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San Giovanni Lupatoto
Città modello. Città sostenibile.
FEDERICO VANTINI CANDIDATO SINDACO
LISTA VANTINI SINDACO
PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2012-2017
ELEZIONI del 06/07 MAGGIO 2012
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INDICE pag. 2
Premessa pag. 4
CITTA’ MODELLO. CITTA’ SOSTENIBILE.
La sostenibilità come fonte di ripresa economica pag. 5
0 consumo di nuovo territorio pag. 6
Efficienza energetica. Edifici pubblici ad emissione zero pag. 7
Quartieri modello
Quartieri residenziali pag. 7
Z.A.I. pag. 7
Al di la’ dei confini: Area del Basso Adige Veronese pag. 8
SOTTO LA TORRE
Rigeneriamo i centri storici: progetto agorà pag. 10
Sinergia, uniformità e gerarchia dei percorsi ciclo pedonali pag. 11
Accessibilità ed integrazione degli spazi di servizio pag. 11
La città di oggi pag. 12
SAN GIOVANNI LUPATOTO2 - RIDIAMO OSSIGENO ALLA CITTA’
L'ambiente che vogliamo pag. 14
Aumento del verde urbano pro capite – parchi urbani integrati pag. 15
Riduzione del traffico veicolare sul territorio comunale
Mobilità sostenibile pag. 15
Grande viabilità pag. 15
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Fronte del No per Ca’ del Bue
Rifiuti e Ca’ del Bue pag. 16
Inquinamento industriale pag. 16
Qualità dell’aria pag. 16
Azioni attive pag. 17
Azioni passive pag. 17
NOI E IL LUPO
Lavoro e sviluppo pag. 18
Famiglia – welfare – donne – giovani pag. 20
Anziani pag. 21
Diversamente abili pag. 21
Sistema scuola. Sistema innovativo. pag. 21
Cultura pag. 23
Sport pag. 25
Politiche di integrazione sociale pag. 25
Sicurezza del cittadino pag. 25
LINEA 30: -30% COSTI DELLA POLITICA +30% SERVIZI AL CITTADINO
Costi della politica e ed efficienza amministrativa pag. 27
LETTERA DEL CANDIDATO pag. 28
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PREMESSA
Scopo principale del presente programma elettorale è quello di cercare di coniugare le
esigenze economiche, sociali, ambientali e culturali che caratterizzano San Giovanni
Lupatoto.
Credo fortemente nelle potenzialità di questa città. Proprio perché ci sono delle
potenzialità da esprimere è basilare apportare nuova linfa all'attività politica locale.
Una condizione necessaria per la costruzione della squadra è una forte miscela tra
capacità politica e competenze. Condizioni fondamentali per ricomporre l’attuale
strappo tra realtà istituzionale e società. Missione principale della nuova
Amministrazione sarà trasmettere un nuovo senso di fiducia alla comunità per
riavvicinare all'attività di governo la popolazione in un momento di forte scetticismo
generale. Adesso c'è bisogno di una politica attenta ed elastica, capace di apprendere
anche da realtà esterne, che premi l'innovazione, che ci permetta di colmare quel
ritardo generato dalla lentezza del sistema, di apportare il ricambio generazionale e di
premiare le menti che hanno meritato a confronto con clientelismi che per natura la
politica stessa ammette. Vogliamo quindi puntare su competenza e meritocrazia
Mi adopererò affinché competenza, trasparenza e puntualità diventino le condizioni
essenziali per il governo della nostra città.
Nel corso di quasi quattro anni di lavoro e attraverso il confronto con le forze politiche
che compongono la coalizione che mi sostiene, abbiamo elaborato le linee guida di
questo programma.
San Giovanni Lupatoto. Città modello. Città sostenibile. è uno slogan che identifica nella
nostra realtà un sistema modello, come guida per le comunità vicine attraverso il
recupero di risorse esistenti. Si allaccia al concetto di sostenibilità, intesa come la
capacità di rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità delle
future generazioni di rispondere alle loro necessità.
Attraverso una cinquantina di incontri nel corso del 2011 abbiamo concretizzato
un'azione innovativa di trasparenza, sfociata successivamente nella vittoria delle
primarie. Questo perché il dialogo con i cittadini e la partecipazione sono alla base delle
scelte politiche di questo gruppo.
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CITTA’ MODELLO. CITTA’ SOSTENIBILE.
LA SOSTENIBILITÀ COME FONTE DI RIPRESA ECONOMICA
La situazione attuale di un comune densamente popolato come SGL (Più di 24000 ab
su 19 kmq) , mette in evidenza alcune carenze urbanistiche ed urbane che nel corso
degli ultimi anni sono andate consolidandosi e che solo in saltuarie occasioni si è
mostrata la volontà di intraprendere percorsi e scelte mirati ad un radicale
cambiamento. Purtroppo l’urbanistica, non è una scienza veloce ed immediata, ma
richiede la volontà di decisioni importanti che porteranno risultati nel corso degli anni.
Questo aspetto però, grava sulle amministrazioni odierne proprio perché essendo
applicabile nel lungo periodo diventa politicamente impopolare.
Dall’altra parte non è comunque accettabile un urbanistica “immediata” finalizzata al
solo intervento edilizio e completamente disinteressata agli aspetti antropologici che la
materia stessa influenza.
Il primo passo è identificare degli obiettivi. Cosa vogliamo fare di San Giovanni
Lupatoto?
Dare un’identità alla nostra città, decidere il suo futuro con traguardi precisi e mirati.
Costruiti questi obiettivi, bisogna portare la politica ad interventi concreti , che siano
tangibili dalla comunità. Per affrontare il tema del consumo del territorio, il futuro della
politica urbana deve volgere alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e al
potenziamento della mobilità sostenibile, sfruttando e riqualificando quindi quello che
già esiste. Questi sono gli indirizzi che un amministrazione deve intraprendere per
portare San Giovanni Lupatoto nel futuro.
