7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
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Periodico informativo dellAssociazione Italiana Sommelier Veneto /www.aisveneto.it
Anno16-Numero1-Aprile2014-Period
icoTrimestrale-PosteItalianeS.p.A./Sped.A.P.D.L.353/2003
(conv.
inL.
27/02/2004n46)-art.1
com
ma1-NE/TV-ContieneI.P.-Prezzo
dicopertin
a2,5
01 14
ILVINOSECONDOME
LUCAZAIASIRACCONTA
PREMIECONCORSI
QUANDOLEAZIENDEPROMUOVONOLACULTURA
VIAGGIENOLOGICI
UNTOURNELLASTRADADELSAGRANTINO
LADEGUSTAZIONE
LAGRANDEVERTICALEDIPRIMOFRANCO
Veneto
SOMMELIER
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Dalla trentennale esperienza di ricerca scientifica del Laboratorio Polo, ampiamentediffusa ed operativa a livello mondiale in ambito enologico, nasce Atecnos,linnovativo brand produttore di lieviti ad inoculo diretto moltiplicati con metodonaturale, disponibili attivi allo stato liquido o cremoso. Atecnos si distingue per unametodologia unica al mondo, che rende possibile la replicazione dei processi naturalidi moltiplicazione del lievito, rendendo lazienda immune dai rischi comunementepresenti in natura: contaminazione e variabilit. Questi lieviti produconoantiossidanti e regolano lacidit totale in modo naturale. Sono indispensabili perla produzione di vini senza aggiunta od a basso contenuto di anidride solforosa.
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Comemadre naturalha fatto.
DISPONIBILEANCHE
BIOLOGICO
3 SOMMELIERVENETO 01/14
Cari colleghi, come avrete no-
tato, Il Sommelier Veneto,
ormai da sedici anni la voce
ufciale della nostra associazione,
cambiato. Nel formato, nella ve-
ste graca, nella formulazione dei
contenuti, nella periodicit. Da tri-
mestrale diventa semestrale. Due
numeri lanno (aprile e novembre)
caratterizzati da racconti, appro-
fondimenti, viaggi nelle storie del
vino veneto (ma non solo) e dei
suoi protagonisti. Due numeri da
collezione che mettono al centro
il ruolo del sommelier laddove si
intreccia con il mondo della pro-duzione e quello della ristorazione.
E il primo passo del nuo-
vo piano di comunicazione di Ais
Veneto che vedr pieno compi-
mento nel corso di questanno. La
strada che abbiamo deciso di in-
traprendere quella di una sem-
pre pi forte integrazione tra carta
e digitale, riconoscendo a ciascun
mezzo le proprie specicit: sulla
carta contenuti originali prodotti
senza lassillo della tempistica, sul
web le cronache di delegazione,
che ne rappresenteranno il cuore,
le news e tutto quanto attiene ad
una fruibilit immediata.
In contemporanea, sta
uscendo in questi giorni anche
la nuova rivista associativa di
Ais nazionale, cos, dopo gli in-
tensi giorni di Vinitaly, avremo
le nostre letture preferite a te-
nerci compagnia e ad aggiorna-
re la nostra insaziabile voglia di
cultura enogastronomica. Tutto
questo nellattesa del decollo del
nostro innovativo portale, che
andr a sostituire il vecchio
sito, tenuto forzatamente in vita
nei primi mesi dellanno per non
essere assenti dal web; sono cer-
to che il varo del nostro nuo-vo navigatore enogastronomico
segner una assoluta novit nel
mondo della comunicazione del
vino nellambito associazionisti-
co e non solo!
A maggio saremo ospiti di
Vino in Villa con lo svolgimen-
to del concorso per il migliore
sommelier del Veneto e questan-
no ci arriveremo ben organizzati
poich abbiamo istituito, con mi-
rato investimento, la palestra,
ossia la scuola di addestramen-
to per i concorsi, frequentata da
una trentina di potenziali cam-
pioni, coordinata da Graziano
Simonella, con la partecipazione
di docenti nazionali, esperti spe-
cicatamente in materia. Invito
tutti i giovani sommelier che in-
tendono perfezionare la propria
preparazione professionale ad
iscriversi nelle prossime future
edizioni di questa specica, qua-
licante scuola.
In autunno uscir la no-
stra guida ai vini del Veneto e la
presenteremo sontuosamente
al mega evento de Il Veneto al
300x100, sabato 27 settembre,
nella suggestiva cornice del ca-
stello di San Salvatore a Susega-na; il frutto di un meticoloso e
costante lavoro della nostra ec-
cezionale squadra di degustatori
ufciali, che, tappa dopo tappa,
percorrendo i territori delle Doc
e Docg del Veneto, ha reso pos-
sibile la produzione di dati e di
descrizioni di alta valenza pro-
fessionale. Questi stessi dati e
descrizioni organolettiche con-
tribuiranno signicativamente
alla redazione della nuova guida
Ais ai v ini dItalia, che sar pre-
sentata al 48 Congresso Nazio-
nale di Torino.
Unarivistarinnovataepresto
unportalewebriccoecompleto:lacomunicazionediAisVenetodiventapimodernaeimmediata.Inlineaconunatradizionechecivedeprotagonistinelladivulgazionediqualit
L'APPUNTO
NUOVIORIZZONTI
ll l i i i i i i l i l ii i li ll i l i i l i
l i i i li i i i l i l i li il i i ili i i ll li i . i i il i i l i il l li i i i li
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20 PROTAGONISTI ArturoStocchetti:
ilVenetoallariscossa
(deimercatiinternazionali)
22 IMITI FaustoMaculan:
lambasciatoredel Torcolato
26 UNRISTORANTE, UNACARTA LeCalandre:unacartadaprimato
28 UNODINOI NiccolBau:ilsommelier
conlapassioneperlastoria
30 FOCUS Laculturafraivigneti
diPaoloColombo
36 TRENDWINE Beauty&Wine
diPaoloColombo
40 ANTEPRIMA UnAmaronerinnovato
diPaoloBortolazzi
46 DEGUSTAZIONI Lagrandeverticale
diDinoMarchi
48 DEGUSTAZIONI Laverticaledeltrentennale
diPrimoFranco
diWladimiroGobbo
52 ILGOLOSOCURIOSO Custoza,finalmenteunavittoria
diMorelloPecchioli
56 ILCORRISPONDENTE LondonCalling
diNiccolPoli
60 ENOTURISMO LamagiadelSagrantino
64 ALLASCOPERTADI... Cile:travecchioenuovomondo
diMarco Carollo
SOMMARIO
SOMMELIERVENETOPeriodicodellAssociazioneItalianaSommelierVeneto
PROPRIETARIOAssociazioneItalianaSommelierVenetoViaSantaLucia,1331044Montebelluna(TV)
DIRETTORERESPONSABILEEddyFurlan
EDITOREECONCESSIONARIAPUBBLICITARIAEdimarcasasStradaComunaledelleCorti,[email protected]
PROGETTOGRAFICO
Sintetik.it
IMPAGINAZIONEMarikaReginato
IMMAGINIFOTOGRAFICHETuttiglientiediConsorzicitatineitesti,Gardin&Mazzoli,AntonioCampanella
FOTODICOPERTINAGiMartorana,pergentileconcessionedellAziendaAgricolaFattoriaGarboleTregnago(VR)
ANNO16-APRILE2014PeriodicosemestraleRegistrazioneTribunaleTrevisoN.1042del23ottobre1997IscrizioneR.O.C.N.14021Posteitalianes.p.a.Sped.A.P.D.l.353/2003(Conv.inL.27/02/2004N46)art.1comma1NE/TV
03 LAPPUNTO diEddyFurlan06 NEWS IlVenetoal300x100 S or si d A ut or e
Giornatanazionaledellacultura
delvinoedellolio
Docg:eccellenzaitaliananelmondo
08 ENOVIT Piccolisorsidinnovazione a cu ra di Paol oBo rtola zz i
12 MONDOOLIO Noviteapprofondimenti sullextraverginedioliva
acuradiFabioPoli
14 ILVINO,SECONDOME LucaZaia:ilvaloredelvinoveneto
18 LEFIRMEDELVINO LucianoFerraro:storiedivignaioli
INQUESTONUMERO
HANNOCOLLABORATO
AlessandroFiorini,
IvanaGuantiero,
MatteoGuidorizzi,
ClaudioSerraiotto,
FrancoSerena,
GiuseppePiovesan
7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
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DOCG,ECCELLENZEITALIANEALLARIBALTA
VINOEOLIO,ACCOPPIATAVINCENTE
Si svolger sabato 17 maggio in diverse sedi su tut-
to il territorio nazionale La Giornata Nazionale
della Cultura del Vino e dellOlio, evento organiz-zato dallAis nazionale. Una serie di incontri in cui som-
melier, medici, storici e altri esperti incontreranno ap-
passionati, addetti ai lavori e tutti coloro che desiderano
saperne di pi su due tra i prodotti fondamentali per
leconomia nazionale e motivo di orgoglio di tutta Italia.
La manifestazione ha ricevuto n dalla prima edizione la
medaglia di rappresentanza del presidente della Repub-
blica Giorgio Napolitano, che con questa onoricenza ha
voluto sottolineare limportanza del tema e la sensibilit
della massima carica dello stato per il mondo del vino,
dellolio, dei prodotti di qualit e della loro cultura. Per
maggiori informazioni sui luoghi in cui in cui si svolger-
anno gli eventi in contemporanea lo stesso giorno vi in-
vitiamo a consultare il sito Ais nazionale o quelli delle
segreterie regionali.
Info: www.aisitalia.it.
7 SOMMELIERVENETO01/14NEWS
Banchi dassaggio, degustazioni guidate e conveg-
ni, saranno di scena domenica 11 maggio presso
lAbbazia di Praglia per Docg: eccellenza itali-
ana nel mondo. Sar la terza edizione per il simposio
nazionale dedicato interamente alle Docg italiane, un
evento organizzato dallAssociazione Italiana Somme-
lier del Veneto e coordinato dalla delegazione di Padova.
Obiettivo della manifestazione quello di favorire il con-
fronto tra aziende produttrici e consumatori per scambi-
are reciproche opinioni in un clima disteso ed elegante.Levento si aprir al pubblico alle 9,30 con il convegno:
Qualit e Tipicit: Comunicare il valore di un vino.
