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1. INTRODUZIONE
In un momento nel quale l’Europa è alla
ricerca di nuove fonti di crescita e di occupazione, il Mercato unico digitale
presenta potenzialità enormi. L’uso delle tecnologie digitali si è esteso a tutti i
settori economici. Svolge inoltre un ruolo
di primo piano nella maggior parte dei processi aziendali, dalla produzione al
marketing, fino alle vendite. Il Mercato unico digitale può offrire alle PMI, incluse
le start-up, l’opportunità di accedere a un mercato di oltre 500 milioni di
consumatori e di trasformare le industrie tradizionali.
La realizzazione del Mercato unico digitale presuppone un approccio globale
a una serie di fattori interdipendenti: 1) migliore accesso ai beni e ai servizi
online per i consumatori e le imprese in tutta Europa, 2) creazione delle
condizioni ideali per la proliferazione di
reti e servizi digitali e 3) massimizzazione del potenziale di
crescita della nostra economia digitale europea.
Dalla metà degli anni '90, il calo dei
prezzi nel settore delle TIC si è tradotto
in significativi investimenti in apparecchiature TIC e in un maggior
impulso alla crescita dell’economia globale. Tra il 2001 e il 2011, il
crescente utilizzo delle TIC (digitalizzazione), che ha rappresentato il
30% dell’aumento del PIL nell’UE1, ha
1 B. van Ark et al. “Unlocking the ICT growth potential in Europe: Enabling people and businesses”, 2013.
contribuito a un ulteriore miglioramento
dell’efficienza (crescita della produttività totale dei fattori), sebbene questo
fenomeno sia stato osservato più negli USA che nell’UE. Vi è ancora la necessità
di significativi investimenti, soprattutto in infrastrutture a banda larga. È
dimostrato che un aumento di 10 p.p. del tasso di diffusione della banda larga
conduca a una crescita annua del PIL pro
capite compresa tra 1 e 1,5 p.p.2. L’infrastruttura a banda larga stimola
l’innovazione organizzativa, migliora i processi aziendali e riduce i costi.
Incentiva lo sviluppo di nuovi mercati, crea nuovi posti di lavoro e riduce gli
squilibri nel mercato del lavoro. In questo senso, un mercato dinamico e
competitivo delle comunicazioni
elettroniche è essenziale.
L’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) 2017 aggrega i
pertinenti indicatori dei risultati conseguiti dall’Europa in termini di
performance digitale e rileva i progressi
del Mercato unico digitale negli Stati membri dell’UE3. La presente scheda si
occupa della dimensione della connettività, ovvero il grado di diffusione
dell’infrastruttura a banda larga e la relativa qualità.
La scheda è strutturata come segue: La sezione 2 analizza la performance dei
2 Czernich et al, Broadband Infrastructure and Economic Growth, 2009. 3 L’indice si riferisce principalmente a cinque
aspetti: connettività, capitale umano, uso di Internet, integrazione della tecnologia digitale e servizi pubblici digitali.
SCHEDA TEMATICA PER IL SEMESTRE EUROPEO
MERCATO UNICO DIGITALE:
BANDA LARGA E COMUNICAZIONI ELETTRONICHE
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paesi dell’UE per quanto attiene alla copertura e alla diffusione delle reti a
banda larga. La sezione 3 esamina i dati
disponibili sulle potenziali strategie per il superamento delle sfide in tema di
copertura e diffusione delle reti a banda larga e analizza l’approccio adottato a
livello di UE. La sezione 4 delinea le buone pratiche per il superamento delle
sfide nei paesi dell’UE, soffermandosi in particolare sull’approccio alla banda larga
adottato da Paesi Bassi e Lussemburgo.
2. SFIDE STRATEGICHE
Una delle condizioni necessarie per lo
sviluppo di una società digitale è la capacità dei suoi membri di collegarsi a
Internet. Al giorno d’oggi non è più
sufficiente una semplice connessione Internet. Per usufruire dell’intero spettro
di sviluppi resi possibili da Internet, sono essenziali connessioni Internet veloci. La
connettività rappresenta una componente cruciale dell’economia e
della società digitali.
Nell’indice DESI 2017, la dimensione
della connettività indica la diffusione dell’infrastruttura a banda larga e la
relativa qualità. L’accesso ai servizi supportati dalla banda larga ad alta
velocità è un requisito necessario ai fini della competitività. La dimensione è
calcolata come media ponderata delle
quattro sottodimensioni: banda larga fissa (33%), banda larga mobile (23%),
velocità (33%) e accessibilità economica (11%). I punteggi nazionali sono
normalizzati tra 0 e 1 (tabella 1). Secondo il DESI 2017, il grado di
diffusione dell’infrastruttura a banda larga, la sua qualità e accessibilità
economica (connettività digitale)
presentano uno sviluppo disomogeneo nell’Unione europea (grafico 1).
Grafico 1 – Indice di digitalizzazione dell’economia e della società – Dimensione della
connettività
Fonte: Commissione europea, 2017
2.1. Copertura della banda larga
L’agenda digitale europea definisce due obiettivi in termini di copertura della
banda larga: 1) tutti i cittadini europei
dovrebbero avere accesso alla banda larga entro il 2013 e 2) alla banda larga
ad alta velocità (30 Mb/s o superiore) entro il 2020.
Il primo obiettivo è stato realizzato, in
quanto la banda larga di base è
accessibile a tutti nell’UE, considerando tutte le principali tecnologie (xDSL, cavo,
fibra ottica in architettura FTTP, WiMax,
HSPA, LTE e satellitare).
