DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO: INSEGNARE
SENZA NAVIGARE A VISTA Dott. Roberto Lingua
psicologo
Associazione Italiana Dislessia - Cuneo
Centro di Riabilitazione G. Ferrero - Alba
Centro Pomeriggio Giovani - Pinerolo
Scuola Elementare “F. Parri”Pinerolo, 9.03.2007
A P P R E N D I M E N T O: una definizione
È un cambiamento relativamente permanente derivato dall'esperienza precedente non dovuto a maturazione o a temporanee condizioni dell'organismo
Cosa si intende per apprendimento?
È un fenomeno cognitivo pervasivo che riguarda anche le specie non umane
È alla base dell'adattamento all'ambiente
È un insieme di processi che avvengono a più livelli del sistema cognitivo per tutta la vita
Dipende dalle richieste dell'ambiente e dai sottosistemi coinvolti
Gli apprendimenti possono essere:
impliciti(a forte prespecificazione biologica) espliciti (conoscenze mediate dalla cultura)
L'apprendimento umano nella teorie cognitiviste
( Chomsky,1959)
È necessario uno stimolo (input) ambientale adeguato
È necessaria la presenza di uno speciale dispositivo di elaborazione (innato), specifico per l'input ( linguistico)
Principi generali per l'apprendimento
Presenza di sistemi specializzati, geneticamente prespecificati, capaci di campionare lo specifico input ambientale per cui sono destinati ed estrarre da esso regolarità
Presenza di una quantità e una qualità sufficiente di input ambientali sui cui possa essere effettuato il campionamento e cogliere le regolarità
Presenza di un sistema cognitivo capace di organizzare in strutture di conoscenza i dati che i moduli hanno ricavato
APPRENDIMENTO: modelli teorici
Comportamentismo: l'apprendimento e il comportamento coincidono: si crea per associazione tra stimoli e risposte;
Cognitivismo: sono determinanti i processi di elaborazione interna che richiedono: sistemi specializzati geneticamente prespecificati
capaci di raccogliere l'input ambientale specifico qualità e quantità sufficienti di input ambientali un sistema cognitivo capace di organizzare i dati che i
sistemi specializzati (moduli) ricavano dall'ambiente
COGNITIVISMO
Mette maggiormente l'accento sul ruolo dei fattori endogeni, innati, meno su quelli ambientali
Visione dell'apprendimento non come sommazione progressiva di associazioni (recipiente vuoto) ma come insieme dei processi che permettono di percepire ed elaborare le informazioni
Le componenti di ELABORAZIONE del Sistema
Cognitivo
SISTEMA COGNITIVO CENTRALE
TRASDUTTORI
MODULI
Il modello cognitivista: L'ELABORAZIONE dell'INFORMAZIONE
Fattori cognitivi: percezione, memoria, attenzione, concentrazione,linguaggio, capacità di comprendere, ragionamento
Fattori metacognitivi: consapevolezza delle proprie potenzialità, uso flessibile del pensiero e delle strategie, uso dei feed-back
Fattori emotivi Fattori motivazionali
L'APPRENDIMENTO SCOLASTICO
Come acquisizione di abilità (appren- dimenti strumentali): si basa perlopiù sulla ripetizione di procedure (lettura, scrittura, calcolo, etc)
Come acquisizione di concetti (ap- prendimenti complessi): è un processo “costruttivo” basato sul confronto tra le informazioni nuove e quelle possedute
APPRENDIMENTO DI ABILITA'
È la capacità del soggetto di eseguire una procedura (sequenza di atti) in modo rapido e standardizzato attraverso un limitato dispendio attentivo
La competenza è fortemente influenzata dall'allenamento, nonché dalle capacità di base
APPRENDIMENTO CONCETTUALE
Chiama in causa l'intero sistema cognitivo-affettivo
È meno influenzato da fattori esterni (esercizio, metodo)
Si basa sull'uso di strategie (modificabili ed “insegna- bili”) cioè di procedure intenzionali e controllate che cambiano in funzione del compito
È interattivo e dipende dalle caratteristiche individuali, dall'attività di apprendimento, dal tipo di materiale, dalle caratteristiche dell'insegnante e dal tipo di compito
APPRENDIMENTO SCOLASTICO
Non è un fenomeno unico Chiama in causa abilità molto
diverse in rapporto all'ambito specifico dell'area di apprendimento/insegnamento
Prerequisiti cognitivi per l'apprendimento
Attenzione (selettiva, divisa, vigilanza): sistema che regola l'attività dei processi mentali filtrando ed orientando la percezione verso le informazioni (forte influenza dei fattori personali ed ambientali)
Concentrazione Memoria: sensoriale, a breve termine o di
lavoro (loop fonologico, taccuino visuo-spaziale), a lungo termine ( diversa per stile cognitivo)
Prestazioni nello studio ( apprendimento?)
