Riflessione sull’Energia in Europa
Consiglieri del Commercio Estero Francese
26 giugno 2014
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Introduzione: Perché l’energia è una priorità dal punto di vista dei CCEF?
• Nessun paese europeo è soddisfatto della situazione del mercato energetico
• Prezzi alti che incidono sulla competitività delle aziende
• Overcapacity nella produzione di energia
• Dipendenza da paesi extra-Europei (Russia, Libia, Algeria)
• Rischi di black-out
…ciò è il risultato di strategie molto unilaterali e di un’insufficiente visione europea comune
• Da questa costatazione i nostri Soci CCEF hanno individuato 4 temi di discussione con il modesto obiettivo di contribuire alla riflessione alla vigilia del semestre italiano di presidenza europea
1. Interconnessione elettrica e gas tra Francia e Italia
2. Il potenziale degli idrocarburi
3. Le energie nuove e rinnovabili
4. Uso del gas nel trasporto in sostituzione al diesel
Due idee di partenza:
• Aprire dei tavoli di lavoro sui temi identificati come più problematici
• Allineare le strategie Francia e Italia per fare emergere una visione comune a livello europeo
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Agenda
Introduzione
1. L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e Italia
2. Il potenziale degli idrocarburi
3. Le energie nuove e rinnovabili
4. L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al diesel
Dibattito
Conclusione
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L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e ItaliaContesto
• Il prezzo dell’energia è un fattore determinante per la competitività del tessuto industriale (specie per l’industria energivora e quelli che competono sulla scena globale)
• Le bollette dell’energia elettrica e gas gravano sul potere di acquisto delle famiglie
• Il mercato dell’energia elettrica in Italia si differenzia dai mercati dell’Europa Occidentale per:
• Un mix di produzione senza nucleare e con poco carbone• Una flotta moderna di cicli combinati a gas ad alta efficienza• Un differenziale di prezzo di 15 a 20 €/MWh• Interconnessioni con l’Europa (Francia e Svizzera) saturate (la capacità sarà aumentata del 60% dopo il
potenziamento deciso al vertice Italo-Francese dello scorso novembre 2013)• Anche il «market coupling» consentirà di sfruttare le interconnessioni al meglio
• Il mercato del gas in Italia ha visto cambiamenti profondi con la convergenza dei prezzi all’ingrosso con i mercati nord-occidentali dell’Europa. Comunque:
• La liquidità rimane insufficiente rispetto al Nord-Ovest europeo• L’Italia, nonostante attualmente sia in condizioni di sovra-capacità, rimane fortemente dipendente dalle
forniture dalla Russia e dal Mediterraneo del sud• I contratti di lungo termine assicurano la sicurezza degli approvvigionamenti ma la loro gestione, specie
nei confronti dei paesi produttori, rimane assai difficile• Il Reverse Flow verso il nord non è ancora possibile• Il sud-est della Francia rimarrà una zona isolata fino alla realizzazione del nuovo gasdotto Nord-Sud• Le isole, Corsica e Sardegna, rimangono abbastanza isolate dalle reti europee
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L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e ItaliaAssi di interesse
Interconnessioni elettriche Francia - Italia Interconnessioni di gas Francia - Italia
• Tenendo conto dei mix di produzione fondamentalmente diversi, i prezzi tra Francia ed Italia potrebbero convergere solo con il potenziamento delle interconnessioni
• Sarebbe quindi opportuno considerare altri progetti, in particolare un’interconnessione attraverso il Monte Bianco che consentirebbe di:
• trarre un vantaggio economico da condividere tra clienti finali, investitori e operatori
• esportare elettricità verso la Francia in caso di forte domanda
• potenziare la reciproca sicurezza dei sistemi elettrici
• Il potenziamento dell’interconnessione Italia-Corsica-Francia sarebbe da esaminare nella sua interezza
• Il potenziamento tra Francia ed Italia porterebbe numerosi vantaggi:
• Rafforzare la sicurezza dell’Italia e della Francia meridionale
• Assicurare la stabilità dei prezzi e mantenere la convergenza dei prezzi italiani con gli hub europei
• Consentire il funzionamento in reverse flow (in particolare quando il Corridoio Sud arriverà in Italia)
• Collegare le due isole alla rete europea permettendo così la sostituzione del diesel e dell’olio combustibile
