TEORIA E TECNICA DEL LINGUAGGIO RADIOTELEVISIVO
A.A. 2010/2011
STORIA DELLA TELEVISIONE
G.Trapanese
Nei primi del ‘900 il cinema era il leader dello spettacolo nello spazio pubblico.
Dal grande al piccolo schermo
Nel 1927 si passa al Cinema
sonoro
(24 fotogrammi al secondo)
1895: prime proiezioni cinematografiche in pubblico dei
fratelli Lumière al Gran Cafè di Parigi
Dal
Cinema Muto
(16 fotogrammi al secondo)
Infine si arriva alla TV
(25 fotogrammi al secondo)
Esperimenti di trasmissione
Anni ’30: molti Paesi svilupparono tecniche di trasmissione televisiva
Dopo il 1945: si torna a parlare di radiovisione (per intendere la televisione “primitiva”)
Tra il 1936 e il 1939: in Germania, Inghilterra e Stati Uniti iniziarono alcune trasmissioni, ma con la Guerra Mondiale ci fu un periodo di stasi
Tra il 1948 e il 1952: negli Stati Uniti c’è il decollo della televisione con successi e fenomeni di costume mai conosciuti prima e così originali tanto che si crea un modello televisivo proprio: la tv all’americana.
TV all’americana
Il modello si fonda sulla competizione tra più network, finanziate dagli investitori pubblicitari e gratuite per lo spettatore.
Programmi: basati sull’intrattenimento
Generi televisivi: quiz and game show, spettacoli di varietà,
fiction seriali.
Programmi: di informazione
Generi televisivi: notiziari, programmi di
approfondimento condotti da anchorman,
inserti su spettacolo/sport/politica
Programmi culturali o di impronta pedagogica si svilupperanno a partire dagli anni ’60 solo sulla TV via CAVO
TV all’europea
Il modello ha caratteristiche di monopolio e di servizio pubblico
Programmi: con funzione
pedagogica
Generi televisivi: notiziari, romanzi sceneggiati, opere teatrali e letterarie, rubriche
culturali, rotocalchi di approfondimento, pochi
giochi e varietà
L’offerta televisiva è limitata e senza concorrenza, in bianco e nero su un solo canale disponibile in un numero ristretto di ore.
Nel palinsesto (parola greca= “raschiato più volte”) ogni serata era dedicata ad un genere differente.
Di interesse per i dirigenti delle tv europee erano il gradimento delle proprie trasmissioni e la qualità dei programmi.
La tv in Italia
Il 3 gennaio 1954 nasce la TELEVISIONE ITALIANA
“La Rai, Radio Televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive. Le maggiori
trasmissionidell’odierno programma sono: ore
11.00 Telecronaca dell’inaugurazione degli studi di Milano e dei trasmettitori
di Torino e di Roma; ore 15.45 Pomeriggio sportivo; ore 17.30 Le
miserie del Signor Travet film diretto da MarioSoldati”
(Fulvia Colombo, “prima sig.na Buonasera”, 3 gennaio 1954)
Programmazione del 3 gennaio 1954
Ore 11.00: Cerimonia di inaugurazioneOre 14.30: Arrivi e partenze (con Armando Pizzo e Mike
Buongiorno, regiadi Antonello Falqui)
Ore 14.45: CortometraggioOre 15.00: Orchestra delle quindici (musica leggera, presenta
FeboConti, regia Eros Macchi)
0re 15.45: Pomeriggio sportivo (ripresa in diretta di un avvenimento)
Ore 17.45: Le miserie del signor Travet (film di Mario Soldati)Ore 19.00: Le Avventure dell’arte: Giambattista Tiepolo, a cura
diAntonio Morassi
Ore 20.45: TelegiornaleOre 21.15: Teleclub (curiosità culturali e varie presentate da
<<notepersonalità>>)
Ore 21.15: L’Osteria della Posta di Carlo Goldoni (in diretta)Ore 22.15: Settenote (Virgilio Rientro presenta musica leggera)Ore 23.15: La Domenica Sportiva: risultati, cronache filmate e
commentisui principali avvenimenti della giornata
Primi effetti sociali
della nascita della tv e…
“ Da qualche mese, nella vita dei piccoli paesi della risaia vercellese, è entrato un elemento nuovo: la televisione, e si può già dire che essa incida sul costume paesano più di quanto non abbia fatto in tanti anni il cinema. Infatti, nei paesi dove esiste una sala cinematografica gli spettacoli sono saltuari o limitati ai giorni festivi, e assistervi assume un carattere di eccezionalità. Invece la televisione c’è tutte le sere,e vi si assiste in un ambiente tradizionale e tipico della vita paesana: l’osteria; e non c’è da pagare lo spettacolo, ma solo la consumazione, che poi non è dappertutto obbligatoria […]. I quattro locali pubblici di Lignina (paese di 1350 abitanti, nella quasi totalità braccianti) hanno messo uno dopo l’altro la televisione. Al circolo ENAL di Ronsecco (1700 abitanti, braccianti e salariati agricoli) alla sera, da quando c’è la televisione, la sala è tanto piena che hanno dovuto mettere un cartello: si prega di lasciare libero il passaggio fra i tavolini. Mentre nella vita delle nostre città la televisione ha ancora un peso irrilevante, nella vita paesana si può già dire che essa eserciti un’influenza sulle abitudini sociali: e, al contrario di quanto può parere a prima vista, la sua fortuna si adatta particolarmente ad una situazione di povertà e isolamento, dove altri svaghi sono inaccessibili e le possibilità di spostamento limitate”.