A b i l i t à S t r a t e g i e
M e t a c o g n i z i o n e
M o t i v a z i o n e A f f e t t i v i t à
Cosa si intende per DI F F I C O L T A'
ComplicazioneOstacoloFaticaSforzo
nell'affronatre un compito, un lavoro o una richiesta
DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTO
1 studente italiano su 5 incontra difficoltà durante la sua carriera scolastica
Sono perlopiù temporanee
Nella maggior parte dei casi non sono la conseguenza di cause specifiche
Riguardano perlopiù: il contesto familiare e culturale dello studente; la qualità dell'insegnamento o il contesto scolastico; le caratteristiche individuali dello studente (emotività, motivazione, autocontrollo, difficoltà di relazione)
Possono derivare anche da deficit: cognitivi, sensoriali o neurologici (disturbi aspecifici dell'apprendimento)
Difficoltà di apprendimento
Da fattori socio-ambientali
Da fattori emotivi
Da fattori intrinseci (malfunzionamento) al sistema cognitivo, diversi per componente di elaborazione(DISTURBI):
Trasduttori: catturano l'informazione e la trasformano (menomazione sensoriale: es cecità)
Moduli: sono dominio-specifici ed elaborano i vari imput (disturbo specifico di apprendimento: es disgrafia)
Sistema cognitivo centrale: trasforma, ricombina e riorganizza le informazioni in funzione del compito (disturbo generalizzato o aspecifico dell'apprendimento: es. ritardo mentale)
Difficoltà di apprendimento (Provv.to Modena, 1991)
CLASSE S.ELEMENTARE S. MEDIA
PRIMA 9,9 22,8
SECONDA 12 24
TERZA 13,5 24,1
QUARTA 14,2
QUINTA 14,8
% MEDIA 12,88 23,4
DIFFICOLTA' DI APPRENDIMENTOcause:
alterazione globale dello sviluppo psicologico alterazione specifica dello sviluppo
psicologico ritardo mentale lesione neurologica disabilita' sensoriale disturbo affettivo-relazionale situazioni psicosociali anomale
Cosa si intende per D I S T U R B O ?
È un'alterazione del funzionamento di un organo o più in generale l'alterazione di uno o più processi all'interno di un sistema
Se il disturbo è “ importante” si produce disabilità intesa come perdita parziale o totale di una funzione o nell'impossibilità di usarla in modo efficiente
Nei DSA la disabilità non comporta incapacità, ma limitatezza di rapidità, precisione, efficienza
DISTURBI DELL' APPRENDIMENTO
(indagine Provv.to Modena su 2000 bambini)
AREA COMPETENZA S.ELEM. S.MEDIA
LETTURA 3,8 3,6COMPRENS. TESTO 1,8 2SCRITTURA 4,1 4,5CALCOLO 6 5,3
DISTURBI SPECIFICI DELL' APPRENDIMENTO
1 ragazzo/a su 20-25 lo ha
Sono un insieme eterogeneo di disordini che si manifestano con significative difficoltà negli apprendimenti scolastici (lettura, scrittura e calcolo)
Riguardano l'intero ciclo di vita del soggetto
Sono di origine costituzionale
Non sono il risultato di un deficit sensoriale, neurologico, intellettivo o di un disturbo emotivo-relazionale
Possono essere associati a difficoltà di autoregolazione emotivo-comportamentale e socio-relazionale ma queste non ne sono la causa
DIFFICOLTA' VS DISTURBI
Difficoltà scolastiche: 15-20%? Disturbi specifici dell'apprendimento:
4-5% della popolazione scolastica (in Italia):1.500.000 persone
Circa 1% (?) dei soggetti dislessici è riconosciuto e trattato
Disturbi specifici dell'apprendimento
Dislessia Discalculia Disortografia Disturbo specifico di comprensione del testo
scritto Disgrafia Disturbi dell'apprendimento non verbale
(visuo-costruttivo,visuo-spaziale, disgnosie) Disprassia
Epidemiologia DSA
Incidenza 3 – 5% della popolazione 0.5 % è seguito 20% degli utenti dei servizi NPI 30 % degli utenti dei Centri Riabilitativi
E.E. 92% delle prime visite è positiva
STILE COGNITIVO
È la modalità di elaborazione delle informazioni che il soggetta adotta in modo prevalente
Permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi
È una caratteristica del soggetto che influenza anche le reazioni emotive, gli attegiamenti, le relazioni
Ha delle analogi econ le strategie cognitive e lo stile di apprendimento
Gli stili cognitivi riconosciuti
Globale/analitico: percezione d'insieme vs del dattaglio
Dipendente/indipendente dal campo: influenzamento dal campo (es. istruzioni)
