Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 1
Presentazione del corso
La popular music
Presentazione del corso - 1
Oggetto: lo studio e l'analisi della popular musiccome oggetto culturale e sociale
Riflessione su un oggetto essenziale nel panorama contemporaneo
Obiettivo: affinare strumenti teorici e tecnici per avvicinarsi a tali testi in modo più consapevole
Impostazione musicologica, concentrazione sulla musica stessa e sulle sue strutture
Presentazione del corso - 2
Argomenti:
Definizione dell'oggetto di studio
Definizione della canzone e della sua analisi
Rapporto tra popular music studies e musicologia
Panoramica sulle metodologie analitiche possibili e sui principali approcci
Popular music come oggetto intertestuale: cover, remix, ri-mediazioni
Analisi che procede da un confronto tra diversi oggetti e dalle loro diverse ricadiute comunicative
Presentazione del corso - 3
Esempio: All Along the Watchtower
Bob Dylan, John Wesley Harding (1967)
Jimi Hendrix, Electric Ladyland (1968)
• Spostamento del soggetto narrante (cfr. interpretazione vocale)
• Diversa interpretazione giro armonico
• Spostamento nel genere musicale
• Contrasto nel metodo di produzione
Rif. bibliografico: Albin Zak, Bob Dylan and Jimi Hendrix: Juxtaposing and Transformation “All Along the Watchtower”, JAMS 57/3, 2004, pp. 599-644.
All Along The Watchtower – linea e ambito melodico
All Along The Watchtower – giro armonico
Cos'è la popular music? - 3
Dal sito della IASPM italiana (www.iaspmitalia.net):
– La popular music non è uno stile musicale, ma una galassia di musiche comprendente un vasto insieme di stili e generi circolanti attraverso i media e fruiti da un pubblico di massa.
• non una, ma tante musiche (soprattutto nel XX secolo), scomparsa delle distinzioni folk/popular, colto/popular
Altre definizioni?
– Musica popolare
– Musica di consumo
– Musica leggera
– etc.
Cos'è la popular music? - 4
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 2
La canzone
Ripetizione discorsiva e musematica
Moduli e modelli
La canzone
Concetto “universale”, presente nelle più diverse latitudini ed epoche storiche
– oggetto appartenente alla popular culture, intesa in senso estensivo (folk vs popular)
– forma legata al disco e alla storia dei supporti di riproduzione
– struttura: è formata da elementi musicali o testuali che si ripetono
Rif. bibliografico: Franco Fabbri, La canzone, in Enciclopedia della musica, vol. I, Il Novecento, Torino, Einaudi, 2001, pp. 551-576.
CB vs. SR
The Beatles, Yesterday
The Beatles, Norwegian Wood
CB vs. SR vs. ?
considerazione marginale del rapporto dinamico tra i diversi elementi costitutivi di un pezzo
– (La Via) «Per quanto legittima, e in sostanza sottoscrivibile, la distinzione [tra schema CB e SR – nda] risulta un po’ univoca e rigidamente “schematica”, per l’appunto, anche perché tiene conto esclusivamente della struttura musicale della canzone, non del suo interagire con la forma e i contenuti del testo verbale».
La canzone come ripetizione
Discorsiva (macroforma)
Musematica (microforma)
– Concetto di autoriflessione (Middleton)
• formale: canzone costituita da unità discretizzabili che si ripetono
• stilistica: allusione/parodia ad altri stili e generi
• “audiotattile”: riferimento a specifici esecutori ed esecuzioni
Rif. bibliografico: Richard Middleton, Studiare la popular music, Milano, Feltriinelli, 1994, pp. 292/310.
La canzone: tipologie formali
Strofica
– blues
• Jimi Hendrix, Red House
– con refrain
• F. De Andrè, Canzone del maggio
Bipartita: strofa / ritornello
• Bob Dylan, Like a Rolling Stone
Tripartita: il bridge
• L. Battisti, Elena No
Ripetizione musematica
Musema: unità significativa minima e ricorrente in cui si può segmentare il discorso musicale
– influenza sia il ritmo, sia la melodia di una canzone
• composizione popular per lo più basata su processi di ripetizione/variazione
– D. Bowie, Life on Mars
• motivo base di due battute ripetuto e alzato di tono
La canzone: moduli e modelli
Strutture ideali soggiacenti alla performance di una canzone
– azione dei musicisti ascritta al concetto di estemporizzazione (Caporaletti, Momson, etc.)
