DIDATTICA INCLUSIVA
Semplificare obiettivi e attivitàper alunni con BES
ASSO, 18 novembre 2013
Insegnante Nicola Molteni – docente specializzato
BES
INDICAZIONI NORMATIVE
TIPOLOGIA DIDATTICA
ICF DF/PEI/PDFDIDATTICACOMUNE
PERCORSI INDIVIDUALI
OSSERVAZIONE
- Funzioni - Strutture
Attività personali
Partecipazione sociale
APPREND.COOPERATIVO
Tutoraggio
ADATTAMENTOCURRICOLO
- Adattamento obiettivi
- Adattamento materiali
Elementi funzionali
Progetto di vita
Evoluzionepotenziale
-Famiglia-Scuola-Extrascuola
CURRICOLOINTEGRATO
Autoregolazionecognitiva
- Semplificazione- Facilitazione- Operatività
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IL CONCETTO DI “BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE”
QUALSIASI DIFFICOLTA’, TRANSITORIA O PERMANENTE, DI TIPO PSICOLOGICA, MOTORIA, COMPORTAMENTALE,
RELAZIONALE, RELATIVA ALL’APPRENDIMENTO O DERIVANTE DA SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO O
CULTURALE
Le difficoltà di apprendimento comportano una difficoltà
nell’insegnamento
Un bambino ha un BES quando il suo funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo e nell’educazione incontra qualche problema.
Pertanto necessita di un intervento specifico e mirato all’inclusione.
Dall’ INTEGRAZIONE all’INCLUSIONE
INTEGRAZIONE INCLUSIONE
CLASSE ALUNNO
CLASSE
ALUNNO A
ALUNNO C
ALUNNO B
ALUNNO..
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Dall’INTEGRAZIONE all’INCLUSIONE
INTEGRAZIONE: - considera gli alunni disabili- considera prima l’individuo e poi l’ambiente- favorisce una risposta specialistica - ha una finalità compensatoria (AGISCE SUI “RESIDUI”)
INCLUSIONE:- considera tutti gli alunni- considera prima l’ambiente (contesto) e poi l’individuo- favorisce una risposta ordinaria (non speciale)- ha una finalità sociale: interazione tra tutti gli “ATTORI”
Nell’inclusione, l’approccio è MULTIDIMESIONALE e le risposte didattiche sono POLIDIMESIONALI.
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COMPLESSITA’ DELL’INCLUSIONE
INCLUDERE: modificare l’ambiente in funzione delle diversità al fine di consentire la piena espressione delle caratteristiche
individuali di ciascuno.
A. Complessità ambientale interna: � SCUOLA
C. Complessità funzionale dovuta alla disabilità � INDIVIDUALE(Non sempre GRAVITA’ = COMPLESSITA’)
B. Complessità ambientale esterna: � FAMIGLIA, EXTRASCUOLA
TENER CONTO DI ALCUNE CRITICITA’:
Necessità di NUOVI STILI DIDATTICI
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IL MODELLO ICF
• Partenza dallo STATO DI SALUTE , e non di malattia, del soggetto
Valutazione delle: - CONDIZIONI FISICHE - CONDIZIONI DI CONTESTO
FACILITANO O LIMITANO il funzionamento della persona
Tutti, in etàevolutiva,possono
incontrare difficoltà di varia natura
Si possono evidenziare BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
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PUNTI DI FORZA ICF
1. Fornisce una visione più completa della persona
2. Usa un linguaggio che prevede una visione ECOLOGICA
3. Considera lo stato di salute e il funzionamento di una persona = INTERAZIONE di molteplici fattori: - riferiti alla persona medesima- riferiti al contesto in cui vive
4. Fornisce una prospettiva che consente di costruire un PEI relativo a un possibile PROGETTO DI VITA
5. Coinvolge una MOLTEPLICITA’ DI “ATTORI” : famiglia, scuola, servizi sanitari, risorse del territorio
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Condizioni fisiche (disturbo o malattia)
Partecipazione sociale
Attivitàpersonali
Funzioni corporeeStrutture corporee
Fattori contestuali
Fattori ambientali
Fattori personali
Modello di funzionamento della persona proposto dall’OMS
IL PEI – OBIETTIVI – punto 3.0
1. OBIETTIVI FORMATIVI:- abilità sociali- abilità relazionali- autostima- tolleranza alle frustrazioni- crescita emotiva, vissuto personale- autonomia di base e procedurale- interesse- motivazione
2. OBIETTIVI COGNITIVI- ascolto- attenzione- memorizzazione (strategie)- comprensione- problem solving- organizzazione logico-temporale- comunicazione - percezione
IL PEI – INTERVENTI – punto 3.0
1. Specificare attività programmate per conseguire gli obiettivi
2. Descrivere i mediatori
3. Definire le esperienze concrete
4. Definire strumenti e mezzi
5. Scandire le informazioni in sequenze : step di lavoro
6. Scandire i tempi
7. Definire procedure chiare
IL PEI – MODALITA’ – punto 3.0
1. Definire organizzazione tempi, quantificazione programmazione individualizzata o personalizzata
2. Definire soggetti coinvolti
3. Definire raccordi tra doc. sostegno e doc. classe
4. Prevedere organizzazione interventi (individualizzati, piccolo gruppo…)
5. Regolare modalità di osservazione
