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38 | Eco di Biella | LUNEDÌ 11 NOVEMBRE 2019

IL CASO EX ILVA

Il fallimento del Governorischio dipendenza dalla CinaLa storia dell’ex Ilva attesta il fallimento del governo e lachiusura produrrà dipendenza dalla Cina. L'uscita discena di ArcelorMittal attesta il dissesto del governo gial-lorosso e la sua incapacità nell'attuazione del piano in-dustriale. La chiusura dell'Ilva avrà effetti che andranno

ben oltre le decine di migliaia di occupati diretti a Ta-ranto, ma peserà su altre regioni come il Piemonte. Inol-tre, la chiusura di quella che è la più grande acciaieriad'Europa renderà il nostro Paese totalmente dipendentedalla Cina, che naturalmente stabilirà i prezzi determi-nando di conseguenza anche la caduta della competi-tività dell'interno sistema metalmeccanico italiano.

l Gilberto Pichetto FratinSenatore di Forza Italia e responsabile nazionale Fi del Dipartimento Bi-

lancio

BIELLA UNESCO: E ORA?Serve buona politicarimettere in agendaturismo e culturaLa notizia del riconoscimento Une-sco a Biella come “Città creativa” èsenza dubbio un’importante possi-bilità di qualificazione del sistemalocale. Si tratta ora di chiederci cosac’è dietro a questa “c re at i v i t à” equale il reale percorso di sviluppodi questo processo, al di là della re-torica possibile. Tra gli elementi aiquali la politica locale dovrà presta-re attenzione, prima di tutto la con-ferma di un rinnovato rapporto conil territorio di una parte del mondoimprenditoriale e la consapevolez-za di riposizionare il Biellese su unascala globale, come questo ricono-scimento impone. Il percorso Une-sco richiede un piano di gestioneintegrato delle politiche territorialinon formale ma sostanziale: questaera la mission centrale e che, in ter-mini di utilità, avremmo raccoltoanche in caso di bocciatura dellacandidatura. Quindi ora s’impone lacostruzione di un’agenda precisa, econ quali urgenze?Il territorio diventa brand: è giusto,ma quali sono i prodotti della crea-tività, al di là del tessile, in grado diprodurre valore materiale ed eco-nomico per il territorio e non solocircuiti di fruizione localistica? Qualigli scenari per attività di ordine cul-turale per produzioni di filiera, ingrado di attrarre intelligenze e nel-lo stesso momento valorizzare lecompetenze locali?C’è bisogno di buona politica: ri-mettere in agenda i temi del turi-smo e della produzione culturale,dei patti territoriali oltre le muradella città, della riqualificazione del-l’offerta museale (altro che la di-scussione sul nome del museo…) edel patrimonio storico, della con-nessione con gli indirizzi delle po-litiche dell’Unione Europea (supe-rando l’approccio alla “va dove tiporta il bando..”), rinegoziare - conattori locali e non - ruoli e contenu-ti.Le recenti notizie di investimenti suaree dismesse della città pongonoproprio le questioni che la candida-tura Unesco sviluppa: la creativitàpuò diventare un valore economi-co ?

l Enrico ZegnaSegretario Circolo Pd Biella

CINGHIALIEmergenzaper tutti gli attoriUna crescita fuori controllo deicinghiali per oltre il 400% in tren-t’anni: è questo il risultato dellanon gestione delle popolazionifaunistiche. La sovrappopolazio-ne degli ungulati continua ad es-sere un problema enorme per gliagricoltori, per la fauna minore,per il territorio, per l’a m b i e nte,per la sicurezza anche dei cittadi-ni. Tanti i titoli di giornali quandoci sono gli incidenti mortali,quando gli agricoltori protestanoper i danni subiti, quando la bio-diversità, la salute, la sicurezza

sono in pericolo poi, nessunaazione concreta. Una cosa è cer-ta: il problema esiste e va affron-tato e risolto. Chi dovrebbe agire,oltre ad essere inerte, si nascon-de colpevolmente. Abbiamo unanormativa superata che affida lagestione della selvaggina almondo venatorio, che ha ormaimesso in evidenza tutti i suoi li-miti. Estraniare gli agricoltori, cheospitano la selvaggina sui loroterritori, dalla sua gestione, si èrivelato un errore grandissimo. Letante inerzie derivanti da una le-gislazione che demanda alle Re-gioni, spesso inattive, il compitodi governare la materia e di inter-venire e correggere le storture,hanno prodotto una situazioneinaccettabile, denunciata anchedal Tribunale di Palermo che - aseguito di aggressioni di cinghialia cittadini - ha sottolineato la re-

sponsabilità delle amministrazio-ni pubbliche nel caso non sianostati adottati piani mirati di con-te n i m e nto.Esortiamo ad uscire dalla sterilefase della contrapposizione tramondo venatorio e mondo am-bientalista, acquisendo tutti laconsapevolezza che il problemadella gestione della fauna va af-frontato anche con misure cheprevedano il riequilibrio dellepresenze faunistiche sul territo-rio. Servono un monitoraggioobbligatorio su scala regionale enazionale delle popolazioni diungulati e l’avvio di azioni straor-dinarie di prelievo, superandotutte quelle previsioni normativeche limitano gli interventi. Siamodi fronte a una vera e propriaemergenza che richiede la colla-borazione di tutti gli attori.l Confagricotlura Piemonte

