Città di Tortona
ii ddIl Mosai oKIl Mosai oK ss
è solola
nostracreatività
i lavori premiatial Concorso Nazionale
stupefacente
Costantino Girardengodirettore SOC-SERT ASL 20 di AlessandriaeLuigi BartolettiResponsabile SERT Tortona,
persone che credono nel loro lavoro e non selo lasciano alle spalle dopo le 8 ore di turno.
A
Proprietà artistica letteraria
C a s a E d i t r i c e F a v o l a r e v i a
Via C. Alberto, 1315053 Castelnuovo Scrivia (AL)[email protected]
Città di Tortona
stupefacenteè solo la nostra creatività...
I lavori premiati alConcorso Nazionale
2006
Copertina: disegni di Roberto Raselli e Amedeo Luviè.Retro di copertina: disegno di Alice Marzella, testo di Silvia Pareti.
Progetto grafico: Favolarevia
Proprietà letteraria riservata© Edizioni Favolarevia, via Carlo Alberto 13 - Castelnuovo Scrivia (AL)
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P e r c h é q u e s t o c o n c o r s o . . .
Il Comune di Tortona, nella piena consapevolezza che qualunque sforzo rivolto all’educazionedei giovani si traduce in un concreto miglioramento della società futura, ha deciso di finanzia-re l’avvio di un progetto di lotta alle dipendenze patologiche. Il progetto è realizzato in colla-
borazione con la Consulta Comunale Giovani di Tortona e l’ASL 20, Dipartimento interaziendaledelle dipendenze, ed ha la particolarità di essere stato ideato da un gruppo di giovani facente capoalla redazione del mensile per ragazzi “Il Mosaiko Kids”.Ecco in breve caratteristiche ed obiettivi del progetto:
• l’attenzione dei giovani è maggiore se le informazioni giungono da personaggi televisivi che eleg-gono a loro modelli, da idoli il cui esempio è sempre da imitare;• i luoghi dove i giovani entrano più facilmente in contatto con la droga sono quelli dove si affol-lano per divertirsi: concerti, discoteche, stadi.
• far pronunciare slogan e brevi messaggi ai calciatori prima della partita, a cantanti ai concertio a personaggi di spettacolo ospiti delle discoteche;• organizzare brevi ma incisivi discorsi informativi durante le serate in discoteca o prima delle par-tite e dei concerti;• realizzare magliette, bandane, borse, griffati con un logo e degli slogan;• allegare le stesse a dei giornaletti o regalarle ai concerti;• contattare dei vip perché le indossino;• proporre ai giovani valori alternativi, incanalandone il malessere verso l’impegno sociale e ilvolontariato.
• raggiungere e informare un gran numero di giovani;• lanciare la moda degli indumenti della campagna antidroga;• sensibilizzare al problema persone dello spettacolo, i giovani impegnati nel progetto, i mediciattivi nel sostenere l’iniziativa e anche i gestori di locali.
Primo passo per la realizzazione del progetto è stata la ricerca di un logo e di uno slogan d’effet-to, capaci di colpire l’immaginazione dei giovani e sensibilizzarli al drammatico problema delledipendenze.
raccoglie i lavori giunti alla redazione de “Il Mosaiko Kids” eattentamente selezionati dalla Commissione Giudicatrice.
Disegni e slogan realizzati dai vincitori del primo premio assoluto per ogni sezione saranno utiliz-zati per contrassegnare tutto il materiale prodotto per le finalità del progetto.
P R E M E S S E
P R O G E T T O
R I S U L T A T I
Q U E S T O V O L U M E
Grazie per aver dimostrato di amare i giovani
I n tempi in cui le istituzioni sem-brano piuttosto lontane dai pro-blemi concreti che gli adolescenti
si trovano ad affrontare ogni giorno,il Comune di Tortona si è assuntol’impegno di sostenere un progettorealizzato dai giovani e ai giovanirivolto.Ha così preso corpo il ConcorsoNazionale “Stupefacente è solo lanostra creatività”, i cui primi fruttisono i disegni e gli slogan che trovatepubblicati in questo volume.Il fatto che un ente pubblico raccolgae valorizzi le ansie, le aspettative egli sforzi creativi di un gruppo di gio-vani che agiscono in piena autonomia- e che lo faccia su un tema delicato,pericoloso e lacerante come quellodelle dipendenze patologiche - è unsegnale particolarmente positivo econfortante di come in realtà, adispetto delle apparenze, il dialogotra le istituzioni e le comunità giova-nili non si sia mai interrotto e conti-nui ad alimentare un reciproco scam-bio vantaggioso per tutta la societàcivile.Il “Mosaiko Kids”, mensile rivolto aigiovani e laboratorio culturale al cuiinterno sono stati coltivati i primifermenti del progetto sulle tossicodi-pendenze, ha sempre immaginato ildialogo e lo scambio d’opinioni comecardine irrinunciabile attorno a cuiruota ogni processo di crescita. El’impronta del dialogo e dello scam-bio è stata data a tutto il progetto,nella convinzione che la terra dell’in-contro sia sempre fertile, che trovar-si e discutere anche dei temi più deli-cati sia sempre utile, perché è nellasolitudine e nell’ignoranza che matu-
rano e trovano spazio le dipendenze ele sofferenze peggiori.Percorrendo il lungo itinerario che ciha portato alla realizzazione materia-le di questo concorso, abbiamo impa-rato molte cose sulle tossicodipen-denze e sul disagio giovanile: nessunoha demonizzato né esaltato le dro-ghe, ci hanno spiegato che sono unaparte importante di ogni società, chesono legate a doppio filo ad alcunisecolari modelli culturali, che il rap-porto tra potere e droghe è spessoschizofrenico e che i governi lucranosu alcune droghe e bruciano sul rogole altre. Abbiamo capito che il pro-blema non è la sostanza: l’abisso ènel bisogno che spinge verso l’autodi-struzione e nelle cause che lo scate-nano, l’inferno è nella dipendenza enella calcolata e desiderata distru-zione della propria libertà.Ecco, la libertà e la responsabilità ditrovarsi addosso un così enorme donosono, forse, il cuore del problema.Ed è proprio per offrire ai giovani ilmodo di assaporare e gustare fino infondo l’ebbrezza della libertà, perpermettere loro di centellinarne ognisorso, che abbiamo deciso di aprire ededicare loro alcuni spazi creativi,che della libertà stessa rappresenta-no, in fondo, una sorta di argillamadre, la materia prima con cui si dàforma ad ogni gesto veramente libe-ro.Siamo felici di vedere che i ragazzihanno saputo cogliere la portata del-l’esperimento.