Tuttavia, se si considerano solo le
tecnologie fisse e fisse senza fili, la copertura raggiunge il 97,5% delle
famiglie dell’UE, attestandosi a un livello leggermente superiore rispetto allo
scorso anno (grafico 2).
In circa la metà degli Stati membri, sono
coperte oltre il 99% delle famiglie. La copertura fissa raggiunge il picco
massimo negli Stati membri con infrastrutture DSL ben sviluppate ed è
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superiore al 90% in tutti gli Stati membri, ad eccezione di tre. Polonia,
Slovacchia e Romania sono in ritardo
rispetto agli altri Stati membri, con una
copertura inferiore al 90%. Nelle zone rurali, la copertura delle reti fisse a
banda larga è minima in Estonia,
Bulgaria e Polonia.
Grafico 2 – Copertura delle reti fisse a banda larga a livello nazionale e nelle zone rurali
Fonte: IHS e Point Topic, Broadband Coverage in Europe 2016. Questi dati si riferiscono all’introduzione della
banda larga fissa e fissa senza fili e non tengono conto delle soluzioni mobili senza fili e satellitari.
In quanto al secondo obiettivo, la copertura della banda larga alla velocità
di 30 Mb/s (le cosiddette tecnologie NGA, Next Generation Access) o a velocità
superiori per tutti i cittadini europei entro il 2020, si è osservata una costante
crescita della copertura, che ha raggiunto il 76% delle famiglie dell’UE. Ai
fini della presente relazione, le
tecnologie NGA comprendono il VDSL, l’accesso via cavo con lo standard Docsis
3.0 e l’FTTP. A metà del 2016, il VDSL presentava la massima copertura NGA
con il 48%, seguito dall’accesso via cavo (44%) e dall’FTTP (24%). Entro il 2011
l’ammodernamento delle reti europee via cavo era stato in gran parte ultimato,
mentre ora la copertura VDSL è 2,5 volte
più estesa rispetto a quattro anni fa. Lo
scorso anno la tecnologia VDSL è cresciuta soprattutto in Italia, dove è
passata dal 41% al 72%. Anche l’architettura FTTP ha fatto registrare un
significativo passo avanti (dal 10% nel 2011 al 24% nel 2016), ma la copertura
FTTP è ancora bassa.
Le installazioni si concentrano perlopiù
nelle aree urbane, mentre le tecnologie NGA si stanno diffondendo
maggiormente nelle aree rurali, dove coprono il 40% delle famiglie (grafico 3).
Ciò significa che vi sono ancora differenze tra zone urbane e zone rurali
in termini di qualità della copertura della banda larga, con conseguente rischio di
esclusione economica e sociale.
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Grafico 3 – Copertura della banda larga ad alta velocità a livello nazionale e nelle zone rurali (Next Generation Access)
Fonte: IHS e Point Topic, Broadband Coverage in Europe 2016. Questi dati si riferiscono all’introduzione della
banda larga fissa e fissa senza fili e non tengono conto delle soluzioni mobili senza fili e satellitari.
Sul fronte delle telecomunicazioni mobili, tutti gli Stati membri hanno
lanciato reti 4G. L’accessibilità della banda larga mobile 4G si attestava al
96% nel giugno 2016 (grafico 4),
rispetto all’86% registrato nel 2015.
La tecnologia LTE è più sviluppata in
Danimarca, Svezia e Finlandia.
La copertura delle zone rurali è passata
dal 36% nel 2015 all’80% nel 2016.
L’accessibilità media delle reti 4G4 (calcolata come media della copertura di
ogni singolo operatore) è leggermente inferiore rispetto alla copertura
complessiva e si colloca all’84%.
La copertura 4G media è superiore al 90% in circa la metà degli Stati membri
e raggiunge il livello più basso in Romania, con il 45%.
Grafico 4 – Copertura 4G (LTE)
Fonte: IHS e Point Topic
4 Si tratta di un nuovo indicatore, che rileva la media della copertura del singolo operatore di
telecomunicazioni mobili all’interno di ogni paese. Per misurare la copertura 4G nelle precedenti versioni del Quadro di valutazione digitale è stato usato un indicatore diverso. Il vecchio indicatore 4G misurava la copertura media degli operatori ed evidenziava valori più alti rispetto al nuovo
indicatore.
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2.2. Diffusione della banda larga (abbonamento alla banda larga)
Il 27% delle famiglie europee ha
sottoscritto un abbonamento alla banda larga ad alta velocità (almeno 30 Mb/s).
In Belgio e nei Paesi Bassi, due terzi delle famiglie hanno già accesso alla
banda larga ad alta velocità, mentre in Croazia, Grecia, Italia e Cipro i servizi ad
alta velocità restano marginali.
Al contempo, secondo l’agenda digitale
europea, il 50% delle famiglie europee dovrebbe disporre di un abbonamento
sopra i 100 Mb/s (banda larga ad altissima velocità) entro il 2020.
Sebbene le reti in grado di fornire 100 Mb/s coprissero il 49% delle famiglie, a
giugno 2016 solo l’11% delle famiglie
aveva sottoscritto un abbonamento alla banda larga ad altissima velocità. I
ritardi nella diffusione della banda larga
ad alta e altissima velocità si ripercuotono sulla capacità dell’Europa di
innovarsi, diffondere la conoscenza e distribuire beni e servizi, lasciando
isolate le zone rurali.