Ma come tradurre tutto questo? Certo non con la capacità di un singolo amministratore
o professionista, ma con l’apertura ad un sistema partecipato che inizia dai concorsi di
idee (è giusto sfruttare tutte le risorse di chi della creatività ne fa professione) e sfocia
nel confronto con i cittadini, le associazioni, i comitati etc.. Questo processo però dovrà
essere svolto a monte della programmazione, nel pieno svolgimento della
progettazione, dove la partecipazione diventa propositiva e non tutelativa come spesso
è costretta ad essere. Dovrà essere svolto per poter garantire più soluzioni, più criticità,
più trasparenza, più esperienza, ma soprattutto per poter elevare la qualità del
processo politico.
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ZERO CONSUMO DI NUOVO TERRITORIO
Il futuro del territorio di SGL, deve caratterizzarsi per una grande opera di
riqualificazione del tessuto urbano, che deve riguardare tutte le funzioni primarie,
secondarie e di servizio, con lo scopo di ordinare l’esistente per dare un senso
urbanistico più chiaro e in funzione di sviluppi futuri, sia demografici sia economici che
sociali. Bisogna però che tali sviluppi siano contenuti nel numero, distribuiti nel tempo e
soprattutto sostenibili da un territorio già vivacemente sfruttato negli anni passati. In
particolare lo sviluppo urbanistico dovrà vedere il recupero dell’esistente, con azioni di
ampliamento e ristrutturazione di edifici ormai datati secondo standard energetici
moderni, che permettano non solo la residenzialità permanente ma anche il favorire di
contratti d’affitto per una residenzialità di carattere temporaneo ad esempio per
giovani coppie o per persone che si spostano per lavoro.
Zero consumo di territorio - Recupero del tessuto urbano esistente.
Si tratta di rivedere l’impostazione delle aree residenziali esistenti, fornendo degli
indirizzi urbanistici che cerchino di migliorare la viabilità, il rapporto verde/abitanti,
l’arredo e la fisionomia delle abitazioni. L’idea è quella di ottenere Quartieri Modello da
proporre come sviluppo urbanistico futuro.
Zero consumo di territorio - Tutela delle zone agricole.
Creazione di zone di rispetto assoluto per la salvaguardia del territorio adibito a
campagna. In particolare bisogna recuperare e salvaguardare la zona compresa tra
Pozzo e Raldon con il recupero dell’intervento invasivo dell’acqua cultura. Altri territori
da salvaguardare e da valorizzare sono:
‐ Piana della Paquara
‐ Zona agricola Ca’ Macici
‐ Zona agricola di Raldon
Oltre a promuovere e valorizzare le coltivazioni specialistiche della nostra zona, si
dovrebbe promuovere la conoscenza dei metodi di coltivazione biologica, biodinamica
e dell'utilizzo della lotta integrata, della messa a dimora di siepi ed alberature, al
riciclaggio dei materiali utilizzati, fornendo consulenza sulle modalità di accesso ai
contributi C.E.E.; inoltre andrebbe promossa una politica educativa con la scuola per un
corretto rapporto con la campagna.
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EFFICIENZA ENERGETICA. EDIFICI PUBBLICI AD EMISSIONI 0
In tutti gli edifici di uso pubblico devono essere rivisti gli impianti energetici, secondo i
criteri che mirano a diminuire i consumi e ad aumentare l’efficienza energetica. Questo
obiettivo ha anche lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti del problema,
in modo da invogliarla ad agire di conseguenza. L’amministrazione deve cioè diventare
modello virtuoso nell’utilizzo dell’energia. Azioni specifiche dovranno essere fatte nel
campo dell’educazione scolastica e nell’agevolazione dei privati sull’utilizzo di queste
tecnologie, anche attraverso l’attivazione di servizi informativi e di aiuto burocratico. No
alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra che, a fronte di un’azione speculativa,
vanno a consumare prezioso territorio.
Ogni nuovo edificio pubblico dovrà essere progettato come modello energetico e di
sostenibilità. Puntare decisi sull’innovazione e l’avanguardia.
Dotiamo gli edifici pubblici di impianti di energia alternativa,del recupero dell’acqua
piovana per l’utilizzo ai fini domestici, dell’accessibilità con mezzi di trasporto
alternativi, del sistema di raccolta rifiuti 0.
QUARTIERI MODELLO
QUARTIERI RESIDENZIALI
I nuovi quartieri previsti dal PAT ed il recupero di quelli esistenti dovrebbero avere la
peculiarità di potersi distinguere rispetto alla casistica proposta dall’edilizia tradizionale
per garantire nel futuro una forma di adattabilità alle esigenze del progresso. Alla base
degli interventi deve esserci un rigoroso programma di sostenibilità ambientale,
economica e sociale che possa disciplinare le caratteristiche innovative dei quartieri
che riguardano il paesaggio, la gestione dell'acqua, dell'energia e dei rifiuti,
l'incentivazione della mobilità sostenibile, etc..
RIQUALIFICAZIONE DELLA ZAI
L’attuale area produttiva di SGL, è stata caratterizzata negli anni passati, da una
trasformazione urbana che da zona artigianale l’ha vista diventare un consolidato
sistema commerciale. Questa condizione ha generato degrado e disordine urbano
rendendo la location poco attraente verso quelle aziende che nella valutazione
insediativa riconoscono nell’immagine un punto cardine della scelta.
Serviranno scelte oculate per il riassetto dell’area e di alcuni punti strutturali come:
- Viabilità
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- Collegamenti con il centro di SGL
- Arredo e connotazione urbanistica innovativa
- Creazione di servizi di convenzione con il privato (es: asilo nido e poste).
Un aspetto importante per la ridefinizione della nuova ZAI, dovrà essere il tentativo di
richiamare o rinnovare le attuali aziende con caratteristiche produttive superate, con
altre che abbiano proposte tecnologiche di alto livello (polo tecnologico), che siano
compatibili con il paesaggio e che puntino alla sostenibilità ambientale.
AL DI LÀ DEI CONFINI: AREA DEL BASSO ADIGE VERONESE
Da qualche tempo San Giovanni Lupatoto è stata nominata città. Chiaro segnale che la
nostra dimensione territoriale riscontra una notevole importanza in ambito provinciale.
Ma esclusa “l’etichetta” , qual’ è la caratteristica urbana che contraddistingue il nostro
paese? Quartiere o Città? Storia o innovazione?
Siamo in completa assenza di un obbiettivo generale che possa identificare la nostra
città.