Italo Calvino,La televisione in risaia, “Il Contemporaneo”, 1954
…successivamente i secondi effetti.
Se nei primi anni della avvento della televisione in Italia, paese ancora agricolo-comunitario, la gente si riuniva nelle piazze, nei
bar, neicinema, nei teatri per assistere
alla programmazione; successivamente, in pieno boom economico (fine anni ’50), iniziò
la tendenza all’acquisto del proprio apparecchio televisivo
da mettere in casa.
Spettatori in numeri
1954: 24.000 abbonati
Fine 1954: 90.000 abbonati
1964: più di 5 milioni di abbonati
La TV è una sorta di grande orologio che scandisce, attraverso i suoi ritmi, i suoi appuntamenti, le abitudini di ascolto condivise dall’intera
popolazione e favorisce una sorta di unificazione all’interno di un tessuto sociale che non disdegna di rivelare le sue trame…rispecchia
i mutamenti della società dopo aver alimentato le condizioni di questi mutamenti.
Aldo Grasso, Storia della Televisione Italiana, Garzanti, Milano, 1992
Periodi della Tv Italiana
1) PALEO-TELEVISIONE o TV delle ORIGINI: monopolio RAI con una mission ad impronta pedagogizzante con intenti di istruire ed educare le masse
2) NEO-TELEVISIONE (Umberto Eco, 1983): televisione confidenziale, autoreferenziale, ludica; si afferma durante gli anni ’80 periodo del duopolio Rai-Fininvest; il pubblico è targettizzato a seconda dell’offerta
3) TV- TEMATICA: si afferma con l’avvento della tv digitale satellitare e terrestre a partire dagli anni ’90; offerta di nicchia per un pubblico medio-alto; è la tv della convergenza con altri media come il computer e Internet
Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992
PALEO-TELEVISIONE1954-19751954-1975
• Progetto formativo, comunicativo, a caratteri pedagogici e educativi
• Funzioni dell’emittenza pubblica erano di servizio sociale e di divulgazione
culturale • Rapporto paternalistico-didascalico con il telespettatore
• Palinsesto rigido, imperniato sulla separazione tra generi nettamente definiti (informazione, cultura, spettacolo)
Programmi: Lascia o Raddoppia?, Campanile Sera, Non è mai troppo tardi con il Maestro Manzi,
Il caso “Lascia o raddoppia?”