Qualit intesa come rispetto, devozione per le antiche
tradizioni, ma anche instancabile ricerca del meglio,
cura meticolosa di ogni dettaglio, in ogni momento della
produzione, in grado poi di imporsi sui mercati di tut-
to il mondo. Questi saranno i temi che i diversi relatori
affronteranno nel corso del convegno. Dalle ore 11 alle
20 seguiranno i banchi dassaggio di circa 100 aziende
che racconteranno i loro prodotti deccellenza. Anche in
questa terza edizione alcuni esclusivi appuntamenti la
faranno da padrone. Da non perdere Nel bicchiere di
Roberto Gardini, una serie di degustazioni guidate dal
grande sommelier professionista dedicate ad alcuni vini
importanti. A seguire Conquistatori di popoli, dove la
passione dei viticoltori e il duro lavoro in vigna creano le
condizioni ideali per produrre uve qualitativamente ec-
cellenti destinate alla produzione di grandi vini. E per
nire al buon vino sar abbinato il buon cibo con degus-
tazioni di tipicit gastronomiche venete e padovane, una
selezione di prosciutti e formaggi artigianali e di prodotti
da forno e dolci della tradizione padovana. Per il pro-
gramma dettagliato vi rinviamo al nostro sito ufciale.
Info: www.aisveneto.it.
ILVENETO
AL300X100:
APPUNTAMENTO
ASETTEMBRE
Torna il 27 settembre, dalle 10 alle 20 al Castello
di San Salvatore di Susegana (TV), levento Il
Veneto al 300 x 100, ovvero 300 vini di 100
produttori per rappresentare il meglio dellenologia re-
gionale. Organizzata da Ais Veneto la manifestazione of-
frir, come gi negli anni scorsi, un ricco programma di
degustazioni ed un convegno. Ai banchi di assaggio dei
vini, selezionati dai sommelier veneti, faranno da cor-
nice gli immancabili abbinamenti con le tipicit gastro-
nomiche trevigiane e venete. Il tutto nello splendido cas-
tello, situato allinterno di un borgo del XIII secolo, che
sorge sulle colline ricamate di vigneti che si estendono
tra Conegliano e Valdobbiadene e che hanno ispirato un
pittore come il Cima e il poeta Andrea Zanzotto. Per il
programma completo della manifestazione vi rinviamo
al sito www.aisveneto.it.
Info: Gheusis, tel. 0422 928954
VILLEVENETE
&AMARONE
ASORSIDAUTORE
NEWS
6SOMMELIERVENETO01/14
Torna puntuale come ogni estate Sorsi dAutore.
Vino e parola si contaminano in scenari dal fas-
cino senza tempo nella kermesse che, giunta
questanno alla sua quindicesima edizione, d appun-
tamento tra giugno e luglio 2014 per celebrare cultura,
tradizioni e luoghi veneti riconosciuti a livello internazi-
onale. Confermata la formula della m anifestazione. Os-
piti del mondo dello spettacolo, della cultura, della mu-
sica e del giornalismo nazionale degusteranno, assieme
al pubblico e guidati da un sommelier di Ais Veneto,
alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane nelle
seguenti Ville Venete, tra le pi suggestive presenti sul
territorio: Villa Venier di Mira (VE), Villa dei Cedri di
Valdobbiadene (TV, nella foto), Villa Pojana di Pojana
Maggiore (VI), Villa Breda di Ponte di Brenta (PD). Tra
le novit di questedizione si inserisce levento collaterale
in programma a Villa Allegrini di Fumane (VR): una
giornata-evento omaggio alla storia dellAmarone.
In equilibrio tra tradizione e contemporaneit, la mani-
festazione si conferma unica nel suo genere, soprattuttograzie allaccostamento di personaggi noti al grande
pubblico a due eccellenze del made in Italy: il patri -
monio vitivinicolo offerto questanno dalle cantine
dellAssociazione Famiglie dellAmarone e quello stori-
co-architettonico rappresentato dalle Ville Venete, tute-
late dallUnesco a partite dal 1996. La manifestazione
un progetto della Regione del Veneto, Istituto Region-
ale Ville Venete, Fondazione Aida, realizzato in collabo-
razione con lAssociazione Famiglie dellAmarone, con il
sostegno di Recoaro, del Consorzio Tutela del Formaggio
Asiago, di Crick, la partecipazione dellAis Veneto. Gli in-
contri ad ingresso libero e gratuito (fno ad esaurimento
posti) e si terranno alle ore 21. Previa prenotazione sono
inoltre in programma delle visite guidate alle ville.
Info: Fondazione Aida, tel. 045 8001471 - 045 595284
[email protected] - www.sorsidautore.it
7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
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9 SOMMELIERVENETO01/14
Prezzo: 24,00
Roberto CastagnerAcquavitiVia Bosco, 25
31028 Visn di Vazzola - TV
Tel.: 0438 793811
www.robertocastagner.it
Prezzo: 18,00
Villa Rinaldi s.a.sVia San Lorenzo, 74
37038 Soave - VR
Tel.: 045 7613228
www.villarinaldi.it
ENOVIT
Eccoci alla Distilleria Castag-
ner, dove con 40 anni di espe-
rienza e da quasi 20 il mastro
distillatore Roberto Castagner un
imprenditore innovativo della grappa
con prodotti che corrono i tempi ed
in alcuni casi li anticipano. Alla base
sempre eccellente materia prima
mantenuta fragrante grazie al suo sis-
tema brevettato Grappa system, tun-
nel di lm plastico nei quali lieviti
enologici fermentando sviluppano un
ambiente anaerobico sano e protet-
tivo. Innovazione anche nelle grappe:
pensiamo alla Torba rossa e Torba
nera 3, 5, 7 e 10 anni, dove lesclusivo
sistema di tostatura delle vinacce svi-
luppa aromi unici propri degli Scotch,
che la grappa non vuole copiare ma
interpretare offrendo in unione i suoi
profumi primari. E proprio per es-
altare queste doti ecco una batteria
unica di grappe da vitigni autoctoni di
Cru Italiani. Un meraviglioso tour per
lItalico stivale e le sue tipicit che es-
altano le differenze e quindi la peculi-
arit: Aglianico dei Taurasi, Cabernet
Piave, Chardonnay di Trento, Greco
di Tufo, Moscato dAsti, Nero dAvola,
Primitivo del Salento, Prosecco Val-
dobbiadene, Raboso del Piave ed in-
ne il Zibibbo di Trapani che degus-
tiamo assieme: cristallo nel cristallo
in profusione continua ed appagante
di ori di zagara, melone giallo, pasta
di mandorla, macchia mediterranea,
corteccia darancia. Si ritrova tutto al
palato, dove la gentilezza si abbrac-
cia con dissentante mineralit sapida.
Unica come lItalia.
Il signor Rinaldo Rinaldi ci ac-
coglie nella splendida sede della
propria azienda, maison Villa
Rinaldi con grande entusiasmo, il
calore e lintensit che trasmette nel
raccontare il proprio cammino colpis-
cono perch disegnano una person-
alit di grande carisma e dinamicit.Rammaricato mentre ci racconta
dellalluvione del 2001, si rivela im-
mediatamente entusiasta e orgoglioso
per aver avviato, partendo da quella
brutta avventura, una nuova fase di
rinnovamento tecnologico della lin-
ea di produzione. Fortunatamente
la barricaia dislocata al primo piano
dellazienda rimasta intatta, nessun
condizionamento quindi sui vini in af-
namento. Due le linee di produzione
principali: una per i vini spumanti me-
todo classico, realizzati con uve colti-
vate in Alto Adige (chardonnay e pinot
nero) da conferitori dati e seguiti da
personale specializzato dellazienda
e laltra per lAmarone della Valpoli-
cella, ottenuto da uve coltivate nella
zona classica. Per entrambe la prima
fermentazione avviene sul posto, poi
il mosto viene trasportato presso la
sede di Soave, dove viene messo ad
afnare in barrique, rigorosamente
a bassa tostatura, nuove e di 2 - 3passaggio. I vini sostano nelle cis-
terne di acciaio solamente durante le
fasi di tiraggio e assemblaggio. In de-
gustazione Rinaldi Premire Brut,
sboccatura 2013 100% chardonnay
colore giallo paglierino intenso e
brillante con spuma persistente e ne.
Intrigante e delicato il bouquet di rosa
bianca, biancospino e pera. Decisa la
nota minerale che bene accompagna
il delicato balsamico. Piacevole quan-
to divertente al palato, dove la setata
morbidezza sostenuta da freschezza
e mineralit. Ottimo in versione aper-
itivo, lo suggeriamo in abbinamento a
unorata al tegame.
GRAPPAMILLESIMAZIBIBBODATRAPANI2010Castagner
RINALDIPREMIREBRUT-LAPRIMACUVEVillaRinaldi-Spumante
8SOMMELIERVENETO01/14
ENOVIT
S elva Capuzza si trova sulle ven-tilate colline a sud del Lago diGarda. La zona dominata dal-la torre di San Martino della Battaglia,
monumento che ricorda il sanguinosoevento bellico del 24 giugno 1859 dalquale nacque la Croce Rossa Internazi-onale. una delle pi piccole denomi-nazioni dItalia: la San Martino della
Battaglia, un vino che no a met degli
anni ottanta si equivaleva per quantitdi produzione con il Lugana. Il Campodel Soglio nasce nel 1988 con lo scopodi salvare questo vino dallestinzionee per alcuni anni stato anche lunicotestimone di questa Doc. Parlare diquesto vino signica anche parlare di
unuva che qui non ha pi un nome,dopo che nel 2008 la Comunit Euro-pea ha vietato luso del nome tocai.La proposta pi accreditata Tuk, il
nome in dialetto bresciano con cui er-ano chiamate le uve di tocai e signica
piccolino, piccolo pezzettino, comelacino di questuva.Le uve del Campo del Soglio proven-gono da un vigneto con pi diquarantanni, ma il 2012 un vinoancora giovane che esprime al nasofresche note minerali accompagnateda delicate fragranze di glicine e erbearomatiche. La frutta a polpa bianca ancora in secondo piano, ma certa-mente esploder fra un paio danni,quando il vino raggiunger la sua ma-turit e si fonder con le spezie dolci,come testimonia la preziosa verticaledelle annate che il titolare Luca For-mentini ci ha offerto, un emozionante
viaggio tra profumi e aromi da ricord-are per eleganza e nezza.
a cura di Paolo Bortolazzi
CAMPODELSOGLIO2012PodereSelvaCapuzza-SanMartinodellaBattagliaDoc
Avviso agli enonauti: bollicineevolute a tiratura limitata inarrivo! Marco Buvoli un am-malato damore per il Pinot Nero.Passione scaturita nella sua prima vitada girovago commerciale, oltre che daldna paterno. Un garagista che non si famancar nulla per sperimentare e otte-nere il suo vino ideale. Bollicine cesel-late sia nelle basi, ricorrendo anche auna piccola solera, oltre che nella scel-ta del terreno, una sommit di collinadallesposizione idonea che prendetutta la luce del mattino e nello stessotempo al riparo dal forte caldo pomer-idiano, con lari rispettati e forticati
ricorrendo alla coltivazione biodi-namica. Batteria entusiasmante quella
degustata: the last but do not the list
il Pinot nero fermo e il possente TPS,
Temporaneo Piacere dello Spirito daShiraz, suo secondo amore, inseritonel vigneto di Merlot del pap. Tante
e appaganti le bollicine: il Quattro, il
Cinque, il Sette, lOtto, come pure ilPas dos, lExtra Brut. Tutti blanc de
noir differenti non solo per gli anni suilieviti, da cui i nomi, ma anche per ildosaggio e per la presenza o meno di
barrique e di ne ossidazione nei vini
base. Anche il Ros, che beviamo as-sieme: rosa antico, consistente nel bic-chiere. Un del di rara persistenza al
naso: melograno, rosa canina, buccia
darancio, pompelmo rosa e in apertu-ra sottobosco umido. Presenza tattileimportante al palato, sia per spina aci-da di primordine che per la mineralitappagante, il tutto in un succo che ri-trova la ricchezza del naso.