Credo personalmente che 3 siano i punti cardine di una politica identitaria: un
obbiettivo caratterizzante, uno sviluppo sostenibile e una capacità amministrativa sovra
comunale.
In questo breve passaggio vorrei promuovere il terzo punto.
Con l’abolizione delle provincie si delinea finalmente la possibilità di coordinare il
territorio non per confini politici ma su una dimensione geo-morfologica caratterizzata
dalle risorse e dalle esigenze di un’area ben definita.
Questo concetto si esprime sulla base di altre realtà costruite sull’identità territoriale
che possono fungere da esempio, come la Valpolicella o il comprensorio del Garda-
Baldo, nate al di sopra di ogni frontiera amministrativa e concettuale. È chiaro che in
queste dimensioni i comuni si identificano (anche per marketing e sponsorizzazione)
prima per il territorio di appartenenza e poi per quello politico.
Credo che in primis anche il comune di S Giovanni Lupatoto insieme con Zevio, S
Martino B/A e il comune di Verona, possano identificare nell’ Adige un elemento
naturale cardine caratterizzante quella che potrebbe essere identificata come l’Area
Urbana del Basso Adige Veronese. Nell’ottica futura di poter condividere questo
percorso anche con i comuni limitrofi a questa macro area.
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Servirà quindi una politica lungimirante e di ampio respiro che si possa interfacciare con
le comunità limitrofe per poter sviluppare un piano territoriale che possa definire il
governo delle acque, gli attraversamenti, sponsorizzare la mobilità sostenibile, la
salvaguardia e il potenziamento delle aree verdi, le connessioni con i centri urbani e altri
infiniti aspetti al fine di valorizzare l’Adige come nodo naturale di questo comprensorio.
Ciò che fino oggi è stato barriera, domani sarà un simbolo.
San Giovanni Lupatoto in questo percorso ha un ruolo chiave. Se il nostro paese vorrà
mantenere una sua identità dovrà avere il coraggio di porsi come guida di una nuova
dimensione politica e di gestione territoriale che non sia limitata ai soli confini politici di
un comune.
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SOTTO LA TORRE
RIGENERIAMO I CENTRI STORICI: PROGETTO AGORÀ
La situazione attuale dei centri storici (Capoluogo e Raldon in primis) del nostro
comune presenta un evidente stato di fragilità. Sono fortemente caratterizzati nella
memoria dei lupatotini e nelle persone che sono cresciute con il paese ma allo stesso
tempo non presentano segni di forme attrattive e stimolanti verso le nuove generazioni
e quelle porzioni di cittadinanza che il comune ha acquisito in questi
anni,”metropolizzando” il paese in città. Sono andate perse le caratteristiche fondanti di
un’agorà: la socialità e il commercio.
Credo che negli ultimi anni sia le politiche propositive che gli investimenti mirati alla
riqualificazione siano stati se non assenti, decisamente poco considerati, anche quando
qualche proposta illuminata era stata presentata sui tavoli delle amministrazioni.
Serve in primis una chiave di svolta, un obiettivo preciso da tradurre in concreto anche
nel lungo periodo. Serve una “rigenerazione urbana”.
I possibili interventi per una rigenerazione urbana che coinvolga tutte le realtà del
Comune sono:
1. Riqualificazione delle nostre piazze, riportando il concetto stesso di piazza come
spazio urbano che genera coesione sociale e migliora la qualità della vita urbana.
2. Recupero degli edifici esistenti con possibilità di modifiche che prevedano anche il
rifacimento in toto dell’edificio, se questi non ha un particolare interesse storico o
pregio artistico. Dare al privato la possibilità di un aumento dei vani a disposizione pur
rispettando un vincolo complessivo in termini di cubatura. L’assenso alla richiesta di
modifica sarà in funzione non di un indirizzo generale (valido per tutti gli edifici), ma in
funzione della valutazione del progetto. Nei centri storici sarebbe opportuno rivedere
ed eventualmente eliminare le schedature che vincolano edifici vecchi, obsoleti e di
scarsa qualità architettonica al fine di poter garantire interventi liberi, senza modificarne
la volumetria, per migliorarne l’aspetto abitativo ed estetico. Progettare facciate e
prospetti secondo un piano dei materiali.
3. Incremento delle attività commerciali secondo il concetto del “negozio di paese” o
del centro commerciale all’aperto. Questo aspetto oltre a dare uno sviluppo all’attività
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economica, in contrasto con i grandi centri commerciali, serve anche a ridare un ruolo
aggregativo del centro urbano stesso. Per ottenere questo risultato, le ristrutturazioni di
cui sopra, dovranno tenere conto di questo aspetto con proposte che prevedano
negozi al piano terra e appartamenti negli altri piani. Importante sarà anche favorire una
dislocazione più razionale delle attività commerciali evitando che l'acquirente si veda
costretto all'utilizzo dell'automobile per raggiungere pochi esercizi di interesse.
SINERGIA, UNIFORMITÀ E GERARCHIA DEI PERCORSI CICLO PEDONALI
Tre sono le parole chiave riguardanti gli interventi sulla viabilità:
Sinergia: Sistema viario come collegamento tra punti cardine del tessuto urbano.
Uniformità: viabilità organizzata secondo modelli facilmente riconoscibili e individuabili
dall’utenza: uguali superfici, colorazioni, segnaletica,vegetazione etc..
Gerarchia: la porzione di carreggiata occupata da marciapiede, ciclabile, alberature ed
arredo urbano deve essere nettamente superiore allo spazio dedicato alle corsie
carraie. È il progetto che definisce qual’ è la mobilità principale.
A queste strategie generali si affiancano alcuni interventi migliorativi:
- lo sviluppo e l’incremento della mobilità alternativa con particolare riguardo alla
creazione di una viabilità ciclabile su tutto il territorio;
- la riduzione del traffico di passaggio, cercando una collaborazione con gli altri
comuni (in particolare si deve fare una pressione politica per il completamento della
434 fino a Basso Acquar);
- la creazione di zone a traffico limitato e revisione delle sedi stradali, dei marciapiedi e
delle zone adibite a parcheggio.
