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NUMERO 2
DICEMBRE— GENNAIO
Anno scolastico 2013-2014
“Sii il cambiamento che vuoi vedere
avvenire ne mondo “ (Gandhi)
QUALE
SPECIALIZZAZIONE
SCELGO????
CHE ISTITUTO SCEGLIERE DOPO LA
TERZA MEDIA?
E’ il momento, per gli studenti della terza me-dia e le loro famiglie di scegliere una delle quattro opzioni che sono loro offerte: il liceo, l’istituto tecnico, l’istituto professionale, tutti di competenza statale, e l’istruzione e formazio-ne professionale, di competenza regionale. Com’è noto, si tratta di percorsi che sono stati recentemente riordinati e sui quali, da parte dell’opinione pubblica non sempre vi è una conoscenza compiuta. Non tutti gli studenti, quindi, che quest'anno frequentano la terza media, hanno le idee chiare su come muo-versi e quale scuola superiore scegliere! I licei (classico, scientifico...) hanno l'obiettivo di offrire una formazione a livello generale e culturale; infatti, il loro obiettivo finale è quello di lasciare agli studenti un metodo di studio rigoroso e necessario per affrontare al meglio l'università. Sceglie un liceo, quindi, chi di so-lito ha in mente di proseguire gli studi iscri-vendosi ad una facoltà universitaria! Gli istituti tecnici e professionali hanno durata quinquennale e forniscono agli studenti, inve-ce, i saperi e le competenze necessari per inserirsi direttamente nel mondo del lavoro, nonché per accedere a percorsi di livello ter-ziario, nazionale e/o regionale, universitari, nonché degli Istituti Tecnici Superiori, di re-cente istituzione, e dell’Istruzione e Formazio-ne Tecnica Superiore. Il 75% dei Diplomati negli Istituti Professionali e il 63% dei Diplomati negli Istituti Tecnici, infatti, hanno trovato lavoro nell’arco dei pri-missimi anni successivi al diploma. (Fonte: ISTAT). Mentre oltre 38 mila offerte di lavoro per tecnici non hanno trovato risposta nel secondo trimestre del 2012. (Fonte: ANSA) È importante, quindi, scegliere con attenzio-ne, usando la testa, pensando già a costruire valide opportunità di ingresso nel mondo uni-versitario o del lavoro, ma anche il cuore per-ché la passione è il motore dei risultati più importanti ed è, anche, la forza per andare avanti tutte le volte che si presenteranno mo-menti di fatica o di difficoltà!
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… DALLA REDAZIONE
Si è tenuto il giorno 11 dicembre 2013, presso l’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE “GIULIO CESARE FALCO” di Ca-pua, il “CULTURE DAY”. Durante la manifestazione sono stati premiati gli alunni meritevoli della scuola e si è tenuto un dibattito intitolato “La Terra dei Fuochi: dopo lo scempio quale futuro?”. All’evento hanno partecipato l’assessore alla Pubblica Istruzione di Capua, prof. Anna Maria Fusco, l’on-cologo all’ospedale “Pascale” di Napoli, dott. Antonio Mar-fella e il frate comboniano impegnato su temi civili, padre Alex Zanotelli. L’incontro è stato moderato dal giornalista
Davide De Stavola e introdotto dal prof. Paolo Tutore, dirigen-te scolastico impegnato in un profondo rinnovamento dell’istituto “G. C. Falco”. L’incontro si è aperto con un filmato riguardante l’inquinamento del territo-rio tra Caserta e Napoli: gli studenti hanno seguito con la massima atten-zione il documentario e, con altrettanta attenzione, gli interventi degli ospiti. All’inizio del dibattito è stata chiesta la possibilità di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti anche nelle aule sco-
lastiche e l’assessore Fusco ha manifestato il suo impegno in tal senso. La manifestazione è proseguita con l’intervento del dottor Marfella che con passione ha parlato agli alunni, invogliandoli a studiare e a conoscere i problemi delle loro città, per poter difendere il territorio in in cui vivono. Il dibattito si è concentrato sui problemi causati dall’errato smaltimento dei rifiuti tossici ed è proseguito con l’intervento di padre Zanotelli che ha dato speranza ai giovani, definiti “l’unico presente che abbiamo”. Il missionario comboniano si è rivolto agli studenti dicendo: “Avete uno dei più grandi impegni della storia, ma sono sicuro che ce la farete”. Insomma, nono-stante le immagini crude e le notizie deprimenti sulla “Terra dei Fuochi”, chi ha partecipato ha lanciato un messaggio positivo agli studenti. Infine, gli alunni che si sono distinti per impegno e profitto sono stati pre-miati dai loro docenti, dal Dirigente e dagli ospiti presenti. Gli alunni che sono stati premiati sono: Leonardo Salzillo, Pierluigi De Pa-ri, Antonio Terribile, Antonio Chiocca, Giuseppe Mercone, Angelica Caramiello, Gianluca Di Stefano,
Luigi Palmieri, Nicola Morrone, Raffaele Cenname, Agostino Della Monica, Alessio Pasquale Feola, Giuseppe Baccaro, Carmine Be-nincasa, Carla Petrella, Ludovico Laurenza, Carlo Di Girolamo, Ruben Marro, Benedetto Merola, Francesco Veneziano, Ferdinan-do Visone, Luca Leuci, Davide Ruotolo, Federico Lavanga, Danie-le Rauccio, Mauro Spagnuolo, Raffaele Quadrano, Giuseppe Ascione, Andrea Micillo, Fabio Busico, Antonio Carniato, Carlo Antonio Palmiero, Gianluigi Pedicini, Giuseppe Stellato, Danilo Iannelli, Carlo Mercorio, Antonio Salzillo, Giovanni Benincasa, Gianmarco Michele De Lucia, (della sede centrale di Capua); Eu-genia Giovanna Summa, Antonio Polverini, Daniele Vastano, Pa-squale Fabozzi, Robert Bogdan Necula (della sede associata di
Grazzanise) Inoltre, è stato assegnato un premio speciale a Fabio Antropoli, allievo che si è distinto per impegno e partecipazione scolastica. Tra i premiati anche gli studenti che nello scorso anno scola-stico si sono diplomati con il massimo dei voti: Marco Scala, Claudio Bovenzo, Francesco Capuano, Valerio De Felice. Durante la manifestazione, il dirigente Tutore ha sottolineato il fiore all’occhiello dell’i-stituto, cioè alcuni ragazzi che sono stati selezionati per il concorso promosso dall’Enel ed altri che so-no stati assunti dopo aver fatto lo stage presso le aziende che collaborano con l’Istituto. Piacevoli sono stati anche gli intervalli musicali della manifestazione, organizzati dagli stessi ragazzi della scuola.
