7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
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S c a f f a l e . . .
Palchetto
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V I H B N E J B S N L O
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DI
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CHIMICA
GENERALE
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.
TRATTATO Q
C H I M I C A
C E M E I I A L E
DOTTOR T U L L I O
BRUGNATELLI
PROF.
ORD.
DI CHIMICAGENERAL
NELLA
R. UNIVERSIT VIA.
PARTE PRI M A
C H I M I C A
I M O E C A N I C A
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l
O
o
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PI\0PBIET GENERALIDEI
METALLI
PROPRIET
FISICHE
294. Nello studio d i ciascun metallo avremo cura d i indicarne l e
propriet tanto fisiche che chi m iche; ciononostante conviene ora d i
chiarare quali sieno d i queste propriet l e
p i
importanti e c a r a t t e
r i s t i c h e .
La distinzione f r a metalli e metallcidi
venne gi
sufficientemente
s t u d i a t a , perch n e i c a s i i p i
comuni
s i a i m p o s s i b i l e i l d u b i t a r e
s e
un
corpo
debba
esser collocato i n
u n a
classe
ed
i n
un'altra.
Per,
come i n ogni simile caso d i classificazione
di
corpi
n a t u r a l i ,
possono
esservi e scavi
realmente
dei c a s i dubbii. Non ostante l a r egola per
l a
quale
debbonsi collocare f r a i metalli t u t t i i corpi semplici, che
formano
coll'ossigeno almeno u n ' c s s i d o basico,
molti
chimici collo
cano,
ad esempio, l'arsenico
ed i l tellurio fra
i
metalli,
mentre
alcuni
a l t r i opinano che losmic s i a un metalloide.
Lo studio delle
propriet
fisiche dei m e t a l l i , o l t r e all'importanza
che ha i n s s t e s s o ,
serve anche a
f o r n i r c i maggiori
lumi p er
deter
minare
l a
nostra
convinzione intorno a l l a classificazione d ' un
corpo
dotato d i
propriet
chimiche non bene definite.
bens
vero
che n e l l a . s t o r i a di
ciascun
cor p o s em p li ce
metallico
avremo cura d i indicarne l e propriet fisiche e l e chimiche, e che
quindi possa sembrare i n u t i l e i l dichiararlo
in
questo momento, ma
conviene
non
solo
l
indicare
quali
sieno
l e principali propriet
che
caratterizzano u n
corpo,
ma anche dimostrarne
collettivamente
i l va
l o r e
in
ciascuno,
affine
d i poter f a r e quei paragoni e
confronti
, '
che
meglio
possano
darci un' idea
generale d e l l e
propriet d i questi c o r p i .
E se
questi
confronti potessero
or a
estendersi anche a i corpi
com
p o s t i e sp ecialmente a q u e l l i della
chimica
organica, ne potremmo
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1
6
c
. . . . .
d ed u rr e m olte leggi dtmostrantt l a correlazione che e s i s t e t r a l e p ro
p r i e t fisiche dei corpi e l a loro composizione.
Altrettanto
faremo
PROPRIET'
FISICHE DEI
METALLI.
i n
seguito c o l l e propriet
chimiche
dei metalli; dimostreremo come
'
s i comportano in generale pogl' corpi,.leprppriet. pure gene
r a l i d e l l e
combinazioni che"c S ' ottengono;
e "
f r u t t o
d i questo
studio
saranno alcune
leggi
importantissime.
Ora, ecco q uali sono l e principali propriet fisiche dei metalli:
1 .
Tutti
i
metalli sono
s o l i d i a l l a temperatura
ordinaria ad
ecce
zione d el
mercurio che
liquido, nessuno
gasoso. Per come
i l
mercurio
pu
o t t e n e r s i
anche
a l l o s t a t o
s o l i d o ,
purch
s i a convenien
temente r a f f r e d d a t o , c o s anche g l i a l t r i metalli, ad eccezione f o r s e
dell'osmio in uno stato particolare suo allotropico, s i ponno avere
l i q u i d i .
Questa
propriet
per
l a
quale
i
corpi
per
l'azion
del
calore
s i
fanno
l i q u i d i , d i c e s i f u s i b i l i t . I l p unto
d i
temperatura al quale
s i liquefanno diverso d a l l ' u no a g l i a l t r i , come p er alcuni in
dicato nella
seguente
t a b e l l a :
.| \
Punto d i
fusione
Punto
di fusione
Mer'curio -
4 00
Zinco - . l -
4230
Potassio . . + 550 Magnesio .
+
5000
Sodio . . . + 9 00 Argento. + 0000
Stagno + 280
Rame.
