DEFINIZIONE
Il TESTO TEATRALE, detto anche DRAMMATICO, è un’opera letteraria in cui la vicenda non viene raccontata, ma viene rappresentata dai personaggi, che agiscono direttamente sulla scena , imitando la realtà.
Sono detti TEATRALI perché il luogo destinato alla rappresentazione è il teatro (dal greco teaomai=guardare), DRAMMATICI perché contengono una storia che quando viene messa sulla scena, è detta DRAMMA ( dal greco
drao=agisco)
IL GENERE DRAMMATICO
Come si legge un TESTO TEATRALE
Per comprendere a pieno un testo teatrale occorre leggerlo come :
1. TESTO SCRITTO
2. TESTO RAPPRESENTATO (fruizione dello spettacolo teatrale )
TESTO NARRATIVO E TESTO TEATRALE
collettivaindividualetipo di fruizione
TESTO TEATRALE
TESTO NARRATIVO
ling.verb.e non verbale
ling.verbalelinguaggi usati
vista e uditovistacanali usati
bidirezionaleunidirezionaleliv.di comunicazione
delimitato e variabile
illimitato e variabilespazio
presentevari livelli tempo
manca presentenarratore
x xstoria
La struttura di un Testo Drammatico
• personaggi• atti e scene• battute• didascalie
I PERSONAGGI
Generalmente all’inizio di un testo drammatico c’è l’elenco dei personaggi, con a lato l’indicazione o dell’età,o del ruolo sociale,o delle relazioni di parentele o affettive o del ruolo,l’ordine in cui sono presentati può essere dettato dall’importanza decrescente del ruolo o dall’ordine di apparizione o dalla gerarchia sociale o da una divisione in gruppi(es.uomini/donne).
ATTI E SCENE
Il testo teatrale è in genere suddiviso in ATTI ,corrispondenti ai capitoli di un libro, a loro volta suddivisi in SCENE.
Gli ATTI (da uno a cinque)possono corrispondere a momenti successivi della struttura del dramma oppure essere legati al passare del tempo o ancora essere funzionali alla semplice necessità (riposo per gli attori, cambio di scenografie o costumi).
Le SCENE sono determinate dall’entrata o uscita dei personaggi o da cambiamenti di tono o di argomento.Se il numero delle scene è elevato, la rappresentazione sarà molto movimentata, se è limitato, sarà più statica.
LE BATTUTE
Sono le PAROLE che gli attori pronunciano sulla scena. Possono assumere la forma di:
1. dialoghi
2. monologhi
3. soliloqui
4. concertati
5. duetti
6. tirate
7. a parte
DIDASCALIE
Generalmente in corsivo e spesso tra parentesi hanno come destinatari i lettori e chi mette in scena il testo.
Contengono essenzialmente tre tipi di informazioni:
• Descrizioni di luoghi e di personaggi
• Indicazioni relative all’azione scenica (movimenti e gesti)
• Annotazioni sulla recitazione (tono di voce,ritmo…)
Gli elementi della messa in scena teatrale
• Il regista• Gli attori• Il pubblico• La scenografia • I costumi
• Le luci• La musica• I rumori
E’ l’operazione di traduzione di un testo drammatico scritto in SPETTACOLO. Essa richiede la collaborazione delle seguenti componenti:
IL REGISTA Come il drammaturgo è l’autore del testo drammatico,il regista è il principale autore della messa in scena ,o meglio il coordinatore di un lavoro che coinvolge molte professionalità.Egli può decidere o di rimanere fedele al testo o di reinterpretarlo e adattarlo liberamente o in parte.
Come figura è comparsa solo alla fine dell’Ottocento, sostituendo quella del CAPOCOMICO.
Ogni regista ha un suo stile che dipende dalla sua poetica teatrale e dall’utilizzo che fa dei linguaggi a sua disposizione.
GLI ATTORI
Sono il punto focale dello spettacolo.