Carla PETRELLA e Salvatore SGUEGLIA
CULTURE DAY all’Istituto “Falco” premiati gli studenti meritevoli!
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Domenica 26 gennaio 2014, come ogni anno, l’I.T. “Giulio Cesare Falco” di Capua ha aperto le porte agli alunni pro-venienti dalle scuole seconda-rie di primo grado del territorio e alle loro famiglie. Dalle 9.30 alle 13.15, i ragazzi e le loro famiglie hanno visita-
to, accompagnati da alunni, docenti e tutto il personale della scuola, la struttura scolastica attraverso un percor-so guidato tra i laboratori, le aule multimediali e le strut-ture sportive. Nella giornata di festa rallegrata con un buffet di benvenuto, con attività ludiche, balli e canti, è stata presentata dal Dirigente Scolastico, prof. Paolo Tutore, e dai docenti l’offerta formativa dell’istituto, con i servizi proposti all’utenza per la prossima annualità, i progetti didattici, le attività curriculari ed extracurriculari, realizzate e da realizzarsi. Sono state illustrate, inoltre, da alunni frequentanti l’istituto, anche strumentazioni ed attività relative agli indirizzi di studi: Meccanica, mecca-tronica ed energia - Elettrotecnica ed Elettronica - Tra-sporti e logistica - Chimica, Materiali e Biotecnologie e Informatica e Telecomunicazioni. I numerosi partecipanti all’Open Day hanno visitato an-che la mostra fotografica “STERMINIO IN EUROPA”, allestita in occasione del “Giorno della Memoria” per far ripercorrere agli alunni dell’istituto l’avvenimento storico
GRANDE SUCCESSO ALL’OPEN DAY DELL’I.T. “G.C. FALCO” DI CAPUA
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della Shoah. Tutti i docu-menti fotogra-fici sono stati prodotti ed allestiti dall’Associa-zione Cultura-le “La Città del Sole” di Pigna-taro Maggiore. L’Istituto, gra-zie alle risorse finanziarie dei FESR “ambienti per l’apprendimento”, sta vivendo, come i genitori han-no potuto costatare, anche un “restyling architetto-nico” che vedrà, per il nuovo anno scolastico, nuovi laboratori attrezzati per le varie specializzazioni, dislocati in specifici ambienti. Le classi saranno, inoltre, fornite di LIM e ci sarà, grazie agli accordi di rete e alle progettazioni di alternanza scuola-lavoro, un avvicinamento ulteriore al mondo del lavoro. Insomma il prossimo anno scolastico si presenta ricco di novità e di possibilità didattiche e formative per gli alunni che frequenteranno l’Istituto Tecnico Settore Tecnologico “Giulio Cesare Falco” di Ca-pua! La redazione
Arrivati alla fine della scuola secondaria di primo grado, bisogna fare una scelta, una scelta che molti reputano “ la scelta della vita”. Attualmen-te, anche se la Scuola Media inferiore e quella superiore si prodigano e mettono in atto delle iniziative di Orientamen-to, gli adolescenti scelgono la scuola dove proseguire gli
studi non sulla base della consapevolezza delle loro inclinazioni e delle loro capacità, ma seguendo i consigli ( i desideri) dei genitori! L’azione di orientamento in entrata all’IT “G.C. Fal-co” di Capua è indirizzata a molte Scuole seconda-rie di primo grado della provincia di Caserta. Viene condotta, sotto il coordinamento di un docente re-sponsabile, prof. Angelo Bisceglia, dagli insegnanti e da alcuni alunni con interventi nelle classi Terze delle Scuole medie, secondo modalità stabilite pre-cedentemente con le singole Istituzioni. Tali inter-venti sono effettuati, sia in ore curricolari con inter-venti di docenti e studenti rivolti alle classi finali del-la scuola media inferiore, sia partecipando ad inizia-tive di orientamento organizzate dagli istituti secon-dari di primo grado del territorio, sia ospitando pic-coli gruppi di studenti della scuola media inferiore per assistere a lezioni delle materie caratterizzanti. Le famiglie possono trarre informazioni sull’orga-nizzazione della Scuola, sui piani di studio e sull’at-tività didattica anche consultando il sito della scuo-
la. (www.itisfalco.it) Le famiglie degli studenti della scuola media hanno, inoltre, l’opportunità di visita-re la sede durante la manifestazione dell’OPEN DAY, con il Dirigente Scolastico e con gli inse-gnanti, durante la quale viene presentata l'offerta formativa dell' Istituto e viene data loro la possibili-tà di visitare la scuola, in particolare le aule attrez-zate e i laboratori che l’Isti-tuto offre. L’azione di orientamento in uscita, invece, si propo-ne di fornire agli studenti informazioni su tutte le offerte formative universi-tarie e sugli sbocchi lavo-rativi legati ai vari settori di studio. Agli studenti delle quinte viene distribuito il materia-le illustrativo che gli atenei pubblici e privati e le altre scuole post-diploma inviano alla scuola, e si dà la possibilità di visitare le singole facoltà. Sono organizzate ,infine, conferenze di orienta-mento per la partecipazione a concorsi per l’acces-so alla carriera militare nella FFAA, incontri con organizzazioni del mondo del lavoro e con i rap-presentanti delle imprese operanti sul territorio. Insomma, nell’istituto l’attività di orientamento pre-vede un’articolata serie di iniziative!