In quanto all'adozione della banda larga fissa da parte delle famiglie, l’Italia, la
Bulgaria e la Polonia fanno registrare i
livelli più bassi, con largo distacco rispetto alla media europea del 72%. La
massima diffusione si ha in Lussemburgo e nei Paesi Bassi, con oltre il 90%
(grafico 5).
Grafico 5 – Banda larga fissa – diffusione della banda larga di base e ad alta velocità (NGA) tra le famiglie
Fonte: servizi della Commissione sulla base di dati del comitato per le comunicazioni e di Eurostat
La banda larga mobile rappresenta un segmento in rapida crescita del mercato
della banda larga. In termini di diffusione della banda larga mobile, nell’UE sono 84
le schede SIM mobili attive ogni 100
persone, contro le 34 di quattro anni fa. Negli ultimi quattro anni la crescita è
stata lineare, con un incremento di oltre 40 milioni di nuovi abbonati ogni anno.
Nei paesi nordici, oltre che in Estonia, Lussemburgo e Polonia, gli abbonamenti
ogni 100 persone sono già più di 100, mentre in Ungheria e in Grecia il tasso di
diffusione è ancora inferiore al 50%. La
maggior parte degli abbonamenti alla banda larga mobile interessa gli
smartphone, più che tablet e notebook (grafico 6).
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Grafico 6 – Diffusione della banda larga mobile
Fonte: servizi della Commissione sulla base di dati del comitato per le comunicazioni e di Eurostat
3. INDIVIDUAZIONE DELLE OPPORTUNE LEVE STRATEGICHE
In Europa i mercati delle
telecomunicazioni restano perlopiù di portata nazionale, regionale o locale, con
differenti condizioni di domanda e di
offerta. Gli operatori nel settore delle telecomunicazioni adottano strategie
nazionali anche se fanno parte di grandi gruppi multinazionali. Per quanto
riguarda le politiche di regolamentazione delle telecomunicazioni e dello spettro
radio, all’interno dell’UE vi sono significative differenze che non possono
essere giustificate dalle circostanze
nazionali e che scoraggiano i potenziali investimenti futuri, compromettendo lo
sviluppo di imprese innovative nell’UE. Questa situazione impedisce all’UE di
sfruttare appieno le potenzialità di un mercato delle telecomunicazioni su scala
europea.
L’attuale quadro normativo per le
comunicazioni elettroniche (in vigore dal 2002 e aggiornato nel 2009) ha
promosso la liberalizzazione dei mercati nazionali precedentemente monopolistici.
Inoltre ha ridotto le barriere di accesso, favorendo una concorrenza efficace e
creando principi comuni per i mercati
delle comunicazioni elettroniche in tutta l’UE. Le principali disposizioni normative
di carattere economico si basano sull’analisi del mercato delle autorità
nazionali di regolamentazione, che impongono misure correttive preliminari
al fine di assicurare una concorrenza efficace in presenza di un sostanziale
potere di mercato (o posizione dominante) di uno o più operatori.
Pertanto il quadro attuale si basa sull’attuazione delle regole da parte delle
autorità nazionali di regolamentazione dei 28 Stati membri.
L’attuale quadro normativo ha avuto ampio successo nel creare le condizioni
per una concorrenza efficace nei singoli mercati nazionali. I tradizionali fornitori
di servizi di telecomunicazioni ad integrazione verticale (“incumbent”)
competono con i soggetti interessati all’accesso (“entrant”) e con i fornitori di
reti via cavo (che storicamente fornivano
servizi televisivi). L’innovazione nelle reti mobili a banda larga ha generato una
nuova piattaforma di servizi.
Tuttavia, sebbene in determinate circostanze vi sia consenso in merito alla
necessità di regolamentare l’accesso alle
reti a banda larga, gli obblighi normativi imposti tendono ancora a variare
considerevolmente.
Questa situazione rende più oneroso per gli operatori investire in reti e servizi
correlati su base transfrontaliera o
affacciarsi a nuovi mercati semplicemente estendendo i modelli
commerciali e tecnici esistenti. Di conseguenza, nei vari paesi, i
consumatori e le imprese di ogni settore possono avere accesso a servizi di
comunicazione elettronica di differente qualità; le reti di accesso di bassa qualità
penalizzano le prestazioni di determinati
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settori economici e scoraggiano i cittadini dall’intraprendere attività online.
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In linea con la sua strategia volta a creare un Mercato unico digitale, il 14
settembre 2016 la Commissione ha
adottato una serie di iniziative e proposte legislative atte a garantire
all’UE un ruolo di primo piano nel panorama della connettività Internet5:
1) una serie di nuovi obiettivi di
connettività non vincolanti per un Mercato unico digitale competitivo
entro il 20256;
2) un nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche7 che
riunisce quattro direttive vigenti in materia di telecomunicazioni
(direttiva quadro, autorizzazioni, accesso e servizio universale) e un
regolamento aggiornato sull’organismo dei regolatori europei
delle comunicazioni elettroniche
(BEREC)8; 3) un regolamento che sostenga le
comunità locali nel dotare gli spazi pubblici di connessioni wi-fi gratuite
per i cittadini9 (WiFi4EU); 4) un piano d’azione per
l’implementazione del 5G nell’UE10.
3.1. Obiettivi di connettività per un
Mercato unico digitale competitivo entro il 2025
La Commissione, basandosi sugli obiettivi per la banda larga nell’UE
all'orizzonte 2020, ha delineato una visione di società gigabit europea.