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L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e ItaliaSuggerimenti / Azioni
Creare una struttura italo-francese a livello governativo al fine di coordinare e valutare l’interesse per il rafforzamento delle interconnessioni elettriche e gas tra Francia ed Italia
La struttura si avvarrebbe di diversi gruppi di lavoro composti da regolatori nazionali, TSO (elettrici e gas) e operatori internazionali
La prima lista di progetti da valutare sarebbe:
• Potenziamento dell’interconnessione elettrica attraverso le Alpi (nuova rotta)
• Interconnessione gas tra il Piemonte e il Sud-Est della Francia
• Accelerazione del progetto di reverse flow gas tra Italia e Francia
• Interconnessione isole
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Agenda
Introduzione
1. L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e Italia
2. Il potenziale degli idrocarburi
Necessità di un’ulteriore ricerca mineraria con l’obiettivo minimo del raddoppio della produzione nazionale
3. Le energie nuove e rinnovabili
4. L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al diesel
Dibattito
Conclusione
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Le riserve di olio e gas e nel mondo
• Le riserve energetiche mondiali non costituiranno un ostacolo per la crescente domanda di energia nel lungo termine
• L’ammontare degli investimenti per lo sviluppo e la produzione di tale energia sarà notevole e dipenderà anche da molti fattori quali: situazioni geo-politiche ed economiche, cambiamenti climatici, sviluppi tecnologici e varianti legali, contrattuali e sociali
Source: IEA-2013
SCENARIO DEL GAS
• Le riserve “certe” di gas sono stimate in 211 Tcm, sufficienti a soddisfare I fabbisogni attuali per 61 anni
• Le riserve rimanenti “probabili e possibili” sono stimate in 810 Tcm, equivalenti a soddisfare 233 anni di fabbisogno
DISTRIBUZIONE IDROCARBURI
• Circa il 60% delle rimanenti riserve sono ubicate a terra mentre il 37% in mare (di cui un terzo in acque profonde) e il rimanente 3% nell’Artico
SCENARIO DEL PETROLIO
• Il sostenuto livello di prezzo ha portato ad intense attività di sviluppo che mostrano riserve “certe” di 1700 miliardi di barili, equivalenti a 54 anni di produzione
• Le rimanenti riserve “probabili e possibili” sono stimate in quantità ben maggiori, pari a 5965 miliardi di barili, tali da soddisfare 178 anni di produzione
TOTALE SCENARIO IDROCARBURI
Petrolio 5965 miliardi di barili
Gas 810 Tcm equivalenti a 4860 miliardi di barili
Source: IEA-2013
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Il potenziale nel mediterraneo
• Sebbene buona parte del Mediterraneo sia stata esplorata per molti anni, solamente l’utilizzo di nuove tecnologie di acquisizione sismica e la possibilità di utilizzare impianti di perforazione a posizionamento dinamico in acque profonde (fino a 3000 mt) hanno reso possibile la scoperta di nuove risorse
• E’ significativo menzionare le recenti scoperte fatte nella zona orientale del Mediterraneo, in Israele e Cipro
• Inoltre altre nazioni si apprestano ad emettere dei “Bid round” esplorativi quali Libano, Grecia, Croazia, Montenegro, Spagna, Francia e Italia, in bacini sedimentari di alto potenziale
• Vale anche la pena di ricordare le rilevanti scoperte di gas in Mozambico, a seguito di una estesa campagna esplorativa, eseguita da un Consorzio dove l’operatore è la maggiore Compagnia italiana
• Il volume “equity” di quest’ultima potrà soddisfare più di 20 anni di fabbisogno italiano. Questo potrà portare ad una vera diversificazione delle fonti di approvvigionamento con riduzione della dipendenza del corridoio est (Russia) ed ovest (Algeria-Libia) con la creazione di un corridoio Nord-Sud
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Riserve di idrocarburi in Italia
Modificata dalla SEN, 2013. Val Padana (1); Alto Adriatico (2); Abruzzo (3); Basilicata (4); Canale di Sicilia (5); Offshore Sardegna (6)
TERRA MARE05
1015202530354045
24
36
25
38
10 12
Riserve di Gas in Italia
CerteProbabiliPossibili
Mld
. Sm
3
TERRA MARE0
102030405060708090
100
72
10
90
10
54.755
0.563
Riserve di Petrolio in Italia
CerteProbabiliPossibili
Mln
. t
UNMIG, 31 dicembre 2012
7174 Pozzi di idrocarburi perforati in Italia(UNMIG, Dati al 31 dicembre 2012 Aggiornamento del 27 novembre 2013)