BUVOLIROSBRUTOpificiodelPinotNero-Vinospumantediqualitbrut
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7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
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11 SOMMELIERVENETO01/14
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ENOVIT
Secondo capitolo nella proposta
di Pinot Nero di questa piccola
azienda storica dei Colli Berici
che avevamo gi avuto modo di in-
contrare nellottobre del 2010 in oc-
casione di una degustazione della
versione vinicata in bianco, vinoequilibrato e armonico dove la decisa
mineralit tipica della zona era piace-
volmente avvolta dalla nota glicerica
per un sorso avvolgente e di spic-
cata bevibilit. Motivo della nostra
visita una orizzontale dei prodotti
dellazienda che ci ha permesso di
individuare alcuni elementi comuni
che rappresentano le peculiarit del
territorio e la losoa produttiva
dellazienda stessa; fragranza, miner-
alit ed eleganza dei profumi sono le
caratteristiche principali che accomu-
nano tutti i vini che abbiamo degusta-
to. Alla seconda annata di produzione,
il Pinot Nero 2012 vinicato in rosso
svela tutta la sua emozionante gio-
vent in un bel rosso rubino, intensoe luminoso. Bouquet di viola fresca,
pepe nero e profumi balsamici, ha un
sorso polposo di ciliegia e rosa con il
tannino ancora giovane ma sempre
collaborativo e avvincente. Finale lun-
go che si esprime con note di vernice
e alcol di rosa, il corpo deciso e ben
sostenuto dalla mineralit. Molteplici
le possibilit di abbinamento, ma una
su tutte ci sembra la pi appropriata:
letto di cervo e ribes rosso.
Fautori dellapprezzamento
internazionale dei Rossi del
Montello sin dagli anni 60 e gi
negli anni 80 produttori di un metodo
classico capace di raggiungere lusing-hieri riconoscimenti. Ugualmente abi-
li da oltre un decennio nel proporre un
Prosecco che grazie alla sua eleganza
capace di reggere il confronto con
quelli di Valdobbiadene. Giusto pre-
supposto questo per produrne una
versione Indigena, cio da fermentazi-
one dei soli e bizzarri lieviti propri del
vitigno, legando quindi al territorio in
modo indissolubile linformale bol-
licina. Lunga ma necessaria presen-
tazione per onorare lultima creatura
di Loredan Gasparini, quelli del Capo
di Stato, se non si era ancora capito,
che abbiamo lonore di presentare e
degustare in anteprima assoluta: un
Asolo prosecco superiore rifermen-
tato in bottiglia. Dalla Vigna Monti,
che si sempre distinta per qual-
it, impiantata nel 1975 e collocata a
circa 150 metri di altitudine, una se-lezione champenois di nove mesi con
struttura da metodo classico, capace
di preservare comunque le caratter-
istiche olfattive del vitigno. Dosatura
minima, tre gr/l, in una pressione at-
mosferica Saten. Beviamolo quindi
questo lucente paglierino tenue dalle
nissime bollicine. Non esuberanza
ma compostezza nella complessit con
pera kaiser, cedro, gelsomino in amal-
gama su pasta lievita appena sfornata.
Spumoso e gentile al palato evidenzia
freschezza e mineralit in un contesto
ampio ed equilibrato. Persistenza de-
gli stimoli di rilevante lunghezza.
VIGNAMONTI2012METODOCLASSICOLoredanGasparini-AsoloProseccoSuperioreDocg
VECCHIOVIGNALONE2012CollediBugano-IgtVeneto
10SOMMELIERVENETO01/14
ENOVIT
Largo ai giovani! Ne abbiamo
proprio bisogno quando sono
come Andrea Masat, il bocia
pronipote di quel Giovanni fondatore
dal quale tutto inizi. Col diploma
della scuola enologica di Conegliano,
prossimo alla laurea in enologia aUdine e il non trascurabile sostegno
dei genitori, ha improntato il futuro
dellazienda di famiglia. 25 ettari di
propriet e 25 da conferitori dislo-
cati sulle due diverse zone: Pramag-
giore ricca di caranto, largilla tipica e
Pradipozzo con terreni pi organici di
medio impasto. Ricorre allagricoltura
integrata con idonei sesti dimpianto
riducendo al minimo i trattamenti.
Due carte dei vini offerte, lOrnella
Bellia, per un uso quotidiano e la Ter-
repiane per la ristorazione frutto di se-
lezione e ricerca. Tra lampia batteria a
disposizione e in parte degustata, ci pi-
ace ricordare, linformalit appagante
del Bocia Rosso, alter ego di Andrea,
petillant abboccato, vino ufciale di
Griglie roventi che ne testimonia la
versatilit di abbinamento. Agli op-posti il Gio1929 in onore del nonno,
dove nel dosaggio del legno si ha con-
ferma della buona mano dellerede. A
voi proponiamo leleganza del Sauvi-
gnon, che brilla nel bicchiere con la
sua veste paglierina tenue, senza ec-
cessi varietali al naso, intreccio di ori
di sambuco e di rosa bianca, pesca a
pasta chiara e pompelmo giallo. Equi-
librio gustativo giocato sulla freschez-
za e che in unione a una mineralit di
ottima statura offre un sorso disse-
tante e appagante.
Siamo in una delle aziende che
rappresentano leccellenza del-
la denominazione Lison Pra-
maggiore, cio da Borgo Stajnbech
dove Adriana e Giuliano non paghi deisuccessi di critica e di pubblico ottenu-
ti con il 150 Lison Classico Docg e il
Sauvignon Bosco della Donna, pro-
pongono il loro Traminer. Vitigno or-
mai internazionale, nato non aroma-
tico in Alto Adige nell800, migrato in
Alsazia e poi nel Palatinato. Ha subito
mutazioni nel diffondersi anche per
la contaminazione del Savagnin Ros,
acquisendo nellevoluzione caratter-
istiche pi spiccatamente gewurz; i
nuovi cloni proposti nel post losseri-
co hanno poi chiuso la pratica conseg-
nandocelo come lo apprezziamo oggi.
Predilige i terreni marno-calcarei,
argillo-sabbiosi e granitici in unione
a esposizioni riparate che ha trovato
nella pianura veneta orientale. Mani
sapienti e lungimiranti sono un altro
ingrediente fondamentale, soprattutto
in alcune zone tendenzialmente quan-titative. Ed ecco quindi la nostra afa-
tatissima coppia anche in questo caso
prediligere senza indugio densit el-
evate, rese ridotte su una maturazione
che dia concentrazione e bevibilit.
Apprezziamolo dunque: ne oro lu-
cente, complesso e appagante al naso,
maturit di albicocca e buccia di man-
darino in confettura, zenzero fresco in
un oreale di ginestra. Ben gestita la
genetica morbidezza al palato del viti-
gno proposta in simbiosi a un giusto
calore tra stuzzicante supporto fresco
e dissetate richiamo minerale. Lun-
ghezza fruttata.
SAUVIGNONTERREPIANE2012OrnellaBellia-LisonPramagioreDoc
TRAMINERAROMATICO2012BorgoStajnbech-IgpdelleVenezie
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7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
7/35
13 SOMMELIERVENETO01/14
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37030 Mezzane di Sotto - VR
Tel./Fax: 0458880665
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MONDOOLIO
Siamo sul lato est dei Colli Ber-
ici, si lascia la pianura e ci
sinerpica sulle tortuose strade
che percorrono le colline; le ordinate
di vigneti e oliveti, ma anche il ras-
sicurante disordine di tante macchie
boschive. Poco prima di Barbarano
ecco, immersa nella natura, sul colmo
di una morbida collina, la villa pa-
dronale: difcile non innamorarsene.
Cos stato anche per Letizia e Bruno
che hanno acquistato la propriet, i
10 ettari tra bosco e vigneto ma anche
400 olivi che sono diventati i gli pre-
diletti di Letizia. E cos, in pochi anni
con passione, senza nascondere le
difcolt di fare un lavoro che le era
completamente sconosciuto, eccola
andare a scuola, frequentare un corso
di potatura in Liguria, uno di assaggia-
tore di oli, poi il curiosare da frantoi-
ani con maggiore esperienza e inne
lacquisto di un moderno frantoio per
fare il suo olio. Le cultivar presenti
sono la rasara, il leccino, il frantoio e il
pertegaro. Lolio da poco spremuto al
naso verde di foglia, con le note dolci
delle erbette cotte e il carciofo. In boc-
ca, nonostante lannata piovosa che di
solito smorza le caratteristiche, me-
diamente amaro, lungo, persistente e
armonico, decisamente piccante.
Con circa 4mila ulivi tutti in
collina, Mirko Sella uno dei
produttori pi attenti alla cos-
tante qualit dei suoi oli e alle novit
tecnologiche che possono garantirla.
Lannata 2013 stata disgraziata come
la nostra economia: la oritura non
stata uniforme, la ligagione avvenutain periodi diversi, lestate stata calda
e umida, un attacco di tignola ha fatto
perdere il 10% della produzione, la
maturazione stata scalare. Il troppo
caldo spinge verso oli non stabili e pi
amari, inoltre diventano pochi i giorni
di perfetto punto di maturazione nei
quali operare la raccolta per puntare
al miglior prodotto. Ecco quindi la
scelta di produrre un olio nuovo, Il
Morbido, 100% grignano, franto per
a dischi per ottenere una dolcezza
maggiore e un olio piacevole da subi-
to. Dolce al naso, fruttato delicato con
sentori di sfalcio quasi asciutto, un
leggero amaro in entrata, poi un pic-
cante medio che lancia in persistenzaed appena si smorza ritorna la dolcez-
za della frutta secca, nel complesso un
olio gi da ora equilibrato e molto pi-
acevole, aspettando che nel frattempo
laltro grande grignano denocciolato
Monte Guala temperi qualche as-
perit tipica del suo intrigante carat-
tere irruento e balzano.