Nell’ambito dell’attuazione di tale
visione, la disponibilità e la diffusione di reti ad altissima capacità
consentirebbero l’uso capillare e lo sviluppo di prodotti, servizi e applicazioni
nel Mercato unico digitale.
5 http://europa.eu/rapid/press-release_IP-
16-3008_it.htm 6 https://ec.europa.eu/digital-single-market/news-redirect/34110 7 https://ec.europa.eu/digital-single-
market/news-redirect/34112 8 https://ec.europa.eu/digital-single-market/news-redirect/34114 9 https://ec.europa.eu/digital-single-market/news-redirect/34228 10 https://ec.europa.eu/digital-single-
market/news-redirect/34115
I nuovi obiettivi per il 2025 sono i seguenti:
1) Tutti i principali motori socioeconomici, quali scuole,
università, centri di ricerca, poli di trasporto, fornitori di servizi pubblici
come ospedali e amministrazioni, così come le imprese basate sulle
tecnologie digitali dovrebbero avere accesso a una connettività gigabit
(connettività elevatissima che
consente agli utenti di caricare/scaricare 1 gigabit di dati al
secondo). 2) Tutte le famiglie europee, nelle zone
rurali o urbane, dovrebbero avere accesso a una connettività che offra
velocità di download di almeno 100 Mb/s, che può passare all’ordine dei
Gb/s (1000 Mb/s).
3) Tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero avere
una continuità di copertura delle reti 5G, la quinta generazione dei sistemi
di comunicazione senza fili. Come obiettivo intermedio, entro il 2020 il
5G dovrebbe essere in commercio almeno in una grande città di ogni
Stato membro dell’UE.
Si stima che per raggiungere gli obiettivi
in materia di connettività serviranno nel prossimo decennio investimenti per 500
miliardi di euro. Questo denaro dovrà in gran parte provenire da fonti private.
Tuttavia, le attuali tendenze di
investimento indicano che con ogni probabilità mancheranno all’appello 155
miliardi di euro.
3.2. Il nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche
Per attrarre gli investimenti mancanti, la
Commissione propone una modernizzazione delle attuali norme UE
sulle telecomunicazioni, il cui ultimo aggiornamento risale al 2009. Il nuovo
codice europeo delle comunicazioni elettroniche è attualmente all’esame dei
colegislatori.
Il codice propone:
- Un aumento della concorrenza e
della prevedibilità degli investimenti: gli investitori,
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indipendentemente dal settore di attività in cui operano, hanno bisogno di
certezze a lungo termine. Ciò significa
che devono poter contare su un quadro normativo stabile che riduca le
divergenze tra le prassi normative dei vari paesi dell’UE. Il codice proposto
applicherà la regolamentazione del mercato solo se nell’interesse dell’utente
finale e se gli accordi commerciali tra operatori non offrono soluzioni
competitive. Il nuovo codice ridurrà sostanzialmente gli obblighi normativi
nel caso in cui operatori concorrenti
coinvestano in reti ad altissima capacità e faciliterà la partecipazione dei piccoli
operatori a progetti di investimento grazie alla condivisione dei costi, al
superamento di barriere di scala, ecc. Le nuove regole proposte sono studiate per
rendere più prevedibili le prospettive d’investimento per i “pionieri” che
assumono il rischio di investire in questo
tipo di reti in zone meno redditizie, come quelle rurali. Con il nuovo codice cambia
la prospettiva della concorrenza: non più solo per l’accesso alle reti, ma anche per
gli investimenti in tali reti.
- Uso migliore delle frequenze radio:
ridurre le divergenze tra le prassi normative dei vari paesi dell’UE è
particolarmente importante nel settore dello spettro radio, che è la principale
materia prima delle comunicazioni senza fili. Il codice propone licenze di lunga
durata, assieme a requisiti più rigorosi per l’uso dello spettro radio in modo
efficace ed efficiente. Propone inoltre di
coordinare i parametri di base, come i tempi di assegnazione, per assicurare la
rapida liberazione dello spettro ad uso del mercato dell’UE e una maggiore
convergenza delle politiche nazionali in materia di spettro allo scopo di offrire
una copertura completa senza fili in tutta l’UE.
- Maggiore tutela dei consumatori, nelle zone in cui le norme generali sulla
tutela dei consumatori non contemplano le esigenze settoriali specifiche. Con le
norme aggiornate i consumatori abbonati a pacchetti di servizi (che combinano
Internet, TV, telefonia fissa e mobile,
ecc.) potranno cambiare fornitore con più facilità e i gruppi vulnerabili (anziani,
disabili e beneficiari di assistenza sociale) vedranno tutelato il loro diritto a
sottoscrivere contratti Internet a prezzi
abbordabili.
- Un ambiente online più sicuro per gli utenti e regole più eque per tutti
gli operatori: per garantire in particolare che siano applicati i requisiti
di sicurezza (vale a dire, reti e server sicuri), una serie di norme saranno
estese anche ai nuovi operatori online
che offrono servizi equivalenti a quelli degli operatori tradizionali. Le proposte
prevedono anche che in futuro gli utenti possano chiamare il 112, numero di
emergenza universale nell’UE, attraverso tali servizi online, senza incorrere in
alcun costo supplementare.