ACCESSIBILITÀ ED INTEGRAZIONE DEGLI SPAZI DI SERVIZIO
Per rendere accessibile un sistema integrato di servizi diventa necessaria una
valutazione di quelli che sono i bisogni e le esigenze da soddisfare della nostra
comunità. Non basta avere le "quantità" per avere un sistema di servizi che funziona ma
bisogna puntare alla qualità, rafforzando le sinergie esistenti e creandone di nuove,
attraverso una rete di connessioni sia fisiche, viabilità, piste ciclo pedonali, ecc, sia
virtuali, sistemi informatici, ecc.
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LA CITTÀ DI OGGI
E’ di sostanziale importanza affrontare anche una politica manutentiva e ordinaria che si
manifesta in maniera soggettiva sul territorio di S Giovanni Lupatoto.
Non si possono tralasciare interventi concreti che oltre a portare un beneficio
immediato alla comunità, fungono da tasselli ad un percorso di ampio respiro citato nei
punti precedenti.
Ecco alcuni interventi possibili:
- Potenziamento dei sottoservizi del territorio comunale
- Recupero dei marciapiedi e dell'arredo urbano
- Riuso temporaneo di edifici in attesa di trasformazione
- Nuova edilizia sociale in aree dismesse
- Più vita e più luce nei quartieri residenziali
Alcune sono le parole-chiave che stanno alla base di interventi concreti da attuare:
QUALITA’ e PUNTUALITA’ nell’esecuzione dei lavori pubblici, siano essi strutture,
infrastrutture o servizi.
Si pensi alla qualità delle strade( buche, avvalli, dimensionamento ridotto, assenza di
uniformità, etc..), alla realtà di molti edifici pubblici come il CIMITERO o alcune SCUOLE
che richiedono un repentino intervento di ristrutturazione, alle tempistiche con cui si
portano a termine i lavori (caserma dei carabinieri, scuola di Raldon), alla manutenzione
degli spazi pubblici e delle aree verdi.
COMPETENZA nelle scelte. Confrontandoci con l’attualità si percepisce una delineata
assenza di competenze che ci ha portato a sostenere interventi (anche in termini
economici) che non hanno rappresentato nessun legame con un progetto futuro ben
definito.
INCREMENTO dei servizi alla cittadinanza. Nuove strutture scolastiche, partendo dalla
carenza di ASILI NIDO, fino al potenziamento delle SCUOLE inferiori. Serve
velocemente un luogo dedicato alla condivisione degli anziani soli ma ancora dinamici e
indipendenti che fungono da risorsa alla comunità:CASA X ANZIANI.
Definire gli spazi per i giovani e lo sport, riprendere il concetto di CITTADELLA DELLO
SPORT e CITTADELLA DELLA MUSICA.
La BIBLIOTECA merita di essere condivisa in centro paese e non ai margini della città.
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Velocizzare gli interventi all’ex RICAMIFICIO per dare nuovi spazi alla comunità, siano
essi destinati al sociale, alla cultura, al tempo libero, ma comunque finalizzati
all’aggregazione.
SPAZI CIVICI, per la comunità , per le associazioni, per le categorie. Raldon non ha una
sala civica o uno spazio pubblico fruibile!!!
Interventi specifici nel capoluogo:
1. Progetto di ampliamento della biblioteca che deve rimanere in centro a SGL.
2. Ampliamento del centro culturale.
3. Realizzazione di uno spazio per le associazioni.
4. Centro diurno per anziani Casa Albergo in via Cellini.
5. Centro diurno per anziani autosufficienti nell’ex ricamificio.
6. Sistemazione Cimitero monumentale.
7. Potenziamento dei sottoservizi
8. Riqualificazione del Parco all’Adige
Interventi specifici a Raldon:
1. Sala Civica e centro polifunzionale.
2. Succursale della biblioteca (sala di lettura e biblioteca in rete).
3. Ufficio postale.
4. "Residenze leggere" per gruppi di anziani. Progetto pilota.
5. Riqualificazione di via Scaiole
Interventi specifici a Pozzo/Ca' Macici
1. Sistemazione della piazza Falcone.
2. Collegamento tra le piazze e miglioramento degli attraversamenti stradali.
3. Potenziamento e migliore ubicazione dell’ufficio postale.
4. Piazza e parcheggi in via Ca’ Macici.
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SAN GIOVANNI LUPATOTO2 - RIDIAMO OSSIGENO ALLA CITTA’
L’AMBIENTE CHE VOGLIAMO
Esiste una problematica culturale che si sta consolidando da molto tempo. Alla nostra
società sembra non interessare l’ambiente che gli è stato messo a disposizione per
vivere. Purtroppo l’egoismo umano sorpassa per desiderio inconscio tutto ciò che
nell’immediato non gli si ritorce contro, tralasciando che nel lento processo
dell’esistenza terrestre il punto di non ritorno si fa sempre più vicino.
Anche nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa. Anzi. Non è con il “gigantismo” che si
modifica il mondo, ma con piccoli processi evolutivi che incidono dalla scala locale
verso quella globale.
Mi piacerebbe un giorno lasciare un paese (il nostro) più vivibile. E sono sicuro che
molte persone hanno la mia stessa speranza. Serve la capacità di integrare politiche
attive, che agiscano direttamente sul territorio ,con politiche sociali che invece possano
lavorare sulla formazione e la sensibilità delle nuove generazioni.
Aumentare il verde urbano pro-capite, disincentivare l’automobile a sostegno di
alternative compatibili con il processo di sostegno ambientale, monitorare
costantemente la qualità dell’aria e informare la cittadinanza direttamente dello stato
dei propri luoghi, sono solo alcune delle molteplici possibilità che potremmo sfruttare.
Sulla mobilità deve esser fatto un progetto ad ampia scala che interessa comuni ed enti.
In contemporanea, però, deve essere introdotto nelle scuole di formazione inferiore
“l’ambiente” come materia scolastica, devono essere previsti esercizi di comportamento
civico, educazione all’ambiente come bene comune, deve esserci la volontà di
apportare il cambiamento.
Il ruolo pubblico deve essere da esempio e promotore nell’utilizzo di modelli energetici
alternativi. Serve un ruolo educativo e predisposto verso la cittadinanza, che non venga
percepito come impositivo.
Serve collaborazione da parte dell’amministrazione con gli investitori che sostengono le
energie rinnovabili.