+1 0 9 2 0
B i s m u t o
. . +
64 0
Or o
.
+
12 500
Piombo
.
. . +
3350 Ferro.
'+ 21180
Cadmi0 . . + 600 Ghi sa +- 15000
I l n i c k e l . i l c o b a l t o ed i l manganese fondonsi a l l a temperatura
pi
elevata che puossi produrre
c o g l i
ordinarii mezzi
d i riscaldamento.
I l platino ed i . metalli cos detti del platino, come I i r i d i o . i l rutenio,
i l rodio, i l
palladio
non
possono
esser f u s i ,
che per l'azione
d'una
energica
corrente e l e t t r i c a ,
ovvero a l l a
temperatura
p r o d o t t a . dalla
combustione
dell'id rogeno o
del
gas
illuminante
c o l l '
ossigeno.
Dobbiamo
p er n otar e
che
l e temperature
alquanto elevate s i d eb
bono
ritenere soltanto come approssimative, perocch
non
s i
cono
scono esattamente i rapporti dei gradi termometrici d e i mezzi u s a t i
comunemente
a valutarlo con quelli ordinarii ,
n
q uin di a quale
quantit
d i
calorico quel numero d i gradi
esattamente
corrisponda;
Per l'azione del
calore
molti metalli sono v o l a t i l i . I loro vapori
sono.
per
d o t a t i generalmente
d '
una debolissima tensione; solo
a l
cuni
s i po nno facilmente
d i s t i l l a r e ,
come
ad es em p i o:
i l potassio ed
i l
sod io
a l
calor
rosso
,
i l
mercurio
a .
3500,
i l
cadmio
a
8600,
l o
zinco
a
10400, i l magnesio circa a l l a temperatura dello z i n c o .
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PROPRIETA F I S I C I - i l un nanna. 7
2 . La d e n s i t . d ei metalli i n generale
superiore
a quella dei
metalloidi,
ed
molto
dilereute d a l l ' uno
all'altro.
Scavi
per
d ei
metalli
che godono
d'un p e so
specifico lievissimo, minore anche di
quello dell'acqua, come ad es emp io i l potassio, i l sodio ed i l l i t i o .
Ecco
l a .
densit
d i
alcuni
metalli:
Densit Dens it
Platino. . . .
.221,50
Ferro . . .
7,78
Iridio .
.
.
.
2 1 , 1 5
Stagno
.
i . .
7,30
Oro. . . . .
1 9 , 2 5
Zinco. . . . 6,80
Mercurio. .
. 13,56 Cromo
. .
' .
6,81
Palladio . . . 1 1 , 4 0 Alluminio . . 2,56
Piombo . . . 11,30
Mag nes io . .
1,75
Argento . .
.
1 0,4 7 Calcio . .
.
1.70
Bismuto . . . 9,80 Sod io . . . 0,97
Rame .
. . .
8,78 Potas s io. . .
0,86
Cadmio
. . . 8,60
Litio . .
. .
0,59
I n
m o l t i m e t a l l i
l e d e n s i t variano p o i
d i
qualche
p o c o ,
s e vengano
s o t t o p o s t i a l martellamento, a l l a trafila o ad a l t r e azioni meccaniche.
3 . I
m e t a l l i sono opachi
e
l u c e n t i .
Queste d ue p r o p r i e t
sono co
s t fi n t i
nei
metalli
compatti
ed
in
masse;
se
per
s i
riducono
con
qualsiasi
me z zo
a l l o s t a t o polveroso, a l l o r a per dono
ogni
lucentezza,
ed acquistano
un' aspetto t e r r e o .
L' oro i n
polvere
e r o s s i c c i o , l'ar
genio
divien
grigio e
senza splendore.
Basta
per agglomerare q ue
s t e polveri
comprimendole
con
un corpo duro, o meglio fondendole,
perch i l
metallo r i a q u i s t i l a . s ua lucentezza.
Ed
i
raggi
di luce che
a l l o r a riflettono,
producono
l a
sensazione
del
colore
dei metalli, i l
quale varia
dall"uno
a l l ' a l t r o , e talune volte un
metallo
p u riflet
t e r e
raggi
diversamente c o l o r a t i .
La luce riflessa
ripetutamente s u d i
una
superficie argentina
appare
r o s s a ,
ed i l
fondo
d '
una
tazza
d '
ar
gente per questa ragione sembra.
d '
un color r o s e o .
Anche l'opacit
non
assoluta in
t u t t i
i
m e t a l l i . Si
pouno,
ad
esempio, ottenere
d e l l e
f o g l i e
d '
oro
c o s
s o t t i l i
che s i
lascino a t t r a
versare dai raggi verdi della
l u c e .