887 Pozzi produttivi: • 559 in terraferma; • 328 in mare - 105 piattaforme marine.(UNMIG, Dati al 30 giugno 2013. Aggiornamento del 20 settembre 2013)
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Conclusione sul potenziale degli idrocarburi in Italia e nel mondo
• Le attività minerarie nel Mediterraneo sono in continuo aumento; l’Italia è intenzionata a mantenere la sua posizione strategica attraverso nuovi progetti esplorativi e di sviluppo con l’obiettivo di raddoppiare la produzione nazionale
• L’attività petrolifera deve mirare a creare un forte connubio ed integrazione con le comunità locali, incrementando il livello di trasparenza e creando un clima collaborativo con i territori, rilanciando la coesistenza con il turismo, l’agricoltura e la pesca
• La creazione di un corridoio Nord-Sud basato sulle recenti scoperte di gas fatte in Mozambico riveste un’importanza strategica elevata e potrà consentire di ridurre la dipendenza dell’Italia e dell’Europa dai paesi nord-africani e dalla Russia in termini di approvvigionamento, diversificando le fonti e creando maggiore competizione sui prezzi
• La legislazione italiana vigente in materia di salute e sicurezza dei lavoratori e rispetto dell’ambiente si pone ai primissimi livelli nel panorama internazionale e la recente adozione della Direttiva 30/2013 della Comunità Europea non farà che innalzare tali standard. L’Italia promuove l’adozione di tali standard tra tutti i paesi mediterranei con elevata attività petrolifera
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Agenda
Introduzione
1. L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e Italia
2. Il potenziale degli idrocarburi
3. Le energie nuove e rinnovabili
4. L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al diesel
Dibattito
Conclusione
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Le energie nuove e rinnovabiliContesto
• Un settore che in Italia ha vissuto un grande successo…› 50 GW installati ( Fonte: REN21) e abbassamento del prezzo dell’elettricità all’ingrosso (-35% in 6 anni) (Fonte: GME)
› 200.000 posti di lavoro creati (Fonte: GSE)
› Un vettore di indipendenza energetica per il paese (-2Md€ di import di gas) (Fonte: Assorinnovabili)
› Un impatto ambientale positivo (risparmio annuo di 60m CO2) (Fonte: Assorinnovabili)
• …che ha creato complessità…› Accentuando la situazione di sovrapproduzione senza che ci sia stato un impatto positivo sul cliente finale
› Il calo dei prezzi all’ingrosso ha messo in difficoltà i produttori tradizionali ed è stato assorbito in parte dai distributori di elettricità e in parte dall’ aumento degli oneri in bolletta
› Creando un conflitto con il termoelettrico (78 GW installati)› E continuando a pesare sulle bollette dei cittadini (18%) e delle PMI (30%) (Fonte: Eurostat)
• …che è stato fortemente penalizzato dal legislatore dal 2013› Da gennaio 2013, ben 9 provvedimenti amministrativi/fiscali sono stati varati a scapito del settore e un
decimo è appena stato pubblicato in Gazzetta: il cosiddetto "spalma incentivi" (taglio dal 17% al 25% con proroga della tariffa da 20 a 24 anni oppure taglio del 8% dal 2015)
› Questo provvedimento, volto ad alleggerire il peso delle rinnovabili nella bolletta delle PMI, penalizza il fotovoltaico con effetto retroattivo e genererà un doppio effetto collaterale sul sistema bancario e sull’appetibilità/credibilità dell’Italia nei confronti degli investitori esteri
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Le energie nuove e rinnovabiliAssi di interesse
Francia e Italia sono entrambi grossi produttori di energia. L’Italia è in sovrapproduzione e la Francia è il principale esportatore di energia in Europa, grazie anche al prezzo più basso tra i suoi pari
• Tuttavia esiste un terreno comune per un interscambio virtuoso sui seguenti punti› Il sud est della Francia soffre di carenza di energia › La Francia intende ridurre la dipendenza dal nucleare, portando la produzione di energia elettrica
dall’atomo dall’attuale 75% al 50% entro il 2025› La Francia ha come target il 23% di rinnovabili entro il 2030, rispetto a un istallato attuale che copre il
15%, quasi interamente idroelettrico (solo circa il 4% da eolico e fotovoltaico) › Francia e Italia si trovano a fronteggiare uno scenario di crisi e di disoccupazione inedito
necessità di risollevare l’economia anche attraverso lo sviluppo di nuovi settori di attività
• Grande opportunità offerta quindi a Francia e Italia dai nuovi tre obiettivi Europei attualmente in discussione:
1. riduzione di almeno il 40%, delle emissioni climalteranti rispetto al 1990 2. incremento dell’efficienza energetica fino al 40% rispetto agli andamenti tendenziali 3. sviluppo delle rinnovabili fino al 35% dei consumi energetici; per quanto riguarda poi il solo comparto
elettrico la percentuale di energia green al 2030 potrebbe essere fissata al 55% (oggi siamo al 34%)Secondo numerosi studi (Commissione, E&Y) i vantaggi economici che la decarbonizzazione può portare al vecchio continente sarebbero ingenti e maggiori rendendo i tre nuovi obiettivi Europei vincolanti, con un +0,45-0,55% del PIL e il raddoppio dell’ occupazione: 1,25 milioni di nuovi posti di lavoro, contro i 700mila dello scenario con obiettivo unico Europeo (senza obiettivi vincolanti per i singoli Stati)
Carbone 16%
Gas naturale; 41.60%Idroelet-
trico 15%
Olio min-erale 7,90%
Foto-voltaico 6,50%
Eolico 4,60%
Biomasse 1,80%
Altro 6,50%
Carbone 3,20%
Gas naturale 4,40%
Idroelettrico 11,80%
Nucleare; 74.80%
Olio minerale 1,20%
Fotovoltaico 0,70% Eolico 2,80% Biomasse 1,10%
Italia Francia
Mix energetico nella produzione di elettricità - 2012
Source: ENTSO-E (Europea Network of Trasmission System Operators for Electricity)
Carbone 46,00%
Gas naturale 13,50%
Idroelettrico 4,10%
Nucleare16,60%
Olio minerale 1,40%
Fotovoltaico 4,80%
Eolico 8,10%Biomasse 5,40% Altro 0%
Germania
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Le energie nuove e rinnovabiliSuggerimenti / Azioni
Alla vigilia del semestre italiano di presidenza europea e in previsione del summit sul cambiamento climatico di fine 2015 a Parigi, è auspicabile che il Governo italiano e quello francese assumano una posizione lungimirante sugli obiettivi europei per il 2030• Perseguire un mercato europeo dell’elettricità e in particolare sostenere il potenziamento della rete di scambio
Italia-Francia per › supplire alla copertura di fornitura energetica del sud est della Francia con energia pulita, grazie anche al progressivo allineamento
dei prezzi dell’energia Italiana a quelli europei che si sta verificando da inizio 2014› agevolare la transizione energetica dal nucleare alle rinnovabili francese affinché questa avvenga in maniera graduale, seguendo il
decremento dei prezzi delle tecnologie e quindi massimizzandone l’efficienza› impedire ulteriori misure penalizzanti di tipo amministrativo/fiscale
• Promuovere la mobilità elettrica› Il settore dei trasporti è tra le principali cause di emissione di CO2 › Sostenere lo sviluppo delle auto elettriche consentirebbe un drastico abbattimento delle emissioni ed un aumento della sicurezza
nell’approvvigionamento delle materie prime (petrolio e gas), consumando al loro posto energia pulita autoprodotta › Es. nuova politica energetica francese: prevede l’installazione di 7 milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici entro il 2030 e
premio di conversione per l’acquisto di un veicolo elettrico in caso di cessione di un veicolo diesel
• Implementare la fiscalità ambientale › Promuovere una riforma che preveda una tassazione dei prodotti a maggior impatto ambientale, il cui gettito venga interamente
destinato alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro nonché allo sviluppo della green economy e delle energie rinnovabili;› Rivedere la tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità (modificando la direttiva 2003/96/CE), al fine di aumentare l’ambito di
applicazione e l’entità della fiscalità ambientale su tali prodotti› Aumentare il prezzo della CO2 a 20€/Ton (prezzo teorizzato dall’EU Emission Trading System) sceso adesso al 4/5 €/Ton
• Sostenere lo sviluppo dei sistemi di accumulo e delle smart grid › La Germania ha già cominciato ad investire grazie ad un programma ad hoc di agevolazioni sostenuto dalla banca pubblica KfW
(prestiti a tassi agevolati per 66 milioni di euro ed incentivi per 10 milioni di euro)
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Agenda
Introduzione
1. L’interconnessione elettrica e del gas tra Francia e Italia
2. Il potenziale degli idrocarburi
3. Energie nuove e rinnovabili
4. L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al diesel
Dibattito
Conclusione
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L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al dieselContesto
• La Commissione Europea è fortemente impegnata nello sviluppare combustibili alternativi per il trasporto
