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REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA REGION AUTONOME VALLEE D’AOSTE
COMUNE DI
COMMUNE DE AOSTA
RELAZIONE TECNICA
REALIZZAZIONE DI UN NUOVO POZZO AD USO GEOTERMICO IN
VIALE PARTIGIANI F.35 mappale 16
Giugno 2016
Committente: SRL Le due Dimore
Studio Geologico Petra Realizzazione di un nuovo pozzo ad uso geotermico
___________________________________________________________________________________ Relazione tecnica - 1
INDICE
1. GENERALITÀ .............................................................................................................................................. 2
2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ......................................................................................................... 3
3. PORTATA DI PROGETTO .......................................................................................................................... 4
4. MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI LAVORI .......................................................................................... 4
5. DIMENSIONAMENTO DEL FILTRO ....................................................................................................... 6
6. DIMENSIONAMENTO DEL DRENO ........................................................................................................ 7
7. IMPIANTISTICA e SCARICO ..................................................................................................................... 7
8. CONCLUSIONI ............................................................................................................................................ 9
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1. GENERALITÀ
Su incarico della SRL Le due Dimore, è stata redatta nel mese di Giugno 2016 la
presente relazione a suffragio del progetto di un pozzo per usi geotermici acqua-acqua
(circuito aperto) in Viale Partigiani N.84, nel Comune di Aosta a servizio dell’edificio, in
fase di ristrutturazione, di proprietà della committenza. Tale relazione elenca le
prescrizioni tecniche e gli accorgimenti da seguire in fase di esecuzione, al fine di rendere
funzionale l’impianto in progetto.
Le indicazioni fornite dovranno essere rivalutate in corso d’opera e potranno subire
variazioni in funzione dei dati acquisiti durante la perforazione e la realizzazione del
pozzo.
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2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
La zona oggetto di indagine, come raffigurato nell’immagine seguente, stralcio della
Carta Tecnica Regionale 1:10.000, è collocata nel territorio comunale di Aosta a ridosso di
viale dei partigiani sull’appezzamento di terreno distinto in catasto al fg.35, mappale 16.
Il pozzo sorgerà in corrispondenza della rampa di accesso agli interrati a idonea
distanza dal fabbricato di proprietà che dal fabbricato adiacente. Lo scarico, come meglio
evidenziato negli allegati progettuali avverrà invece a monte di viale dei Partigiani, in
corrispondenza del canale Mère de Rives.
Corografia del settore oggetto di lavori in blu il pozzo in progetto.
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3. PORTATA DI PROGETTO
La portata di esercizio massima istantanea che si richiede di attingere dal pozzo,
considerando le esigenze progettuali della committenza, è di 0,82 l/s, valore che è stato
calcolato tenendo in considerazione la natura dell’impianto e quindi la sua stagionalità che
implica la necessità di emungimenti maggiori nei periodi invernali ed ovviamente minimi
in quelli estivi. Nel periodo invernale l’impianto sarà in funzione perlopiù durante la
giornata, per un numero di 10-12 ore massimo. Il volume d’acqua totale annuo emunto,
facendo diretto riferimento a quanto detto e ad impianti analoghi, costruiti in ambiente
similari, può essere stimato ragionevolmente intorno ad un valore di 6000 m3.
4. MODALITA’ DI ESECUZIONE DEI LAVORI
La trivellazione del pozzo avverrà mediante rotopercussione a distruzione di nucleo,
con diametro 311 mm fino ad una profondità di 35 m dal piano campagna. Al suo interno
verrà posta una colonna in PVC spessore 5mm e diametro esterno 140 mm, formata da
elementi giuntati tramite filettatura.
I filtri saranno di tipo micro-fessurato, disposti su due barre finestrate da 5 m comprese
tra i 25 e i 35 m rispetto al piano campagna.
Il pozzo verrà inoltre equipaggiato di un tubo piezometrico in plastica da 20 mm esteso
da testa pozzo fino a circa 30 m per eventuali misurazioni e controlli.
Dopo un primo lavaggio del foro a profondità compresa tra i 15 m e 35 m dal piano
campagna tra la tubazione e le pareti della perforazione verrà posato un dreno costituito da
ghiaietto siliceo; Al di sopra dei 15 m circa il pozzo verrà sigillato con boiacca
bentonitica, che poggerà su uno strato di sabbia di protezione del dreno sottostante. Il
pozzo attingerà dalla falda superficiale senza intercettate altri acquiferi e per tale motivi
non si prevedono accorgimento per il suo isolamento e salvaguardia
A seguire verrà effettuata la dissabbiatura dei filtri ed il primo spurgo, eseguito con air
lift per mezzo di colonna di diametro 2 ½” e con pompa adeguata alla portata del pozzo.
Verranno dunque eseguite le prove di portata a gradino in modo da verificare
l’efficienza del pozzo come da previsioni.
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Al fine di rendere possibile la lavorazione, sarà necessario scavare, in adiacenza alla
macchina perforatrice una buca di dimensione 1,5x1,5x1,2 m che servirà per la prima
decantazione dei fluidi di perforazione.
Il materiale di risulta derivante dalle operazione di trivellazione e pulizia verranno
adeguatamente stoccate in cantiere, e in un secondo momento conferiti in discarica come
rifiuti.
Al piano campagna l’opera verrà completata con un pozzetto di ispezione in
calcestruzzo armato di dimensioni 0.90*0,90 m, con chiusino carrabile.