L'oro dunque
in
questo
caso
trasparente
per
i raggi v e r d i . Le f o g l i e d'oro c o s s o t t i l i come l e pre
para i l
b a t t i l o r o ,
o
come s i formano in talune
esperienze
per
l e
quali
questo metallo s i
riduce
dalle sue combinazioni, go do no d i questa
propriet.
4 .
Tutti
i
m e t a l l i .
sono
buoni
conduttori
del
calorico
e
d e l l ' e l e t
t r i c i t , sebbene qual p i quale meno. L'argcnto i l metallo che
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8 P R O P M E ' I A ' F I S I C H E m a : uxnr.u.
meglio conduce questi d u e agenti,
e se
noi chiamiamo
1000 i l
poter
conduttore
d e l
calorico
nell'argento,
quello
degli
a l t r i metalli sar
espresso
dai n u mer i p o s t i a fianco a l
l o r o
r i s p e t t i v o
nome
nella
se
gnente
t a b e l l a : .
Argento.
.
.
.
1 000 Stagno
. . . .
4 2 2
Or o . . . . . 981 Acciajo . . . . 39 7
Rame laminato . _
84 5
Platino . . . . 379
Rame f u s o . . . 8 1 1 S o d i o . . . . . 3 6 5
ercurio.
. . i . '677 Ghisa. . . . . 359
Alluminio . . .
665
Piombo . .
. ' . 2 87
Zinco.
. .
. . 6 2 8 Antimonio .
. \ .
2 1 5
Cadmio . . . . . 577 B i s m u t o . . . . . 61
Ferro
dolce.
.
.
436
Questa
propriet per
p u
variare molto di i n t e n s i t per
diverse
cause, per l a miscela d i sostanze estranee ad esempio. L'oro conte
nente
l ' 1 p er
cento d i argento n on gode p i che d i u n a
conducibi
l i t p e l
calorico
espressa
d a
840. Quella
d e l
rame contenente l'uno
p e r c e n t o d '
a r s e n i c o
e s p r e s s a da 570. Se i m e t a l l i sono l a m i n a t i
l ' i n t e n s i t d i
questo
potere
aumenta,
come
indicato
p e l rame.
D i
versa
poi in un medesimo metallo
a
norma che
s i a
c r i s t a l i z z a t o
o
no.
Se
s i
chiama
100
il
poter
conduttore
dell'argento
p er
l ' e l e t t r i c i t ,
quello
degli
a l t r i
metalli
espresso dai n u mer i seguenti:
Argento.
.
.
. . 1 00
L i t i o
. . . .
. 1 9
Rame . . . . . 77 Ferro
.
.
.
.
.
14
Or o . . . . . . 73
Palladio.
. . . 1 3 .
Sodio . .
. . . .
37
Stagno .
.
.
.
1 1
Alluminio . . . . 33 Platino . . . . 10
Zinco
.
. . . . 27
Piombo
. . . .
8
Ma gne sio
.
.
.
.
' 2 5
Antimonio
.
4
Calcio
.
.
.
.
.
22 Mercurio .
. .
2
Cadmio .
. .
. . 22
Bismuto
. . . . 1
Potassio . . . . 20 a
Queste determinazioni sono per estremamente d i f fi c i l i , come i n ge
nerale
t u t t e quelle
d e l l e propriet fisiche dei m e t a l l i . Non
f a r me
raviglia
dunque
s e alcuni
attribuiscono a l poter
conduttore dei v a r i i
metalli s i a per l ' e l e t t r i c i t s i a p e l
calorico
dei valori
d i f f e r e n t i
d a
quelli
poc'
anzi
indicati.
Alcuni
ritengono
i l
rame come
i l
metallo
che meglio
conduca l ' e l e t t r i c i t ,
e rappresentando con 1 00 l '
inten
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raorman' nsicmr
DEI mmx.r.r.
9
s i t od i l
valore
d i questa propriet
in
questo metallo, trovano
per
g l i a l t r i
i n ume r i
seguenti:
Rame
.
. 100
Ferro . .
.
. . 1 6
Or o
. .
.
.
. .
9 4 -
Stagno . . .
.
1 5
Argento . .
74
Piombo . . . . 8
Zinco
. ' .
. .
. 28 Mercurio. . . . 3
Platino
. .
. .
18 Potassio
. .
. . 1
La conducibilit
dei
metalli per
l e l e t t r i c o varia anche a norma
d e l l a temperatura a l l a quale s i esperimentano.