Mimma Franco
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N ei giorni scorsi s i è conclusoi l concorso “Stupefacente èso lo la nost ra c reat iv i tà”
organizzato dal la Redazione dellaR iv i s ta “Mosa iko Kids” d iCastelnuovo Scrivia, da anni impe-gnata nel le tematiche divulgativee di comunicazione nei confrontidei giovani.I l concorso era aperto a tutt i iragazz i e g iovan i de l le scuo led’ I ta l ia ed aveva l ’obiett ivo d icreare un logo e uno slogan peruna campagna di informazione perla prevenzione e la lotta al l’usodelle sostanze stupefacenti. L’Ammin i s t raz ione comunale d iTortona ha supportato fatt ivamen-te i l progetto, convinta che i lcoinvolgimento e la partecipazio-ne att iva dei giovani in tematiche“giovani” s ia fondamentale per lacrescita e lo svi luppo dal la faseadolescenziale al l’età adulta.I g iovani sono una r isorsa fonda-menta le per tut t i no i , la lo rocreatività e la carica innovativadelle loro idee deve essere sempreal centro del la nostra attenzione;per questo è necessario lavorareaff inché gl i stessi g iovani prenda-no coscienza di ciò che è poten-zialmente dannoso.I l progetto del la Redazione delMosaiko Kids è stato supportatoanche dal la Consulta Comunale deiGiovani ad ulteriore conferma chel ’Ammin i s t raz ione Comunale d iTortona pone al centro del la pro-pria att ività le tematiche dellaprevenzione e del la partecipazio-ne att iva dei giovani al la vita e,quindi, anche ai problemi social i .
È’ importante r ibadire, inf ine, chei l Comune di Tortona ha avviatoimportanti col laborazioni nel l’am-bito del la progettazione e pro-grammazione delle att ività di pre-venzione con altr i ist ituzioni loca-l i , in particolare, l ’ASL 20 e i lSERT, e con i l volontariato sociale,in par t ico lare l ’Assoc iaz ioneAlcol ist i Anonimi.
L’Assessore alle Politiche Giovanili
Gianluca S i lvestr i
I giovani sono una risorsa fondamentale
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Il dovere di ascoltare
Come si può far comprendere
a un ragazzo che rischia di
morire con quella siringa in
un braccio, o con quella pasticca che
lo fa sentire sicuro e invincibile?
Semplice, ci vuole un altro ragazzo.
Il linguaggio di chi ti è simile, di chi
vive la tua stessa angoscia della cre-
scita e dell’affacciarsi al mondo degli
adulti, è quello che comprendi di
più. Sono state mille le idee dei
ragazzi, i nostri ragazzi, contro la
droga e siamo certi che altre mille
sono rimaste chiuse in un cassetto
solo per timore di non essere all’al-
tezza o forse perché è mancata una
spinta in più, quella di un adulto
troppo distratto per spronare ad
aprire quel cassetto.
In questi anni abbiamo imparato che
sono sempre i ragazzi che ci sorpren-
dono, ci stupiscono con la ricerca
della comunicazione con le loro
idee così semplici e così efficaci e
spesso – troppo spesso – inascoltate.
Perché si drogano? Perché si uccido-
no? Perché scelgono una strada che
sembra la più semplice e che condu-
ce inesorabilmente nell’inferno della
dipendenza? Forse nessuno troverà
una risposta a queste domande o
forse sono troppe le risposte e c’è da
perdersi nel cercare quella più vera
per ognuno dei ragazzi vittime della
tossicodipendenza.
Ma quelle domande e quelle risposte
andrebbero almeno ascoltate, come
adulti abbiamo molte responsabilità,
sia come genitori sia come semplici
cittadini, quella più importante è
ascoltare i giovani che crescono, le
loro richieste di aiuto. Abbiamo il
dovere di aiutarli nel cammino verso
la vita e verso le scelte, anche quel-
le più difficili. Invece a volte siamo
sordi a ogni richiamo. I ragazzi di
Mosaiko e quelli che hanno parteci-
pato al concorso, soli o con l’aiuto
dei docenti, hanno lanciato una
sfida. Noi per quel poco che possia-
mo fare abbiamo raccolto quel gesto
e li stiamo ad ascoltare.