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5. DIMENSIONAMENTO DEL FILTRO
Nel caso in oggetto si è deciso di utilizzare un filtro a asola verticale con luce pari a
1 mm. La luce del filtro è stata dimensionata, ovviamente oltre che considerando i tipi in
commercio, attraverso la granulometria del sedimento attraversato, che come detto in
relazione geologica è stata desunta dalla colonna stratigrafica ricavata in fase di
realizzazione del pozzo comunale.
La portata del filtro, fornita dall'impresa costruttrice fa riferimento ad una velocità
massima di ingresso di 3 cm/s; oltre tale valore si creano moti turbolenti.
Le considerazione effettuate, in base alla stratigrafia presente, l’assetto idrologico
del sito e al fabbisogno d’acqua richiesto, si ritiene necessario posizionare un tratto filtrante
di 10 m.
Il posizionamento del tratto finestrato tra le quote 25 m e 35 m circa tiene in
considerazione l’oscillazione stagionale della falda freatica che in base ai dati in possesso
si aggira intorno ai 5 m.
Si intende sottolineare la necessità di una verifica in corso d'opera del
dimensionamento dei filtri, in considerazione dell’assenza, allo stato attuale, di un pozzo
esplorativo o dati pregressi sufficientemente dettagliati. In sintesi, le previsioni di progetto
suddette andranno verificate in base alle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche
effettivamente riscontrate in fase di perforazione al fine di verificare la correttezza della
scelta e le eventuali modifiche da attuare.
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6. DIMENSIONAMENTO DEL DRENO
Il dreno sarà costituito da materiale granulare ghiaioso, (assolutamente privo di
materiale fine) con dimensione (diametro granuli) che oscilla tra i 4-5 mm, proteggerà
l’intero tratto finestrato e verrà chiuso a tetto, dapprima con sabbia, poi con boiacca
bentonitica sino al piano campagna.
In base al diametro della perforazione e delle tubazione si prevede uno spessore del
dreno di circa 80 mm, che ben sposa quanto suggerito dalla letteratura in materia (buon
drenaggio, buon sostegno alle tubazioni e facilità di spurgo).
7. IMPIANTISTICA e SCARICO
Verificata l’efficienza del pozzo in relazione alle portate richieste dall’impianto, si
potrà prevedere la messa in opera dell’impiantistica per la geotermia e le relative finiture.
Tramite pompa sommersa di adeguata potenza, l’acqua necessaria verrà prelevata dal
pozzo e condotta alla pompa di calore (PDC) dove, tramite uno scambiatore di calore,
cederà alla PDC circa 4°C, per venire poi scaricata, perfettamente pulita, nell’adiacente
canale di scolo. La PDC, grazie al suo circuito frigorifero e mediante un processo di
evaporazione/compressione/condensazione noto come “legge di Carnot”, provvederà al
riscaldamento del fluido presente nel circuito di distribuzione dell’edificio, alle
temperature necessarie, utilizzando energia elettrica unicamente per l’alimentazione del
compressore.
Gli apparati di modulazione e per la misurazione manuale del livello piezometrico
mediante sonda elettrica, saranno collocati nel avampozzo prefabbricato. Verrà inoltre
collocato, sul tubo di mandata, un rubinetto per l’effettuazione di eventuali prelievi, un
misuratore di portata e un registratore dei volume emunti. Il quadro comando sarà
adeguatamente posizionato all’interno del locale termico dell’edificio di proprietà.
Lo scarico delle acque utilizzate dal circuito avverrà convogliato prima battuta in
una cisterna interrata posta adiacente al pozzo, dopodiché, per mezzo di una nuova
tubazione in pead di diametro 200 mm, nell’adiacente canale irriguo Mère de Rives che
scorre a cielo aperto immediatamente a Nord di Viale dei Partigiani. Il collegamento con il
canale suddetto sarà realizzato mediante pozzetto prefabbricato in cls.
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Si intende segnalare che tale canale si presenta ampiamente sovradimensionato per
le portate esistenti e per quelle che si intendono scaricare ed inoltre risulta sempre percorso
dalle acque, il che evita problemi di congelamento nel periodo invernale e dunque si
garantisce il regolare scorrimento e smaltimento.
Sulla base dei dati ARPA riferiti al monitoraggio 2013 la temperatura delle acque di
falda oscilla tra 11° C durante l’inverno e 13° in estate. Il riscaldamento del fabbricato e la
produzione di acqua calda sanitaria producono una diminuzione della temperatura di circa
4/5 ° per cui durante l’inverno la restituzione avverrà a temperature di circa 7°c. Il
raffrescamento produce un aumento della temperatura di analoga entità, in parte bilanciato
dalla produzione di ACS; si può quindi ipotizzare che in estate l’acqua restituita si aggiri
intorno ai 15° C. Nei periodi intermedi il bilanciamento delle azioni lascerà
sostanzialmente immutate le temperature.
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8. CONCLUSIONI
In riferimento al D.M. 14 gennaio 2008 “Nuove norme tecniche per le costruzioni”
e alla L.R. 11/98 e s.m.i., l'impianto in progetto può essere ritenuto compatibile con le
caratteristiche degli acquiferi, con l’assetto morfologico del sito e con la funzionalità dei
manufatti, previa la sua corretta messa in opera, gestione e manutenzione.
Lo scrivente rimane a disposizione per le verifiche e aggiustamenti in corso
d’opera.
Aosta, lì Giugno 2016
Il tecnico incaricato
Dott. Geol. Alex Chabod