La Commissione ha proposto di
rafforzare il ruolo delle autorità nazionali di regolamentazione e
dell’agenzia BEREC per garantire l’applicazione coerente e prevedibile
delle norme in tutto il Mercato unico digitale, limitando l’attuale
frammentazione e incoerenza. La
proposta di trasformare il BEREC in un’agenzia a pieno titolo va di pari passo
con la proposta di un nuovo codice europeo delle comunicazioni, che
individua i settori in cui il BEREC dovrebbe contribuire al conseguimento
degli obiettivi di connettività e coerenza normativa (come questioni
transfrontaliere, orientamenti per le
autorità nazionali di regolamentazione, ecc.).
Di particolare rilevanza per la banda
larga, la regolamentazione dell’accesso nel caso di reti di proprietà
di operatori con un notevole potere di
mercato rimane un elemento importante del quadro normativo per le
comunicazioni elettroniche. Ciò significa che questi operatori continueranno a
garantire ad altri operatori l’accesso a pagamento alle loro reti e che in caso
contrario i regolatori potranno intervenire. Tuttavia, per promuovere
l’installazione di nuove reti ad alta
capacità, si propone una semplificazione e un adeguamento delle condizioni alle
quali tale accesso verrà concesso. In aggiunta, ispirandosi alle buone pratiche
vigenti in tutta l’Unione europea, la
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Commissione propone un approccio più mirato al fine di garantire che gli obblighi
di accesso siano imposti solo quando e
dove necessario, a fronte di carenze del mercato. Inoltre la Commissione propone
di estendere a cinque anni il periodo massimo di revisione del mercato,
attualmente fissato a tre anni, per garantire agli operatori maggiore
stabilità in termini di quadro normativo.
Per meglio indirizzare la
regolamentazione e incentivare gli investimenti nelle zone meno servite, il
codice richiederà alle autorità nazionali di regolamentazione la mappatura delle
intenzioni di investimento e la pubblicazione di inviti a manifestare
interesse per lo sviluppo di reti in zone in cui non sono previste reti ad altissima
capacità. Per migliorare la certezza degli
investimenti, le regole proposte conferiscono alle autorità di
regolamentazione il potere di agire contro gli operatori che non mantengono
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alle intenzioni dichiarate in tali zone. In questo modo, il codice favorirà gli
operatori di rete alternativi che si
concentrano su aree geografiche più limitate, contribuendo a fornire
connessioni di elevata qualità agli utenti al di fuori delle città.
Inoltre, si propongono due modelli per
ridurre gli oneri normativi a carico degli operatori, in particolare:
1) Coinvestimenti: la concorrenza incoraggia gli investimenti,
soprattutto dove è possibile una concorrenza infrastrutturale (ad
esempio nelle zone ad alta densità di popolazione). Nelle altre zone, i
coinvestimenti rappresentano uno
strumento per condividere le risorse e ridurre i costi di implementazione.
Ciò si traduce in prospettive più realistiche per gli operatori alternativi
che intendono investire e, per gli operatori dominanti che aggiornano
le loro reti, nella possibilità di differenziarsi da quelli che non
investono. Un simile approccio
incoraggia un nutrito gruppo di operatori di mercato a unire le forze
fin dall’inizio per installare reti ad alta capacità e trarne i massimi vantaggi.
Inoltre, di pari passo con l’incremento della capacità di rete,
offre il potenziale per stimolare nuovi accordi commerciali in materia di
accesso. Infine, gli abitanti delle zone
meno densamente popolate beneficeranno della maggiore rapidità
di installazione delle reti ad altissima capacità supportata da tali modelli.
2) Solo operatori all’ingrosso: anche
gli operatori che effettuano investimenti con risorse private e in
seguito si occupano solo di vendere o
noleggiare l’accesso alle reti, senza offrire servizi agli utenti finali,
beneficeranno dell’alleggerimento degli obblighi in materia di accesso a
condizione che siano ancora considerati operatori di mercato
dominanti. Offrendo l’accesso a diversi fornitori di servizi, gli
investitori potranno mettere in
comune le risorse e aumentare il rendimento sul capitale investito per
la costruzione delle infrastrutture.
Gli investitori beneficeranno anche delle regole atte a migliorare il coordinamento
nell’assegnazione dello spettro radio,
soprattutto per estendersi a livello transfrontaliero. Il codice propone licenze
di lunga durata per incentivare gli investimenti, assieme a rigorosi requisiti
per l’uso dello spettro radio in modo efficace ed efficiente. Inoltre propone di
coordinare, in particolare, i tempi di assegnazione dello spettro e quelle
condizioni di licenza che incidono maggiormente sulla struttura di mercato
e sulle strategie aziendali, al fine di
assicurare la fornitura tempestiva dello spettro al mercato UE. Per gli operatori
nel settore delle telecomunicazioni, le nuove regole comporteranno una
riduzione dei costi connessi alla presenza in più paesi, contribuendo così a creare il
mercato interno.
La banda larga senza fili fornisce un
contributo significativo alla diffusione delle connessioni a banda larga ad alta
velocità nelle zone isolate e all’accessibilità di servizi innovativi sui
dispositivi mobili (ad esempio smartphone, tablet e laptop) in qualsiasi
località europea. Attraverso un impiego
efficiente dello spettro radio, favorito dalle condizioni di accesso armonizzate
che consentono l’interoperabilità e creano economie di scala per le
apparecchiature senza fili, i prodotti e i servizi digitali dispongono del potenziale
necessario per supportare tutti gli aspetti della vita dei cittadini e trainare la
ripresa economica dell’Europa.