6. Definire modalità di verifica: quando, chi, come, tipologia di verifica, spazi, tempi, strumenti
7. Stabilire modalità di collaborazione scuola/famiglia
8. Individuare tempistica per valutazione PEI
Le LINEE GUIDA per l’INTEGRAZIONE SCOLASTICAdegli ALUNNI CON DISABILITA’ (4 agosto 2009)
Struttura
Capitolo 1 Riferimenti normativi: - Art. 3 e 34 Costituzione - Legge 118/71 e Legge 517/77- Legge 104/92- DPR 24 febbraio 1994
Capitolo 2 L’organizzazione: USR / Rapporti interistituzionali
Capitolo 3 La dimensione inclusiva della scuola: - Il ruolo del dirigente scolastico- La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti - Il personale ATA e l’assistenza di base- La collaborazione con le famiglie
PAROLE CHIAVE delle LINEE GUIDA
FLESSIBILITA’: - Organizzativa : struttura scuola / classe / orario
- Didattica: uso di strategie e strumenti comuni, personalizzati e individualizzati
PROGETTO DI VITA: Orientamento fin dall’ingresso nel sistema scolastico
OBIETTIVI A MEDIO E LUNGO TERMINE
Correlati con il PEI Riferiti alla GLOBALITA’ della PERSONA
Creazione di una RETE per l’inclusione
CORRESPONSABILITA’: - Non solo “a carico del docente di sostegno
- Ruolo e funzione del docente di sostegno
- Ruolo e funzione dell’assistente educatore
- Ruolo e funzione del personale ausiliario
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DEL FUNZIONAMENTOICF
TRA DOCENTE DI SOSTEGNO E DOCENTE CURRICOLARE
Errate convinzioni
DOCENTE SOSTEGNO = unico titolare insegnamento personalizzato /individualizzato
DOCENTE CURRICOLARE = non possiede titolo o competenza per operare con alunno disabile.
DOCENTE SOSTEGNO = predisposto alla “cura” e al controllodell’alunno disabile
DOCENTE CURRICOLARE = non corresponsabile insegnamento ad alunno disabile
PERCHE’ UN’INTERAZIONE?
STESURA E REALIZZAZIONE PEI a carico di tutto il corpo docente
DOCENTI CURRICOLARI:
- conoscono meglio le caratteristiche delladidattica comune
-padroneggiano meglio i contenutidisciplinari
- conoscono meglio il curricolodella classe
DOCENTI SOSTEGNO:
- conoscono meglio caratteristiche dellepatologie
- conoscono meglio relative metodologie
- sono in grado di selezionare obiettivididattici personalizzati e/o individualizzati
ALUNNO CON BES
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
ANALIZZAobiettivi della classe
con docente curricolare
AVVICINA obiettivi individuali
a quelli della classe
STIMOLAclima di interazione
e inclusione
SCEGLIE quelli più adatti
all’alunno
ADATTAle attività
(materiali, strumentitempi…)
INSEGNANTE DI CLASSE
RIPASSO /APPROFONDIMENTOaspetto del programma
già affrontato
PERCORSIMETACOGNITIVIrispetto a strategie
e processi
ESPERIENZECOLLABORATIVE- tutoring tra alunni- apprendimento
cooperativo
OPERATIVITA’estesa a tutte le
discipline
DIDATTICADIDATTICA- comune
- individualizzata- personalizzata
- integrata
DOCENTE CLASSEDOCENTE CLASSEfavorisce
avvicinamento
ALUNNO CON BESALUNNO CON BES- integrazione- inclusione
- partecipazione- apprendimento
ADATTAMENTIADATTAMENTI- obiettivi- attività
- materiali- spazi/tempi
DOCENTE SOSTEGNODOCENTE SOSTEGNOavvicinaobiettivi
PATTO EDUCATIVO/FORMATIVOtra scuola e famiglia di alunni con DSA
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA
ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011
6.4 I Docenti“…..In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: …- prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti;- procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi
didattici individualizzati e personalizzati previsti;- attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo;- adotta misure dispensative;- attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti;- realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine
o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni, in particolare quelli con DSA, e non disperdere il lavoro svolto.
6.5 La Famiglia“La famiglia…- consegna alla scuola la diagnosi di cui all’art. 3 della Legge 170/2010;- condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuolaun patto educativo/formativo che preveda l’autorizz azione a tutti i docenti del Team - nel rispetto della privacy e della riserv atezza del caso –ad applicare ogni strumento compensativo e le strat egie dispensativeritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;
- sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno o studente nel lavoro scolastico e domestico;
- verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;- verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;- incoraggia l’acquisizione graduale dell’autonomia nella gestione dei tempi di studio,
nell’impegno scolastico e nelle relazioni con i docenti;- considera non soltanto il significato valutativo, ma anche formativo delle
singole discipline.”