Giovanni BENINCASA V AM
ORIENTAMENTO IN INGRESSO E IN USCITA ALL’I.T. “G.C. FALCO” DI CAPUA
L'uomo negli ultimi anni sta diventando sempre più
"statico", con l'invenzione e lo sviluppo delle mac-
chine il problema dell'obesità aumenta sempre più
e causa gravi problemi di salute, un rimedio effica-
ce e salutare è lo sport.
Grazie all'unione di varie popolazioni, all'avanza-
mento della cultura e all'incremento della vita uma-
na lo sport si è evoluto e ramificato in varie discipli-
ne così che chiunque
possa trovare quella
che fa al caso proprio.
Si praticava sport an-
che nell’antichità e nel
700 a.C. in Grecia
furono organizzate le
prime Olimpiadi.
L'attività sportiva oltre
che favorire le condi-
zioni fisiche migliora
anche quelle mentali, aiuta a rilassarsi e riduce lo
stress che l'uomo accumula tutto il giorno, miglio-
rando così anche il suo umore. Inoltre lo sport aiuta
anche le persone a relazionarsi con gli altri.
Lo sport si può classificare in due categorie:
sport individuale e sport di squadra. Nel primo
caso l'atleta mira alla vittoria non ad un rapporto
con gli altri e quindi sviluppa lo spirito agonistico
e il senso di competizione mentre nel secondo
caso l'atleta per vincere deve ambire al gioco di
squadra e per questo deve rela-
zionarsi con il resto del gruppo.
In questo caso le persone tendo-
no a fidarsi dei propri compagni
quindi nascono rapporti all'inter-
no del gruppo stesso. Ciò che
più caratterizza questa seconda
classificazione è che il lavoro di
squadra stimola la fratellanza, la
fiducia e l'amicizia, valori fonda-
mentali anche nella normale vita
quotidiana.
Evviva lo sport!
Angelica CARAMIELLO III BMM)
L’importanza dello sport
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“La gentilezza ac-
cende la parte più luminosa di noi”: questo è il titolo di un articolo molto interessante di uno scrittore america-no che abbiamo letto e commenta-to in classe. Io ne sono rimasto molto colpito, perché dice cose alle quali non avevo mai
pensato. Oggi, a tutti, per vivere meglio manca l’a-more, l’amicizia, i soldi, un lavoro, ma soprattutto , secondo me, un po’ di gentilezza. Infatti basterebbe essere più gentili in famiglia, con i colleghi, con gli amici, anche con i maleducati e rispondere sempre con un sorriso per rendere la vita meno pesante e più bella. Spesso ci consideriamo il centro dell’uni-verso e pensiamo che la nostra storia personale sia l’unica che conti. Invece dobbiamo capire che non siamo il centro di tutto e i problemi non li abbiamo solo noi, ma tutti gli esseri umani e quindi un comu-ne cammino fatto di difficoltà ed imprevisti ci lega tutti. Se solo ci sforzassimo di essere meno egoisti, meno concentrati su noi stessi e più attenti anche alle esigenze degli altri, le giornate ci apparirebbero meno complicate e più sopportabili. Noi giovani in particolare fatichiamo ad essere genti-li. Siamo sgarbati, impazienti, concentrati solo su noi
stessi, incapaci di prenderci cura degli altri. E quasi consi-deriamo la gentilezza un segno di debolezza piutto-sto che una meravigliosa virtù che può cambiarci la vita. E’ più facile arrabbiarsi, urlare, imporre la pro-pria volontà a tutti i costi piuttosto che tirar fuori una parola gentile, o fare un gesto garbato. Viviamo di fretta, sempre con-nessi e sempre in lotta con la famiglia, con la società, con la scuola. Eppure sfor-zarci di amare sem-pre gli altri, trattarli con l’affetto che natu-ralmente diamo a qualcuno che amia-mo potrebbe renderci più felici e accendere in noi quella parte luminosa che invece soffochiamo con parolacce e maleducazione. E poi gentilezza chiama altra gentilezza: è difficile che un gesto gar-bato rimanga isolato, esso sicuramente ne produrrà altri e potrebbe cambiare la giornata di colui che lo ha ricevuto. Io sono gentile per natura e sono il pri-mo ad alzarmi per far sedere una persona o a chie-dere scusa se ho sbagliato, ma mi piacerebbe che anche i miei coetanei si comportassero così perché il mondo non si cambia solo con le proteste e le guerre. Martin Luther King e Madre Teresa di Cal-cutta ce lo insegnano.