Antonella Mariotti
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Negli ultimi anni vi sono state
molte iniziative di prevenzione
(HIV, alimentazione, malattie ses-
sualmente trasmissibili, tabacco e sicu-
rezza stradale) rivolte alla popolazione
giovanile in diversi ambiti.
Quelle che sono risultate essere più effi-
caci sono state attuate con il coinvolgi-
mento diretto dei ragazzi che hanno
dimostrato entusiasmo, come in questa
occasione, nel diventare attori di strate-
gie di prevenzione.
In una società in cui i giovani sono espo-
sti a una serie di stimoli comunicativi e di
incentivazione alla performance miglio-
re, l’utilizzo di sostanze può diventare
uno strumento di un alterato contatto
con la realtà che permette loro di rispon-
dere a tali richieste.
In questa fase di cambiamento culturale
caratterizzata dalla complessità e da una
incessante innovazione tecnologica che
annulla di fatto i riti di passaggio tra le
generazioni, possiamo notare diffuse
situazioni di malessere: l’abuso di alcol,
con una riduzione sempre più evidente
dell’età d’inizio, e l’utilizzo delle droghe
ricreazionali diventano espressione di un
disagio giovanile sempre più marcato.
In questo caso specifico il concorso rap-
presenta un’esperienza innovativa che ha
reso possibile il protagonismo giovanile,
attraverso una concertazione di enti del
pubblico e del privato (Comune di
Tortona, Consulta Comunale Giovani,
Casa Editrice Favolarevia e Dipartimento
Interaziendale delle Dipendenze) trovan-
do nella scuola, prima agenzia educativa,
la sua esplicitazione. Tale filosofia è
basata sul concetto di rete in cui gli
interventi, non esclusivamente di pre-
venzione, sono frutto di un cambiamento
di concezione riguardante: i contenuti
(informazione, formazione professionale
ed educazione continua, conoscenza
delle risorse che offre il territorio) e il
processo (basato essenzialmente sulle
interazioni, sulla attivazione e la gestio-
ne delle risorse).
La collaborazione tra vari soggetti del
pubblico e del privato determina un cam-
biamento di cultura, con una ottimizza-
zione nel raggiungimento degli intenti tra
interlocutori sanitari e istituzioni;
l’obiettivo è quello di lavorare in comu-
ne verso un unico fine.
Infine ringraziamo la Sig.ra Mimma
Franco la quale con questa iniziativa ha
reso possibile affrontare il tema delle
dipendenze, dando direttamente voce
alla creatività dei ragazzi e il Comune di
Tortona per aver sostenuto e reso attua-
bile il progetto.
Dott. Costantino Girardengo
Dott. Luigi Bartoletti
Prefazione
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SEZIONE
LOGO
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Roberto RaselliClasse 4ª BIstituto Statale d’Arte “B. Cellini”Valenza (AL)
1° premio
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1° premio ex aequo
Amedeo LuvièClasse 3ª BLiceo Scientifico Statale “G. Galilei”Voghera (PV)
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1° premio logo flash
Alice MarzellaClasse 4ª GIstituto Statale d’Arte “B. Cellini”Valenza (AL)
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2° classificato
3° classificato
Alessio CioccoloClasse 4ª BIstituto Stataled’Arte “B.Cellini”Valenza (AL)
Alex LanatiClasse 4ª BIstituto Stataled’Arte “B.Cellini”Valenza (AL)
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4° classificato
5° classificato
Roberto PilatiClasse 4ª BIstituto Stataled’Arte “B.Cellini”Valenza (AL)
Alessandro MazzùClasse 4ª BIstituto Stataled’Arte “B.Cellini”Valenza (AL)
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SEZIONE
SLOGAN
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1° premio
Numerose sono le simbologie.Lo sfondo, costituito da pietre, sta a significare che il camminodella nostra vita non è mai un percorso facile: sulle pietre si puòinciampare; sulle pietre grezze i piedi possono dolere. Il foglio è il supporto sul quale ognuno di noi scrive la propria vitache, agli antipodi, può essere una tragedia oppure una poesia.La prima parte della frase è scritta in nero, un colore cupo, senzariflesso, e termina con una macchia; gradualmente il nero, nellaseconda parte della frase, si colora di verde, colore brillante,luminoso, simbolo di speranza che diventa poi un cuore disegnatoda una siringa, nella quale il liquido diventa una matita.Quale allora il messaggio? Alla droga si può sostituire la creatività,presente in ognuno di noi.
A. M.
Alice MarzellaClasse 4ª GIstituto Statale d’Arte “B. Cellini”Valenza (AL)
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1° premio ex aequo
Chiara FossatiClasse 1ª BIstituto Comprensivo“Baxilio”Castelnuovo Scrivia(AL)
Droga è: biglietto di sola andata
Federica OlivaClasse 2ª AIstituto Comprensivo“Baxilio”Castelnuovo Scrivia(AL)
1° premio ex aequo
Con la droga non si vince mai!!!
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2° classificato
2° classificato ex aequo
La droga ti spegne. Scegli la vita
Luca De MarcoClasse 2ª BIstituto Comprensivo“Baxilio”Castelnuovo Scrivia(AL)
Costanza SottotettiClasse 3ª CIstituto Comprensivo“Baxilio”Castelnuovo Scrivia(AL)
Una vita...spezzata!