MAGIADIBARBARANOOlioExtraverginediOliva
SANCASSIANOIlMorbido-OlioExtraverginediOliva
12SOMMELIERVENETO01/14
MONDOOLIO
Breve trasferta sulla sponda
bresciana del lago di Garda;
il clima mite e solo la vista
del Baldo innevato ci ricorda che sono
i primi giorni di gennaio. Lazienda
ha 10 ettari a oliveto, no al 2001 si
conferiscono le olive, poi ha deciso di
frangere da s orientandosi verso la
produzione di oli solo denocciolati di
alta qualit. La molitura terminata e
tutti i macchinari sono completamente
smontati e riposti ordinatamente su
tavoli, lindi come fossero strumenti
chirurgici. Raccolta con ausilio di
scuotitore della pianta, lavorazione
entro le sei ore, rese dal 6 all8%, nes-
sun contatto con laria in nessuna
fase, anche limbottigliamento sotto
vuoto. Si producono: il Leccino mono-
cultivar, elegante e intrigante di erba
appena tagliata ed erbe aromatiche,
speziato e pepato; il Numero Uno, che
storicamente il nome del primo olio
prodotto, da un blend di oli da diverse
cultivar (leccino, casaliva, favarol, ros-
sanel, gargn, trepp, mitria, regina del
garda, raza e cornarol), tutte raccolte
e frante separatamente, con gusto de-
ciso e persistente. Ci soffermiamo sul
terzo, la Casaliva monocultivar, che ci
rivela la forza di una casaliva di solito
gentile e delicata nel sud del lago. Al
naso la tipica mandorla dolce poi il
carciofo, curiose ed eleganti note agru-
mate, continui e diversi ricordi di erbe
aromatiche. Ingresso amaro e piccante
di media intensit, che poi si accom-
pagnano alla dolcezza in una lunga ed
elegante persistenza.
Due insegnanti di citt in pen-
sione, la signora Lucia e il
marito Giuseppe, tre gli
ormai grandi con le loro strade nel
mondo, ma che da piccoli passavano
tutto il tempo libero nella vecchia
casa dei nonni materni, sulle colline
di Nogarole Vicentino, a nord ovestdi Vicenza. Morti i nonni, cosa fare
di quei terreni persi nella boscaglia,
scomodi e tanto poveri di prospettive
economiche quanto ricchi di affetti e
di ricordi? Un po per provare, si pi-
antano nel 2005 i primi olivi in una
zona a 450 m di altitudine, dove non
ci sono mai stati; si vede che resistono
bene, solo qualche pianta muore per il
gelo. Oggi sui tre crinali pi dolci ri-
volti a sud ovest ci sono 1.500 piante
di grignano, leccio nostrano, frantoio
e favarol, e le intenzioni sono di allar-
gare limpianto, acquistare un piccolo
frantoio, restaurare la vecchia casa
che guarda la valle, rimettere in sesto
i lari di vecchie vigne, incrementare
anche la produzione di ciliegie biolog-
iche (gi 120 i ciliegi). Le Passioni unolivaggio (miscela di olive) che si pre-
senta al naso con un erbaceo da foglia
di ulivo e pomodoro, un leggero spi-
nacio di giovinezza che lascia il posto
al carciofo, un fruttato medio con una
punta di spezie; in bocca un amaro leg-
gero e un piccante medio, abbastanza
lunghi, una chiusura in dolcezza con
tutte le parti che si amalgamano senza
protagonismi per fare un olio davvero
ne ed elegante.
a cura di Fabio Poli
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7/22/2019 Sommelier Veneto n. 1-2014
8/35
15 SOMMELIERVENETO01/14
Non certo un caso se abbiamo scelto di
inaugurare la nuova veste del nostro gior-
nale, orientata verso un approfondimento
maggiore delle tematiche enologiche, con Luca
Zaia. Il Governatore del Veneto, in carica dal 2010,
sempre stato legato al mondo del vino in tutta la
sua carriera. Diplomatosi allIstituto enologico di
Conegliano, ha rivestito le cariche di assessore re-
gionale allagricoltura e turismo dal 2005 al 2008 e
quindi di ministro delle Politiche agricole dal 2008
al 2010, nel quale risolse lo spinoso caso delle espor-
tazioni di falso Brunello di Montalcino. Insomma,
Zaia il vino lo conosce bene e lo ha sempre difeso.
Governatore, come giudica il settore vini-
colo veneto nel momento attuale?
Lo giudico molto buono. Il Veneto lo scorso
anno ha prodotto uve per coprire il 3,2 per cento
della produzione mondiale. Si tratta di quasi 9 mil-
ioni di ettolitri. La sola provincia di Treviso pro-
duce l1,3 per cento del totale planetario e quella di
Verona l1,1 per cento. Lo scorso anno il valore dei
vini e mosti esportati dagli operatori veneti stato
pari a 1 miliardo 587 milioni di euro, che signica il
31,5 per cento del valore dellintero export vitivini-
colo dellItalia, primo paese produttore al mondo.
Siamo i portatori delle principali innovazioni in un
segmento economico che tra i pi antichi della
storia, con la rivoluzione del Prosecco da una parte,
lAmarone dallaltra, accanto ad una tradizione chi
si fonda sul territorio e per la maggior parte su viti-
gni autoctoni. Insomma: i vini del Veneto sanno
farsi valere sempre pi nellapprezzamento dei con-
sumatori e nei mercati italiani e internazionali. Per
leconomia regionale un settore in buona salute,
anche se in un contesto mondiale fragile, che crea
valore e immagine, del quale forse si parla meno
rispetto a prodotti di altre regioni italiane. Ma credo
che questo dipenda soprattutto dalla pubblicit, pi
che dalleffettivo posizionamento di mercato.
Quali le principali eccellenze che andreb-
bero maggiormente promosse?
Intanto promuoviamo le eccellenze che
crescono anche in quantit, il Prosecco prima di tut-to, che come numero di bottiglie vendute nel mondo
ha superato lo Champagne e la cui quantit prodot-
ta destinata a crescere in ragione dellentrata in
piena produzione dei vigneti pi recenti. Aggiungo
peraltro, a fronte di quanti nel mondo guardano
soprattutto al vitigno (penso in particolare ai paesi
non produttori, a partire da quelli europei), che a
contendersi il primato mondiale di fama nel mer-
cato sono oggi soprattutto due vini di territorio,
Prosecco e Champagne, appunto. Sono peraltro
convinto che tutti i grandi vini del Veneto merit-
erebbero una maggiore promozione ovunque. Ma
in mercati vasti, che si dipanano nei cinque con-
tinenti, possiamo ragionevolmente operare sulle
produzioni pi caratteristiche che hanno una massa
critica signicativa, come ad esempio il Soave, ma
LUCAZAIA:ILVALOREDELVINOVENETO
IlGovernatoredelVeneto,incaricadal2010,inaugurailnuovocorsodellanostrarivistaconlesueriflessionisuiviniveneti
ILVINO,SECONDOMELucaZaia
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non solo. Puntare su vini di nicchia, per una regione
come la nostra, diventa pi un fatto aziendale che
di marketing generale del made in Veneto. Se vo-
lessimo puntare sul Malanotte, ad esempio, certa-
mente avremmo come riferimento un prodotto di
eccellenza, ma con un numero di bottiglie limitato.
Il vero problema piuttosto mantenere un sag-
gio equilibrio tra prodotto offerto e richiesta del
mercato, in modo da non svilire nessuno dei tanti
protagonisti della nostra enologia che, non dimen-
tichiamolo, lunica al mondo in grado di coprire
ogni tipo di esigenza e di gusto: dal bianco leggero
ai rossi a lungo invecchiamento, dai vini passiti allo
spumante in tutte le sue espressioni.
Quale il ruolo della Regione in questo senso,
in particolare nella promozione allestero e
nella tutela contro le imitazioni?
Abbiamo un ruolo istituzionale che si rifer-
isce agli investimenti effettuati in conanziamento
tra sistema privato e risorse comunitarie, che con
la prossima programmazione potremmo spenderenon solo per la promozione nei paesi terzi ma anche
in quelli che aderiscono allUnione. Abbiamo poi un
ancora pi delicato ruolo di cogestione della qual-
it del vigneto veneto, dove sosteniamo i processi
di miglioramento e di equilibrio del mercato. Ci si-
amo ritagliati anche uno spazio sostenendo nanzi-
ariamente interventi a tutela dei consumatori dalle
imitazioni e dai trucchetti di un mercato che cerca
di guadagnare sulla scia della nostra meritata fama,
sostanzialmente cercando di ingannare o truffare
chi non ha salde conoscenze sul vino. Qui il discorso
si allarga, peraltro, alla grossa questione del made
in Veneto e made in Italy agroalimentare, che sec-
ondo alcune ricerche subisce un danno di circa 60
miliardi lanno per i falsi che in tutto il mondo si
richiamano al prodotto italiano. In questa battaglia,
che esiziale strategica, vorremmo peraltro avere
a anco tutto il sistema produttivo, mentre anche
alcune multinazionali nostrane preferiscono bar-
camenarsi e tenersi le mani libere.
Un suo giudizio sul lavoro dei sommelier
nella promozione e divulgazione del vino
veneto.
Quello dei sommelier, cos come quello del-
la ristorazione ad ogni livello, un ruolo essenziale
per la valorizzazione dei nostri vini, che dovrebbero
comparire in testa a tutte le liste dei vini di ogni lo-
cale situato nel nostro territorio. Sembrerebbe una
cosa normale, lo si fa ovunque in Francia. Da noi
troppo spesso si punta o ai nomi pi noti in assoluto
oppure a vendere il vino che si ha in cantina, piutto-
sto che quello che pi soddisfa il consumatore. Sono
ancora troppi gli esercizi pubblici che pensano di
guadagnare spendendo meno sulla materia prima,
piuttosto che offrendo il prodotto con il miglior rap-
porto prezzo/qualit. Qualcosa sta cambiando, ma
siamo ancora indietro e questo percorso andrebbecompiuto pi velocemente, tenuto anche conto che
in Veneto pernottano circa 16 milioni di turisti, che
generano una presenza ogni 6 registrate in Italia,
e che sono per il 65 per cento stranieri. Un turista
che soddisfa le sue aspettative, che viene preso per
la gola in senso qualitativo anzich nel portafoglio,
un turista che torna e che ci promuove, moltipli-
cando il valore del territorio.
Per chiudere una domanda personale: qua-
li sono i vini veneti che preferisce?
Io sono per i vini di territorio anche nella ta-
vola di ogni giorno, e poich sono trevigiano cerco
un Prosecco, un Raboso, un colli di Conegliano, un
Montello. Ma quando mi muovo in altre province
del Veneto, e mi capita spesso, cerco i vini locali,
sapendo che avr sempre delle piacevoli sorprese.