Daniele VASTANO 3AM Grazzanise
LA GENTILEZZA ACCENDE LA PARTE PIU’ LUMINOSA DI NOI
di generare imitazioni di stru-menti musicali reali o creare suoni ed effetti non esistenti in natura, la musica, però, non è stata più arte! Sì la musica è senz’altro una grande arte! Un’ “invenzione” geniale dei nostri antenati! E’ qualcosa che unisce le perso-ne … che serve per rilassarsi, caricarsi, dormire, studiare, viaggiare… Non ti lascia mai! Le sue melodie ti trascinano …inizi a viaggiare in un mon-do tutto tuo, ignorando tutto ciò che succede all’esterno. In
Dai lamenti e dal cantare di na-scosto degli schiavi afroameri-cani nelle piantagioni del Sud America nasce il blues, che darà vita a Jazz, Rhythm and Blues e Rock’n’Roll. Nel 1865 la schiavitù fu abolita e alcuni schiavi poterono divenire musi-cisti e portare la loro musica in giro per il mondo. E che musi-ca !! Negli anni 40 e 50 del XX seco-lo nasce il rock, che vivrà nei decenni successivi il suo perio-do d’oro: dal rock nascono vari sottogeneri, Southern Rock, Grunge, Hard Rock, Alternative Rock, Heavy Metal, e ascen-dono i big: Jimi Hen-drix, Chuck Berry, Pink Floyd, Led Zep-pelin, Dire Straits, Deep Purple, Eric Clapton, Metallica, Queen. Con l’avvento del sintetizzatore: uno “strumento” in grado
Negli anni Sessanta i giovani erano definiti “beat generation”, rappresentando una genera-zione caratterizzata dalla voglia di cambiamento, dal desiderio di vivere al di fuori dagli sche-mi. Oggi, invece, spesso si usa il termine “bit generation” per-ché oggi si vive in una “dimensione telematica”! Questa rivoluzione telematica ha portato un miglioramento o un peggioramento nel mondo in cui oggi viviamo? Certo, l'utilizzo sempre più esa-gerato di questi mezzi inibisce la capacità di immaginazione di un ragazzo… spesso tutto è ATTACCATO E RIPRODOTTO
su uno schermo, senza che venga chiesto il “minimo sforzo” di immaginare o di utilizzare la fantasia o intelligenza INTER-NET È UN MEZZO ANARCHICO
perché se da un lato permette l'espressione di tante idee e
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Internet e i ...GIOVANI
Sempre e solo…. BUONA MUSICA!
ogni canzone è racchiuso uno stato d'animo e, bello o brutto che sia, quando la sentirai ti ricorderai e prove-rai la stessa emozione! E’ una sorta di libertà: ad una persona si può togliere tutto, ma non la musica. Per quanto riguarda la musica vissuta in prima persona a 360 gradi è inutile cercare le parole per descriverla: non si trovano ! Non bisogna far sparire la
“vera” musica! No alla mu-sica-spazzatura, così diffu-sa da 20 anni a questa par-te! La musica è un grande do-no dei nostri antenati, dob-biamo averne rispetto e prendercene cura!
Antonio CARNIATO IV AMM
notizie , dall'altro rende molto difficile tutelare le leggi e la mente di un giovane in cresci-ta ! Le volgarità , le immagini di-sgustose , le chat molto spinte sono il cibo che nutre la mente di un giovane in crescita . Bisogna allora vivere in una campana di vetro , privandosi della tecnologia per limitare questi rischi ? Eppure c'è un modo che per-mette di avvicinare ad internet un giovane inesperto, non an-cora capace di essere critico : basta che all'inizio sia accom-pagnato da un adulto , anche
con delle regole e dei limiti , sia quantitativi (ore da passare al computer) , sia qualitativi, che gli possa inse-gnare come si fa una ricerca o come utilizzare determinati pro-grammi . Le ore passate davanti al compu-ter non sono poi cosi sprecate, perché possono sviluppare alcune capacità! I giovani imparano da piccoli a giocare ai videogame e ad utiliz-zare il computer…entrano in inter-net per fare ricerche ... imparano a fare siti web e tante altre cose che un adulto impara a fatica! Al giorno d'oggi ,infatti, sia un ma-nager, che l'operaio specializzato o l'addetto ai sevizi del domani, dovrà saper usare un telefonino, un computer, ed altri ritrovati della tecnologia informatica per riuscire con successo nel futuro! Tecnologia, perciò, si ma con IN-TELLIGENZA!
Mario J ZIPPO III BMM
Se chiediamo ad un musicoterapista “che cos’è la mu-
sica?” sicuramente risponderebbe che è la medicina
per i suoi pazienti, il linguaggio musicale contiene infat-
ti elementi trasformativi che possono facilitare alcuni
processi mentali accompagnandoli nella loro evoluzio-
ne e trasformazione.
La musica usata come strumento di terapia è un meto-
do di approccio alla persona che utilizza il suono come
strumento di comunicazione, per intervenire a livello
educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di
condizioni patologiche e para-fisiologiche. In genere si
utilizza per i bambini, gli anziani ed a volte per chi sta
in stato di gravidanza, infatti questo strumento è in gra-
do di trasmettere a queste persone fiducia e sicurezza
del proprio essere. Alcuni studiosi hanno sottolineato
che il suono si pone come elemento fondante per lo
sviluppo del feto che percepisce gli stimoli acustici già
a partire dal terzo/quarto mese di vita e reagisce ad
essi verso il settimo mese.
Da qualche decennio alcuni studi innovativi hanno evi-
denziato anche nelle piante reazioni misurabili elettro-
nicamente con oscillografi, a seguito di stimolazioni
particolari, tempo fa al Tg c’era un viticoltore italiano
La musica come …terapia
che aveva inserito nei suoi vigneti casse acustiche
che funzionavano 24 ore al giorno perché migliorava-
no sia la produzione che la qualità del vino. Esperi-
menti inglesi avevano constatato anche un incremento
nella produzione di latte di vacche a cui veniva fatta
ascoltare musica classica. Altrettanto era avvenuto
con la produzione di galline ovaiole.