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3° classificato
3° classificato ex aequo
Martina CorboClasse 3ª AIstituto Comprensivo“Baxilio”Castelnuovo Scrivia(AL)
Scegli: o la droga o la vita. Io preferisco la vita!!
La droga:
Ti promette il “Paradiso”
Ma ti manda all’ “Inferno”
Laura MancusoClasse 3ª BScuola Media Statale“G. Pascoli”Valenza (AL)
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4° classificato
5° classificato
Monica OrsiniClasse 1ª BScuola Media Statale“G. Pascoli”Valenza (AL)
Non fermare il tuo volo
precipitando nel buio:
SALI VERSO LA LUCE!
Anisa BallgjatiClasse 2ª CScuola Media Statale“G. Pascoli”
Valenza (AL)
Tutto fumo, niente arrosto
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5° classificato ex aequo
6° classificato
Salva il tuo cuore
Abdessalam MachmachClasse FOR.ALCorso OperatoreOreficeria IncassatoreValenza(AL)
Non arrenderti
di fronte alle difficoltà...
La droga non è il tuo rimedio!!!
Daniela Alì SantoroPersida HaxhiIrene Soave4ª A GinnasioLiceo “Peano”Tortona (AL)
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7° classificato
8° classificato
Deciditi:
Rinuncia
Ora,
Grida
Astinenza!
Annalisa BarisonzoValentina SanguinMarta Sottotetti4ª A GinnasioLiceo “Peano”Tortona (AL)
La droga è il
Silenziodella vita
Chetura ParisiEleonora ValsecchiMarta Zanella4ª A GinnasioLiceo “Peano”Tortona (AL)
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Premi della
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Stupefacente è la loro creatività
Se qualcuno temeva che i ragazzinon fossero interessati ai pro-blemi legati alle dipendenze
patologiche, che non avessero creati-vità e, dunque, che non avrebberopartecipato al concorso ideato dalMosaiko Kids “Stupefacente è solo lanostra creatività...”, può tranquilliz-zarsi di fronte al buon successo del-l’iniziativa: sulle questioni inerentile negative dipendenze, i ragazzi cisono, sono presenti e hanno fantasiada vendere (meno male!). Forse ilquesito che ci dovremmo porre, e quici rivolgiamo a tutti in generale, ope-ratori del settore, enti ed istituzionipubbliche, insegnanti e, perché no,anche genitori, è come affrontare larelativa discussione in maniera ade-guata per suscitare interesse e sensi-bilizzazione nei ragazzi. Come pos-siamo rendere partecipi i ragazzi,coinvolgendoli, all’analisi dei varitipi di dipendenza patologica in fun-zione della relativa prevenzione? LaConsulta Comunale dei Giovani diTortona, nella propria CommissioneDisagio giovanile e Prevenzionedipendenze, si è posta questo inter-rogativo concentrando la propriaspecifica attività sulla sensibilizza-zione dei giovani alle relative proble-matiche e sulla prevenzione.Crediamo che la conclusione di que-sta iniziativa del Mosaiko Kids nondebba essere un punto di arrivo diquest’opera di coinvolgimento ai
problemi, di sensibilizzazione e pre-venzione inerenti il tema delledipendenze, bensì un punto di par-tenza.Le ore trascorse a visionare i lavori,per assegnare i nostri riconoscimentiriportati nelle pagine successive,sono stati momenti di attenzione,grande riflessione e, a tratti, anchedi divertimento. Ci ha colpito quellanaturale fantasia dei ragazzi che,attraverso immagini a volte positive,(il fiore donato alla propria fidanzatadicendole: “Smetti, di fumare!”), avolte mistiche (la Luce che rappre-senta la salvezza dalla dipendenzanegativa), a volte persino macabre(la bara che rappresenta l’estremanegatività della dipendenza patologi-ca), a volte simpaticissime (il motto“No droga, si party”), ha colto nelsegno il messaggio che si è volutotrasmettere: “Stupefacente è solo lanostra (la loro) creatività...”.
Il Presidente della ConsultaComunale dei Giovani di TortonaSara Mirabelli
I componenti della CommissioneDisagio giovanile e PrevenzionedipendenzeMarzia DamianiLeo NoceMonia Ben ToumiaMatteo TorreValentina Calabrò
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Premio Simpatia
Matteo BarcellonaClasse 2ª Istituto FOR. AL.Alessandria
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Premio Simpatia
Premio Simpatia
Ilaria SolaroloClasse 2ª BScuola Media“LucaValenziano”Tortona (AL)
Gianluca NeveClasse 3ª CScuola Media“Baxilio”CastelnuovoScrivia (AL)
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Premio Simpatia
Premio Messaggio Positivo
Simona SestitoClasse 2ª BScuola Media“Baxilio”CastelnuovoScrivia (AL)
Marzia SpurioClasse 3ª BScuola Media“Baxilio”CastelnuovoScrivia (AL)
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La Commissione Giudicatrice
Gianluca Silvestri, Assessore ai Servizi Sociali della Città di Tortona
Annamaria Carniglia, Assessore alla Cultura e Istruzione della Città di Tortona
Costantino Girardengo, Direttore SOC-SERT ASL 20 di Alessandria
Luigi Bartoletti, Responsabile SERT Tortona
Mimma Franco, Presidente casa editrice Favolarevia
Antonella Mariotti, giornalista del quotidiano torinese La Stampa e direttore
responsabile del mensile per ragazzi “Il Mosaiko Kids”
Selma Chiosso, giornalista de La Stampa - Alessandria
Alessandra Dellacà, giornalista de La provincia Pavese
Giovanna Spantigati, giornalista
Michela Fanchini, grafico pubblicitario
Claudio Bertoletti, decoratore artistico
Giovanna Franzin, insegnante
Marta Lamanuzzi
Livia Granata
Simona Lucarno
Silvia Pareti
Davide Varni
(Redazione de “Il Mosaiko Kids”).