• Una direttiva comunitaria è in corso di definizione per lo sviluppo di un’infrastruttura nella quale il gas godrà di un ruolo di prim’ordine
• In Italia, la Strategia Energetica Nazionale (SEN) prevede l’utilizzo del GNL (Gas Naturale Liquefatto) per mezzi pesanti e navi
• In Europa, qualche grande operatore si sta già interessando all’argomento
• L’uso del gas naturale nei trasporti presenta numerosi vantaggi:
• Riduzione delle emissioni (gas tossici e particolato) facilitando la convergenza verso gli obiettivi europei al 2030
• Riduzione del costo per i consumatori finali
• Opportunità per le imprese di produzione (automotive, cantieri navali)
• Opportunità per le società che si occupano di logistica
• Opportunità per gli importatori di gas naturale nel contesto di riduzione generale della domanda
• Lo sviluppo delle infrastrutture GNL nelle isole potrebbe essere una soluzione di transizione nell’attesa delle interconnessioni via gasdotto (es. Galsi)
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L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al dieselAssi di interesse
• L’implementazione tempestiva della direttiva europea in Italia e Francia avrà senz’altro delle ricadute intrinsecamente positive, trasferendo in più un vantaggio competitivo alla nostra industria manifatturiera
• Almeno 3 settori potrebbero beneficiarne:
• Trasporto terrestre
• Trasporto marittimo
• Metanizzazione delle isole
• Una collaborazione italo-francese sarebbe particolarmente efficace, permettendo:
• Di rifornire le flotte internazionali di mezzi pesanti (TIR) attraverso una rete di stazioni di rifornimento
• Stessa cosa per le rotte marittime
• Di rifornire le isole che hanno dei fabbisogni simili
• Il coordinamento delle regolazione consentirebbe ad industriali ed operatori di prendere decisioni più velocemente
• Francia ed Italia godono di vantaggi particolari per lo sviluppo di tale progetto, soprattutto perché hanno un litorale marittimo esteso e ed esistono diversi rigassificatori, nei quali il GNL approda da diversi paesi produttori
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L’uso del gas nei trasporti in sostituzione al dieselSuggerimenti / Azioni
• Una forte spinta per completare il quadro complessivo del progetto:
• Predisposizione di un Master Plan a 15 anni per definire gli assi di sviluppo: stazioni di rifornimento, porti, isole da raggiungere
• Definizione della regolamentazione necessaria per tale sviluppo
• Definizione preliminare della fiscalità da applicare a questa tipologia di trasporto
• Un coordinamento tra Autorità italiana e francese è essenziale per verificare la compatibilità delle disposizioni regolatorie
• Il coinvolgimento degli operatori al dibattito è necessario per testare la fattibilità tecnico/economica del progetto
• Una volta definito il quadro complessivo occorre facilitare l’ottenimento delle autorizzazioni al fine di velocizzare lo sviluppo delle infrastrutture
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GRAZIE
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Andamento della produzione di idrocarburi in Italia dagli anni ‘90 ad oggi 19
9019
9219
9419
9619
9820
0020
0220
0420
0620
0820
1020
120
4
8
12
16
20
Produzione nazionale di Gas
terra maretotale
Mld
. Sm
3 Ga
s
Declino produttivo dovuto a:• antichi campi ormai in esaurimento• mancata messa in produzione di nuove risorse
(Serie storiche UNMIG, 2013)
1990
1992
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
2012
01234567
Produzione nazionale di Petrolio
terramaretotale
Mln
. t p
etro
lio
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
05
10152025303540455055606570
storico dei permessi di ricerca e coltivazione concessi e il numero di pozzi effettuati dal 2001 al 2012
p. ricerca
p. coltivazione
pozzi esplorazione
pozzi sviluppo
Aumento della produzione a terra dovuto principalmente allo sviluppo di nuove tecnologie che hanno permesso un miglior sfruttamento o ampliamento dei giacimenti esistenti
(MiSE - bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse, 2013)
1990 - 1995 1995 - 2000 2000 - 2014
Media di 80 pozzi perforati all’anno dei quali una buona parte di tipo esplorativo
Progressiva diminuzione dell’attività di ricerca di nuovi giacimenti
Attività degli operatori quasi esclusivamente orientata alla ottimizzazione e allo sviluppo dei giacimenti noti piuttosto che alla ricerca di nuove risorse
7,71
5,48