Curiosamente però musiche poco armoniche o pezzi
di rock duro, non avevano sortito alcun effetto. Come
a dire: non tutta la musica trasmette vibrazioni positi-
ve. Il suono influenza le piante e gli animali (compreso
l'uomo) allo stesso modo come la luce. Troppa o poca
luce come il suono non vanno bene, la giusta armonia
influenza positivamente lo sviluppo delle piante come
lo sviluppo degli animali. Basta pensare all’effetto su
corpo e mente di musiche diverse.
La musica, che è composta solamente da 7 note na-
turali, è un infinito pentagramma che trasmette positi-
vità all’ universo intero!
Nicolamario DI ROBBIO IV BEL
Francesco Piccinini, sulla testata giornalistica Fan-
page.it, di cui é il direttore scrive: “ A un ragazzo
che oggi compie 20 anni direi di andare via dall'Ita-
lia. Gli direi di prendere la borsa, il cellulare, due libri
e un po' di musica e lasciare questo paese”.
Il giornalista, quindi, consiglia ai giovani di 20 anni di
partire, di lasciare l’Italia, portando con loro pochi
oggetti: una borsa, ossia l'essenziale, il cellulare,
strumento inseparabile dei ragazzi di oggi, due libri:
uno scritto, quello delle esperienze passate, e uno
da scrivere, quello delle esperienze nuove, e la mu-
sica, compagna ideale per ogni ragazzo!
Ma cosa suscita nei giovani questa affermazione? Il
primo impulso è di ribellione. Una ribellione che por-
ta a non accettare il consiglio del giornalista perché
partire vorrebbe dire rinunciare alle piccole cose
quotidiane che caratterizzano ogni ragazzo di oggi,
tagliare i ponti con la propria cultura, le proprie radi-
ci, i propri affetti e ricominciare tutto in un Paese
nuovo….
Riflettendoci, però, se si considera il viaggio un
ampliamento delle conoscenze e della formazio-
ne, una sorta di scoperta di nuovi orizzonti e di
nuove realtà che forse in Italia sono ancora lon-
tane, allora sì, è indispensabile la partenza, una
partenza, però, che prevede un ritorno per poter
contribuire a cambiare il paese perché il cambia-
mento effettivo lo si crea lavorando, dandosi da
fare…
Vivere all'estero per un periodo di tempo delimi-
tato ma poi ritornare in Italia, per portare le espe-
rienze e contribuire al miglioramento…..alla rina-
scita ….e, perché no, alla ricrescita economica!
Solo guardando al futuro con ottimismo è possi-
bile scoprire che il momento più buio della notte
precede sempre la rinascita del sorgere di una
nuova alba! Nuove esperienze per la costruzione
di un futuro MIGLIORE IN ITALIA!
Benedetto MEROLA IV BEL
ITALIA O ESTERO? CHE DILEMMA!
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I rifiuti sono composti
da materiali diversi per
cui se tutti imparassimo
a fare una raccolta dif-
ferenziata, molti di que-
sti potrebbero essere
riciclati cioè potrebbero
essere riutilizzate le
materie prime.
Si potrebbero così ri-
sparmiare tante risorse
naturali e tanta energia
necessaria per la pro-
duzione di nuove mate-
rie prime.
Infatti il vetro, la carta, la plastica, l'alluminio,
recuperati dalle campane, arrivano in apposite
ditte che li lavorano fino a tornare ad essere
materie prime pronte ad essere lavorate e riuti-
lizzate.
Recuperando tutte le materie prime riutilizzabi-
li, infatti, si ottiene una vera e propria fonte di
ricchezza utile per la salute di tutti e per il bene
dell’ambiente.
Per rendere semplice la raccolta differenziata
sono stati ideati diversi tipi di contenitori, che si
trovano sui marciapiedi delle strade, caratteriz-
zati da colori differenti appunto per indicare il
materiale che va posto all’interno. Ad esempio
il verde, che indica i contenitori dove vanno
inseriti vetro e latta/lattine, il blu o il giallo, i
contenitori destinati alla
raccolta di giornali, riviste,
cartone, imballaggi di pla-
stica e metallo; il nero o il
grigio o il marrone segna-
lano i contenitori dove si
gettano rifiuti organici ed
infine il rosso che indica i
contenitori appositi per
l’inserimento dei metalli.
Tutti questi rifiuti citati so-
no riciclabili e quindi riuti-
lizzabili aumentando a
loro volta il risparmio di
materie prime per la fab-
bricazione di vari prodotti.
In alcuni
comuni
si adotta
la raccolta “porta a
porta” dove degli ad-
detti vanno a ritirare i
sacchetti dalle case di
ogni cittadino. Per faci-
litare il tutto le famiglie
vengono fornite dai
rispettivi comuni di
sacchetti e bidoni che
conterranno i loro rifiuti
fino al giorno della rac-
colta.
I metodi di raccolta sono differenti da città a città: in
alcune si utilizza il metodo porta a porta, in altre si
gettano i rifiuti negli appositi contenitori posti sui mar-
ciapiedi delle strade!
Riciclare e differenziare rifiuti è, perciò, un importan-
te gesto perché oltre a rispettare la natura elimina
parte dell'inquinamento atmosferico, provocato da
discariche e inceneritori!
La raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio e al
recupero, è quindi, uno dei sistemi più efficaci per
fronteggiare l'emergenza rifiuti perché permette di
ridurre il volume dei rifiuti da inviare in discarica ed
anche di risparmiare materie prime ed energia.
Per avere una raccolta differenziata efficace le Am-
ministrazioni Comunali predispongono un servizio
efficiente e attuano campagne di sensibilizzazione
affinché i cittadini possa-
no collaborare separan-
do i rifiuti domestici e
conferendoli nei conteni-
tori appositi sistemati in
diverse zone del territorio
comunale.