17 SOMMELIERVENETO01/1416SOMMELIERVENETO01/14 ILVINO,SECONDOME
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Veneziano, 54 anni, dal 2001 giornalista di
cronaca sulle pagine del Corriere della Sera,
Luciano Ferraro stato folgorato sulla via
di Bacco agli inizi degli anni Ottanta dalla frequen-
tazione con Mauro Lorenzon, gestore dellEnoiteca
la Caneva a Jesolo, una delle prime enoteche con
mescita dItalia. Con lui visita vigne e vignaioli in
giro per il Veneto, e da questa esperienza nasce la
guida Enoteche del Veneto (1986), con prefazi-
one del grande Luigi Veronelli, da cui impara, come
spiega lui stesso, che dietro a ogni vignaiolo c
una storia da raccontare. Pubblica poi, sempre as-
sieme allamico Mauro, la guida Enoteche dItalia
(1996). Il direttore del Corriere, Ferruccio De Bor-
toli, lo incarica quindi di curare un inserto dedicato
al mondo del cibo e del vino, che prosegue tuttoggi,e dal 2012 scrive sul blog enologico del Corriere on-
line, DiVini, da subito molto seguito. La sua ul-
tima fatica il libro Vignaioli e Vini dItalia, la pri-
ma guida mai realizzata sui vini dal Corriere della
Sera e uscita lo scorso ottobre in edicola ( disponi-
bile anche nello store online del Corriere al prezzo
di 12,90 euro), scritta a quattro mani insieme al cel-
ebre sommelier Luca Gardini, che comprende due-
cento produttori e i loro migliori vini.
Trentanni a contatto col mondo del vino,
quindi, a raccontarlo con cura e passione, soprat-
tutto con un attenzione a chi ci lavora. Un mon-
do che ha vissuto e sta vivendo su profonde tras-
formazione. Direi che oggi c molto fermento
racconta Luciano Ferraro , grazie allo spuntare
di nuove iniziative e ad un crescente interesse sul
vino. Rispetto a trentanni fa, soprattutto dopo lo
scandalo del metanolo, il vino sta vivendo una fase
di rinascita, dovuta allincremento della qualit,
cercando di soddisfare i nuovi gusti dei consuma-
tori, e allassenza di inganni. A partire dagli anni
Novante e sino al Duemila ci si concentrati molto
sul gusto internazionale, quello dettato dai grandi
guru americani, oggi vedo invece una riscoperta
della variet, della territorialit e dellunicit, as-
petti su cui il nostro paese pu offrire tantissimo.
E per quello che riguarda il Veneto, la sua
regione? C stata una crescita enorme del Mondo
Prosecco continua Ferraro , grazie ad un grande
lavoro fatto dai Consorzi e dai produttori sulla qual-
it, specie quelli dellarea storica di Conegliano Val-
dobbiadene. Poi c stata la grande acclamazionedellAmarone negli ultimi 10-15 anni, che ha visto
triplicate le sue vendite e dove alcuni produttori
ormai vendono per il 90% allestero. Qui si la-
vorato molto sullimmagine, ma questa corsa non
deve intaccare la qualit del prodotto. Il Veneto
comunque una regione ricca di personaggi da val-
orizzare e di aziende che meriterebbero una mag-
gior risonanza, anche a livello internazionale. Penso
ad esempio a Loredan Gasparini, azienda che si era
un po persa anche a causa delle tristi cronache gi-
udiziarie che coinvolsero il fondatore, il Conte Piero
Loredan, ma capace ancora di realizzare ottimi vini,
o a Monte dei Ragni, piccola cantina produttrice di
un Amarone davvero eccellente, e simbolo di una
nuova sensibilit, al di fuori dei soliti schemi.
LUCIANOFERRARO:
STORIEDIVIGNAIOLILafirmadelCorrieredellaSeraelasuagrandepassioneperilvino
LEFIRMEDELVINO
19 SOMMELIERVENETO 01/1418SOMMELIERVENETO01/14 LEFIRMEDELVINO
Luciano
Ferraro
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21 SOMMELIERVENETO 01/14
Un grande sogno, quello di riunire in un
unico grande stand itinerante, per le fere
vinicole internazionali, tutti i Consorzi di
tutela veneti. E la strada intrapresa da Arturo Stoc-
chetti, titolare della Cantina del Castello e dal 2004
presidente del Consorzio del Soave, eletto a mag-
gio dellanno scorso nuovo presidente dellU.Vi.Ve,
lassociazione che riunisce quasi tutti i consorzi di
tutela veneti. Una sorta di Consorzio di secondo
grado, ma che pu svolgere proprio la funzione di
collante fra le diverse realt regionali, in particolare
nellattivit di promozione sui mercati esteri.
E un ruolo sicuramente importante, che
per me fonte di soddisfazione e di orgoglio rac-conta Stocchetti anche perch rappresenta una
realt vitivinicola di primo piano a livello interna-
zionale. Basti pensare che se lItalia oggi il primo
paese al mondo per esportazioni di vino, queste
provengono per il 30% dalla nostra regione. Una
regione-vigneto di quasi 80 mila ettari, dai quali si
ricavano quasi 8 milioni e mezzo di ettolitri di vino
di cui oltre 3,7 milioni prodotti nelle aree vocate a
Doc e Docg. DellU.Vi.Ve fanno parte 24 Consorzi
di tutela, con due eccellenze riconosciute a livello
internazionale spiega il neo presidente , larea
del Prosecco Doc e Docg, capace di produrre oltre
300 milioni di bottiglie e superando questanno per
la prima volta lo Champagne, e quella dellAmarone
della Valpolicella. A seguirle ci sono altre zone di ec-
cellenza e di assoluto primo piano anche sui mercati
esteri come quella del Soave, 70 milioni di bottiglie
prodotte lanno, del Bardolino e di tante denomi-
nazioni pi piccole ma comunque ricche di storia
e di prodotti di alta qualit. Deve essere comunque
chiaro che obiettivo principale dellU.Vi.Ve, che
rappresenta lanello di congiunzione tra il mondo
dei produttori di vini a denominazione e le varie is-
tituzioni regionali, rimane sempre quello di tutelare
prima di tutto linteresse delle singole aziende, dalle
pi grandi alle pi piccole, e promuoverle soprat-
tutto in ambito internazionale. Negli scorsi anni ab-
biamo svolto questattivit toccando praticamente
tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dal
Canada al Messico, e prossimamente continueremosu questa strada, con la partecipazione ad esempio
al prossimo ProWein assieme a 45 aziende.
Dopo la recente partecipazione alla London
Wine Fair e una missione promozionale in Russia, a
Mosca e a San Pietroburgo, il programma promozi-
onale dellU.Vi.Ve proseguir dal 16 al 20 giugno
con la partecipazione a VinExpo di Bordeaux, dove,
in collaborazione con lIce, prevista una degus-
tazione dedicata ai vini da vitigno autoctono, a cui
prenderanno parte moltissime aziende. Gli assaggi
saranno guidati dal Professor Attilio Scienza. Con
lautunno U.Vi.Ve focalizzer invece la sua attenzi-
one sul mercato americano e su quello canadese a
cui si aggiungeranno la Cina ed i mercati del Sud
Est Asiatico.
ARTUROSTOCCHETTI:ILVENETOALLARISCOSSA
(DEIMERCATIINTERNAZIONALI)ParlailpresidenteU.Vi.Ve.,lorganismocheracchiudegranpartedeiConsorziditutelaveneti
PROTAGONISTI
20SOMMELIERVENETO01/14 PROTAGONISTI
Arturo
Stocchetti
Quattromani
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23 SOMMELIERVENETO 01/14
considerato lambasciatore del Torcolato diBreganze, che grazie a lui diventato unodei pi importanti vini da dessert al mondo.Infaticabile, esuberante, con una voglia continua discoprire e di mettersi in gioco, Maculan sempre
stato fedele al motto di una piccola azienda pergrandi prodotti. Piccola s, ma che grazie al suoentusiasmo ed alla sua inventiva ha saputo scaval-care gli stretti conni di questo incantevole paese
di collina incastonato nelle Prealpi venete, terrenoideale per variet come cabernet sauvignon, merlot,pinot bianco, grigio e nero, chardonnay, tocai e so-prattutto la vespaiola, luva da cui si ricava quel pas-
sito sublime che il Torcolato. Sono vignaiolo datre generazioni racconta , gi mio nonno avevainiziato a produrre vino, poi subentrato mio padrenel dopoguerra, producendone di sfuso soprattuttoper bar e osterie, e adesso conduco lazienda as-sieme alle mie due glie, Angela e Maria Vittoria. Il
mio primo ricordo legato al vino? Risale a quandoavevo appena 5 o 6 anni: ruppi una damigiana di
vino nendoci addosso con una macchinina a peda-li. Un segno premonitore? Forse. Sicuramente un preavviso che lattrazionefra Maculan e il vino segnata profondamente nel
suo dna. Il passo successivo pare ovvio: frequenta
la Scuola Enologica di Conegliano e da l, a met de-gli anni Sessanta, inizia a sperimentare sul vino difamiglia, realizzando le prime bottiglie da 750. Er-ano tempi duri ma io ho sempre cercato di ottenere
la qualit reale dei vini ma soprattutto di scoprirecome ottenerla. Ho pensato prima di tutto a rimod-ernare le attrezzature di cantina, un nuovo frigo, lapressa orizzontale, limpiego dellazoto. Negli anniSettanta ed Ottanta sono arrivati i primi successi. Eho cominciato a fare esperienza allestero, soprat-tutto in Francia per imparare la selezione dei grap-poli. Nel 78 ho portato la prima barrique, quandoancora nessuno sapeva cosa fosse. Nell85 ho realiz-zato i primi vigenti da 10 mila viti ad ettaro. Neglianni Ottanta ho avuto la folgorazione della Califor-nia, che sentivo molto pi vicina a noi della Francia,E l che ho imparato che la qualit bisogna anche
sapersela inventare. Da l sono iniziati i successi dicritica e pubblico, grazie anche ad enogastronomicome Franco Tommaso Marchi, Vincenzo Buonas-sisi e Luigi Veronelli.
LANASCITADELGRANDETORCOLATO
Oggi lazienda dispone di 42 ettari di vigneticon cui si producono 700 mila bottiglie lanno,per un export che tocca circa 50 paesi. Principedellazienda sicuramente il Torcolato, un vinostorico della zona di Breganze, che nel 95 ha otte -nuto il riconoscimento a Doc. Ma in verit agli inizi
qui non lo beveva nessuno racconta Maculan ,
piuttosto lo si regalava, anche perch la produzioneera molto bassa, appena qualche centinaio di bot-
FAUSTOMACULAN:LAMBASCIATOREDELTORCOLATO
HaportatoilTorcolatodiBreganzeincimaalmondo.Prossimoobiettivo:lanciareigrandirossidelsuoterritorio
IMITIFaustoMaculan
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13/35
formaggio. Sempre con grande rispetto per luva e
con lobiettivo di ottenere una qualit almeno pari
a quella del vino. Dopo la sda (vinta) sui vini da
dessert, per Maculan ora per tempo di altre im-
prese. La sda adesso con i rossi. Sulle classiche
dei vini pi buoni del mondo su 100 ben 90 sono
rossi. E una sda che accettiamo volentieri, anche
perch possiamo lavorare su terreni vocati e con
tutti i lari di viti disposti lungo lasse nord-sud. Ci
piace lavorare guardando anche al passato, utiliz-
zando sistemi pneumatici e di gomma per rispet-
tare le bucce, producendo quindi vino solo ad alta
qualit. Cos sono nati il Fratta, blend di cabernet
sauvignon e merlot, e il Crosara, 100% merlot.