Intraprendere come obiettivo stimolante la volontà di entrare nel gruppo dei “comuni
virtuosi”.
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AUMENTO DEL VERDE URBANO PRO CAPITE – PARCHI URBANI INTEGRATI
Creazione di un sistema integrato di verde urbano dove le aree verdi diventano il
collante e non mere zone di completamento.
Un parco per quartiere non basta! L'obiettivo deve essere quello di inserire aree verdi
all’interno di un sistema strutturato e servito da una mobilità ciclo-pedonale che possa
mettere in relazione le zone residenziali, quelle di servizio e gli spazi pubblici del paese.
RIDUZIONE DEL TRAFFICO VEICOLARE SUL TERRITORIO COMUNALE
MOBILITA’ SOSTENIBILE
La visione futura che interesserà qualsiasi intervento sul territorio dovrà sempre tener
conto degli elementi sotto elencati al fine di raggiungere l’obiettivo preposto.
L’automobile non è il miglior mezzo di trasporto!
Incentivare e sensibilizzare la popolazione ad una mobilità alternativa e alla capacità di
vivere spazi in assenza di veicoli, partendo dalla scuola.
Riduzione del 30% del trasporto auto su tutto il territorio comunale.
Potenziamento del trasporto pubblico.
Noleggio Biciclette. Collaborare con Verona e i comuni limitrofi nel progetto di bike-
sharing. Verona ha già iniziato.
Ri-progettare il sistema viario con strade di quartiere, parcheggi scambiatori, isole
pedonali arredate, revisione dei sensi marcia.
Collaborare con i comuni di area per sponsorizzare navette per i pendolari e la
realizzazione di corsie preferenziali per i mezzi pubblici.
GRANDE VIABILITA’
Capacità di interazione con altri comuni, enti, (vedi l’Area Urbana del Basso Adige) per
risolvere problematiche macro territoriali e formulare nuovi percorsi di
programmazione.
Conclusione della S.S. 434 fino in via Basso Acquar nel comune di Verona.
Chiedere il potenziamento e la revisione di alcuni svincoli della Tangenziale Sud (vedi
quello di B.go Roma – forte Tomba) per migliorare il deflusso veicolare nelle ore
critiche.
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Limitare il traffico urbano passante. Valutare il progetto di una complanare che
intersechi l’area lupatotina evitando l’area urbana del comune per il deflusso veicolare
dei comuni a sud del capoluogo.
Forte collaborazione con il comune di Zevio per la risoluzione di alcuni punti critici.
Realizzazione delle rotonde tra l’area industriale della Campagnola e Raldon.
Aprire le strade del quartiere Vendramini verso la complanare per migliorare la
percorribilità urbana dei quartieri.
Progetto di parcheggi scambiatori nelle frazioni di Pozzo e Raldon.
FRONTE DEL NO PER CA’ DEL BUE
RIFIUTI e CA’ DEL BUE
Contrapposizione alle pratiche che prevedono l’incenerimento o la discarica con
l’adesione al programma “Rifiuti 0”
Contrasto deciso e una forte opposizione politica verso chi vuole e sponsorizza
l’inceneritore di Ca’ del Bue, non solo a parole ma con fatti concreti. La società deve
essere costantemente informata.
Sarà una battaglia dura e molto lunga, che potrebbe avere risvolti economici importanti
ma che obbligatoriamente va sostenuta.
Iniziare una politica di sensibilizzazione che parte dalle scuole ed educa le nuove
generazioni ad un rapporto diverso con i rifiuti. Il rifiuto inteso come opportunità.
Sponsorizzare tecnologie alternative all’inceneritore con la ricerca di modelli e casi
studio.
INQUINAMENTO INDUSTRIALE
Importante sarà l’attività di contrasto delle attività produttive che producono
inquinamento. In particolare si ribadisce la contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore
di Ca’ del Bue e particolare attenzione bisognerà porre al Centro Siderurgico di
Campagnola.
QUALITA’ DELL’ARIA
L’aria, bene fondamentale per l’uomo, dovrà nei prossimi anni, essere monitorata in
maniera puntuale, tenendo conto non solo delle criticità previste dalle leggi e dalle
norme, ma rilevando anche situazioni che a livello scientifico, sono ormai assodate
come causa di patologie e scarsa qualità della vita.
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AZIONI ATTIVE:
anche in questo caso, porsi degli obiettivi (rimandano strettamente ai temi ambientali
che comunque andrebbero sviluppati):
- Potenziamento della raccolta porta a porta
- Riduzione del traffico veicolare urbano
- Aumento progressivo del verde pro capite
- Energie rinnovabili
- Riduzione delle emissioni derivanti dal tessuto industriale
- Adesione ad un programma di certificazione ambientale (EMAS)
AZIONI PASSIVE:
- Controllo permanente delle emissioni con display in centro paese che informi
istantaneamente la popolazione e accessibilità costante dei dati
- Formulare continue azioni legali
- Azioni di ostruzionismo lecito, permanenti
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NOI E IL LUPO
Noi e il Lupo. È un titolo che ho voluto provocatoriamente utilizzare per definire questa
sezione del programma che tratterà i temi di quella macro area politica che abbraccia le
politiche sociali, la scuola, il lavoro e lo sviluppo, lo sport e la cultura. Argomenti che
ritengo strettamente inscindibili sotto la grande ala della politica urbana.
Fare politica, per derivazione etimologica, vuol dire amministrare una città, e una città è
la condivisione da parte di una comunità di uno spazio definito.
È abbastanza evidente che la nostra città negli ultimi anni non sia stata in grado di
formulare politiche sociali caratterizzate da una solidità economica e politica.
La questione sociale deve essere innanzi tutto rivalutata da un punto di vista strategico.
La capacità di riservare risorse a disposizione dei temi sopracitati significa investire nel
futuro.
Diventa fondamentale la collaborazione tra realtà pubblica e privata, poiché nel breve
periodo le sole istituzioni pubbliche non sarebbero in grado di sostenere il
cambiamento.
Nello specifico ecco su cosa si potrebbe puntare.
Realizzazione di un PIANO di SVILUPPO SOCIALE dove in primis:
- analizzare i bisogni della popolazione sotto il profilo quantitativo e qualitativo;
- riconoscere, valorizzare e mobilitare tutte le risorse territoriali;
- definire obiettivi e priorità attorno ai quali concentrare maggiormente le risorse.