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I g iudizi dei primi classif icati
Sezione Logo1° premio - Roberto Raselli, pag. 13
La siringa come manico di una lente che offusca e cancella il mondo anzichéimpreziosirne i dettagli. Efficace sintesi grafica del tragico equivoco che staalla base di ogni amore per la droga: l’illusione di scoprire l’incanto dellecose e il precipitare inevitabile verso un abisso di buio.Un’unica immagine scarna ma diretta: il mondo intero che transita attraversola lente deformante della droga e si cancella con pochi tratti lugubri edefinitivi.Interessante la duplice lettura possibile: la siringa che è manico della lentema anche la siringa che si pianta nel planisfero e genera una spessa cortinanera, avvelenando il pianeta.La forza espressiva dell’immagine si appoggia ad un’esecuzione grafica sobriama incisiva.
1° premio ex aequo - Amedeo Luviè, pag.14
Messaggio molto forte e volutamente provocatorio: la negativitàdell’argomento è resa in modo graficamente eccellente. Ottima campagnapubblicitaria.
1° premio logo flash - Alice Marzella, pag.15
Positivo e avvolgente. Con delicatezza, senza evocare l’orrore delladipendenza, riesce a comunicare l’estrema forza vitale di ogni gestod’apertura, vero antidoto contro ogni sbandamento. Ai paradisi artificiali emortificanti della droga si possono sostituire i paradisi naturali e inebriantidel sentimento.
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I g i u d i z i d e i p r i m i c l a s s i f i c a t i
2° premio - Alessio Cioccolo, pag. 16
Il linguaggio autoritario e abituale della segnaletica stradale impone una decisapausa d’arresto. Chi non rispetta lo stop rischia stupidamente la propria vita.L’intuizione grafica è particolarmente riuscita per il fatto che evidenzia i rischiconcreti e tragici che si incontrano sulla via della droga. Il cartello stradalerichiama, tra l’altro, l’idea di un incrocio in cui ogni scelta è possibile ma ognidisattenzione può essere fatale. Chi percorre un strada senza ritorno si devefermare, ci sono molte cose nella vita che meritano la precedenza.
3° premio - Alex Lanati, pag. 16
Un muro spigoloso e compatto esclude il mondo della droga da qualunque formadi realizzazione e pienezza del vivere. Dove girano le siringhe è solo cemento esquallore, la vita vera sta al di là del muro e neppure si riesce a spiarla. Gli aghi pungenti e il grigiore della strada raccontano senza enfasi - ma conestrema forza - il dolore e la miseria di un’esistenza svuotata a tal punto chenon rimane neanche più lo spazio per un proprio incubo.
Sezione Slogan
1° premio - Alice Marzella, pag. 21
Realizzazione grafica innovativa e tecnicamente sicura, abbinata ad una visionechiara e profonda delle problematiche giovanili a più alto rischio. Moltointeressante la spiegazione che l’autrice stessa dà del proprio lavoro, una sortadi percorso guidato che ne svela tutta la ricchezza e che, eccezionalmente, èstato considerato parte integrante dell’elaborato.Felicissimo l’elogio della creatività, vero (e forse unico) antidoto ad ogni formadi dipendenza.
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I g i u d i z i d e i p r i m i c l a s s i f i c a t i
1° premio ex aequo - Chiara Fossati, pag. 22
Fa riflettere che una bambina di 11 anni abbia capito che con la droga non puoipiù tornare indietro. Il messaggio è chiaro e inequivocabile e la metafora deltreno che allontana senza rimedio rende perfettamente l’idea che con le proprieforze è difficile ricucire lo strappo che la droga apre nel tessuto degli affetti edelle abitudini quotidiane.
1° premio ex aequo - Federica Oliva, pag. 22
Slogan allegro perché contrappone la realtà della morte al massimo divertimentoper un bambino: il gioco del calcio. La voglia di giocare diventa volontà divincere. Ti ricorda che la vita è bella se tu lo vuoi.
2° premio - Luca De Marco, pag. 23
Il contrasto dei colori è molto forte. Il nero della morte, il rosso del sangue ed ilgiallo per la vita. La goccia di sangue ed il nero prevalgono sulla vita: non è unmessaggio positivo, rassicurante, quanto piuttosto il tentativo di suscitareangoscia e di scatenare una reazione. La “scelta della vita”, allora, diventafelicemente obbligata.
3° premio - Costanza Sottotetti, pag. 23
Un monito solennemente chiaro, quasi un “nel mezzo del cammin di nostravita”: l’uomo aveva davanti una vita, una bella strada alberata da percorrere,ma ha scelto di buttare via tutto. L’espressione dell’uomo è triste e stupita.Sembra voler dire: “Come vorrei poter tornare indietro”...Realizzazione grafica e slogan mettono a nudo l’irrimediabilità di certe scelte.