MACULAN,ILCOMUNICATORE
Un grande vignaiolo, dunque, ma soprat-
tutto un grande comunicatore, e lo dimostra lo
stretto rapporto di Maculan anche con il mondo dei
sommelier. Il mio legame con lAis dura ormai da
moltissimi anni racconta , i miei primi viaggi
a Bordeaux li ho fatti accompagnato dallattuale
presidente veneto Eddy Furlan. Ho anche tenuto
delle lezioni e ho partecipato a numerosi congressi.
Molte degustazioni, inoltre, si svolgono qui da noi
in azienda e lultimo progetto quello di Alba Vitae,
liniziativa di solidariet per la quale abbiamo mes-
so a disposizione il nostro Fratta in formato Mag -
num. Credo che la sommellerie abbia sicuramente
dato un grande contributo al miglioramento della
conoscenza del vino in Italia.
E questo successo si ampliato anche
allestero, dove i vini italiani, spinti anche da una
ristorazione di qualit, vanno molto bene. La
strada devessere quella di produrre vino buono
a prezzi concorrenziali difendendone il marchio.
E proprio lestero la grande sda, per Maculan,
sempre aperta. Anche se siamo solo Breganze enon certo i grandi nomi come Prosecco o Amar-
one, stiamo ottenendo un buon successo. Nei vini
dolci, dove in genere c poca quantit e poca qual-
it, i nostri principali concorrenti sono alcuni Vin
Santi toscani, dei Sauternes e qualche vino di Pan-
telleria. Ma una cosa certa: una volta che rag -
giungiamo una certa posizione nel mercato, sap-
piamo mantenerla bene.
25 SOMMELIERVENETO01/14
Evento nazionale dedicato agli spumanti italiani
IT.-QOrganizzato da5/6 ottobre 14Villa BraidaMogliano Veneto TV
tiglie. Io ho cercato di introdurre le mie conoscen-
ze di enologia e quelle acquisite dopo un viaggio a
Sauternes per vedere come facevano il vino l e per
studiare lappassimento delle uve, aggiungendo un
uso corretto degli antiossidanti. Poi, per allargare
la produzione e la sperimentazione, ho perfno im-
piantato 5.000 viti di Semeillon (quello usato per il
Sauternes), cercando sempre la grande qualit. Ma
per lanciare il Torcolato ci volevo anche un pizzico
di fortuna. La folgorazione arrivata col Picolit,
elogiato del grande Veronelli, che ha iniziato a far
conoscere al grande pubblico vini da dessert.
Ma se il Picolit poi rimasto un vino di
nicchia, per colpa anche di una congenita scarsit
produttiva, il Torcolato invece cresciuto esponen-
zialmente, tanto da diventare uno dei migliori vini
da dessert, da bere in accompagnamento ai dol-
ci ma anche con i formaggi. Grazie soprattutto
allaumento di qualit nella ristorazione spiega
Maculan , che ha cominciato a proporlo sempre
pi spesso. Credo che la chiave del suo successo sta
soprattutto nel grande equilibrio fra acidit e zuc-
cheri, che lo rendono un vino armonico, avvolgente,
persistente, mai stucchevole e di alta bevibilit.
Inoltre un vino che si mantiene bene anche
nel tempo. Tutte le annate dal 1987 ad oggi sono
bevibilissime se non ottime. Ma al grande speri-
mentatore questo non bastava. Se il Torcolato pi-
ace cos tanto, perch non riproporle in altre vesti?
Grazie al successo del Torcolato siamo riusciti a
realizzare una serie di sottoprodotti, dalle grappe
con le vinacce, al panettone e alla Colomba, sino al
24SOMMELIERVENETO01/14 IMITI
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27 SOMMELIERVENETO 01/14
Se su Google cercate carta dei vini il primo
risultato che appare quello del Ristorante
tristellato Le Calandre di Max e Raffaele
Alajmo. E non certo solo per un buon lavoro di
posizionamento sul web. Il locale padovano da
sempre un punto fermo nellalta ristorazione veneta
e la sua carta dei v ini, disponibile anche per tablet,
allaltezza di questa fama. Per raccontarci la sua
genesi e le sue qualit abbiamo coinvolto il somme-
lier Tullio Moressa, con passate esperienze lavorati-
va presso la gastronomia Peck di Milano e lazienda
distributrice di vini del territorio Les Caves De Pyr-
ene e da gennaio responsabile vini per tutti e sei i
locali targati Alajmo.
La nostra carta ospita pi di 1000 etichette
spiega Moressa , al 60% nazionali, distribuite fa
bollicine, bianchi, rossi con prevalenza delle prime.
La cantina si lentamente sedimentata nel tempoconsiderando alcune linee guida principali: la tipo-
logia della clientela che frequenta il ristorante, es-
tremamente eterogenea ma attenta ed esigente, la
peculiarit della cucina di Massimiliano, anchessa
poliedrica ed in continua evoluzione. Inne, ab-
biamo pensato anche a noi, cos pian piano sono
arrivate anche le cose che ci piacciono, cercando di
dar voce a chi non ne ha, in particolare ai piccolis-
simi artigiani, italiani soprattutto. Non mancano
le etichette di riferimento, vedendole il cliente si
rassicura, sa di potersi rifugiare, poi spesso si afda
e, di buon grado, accetta il suggerimento. Con che
losoa stata realizzata? La stessa della cucina di
Massimiliano, creando un continuo fra la cucina e
la sala. Tutto parte dalla ricerca della materia prima
di qualit, dagli ingredienti, in cerca di leggerezza,
profondit e uidit. Tuttavia anche una carta
pragmatica, ci deve far lavorare senza pensieri. I cli-
enti vengono per godersi lo spettacolo della cucina
e noi cerchiamo di assecondarlo. Pochi estremismi
quindi, solo con chi abbiamo condenza ci permet-
tiamo qualche digressione.
Come si distingue una carta dei vini di qual-
it, dalle referenze, dalla profondit o dai prezzi?
Dallautonomia nella scelta dei prodotti con-
tinua Moressa , si vede subito se chi acquista co-
nosce i vini o se questi cadono dal cielo. Il numero
di referenze un indice fumoso, spesso si trovano
lunghissime liste di cose simili. Il prezzo poco ri-
levante, dipende da variabili spesso estranee alla
qualit, solo per una piccola parte di clientela, so-
prattutto straniera, il prezzo determinante. La
profondit delle annate, caratteristica assai impor-
tante, diventata ormai quasi insostenibile, le esi-genze economico-scali hanno dissuaso anche i pi
volenterosi. Ma alla ne, per un sommelier, un
aiuto o un sostituto? La carta un codice, sintetico,
che ci permette di dialogare col cliente, consente di
semplicare il contatto, il lavoro del sommelier un
altro, attende alla psicologia, alla cultura storico-
geograca, alla gastronomia in generale, uno stru-
mento non pu fare questo. Quali sono, inne, le
differenze fra le carte italiane e quelle estere? Le
nostre sono piene di vini stranieri, francesi soprat-
tutto. Soffriamo, spesso a ragione, la sudditanza dei
nostri cugini doltralpe, come nel rugby. Nelle loro
si fatica a trovare un vino italiano. Il discorso cam-
bia con gli altri paesi, Giappone e Stati Uniti in par-
ticolare, dove i nostri vini sono molto amati.
LECALANDRE:UNACARTADAPRIMATO
TullioMoressa,responsabilevinideLeCalandreeditutti
ilocalidellafamigliaAlajmo,raccontalacartadeivinicheapparealprimopostonellericerchesuGoogle
UNRISTORANTE,UNACARTA
FotodiMarioReggiani
Tullio
Moressa
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29 SOMMELIERVENETO 01/14
Un sommelier con la passione per la storia.
Lui Niccol Bau, vicentino di Albettone,
classe 1981, uno dei m igliori talenti espres-
si dalla delegazioni vicentina. Dopo essere giunto
per ben due volte secondo al concorso come miglior
sommelier professionista del Veneto, nel 2009 Nic-
col nalmente ce lha fatta ed ha vinto la com -
petizione. Ha conseguito il diploma di sommelier a
Vicenza nel 2004, nel 2006 ha ottenuto il Master
in Servizio e dal 2007 Degustatore Ufciale Ais. A
anco della passione dello studio de vino c quella
per la storia, tanto da laurearsi nel 2010 in Storia
Contemporanea allUniversit di Padova. Le sue
prime esperienze lavorative risalgono al 2006 pres-
so lEnoteca Vino&Dintorni a Vicenza, dal 2007 al
2010 ha lavorato al Ristorante stellato Ca Daffan di
Arzignano (VI) e successivamente allAntica Corte
Pallavicina di Polesine Parmense (altro locale stel-
lato). Da febbraio di questanno allAntica Oste-
ria da Cera di Campagna Lupia (VE), ristorante che
vanta ben 2 stelle Michelin.
Niccol, com nata la tua passione per il
mondo del vino?
Sin da piccolo in famiglia vedevo il vino a
tavola e qualche assaggio lho fatto gi allora, ma il
vero e proprio incontro con questo mondo lho avuto
frequentando nel 2002 i corsi Ais nella delegazione
di Vicenza con Mariucia Pelosato, che ha avuto molta
inuenza sul mio cammino anche nel mondo dei con -
corsi. E stato mio padre, sommelier anche lui, anche
se non lavora nel settore, ad iniziarmi alla sommel-
lerie. La scelta di fare il sommelier professionista
dovuta alla passione per il vino e per il cibo.
Quali sono per te le doti per un buon som-
melier?
Il sommelier come gura professionale
poliedrico, in quanto lo possiamo ritrovare in ris-
torante, in enoteca, come consulente o come am-
basciatore per aziende vitivinicole. Quello che lo
accomuna la capacit comunicativa e la compe-
tenza. Se invece ci focalizziamo sulla gura di som-
melier nel ristorante ci dobbiamo aggiungere or-
ganizzazione logistica per la sistemazione del vino
in cantina, organizzazione mentale per riuscire a
fare un buon servizio anche nelle situazioni pi dif-
cili (es. quando la clientela arriva tutta assieme),
capacit psicologica di individuare il tipo di cliente
che si ha di fronte e capacit tecnica di servizio con
classe e stile.
A quali vini vanno le tue preferenze? Ci sono
vini speciali che ti piacerebbe assaggiare o
territori che vorresti visitare?