• concetto teorico che permette di rendere ragione di quanto accade nella pratica
• varianti della stessa canzone sono in rapporto rispetto al modello
Rif. bibliografico: Franco Fabbri, La canzone, in Enciclopedia della musica, vol. I, Il Novecento, Torino, Einaudi, 2001, pp. 551-576.
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 3
Popular music e musicologia
Storiografia e popular music
Analisi musicale e popular music
Popular music e musicologia - 1
Musicologia che fino a pochi anni fa ha ignorato il campo del popular
– problema terminologico
– metodologia basata sulla notazione
Ideologia modellata sul concetto di musica assoluta
– Hamm, Yesterdays: storia come sequenza di grandi opoere o figure
– Mellers (Dylan e Beatles): armonia, tonalità
• ricerca dell'originalità
• centralità del parametro verbale
Rif. bibliografico: Richard Middleton, Studiare la popular music, Milano, Feltriinelli, 1994, pp. 151/182.
Popular music e musicologia - 2
Critica della musicologia come campo ideologicamente orientato
– riorganizzazione della storia della musica
– uso degli strumenti musicologici e critici che deve tenere conto delle specificità della materia
– diversità tra musiche popular e eurocolte più apparente che reale
• Van Der Merwe, Origins of the Popular Style
– continuità storiche anche secolari nella musica occidentale
Popular music e musicologia - 3
Dal passamezzo moderno alla struttura del blues in 12 battute:
– The Beatles, I Saw Her Standing There
Popular music e musicologia - 4
Dal passacaglio all'uso di riff discendenti
– The Animals, Don't Let Me Be Misunderstood
Storiografia e popular music - 1
Ricostruzione di un campo musicale unitario per le musiche del XX secolo
– musica d'arte: criteri dell'estetica moderna/modernista
• storia delle tecniche compositive
– popular music: produzione capitalista
• storia di eventi (biografici o storici)
– ambiti comuni: metodo storiografico, studio del processo compositivo, indagine sul rapporto con la tecnologia, etc.
– diverse prospettive possibili: storica, etnomusicologica, compositiva, etc.
Storiografia e popular music - 2
Progressive rock come momento di convergenza tra problemi compositivi
– cfr. The Beatles, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
• concept album (ricerca formale)
• struttura delle canzoni che si allontana dall'elaborazione del blues
• utilizzo creativo delle tecnologie elettroniche
Rif. bibliografico: Gianmario Borio, Una storia unitaria delle musiche del secolo XX?, Il Saggiatore Musicale 10/2, 2003, pp. 333/349.
Storiografia e popular music - 3
Influenza dal surrealismo e dadaismo (pop art)
17 pezzi diversi per durata, metro, tempo e strumentazione
– sezioni imparentate per materiale tematico o altre caratteristiche
– simmetrie nella costruzione della prima parte del disco
– da Pig alla fine del disco, forma ABA'A''
Storiografia e popular music - 4
Uso della strumentazione funzionale (composizione contemporanea)
– organico di base composto da batteria, basso e tastiere
– uso di effetti elettronici per modificare il timbro degli strumenti o globale
– aggiunta di un quartetto di fiati
• timbro come istanza determinante a livello formale
Soft Machine, Hibou, Anemone and Baer
– centro di simmetria del primo lato del disco
– forma del brano tripartita (ABA')
– ciclo di variazioni in 7/8
Analisi musicale e popular music - 1
Problema del confronto tra musicologia e popular music è la preminenza della forma o del significato
– approcci semiotici o interepretativi (Laing, Tagg, Grossberg, etc.)
– approcci sociologici (Hebdige, Sheperd, etc.)
– Middleton: importanza del gesto nella popular music come elemento chiave per ascoltatori e per l'analisi
Rif. bibliografico: Richard Middleton, Analisi della popular music e musicologia: gettare un ponte?, Rivista di Analisi e Teoria Musicale 2, 2002, pp. 115-131.