- al centro le persone come risorse
LAVORO E SVILUPPO
Amministrazione che favorisce le aziende territoriali sia nel rapporto
“azienda/commessa” sia nel rapporto “lavoratore/azienda”. creando sinergie tra la
esigenze del territorio e l’insediamento e/o lo sviluppo delle aziende presenti.
Promozione di stage aziendali.
Copertura comunale con la banda larga e sistema wi-fi gratuito.
Indirizzo di sviluppo verso obiettivi sostenibili ed eco solidali.
Capacità dell’amministrazione di favorire la cultura della sicurezza sul lavoro, con la
promozioni di incontri dibattito, tavoli di confronto e campagne tematiche in grado di
sensibilizzare i cittadini e le categorie.
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Collaborazione spinta con le università per lo sviluppo di modelli alternativi e sostenibili
(in qualsiasi ramo:ambiente,sociale etc.). Es: borse di studio alle ricerche meritevoli
riguardanti il nostro territorio o finanziamenti a programmi di ricerca che sviluppano il
nostro territorio.
Revisione dell’assessorato alla cultura con la rettifica ad Ass. al lavoro e alla cultura. Al
fine di evidenziare come la cultura non sia solo tempo libero ma strettamente correlata
al sistema-lavoro.
Con il prolungarsi della crisi economica diventa fondamentale dare una risposta ai
cittadini in difficoltà economiche e occupazionali. Con il crescente aumento del lavoro
così detto precario, il Comune si attiverà per istituire un tavolo con le parti sociali e
promuovere politiche attive sul lavoro.
All’interno dell’assessorato sarà promosso:
• uno “sportello” con funzioni di:
a) promozione di processi di autorganizzazione dei lavoratori (autentiche
cooperative di lavoro, di servizi o professionali) che valorizzino
professionalità talvolta non riconosciute dal mercato del lavoro;
b) incentivazione all’utilizzo di microcredito finalizzato al sostegno di
nuove piccole realtà imprenditoriali con auspicate ricadute sul piano
occupazionale. In particolare lo sportello avrà la funzione di favorire
l’incontro tra piccoli imprenditori, mondo bancario e investitori
istituzionali;
c) valutare forme di investimento del Comune con altri investitori
istituzionali (fondazioni) il cui scopo sia quello di destinare capitale ad
iniziative nel micro-credito sul territorio cittadino;
d) incentivare e favorire la creazione di imprese innovative, anche legate
alla GREEN ECONOMY, che permettano una crescita occupazionale e
una valorizzazione di “talenti” presenti sul territorio;
• Tutela alle persone senza lavoro: il Comune si adopererà per un miglioramento
e potenziamento dei servizi di informazione, intermediazione formazione
mirata che collabori in forte relazione con la Regione.
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FAMIGLIA – WELFARE – DONNE – GIOVANI
Proporre una svolta radicale nell’indirizzo di politica economica e sociale. Ci ispira una
visione del welfare come fattore fondamentale di sviluppo civile e di crescita
economica. Ma, per rispondere alle nuove sfide che ci stanno di fronte, dobbiamo
fortemente innovare l’impianto e la strumentazione delle politiche sociali.
Assumere la famiglia come cardine sul quale poggiare la costruzione di un nuovo
sistema di welfare.
Sponsorizzare le risorse per le realtà meno forti. Riservare a queste categorie incentivi
(non solo economiche), dare più accessibilità alle attività pubbliche, sensibilizzare la
società ad uno sforzo collettivo di integrazione sociale.
Giovani. Accordo tra amministrazione pubblica e realtà produttive locali al fine di
incentivare forza lavoro giovane e far prevalere un programma di assunzioni che attinga
principalmente dal territorio comunale.
Donne. La donna è l’altra metà del cielo. Il mondo non può esistere ne solo con gli
uomini, ne solo con le donne. È un sistema paritario. Utilizzare ogni possibilità politica
per riportare la donna alla parità sociale con l’uomo.
La politica deve incentivare il coinvolgimento. Dare credito a ciò che questo mondo
porta come bagaglio culturale e accettarne la sensibilità che l’uomo da solo non
potrebbe mai avere.
E’ necessario costituire rete, relazione ed interazione, in un sistema collaudato, al fine di
far emergere qualità e capacità individuali e di gruppo che possano sponsorizzare
categorie civili e professionali che operano sul territorio.
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ANZIANI
Promuovere un ruolo più attivo per gli anziani che si trasformi da costo a risorsa.
Quanti giovani pensionati sono ancora in grado si poter prestare le proprie competenze
professionali alla comunità? Dare la possibilità di relazionarsi in strutture a loro dedicate
integrate nel sistema urbano e non relegate ai margini della città.
Si potrebbe dislocarne una per realtà. SGL,Pozzo,Raldon.
- Housing sociale per anziani. Realizzazione di “residenze leggere” . Progetto pilota
sul territorio di Raldon, poi SGL e Pozzo. Tariffe agevolate.
- Ex-ricamificio. All’interno del programma di riqualificazione del sito. Spostare
la biblioteca in centro paese e Inserire un centro ludico per anziani.
- Potenziare la Casa Albergo di via Cellini con un Centro Diurno per anziani con
incapacità motorie.
- L’importanza degli orti urbani. Realizzarne anche a Raldon e Pozzo.
DIVERSAMENTE ABILI
Intensificare lo sviluppo delle politiche sociali tra Amministrazione e gli altri enti
competenti.
- Carta dei Servizi. Strumento che possa essere d’aiuto nella lettura delle normative al
fine di poter semplificare l’individuazione dell’Ente e dei servizi erogati secondo la
casistica individuale.
- Rivedere la collocazione dei CEOD all’interno del tessuto urbano e non più ai margini
della società.
Progetto: 0 barriere architettoniche. Questo punto è strettamente correlato alle
politiche urbane nel quadro di Paese Modello.
SISTEMA SCUOLA
Sul territorio di San Giovanni Lupatoto il tema “scuola” si manifesta in maniera molto
evidente come un problema complesso che si trascina da molto tempo. E più il tempo
scorre e più la criticità diventa irreversibile.