DIDATTICA COMUNE
MODALITA’ PIU’ INCLUSIVE
- Avvicinamento esigenze dell’alunno- Partecipazione al compito
Adattamento obiettivi curricolari
- Obiettivi disciplinari comuni- Partecipazione al compito
Contatto tra competenze curricolo e competenze alunno
- Componente di attivazione- Componente di scoperta
Didattica per problemi reali
- Ruoli sostenibili- Partecipazione al compito
Apprendimento cooperativo
INCLUSIVITA’ATTIVITA’
PERCORSI EDUCATIVI E RELAZIONALI COMUNI
LABORATORI CREATIVI, ESPRESSIVI, PRODUTTIVI
- Costruzione di un libro, di una guida turistica…- Laboratorio di geografia: lo studio delle regioni - Laboratorio scientifico : esperimenti
Gruppi eterogenei rispetto al compito
- Stimolazione metafonologica- Esercitazione sulle quattro operazioni - Ripasso proprietà operazioni
Gruppi omogenei rispetto a un problema o compito
ATTIVITA’TIPOLOGIA GRUPPI
DIDATTICA INDIVIDUALE
EFFETTUATA IN RAPPORTO UNO A UNO
- Rinforzo- Acquisizione nuovi obiettivi- Semplificazione attività
Docente classe / alunno
- Rinforzo su obiettivi conosciuti- Acquisizione conoscenze/ abilitànon possedute
Alunno tutor / alunno con BES
- Rinforzo- Acquisizione nuovi obiettivi- Semplificazione attività
Docente sostegno / alunno
OBIETTIVIATTORI
NON NECESSARIAMENTE IN SPAZI ESTERNI ALLA CLASSE
PERCORSI EDUCATIVI E RELAZIONALI INDIVIDUALIIN RAPPORTO UNO A UNO
- Autonomie (personale e sociale)- Competenze comunicative- Competenze relazionali
Educatore / alunno
- Autonomia personale- Orientamento nell’ambiente scolastico- Competenze comunicative- Competenze relazionali- Autonomia sociale- Competenze minime di apprendimento
Docente sostegno / alunno
OBIETTIVIATTORI
ANCHE IN SPAZI ESTERNI ALLA CLASSE
PERCORSI DIDATTICI
ATTIVITA’ LIBERE ATTIVITA’ DI GRUPPO
ATTIVITA’ IN PICCOLO GRUPPO E INDIVIDUALE
ATTIVITA’PERSONALE E DI GRUPPO
- CONTENUTI COLLEGATI O MENO AL CURRICOLO- SOCIALIZZAZIONE
- INTERVENTI DI SOSTEGNO- INTERVENTI COMPENSATIVI
- RICERCA- CONSOLIDAMENTO- RECUPERO-APPROFONDIMENTO
OBIETTIVI PERSONALIZZATI E INDIVIDUALIZZATI
OBIETTIVI DIFFERENZIATI IN PARTE O COMPLETAMENTE
OBIETTIVI COMUNI ALLA CLASSE
PERCORSI INTEGRATIVI
PERCORSI INDIVIDUALIZZATI
PERCORSI PERSONALIZZATI
IL DOCENTE INCLUSIVO: le metodologie
PRODOTTI E PROCESSI
ADATTAMENTO DEI MATERIALI
TUTORING
STRATEGIE METACOGNITIVE
ADATTAMENTO DEGLI OBIETTIVI
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
AUTOREGOLAZIONE COGNITIVA
AVVICINAMENTO PROGRAMMAZIONI
INTERAZIONI PROSOCIALI
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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
SCOPO INSEGNAMENTO: rendere l’apprendimento SIGNIFICATIVO (Ausubel e Novak).
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
APPRENDIMENTOPER SCOPERTA
APPRENDIMENTO DEL SIGNIFICATO
ELABORAZIONE DEL SIGNIFICATO
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APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
ATTIVO INTENZIONALE COLLABORATIVO CONVERSAZIONALE
APPRENDIMENTODIALOGICO
RIFLESSIVOCOSTRUTTIVO
MATACOGNIZIONE CONOSCENZEPREGRESSE
Modello di STELLA - GRANDI
APPRENDIMENTO COOPERATIVO = INTEGRAZIONE SOSTENIBILE
NON SOLO rivolta ad alunni con abilità e competenze adeguatema a TUTTA LA CLASSE., compresi alunni con BES
Rispetto dell’INDIVIDUALITA’ di ciascun soggetto
INTEGRAZIONE delle differenti caratteristiche :conoscenze, abilità, competenze
LE DIVERSITA’ STIMOLANO L’APPRENDIMENTO
“Si può definire il Cooperative Learning come un insieme di tecniche di conduzione della classe grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento ericevono valutazioni in base ai risultati acquisiti “.Comoglio - Cardoso
“Ciò che il bambino può fare in cooperazione oggi, può farlo dasolo domani “ .Vygotskij
Le dinamiche cooperative si realizzano attraverso stra tegie e tecniche di attivazione dei gruppi, di collaborazione , di
cooperative learning, di turoring.