Analisi musicale e popular music - 2
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 4
Etnomusicologia e popular music
Musica e società
Comunicazione e popular music: il metodo di Philip Tagg
Etnomusicologia e popular music - 1
Popular music come parte di una cultura, appocci culturalisti/etnologici
– 3 approccio alla definizione di folk (C. Seeger)
• tipologie musicali colto/folk/popular
• processi di trasmissione orale / scittori
• variabilità delle pratiche musicali
– Ricerca sul folk e popular music:
• oggetto di studio simile
• metodo di studio
• politica del folk: autenticità
• sociologia del folk
Rif. bibliografico: Richard Middleton, Studiare la popular music, Milano, Feltriinelli, 1994, pp. 182/235.
Etnomusicologia e popular music - 2
Modello di ricerca culturale simile
– ricerca di dei valori simbolici della musica all'interno di un determinato gruppo sociale
• processi di continuità/variazione
• classificazione
• mito culturale del folk come “età dell'oro”
– teorie dell'omologia (Blacking)
– Lomax e la cantometrica
– Keil: omologie associative tra prodotti culturali e società
Etnomusicologia e popular music - 2
Modello di ricerca culturale simile
– ricerca di dei valori simbolici della musica all'interno di un determinato gruppo sociale
• processi di continuità/variazione
• classificazione
• mito culturale del folk come “età dell'oro”
– teorie dell'omologia (Blacking)
– Lomax e la cantometrica
– Keil: omologie associative tra prodotti culturali e società
Etnomusicologia e popular music - 3
Jimi Hendrix, Gipsy Eyes
– 5 idee musicali primarie da cui si genera tutta la canzone
Musica e società - 1
Teoria delle sottoculture
– Sociologia dell'adolescenza, collegamento tra giovani e popular music
• Frith → interpreta i bisogni dei giovani
• Chabers, legame tra la nascita della popular music e la figura del teenager
Sottocultura: nuovo assemblaggio di materiali della cultura-madre tramite il bricolage
– Willis, Hebdige: relazioni di omologia tra stile di vita e manifestazioni legate alla musica
Comunicazione e popular music: Philip Tagg -1
Modo per avvicinarsi alla relazione musica e società, ma passando dalla musica stessa
– comunicazione musicale come processo che avvien tramite un codice
– segno in musica = musema
• legato alle convenzioni socio-culturali
• sostituzione ipotetiche
http://www.tagg.org/teaching/analys/SemioMus.ppt
Comunicazione e popular music: Philip Tagg -2
Scomposizione dell'oggetto in musemi
Selezione di pezzi con caratteristiche simili
– connotazioni extramusicali
• verso il significato?
Fernando (Abba)
http://uk.youtube.com/watch?v=u3LRFTRhyOI
http://www.youtube.com/watch?v=cKHiWgeWDyY
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 5
I concetti di modello e di estemporizzazione
Significazione primaria e secondaria
Strati e scatola sonora
Modello ed estemporizzazione - 1
Strutture ideali soggiacenti alla performance di una canzone
– azione dei musicisti ascritta al concetto di estemporizzazione (Caporaletti)
• concetto teorico che permette di rendere ragione di quanto accade nella pratica
• varianti della stessa canzone sono in rapporto rispetto al modello
Modello ed estemporizzazione - 2
Analisi paradigmatica (Ruwet)
– ripetizione come base del metodo
• priorità dei parametri che è possibile scrivere e vedere sulla pagina
• metodo paradigmatico e commutativo (cfr. Tagg)
Analisi generativa
– interazione tra strutture profonde e di superficie di un brano
– The Who, My Generation
Rif. bibliografico: Richard Middleton, Studiare la popular music, Milano, Feltriinelli, 1994, pp. 243/344.
Significazione primaria e secondaria - 1
Teoria dell'informazione: stimoli percepiti nella dialettica tra elementi ridondanti e nuovi
– musica come linguaggio temporale (sintagmatico)
– musica: non è un vero sistema linguistico
• significato “interno” (grammaticale) vs. “esterno” (culturale)
Significazione primaria e secondaria - 2
Significazione primaria: il significato della musica risiede nella musica stessa
– denotazione
Significazione secondaria: valore culturale/semiotico della musica legato ad essa in modo indiretto
– connotazione
• connessione con le strutture profonde del comportamento e della cultura (mito, fisiologia, etc.)