Edifici obsoleti e fatiscenti, scarsa ricettività delle strutture (derivante anche da
politiche urbanistiche sbagliate), costi gestionali elevati, assenza di risorse, sono alcuni
dei temi che stanno logorando il sistema scolastico e manifestano sul territorio una
questione molto viva.
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Si deve ricominciare dalla partecipazione di tutte le figure che compongono il sistema
scolastico, insieme con l’amministrazione e gli enti preposti per formulare obiettivi
concreti da portare sul territorio sia nel breve periodo sia nell’immediato futuro. Non c’è
tempo da perdere.
Iniziare da un’indagine analitica profonda che traduca tutti i numeri che compongono il
sistema scolastico in termini di utenza, addetti, strutture, programmi, etc.. per formulare
un quadro sinottico che definisca i percorsi progettuali.
Riposizionare la priorità delle risorse verso la scuola.
Aumentare il livello della qualità progettuale (progetti modello e progetti pilota) per
incentivare il recupero di risorse da parte degli Enti erogatori. Può essere valutata
anche la collaborazione pubblico – privato.
Costituzione di “Agenzia per la scuola”. Una struttura partecipata da amministrazione,
enti, comitati, addetti, che sia di riferimento per la cittadinanza sui temi dei costi, dei
progetti, della gestione. Etc…
Sostenere le famiglie con pochi mezzi nel pagamento dei contributi per gli studi.
Siamo per una scuola non burocratica aperta alla ricerca, al rapporto con la società, che
favorisca l'integrazione con le altre realtà socioculturali presenti nel territorio.
Asilo nido
L'asilo nido nella sua autonomia istituzionale si configura come utile strumento psico
pedagogico per lo sviluppo integrale della personalità del bambino che deve avvenire in
collaborazione con la famiglia. Poichè l'asilo nido è una necessità familiare ma anche
una risposta educativa formuliamo le seguenti proposte:
- ampliare e potenziare l'attuale asilo nido fino all'accoglimento completo delle
domande.
Scuola materna
La scuola materna è un'occasione importantissima di formazione e di istruzione del
bambino. Occorre valorizzare tale esperienza adeguando strutture e didattica alle
moderne esigenze, puntando a far sì che tutti i frequentanti possano conseguire il
massimo risultato da tale esperienza. Ciò significa garantire e controllare il rispetto della
normativa vigente per le scuole materne statali e private. Nel concreto i nostri
suggerimenti:
- valorizzare il servizio mensa garantendolo ad ogni scuola attraverso un'autonomia
gestionale completa di personale, valorizzando il ruolo della commissione mensa, in
collaborazione con i genitori;
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- valutare la possibilità di revisione della suddivisione degli attuali circoli didattici;
- potenziare il ruolo dell'assessorato alla Pubb. Istr. nella organizzazione delle attività
estive;
- mantenere e adeguare la convenzione attualmente vigente con le scuole materne
private.
Scuola superiore
Va riconfermato e sostenuto l'obiettivo di realizzare un polo scolastico, preferibilmente
di indirizzo professionale, con le specializzazioni più legate allo sviluppo economico del
nostro territorio, che, per la posizione geografica del nostro Comune, potrebbe servire il
più vasto comprensorio della media pianure veronese in accordo con i comuni limitrofi.
CULTURA
Valorizziamo la società. Valorizziamo la cultura. Servono ambienti dedicati per dare
credibilità a quello che si vuole sostenere. Arte, musica, cultura, spettacolo, tradizioni
etc.. Molte volte si tende a non considerare abbastanza questi argomenti, tralasciando
che è proprio con questi argomenti che si velocizza il processo formativo di una
società. E noi siamo una società.
È necessario potenziare le strutture che ospitano le attività culturali, come il progetto
per la cittadella della Musica.
Istituire una “università del saper fare”; saperi e abilità che altrimenti andrebbero
perduti come processi di indipendenza verso il consumismo esasperato, che grava
pesantemente sulla società soprattutto in questo tempo di crisi economica.
Per quanto riguarda le finalità, tematiche importanti sono:
La Cultura come momento di formazione del cittadino, di acquisizione di
conoscenze e competenze che portino alla maturità civile e sociale, all’autonomia
di pensiero, allo sviluppo di autocoscienza e autogestione della propria
aspettativa di vita comunitaria e sociale.
In questo settore viene compreso ciò che compete la scuola, le biblioteche, i
musei, le relazioni con le diverse associazioni ed enti che operano in questo senso
(genitori, docenti, pensatori, operatori espressi dal territorio, scuole di musica, di
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danza, di teatro, di belle arti ecc.). Chi amministra ha una grande responsabilità in
questo ambito, deve accogliere le istanze, ma anche essere promotore secondo
le linee culturali e ideali che esprime.
La Cultura come momento di incontro con le arti. Il cinema, lo spettacolo dal
vivo, la musica, la letteratura, la poesia, le culture altre ecc.
Questo settore è fondamentale perché mostra all’interno della comunità la
volontà di scoperta e condivisione di un cantiere della relazione tra arti e società
e dà all’esterno l’immagine complessiva delle tendenze culturali che
l’amministrazione pubblica promuove.
Il settore è complesso, merita una indagine dell’esistente e un arricchimento di un
progetto più organico e completo. Esempio interessante che si sta confermando
è la promozione di una Fondazione o altra forma associativa, con presenza e
maggioranza espressa dall’Ente locale, che con partecipazione e rappresentanze
di forze culturali e artistiche, sappia coordinare le attività, l’uso e la scoperta di
spazi per soddisfare esigenze e proposte differenziate e essere in proiezione
anche una struttura che può sviluppare occupazione nel settore ( coop. di servizi
come quelli tecnici, coop. teatrali o musicali ecc); che si relazioni con altri Enti
come provincia e regione o mistero dei beni culturali ecc.
La Cultura come espressione delle tradizioni e delle istanze locali. Si tratta di
sviluppare e consolidare quello che l’esperienza e l’attività costante delle entità
locali svolgono nel territorio.
La Pro loco e le associazioni di volontariato sono i protagonisti di questo settore,
più ricreativo e legato a ricorrenze, feste, manifestazioni legate più al ricreativo
che al culturale.