AVERE UNA PROPRIA RESPONSABILITA’
LAVORARE PER CHI NON FA NULLA
AVERE AIUTO DAGLI ALTRIAPPROFITTARE DEGLI ALTRI
LAVORARE CON GLI ALTRILAVORARE DA SOLI
Insegnamento con gruppo cooperativo
Insegnamento tradizionale
L’INTERAZIONE con compagni più capaci favorisce la ZONA PROSSIMALEDI SVILUPPO, definita come “distanza tra livello di sviluppo effettivo e livellodi sviluppo potenziale dell’alunno ottenibile attraverso attività di problemsolving svolte sotto la guida di un adulto o di compagni più capaci”.
Vygotsky
IL RUOLO DEL DOCENTE
Il docente cambia la scuola cambia
FACILITATORE ORGANIZZATORE
Da TRASMETTITORE di conoscenze a …
PROCESSI DI APPRENDIMENTO
Il docente svolge un ruolo di: • regia• strutturazione delle consegne• organizzazione dei materiali• facilitazione del lavoro di gruppo• osservazione delle:- modalità di lavoro- abilità comunicative- interazioni tra gli alunni
FINALITA’: RIMODULARE LE PROPOSTE SUCCESSIVE
TUTORING
Omogeneo/EterogeneoApprof./Rinforzo
Compagno della classeAlunno della classe
AsimmetricoRinforzo
Alunno di classe “inferiore”
Alunno della classe
AsimmetricoRinforzo
Alunno senza difficoltàAlunno disabile
A specchioDemotivante
Alunno disabileAlunno disabile
Asimmetrico Rinforzo
Alunno disabileAlunno senza difficoltà
RAPPORTOTUTEETUTOR
IL TUTORING EIL TUTORING E’’ UNO STRUMENTO PER FAVORIRE RELAZIONIUNO STRUMENTO PER FAVORIRE RELAZIONITRA ALUNNI CON ABILITATRA ALUNNI CON ABILITA ’’ DIVERSE.DIVERSE.
VANTAGGI PER ALUNNO CON DIFFICOLTA’: - riceve aiuto da compagni “più bravi” , “più competenti”- consegue obiettivi personalizzati- percepisce le situazioni in cui è coinvolto come accessibili perché
sono mediate da un compagno e non dall’adulto- assumendo ruolo di tutor comprende che è in grado di “fare qualcosa di
importante”
Riferimenti a Comoglio, Kagan, Sharan
VANTAGGI PER ALUNNO SENZA DIFFICOLTA’: - sviluppa un nuovo senso di competenza personale- acquisisce una maggior padronanza dei concetti e dei processi
insegnati
Caratteristiche del PEER TUTORING1. SCELTA del tutor e del tutee
2. FORMAZIONE delle coppie
3. SCELTA e distribuzione del materiale
4. DURATA dell’intervento di peer tutoring (la coppia rimane la medesima fino a che l’intervento non si è concluso)
5. ALLENAMENTO del tutor (attraverso modeling): - stabilire regole da rispettare- chiarire l’obiettivo dell’interevento di tutoring- insegnare a rinforzare le risposte corrette- dare suggerimenti su come intervenire in caso di comportamenti problema- facilitare l’autovalutazione
6. AMBIENTE FISICO : dove?
STRATEGIE per favorire l’apprendimento e l’interazione sociale
• ripropone modello dell’apprendimento cooperativo
• lavoro a coppia o in piccolo gruppoattività in classe
• risoluzione del compito non conosciuta, ricerca collaborativa di strategie
PEER COLLABORATION
• ripropone modello insegnate/alunno: un elemento conosce la soluzione del compito
• lavoro a coppia• ruoli di tutor e tutee
• attività in classe
• docente come fornitore di compiti
PEER TUTORING
ENTRAMBE LE MODALITA’ FAVORISCONO L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
GLI ELEMENTI DEL COOPERATIVE LEARNING
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA:- attenzione al “noi” e non all’ “io” � in singolo non può raggiungere gli
obiettivi previsti senza il gruppo e viceversa. - condivisione di risorse e spazi- ruoli complementari ed interconnessi- preoccuparsi non solo del proprio rendimento ma di quello del gruppo
2. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE E DI GRUPPO:- la partecipazione attiva di ciascuno favorisce il successo del gruppo- collaborare a favore del compagno in difficoltà per aiutarlo
3. INTERAZIONE SIMULTANEA E COLLETTIVA “FACCIA A FACC IA”:- la partecipazione è fondamentale per l’apprendimento- fiducia e impegno comune svolto in simultanea agli altri
4. SVILUPPO DI ABILITA’ SOCIALI:- apprendere comportamenti da adottare nei rapporti con gli altri
(es. volume basso, ascolto, accordo …)- sviluppare abilità di apprendimento per svolgere il compito in
modo efficiente- abilità di risoluzione dei conflitti, prendere decisioni, risolvere problemi
5. RIFLESSIONE (VALUTAZIONE): - riflettere e analizzare come si è appreso assieme- riflettere e analizzare come si è interagito- questionari di autovalutazione individuale e collettiva:
“Cosa abbiamo fatto di positivo?”“Come sono stati risolti i conflitti?”“Come fare per migliorare?”