3.3. WiFi4EU
Sempre più spesso, le reti locali senza fili (wi-fi) sono sviluppate dagli enti pubblici
(amministrazioni, biblioteche, università e ospedali) per uso interno, ma in molti
casi anche a beneficio dei visitatori. Sulla
base di questa prassi, la Commissione ha proposto l’introduzione di un regime di
buoni con una dotazione iniziale di 120 milioni di euro, per dare la possibilità a
tutte le autorità locali interessate di offrire gratuitamente connessioni wi-fi,
ad esempio, all’interno e in prossimità di edifici pubblici, centri sanitari, parchi o
piazze. Secondo le stime, entro il 2020
dovrebbero beneficiare di questo nuovo progetto 6000-8000 comunità locali.
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Nel maggio 2017, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno
raggiunto un accordo politico
sull’iniziativa WiFi4EU e il relativo finanziamento.
3.4. Il piano d’azione per il 5G
Il piano d’azione per il 5G è un’iniziativa fondamentale per far fronte alle sfide, in
termini di mercato e di investimenti, correlate al lancio dei servizi commerciali
5G in tutta Europa entro il 2020. In
particolare, la Commissione, insieme alle parti interessate, affronterà gli
impedimenti normativi e le politiche che ne ostacolano la diffusione, ad esempio
promuovendo la pronta disponibilità dello spettro radio e condizioni più propizie per
l’installazione di soluzioni small-cell oppure risolvendo questioni settoriali che
pregiudicano lo sviluppo di determinati
servizi. Queste misure saranno complementari agli effetti globalmente
positivi conseguiti nell’ambito della revisione del quadro normativo. Il loro
successo dipende dal coordinamento volontario e reciprocamente vantaggioso
di tutti i soggetti interessati.
Il piano mira anche ad accelerare lo
sviluppo di nuovi ecosistemi dell’innovazione basati sulla connettività,
riunendo intorno a un programma comune per il 5G tutti i partner europei,
soggetti pubblici e privati appartenenti a tutti i settori rilevanti, dalle
telecomunicazioni alla logistica,
passando per trasporti, energia, sanità e industria manifatturiera.
Inoltre il piano armonizza gli sforzi di
ricerca e sviluppo in atto per promuovere il 5G e la sua futura adozione da parte
del mercato. Includerà attività avanzate
di dimostrazione e prova precommerciale su larga scala del 5G, nonché una
strategia uniforme a livello di UE per la standardizzazione del 5G. Infine, il piano
si prefigge di stabilire una tabella di marcia per gli investimenti pubblici e
privati in infrastrutture 5G nell’UE, in linea con l’importanza strategica della
connettività 5G per l’economia e la
società.
Il piano si fonda sui numerosi sforzi compiuti finora dalla Commissione per
attribuire all’UE un ruolo di leadership nello sviluppo del 5G. Già nel 2013, la
Commissione aveva lanciato un
partenariato pubblico-privato sul 5G, con una dotazione di 700 milioni di euro di
fondi UE, nell’ambito del programma Orizzonte 2020, per un periodo che si
estendeva fino al 2020. Questo partenariato permetterà di mobilitare
come minimo 3,5 miliardi di euro dal settore privato. Per promuovere lo
sviluppo congiunto del 5G, la Commissione sta anche collaborando su
base bilaterale con le sue controparti in
paesi che rappresentano partner commerciali strategici, ovvero Corea del
Sud, Giappone, Cina e Brasile. Inoltre l’UE è a stretto contatto con
organizzazioni chiave negli Stati Uniti.
3.5. Spettro assegnato alla fornitura
di servizi di comunicazione elettronica, tra cui la banda larga
senza fili
Uno dei principali obiettivi strategici del
programma relativo alla politica in materia di spettro radio (RSPP) adottato
nel 2012 consisteva nell'individuare entro il 2015 almeno 1200 MHz di
spettro idonei per la banda larga senza
fili. Gli Stati membri sono direttamente responsabili dell’assegnazione dei diritti
per l’uso dello spettro.
Alcuni Stati membri devono ancora completare il processo di autorizzazione
nelle bande già armonizzate, come
previsto ai sensi del programma in relazione alla politica in materia di
spettro radio (RSPP). Nel maggio 2017, il Parlamento e il Consiglio hanno adottato
la decisione (UE) 2017/899 che fissava al 30 giugno 2020 il termine ultimo entro il
quale gli Stati membri potranno autorizzare l’uso della banda di
frequenza dei 700 MHz per i sistemi
terrestri in grado di fornire servizi di comunicazione elettronica a banda larga
senza fili unicamente in presenza delle condizioni tecniche armonizzate stabilite
dalla Commissione a norma della decisione (UE) 2016/687. Nel frattempo,
la Commissione e gli Stati membri stanno lavorando alla possibile
estensione della banda da 1,5 GHz,
nonché alla modifica della condizione tecnica per le bande dei 900 MHz e dei
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1800 MHz in modo da facilitarne l’uso per l’Internet degli oggetti (IoT).
Mentre l’UE si avvicina al traguardo dei 1200 MHz, alcuni Stati membri devono
ancora assegnare oltre il 30% dello spettro armonizzato. Da un lato, solo
Finlandia, Francia e Germania hanno già assegnato la banda dei 700 MHz (una
banda pioniera del 5G), mentre in alcuni Stati membri il processo di riallocazione
potrebbe richiedere diversi anni.