Prima puntata 26 novembre 1955
Conduttore Mike Bongiorno, un giovane che il giovedì sera comincia
a porre domande ai concorrenti in studio sotto forma di quiz
Funzione: impriniting pedagogizzante
Effetti nella società: ha permesso
l’elevazione dell’obbligo scolastico e
la riforma della scuola media inferiore (1962)
Mike e Lascia o raddoppia? 2 icone della tv delle origini
Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992
Il caso “Non è mai troppo
tardi”
Prima puntata 15 aprile 1960
Conduttore: Maestro Alberto Manzi, con gessetti, sguardo severo
ma comprensivo ha alfabetizzato generazioni di italiani insegnando
a “leggere, scrivere e far di conto”
Funzione: programma di educazione popolare
a cura della pubblica istruzione Effetti nella società: in quegli anni circa 35.000
italiani superarono l’esame di V elementare grazie
ai suoi insegnamenti; è uno dei personaggi che ha
unificato linguisticamente penisola
La programmazione RAI nel 1957 - Domenica 3 febbraio
Ore 10.15 La domenica degli agricoltori Ore 11.00 La Santa Messa Ore 11.30 Itinerari, documentario sulla Terra Santa Ore 15.00 Pomeriggio Sportivo Ore 17.15 Ho ucciso tuo fratello, film di Maria Schell Ore 20.00 Notizie sportive e Tg Ore 20.50 Carosello Ore 21.00 Primo applauso (aspiranti alla ribalta, conEnzo Tortora) Ore 22.45 Album Tv (scorribanda attraverso i personaggi televisivi degli ultimi 12 mesi)* Ore 23.35 Cineselezione
La TELEVISIONE parla della TELEVISIONE
* Dopo appena 3 anni di vita la tv già ripropone se stessa: si è arrivati a intuire il potenziale della METATELEVISIONE
CAROSELLO
Primo grande periodo nella storia
della pubblicità televisiva italiana
Nasce nel periodo della Paleotelevisione
3 gennaio 1957
Rubrica in onda ogni giorno alle ore 20.50 dopo il telegiornale della sera sulla RAI
CAROSELLO
Carosello prende avvio sull’unica rete televisivaNazionale.
L’origine etimologica del termine, scelto in quanto alludeva a qualcosa di
rotondo, deriva da un gioco con la palla introdotto a Napoli nel XV e XVI secolo o
da salvadanai di forma sferica: i “carusielli”
Attraverso più di 4000 slogan ha costruito un linguaggio innovativo e
tipicamente italiano di fare pubblicità
CAROSELLO
Carosello si rivela uno strumento in grado di catturare l’attenzione di grandi e piccoli
Nasce perché il pubblico stava crescendo, sianumericamente che da un punto di vista
generazionale, e permette di trasformare la TV,oggetto di consumo occasionale, collettivo elimitato, in un medium domestico di massa
Quando nasce Carosello la RAI conta 5494 dipendenti,
trasmette 2000 ore di TV l’anno: è già una grande azienda anche se non fa ancora notizia sui giornali
Perché nasce Carosello?
CAROSELLO
Carosello risulta figlio di più padri:
Giovanni Fiore, direttore commerciale della SIPRA
Aldo Da Col, direttore generale della SIPRARiccardo Ricas, funzionario della SIPRAGino Sinopoli, condirettore della SACIS*Mario Severati, direttore generale della
SACISVittorio Cravetto, dirigente RAI addetto al
varietà
Carosello si basava su una serie di regole precise
stabilite in un regolamento interno della SACIS
*SACIS: società per azioni commerciali iniziative Spettacolo, azienda consociata della RAI che gestisce la produzione degli spot pubblicitari che vengono trasmessi sulle reti televisive e
radiofoniche dell’emittente pubblica.
CAROSELLO
PEZZO
di 1 min e 45 sec
propone uno spettacolino
Ogni pubblicità del Carosello era composto da un siparietto contenente un filmato suddiviso in 2 parti
CODINO
di 30 sec
parte vera e propria
della pubblicità
Fu sostituito dopo gli anni ’70 da TELECOMUNICATI di un minuto e negli anni ’80 dagli SPOT più brevi.