Riferimenti a Comoglio, Kagan, Sharan
I GRUPPI1. Eterogeneità: a livello di :
- abilità- genere- classe sociale- differenza culturale
Essa favorisce il raggiungimento di una diversa ZONA PROSSIMALE DI SVILUPPO in relazione agli apprendimenti.Zona prossimale � distanza tra il livello attuale e quello che si può raggiungereIn collaborazione con persone differenti e con materiali significativi.
2. Autonomia: gli studenti imparano DA SOLIIl docente suggerisce e consiglia:- su richiesta del gruppo - in situazioni problematiche
Possibili due ruoli per i docenti: docente di sostegno supporto alle ab. sociali, docente curricolare supporto alle abilità cognitive.
3. Dimensione e localizzazione- gruppi composti da 3 o 4 elementi (non più di 6) rispettando i criteri di eterogenità- dislocazione in spazi separati per evitare interferenze
Vantaggi per alunni con BES:
- PROPRIO SPAZIO COGNITIVO
- PROPRIO SPAZIO SOCIALE
- AREA PROSSIMALE DI SVILUPPO
- AIUTO DA PARTE DEI COMPAGNI
- MAGGIOR MOTIVAZIONE
LE ABILITA’ SOCIALI
Alunni non possiedono competenze di collaborazione
Le ABILITA’ SOCIALI possono essere INSEGNATE
Esempi di abilità sociali: - abilità comunicative “faccia a faccia”: sapersi espr imere- abilità di ascolto- abilità nel saper chiedere informazioni- abilità nel saper dare spiegazioni - abilità nel saper riassumere- abilità nel saper dare incoraggiamenti- abilità nel saper risolvere conflitti
PER INSEGNARE LE ABILITA’ SOCIALI
• Inizialmente lavoro A COPPIE su compiti semplici e di breve durata
• Successivamente LAVORO DI GRUPPO con pochi elementi su compiti semplici
• Poi lavoro DI GRUPPO su compiti più complessi
• Spiegare la loro DEFINIZIONE (cosa vuol dire?)
• Far sperimentare ESERCIZI DI RUOLO (gioca a essere …)
• Far sperimentare SIMULAZIONI
• Rinforzare l’AZIONE o il COMPORTAMENTO RICHIESTO
• Utilizzare la RIFLESSIONE METACOGNITIVA in modo individuale e collettivo
ESEMPI DI ABILITA’ SOCIALI (McGinnis)
- Dar prova di autocontrollo- Chiedere un’autorizzazione - Non lasciarsi coinvolgere nei litigi - Accettare le conseguenze
- Conoscere le proprie emozioni- Comunicare le proprie emozioni - Cogliere le emozioni altrui - Capire le emozioni altrui
Abilità per controllare l’aggressività
Abilità di gestione delle emozioni
-Presentarsi agli altri- Avviare una conversazione - Chiudere una conversazione - Osservare le regole del gioco
-Ascoltare- Chiedere aiuto- Ignorare le distrazioni - Rivolgere domande
Abilità per fare o mantenere amicizie
Abilità prerequisite per la vita di classe
COMPITI E MATERIALI
I COMPITI • specificare l’ OBIETTIVO (descriverlo)
• stabilire SEQUENZA operativa (cosa si deve fare)
• indicare i criteri per la FORMAZIONE dei gruppi
• indicare le ABILITA’ SOCIALI attese, le forme di AIUTO da applicare
• specificare i RUOLI assegnati
• indicare i criteri di VALUTAZIONE del compito
• indicare i criteri di VALUTAZIONE della collaborazione
Al termine dell’attività il docente esprime un GIUDIZIO SUL LIVELLO DI APPRENDIMENTO e SUL LIVELLO DI FUNZIONAMENTO DEI GRUPPI.
I MATERIALI • SPIEGARE il materiale che deve essere utilizzato
• FORNIRE il materiale in modo organizzato
• DARE indicazioni sul materiale già in possesso daparte degli alunni (libro di testo)
• DIFFERENZIARE il materiale a seconda del compito diogni gruppo (gruppo di esperti)
• VERIFICARE che il materiale sia utilizzato in maniera pertinente
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ALTRE INDICAZIONI OPERATIVE
• il gruppo deve aver chiaro il compito da svolgere e gli obiettivi
• occorre definire in maniera precisa i tempi di lavoro
• le regole da rispettare devono essere esplicitate e visibili (scritte)
• ogni opinione od obiezione deve essere esplicitata con un perché
• si devono rispettare i ruoli distribuiti nel gruppo
• va individuato un portavoce del gruppo
• i ruoli devono essere assunti a rotazione (attenzione all’alunno div. abile)
• i componenti dei gruppi devono cambiare ciclicamente
• dopo l’attività va aperta una discussione sugli elementi negativi e positivi (riflessione metacognitiva)
COSTRUIRE UNITA’ D’INSEGNAMENTO
1. DEFINIREl’obiettivo didattico cognitivo
2. SCEGLIERE il contenuto
3. STABILIREla sequenza dei processi (strategie cognitive) orientata a conseguire l’obiettivo
didattico-cognitivo (task-analysis)
4. MODELLAREla struttura di interdipendenza sulla sequenza dei processi
INTERAZIONE PROMOZIONALE FACCIA A FACCIA
COMPETENZE SOCIALI
M. Comoglio
TECNICHEEsistono varie modalità di insegnamento cooperativo.I più diffusi sono 2.