Al momento preferisco i vini eleganti,
quelli che non stancano il palato ma lo invogliano
a proseguire nella beva. Le esperienze lavorative
che ho fatto mi fanno privilegiare i vini francesi,
Champagne e Borgogna in primis. In Italia bolli-
cine trentine, Barbaresco e rossi dellEtna. Vorrei
assaggiare il Le Montrachet di Vincent Girardin e
La Tache del Domaine de la Romane Conti. E mi
piacerebbe visitare la California, come avviene nel
lm Sideways, in viaggio con Jack con Paul Gia-
matti.
Dopo la tua vittoria come miglior sommelier
del Veneto del 2009 cambiato qualcosa?
La vittoria del regionale mi ha portato a
frequentare il premio nazionale e cos ho potuto
incontrare dei colleghi di grande talento, capacit
e carisma che provengono da tutta Italia e questo
mi ha arricchito molto, sia umanamente che pro-
fessionalmente. A livello lavorativo la vittoria ha
arricchito il mio curriculum e quindi mi ha dato
pi prestigio, anche se alla ne la bravura la devi
dimostrare in ristorante col cliente.
ILSOMMELIERCONLAPASSIONEPERLASTORIA
NiccolBa,migliorsommelierprofessionistavenetonel2009
UNODINOI
28SOMMELIERVENETO01/14 UNODINOI
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31 SOMMELIERVENETO 01/14
Una nuova sensibilit si sta
facendo largo fra le aziende
vinicole. Un incrocio fra
mecenatismo, marketing territori-
ale e semplice passione. Che spinge
sempre pi realt nazionali a con-
frontarsi col mondo dellarte e della
cultura. Arte e cultura, due termini
che si potrebbero benissimo appli-
care anche al lavoro in vigna, dove si
mescolano una manualit quasi ar-
tigianale, unita ad un personale tocco
creativo e a una conoscenza appro-
fondita delle tradizioni e delle buone
pratiche enologiche. E dal delicatomix di arte e cultura che nasce il
buon vino, quindi non c da stupirsi
che molte aziende vinicole si occu-
pino di queste, intese come forme
di espressione. Sono sorti cos molti
premi e iniziative, dalla letteratura al
giornalismo, dalle arti fgurative alla
scultura, dallarchitettura al design,
ma anche orientate al restauro di
antichi edifci storici, promosse e f -
nanziate da aziende del vino, grandi
e piccole. Che si incamminano lungo
un binario che lega la promozione
personale al sostegno, di cui c sem-
pre il bisogno, al mondo dellarte e
della cultura.
Due sono i capostipiti di
questa tendenza, per importanza e
longevit: il Premio Nonino per la
civilt contadina, il precursore es-
sendo stato istituito dalla distilleria
friulana nel lontano 1975, e il Premio
Masi per la Civilt Veneta, solo di
poco pi vecchio, ideato dallazienda
della Valpolicella veronese. A questi,
nel tempo, se ne sono aggiunti molti
altri, spesso battendo strade origi-
nali, come il caso di quello gior-
nalistico indetto dallazienda spu-
mantistica trentina Ferrari-Lunelli
e dedicato al Titolo e alla copertinadellanno. Oppure della Guerrieri
Rizzardi in quel di Bardolino, che ha
scelto col suo concorso dedicato al
grande Canova di sostenere i giovani
scultori. O ancora al Gruppo Santa
Margherita, promotore di un con-
corso di narrativa per racconti in-
editi che abbiano come tema il vino.
Per questo nostro speciale abbiamo
chiesto a quattro di queste aziende, le
gi citate Nonino, Guerrieri Rizzar-
di, Ferrari-Lunelli e il Gruppo Santa
Margherita, motivazioni, obiettivi e
risultati ottenuti nellorganizzazione
di queste iniziative, lodevoli sotto
tutti i punti vista. Buona lettura.
LACULTURAFRAIVIGNETI
Premieconcorsi,fraarte,culturaegiornalismo,promossiefinanziatidalleaziendevinicole
FOCUS
di Paolo Colombo
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33 SOMMELIERVENETO 01/14
I l premio Nonino, ideato perla valorizzazione della civiltcontadina, stato istituitosulla base della grande amoredella nostra famiglia per la terra.Tutto nato con la nascita dellaleggendaria grappa monovitignoPicolit, un esperimento che al-lora rivoluzion il mercato cheha portato poi a risultati superla-tivi. Lidea era di distillare le uvedi un vitigno dalla produzionemolto limitata, ma non essendoautorizzata la coltivazione vennepresto abbandonata. I miei geni-tori, infatti, volevano distillare
vinacce di altri vitigni autoctonifriulani ma si accorsero che quellipi rappresentativi Ribolla, Schi-
oppettino, Pignolo e Tacelengheerano in via di estinzione perchne era vietata la coltivazione. Il29 novembre 1975 con lo scopodi farli ufcialmente riconoscere
dagli organi nazionali e comuni-tari, istituirono il Premio Non-ino Risit dur da assegnareannualmente al vignaiolo cheavesse posto a dimora il migliorimpianto di uno o pi di questi
vitigni. Il premio quindi natoanche con lobiettivo di far con-oscere ed apprezzare la grappamonovitigno senza snaturarlae in qualche modo servito pernobilitarla, sottolineandone il
forte legame con la terra e soprat-tutto il valore del lavoro del con-tadino su di essa. Nel 1978 literper lautorizzazione di impiantidi quei vitigni ottenne il giustoriconoscimento e nel 1983 il Pre-mio Nonino Risit dur ottieneil regolamento CEE n. 382 conil quale i vitigni autorizzata ven-nero addirittura raccomandatie oggi sono un ore allocchiello
della viticoltura del Friuli. Cos,in maniera naturale, il premio
venne ampliato con una sezioneletteraria per la valorizzazionedella civilt contadina e il pre-mio letterario diventato semprepi importante ed addirittura nel1983 diventa internazionale.
Fu un grande successo,tanto che persino LeonardoSciascia, sempre molto restio adaccettare premi, decise di venirea Percoto a ricevere il premio,anche perch una delle clausoledello stesso di venire a ritirarlodi persona. La giuria, presiedutaprima da Mario Soldati e oggi
dal Premio Nobel V. S. Naipaul, composta tra da Adonis, JohnBanville, Ulderico Bernardi, Pe-ter Brook, Luca Cendali, Anto-nio R. Damasio, Fabiola Gianot-ti, Emmanuel Le Roy Ladurie,James Lovelock, Norman Manea,
Morando Morandini, Claudio
Magris, Edgar Morin ed Erman-no Olmi; tutti i componenti dellagiuria sono legati alla famigliaNonino da un profondo legamedi amicizia. Una delle pi belledichiarazioni sul premio stataquella dellantropologo ClaudeLevi-Struass, Premio Internazi-onale Nonino 1986, che venuto aPercoto, ha denito questo viag-gio come il suo viaggio pi es-otico. Il premio si rivelato unaforma embrionale di salvaguar-dia della biodiversit, istituitoquando ancora di biodiversitnon si parlava se non in ambi-enti specicatamente scientici.
Una straordinaria avventura cheha contribuito a far diventare la
Grappa Nonino non solo sinoni-mo di acquavite di qualit, maanche simbolo di celebrazionedei valori e della cultura conta-dina oggi, in tempi di globaliz-zazione, pi che mai attuali: il
rispetto per luomo, che oggi siconcretizza nella solidariet, ed ilrispetto per la natura e lecologia.Un atto damore verso la nostraterra che si rivelato a distanzadi quasi quarantanni un ottimoe attualissimo strumento di co-municazione, con straordinaririscontri su stampa e opinionepubblica.
DISTILLERIENONINO,PERCOTO(UDINE)
ANTONELLANONINO
Spiritodelpremioilrispettoperluomocheoggisiconcretizza
nellasolidarietenelrispettoperlanatura
Il nostro concorso nasce nel
2009 con lintento di offrire
ai giovani scultori delle Ac-
cademie di Belle Arti la possibilit
di esporre le proprie opere. Sono
in molti a domandarsi come mai
ad unazienda vitivinicola come
Guerrieri Rizzardi possa venire
lidea di istituire un concorso di
scultura intitolato alla gura di
Antonio Canova ed ancora pi
normale che ci si chieda anche
che cosa ha a che fare unazienda
vitivinicola con un concorso di
tale natura. Partendo dalla con-
siderazione che il vino , di fatto,
opera delluomo e ricco di unapropria vena artistica, viene al-
trettanto naturale lassociarlo
ad altre opere di nobile ingegno.
Ma ancora: perch la scultura?
Perch la scultura ha a che fare
con la terra, con la plasticit che
richiama la manualit del viticol-
tore ove si pota, si accompagna
la crescita della pianta, si raccol-
gono a mano i frutti. E questa
un arte.
Inne, la scelta di dedi-
care questo concorso ad Antonio
Canova. Perch siamo in Veneto.
Guardando le sue statue, vedia-
mo la sua mano che, modelland-
one le forme, le accarezza per dar
loro vita. Perch ha cominciato a
lavorare giovanissimo. Un ulteri-
ore e profondo senso del concorso
, infatti, il desiderio di poter dare
ai giovani talenti delle Accademie
di Belle Arti italiane la possibilit
di avere una voce anche sulla sce-
na della scultura contemporanea.
Per questo chiediamo alle Ac-
cademie di segnalarci gli artisti
pi meritevoli, onorando con tale
scelta il loro fondamentale ruolo
istituzionale, a garanzia di una
qualit ed ambizione tese a rag-
giungere nuovi ideali di bellezza,
come lo stesso Canova volle, fon-
dando lAccademia di Roma.
Gabriella Belli, direttrice
della Fondazione Musei Civici
di Venezia, afancata in giu-
ria dalla scrittrice Isabella Bossi
Fedrigotti, dallartista Nunzio Di
Stefano, da Mario Guderzo, di-
rettore del Museo e Gypsoteca
Antonio Canova di Possagno
(TV), dalla collezionista Giusep-
pina Panza di Biumo e da Franc-
esco Stocchi, senior curator del
Museum Boijmans Van Beunin-
gen di Rotterdam. Nel Comitato
dOnore, artisti di fama mondi-
ale, come Nicola Carrino, Pino
Castagna, Eliseo Mattiacci, Ar-
naldo Pomodoro e Giancarlo Ga-
lan, presidente della Fondazione
Canova. Le dieci opere naliste
sono esposte al pubblico per al-
cuni giorni nei saloni di Villa Riz-
zardi a Negrar, nel cuore della
Valpolicella, a poca distanza da
Verona. In questa sede, il giorno
stesso della premiazione, i giu-
rati si riuniscono la mattina per
visionare le opere e decidere
lartista vincitore. Nel pomerig-
gio stesso avviene la cerimonia
di premiazione, alla presenza
di tutti i nalisti. Questanno la
premiazione avr luogo il 10 ot-
tobre 2014. Intanto, gi lo scorso
5 aprile a Possagno nel Museo
Gypsoteca Antonio Canova,
stata inaugurata lesposizione
di Alberto Gianfreda, vincitore
del Premio Guerrieri Rizzardi
al Concorso di Scultura Antonio
Canova 2012. Due sono infatti i
premi riconosciuti dal concor-
so: uno monetario, consegnato
al momento della cerimonia di
premiazione ad ottobre a Villa
Rizzardi di Negrar, e laltro pre-
mio che d la possibilit di tenere
successivamente la personale a
Possagno.