Dall’altro lato, si segnala la debolezza della domanda di mercato per le
frequenze al di sopra di 1 GHz. Tuttavia la situazione sta cambiando, anche in
virtù del crescente interesse per le bande di frequenza alte in vista
dell’implementazione del 5G e in particolare per la banda da 3,4-3,8 GHz,
individuata come la banda pioniera del
5G. Si rimanda alla tabella 2 per una panoramica della situazione negli Stati
membri in relazione al processo di autorizzazione nelle bande designate nel
programma sulla politica in materia di spettro radio per la fornitura di servizi di
comunicazione elettronica a banda larga senza fili.
4. ANALISI DELLA SITUAZIONE NEGLI STATI MEMBRI
4.1. Buone pratiche
La banda larga nei Paesi Bassi
I Paesi Bassi si collocano al di sopra della
media, confermandosi al primo posto per quanto riguarda la dimensione della
connettività. I Paesi Bassi sono tra i primi 3 Stati membri in termini di
copertura della banda larga, sia di base
sia ad alta velocità. I servizi a banda larga sono accessibili in tutto il paese
(tramite reti fisse, mobili e satellitari) e la diffusione della banda larga e delle
tecnologie NGA è elevata. I Paesi Bassi fanno registrare risultati leggermente
inferiori in ambito di copertura 4G, diffusione della banda larga mobile e
armonizzazione dello spettro.
Nel luglio 2016, il ministero
dell’Economia ha delineato nuove aree d’azione dell’agenda digitale per
l’ulteriore digitalizzazione dell’economia olandese nel periodo 2016/2017. In
generale la strategia olandese in materia di banda larga opta per un approccio
orientato al mercato nella realizzazione
delle infrastrutture. È importante notare che il compito principale delle
amministrazioni locali, come sottolineato, è creare le condizioni
ottimali, ad esempio pianificando e coordinando i lavori di scavo,
abbreviando le procedure di concessione delle licenze e riducendo i relativi costi, o
promuovendo lo sviluppo e l’uso delle applicazioni e dei servizi. Dove fallisce la
realizzazione delle infrastrutture
orientata al mercato, gli attori locali e regionali possono contribuire mettendo a
disposizione fondi e strumenti finanziari. Inoltre il governo supporta le iniziative
dei cittadini in merito a reti a banda larga autofinanziate, come
samensnelinternet.nl, la piattaforma di condivisione della conoscenza che
fornisce informazioni su vari aspetti dei
progetti di banda larga in corso.
I Paesi Bassi confermano nel tempo il ritmo relativamente buono dei progressi
compiuti, sostenendo la competitività del settore. Per agevolare ulteriormente gli
investimenti infrastrutturali, occorre
portare a termine il recepimento della direttiva in materia di riduzione dei costi
della banda larga.
I Paesi Bassi mirano a svolgere un ruolo di primo piano nell’ambito della strategia
europea per la fornitura dei servizi 5G.
Per accelerare le innovazioni in materia di 5G, le autorità pubbliche e l’industria
hanno lanciato l’iniziativa Fieldlab 5G, che consente a molte aziende di
acquisire esperienza con applicazioni all’avanguardia in ambito di agricoltura,
assistenza sanitaria, energia, ambiente abitativo, traffico e logistica. Inoltre sono
iniziati i preparativi per un’asta multi-
banda (5G) che è prevista nel 2019.
La banda larga in Belgio
In termini di connettività, il Belgio è uno
dei paesi dalle prestazioni più elevate in Europa. La copertura del paese è
completa e il 99% è coperto da reti ad alta velocità (almeno 30 Mb/s). Gli
abbonati alla banda larga fissa rappresentano l’80% delle famiglie e, di
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questi, gli abbonati alla banda larga ad alta velocità sono l’81%.
Per mantenere la sua posizione di primo piano, il Belgio deve affrontare due sfide
nel campo della connettività Internet veloce: in primo luogo, aumentare
ulteriormente la diffusione della banda larga mobile. In secondo luogo, il paese
deve incoraggiare l’implementazione di connessioni a banda larga ad altissima
velocità (sopra i 100 Mb/s). Rispetto alla
sua performance complessiva, il Belgio è in leggero ritardo sull’uso di Internet
mobile, con una diffusione della banda larga mobile al di sotto della media
dell’UE. Il governo belga è impegnato ad attuare un’ambiziosa agenda digitale,
che entro il 2020 si prefigge di garantire agli utenti l’accesso alla connettività a 1
Gb/s, migliorando ulteriormente il
proprio posizionamento nell’indice DESI. Per conseguire questi obiettivi, viene
fatto affidamento sugli investimenti trainati dal mercato, supportati da un
ambiente normativo propizio. È in via di definizione un piano per la copertura
delle “zone bianche” che attualmente presentano una connettività fissa e
mobile insufficiente, grazie a una stretta
collaborazione a livello federale, regionale e municipale. Inoltre, un
accordo del 2016 tra il governo vallone e l’industria per agevolare
l’implementazione delle infrastrutture senza fili in cambio di uno sgravio fiscale
offre un’indicazione dei possibili metodi per promuovere la realizzazione delle reti
di comunicazione digitali.
Per dare ulteriore impulso alla
connettività e giungere al traguardo di una società gigabit entro il 2020, il
Belgio dovrà potenziare ulteriormente la diffusione della banda larga nonché di
infrastrutture mobili ai vertici della
categoria. In tal senso potrebbe rappresentare un passo avanti
l’agevolazione mirata dello sviluppo infrastrutturale, in combinazione con la
promozione di soluzioni di connettività mobile a valore aggiunto. Un elemento
chiave per alleviare gli oneri normativi a carico degli operatori sarà la tempestiva
implementazione della direttiva per la
riduzione dei costi, così come un maggiore coordinamento tra i comuni
sulle condizioni di implementazione, che potrebbe condurre a una supervisione
regionale.