Verbale/visivo: codice linguistico vs visuo-spaziale (memoria visiva e verbale)
Convergente/divergente: una vs tante risposte
Sistematico/intuitivo: ricerca della regola o del criterio vs ipotesi da confutare
Impulsivo/riflessivo: tempi decisionali brevi vs lunghi
Visivo / Verbale
F R E C C I A
Globale / Analitico
H H
H H
H H
H H H H H
H H
H H
H H
F F F F F F
F
F F F F F
F
F
F
F
STILI COGNITIVI
Avere consapevolezza della loro esistenza Non coincidono con le abilità Verificare le proprie modalità di
insegnamento Riconoscere e valorizzare lo stile degli
allievi Ampliare e variare il repertorio di metodi
di insegnamento
I DISTURBI SPECIFICI DELLO SVILUPPO
Quando ci si trova di fronte ad un sistema cognitivo che non si sviluppa adeguatamente in una o più delle sue componenti in assenza di una lesione
Stile di insegnamento VS stile di apprendimento
Possono essere discordanti Possono generare sospetto di mancanza di
abilità (di apprendimento e di insegnamento) Possono portare a sottovalutare i risultati Possono portare o no a buona relazione
ins./stud. Possono motivare o no ad apprendere Possono influenzare l'autostima Influenzano la qualità dell'insegnamento
LA LETTURA
Dislessia: nuova definizione ( Lyon, Shaywitz e Shaywitz, 2003)
È una disabilità specifica dell'apprendimento di origine neurobiologica.
È caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarsa abilità nella scrittura e nella decodifica (pronuncia di non parole).
Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica.
Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura ed una ridotta pratica nella lettura, che può impedire la crescita del vocabolario e della conoscenza generale.
Dislessia o disturbo specifico della lettura
Specifica e significativa compromissione della capacità di lettura senza ritardo mentale, problemi visivi e con istruzione adeguata
La comprensione, il riconoscimento della parola in lettura, la lettura ad alta voce e le prestazioni in compiti che richiedono lettura possono essere tutti interessati
Frequente associazione con disturbo della compitazione e del calcolo
Disturbi emotivi e comportamentali (associati) Iperattività e difficoltà attentive (associati:20%)
Apprendimento della lettura: % buoni lettori) dopo UN anno di
scuola (Habib,2005)
Inghilterra: 34% Danimarca: 71% Portogallo: 73% Francia: 79% Norvegia: 92% Italia ,Olanda, Spagna e Svezia: 95% Austria: 97% Finlandia, Germania e Grecia: 98%
A R E Z Z A N I C I
Il modello evolutivo della lettura: due vie
REGNOSTO /FINESTRA
Elaborazione visiva dello stimolo esterno (percezione)
Via Fonologica:1) segregazione grafemica (attenzione); 2) regole di conversione grafema-fonema;3) memoria e fusione fonologica Regnosto / finestra
Via Lessicale:
rappresentazione ortografica e
fonologica delle parole
G I O R N A L E
LA SCRITTURA
La scrittura
È un abilità complessa che dipende da diverse componenti; può essere analizzata a vari livelli, ciascuno dei quali “vincola” o limita la scrittura in una daterminata fase
Codifica ortografica, motricità fine, integrazione ortografico-motoria (I°ciclo)
Traduzione delle idee in linguaggio scritto (II°ciclo) Composizione come problem solving:
pianificazione, trascrizione, revisione (scuola media)
LA DISORTOGRAFIA
Errori fonologici: sostituzioni (valso/falso), omissioni (pote/ponte), alterazioni ordine lettere (spato/pasto)
Errori ortografici: parole omofone (l'oro/loro)
Errori fonetici:doppie e accenti
LA DISGRAFIA
È un disturbo specifico dell'apprendimento che si manifesta come difficoltà nel recupero dei pattern grafo-motori che permettono l'attivazione dei movimenti necessari alla rappresentazione delle diverse forme grafemiche (segni alfabetici e numeri)
CALCOLO E NUMERI
Abilità di base
Processamento numerico : leggere e scrivere numeri, identificare la grandezza
Conoscenza algoritmi di base del calcolo a mente e per scritto
Padronanza dei fatti aritmetici: tabelline e calcolo mentale rapido
LA DISCALCULIA (Temple,1992)
È un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche (abilità di base) che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata.