La loro caratteristica è quella di riuscire a calarsi in parti sempre nuove e di recitare in ruoli diversi.
A differenza di quelli cinematografici, non hanno la possibilità di ripetere una scena venuta male, per cui devono essere dotati di calma e di concentrazione.In particolare devono essere in grado di controllare:
- la propria voce
- la propria mimica facciale
- i gesti
La recitazione può essere naturale o artificiosa e può andare da un massimo di immedesimazione ad un massimo di estraniamento nei confronti del personaggio.
IL PUBBLICO
E’ l’elemento che fa la differenza principale tra la recitazione al cinema e quella nel cinema.Il teatro, infatti,si svolge in diretta di fronte al pubblico, che partecipa in un certo senso alla rappresentazione.Le sue risposte possono caricare e riempire di entusiasmo gli attori o al contrario frenarli e demoralizzarli.
Poiché, inoltre, il teatro si basa sull’imitazione della realtà, il pubblico accetta questa convenzione ( PATTO ) così come gli attori recitano come se il pubblico non esistesse (quarta parete ).
LA SCENOGRAFIA E’ costituita dagli elementi dell’ARREDO, dai FONDALI scenici e dalle QUINTE laterali.
E’ importante per individuare l’epoca e il luogo in cui si svolgono i fatti.
Negli antichi teatri greci erano fisse,nel corso del tempo sono diventate mutabili ( uso dei fondali dipinti).
Lo scenografo può realizzare scenografie realistiche o simboliche, dettagliate o essenziali, fisse o mobili.Egli lavora seguendo le indicazioni del regista.
Oggi i teatri dispongono di attrezzature straordinarie: palchi girevoli, quinte scorrevoli o a scomparsa…
I COSTUMI
Gli abiti di scena permettono allo spettatore di comprendere la provenienza sociale di ciascun personaggio e l’epoca in cui si svolge la storia.
Possono essere realistici o simbolici e più o meno dettagliati.
LE LUCI L’illuminazione era un elemento sconosciuto in epoca antica, quando le recite avvenivano di giorno.Con l’introduzione dei teatri coperti,dal Cinquecento in poi,venne illuminato il palco con candelabri o lampade a petrolio.Con l’invenzione dell’elettricità fu anche scongiurato il pericolo di incendi. L’impiego delle luci è oggi affidato a tecnici che si occupano di posizionare i riflettori.Esse servono a
- aumentare il realismo delle scene
- sottolineare gli effetti emotivi
- creare effetti simbolici
LA MUSICA
Ha da sempre accompagnato gli spettacoli teatrali ( vedi teatro greco).
Il suo ruolo è prevalentemente psicologico, perché tende a commentare e a sottolineare le reazioni dei personaggi e i cambiamenti di situazione, un po’ come la colonna sonora del cinema.
I RUMORI
I rumoristi, ovvero i tecnici che si occupano della realizzazione dell’apparato sonoro, creano effetti che conferiscono naturalezza all’ambientazione: tuoni, scrosciare della pioggia, motori di automobili ecc.
Determinati rumori contribuiscono ad aumentare la tensione durante la rappresentazione: per esempio, l’urlo di una donna o il rumore di una porta che cigola.
LA LINGUA DEL TEATRO Dal punto di vista della sintassi il drammaturgo si avvicina in genera al PARLATO, con costruzioni semplici e frasi più bravi che in un testo narrativo, per facilitare la comprensione di chi ascolta e per dare una rappresentazione più realistica di una
conversazione.
La terza persona,quasi sempre presente nelle narrazioni,è rara a teatro, mentre più frequenti sono la prima e la seconda persona.
Caratteristici sono infine i DEITTICI, cioè i termini che si riferiscono a tempo e spazio ( ieri,oggi,questo,quello…)
Nelle didascalie compaiono i TERMINI TECNICI usati per indicare le varie parti del palcoscenico
(fondo, quinte,proscenio… )