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4.2. Aspetti legati ai consumatori
Nell’UE, i prezzi dei servizi di
comunicazione mobile hanno subito una
sostanziale flessione dal 2002 per tutti i modelli di consumo. Tra il 2006 e il 2010
hanno fatto registrare un calo di almeno il 30% (grafico 7).
Come nel caso della banda larga, i prezzi della banda larga fissa sono scesi
considerevolmente dal 2012, sebbene
questa tendenza abbia evidenziato un rallentamento a partire dal 2015
(grafico 7).
Grafico 7 – Prezzi al dettaglio della banda larga in parità di potere d’acquisto
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5. RISORSE UTILI
Mercato unico digitale https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/digital-single-market-strategy-
europe-com2015-192-final
Quadro di valutazione digitale
https://ec.europa.eu/digital-single-market/digital-scoreboard
Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) https://ec.europa.eu/digital-single-market/desi
Comunicazione e documento di lavoro dei servizi della Commissione Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società gigabit
europea
Piano d’azione e documento di lavoro dei servizi della Commissione – 5G per l’Europa
Proposta di un codice europeo delle comunicazioni elettroniche
Proposta di regolamento sull’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni
elettroniche (BEREC) https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/proposed-regulation-
establishing-body-european-regulators-electronic-communications-berec
Proposta di regolamento sulla promozione della connettività Internet nelle comunità locali e negli spazi pubblici (WiFi4EU) https://ec.europa.eu/digital-single-
market/news-redirect/34228
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Data: 22.11.2017
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ALLEGATO
Tabella 1 – Indice di digitalizzazione dell’economia e della società 2016 – Connettività
Nome paese Codice paese Punteggio (0-1)11
Paesi Bassi NL 0,81
Lussemburgo LU 0,78
Belgio BE 0,77
Danimarca DK 0,76
Svezia SE 0,75
Regno Unito UK 0,74
Germania DE 0,71
Lituania LT 0,70
Malta MT 0,67
Portogallo PT 0,67
Irlanda IE 0,64
Finlandia FI 0,64
Lettonia LV 0,63
Ungheria HU 0,63
Austria AT 0,63
Unione europea 28 EU 0,63
Repubblica ceca CZ 0,62
Estonia EE 0,62
Spagna ES 0,59
Slovenia SI 0,57
Francia FR 0,55
Cipro CY 0,54
Romania RO 0,54
Slovacchia SK 0,54
Italia IT 0,53
Polonia PL 0,52
Bulgaria BG 0,52
Grecia EL 0,48
Croazia HR 0,45
11 Per aggregare gli indicatori espressi in diverse unità di misura nelle sottodimensioni e nelle dimensioni del DESI si è proceduto alla relativa normalizzazione. Nel DESI la normalizzazione è stata eseguita con il metodo min/max che consiste nella proiezione lineare di ciascun indicatore su
una scala compresa tra 0 e 1. Nel caso degli indicatori di direzione positiva (dove valori più alti corrispondono a risultati migliori) il valore 0 nella scala normalizzata è stato ancorato al valore minimo nella scala originale dell’indicatore e il valore 1 nella scala normalizzata è stato ancorato al
valore massimo nella scala dell’indicatore. Per gli indicatori di direzione negativa vale la regola opposta. Per rendere possibile un raffronto intertemporale dei punteggi, sono stati fissati valori minimi e massimi per la normalizzazione di ciascun indicatore che saranno utilizzati a scopo di
normalizzazione nelle future versioni del DESI.
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Tabella 2 – Situazione negli Stati membri in relazione al processo di autorizzazione nelle bande designate nel programma sulla politica in materia di spettro radio per la fornitura di servizi di comunicazione elettronica a banda larga senza fili
Banda Sottobanda
700 MHz
800 MHz
900 MHz
1500 MHz
1800 MHz
2,5-2,69 GHz
3,4-3,8 GHz
3,4-3,6 GHz 3,6-3,8 GHz
Spettro disponibile
(MHz)
60 70 150 190 200 200
AT √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno
in parte)
O
BE √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ O
BG O √√√ √√√ L √√√ (almeno
in parte)
O
CY √√√ √√√ √√√ √√√ L L
CZ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√
DE √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√
DK √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)/L
√√√ (almeno in parte)/L
EE √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno
in parte)
√√√ √√√
EL √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
L
ES √√√ √√√ √√√ √√√ O
FI √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
L
FR √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno
in parte)
L
HR √√√ √√√ √√√ L √√√ (almeno
in parte)/L
L
HU √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√ (almeno in parte)
L
IE √√√ √√√ √√√ O √√√ (almeno
in parte)
√√√
IT √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√
LT √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√ (almeno in parte)
LU √√√ √√√ √√√ √√√ L L
LV √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√
MT √√ √√√ √√√
(almeno in parte)
L √√√ (almeno
in parte)
L
NL √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
L
PL √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√
PT √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno
in parte)
RO √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√ (almeno in parte)
SE √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√
SI √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)/L
√√√ (almeno in parte)/L
Pagina 20 |
SK √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (in parte)/√√
UK √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ √√√ (almeno in parte)
√√√ (in parte)/√√
√√√ — Completato; √√- Processo di autorizzazione in corso; L — Mancanza di domanda per più di
metà della banda; O — Nessun piano/nessuna informazione