Riciclare non costa nul-
la, inquinare, invece,
comporta un debito da
pagare in futuro!
Usiamo la testa: rendia-
moci utili per noi stessi
ed automaticamente per
tutti! RICICLIAMO!
Nicola AIEZZA IV BEL
Raccolta differenziata: l’importanza di un piccolo gesto!
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Quest’anno si celebra il centenario della Grande Guerra 1914-18, una “catastrofe bellica” che ha sconvolto l’assetto dell’Europa all’inizio del Novecen-to: oltre 700 mila vittime, oltre un milione tra mutilati e feriti, per una mobilitazione generale che ha visto correre alle armi oltre 6,5 milioni di uomini! Questa esperienza ha segnato profondamente la memoria collettiva dell’Occidente. L'Italia ha istituito il Comitato per il centenario della Prima Guerra Mondiale ed ha stabilito che le cele-brazioni avranno inizio con l'arrivo dell'estate del 2014, cento anni dopo lo scoppio del conflitto e quando le commemorazioni avranno inizio in tutti i Paesi coinvolti. Tale decisione è stata assunta anche se l'Italia ha preso parte al conflitto contro l'Impero Austro Ungarico nel 1915 e contro la Germania nel 1916, tenendo conto della valenza sovranazionale e della dimensione europea dell'evento, e delle conse-guenze che comunque si sono riversate nel Paese dal 1914 in poi. La non belligeranza dell'Italia è, co-munque, una tappa della storia della Grande guerra. In tutto il Paese si terranno iniziative e celebrazioni, soprattutto nelle regioni del Nord e numerose saran-no le attività didattiche per aiutare i giovani a cono-scere finalmente la "Grande Guerra" da cui poi, tutto è cominciato. La Prima guerra mondiale sicuramente sarà frutto di ispirazione per molti film, documentari, libri ma per molti studenti è il ricordo di una guerra stancante, di logoramento e distruttiva tra le maggiori potenze Europee, della consacrazione degli Stati Uniti D’A-merica come una delle più potenti nazioni, della na-scita della Società delle Nazioni! Sicuramente si par-lerà di come vivevano i soldati nelle trincee, di quali armi nuove micidiali furono introdotte, di quella
“inutile strage”, come la definì Benedetto XV, e dei suoi veleni! Però il 2014 non è solo il centenario di una carneficina o di un periodo di decadenza del po-tere europeo, ma è pure il centenario della guerra che ha visto diversi milioni di uomini correre alle armi per l’orgoglio, per il valore e per l’amore verso la pro-pria nazione! «Quello della Grande guerra è un anniversario parti-colarmente importante per la costruzione della nostra identità europea e perché il sistema politico, le istitu-zioni, i valori culturali, morali, religiosi e le idee ope-ranti in tutta Europa e nel nostro paese furono scon-volte da una decisione non condivisa da gran parte della popolazione e che fu all’origine di una divisione dalla duratura ricaduta ideologica» – ha detto il Presi-dente della Repubblica – «L’Italia, unita da appena cinquanta anni, entrò in un conflitto nel quale gli ita-liani, provenienti da ogni parte del Paese, combatte-rono fianco a fianco nelle medesime, durissime con-dizioni. Vissuta per quattro anni con questa profonda contraddizione, la guerra produrrà una completa tra-sformazione del tessuto sociale e civile del paese in un clima di crescente instabilità politica che, dopo i conflitti e i contrasti del primo dopoguerra, porterà all’avvento di un regime autoritario». Sono trascorsi cento anni … forse la più grande grati-ficazione per i soldati caduti e per quelli sopravvissuti è la luce negli occhi dei nostri genitori quando ci rac-contano delle storie sulla guerra dei loro padri o dei loro nonni, degli scontri, dei compagni persi o delle azioni coraggiose fatte dai nostri soldati!
Gianmarco DE LUCIA V BT
Grande Guerra: centenario nel 2014
L'elicottero è un tipo di aeromobile adibito al trasporto di persone e cose per usi civili e militari. È generalmente dotato di uno o più motori a pisto-ni o a turbina che azionano un complesso di pale che gli permettono di sollevarsi verticalmente, li-brarsi fermo in volo, spostarsi lateralmente, all'in-dietro in avanti e compiere lunghi voli similmente a quanto fa un aeroplano. Procedendo dall’alto verso il basso gli elementi principali di un elicottero in configurazione “tradizionale” sono :
il rotore principale,
il sistema propulsivo,
la trasmissione,
gli impennaggi,
il rotore di coda,
la trave di coda,
la cellula (fusoliera)
il carrello/pattini Più tecnicamente l'elicottero è caratterizzato da un'ala rotante, denominata rotore, che consente il decollo e l' atterraggio verticali e il volo a punto
L'elicottero
fisso, ovvero un volo sostentato a velocità nulla e quota costante. L'elicottero è dotato di un motore aeronautico leg-gero che muove i rotori (che potrebbero intendersi come gli elementi finali della trasmissione - ma che sono anche delle macchine a sé, provvedendo altre funzioni di gestione delle pale), i quali portano in rotazione una serie di ali, dette pale, le quali muovono l'aria in modo da far spostare l'aeromobi-le per reazione. Per questo gli elicotteri si defini-scono anche aerodine ad ala rotante, in contrap-posizione agli aerei, denominati ad ala fissa. L’elicottero rappresenta oggi la categoria di aero-
mobili più diffusa dopo l'aeroplano.