LEARNING TOGHETER (Jhonson, Jhonson, Holubee, Roy)
• Gruppi eterogenei da 2 a 6 elementi
• Obiettivi didattici correlati a obiettivi contenuti nei piani di lavoro individualizzati
• Assicurare eterogeneità e diversità nei gruppi
• Organizzare lo spazio fisico per garantire interazione “faccia a faccia”
• Monitorare con osservazione continua
• Gruppi istruiti su particolari competenze sociali da acquisire o applicare
• Il docente organizza le attività e supervisiona il modo di lavorare
JIGSAW (Aranson, Slavin, Steinbrink)
Jigsaw I (Aronson):• gli alunni leggono sezioni individuali diverse da quelle lette dai compagni del gruppo• gli esperti si incontrano con tutti quelli che, in ogni gruppo, studiano lo stesso
materiale• gli esperti si preparano insieme• gli esperti rientrano nel gruppo base e spiegano ai compagni ciò che hanno appreso
Jigsaw II (Slavin):• gli studenti ricevono il materiale e la modalità in cui deve essere studiato• si ritrovano con gli esperti degli altri gruppi per discutere il proprio punto di vista• rientrano nel gruppo base per riferire ai compagni
Jigsaw III (Steinbrink, Sthal e altri):• si organizza la classe in gruppi base e di esperti• gli esperti si riuniscono e preparano l’argomento• gli esperti rientrano nel gruppo base e spiegano il loro argomento• dopo qualche tempo il gruppo si riunisce per ripassare
RISULTATI
Miglioramento o stabilizzazione dei risultatiNo regressione
Studenti senza difficoltà
Miglioramento delle prestazioni (alunni con BES)
Studenti in difficoltà
Nell’impegno e nei rapporti interpersonali (abilità sociali)
Incremento
Relativamente al lavoro svolto in competizione o individualmente
Esiti migliori
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GRIGLA PER LA STRUTTURAZIONE DI UNA UNITA’ DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Gruppo alunni
Risorse coinvolte
Obiettivi cognitivi
Obiettivi cooperativi
Criteri per la formazione dei gruppi
Individuazione dei ruoli(leader, reporter, osservatore, mediatore, timer, verbalizzatore …)
Spazi
Tempi
Materiali
Fasi di lavoro (per ogni fase indicare le modalità - a coppie, in gruppo, intergruppo- e i tempi di esecuzione)
1) 2)3)4)5) ………
Verifica e valutazione(prove strutturate, semi strutturate, non strutturate)(quale percorso metacognitivo)Vedasi: www.scintille.it
IL CURRICOLO INTEGRATO
COMBINAZIONE di obiettivi e argomenti di diverse aree disciplinari e/odiscipline per un raccordo articolato tra programmazione di classe e
individualizzata
Mezzo per soddisfare i bisogni educativi speciali degli studenti con disabilità
Adeguare la classe alle necessitàeducative e didattiche degli alunnicon sostegno
FAVORISCE la collaborazione tra insegnanti curricolari e specializzati
INTEGRAZIONE DEL CURRICOLO = tentativo di collegare le materiecurricolari
EISNER Le discipline insegnate possono essere integrate conunità tematiche
Evitare la frammentazione del sapere
Favorire la generalizzazione degli apprendimenti
Evitare ridondanze contenutistiche
Imparare informazioni maggiormente significative
Combina conoscenze e abilità di discipline diverse
VANTAGGI PER STUDENTI DISABILI
Si possono inserire elementi di alcune aree che solitamente sono omessinel curricolo tradizionale:
• l’autonomia
• le abilità sociali
• le strategie di apprendimento
AVVICINAMENTO DEGLI OBIETTIVI DELLA CLASSE A QUELLI DELLA PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALIZZATA
LE UNITA’ INTEGRATE
1. Progettazione condivisa
2. Conduzione congiunta delle lezioni
3. Stimolazione di interazione tra gli alunni nel rispetto delle competenze individuali
4. Momento valutativo
Gli obiettivi scelti potranno riguardare quelli relativi alla programmazione DI CLASSE e
PERSONALIZZATA, oppure TEMI GENERALI (Curricolo integrato)
SCHEMA DI PROGRAMMAZIONE E MAPPA SEMANTICA
1) Determinare il tema centrale : unità o capitolo o argomento di studio
2) Identificare discipline e argomenti connessi
3) Identificare conoscenze e abilità specifiche per ciascuna area o argomento
4) Predisporre risorse e materiali
5) Sviluppare strategie didattiche per insegnare conoscenze e abilità(pratica guidata e autonoma, apprendimento cooperativo…)
6) Prevedere tempi e modalità di verifica individuali e per la classe.
MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE
“… il coinsegnamento permette di raggiungere obiettivi altrimenti inarrivabili, in termini sia di apprendimento da parte degli alunni che di varietà e validitàdelle proposte didattiche …” J. Huber, 2005
UNITA’ INTEGRATA: • integrare diverse competenze dei docenti • integrare contenuti e abilità differenti• integrare materiali differenti • integrare tutti gli alunni con BES
FASI OPERATIVE• Individuare un tema integratore• Individuazione disciplina/e coinvolta/e e relativi obiettivi • Individuare materiali di lavoro • Individuare adattamenti per i vari alunni• individuare tempi/spazi/strumenti necessari• Individuare modalità di valutazione • Individuare ruoli dei docenti
SCHEMA DI PROGETTAZIONE
TEMA CENTRALE
DISCIPLINE
RISORSE E MATERIALI
OBIETTIVI (conoscenze e abilità)
STRATEGIE
PER INTEGRARE IL CURRICOLO(per alunni con DISABILITA’)
1. Programmare attentamente conoscenze e abilità che dovranno acquisire
2. Basarsi su obiettivi presenti nel PEI in riferimento a: Autonomia
Abilitàsociali
Strategie apprendimento
3. Procedere ad un’osservazione e valutazione sistematiche per individuare altre abilità necessarie
ABILITA’ DI AUTONOMIA PERSONALE E SOCIALE
- USARE IL DENARO
- USARE ALCUNI MEZZI DI TRASPORTO
- USARE IL MATERIALE SCOLASTICO
- USARE IL TELEFONO
- RISPETTARE REGOLE DI IGIENE
- AVERE CONOSCENZE SCIENTIFICHE CONNESSE A FENOMENIQUOTIDIANI
- RISPETTARE REGOLE RELATIVE ALLA SALUTE
- ATTUARE UNA LETTURA FUNZIONALE
ABILITA’ SOCIALI
- FARE AMICIZIA
- TROVARE ACCORDI
- CONVERSARE
- GESTIRE LE PROPRIE EMOZIONI
- RISOLVERE PROBLEMI
- CHIEDERE INFORMAZIONI
- CHIEDERE AIUTO
- EVITARE L’AGGRESSIVITA’
STRATEGIE DI APPRENDIMENTO
- LEGGERE E COMPRENDERE UN TESTO
- SCRIVERE RICHIESTE ED EMOZIONI
- COMPRENDERE LO SCOPO DELLA LETTURA
- ASCOLTARE
- UTILIZZARE AIUTI TIPOGRAFICI
- PROCEDERE AL PROBLEM SOLVING
- GESTIRE IL PROPRIO TEMPO
ESEMPI DI UNITA’ INTEGRATE
- I MEZZI DI TRASPORTO
- LE MALATTIE
- IL CODICE DELLA STRADA
- IL DENARO
- L’INQUINAMENTO
- IL RICICLAGGIO DEI RIFIUTI
- L’ALIMENTAZIONE
- LO SPORT
ESEMPIO DI UNITA’ INTEGRATA (mappa semantica)
Il codice della strada
Norme elementari
Il mezzo
Percorso casa/scuola
Il vigile
Il ciclista
Il pedone
La bicicletta
Utilizzo Struttura
Storia
Camminare
Strade
Arredo
Edifici
Segnaletica
Semaforo
Strisce
ExtraurbanaUrbana
Privati
Pubblici
Comune
Scuola
UNITA’ APPLICATIVE INTEGRATE
Rendono significativa” l’esperienza didattica, raccordando la programmazione individualizzata a quella di classe.
Le unità applicative integrate si basano su attività concrete e combinano i contenuti di due discipline.
Lo scopo è quello di aiutare gli alunni a cogliere le relazioni tra la disciplina insegnata e le sue applicazioni nella realtà di vita.
Le unità applicative integrate aiutano tutti gli alunni (con BES e senza problemi) a partecipare attivamente alle attività proposte, consentendo loro di raggiungere gli obiettivi specifici individuati nella programmazione.
Si favorisce, in tal modo, il livello di apprendimento e integrazione.