LA VIGNETTA DI CHENZO

BIELLA AL TEMPO DI GRETA SCRIVI ALL’AVVOCATO

I nemici da cui difenderci Genitori litigiosiIn attesa dell’incontro pubblico di giovedì 14 allabiblioteca di Biella con Luca Mercalli analizziamoun altro grave problema sul tappeto e su cui si-curamente il climatologo darà la sua interpretazione,quello del negazionismo dell’influenza umana sulriscaldamento globale. Si sa che il negazionismo è unfenomeno assai diffuso rispetto a vari temi non soloscientifici e con un denominatore comune: andarecontro alle evidenze scientifiche o storiche. C’è chinega l’olocausto e chi la sfericità della Terra, chi noncrede all’evoluzionismo oppure allo sbarco sulla Lu-na e quindi come poteva mancare un movimentonegazionista sul clima?Il movimento parte in genere dalle affermazioni dipseudo-scienziati perlopiù prezzolati dall’industriaclimalterante e aggrega in modo non indifferentel’opinione pubblica. Basti pensare che il 35% pareessere su posizioni negazioniste. D’altra parte comeavrebbe potuto altrimenti essere eletto un personag-gio pericoloso come Donald Trump?Già nel 2013 il Comitato Intergovernativo sul Cam-biamento Climatico delle Nazioni Unite (Ipcc) che sibasa sul contributo dei migliori scienziati indipen-denti a livello mondiale aveva ritenuto che ci fosse il95% di probabilità che le attività umane fossero laprincipale causa del riscaldamento globale, poi constudi più accurati la probabilità è stata portata al 99%e ora il livello di certezza rispetto all’impatto umano èstato elevato a 5-sigma che in termini probabilistici

significa solo una probabilità su un milione che lecause non siano attribuibili all’uomo e alla sua dis-sennata produzione di CO2 e altri gas climalteranti.E Allora? Allora una schiera ampiamente mino-ritaria di “scienziati” e politici se ne fanno un baffo eportano bellamente la probabilità che la causa delriscaldamento globale sia di origine umana a livelliprossimi allo zero. Trump che ha annunciato l’in -tenzione di uscire dagli accordi internazionali sulclima ha nominato William Happer a capo dellacommissione d’inchiesta presidenziale per rivedere irisultati allarmanti delle Agenzie Governative Sta-tunitensi che inserivano il climate change tra i mag-giori rischi per la sicurezza nazionale.Happer è un personaggio noto per le sue posizioninegazioniste e vede l’aumento della CO2 addiritturacome manna dal cielo! La CO2 secondo Happerfavorirebbe la crescita vegetale mentre è noto che casomai accade l’esatto contrario. Recentemente ungruppo negazionista di 500 scienziati, lobbisti e im-prenditori australiani denominato Clintel ha scritto alsegretario generale Onu Gutierres sostenendo chenon esiste alcuna crisi climatica e che gli investimentinelle fonti rinnovabili mettono a rischio la stabilitàeconomica di intere nazioni mentre l’aumento diCO2 non può che essere un bene per l’ambiente!Capite bene allora chi siano i nemici da cui di-fenderci…altro che i migranti.

l Giuseppe Paschetto

La figura del coordinatore ge-nitoriale è di recente introduzio-ne nel nostro ordinamento: na-sce negli Usa negli anni 90 con ilnome di “parenting coordina-tor” ed ha la funzione di tutelarei figli minori che potrebbero su-bire gravi danni psicologici dal-l'essere sottoposti a costantiscontri dei genitori separati. Uf-ficialmente in Italia non vi è an-cora una norma che discipliniquesta nuova figura, ma da qual-che anno per prassi giurispru-denziale la stessa si sta affac-ciando nell'ambito del diritto difamiglia.Il compito principale del coor-dinatore familiare è quello di fa-cilitare la risoluzione dei con-trasti tra genitori separati o di-vorziati: può accadere che questisiano coinvolti in dinamicheconflittuali tali di non avere unalucidità adatta per la gestionedella prole in regime di affida-mento condiviso. Il coordinato-re familiare dovrebbe quindi,quale soggetto terzo ed impar-

ziale, aiutare le parti ad attuareun programma di genitorialità eallo stesso tempo favorire la coo-perazione tra i genitori riducen-do drasticamente i contrasti tral o r o.Come sappiamo, molte volte lecoppie attraverso il conflitto resta-no invischiate in dinamiche per-verse ed uno dei maggiori problemiè proprio una difficoltà comuni-cativa, il fraintendimento, la stru-mentalizzazione. Proprio questo sivuole superare introducendo que-sta figura che deve essere una per-sona al di sopra delle parti, che nonabbia avuto alcun rapporto con lacoppia in qualità di consulente le-gale, terapeuta, consulente d'ufficioo mediatore familiare. L'incaricopuò sorgere da una disposizionedel giudice durante un procedi-mento giudiziario, oppure derivaredalla sottoscrizione di un libero ac-cordo tra i genitori che avvertono lanecessità di dirimere le controver-sie sulla gestione dei figli.

l Laura Gaetinil e t t e re @ e c o d i b i e l l a . i t

LETTERE &OPINIONI

EBIE9087 del 11-11_11112019_38.pdf - EBIE - Stampato da: [email protected] 10/11/2019 01.22.57

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