Strati compositivi e popular music
4 livelli strutturali comuni a gran parte delle canzoni popular
– basso (ritmo)
– batteria (scansione del tempo, groove)
– melodia (figura)
– riempitivo (stile)
• Propellerheads feat. Shirley Bassey, History Repeating (Decksandrumandrockandroll, 1998)
Rif. bibliografico: Allan F. Moore, Come si ascolta la popular music, in Enciclopedia della musica, vol. I, Il Novecento, Torino, Einaudi, 2001, pp. 701-718
Scatola sonora
Analisi del sound
– gerarchia strutturale delle parti che corrisponde alla loro presentazione nello spazio stereo
• rappresentazione tridimensionale:
– distribuzione stereofonica destra/sinistra
– altezza/ambito delle parti
– profondità = volume
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 6
Cover e popular music: parabola storica e tipologie di cover
Intertestualità e popular music
Cover: storia e tipologia - 1
Radici storiche del fenomeno delle cover tra anni Venti e Cinquanta
– momento spartiacque: cambiamento nel modello industriale editoriale/discografico
Anni Venti: diffusione del jazz e della radio
– 1914 → ASCAP, diritti di riproduzione fonomeccanica
– 1939 → BMI, alternativa all'ASCAP
– 1940, rinnovo dell'accordo tra radio ed editori
Rif. bibliografico: Luca Marconi, Per una tipologia e una storia delle cover, in Remix/Remake. Pratiche di replicabilità, Roma, Meltemi, 2006, pp. 209/228.
Cover: storia e tipologia - 2
ASCAP vs. BMI
– conflitto tra associazioni che è anche un confronto tra musiche diverse
• mainstream: Tin Pan Alley (cover da un testo scritto)
– privilegia l'esecuzione dal vivo
• generi di nicchia: country, blues, musica caraibica, etc. (cover da un'incisione)
– West End Blues: Louis Armstrong e King Oliver
Cover: storia e tipologia - 3
Pratica delle cover legata a un discorso di tipo commerciale: ci si rivolge a un pubblico simile cercando di emulare lo stesso successo
– repliche concorrenti in reperibilità
– repliche concorrenti in appetibilità: tentativo di modificare la canzone per renderla maggiormente appetibile a un pubblico diverso dall'originale (crossover)
• dinamiche anche razziali
Cover: storia e tipologia - 4
Anni Cinquanta:
– pubblico dei teen-ager
– supporti a 33 e 45 giri
– nuovi strumenti musicali
– nascita della radio a transistor
– nascita delle top forty
• centralità del parametro sonoro rispetto a quello compositivo
Cover: storia e tipologia - 5
Cover come operazione rifunzionalizzante: nuova funzione per un nuovo contesto
– sia a livello generazionale/sociale, sia razziale/etnico (crossover)
• ripresa della stessa canzone (cover)
• disco-risposta: dialogo tra la canzone e la nuova creazione
– See You Later, Alligator (B. Haley)
– See You Later, Allen Ginsberg (B. Dylan & The Band)
Cover: storia e tipologia - 6
Anni Sessanta: canzoni che vengono riprese con un
fine divulgativo (tradizionali)
– folk-rock: nuova funzionalizzazione che fa passare le canzone da un genere (e da un pubblico) a un'altro
• B. Dylan e The Animals, The House of the Rising Sun
– con la fine del decennio la cover come pratica massiccia smette di essere significativa dal punto di vista commerciale
• cover come omaggio o come critica
– Devo, (I Can't Get No) Satisfaction
Intertestualità e popular music - 1
Approccio mutuato dagli studi letterari (Genette)
– transtestualità come relazione di compresenza tra due o più testi (fenomeno multiplo):
• intertestualità: allusione, citazione, plagio (rapporto 1:1)
• paratestualità: rapporto tra il testo e le sue parti accessorie (titoli, capitoli, introduzione, illustrazioni, etc.)