CAROSELLO
Le regole di CAROSELLO/1
1. Il nome del prodotto reclamizzato può essere reso visibile solo 6 volte
2. Nessun pezzo può andare in onda per più di una volta
3. Devono essere escluse opere che “presentino la disonestà, ilvizio o il delitto in maniera atta a suscitare compiacenza oimitazione” o che risultassero “volutamente volgari, truci,ripugnanti, terrificanti”. La presentazione di storiepoliziesche è consentita “a condizione che il reato non siariprodotto con eccessivi particolari tecnici o raccapriccianti eche ne derivi una pronta condanna”
CAROSELLO
Le regole di CAROSELLO/2
4. Non si devono presentare con compiacimento vicende diadulterio e “deve in ogni caso essere posto in rilievo che lerelazioni adulterine costituiscono una grave colpa”
5. Le relazioni sessuali non devono eccitare, le scene erotiche sono proibite e persino i baci devono essere rappresentati con discrezione e senza indurre a morbose esaltazioni
6. Tra le regole non esplicitamente scritte: non si possonopronunciare termini come sudore, forfora, depilazione,deodorante e così via, non si possono pubblicizzareindumenti intimi
1975/76Rottura del monopolio pubblico
e arrivo dell’emittenza privata
1975: la legge n° 103 ribadisce il MONOPOLIO della RAI, ma il controllo dell’azienda passa dal GOVERNO al PARLAMENTO, viene introdotto un terzo telegiornale e una terza rete che si va ad affiancare alla prima rete (1954) e alla seconda (1962)
1976: sent. C.C. n° 202 dichiara il monopolio pubblico ancora legittimo per quanto riguarda le trasmissioni RTV a livello nazionale, ma afferma il principio della LIBERTA’ di IMPRESA radiotelevisiva a livello locale.
NASCE la NEO-TELEVISIONE
NEO-TELEVISIONE-Periodo del Duopolio- -Periodo del Duopolio-
Nascono tante emittenti private con
programmazioni minime legate soprattutto alla commercializzazione di prodotti (es. vendite e
aste).
La RAI
- amplia e rafforza la sua offerta (più programmi nei 3 canali)
- adotta nel 1977 il colore (10 anni dopo gli altri paesi europei)
Ambito privato Ambito pubblico
Negli anni ’80 sorgono circuiti nazionali efficienti di tv private commerciali
(Fininvest)
NEO-TELEVISIONE1976-19901976-1990
• La programmazione si fonda prevalentemente sull’intrattenimento. Genere che tende ad inglobare gli altri generi (informazione e cultura)
• Formato generalista: con programmi, argomenti e contenuti rivolti a tutte le età e a tutte le categorie sociali che si pensa siano graditi alla generalità Degli spettatori
• Aumento delle ore di trasmissione che vengono frammentate da spezzoni pubblicitari
• 1986 nasce l’Auditel (società che si occupa della misurazione quantitativa degli indici d’ascolto)
• Si sviluppa lo ‘zapping’ grazie all’invenzione del telecomando
• L’offerta televisiva cambia e diventa un continuo fluire di elementi narrativi. Nasce quello che Raymond Williams chiama FLUSSO TELEVISIVO.
Strategie della NEO-TELEVISIONE
1) GIOCARE SUL SICURO – usare formule, programmi o format che sono già consolidati in altri paesi
2) FARE SPETTACOLO – i programmi devono intrattenere la spettatore divertendolo o ponendolo di fronte ai drammi della vita, alle tragedie
3) RIFLETTERE I VALORI MEDI della SOCIETA’ – tv dei buoni sentimenti
4) RICONOSCIBILITA’ – creare l’identità di rete attraverso gli stessi personaggi e programmi
5) GIOCARE sugli ERRORI degli ALTRI – soprattutto nelle logiche di programmazione
6) TUTELARE il PRIME TIME – fascia oraria di massimo ascolto (20.30-22.30) all’interno della quale viene messa molta pubblicità, utile alla fidelizzazione e alla creazione dell’immagine di rete
Tre ondate della NEO-TELEVISIONE
Enrico Menduni, I linguaggi della Radio e della Televisione, Laterza, Bari-Roma, 2002 Enrico Menduni, I linguaggi della Radio e della Televisione, Laterza, Bari-Roma, 2002
A)1976-1980: funzione associativa, unità nazionale, generi che mettessero d’accordo tutti.