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C o n c l u s i o n i . . .
Un concorso prima di tutto per
insegnare, per far fermare a
riflettere anche solo per un
istante. Ma cosa sono le dipendenze?
Perché ne parliamo, perché lasciamo
che ci ammalino e tuttavia ne abbia-
mo paura? La droga l’alcol… come si
possono raccontare senza retorica e
senza banalità?
Ci hanno provato in molti, studenti
di medie e superiori chiamati ad
esprimersi attraverso grafica e paro-
le. Non tutti ci sono riusciti, non
tutti hanno colto qualcosa un po’ più
in là dei soliti discorsi, qualcosa che
possa davvero lasciare il segno che si
spinga oltre l’equazione discutibile
droga=morte. Eppure a loro modo
hanno voluto partecipare, anche loro
dire qualcosa, e le parole sono già
molto perché le dipendenze vivono
di silenzi, di verità non dette, di soli-
tudine. Chi ha partecipato ha già
vinto. Hanno vinto i ragazzi e con
loro quei professori e quelle scuole
che hanno capito che il premio non
era l’unica cosa in gioco e li hanno
spinti a riflettere, a non dimenticare
un problema che se lasciato nell’om-
bra diventa un nemico più subdolo e
davanti al quale siamo impotenti.
Non sono stati molti purtroppo, nella
scuola che sempre meno vede i
docenti complici entusiasti nel per-
corso di educazione e crescita.
Troppo disillusi per cercare di capi-
re, forse ciechi, distratti da chissà
cosa. Gli stessi che non si accorge-
ranno mai dei disagi dei loro alunni,
che li lasceranno soli nelle loro
paure, che anzi forse li puniranno,
perché è l’unico modo che conosco-
no per insegnare. Ma qualcuno c’è
ancora col dono speciale di saper
ascoltare, qualcuno che non crede
che il suo lavoro siano solo le cinque
ore di mattina, che il resto non lo
riguardi. Perché insegnare, lo si sa, è
una missione, e ci vuole vocazione
per compierla. Insegnare che non è
solo riempire le menti di nozioni,
non è la matematica, il latino o la
letteratura. Insegnare è aiutare a
sviluppare il potenziale in ognuno di
noi e preparare ad affrontare i pro-
blemi più grandi, i temi più contro-
versi, o più semplicemente la vita.
Perché gli adulti di domani possano
essere un po’ migliori, un po’ meno
egoisti, un po’ più onesti, non abbia-
la r
edaz
ione
del
Mos
aiko
Ha vinto chi ha partecipato
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no paura di accettare quello che non
possono cambiare e battersi per ciò
in cui credono. Senza scorciatoie.
Perché i sentieri facili non portano a
traguardi né a soddisfazioni. E ci si
può sempre perdere.
Alcuni lo hanno capito. È a tutti loro
che va il nostro ringraziamento, in
particolare all’Istituto d’Arte “B.
Cellini” di Valenza e agli insegnanti
Ornella Biscussi, Paolo Mazzucco e
Claudio Deangelis, all’Istituto
“Baxilio” di Castelnuovo Scrivia e al
dirigente scolastico Lorenza Daglia,
e a tutti i partecipanti. Sono la
ricompensa ai nostri sforzi. Perché
dopo Firenze, non ci volevamo fer-
mare, nonostante tutte le difficoltà
e le false promesse. Nonostante
pochi, dopo i complimenti iniziali,
siano rimasti al nostro fianco a spro-
narci e sorreggerci, noi volevamo
continuare. Il concorso era un punto
del progetto molto più ampio che
aveva ottenuto tanti consensi al
Congresso della FederSerd. Solo un
punto, ma è comunque un inizio, e la
prova che le nostre idee non voglio-
no restare sulla carta. Sono vive,
coraggiose, si agitano per prendere
vita. Il concorso era nato come parte
integrante di una campagna di sensi-
bilizzazione e informazione delle
nuove leve, per dar loro modelli un
po’ meno malati, informazioni non
troppo distorte e le energie per
costruire invece che distruggere,
vivere e non lasciarsi vivere.
L’evoluzione spontanea di questa
nostra società purtroppo, ci porta
verso un paese con sempre meno
figli, e per questo tanto più preziosi.
Tanto più che i pericoli sembrano
invece aumentare e frapporsi tra
loro e un futuro che non hanno occhi
abbastanza grandi per immaginare.
Hanno perso l’entusiasmo. E noi del
Mosaiko ne andiamo a caccia da sem-
pre, lo andiamo a cercare e lo racco-
gliamo, fin dal primo numero e
anche prima, sulle nostre pagine,
così che non vada perduto.
Se ci dovesse essere una seconda edi-
zione del concorso, vorrei che le
scuole l’accogliessero con più entu-
siasmo, ne approfittassero come
un’occasione di dibattito, magari si
sforzassero per accompagnarlo a
lezioni di medici e esperti da affian-
care qualche ora in classe ai profes-
sori. Ma comunque vada io sono fer-
vente sostenitrice delle gocce nel
mare, che fanno poco rumore ma
anche se sembrano non cambiare
nulla… cambiarne una vuole dire già
molto, perché alla fine il mare in
realtà nemmeno esiste, sono solo
gocce una accanto all’altra. È vero
quindi che nessuno sforzo seppur
grande lo potrà cambiare, ma una a
una le sue gocce sì.
