Relazione stage del secondo anno
24/03/20172 pane AMAZZOCCHI IRIS
Sommario pag.
1)Introduzione 1
2)Presentazione azienda ospitante 2
3)Le mie aspettative prima dello stage 3
4)Descrizione dell’attività durante e dopo lo stage 4
5)commento a fine stage 5
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INTRODUZIONE:AL MONDO DELLA
PANETTERIA
Ho fatto la scelta di andare a fare lo stage da Eataly, durante questo percorso lavorativo
ho fatto 300 ore di stage su 990 ore scolastiche. Durante il soggiorno nella panetteria di
Eataly io svolgevo l’orario pomeridiano cioè entravo alle 13:00 fino alle 19:00 fare questo
orario mi è piaciuto fare quel orario perchè ho unito l’utile al dilettevole allo stesso
tempo(cioè il lavoro e il saper svagarsi). Mentre per i giorni lavorativi della settimana
erano dal mercoledì fino alla domenica i
miei giorni di riposo sono stati il lunedì e il
martedì, un’altra cosa che ho rinscontrato e
che durante il week-end c’era più affluenza
di gente perchè tutti volevano il pane caldo
e fresco. Uno dei miei obiettivi prima dello
stage era di imparare il più possibile sulla panetteria e soprattutto volevo rubare i segreti
del mestiere per poi applicarli a scuola e a casa, devo dire che e andata effettivamente
così. Una cosa che ha contribuito alla mia crescita sotto l’aspetto lavorativo che
caratteriale è stato lo staff con cui ho lavorato perchè c’è stata la possibbilità di
apprendere sia da professionisti adulti che da un apprendista. Andando avanti con il mio
percorso ho imparato molto sul lievito madre come per esempio la modalità di rinfresco o
come capire se il lievito madre era fresco oppure se si doveva rinfrenscare. Questa
esperienza mi e servita molto a crescere e saper superare il timore di parlare davanti ad
un pubblico, per esempio mi mandavano in giro per Eataly con un cestino di degustazioni
la mia mansione era che dovevo presentare i nostri prodotti (come la rivisitazione della
focaccia genovese, focaccia integrale ecc.)3
PRESENTAZIONE DEL AZIENDA OSPITANTE
Io ho lavorato da eataly una cosa che impari subito quando inizi e che entri a far parte di
una grande famiglia. Il mio responsabile è stato Vincenzo Micunco però devo dire che
dentro alla panetteria erano a seguirmi un pò tutti perchè c’era il il responsabile degli
stagisti cioè Amos inoltre lavoravano altri dipendanti come Christian, Manuel, Domenico,
Tiziano, Riccardo, Carlo, e l’apprendista Gabriele e tutti loro mi hanno dato delle chicche
del mestriere, come per esempio la modlità di incarto del pane, come saper pulire bene
dentro ad una panetteria ecc. Il luogo dove sono andata è situato in piazza XXV aprile 10,
nel negozio dove sono andata è stato aperto 3 anni fa. La panetteria dentro a Eataly è
famosa per il suo lievito madre perché ha 73 anni, oltre al lievito è famosa per il pane
Rustick che vendono, la peculiarità del lavoro che ho svolto è stata la scoperta del
mondo del pane, non si ferma solo al pane piccolo e bianco ma che ha una lunga gamma
di pane con le farine integrali,come per esempio con i 7 semi, con le olive, noci, otto tondo,
grano duro, uvetta e fichi e con il cioccolato. Un’ altra cosa che mi ha colpita e la vastità
dei negozi di Eataly perché hanno i negozi a Astri, Bari, Bologna, Chicago, Copenaghen,
Dubai, Firenze, Forlì, Genova, Istanbul, Milano, Monaco di Baviera, Monticello d’Alba,
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New York, Osaka, Piacenza, Pinerolo, Roma, Sao Paulo, Tokyo, Torino, Trieste,
Yokohama. Un’ altra cosa che mi ha affascinato molto e che il pane veniva cotto con il
forno a pietra perchè così veniva meglio la cottura.
