 0,009 Amax: 0,600 Beta: 0,280 Le coordinate espresse in questo file sono in ED50 Geostru software - www.geostru.com Coordinate WGS84 latitudine: 41.905612 longitudine: 15.903463 3.11 COEFFICIENTE DI SOTTOFONDO “kw” (Terreno alla Winkler)
I metodi per la determinazione di “kw”, sono basati su estrapolazioni che traggono origine
dall’effettuazione di prove di carico su piastra.
Vale la pena osservare che, dovendo necessariamente operare con piastre di piccole dimensioni,
l’influenza del carico si rende sensibile solo in corrispondenza dei livelli più superficiali di terreno.
In realtà le fondazioni, di dimensioni notevolmente maggiori, finiscono con l’interessare strati posti a
notevole profondità.
In questa ottica, al fine di contenere entro limiti accettabili i costi delle indagini, si è effettuata una
determinazione di “kw” su base bibliografica.
Si è così giunti ad individuare:
kw = 13,00 Kg/cm³ Formazione di Monte Acuto discretamente fratturata
Sempre su base bibliografica, si riporta anche il valore del coefficiente laterale ks, pari a 15 Kg/cm³.
3.12 PERICOLOSITÀ GEOLOGICA e FATTIBILITÀ DELL’INTERVENTO
In ordine al livello di pericolosità geologica del sito, espletate le rilevazioni del caso, l’area in esame può
ritenersi a pericolosità bassa.
Nel particolare si precisa che:
� Dal punto di vista morfologico l’area in esame presenta pendenze del 35%;
� Le rilevazioni di superficie e le indagini geognostiche effettuate hanno confermato la stabilità del sito.
� I lavori di progetto non sono tali da poter modificare la condizione statica locale,
� Pertanto l’area possiede requisiti d’idoneità alle finalità progettuali.
Si conclude confermando la stabilità dell’area e la fattibilità dell’intervento di progetto sotto l’aspetto geologico e
geotecnico.
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3.13 CONCLUSIONI
L’intervento edilizio in questione, è compatibile con la caratterizzazione morfologica e geotecnica
dell’area.
In base ai risultati delle indagini geognostiche e dall’elaborazione dei dati relativi, si riassumono i seguenti
punti:
1. Si dovranno realizzare tipologie fondali del tipo nastriformi, congruenti alla normativa sismica vigente;
2. La profondità di posa della fondazione dovrà essere di almeno – 1,20 m dal piano di calpestio attuale,
quota che consente di trasferire i carichi sulla Formazione di Monte Acuto (strato n. 2). In fase esecutiva
bisogna verificare la reale rispondenza della successione litostratigrafica con quella scaturita lungo le
verticali investigate dalle indagini, eventuali inclusioni o lenti di terreni con caratteristiche geotecniche
scadenti, presenti alla quota d’imposta delle fondazioni, andranno sostituiti con idonei materiali e
adeguatamente compattati con aggiunta di piccole quantità di cemento.
In relazione alla configurazione morfologica del sito, è stata individuata una
Categoria topografica T2
ed un
Coefficiente di amplificazione topografica St = 1,2
Nell’ipotesi di una verifica su suolo alla Winkler, è stato indicato un coefficiente di sottofondo elastico:
e il valore del coefficiente laterale ks, pari a 15 Kg/cm³.
Le indagini sismiche espletate hanno consentito di individuare un suolo di fondazione di tipo A:
Tipo B Depositi di sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti, con spessori di
diverse decine di metri, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità, caratterizzati da valori di VS30 compresi tra 360 m/s e 800
m/s (ovvero resistenza penetrometrica NSPT > 50, o coesione non drenata c„>250 kPa).
Si raccomanda di tenere sempre in perfetto stato la regimazione delle acque meteoriche e dilavanti.
Le condotte defluenti ed affluenti alla struttura dovranno rispondere a requisiti di assoluta
impermeabilità.
Le analisi effettuate hanno valenza geotecnica e non strutturale.
Esse hanno la finalità di accertare le caratteristiche di portanza e di deformazione del suolo a seguito di
un’ipotesi fondale che dovrà essere rivista dal progettista e dal calcolatore.
Le interazioni struttura – terreno andranno computate da parte del progettista alla luce delle
caratteristiche del terreno tenendo ben presente che uno S.L.U. che si manifesta con un certo meccanismo nella
struttura in elevazione viene raggiunto per spostamenti diversi da quelli che causano uno S.L.U. nel terreno.
Kw = 13,00 Kg/ cm3
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Il progettista, tenendo presente la situazione stratigrafica e geomeccanica rilevata e la tipologia
strutturale dell’intervento, potrà, a sua discrezione ricorrere a tipologie fondali alternative a quelle indicate nel
presente elaborato.
L’ingegnere calcolatore, sulla scorta dei parametri geomeccanici individuati, potrà adeguare alle proprie
esigenze i calcoli e le previsioni del presente studio.
In fase di predisposizione del cantiere e cioè prima di passare alla fase esecutiva, la Direzione Lavori è
tenuta a verificare la rispondenza di quanto previsto nel presente rapporto geologico-geotecnico.
Ischitella, lì 27/05/2017 Il Geologo
dott. Pasquale TRIGGIANI
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1550 (ex 845)
ANALISI SISMICA A RIFRAZIONE
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POSIZIONE DEGLI SPARI
Ascissa [m] Quota [m] Nome File
-1.00 0.00 S1.sg2
31.00 0.00 S2.sg2
POSIZIONE DEI GEOFONI E PRIMI ARRIVI
N. Ascissa [m] Quota [m] FBP da -1 [ms] FBP da 31 [ms]
1 0.00 0.00 7.50 32.00
2 2.00 0.00 12.00 31.00
3 4.00 0.00 13.00 29.50
4 6.00 0.00 15.50 30.00
5 8.00 0.00 18.50 29.00
6 10.00 0.00 18.00 26.00
7 12.00 0.00 21.50 26.00
8 14.00 0.00 21.50 23.00
9 16.00 0.00 23.00 21.50
10 18.00 0.00 24.50 20.00
11 20.00 0.00 26.00 17.50
12 22.00 0.00 26.50 15.50
13 24.00 0.00 28.50 13.50
14 26.00 0.00 29.00 11.50
15 28.00 0.00 29.50 9.50
16 30.00 0.00 32.00 5.50
DISTANZA DEI RIFRATTORI DAI GEOFONI
N. Geof. Dist. Rifr. 1 [m] Dist. Rifr. 2 [m]
1 1.4 3.5
2 1.3 3.9
3 1.3 4.3
4 1.3 4.8
5 1.3 5.2
6 1.2 5.6
7 1.2 6.0
8 1.2 6.4
9 1.2 6.8
10 1.1 7.2
11 1.1 7.6
12 1.1 8.0
13 1.1 8.4
14 1.0 8.8
15 1.0 9.2
16 1.0 9.6
VELOCITA' DEGLI STRATI
N. Strato Velocità [m/s]
1 271.8
2 1048.6
3 2143.2
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