Silvia Pareti
C o n c l u s i o n i . . .l a r e d a z i o n e d e l M o s a i k o
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C o n c l u s i o n i . . .l a r e d a z i o n e d e l M o s a i k o
Quando, dopo mesi di idee,
proposte e iniziative più o
meno brillanti
“Stupefacente è solo la nostra crea-
tività” ha assunto una forma definita
e definitiva, i dubbi e le incertezze
che ci sono sorti non sono stati
pochi.
Quale risposta avremmo potuto rice-
vere? Il messaggio era abbastanza
chiaro e pregnante da essere com-
preso? Ma soprattutto… i giovani, i
veri e gli unici creatori e destinatari
del concorso, si sarebbero sentiti
coinvolti? Avrebbero sentito vicino a
loro una realtà tristemente nota ma
molto spesso sottovalutata?
Avrebbero avuto il coraggio e la
tenacia di lottare per essere testi-
moni di un messaggio così forte, così
profondo ma anche così impegnati-
vo? Avrebbero sentito come loro un
problema che magari non li riguarda
personalmente, ma dal quale nessu-
no può ritenersi escluso?
Ora possiamo affermarlo con certez-
za: SI’!
Ciò che infatti ha più colpito è stata
non la qualità (per altro eccellente)
degli elaborati giuntici, ma soprat-
tutto la voglia di partecipare, la
voglia di esserci e non di restare in
silenzio, nascosti dietro un muro di
ipocrisia e di menefreghismo, la
voglia di far risuonare la propria voce
oltre le pareti insonorizzate di cui
troppo spesso ci si circonda e da cui
siamo circondati.
Migliore risultato quindi non poteva-
mo aspettarci e pretendere: non ci
interessava trovare dei nuovi
Leopardi o Da Vinci, non eravamo
solo alla ricerca di una bella frase o
di un bel logo, ma miravamo soprat-
tutto alla sensibilizzazione nei con-
fronti del mondo delle dipendenze,
volevamo renderci conto di come e
quanto le nuove generazioni si senta-
no parte di questo dramma moderno,
volevamo continuare a credere e a
dimostrare che non è vero che noi
giovani siamo una generazione amor-
fa, amorale e apatica, come troppo
spesso ci sentiamo rinfacciare.
I veri valori non scomparsi, non si
sono atrofizzati e non stanno nean-
che agonizzando, è cambiato solo il
modo in cui li si dimostra: non tutti
ci sentiamo e riteniamo giusto gri-
darli in piazza e ostentarli con rab-
bia, ma non per questo ne siamo sce-
vri, preferiamo tenerli per noi,
esporli solo a pochi intimi, scribac-
chiarli su una pagina di diario o nel-
l’angolo di un libro di scuola, atten-
dendo solo la giusta occasione per
Stupefacenti siete voi!
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far sì che non si perdano fra l’assor-
dante eco delle voci stonate che
inneggiano a ideali in cui non ci rico-
nosciamo.
Ma, se ce ne viene offerta l’occasio-
ne, non esitiamo a scendere in
campo, come “Stupefacente è solo la
nostra creatività” ha dimostrato:
occasioni di questo tipo,però, sono
purtroppo rare, sono eccezioni che
bisogna saper riconoscere e cogliere.
Quindi non mi resta altro che dire
grazie a coloro che hanno saputo
vedere in questa nostra iniziativa
non un’occasione per mettersi in
mostra, ma piuttosto un modo per
rendersi testimoni e portatori di quei
valori di cui la società moderna ci
ritiene privi.
Livia Granata
C o n c l u s i o n i . . .l a r e d a z i o n e d e l M o s a i k o
Vi ricordate di quel nostro pro-
getto che era stato premiato
a Firenze al Congresso del
FederSert? ...e di quel punto del pro-
getto che abbiamo prontamente
messo in atto? Se non vi ricordate vi
rinfresco la memoria: abbiamo ela-
borato e inviato alle scuole medie e
superiori il bando di un concorso in
cui chiedevamo ai ragazzi di creare
un disegno o inventare una frase per
una campagna anti-tossicodipenden-
ze.
Come accade di consueto quando si
propone un concorso, non avevamo
esattamente previsto i suoi esiti,
soprattutto per quello che mi riguar-
da, dato che è la prima volta che mi
occupo di un progetto del genere.
Prima sorpresa: la partecipazione è
stata entusiastica e consistente.
Seconda sorpresa: chi ha partecipato
al concorso ne sapeva molto più di
noi. Proprio questo mi ha stupito.
Esaminando gli elaborati ho consta-
tato innanzitutto la cura e l’impegno
con cui sono stati realizzati, a mano
o al computer (disegni a colori, rea-
listici, proporzionati, non scaraboc-
chi abbozzati in cinque minuti).
Andando al di là della veste grafica,
ancora più ammirevoli sono l’argu-
zia, la profondità e l’originalità dei
messaggi che contengono: immagini
e soggetti di grande effetto, trovate
e frasi ironiche e pungenti, che non
hanno nulla da invidiare a manifesti
e spot pubblicitari.