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Esemplificazione di una UNITA’ INTEGRATA
1^ lezione 2^ lezione 3^ lezione 4^ lezione 5^ lezione
Presentazione organizzatoreanticipato:preconoscenze
Gruppo cooperativo
Doc. classe e doc. sostegno: conduzione comunelezione; uso LIM
Tempi: 45 minuti Spazi: aula classe/aula LIM
Lettura di un brano sui vertebrati: -abilità comprensione-fare domande
Lezione frontale
Doc. classe conduceDoc. sostegno aiuta alunno div. abile e altri alunni con difficoltà
Tempi: 45 minuti Spazi: aula classe/aula LIM
Lettura di un brano sugli invertebrati: -abilità comprensione-fare domande
Lezione frontale
Doc. classe conduceDoc. sostegno aiuta alunno div. abile e altri alunni con difficoltà
Tempi: 45 minuti Spazi: aula classe/aula LIM
Lettura di due brani:Invertebrati e vert. -abilità comprensione-fare confronti-individuare dettagli
Gruppo cooperativo
I docenti stimolano i gruppi rispetto agli obiettivi sociali e cognitivi
Tempi: 60 minuti Spazi: aula classe/aula LIM
Presentazione in power point delle differenze tra i due animali analizzati
Gruppo cooperativo
I docenti aiutano i gruppi rispetto allarealizzazione del prodotto finale
Tempi: 120 minuti Spazi: aula classe/aula LIM/aula informatica
Titolo unità: “Vertebrati e invertebrati” – discipline: italiano – scienze - tecnologia
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Esemplificazione di una UNITA’ INTEGRATA
1^ lezione 2^ lezione 3^ lezione 4^ lezione 5^ lezione
Presentazione organizzatoreanticipato:preconoscenze
Per la classe e perl’alunno: ascolto e linguaggioespressivo
L’alunno in difficoltàverrà maggiormente aiutato ad esplicitare l’esperienza del séper un confronto sociale anche tramiteuso di disegni
Lettura di un brano sui vertebrati: -abilità comprensione-fare domande
Per la classe: - comprendere il testo- individuare sinonimi
Per l’alunno:- individuare nomidi animali- descrizione immagini- rispondere a semplici domande
(semplificazione del testo / uso maggiore di immagini)
Lettura di un brano sugli invertebrati: -abilità comprensione-fare domande
Per la classe: - comprendere il testo- individuare sinonimi
Per l’alunno:-individuare nomidi animali- descrizione immagini- rispondere a semplici domande
(semplificazione del testo / uso maggiore di immagini
Lettura di due brani:Invertebrati e vert. -abilità comprensione-fare confronti-individuare dettagli
Per la classe: -collegare informazioni- riassumere- individuare sinonimi e contrari
Per l’alunno:-rappresentaregraficamente-confrontare parole diverse (es. liscio-ruvido)- completare testo “bucato”
(semplificazione del testo / uso maggiore di immagini
Presentazione in power point delle differenze tra i due animali analizzati
Per la classe: - sistematizzareInformazioni - scrivere schemi
Per l’alunno:- realizzare/cercareillustrazioni da inserire nellapresentazione-completareschemi (con aiutotutor da parte di compagno)
Per tutti: presentazione lavoro alla classe
Obiettivi per la classe e personalizzati
ELEMENTI UTILI PER UNA COLLABORAZIONE EFFICACE
• condivisione di idee e materiali
• flessibilità delle risorse presenti
• elaborazione di progetti/programmi realistici, motivanti, significativi
• pianificazione dettagliata
• definizione di obiettivi chiari
• utilizzo di forme di comunicazione efficace
• attenzione ai bisogni educativi e alla personalità degli alunni
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RISORSE DA ATTIVARE SULLA CLASSE
1. Organizzazione scolastica generale � formazione classi , flessibilità orario 2. Spazi e architettura � articolazione spazi interni, posizione banchi3. Sensibilizzazione generale � favorire una cultura dell’integrazione e della
inclusione (attività di informazione, conoscenza) 4. Alleanze extrascolastiche � risorse educative e formative5. Formazione e aggiornamento6. Documentazione � per copiare o modificare idee e strategie – buone prassi7. Didattica comune � modalità più inclusive – lavoro su obiettivi disciplinari- Modelli di apprendimento cooperativo (ruoli sostenibili e partecipazione al compito)- Didattica per problemi reali (forte componente di attivazione e scoperta)- Individuare punti di contatto tra le competenze del curricolo e quelle dell’alunno- Adattamento degli obiettivi curricolari anche in presenza di scarse competenze8. Percorsi educativi e relazionali comuni � laboratori creativi, espressivi, produttivi.Gruppi omogenei rispetto a un problema/compitoEs: stimolazione metafonologica; esercitazione sulle quattro operazioniGruppi eterogenei rispetto a un problema/compitoEs: laboratorio “costruzione del libro”, laboratorio di fotografia
9. Didattica individuale � effettuata in rapporto uno a uno .- Docente di sostegno / alunno- Docente di classe / alunno- Alunno tutor /alunno BESAdattamento alle caratteristiche individuali dell’alunno.Non necessariamente in spazi esterni alla classe.10. Percorsi educativi e relazionali individuali � in un rapporto uno a uno
Obiettivi diversi:- autonomia personale - orientamento nell’ambiente scolastico - competenze comunicative- competenze relazionali (comportamenti problema)- autonomia sociale
11. Ausili, tecnologie e materiali speciali � risorsa per l’apprendimento 12. Interventi di assistenza e di aiuto personale � assistenza fisica 13. Interventi riabilitativi � logopedia, psicomotricità, ecc.14. Interventi sanitari e terapeutici � svolti da neuropsichiatri, psicologi , ecc.