Carmine BENINCASA IV ACA
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I motori montati sugli autoveico-li sono generalmente a combu-stione interna e trasformano in energia meccanica (movimento) il calore ottenuto bruciando un combustibile all’interno dei cilindri. I motori a combustione interna si dividono in: 1) motori ad accensione co-mandata (motori a scoppio) che utilizzano benzina, GPL (gas di petrolio liquefatto) o me-tano; 2) motori ad accensione spontanea (motori diesel) che utilizzano diesel. Gli organi principali del motore sono: cilindri e monoblocco, testata, coppa, pistoni, albero motore, volano. I cilindri hanno funzione di guida per gli stantuffi (pistoni) e sono raggruppati in un unico blocco me-tallico denominato monoblocco. In un motore endotermico la testata è una sorta di coperchio costruito di solito in alluminio o ghisa, che chiude la parte superiore di uno o più cilindri; è un componente importante per la camera di com-bustione e lo sfruttamento dei gas, dato che una determinata forma della camera da parte della te-stata, riesce a far sì che i gas si comportino in un determinato modo. La testata è composta da due alberi a cammes da cui partono due pulegge e val-vole con molle. All’interno della testata circola l’ac-qua che serve a non far surriscaldare il motore. La coppa dell’olio o carter è un contenitore che racchiude e protegge gli organi meccanici in movi-mento e favorisce o mantiene la corretta lubrifica-zione. Questi carter, che costituiscono il basamen-to del motore, possono essere di vari tipi: Carter secco; Carter umido; Carter pompa. Il carter secco per la lubrificazione non usa la coppa dell'olio, poiché esso viene recuperato dalla pompa di recupero in un serbatoio separato e da tale serbatoio, tramite la pompa di mandata, viene spruzzato all'interno del motore, per lubrificare i vari organi. Nel carter umido l'olio giace in fondo a una coppa di raccolta al centro del basamento e tramite una pompa di mandata dell'olio si riesce a lubrificare il motore nei suoi componenti. Il carter pompa è la porzione di carter motore composta dalla camera di manovella e dalla parte inferiore del cilindro, le cui cavità comunicanti vengono riempite e svuotate di carburante, per effetto della depressione e pressione causate dal movimento
del pistone, con aspira-zione nel basamento. La testata è costituita da cilindri dentro cui si trovano i pistoni o stantuffi. Essi trasmet-tono alle bielle la forza motrice fornita dalla pressione sviluppata dalla combustione. Il pistone è suddiviso in tre parti: la parte su-periore si chiama cielo, la parte inferiore è la testa e il mantello. Il pistone è composto da: Tendura aderisce alla parete esterna del cilin-dro e non permette all’olio di fuoriuscire; Antitorsione tiene il
pistone dritto e lo fa scendere dritto, Raschiao-lio, un anello metallico aperto e appiattito, situa-to attorno alla testa del pistone con la funzione di raccogliere l'olio precedentemente portato sulla superficie del cilindro e rimandarlo nel cir-cuito del lubrificante Il pistone è collegato alla biella, tramite l’albero motore, ai cappelletti e alle bronzine. L’albero motore può essere a manovella, a go-mito o a collo d’oca ed è costituito da perni di banco, perni di biella e manovella. Il meccani-smo biella- manovella consente la trasformazio-ne del moto alternativo dei pistoni in modo rota-torio dell’albero motore. Esso ha all’esterno un’altra puleggia e il volano. La puleggia è un organo di trasmissione del moto costituito da un disco girevole intorno al proprio asse; essa può eventualmente essere dotata di una o più gole per accogliere altrettan-te funi, corde, cavi, cinghie. Il volano è costituito da una notevole massa rotante, è applicato ad una estremità dell’albero motore e serve a rendere uniforme la rotazione dell’albero stesso. Alla puleggia anteriore viene messa la cinghia di distribuzione che collega l’albero motore a due alberi a cammes, che vie-ne registrata a un cuscinetto chiamato denticin-ghia. Nella parte inferiore c’è la sottocoppa, è un raccoglitore di olio e al suo interno c’è una pompa d’olio che pompa l’olio verso i pistoni in modo che vengono lubrificati altrimenti si bloc-cherebbero.
Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO III BMM
IL MOTORE
I motori a quattro tempi sono motori termici comune-mente usati nelle automobili; esistono vari tipi di mo-tori a quattro tempi, in grado di bruciare molti tipi di combustibili fossili o naturali, come benzina, gasolio, metano, GPL, metanolo, E85 ed E95. Questo tipo di motore oltre che nelle automobili, è di larga diffusione sulle motociclette e più recentemente su molti modelli di scooter. Il motore a quattro tempi viene chiamato così perché la combustione avviene per quattro passaggi conse-cutivi. Un tempo è la corsa che effettua il pistone per com-piere una delle quattro fasi termodinamiche. La corsa che effettua il pistone avviene tra PMS (punto morto superiore) e PMI (punto morto inferio-re). Le fasi del motore sono:
aspirazione (isobara);
compressione (adiabatica);
scoppio-espansione (isocora-adiabatica);
scarico. Lo scarico inoltre può essere di due tipi:
libero;
forzato. Ci accorgiamo che questo tipo di motore è quattro tem-pi a benzina perché è mono cilindrico (ha un solo cen-tro), ha le valvole (4 tempi) ed ha la candela (a benzi-na). Il motore quattro tempi è formato dal pistone, dalla biella e dall’albero motore (oppure a manovelle).