CONTENITORE (Buona Domenica, Domenica in)
TALK SHOW (Bontà Loro)
FICTION (serie USA e latino-americane come Dallas, Dynasty, Happy Days)
ASTE, TELEVENDITE, TELEPROMOZIONI
- analisi dei generi-
B) Anni ’80: rapporto diretto con il pubblico nuovo ruolo dei conduttori
CINEMA INTRATTENIMENTO: (quiz e giochi a premi come Il pranzo è servito, OK il prezzo
è giusto, La ruota della fortuna)
con contaminazione di altri generi – sportainment, edutainment, infotainment – (Quark, Il processo del Lunedì, Film Dossier)
C) Fine ’80- inizi 2000: la TV mette in scena la verità e la realtàTV VERITA’ (Chi l’ha visto?, Telefono Giallo)
REALITY SHOW (Grande Fratello) e SOAP OPERAS (italiane Un posto al sole, Vivere)
Il caso “Bontà Loro”
Prima puntata 18 ottobre 1976
Conduttore Maurizio Costanzo
Primo talk show italiano realizzato con un budget ridottissimo ed elementi
scenografici scarniEffetti nella società: si apre l’era dei salotti
di discussione televisivi
Tanti nomi noti hanno partecipato al programma: Umberto Agnelli, Marcello Mastroianni, Alberto Lattuada, Goffredo Parise, Alberto Bevilacqua, Tina Anselmi, Lina Wertmüller…
Il caso “Happy Days”
Prima puntata 12 agosto 1977
Sitcom ambientata negli anni ’50 in una provincia americana, con protagonisti
Tre bravi ragazzi Richie Cunningam, Potsie Weber, Ralph Malph, la famiglia
Cunningam e l’amico ribelle Arthur Fonzarelli detto Fonzie Effetti nella società: i giovani iniziano a vestire come Fonzie
con giacca di pelle, stivali a punta e si esprimono attraverso
i suoi gesti e il suo gergo (schioccare di dita e ripetitivo “hey!”)
Da qui prendono il via altri spin off Laverne e Shirley, Mork e Mindy e Jenny e Cachi
Il caso “Il pranzo è servito”
Prima puntata 13 settembre 1982 alle ore 12.40
Gioco a premi condotto da Corrado Mantoni poi Claudio Lippi e infine
Davide Mengacci
Funzione: si propone come modello di quiz alla
portata del grande pubblico, con domande facili e
giochini semplici, accomodati dal conduttore che
assegna vincite modeste a chi riesce a completare
un tabellone (che rappresenta un pranzo completo)
scoprendo le giuste caselle.
Il caso “Quark”
Prima puntata 18 marzo 1981
Rubrica a carattere scientifico condotta da Piero Angela la
più longeva della trasmissioni scientifiche italiane
Effetti nella società: produce divulgazione scientifica attraverso l’intentodidascalico della tradizione televisiva; la scienza e la tecnica diventano
alla portata di tutti
Propone agli spettatori I “viaggi nella scienza” costituiti in buona parte da filmati della BBC introdotti con chiarezza e semplicità dal conduttore in uno studio scarno
Negli anni il programma ha dato vita a rubriche-satellite e ad edizioni
sempre innovative e al passo con i tempi
Il caso “Chi l’ha visto?”
Prima puntata 18 marzo 1989
Programma d’attualità condotto da Donatella Raffai e Paolo Guzzanti,
Alessandra Graziottin, Luigi De Majo, Giovanna Milella, Marcella De Palma,
Daniela Poggi
Effetti nella società: nei primi anni venne accusato di ledere la privacy e
di sfruttare il disagio di alcune persone in difficoltà economiche, familiari,
personali
Dedicato alle persone scomparse, ai rapimenti, alle sparizioni spontanee, alle fughe preparate. Vengono contattati i familiari e chiesto l’aiuto del pubblico per il ritrovamento
Il caso “Il Grande Fratello”
Prima puntata 14 settembre 2000
Reality Show, dal format “Big Brother” olandese prodotto dalla Endemol Italia e
condotto da Daria Bignardi, poi Barbara D’Urso, in fine Alessia Marcuzzi
tutte e tre con Marco Liorni
E’ un format al limite tra un voyeristico
reality, un game show giocato al ritmo
di nomination ed eliminazioni e un talk show
destinato a far diventare gossip
gli avvenimenti all’interno della Casa
Il caso “Un posto al sole”
Prima puntata 21 ottobre 1996
Serial prodotto da Grundy production Australia con format e Centro di
Produzione RAI di Napoli
Setting urbano, modello degli affari e della classe
media partenopea, soap opera che dura da 10 anni,
predomina il dialogo tra gli attori, vi è una ridondanza
degli elementi informativi da parte dei personaggi
i quali raccontano le loro storie felici e/o drammatiche
TV tematicaTV tematica
Tv tematica o di Narrowcasting: forma di televisione non generalista di solito