• metatestualità: critiche, recensioni (testi che parlano di altri testi)
• architestualità: testi che appartegono allo stesso genere
• ipertestualità: elaborazione di un testo B (ipertesto) a partire da un testo A (ipotesto)
Rif. bibliografico: Serge Lacasse, Intertextuality and Hypertextuality in Recorded Popular Music, in Critical Essays in Popular Musicology, Aldershot, Ashgate, 2007, pp. 147/170.
Intertestualità e popular music - 2
Pratiche intertestuali nella popular music
– plagio: copia
– citazione: inserimento di un frammento di testo in un'altro
• allosonica: citazione parametri melodici/ritmici
• autosonica: ripresa del suono (sampling) e sua deformazione
– allusione: inserzione di frammento di testo che rimandano ad altre musice e canzoni
• The Beatles, Glass Onion
Intertestualità e popular music - 3
Pratiche ipertestuali nella popular music
– parodia: lo stile rimane invariato, cambia il soggetto
– travestimento: testo originale invariato, si lavora sullo stile musicale
– pastiche: diversità tra testo originale e variante, ricollocazione a livello di stile musicale
– copia
– cover: reinterpretazione di una canzone che riprende le caratteristiche stilistiche del suo autore
– remix:
• autosonico: brano originale + elementi nuovi
• configurazione di un nuovo brano dall'originale rinconfigurando gli elementi originali
– Aphex Twin, Heroes (D. Bowie)
Intertestualità e popular music - 4
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 7
Intermusicalità
Intermusicalità - 1
Studi sul jazz che coniano il termine per spiegare il passaggio di frasi, riff e melodie da un esecutore all'altro
– connessione con il passato
• consapevolezza rispetto quello che si sta citando, dialogo con il passato
– modo per intendere la pratica musicale all'interno del proprio contesto sociale
• metafora della conversazione nel jazz (I. Monson, Saying Something)
Rif. bibliografico: Ingrid Monsom, Saying Something. Jazz Improvisation and Interaction, Chicago, Unviersity of Chicago Press, 1996, pp. 97/132.
Intermusicalità - 2
Bakhtin: musica come sistema linguistico
– eteroglossia: presenza di diversi stili all'interno di ogni lingua, risultato di forze
• centripete: verso la standardizzazione, unificazione, egemonia
• centrifughe: decentralizzazione, competizione)
– musica afroamericana: nuovo livello di complessità data dalla ”doppia coscienza” (Du Bois)
Intermusicalità - 3
J. Coltrane, My Favourite Things
Intermusicalità - 4
Intermusicalità
– mette alla prova la competenza musicale degli ascoltatori e dei musicisti stessi
– mette al centro non solo elementi melodici, accordali o formali, ma anche dettagli legati alle qualità aurali del suono
• citazione da fonte scritta, dalla memoria o da fonte registrata
– messa in dialogo di due oggetti sia a livello di significati, sia a livello storico
Seminario: Musiche popolari contemporanee 2010-11
Alessandro Bratus
Lezione 8
I Basement Tapes come aggregato stilistico
Il caso di Ode to Billie Joe e Clothesline Saga
The Basement Tapes - 1
104 brani registrati da Dylan & The Band tra l’estate e l'autunno del 1967 a Woodstock
– “nastri della cantina”, registrazioni realizzate negli studi improvvisati nelle cantine (o in altre sale) delle case dei musicisti a Woodstock
– rimangono per molti anni una sorta di “segreto pubblico” nella discografia di Dylan, contengono molte canzoni inedite
– periodo particolare della carriera di Dylan, legato alla recente “svolta elettrica” dopo Newport 1965 (cfr. I'm Not There, No Direction Home)
Rif. bibliografico: Alessandro Bratus, `Guardate qui, mucchio di casinari da cantina': Bob Dylan al lavoro sottoterra, IASPM@Journal 1/1, 2010, http://www.iaspmjournal.net/index.php/IASPM_Journal/article/view/539/505.