Salvatore SGUEGLIA III AMM
Motore a quattro tempi a benzina
Per sospensione di un veicolo si intende l'insieme dei componenti che collegano le ruote e quanto ad esse connesso (freni, mozzi), dette masse non sospese, al telaio del veicolo, ovvero la carrozzeria e tutte le parti meccaniche in essa contenute, che appoggiando sugli elementi elastici della sospensione (molle, barre o bale-stre) vengono definite massa sospesa. I componenti della sospensione controllano i movimenti del telaio ri-spetto alle ruote (cosiddetti braccetti o puntoni, molla), consentendo la compressione o l'estensione al variare delle forze in gioco; inoltre all'elemento elastico venne quasi subito applicato l'ammortizzatore, un elemento che ne smorza e rallenta l'oscillazione. L'obiettivo princi-pale delle sospensioni è quello di ottenere, un'ottimale stabilità del veicolo ed un elevato comfort per i suoi oc-cupanti. La sospensione è composta da un assale, un supporto, da due bracci oscillanti, due molle, due supporti molle, due ammortizzatori, due tamporri al cui interno si trova-no quattro ganasce, due a destra e due a sinistra. Esse sono sostenute dalle molle e da una corda del freno a mano e un cilindretto. Vicino ad essi vengono messi le ruote. L'ammortizzatore è un sistema che ha lo scopo di smor-zare l'oscillazione o rallentare un movimento (compressione o estensione) delle sospensioni di un macchinario. Gli ammortizzatori devono assorbire il rim-balzo/oscillazione della sospensione o più precisamente nel caso di mezzi di trasporto della ruota, per fare ciò devono assorbire l'energia che viene impressa o sprigio-nata dalla sospensione. In un veicolo, viene utilizzato per ridurre l'effetto sgradevole che si ha nel viaggiare su terreno accidentato, portando ad una migliore qualità di guida a l'aumento del comfort e cosa importante ad una migliore stabilita e guidabilità del veicolo, infatti senza ammortizzatori, le ruote del veicolo si staccherebbero da terra a causa di qualche deformazione del manto strada-le portando la ruota a perdere aderenza e di conseguen-za alla perdita del controllo del veicolo, l'energia viene assorbita dal pneumatico e poi rilasciata violentemente,
SISTEMA SOSPENSIVO
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portando il veicolo a sollevarsi da terra irregolarmen-te. Se urtiamo con violenza una grossa buca, l'am-mortizzatore può ricevere una forza più grande di quella propria portando l'ammortizzatore a fine corsa e ad un urto con lo spessore in gomma di sicurezza situato di solito sullo stelo della sospensione. Il sistema dell'asse e delle sue parti accessorie di vincolo, sostegno e lubrificazione è detto assale; tale è detto, ad esempio, il complesso dell'asse di soste-gno della coppia ruote di un veicolo terrestre. Le molle sono principalmente di due tipi: Lineari, queste molle hanno una flessibilità (approssimativamente) costante, caratterizzate da contrazione direttamente proporzionale alla forza di compressione esercitata, Flessibilità progressiva, queste molle avendo una flessibilità diversa, dove hanno una resistenza ridotta alle piccole compressioni, ma che aumenta esponen-zialmente all'aumentare della compressione della molla. Le molle possono essere utilizzate tramite due diver-si sistemi: Diretto, è un sistema che trasmette l'energia alla mol-la, in modo diretto e proporzionale a indirettamente della compressione; Leveraggi, è un sistema che trasmette l'energia alla molla in modo diverso a seconda della compressione a cui si è giunti, utilizzando delle leve che a secondo della compressione aumentano o diminuiscono la lunghezza dei bracci d'azionamento della molla.
Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO III BMM
Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO III BMM
L'ANGOLO
DEI DISEGNI
NUMERO 2: DICEMBRE-GENNAIO Anno scolastico 2013/2014 Pagina 12
Nicolamario DI ROBBIO IV BEL
Vincenzo VERRILLO V AM
L'ANGOLO
DEI DISEGNI
NUMERO 2: DICEMBRE-GENNAIO Anno scolastico 2013/2014 Pagina 13
Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO III BMM
RIVEDO TE
In ogni verso rivedo te e il nostro amore.
Spero solo che il tempo
rimargini le ferite.
Il cuore mio soffre.
Dolce e amaro nel ricordo che va e viene
come un'altra luna abbandonata
in un prato di papaveri.
Non riuscirò a lasciarti andare via.
Mi hai dato tutto quello che cercavo.
Ora sono vuota
Artigli di ferro sopra il mio cuore
Sento che mi è stata strappata la gemma dell'anello
Non uno dei tanti
L'ho perso tra la moltitudine
grigia e finta dei miei giorni.
Raffaella PALMIERI IV ACA
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L'ANGOLO DELLA POESIA
NUMERO 2: DICEMBRE-GENNAIO Anno scolastico 2013/2014 Pagina 15
...HO SCELTO! VADO AL
“…. FALCO!”
Giovanni BENINCASA (V AM) Redattore
Gianmarco DE LUCIA (V BT) Redattore
Nicola AIEZZA (IV BEL) Redattore
Nicolamario DI ROBBIO (IV BEL) Redattore
Carmine BENINCASA (IV ACA) Redattore
Raffaella PALMIERI (IV CA) poesie
Carla PETRELLA (IV ACA) Redattore
Salvatore SGUEGLIA (III AMM) Redattore
Angelica CARAMIELLO (III BMM) Redattore
Mario J ZIPPO (III BMM) Redattore
Free lance:
Daniele VASTANO (3AM Grazzanise)
Antonio CARNIATO (IV AMM) Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO (III BMM)
Collaboratori:
Docenti di Materie letterarie
I docenti prof. Antonella POZZUOLI e prof.
Sandra UCCIERO (raccolgono gli articoli per la
sede di Grazzanise)
Grafici e Art Director:
Giovanni CASAVECCHIA D'AMICO (III BMM)
Benedetto MEROLA (IV BEL)
Giovanni BENINCASA (V AM)
Vincenzo VERRILLO (V AM)
Direttore responsabile:
Prof. Angelina SGUEGLIA
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LA REDAZIONE