Un successo imprevisto
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Osservando questi piccoli capolavori
non nascondo di essermi sentita
arida di fantasia e creatività, quasi
indegna di aver partecipato alla for-
mulazione di un concorso che ha
dato risultati di così alto livello.
Infine ho pensato che, forse, la pro-
paganda e l’informazione riguardo ai
problemi dei ragazzi sarebbero dav-
vero più incisive ed efficaci se fosse-
ro ideate con la collaborazione dei
ragazzi stessi, che affrontano le que-
ste tematiche da un’ottica interna, o
comunque molto vicina e di sicuro
familiare a quella dei loro coetanei.
Marta Lamanuzzi
C o n c l u s i o n i . . .l a r e d a z i o n e d e l M o s a i k o
Una notevole partecipazione
al concorso è già una vitto-
ria per tutti quelli che sento-
no particolarmente vivo il problema
della tossicodipendenza. E’ quanto
mai importante questa dimostrazio-
ne di sensibilità e consapevolezza
che parte proprio dai giovani per i
giovani. E questo dovrebbe essere
per tutti, organizzatori e partecipan-
ti, la più grande soddisfazione. Una
presa di coscienza sentita a fondo
data l’originalità e la profondità dei
messaggi che scaturiscono da molti
elaborati, spunti per riflessioni sugli
aspetti più diversi della tossicodi-
pendenza. L’importante è che il con-
corso sia proprio questo: uno spunto,
la scintilla di un fuoco che deve
ancora accendersi con la partecipa-
zione di tutti e non un punto d’arri-
vo, un braciere destinato a spegner-
si.
Un profondo ringraziamento dunque
a coloro che hanno creduto in noi,
dimostrando di credere anche nelle
proprie forze e in una causa comune,
a coloro che credendoci hanno por-
tato la nostra voce oltre i suoi confi-
ni e l’hanno amplificata con la pro-
pria.
Speriamo che queste voci non passi-
no sotto silenzio, tocca a tutti noi
continuare a farle sentire.
Simona Lucarno
Uno spunto e una scintilla
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C o n c l u s i o n i . . .l a r e d a z i o n e d e l M o s a i k o
Ai “drogati” di lavoro, ai “dopati”
di videogiochi, ai “dipendenti”
sottomessi agli impegni.
Per tutti coloro che praticano passatem-
pi ossessivi, che hanno passioni stermi-
nate, ai collezionisti maniacali.
Agli sportivi mai soddisfatti dei loro
record, per chi studia troppo e per chi la
scuola non sa cosa sia.
Per quelli che cercano il limite e per
quelli che lo superano.
Non sono anche queste dipendenze? Oggi
ci siamo concentrati sulla droga: la sot-
tomissione più dura, più terribile, più
spietata. Altera irrimediabilmente la
percezione della realtà. I traumi così
provocati sono difficili da superare.
Ma la dipendenza è un azzardo che si
nasconde in ogni gesto e in ogni bisogno.
Se questo libro è dedicato a patologie
molto più gravi, in cui pochi si riconosce-
ranno, spero però che siano anche gli
altri, i “sani” a sfogliarlo, ammirando i
raffinati loghi e le intime frasi.
Nella speranza che le emozioni suscitate
da ogni pagina restaurino i frammenti
della vita vera, senza dipendenze.
Davide Varni
A tutti i dipendenti...
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41
I n d i c eI
lavo
ri p
rem
iati
Sezione Logo1° premio Roberto Raselli pag.12
1° premio ex aequo Amedeo Luviè pag.13
1° premio Logo Flash Alice Marzella pag.14
2° premio Alessio Cioccolo pag.15
3° premio Alex Lanati pag.15
4° premio Roberto Pilati pag.16
5° premio Alessandro Mazzù pag.16
1° premio Alice Marzella pag.18
1° premio ex aequo Chiara Fossati pag.19
1° premio ex aequo Federica Oliva pag.19
2° premio Luca De Marco pag.20
3° premio Costanza Sottotetti pag.20
3° premio ex aequo Martina Corbo pag.21
3° premio ex aequo Laura Mancuso pag.21
4° premio Monica Orsini pag.22
5° premio Anisa Ballgjati pag.22
5° premio ex aequo Abdessalam Machmach pag.23
6° premio Daniela Alì Santoro pag.23
7° premio Annalisa Barisonzo pag.24
8° premio Chetura Parisi pag.24
Sezione Slogan
Finito di stampare nel mese di Settembre 2006presso la tipografia Litocoop - Tortona (AL)
s e g u e i n d i c eI
lavo
ri p
rem
iati
Sezione Premi Consulta Comunale Giovani
Premio Simpatia Matteo Barcellona pag.27
Premio Simpatia Ilaria Solarolo pag.28
Premio Simpatia Gianluca Neve pag.28
Premio Simpatia Simona Sestito pag.29
Premio Messaggio Positivo Marzia Spurio pag.29
Una cosa l’ho capita,
non sono gli effetti
dell’alcool né delle
droghe, ma il perché li
prendiamo che deve fare
paura. Il perché
dobbiamo dipendere da
qualcosa per sentirci più
forti, per sentirci sicuri,
per divertirci, quando la
vera forza sta
nell’indipendenza, e la
voglia di ridere la
troviamo in noi stessi,
perché non ci sono
sensazioni più intense
di quelle che ci offre il
mondo reale senza
distorsioni, né viaggi più
incredibili di quelli che è
la nostra fantasia a
donarci.
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