Nello sforzo di amalgamare e razionalizzare questi tre macro contenitori credo
sia il compito di uno sforzo programmatico e concreto di una amministrazione.
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SPORT
Valorizziamo i giovani, quindi valorizziamo lo sport. L’obiettivo non è solo soddisfare la
carenza di impianti sportivi, ma con le strutture creare una potenzialità nello sport.
Portiamo il paese ad un efficienza sportiva modello. Non siamo molto distanti.
Promuovere le società sportive a formulare un codice etico.
Indirizzare le risorse dedicate alle realtà sportive, in conseguenza di analisi numeriche
che premiano le attività più intraprendenti nel corso degli anni.
Progetto per la cittadella dello Sport.
POLITICHE DI INTEGRAZIONE SOCIALE
Importanti sono le politiche di integrazione sociale che riguardano la vita dei comuni.
Serve la capacità di promuovere azioni concrete sul territorio al fine di migliorare gli
aspetti sociali della comunità.
Deve quindi esserci una politica sull’immigrazione che diventa sostanzialmente una
politica di sostenibilità sociale che, dalla comprensione dell’attualità e della realtà, senza
remore metta al centro il rispetto della società e delle regole del vivere comune.
Coinvolgere i cittadini comunitari e non in programmi informativi per la conoscenza
delle culture e del folklore locale.
Sponsorizzare mostre ed eventi delle comunità straniere sul territorio ad indirizzo
conoscitivo delle provenienze.
SICUREZZA DEL CITTADINO
Premesso che la qualità della vita è strettamente legata alla qualità urbana in cui essa si
manifesta.
Anche le politiche sulla sicurezza devono rientrare in una programmazione molto ampia
che rimette in gioco i grandi sistemi antropologici che si definisco nelle politiche
urbane, sociali, ambientali.
Serve comunque la capacità di tradurre nell’immediato le esigenze che il cittadino
riscontra e alle quali un amministrazione non può rinunciare.
L’obiettivo è ridare al cittadino la percezione della sicurezza che ad oggi gli è venuta a
mancare e sulla quale alcune forze politiche hanno marciato la propria campagna
elettorale.
Sviluppare con le Forze di sicurezza un piano di azione a tutela del cittadino su tutto il
territorio comunale.
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Far partecipare i rappresentanti delle comunità straniere alla definizione delle azioni di
contrasto all’illegalità. Elemento strettamente legato alle politiche di integrazione
sociale.
Potenziare l’illuminazione serale di alcune aree del comune, che oggi si presentano buie
e cupe e trasmettano insicurezza alla comunità.
Installare la video sorveglianza nelle aree meno frequentate del comune.
Istituire un Centro di Ascolto costituito da figure e soggetti che abbiano competenze
ed esperienza adeguata per offrire aiuto a quelle fasce di società che manifestano stati
di disagio sociale.
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LINEA 30: -30% COSTI DELLA POLITICA +30% SERVIZI AL CITTADINO
COSTI DELLA POLITICA E ED EFFICIENZA AMMINISTRATIVA
Innanzi tutto si dovrebbe partire da una notevole riduzione degli stipendi del Sindaco,
della giunta e di altri incarichi istituzionali, che già per loro posizione coprono ruoli di
pregio.
Come già proposto da alcune forze politiche, ridurre l’emolumento dei consiglieri
comunali, indirizzando il recupero della spesa a fini sociali.
Vista la piccola dimensione delle aziende partecipate del Comune, valutare la riduzione
del numero dei consiglieri dei Consigli di amministrazione, se non addirittura
l’accorpamento in un solo CdA (ci sono multinazionali che fatturano come il Pil italiano
e hanno un CdA composto da 10 persone).
Vagliare se è possibile integrare tra loro alcune commissioni tecniche del comune.
Lavorare sulla trasparenza, pubblicazione aggiornata dei compensi dei politici e dei
costi delle opere in un albo aperto al cittadino e pubblicato su un portale internet
dedicato.
Dare la possibilità alla cittadinanza di partecipare alle commissioni con il diritto di
ascolto.
Sfoltire il sistema burocratico amministrativo con il potenziamento degli sportelli ad uso
dei cittadini (Sportello Unico)
Produrre un archivio informatico della documentazione amministrativa da pubblicare in
rete per garantire la massima trasparenza dell’attività politica e tecnica del “palazzo”.
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LETTERA DEL CANDIDATO
Care concittadine e concittadini,
Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da noi sino ad oggi, che si è concluso con la
redazione di questo programma.
Questo documento è frutto della passione di molte persone che in questo periodo e
non solo, si sono spese intensamente per apportare qualità e competenza al
programma, giorno dopo giorno.
Ringrazio vivamente gli amici del Partito Democratico, dell’Italia dei Valori, del Partito
Socialista Italiano, di Federazione della Sinistra e di Sinistra Ecologia e Libertà, insieme
ai componenti della Lista Vantini Sindaco per l’impegno e la disponibilità manifestata.
C'è voglia di cambiare, di recuperare quel ritardo che da troppo tempo abbiamo
lasciato andare. C'è voglia di riprendere quella credibilità che una certa politica ha tolto
anche alla nostra società.
Da parte mia e da parte di tutta la squadra che comporrà l'amministrazione ci sarà
massima trasparenza e disponibilità nei rapporti con la comunità. La scelta della
squadra, evidenziata anche nella premessa sarà formulata sui cardini della capacità
politica e l’alto livello di competenza, prerogative da me considerate imprescindibili per
la definizione di un ruolo amministrativo.
Come promotori di un percorso di rinnovamento dovremmo essere accorti e ponderati
nell’utilizzo delle risorse, cercando di ottimizzare le disponibilità attuali e allo stesso
tempo maturare una capacità propositiva che possa essere fonte per nuove energie
economiche.
Conscio che l'arco temporale di un amministratore è limitato ritengo che sarà un
percorso costruttivo di cinque anni che servirà per cambiare il sistema "paese", in città
modello e città sostenibile.
Sotto queste premesse mi accollo la responsabilità di posare le fondamenta per un
futuro migliore alla cittadinanza di San Giovanni Lupatoto, che miri alla qualità della
vita delle generazioni future e faciliti il lavoro di chi dovrà amministrare dopo di me.
Federico Vantini candidato sindaco