a pagamento
Questa tipologia televisiva inaugura la terza era nella storia
della tv italiana
Presenta un’offerta di
nicchia per un pubblico medio-
alto Si sviluppa
parallelamente alla tv generalista ma non la
soppianta
TV tematicaTV tematica
offerti da società che ne propongono uno, due, al
massimo tre
Broadcasting VS narrowcasting
offre un bouquet assortito di canali che soddisfano
esigenze particolareggiate dei
clienti
CANALI via Etere TV via cavo/satellite
Finanziati da investitori pubblicitari
Finanziata da clienti-consumatori
(abbonamenti)
Target: generalista (la famiglia) Target: segmentato (il singolo)
Pay Tv e Pay per viewPay Tv e Pay per view
Pay Tv:Pay Tv: denominazione di ogni emittente che fornisce la propria denominazione di ogni emittente che fornisce la propria programmazione solo in base alla sottoscrizione di uno specifico programmazione solo in base alla sottoscrizione di uno specifico
abbonamento. Può essere diffusa attraverso tutti i mezzi di trasmissione delabbonamento. Può essere diffusa attraverso tutti i mezzi di trasmissione delsegnale televisivo. Il segnale, solo per essere ricevuto dagli abbonati, segnale televisivo. Il segnale, solo per essere ricevuto dagli abbonati,
viene criptato al momento dell’emissione, decodificato e reso visibile tramiteviene criptato al momento dell’emissione, decodificato e reso visibile tramiteun’apposita apparecchiatura collegata al televisore (decoder) un’apposita apparecchiatura collegata al televisore (decoder)
Pay per view: Pay per view: denominazione di un tipo di denominazione di un tipo di programmazione televisiva in cui la spesa è proporzionata al programmazione televisiva in cui la spesa è proporzionata al
consumo: l’utente paga solo gli spettacoli che sceglie di vedere.…consumo: l’utente paga solo gli spettacoli che sceglie di vedere.…l’utente sceglie in un catalogo i film, l’utente sceglie in un catalogo i film,
i documentari o gli avvenimenti sportivi a cui è interessato e le i documentari o gli avvenimenti sportivi a cui è interessato e le richiederichiede
con una telefonata…evoluzione del pay per view è la video on con una telefonata…evoluzione del pay per view è la video on demand (con demand (con
l’ausilio delle tecnologie informatiche, l’utente può scegliere l’ausilio delle tecnologie informatiche, l’utente può scegliere direttamente dal video il programma desiderato attraverso appositi direttamente dal video il programma desiderato attraverso appositi
menù e il telecomando). menù e il telecomando).
Aldo Grasso, op.cit., Garzanti, Milano, 1992
Tv a pagamento in Italia Tv a pagamento in Italia
Ritardo dell’avvento delle tv a pagamento rispetto ad altri paesi europei e USA
Principali cause
duopolio Rai-Mediaset con concentrazione delle
risorse
impedimenti nello sviluppo delle tecnologie via cavo e via satellite
Tv a pagamento in USA Tv a pagamento in USA
Il cavo si afferma già negli anni ‘60. In ogni città “cable operators” (gestori di tv via cavo) offrono in abbonamento, la ricezione di canali
specializzati oltre alla ritrasmissione dei network televisivi già ricevibili via etere.
Il pacchetto di canali (bouquet) ha un affollamento pubblicitario ridottorispetto ai network e permette di seguire molti interessi specializzati (canali di cinema, sport, informazione, hobby) detti canali tematici.
I satelliti per le TLC permettono alle reti via cavo locali di collegarsi agevolmente fra loro per scambiarsi programmi.
Tv a pagamento in Europa Tv a pagamento in Europa
Dagli anni ’70 si sviluppa una doppia tendenza:
TV pubblica: trasmette via etere
TV privata: trasmette via cavo e satellite
Tv a pagamento italiane Tv a pagamento italiane - Cenni storici- - Cenni storici-
Prime tv a pagamento anni ’90 (Telepiù poi Stream)
1997: diventa operativo il primo satellite digitale con copertura nazionale (Hot Bird II del Consorzio della poste europee Eutelsat)
L. n° 249/1997: liberalizza i servizi di Telecomunicazione e anche la Tv via cavo e via satellite
Oggi ci sono più di 3 milioni di antenne satellitari mentre la ricezione via cavo è limitata ad alcune città o società private (Fastweb a Milano, Torino, Genova, Bologna, Roma e altre più piccole ad es. Civitanova)