The Basement Tapes - 2
formati in maniera praticamente paritaria da cover e brani originali
– concetto di autoriflessione (R. Middleton) come forza propulsiva della composizione popular
• elementi costitutivi tratti dalle diverse fonti trattati, selezionati, rielaborati secondo logiche analoghe, senza riguardo per la loro provenienza
• cover come riserva di materiali stilistici eterogenei
• messa a punto di uno stile originale, profonda rielaborazione dei modelli
The Basement Tapes - cover
Rock’n’roll
I Forgot To Remember To Forget (1955)
Confidential (1956)
Silhouettes (1957)
All American Boy (1959)
Baby Ain't That Fine (1966)
Country
Be Careful Of The Stones That You Throw (1949)
You Win Again (1952)
(Now And Then There's) A Fool Such as I (1953)
I Don't Hurt Anymore (1954)
Folsom Prison Blues (1956)
Belshazar (1957)
Big River (1958)
Cool Water (1959)
Waltzing With Sin 1 & 2 (1963)
Still In Town
Blues
You Gotta Kickin' My Dog Around (1916)
See That My Grave Is Kept Clean (1928)
I'm In The Mood (1951)
Flight Of The Bumble Bee
Soul
People Get Ready (1965)
Folk-revival
Joshua Gone Barbados (1963)
The Bells Of Rhymney (1965)
Rock Salt And Nails (1965)
Traditional
Bonnie Ship The Diamond
Come All Ye Far And Tender Ladies
Coming Round The Mountain
Down On Me
Going Down The Road
Hills Of Mexico
Johnny Todd
900 Miles
Ol' Roisin The Beau
Wildwood Flower
Young but Daily Growing
Classic (opera)
The Royal Canal (1954)
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 1
Canzone-risposta
– Billie Gentry arriva al primo posto delle classifiche americane il 26 agosto 1967, dopo essere entrata per la prima volta due settimane prima
– canzone-risposta?
• ignora le “regole” non scritte sul modello di partenza e sull'aderenza della canzone-risposta al modello
• caso particolare di appropeiazione di un universo stilistico associato a un'intera nazione
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 2
After a while we took in the clothes / And nobody said very muchJust some old wild shirts and a couple pairs of pants / Which nobody really wanted
to touchMama come in and picked up a book / An' Papa asked her what it wasSomeone else asked, "What do you care?" / Papa said, "Well, just because”Then they started to take back their clothes / Hang 'em on the lineIt was January the thirtieth / And everybody was feelin' fine
AA
BBCC
It was the third of June, another sleepy, dusty Delta dayI was out choppin' cotton and my brother was balin' hayAnd at dinner time we stopped, and we walked back to the house to eatAnd mama hollered at the back door "y'all remember to wipe your feet"And then she said she got some news this mornin' from Choctaw RidgeToday Billy Joe MacAllister jumped off the Tallahatchie Bridge
AABBCC
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 3
Similarità nel testo verbale:
– struttura strofica
– costruzione AAB (blues)
– feeling “documentario”
– scelte narrative di tipo didascalico
– bozzetti archetipici di vita quotidiana
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 4
║: Mi (I) Mi Mi Mi :║
La (IV) La La La
Mi (I) Mi Mi Mi
Si (V) Si Si Si
Mi (I) Mi Mi Mi
║: Re (V) Re Re Re :║
Sol (I) Sol Sol Sol
Re (V) Re Re Re
Sol (I) Sol Sol Sol
Re (V) Do (IV) Re (V) Re
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 5
Clothesline Saga e Ode to Billie Joe - 6
Crash on the Leeve (Down in the Flood) – strofa 1
Clotheline Saga: arrangiamento (I strofa)
Battute 1 (1) 2/11 (10) 12/35 (24)
2/6 7 8/10 11 12/14 15 16 17/
18
19 20 21/23 24 25/
26
27 28 29/31 32 33 34 35
Giro arm. A
Sezione Intro Str. 1 (false start) Str. 1
Chitarra 2
Chitarra 1
Voce
Basso
Organo
Piano
Ode To Billie Joe: arrangiamento
Battute 1/4 (4) 5/28 (24) 29/52 (24) 53/76 (24) 77/100 (24) 101/124 (24) 125/128 (4)
1/3 4 5/24 25/28 101/108 109/124
Giro Arm. A A A A A
Sezione Intro Str. 1 Str. 2 Str. 3 Str. 4 Str. 5 Coda
Basso
Archi
Voce
Chitarra