PRESIDENTECONCORSODISCULTURAANTONIOCANOVADIGUERRIERIRIZZARDI,
BARDOLINO(VERONA)
MARIACRISTINARIZZARDI
FOCUS
Lasculturahaachefareconlaterra,conlaplasticitcherichiamano
lamanualitdelviticoltore
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35 SOMMELIERVENETO 01/14
Santa Margherita una
delle realt vitivinicole
italiane pi brillanti e at-
tive nel mondo della cultura e de-
gli eventi, grazie ad una scelta di
costante ricerca delleccellenza,
si affermata, nel settore, tra le
aziende leader di alta qualit. Par-
ticolare attenzione viene riserva-
ta allimmagine aziendale, con
la volont di trasmettere anche
visivamente la qualit dei propri
prodotti, sempre con un qualcosa
in pi. Con questo proposito
stato organizzato il Premio Eno-Letterario Esploratori del Gusto,
un concorso di narrativa per rac-
conti inediti, che abbiano come
tema il vino, inteso nella sua ac-
cezione pi ampia. Librerie Fel-
trinelli afanca lazienda come
partner sin dalla prima edizione
del Premio, giunto, nel 2013, alla
sua ottava edizione.
La manifestazione cresce
ogni anno, posizionandosi tra le
pi prestigiose nel panorama dei
premi letterari: oltre 14.000 au-
tori esordienti che hanno inviato
i loro racconti no ad oggi. Ac-
canto ad essi, il Premio ha visto
susseguirsi numerose rme pres-
tigiose della letteratura contem-
poranea con racconti inediti e
fuori concorso; Giovanni Mon-
tanaro, Eva Cantarella, Bened-
etta Cibrario, Simonetta Agnello
Hornby, Michele Serra, Enrico
Ruggeri, Gad Lerner e tanti altri
hanno portato la loro autorevole
testimonianza con nuovi intrecci
letterari tra cultura del vino, cre-
ativit personale e fantasia.
A questi autori Doc delle
passate edizioni, nelledizione
2013 si sono aggiunti: Adua Villa,volto noto della televisione itali-
ana e sommelier Master Class,
docente dei corsi di formazione
Ais esperta in degustazioni di
vini, birre, oli, distillati, sigari,
prodotti caseari con certicazi-
one Onaf, Paolo Di Paolo, nal-
ista del Premio Strega 2013 con il
romanzo Mandami tanta vita, e
Marco Mancassola, giornalista e
scrittore che attualmente vive in
Inghilterra e vanta collaborazioni
con Vogue Italia, Wired, Libra-
tion e altri giornali. Personaggi
del mondo della cultura e dello
spettacolo, hanno negli anni coa-
diuvato la presidente della Giu-
ria, Inge Feltrinelli, nel vagliare
gli scritti migliori e pi originali.
Questanno stata afancata da
Monica Guerritore, uno dei sim-
boli del teatro, del cinema e della
ction, Francesca Topi, direttrice
del canale Alice TV, Neri Mar-
cor, dalla personalit poliedrica
sia come attore che come condut-
tore televisivo e doppiatore, e da
me stesso, come amministratore
delegato del Gruppo Vinicolo
Santa Margherita. Tre i racconti
vincitori per ogni edizione, conuna tiratura complessiva di oltre
700.000 copie, stampati e alle-
gati come retro etichette a libro
alle bottiglie di Pinot Grigio Val-
dadige Doc, Chardonnay Vigneti
delle Dolomiti Igt e Mller Thur-
gau Frizzante Vigneti delle Dolo-
miti Igt, fanno bella mostra di s
nelle enoteche, nei migliori ris-
toranti e presso i clienti pi rap-
presentativi di Santa Margherita.
Una dimostrazione dellimpegno
che lazienda pone nella promozi-
one della cultura del mondo del
vino, indissolubilmente legato a
quello del cibo.
AMMINISTRATOREDELEGATODELGRUPPOVINICOLOSANTAMARGHERITA,
FOSSALTADIPORTOGRUARO(VENEZIA)
ETTORENICOLETTO
Ilpremiovuolessereunatestimonianza
deinuoviintrecciletteraritraculturadelvino,creativitpersonaleefantasia
Il primo alla settima
edizione, il secondo attende
il battesimo. Stiamo par-
lando dei due premi giornalistici
rmati Cantine Ferrari. Il primo,
il premio Ferrari Titolo e Coper-
tina dellAnno, denito dai me-
dia come il pi originale premio
giornalistico italiano, coinvolge i
quotidiani e i periodici del nostro
paese di cui va a premiare il titolo
o la copertina e consiste, per en-
trambi i vincitori, in 1.000 bot-
tiglie di Ferrari Brut. E uno dei
pochissimi premi giornalistici, o
forse lunico, attribuito non a una
persona ma a una testata, quindi
a tutta una redazione. Ed cos
perch questo doppio concorso
guarda alla fantasia, alla creativ-it, al lavoro di squadra e titoli
o copertine non sono mai opera
di un singolo giornalista ma es-
pressione di pi. La ricerca della
fantasia e della creativit che si
voluta celebrare con questi due
premi in stretto legame con la
natura stessa delle bollicine Fer-
rari che nascono, oltre che dalla
tradizione e da un territorio
straordinario qual il Trentino,
dalla fantasia e dalla sapienza
creativa degli enologi della casa:
anche in questo caso, oltre a
quello spruzzo di genialit che si
pu cogliere nelle bollicine, conta
il lavoro di squadra, iniziato gi
dalla terra.
Il prestigio del quale ha
subito goduto il premio Ferrari
Titolo e Copertina dellAnno
(www.titoloecopertinadellanno.
com) leggibile nella giuria che
riunisce grandi nomi dellarte,
della cultura e del giornalis-
mo quali: Giulio Anselmi, Isa-
bella Bossi Fedrigotti, Antonio
Calabr, Emilio Carelli, Aldo Ca-
zzullo, Lella Costa, Antonio Di-
pollina, Massimo Donelli, Mattia
Feltri, Mario Giordano, Stefano
Lorenzetto, Clemente Mimun,
Arnaldo Pomodoro, Claudio Sa-
belli Fioretti, Roberto Saviano,
Lamberto Sposini, Gian Antonio
Stella, Oliviero Toscani, AndreaVianello, oltre a Matteo e Camil-
la Lunelli. E stato conquistato,
per il titolo, dalla Stampa, dal
Quotidiano Nazionale, da Re-
pubblica, dal Sole 24 Ore e dal
Manifesto. Mentre per la coper-
tina i vincitori sono stati: Sette,
LEspresso, Panorama e IL (sup-
plemento del Sole 24 Ore).
Laltro premio Ferrari,
Larte di vivere italiana, per
larticolo dellanno, ha un respiro
internazionale ed alla sua prima
edizione. Liniziativa, patrocinata
dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri, nasce dalla profonda -
ducia delle Cantine Ferrari nei
valori del Made in Italy e vuole
contribuire a esaltare gli elemen-
ti intangibili legati al meglio del
nostro stile di vita e a tutto ci
che rende unico il nostro modo di
vivere, pensare, progettare e pro-
durre. Obiettivo delliniziativa
valorizzare il Made in Italy di ec-
cellenza e lo stile di vita italiano
premiando un quotidiano o pe-
riodico estero che abbia appro-
fondito in chiave originale uno o
pi temi legati allarte di vivere
italiana. Anche in questo caso,
il premio consiste in 1.000 bot-
tiglie di Ferrari Brut. A decidere
il vincitore una giuria egual-
mente vetrina di grandi nomi
delle istituzioni, del giornalismo,dellimprenditoria.
Eccone i componenti:
Giulio Anselmi, Armando Bran-
chini (vicepresidente di Altag-
amma), Claudio Luti (presidente
di Kartell e Cosmit), Matteo Mar-
zotto, Jacopo Morelli (presidente
dei Giovani Imprenditori), Paolo
Peluffo (consigliere della Corte
dei Conti), Michele Valensise
(segretario generale della Farne-
sina), Maarten Van Aalderen
(presidente dellAssociazione
stampa estera in Italia) e Santo
Versace, oltre a Camilla e Matteo
Lunelli.
RESPONSABILECOMUNICAZIONEGRUPPOLUNELLI,TRENTO
PRESIDENTEDELLAGIURIADELPREMIOTITOLOECOPERTINADELLANNO
CAMILLALUNELLI
FOCUS
Laricercadellafantasiaedellacreativitchesivolutacelebrareconquestopremio
instrettolegameconlanaturastessa
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37 SOMMELIERVENETO 01/14
Antibatterica, calmante, emolliente, an-
tirughe. Fra le tante qualit intrinseche
possedute dalluva non c solo la capacit
di offrire quel grande prodotto che il vino. Gra-
zie alle sue molte componenti naturali, zuccheri,
sali minerali e vitamine del gruppo A e B principal-
mente, in grado di offrire una vastissima variet di
beneci per la salute, ma soprattutto per la cosmesi
e la bellezza. Se ne accorsero gi nellantichit Greci
e Romani, tanto che si racconta che la stessa regina
Cleopatra amasse farsi dei bagni immersa nel vino.
I beneci del vino nei trattamenti cosmetici sono ci-
tati anche da Caterina Sforza e alla corte di Re Luigi
XIV era di moda applicare vino invecchiato sul viso
per illuminare la carnagione. I suoi avonoidi, ad es-empio, producono un effetto antiossidante, miglio-
rano lelasticit della pelle e favoriscono il ricambio
cellulare, mentre i polifenoli che si trovano nei semi
delluva, come il resveratrolo, contrastano i radicali
liberi, causa dellinvecchiamento della pelle.
LESEMPIODIANCILLALUGANA
Da questi presupporti nata quella che oggi
viene chiamata vinoterapia, grazie ad un intuizione
dei coniugi francesi Mathilde e Bertrand Thomas,
che nel 1995 crearono la Caudalie, azienda produt-
trice della prima gamma cosmetica a base di uva,
vinaccioli e foglie di vite. La loro strada stata poi
seguita da molti, soprattutto da aziende che hanno
voluto provare ad afancare alla tradizionale attiv-
it di produzione di vino anche quella di cosmetici.
Come il caso dellAncilla Lugana, azienda di Lu-
gana di Sirmione, sul Lago di Garda. La nostra
unazienda vitivinicola che ha pi di 45 anni di sto-
ria racconta Luisella Benedetti, che dal 2003 ha
preso in mano le redini dellazienda , produce L u-
gana Doc ed stata fra le prime ad usare il metodo
classico. Lidea di dedicarsi al settore cosmetico
arrivata quasi per caso, dopo un Vinitaly in cui ave-
vamo presentato u