Prognosi della dislessia (Stella, 2006)
Nel 30 % dei casi il disturbo è persistente: tutti i parametri sono sottosoglia; impossibilità studio autonomo; difficoltà socializzazione
Nel 50% il disturbo è compensato (compensazione lessicale): velocità di lettura > 3 sill/sec.; affaticamento visivo; difficoltà prevalentemente con non-parole e lingue straniere; difficoltà nello studio e nelle prove a tempo o a scelta multipla;bassa autostima
Nel 20% dei casi vi è un recupero totale
Cosa fare con il bambino
Distinguere gli aspetti riparabili da quelli che non lo sono
Modificare ciò che è trasformabile
Accettare ciò che non lo è
L'INTERVENTO RIABILITATIVO
Preventivo Rieducativo Compensativo
P R E S A I N C A R I CO
Scopi del trattamento
Sviluppare automatismi: la precisione dell'elaborazione degli stimoli
ortografici: accuratezza accrescere la fluenza della transcodifica
grafemico-fonemica, sublessicale, morfemica e lessicale: velocità
Sostenere e facilitare la comprensione del testo
COMORBIDITA'
Quadri depressivi Disturbi d'ansia D.D.A. o D.D.A.I.: 17%
(Maschietto,2004)
Disturbo oppositivo del comportamento
Disturbi della condotta
UNO STUDIO ITALIANO (Università di Roma)
Su 98 soggetti (7,6 e 14 anni) con DSA:
38 soggetti non disturbi significativi 19 difficoltà attentive 23 quadro depressivo 10 disturbo d'ansia 4 disturbo del comportamento
Differenze nei disturbi psicologici tra i sessi
Maschi Più disturbi di
esternalizza-zione (DOP e condotta)
D.D.A. Ansia
Femmine Più disturbi
dell'internaliz-zazione
Quadri depressivi
Ansia
ESITI SCOLASTICI
Tempo di completamento dell'obbligo: +1 a. ca. ( in genere nella scuola media)
Tra i respinti anche soggetti con Q.I. elevatoAltissima “mortalità scolastica” dopo l'obbligo
Se il ritardo supera 2,5 anni improbabile accesso alla S.M. Superiore
In USA con interventi scolastici adeguati dimezzato l'abbandono scolastico
ESITI SOCIALI
75% dei soggetti con problemi con la giustizia ha avuto difficoltà di apprendimento (non tutti però D.E.)
50% suicidi in adolescenza in soggetti con D.A. (non tutti D.E)
Nel 65% la causa scatenante è ritenuta l'insuccesso scolastico
Quale intervento a scuola
Il substrato biologico è “poco” modificabile Aiutare il bambino non significa solo far
scomparire il disturbo Occorre insegnare al bambino ad utilizzare al
massimo l'apprendimento in classe E' necessario un cambiamento della didattica
(disabilità) Individuare lo stile individuale di apprendimento:
globale/analitico, dipendente/ indipendente, convergente/divergente, sistematico/intuitivo, impulsivo/riflessivo, verbale/visuale
Utilizzare le misure compensative e dispensative
MISURE COMPENSATIVE servono a compensare la debolezza funzionale
implicata nell'esecuzione dei compiti automatici=protesi
Videoscrittura con: Correttore ortografico Predittore ortografico Traduttore
Sintesi vocale Tavola pitagorica Formulari Calcolatrice Enciclopedia informatica su CD-ROM Libri in formato elettronico e parlati Scanner
MISURE DISPENSATIVE integrano gli ausili che non ci
sono per tutte le attività
Evitare la lettura ad alta voce Evitare la sdcrittura veloce sotto
dettatura Ove possibile prove orali anziché scritte Ridurre la lunghezza delle prove o
raddoppiare il tempo a disposizione Minor quantità di lavoro a casa Lingue straniere prevalentemente orali
“L'ATTESA”(Carrà)
Ora tocca a voi: grazie e buon lavoro