LE MIE ASPETTATIVE PRIMA DELLO STAGELe mie aspettarive prima dello stage era che volevo imparare i trucchi del mestiere,
velocizzarmi nel lavoro, un'altra cosa che mi aspettavo prima di lavorare dentro alla
panetteria pensavo che mi sarei annoiata a morte, invece mi sono ricreduta. Prima dello
stage avevo una preparazione minima sotto l'aspetto della panetteria perché non
imparavo le nozioni base e di conseguenza anche quelle nuove, infattin a scuola mi
annoiavo quando c'erano le ore di panetteria arrivavo a scuola con la noia stampata sulla
faccia invece adesso non vedo l'ora di ricominciare a fare le ore di pianificazione. Prima
dello stage temevo che non ce la avrei fatta ad ambientarmi, un’altra cosa che temevo era
che non sarei stata capace di apprendere bene il lavoro. Inoltre io dovevo migliorare in
tanti aspetti come la velocità nel lavoro al fatto che non dovevo stare con le mani in mano.
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Un'altra mia aspettativa era di imparare delle nuove lavorazioni cioè come saper
riconoscere se un impasto è pronto o meno.
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA DURANTE E
DOPO LO STAGE
Nel periodo dello stage ho lavorato con molte persone soprattutto professionisti, da tutti i
miei colleghi ho appreso tutti i piccoli segreti ma ho visto che ognuino aveva una modalità
diversa come per esmpio l’addetto alle pale(colui che prepara le focaccie e le farcisce)
Manuel mi ha insegnato che quando lavori devi velocizzarti al massimo anche se stai
lavorando in uno spazio minimo(con questo consiglio mi sono guadagnata l’opportunita di
affiancare Manuel nel primo lasso del mio orario), oltre a lui sono stata affiancata a
Cristian(vice responsabile) con lui ho imparato che bisogna fare il lavoro bene ma allo
stasso tempo veloce come per esempio l’incarto del pane in alcuni casi bisogna fare con
delicatezza l’incarto in altre bisogna dare forza al pane, inceve con Domenico ho imparato
che nel lavoro bisogna essere ordinati perché se no si può complicare il lavoro agli altri
come per esempio la cottura del pane, inoltre con gabriele( apprendista) mi ha insegnato
che quando ci sono i momenti morti della giornata non bisogna stare fermi ma si deve
trovare qualcosa da fare come per esempio pulire per terra oppure riordinare il laboratorio.
In questo stage ho esegiuto molti compiti come incartare il pane, preparare le pale, pulire il
laboratorio, cambiare i carrelli in cui si metteva il pane, tagliare le verdure che venivano
impiegate nella preparazione delle pale, l’inventario delle scorte, preparo del
autolisi( impasto con la farina e l’acqua), pesare le dosi dei 7 semi(papavero, zucca, lino,
semi di girasole, miglio, farro) , lavaggio dei cestini, un'altra cosa che ho imparato e saper
infornare e sfornare dal forno a pietra, aiutavo a fare le risto per mezzogiorno che per la
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sera( preparavamo il pane che si utilizzzava per il pranzo/cena che si metteva nei
sacchetti)
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COMMENTO A FINE STAGEDevo dire che in questo stage mi sono confrontata con le mie paure e le mie insicurezze
ho messo alla prova i miei limiti ed è una cosa fantastica, perchè alla fine dello stage ho
capito che per quanto imbranato puoi essere anche tu puoi imparare, un’alta costante che
mi ha aiutato molto e il team con qui ho lavorato tutti i giorni dal primo al l'ultimo hanno
contribuito nel cambiare l'ambiente di lavoro in un ambiente più familiare, confortante e
bello, al contrario delle mie aspettative hanno aiutata e per questo gli sono grata perché mi
hanno messo nelle condizioni sia di imparare il lavoro che nel sconfiggere le mie paure. E
se devo essere sincera devo ringraziare principalmente la mia preside del mio corso
( Paola Missana) perché mi ha dato quella piccola spinta che si dà ai bambini quando
devono imparare a camminare. Lo stage è andato molto bene per tanti fattori uno di
questi é stato il duro sforzo da parte mia che da parte dei miei responsabili perché tante
volte mi dovevano rispiegare le informazioni tante volte perché facevo fatica a ricordare i
passaggi come per esempio la modalità di infarto del pane, oppure una cosa che hanno
molto puntato era il fatto che anche se hai le ossa rotte e sei alla fine del tuo turno devi
dare il massimo di te, al inizio non capivo il perché ma poi l’ho capito perché in primis tuo
serve anche per un domani cioè se andrò a fare lo stage in un altro posto io saprò fare
tutto e soprattutto rispettare le scadenze, un secondo motivo e che questo metodo tuo fa
maturare prima ti fanno entrare nel vivo del ambiente del lavoro.
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