5 . 0 I metalli
hanno
una t e s s i t u r a che varia
dall'uno
a l l ' a l t r o . Cos
ad
esempio, i l ferro
dolce
ha
generalmente
una
tessitura
fibrosa,
l o zinco
e l'antimonio
una lamellare,
i l
manganese l ' h a granulare.
Alcuni
p o i
s i
po nno
ottenere
o
s i
trovano
in
natura
anche
c r i s t a l
l i z z a t i , e l a
forma
c r i s t a l l i n a . che a f f e t t a n o sem p r e una
d i quelle
del sistema
regolare,
quindi o r i s t a l l i z z a n o s o t t o forma d i cubi
o
di
ottaedriecc.
Alcuni soltanto sono dimorfi; l'antimonio ed i l bismuto
c r i s t a l l i z z a n o anche i n romboedri. I mo d i p e i quali
possono
esser
f a t t i
c r i s t a l l i z z a r e
sono: l a
fusione
o
l a precipitazione.
I l bismuto
c r i s t a l l i z z a
benissimo
per f u s i o n e , n e l l ' i s t e s s a
maniera
come s i disse
per
i l
s o l f o ,
l'argento invece e l o stagno ed a l t r i precipitandoli len
.
tamente e con
artifici acconci, come
s i
dir
in appresso, dalle l o r o
soluzioni
s a l i n e .
Nessun metallo p u ottenersi c r i s t a l l i z z a t o per soluzione,
perch
non
conosciamo alcun liquido solvente d i questi
c o r p i . E quando ad
esempio l'oro f a s s i li qu id o nel
mercurio,
non o t t i e n s i u n a . soluzione,
ma una
vera
lega, detta amalgama.
6 . La
durezza dei
metalli
varia
molto
a norma
d e l l a .
loro
tempe
r a t u r a .
Se
s i
chiama
1000 l a durezza della
ghisa
g r i g i a . a l l e ordinarie
temperature, quella degli a l t r i metalli indicata dai numeri seguenti :
Ghisa
grigia
.
.
.
1000
Zinco
.
.
1 83
Ferro l a v o r a t o . . 9 4 8
Oro.
. . . . 1 67
Platino
. . . .
375
Cadmio .
1 0 8 .
Rame
puro.
.
. .
301 B i s m uto . 52
Alluminio . . 271 Stagno . 2 7
A rg en to p u ro . . .
2 08
Piombo . . . 1 6
I l nickel ,
i l
cobalto, i l f e r r o , l'antimonio elo
zinco
sono s c a l fi t i
appena
d al vetro;
i l palladio, i l
platino,
l '
oro,
i l rame, l ' argento,
i l
cadmio,
i l
bismuto
e
l o
stagno
dal
carbonato
d i
calce;
i l
piombo,
il potassio ed i l sod io sono metalli molli. -
Bnuerurum. Trattato d i Chimica e c c . V. I l . 3
l
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10
. racrmara'
FISICHE
DEI
METALLI.
La
mollezza
del.piombo e u t i l i z z a t a a farne d ei tubi senza fine ;
perocch
sottoposto a l l o
schiacciamento
prodotto
d a
un torchio idrau
l i c o potente, esce dalla forma nella
quale
disposto u n f o r o mante
nutb anulare d a u n a verga d i f e r r o , che
l ' a t t r a v e r s a
n e l l ' a s s e .
7 . 0
Fr a
l e
propriet
fisiche
dei
m e t a l l i ,
che
pi
sono
rimarchevoli
nella loro applicazione pratica, debbonsi notare l a malleabilit, l a
d u t t i l i t
e l a
t e n a c i t . .
Una
mas sa metallica puossi
generalmente
ridurre i n
lamine od
i n
fi l i . Riducesi i n lamine s i a n e l martellamento, s i a c o l laminatojo; s e
n on che i n alcuni metalli s i osserva, che do po aver subita p i o meno
l ' a z i o n e del
laminatojo,
l a lamina
metallica ottenuta
s i
squarcia,
e
diviene dannoso i l procedere nell'operazione ( " ) .
D icon si p i
mallea
b i l i quei metalli che meno vanno soggetti
a
quei g u a s t i , e che q uin di
sono
r i d u c i b i l i
in
lamine
p i
s o t t i l i .
.
Si chiamano
p o i p i
d u t t i l i
quei
m e t a l l i , che
f a t t i
passare attraverso
a l l a fi l i e r a , danno d e i fi l i pi s o t t i l i d e g l i a l t r i m e t a l l i . Ora eccola
s e r i e
d i alcuni metalli d i s p o s t i
in
ordine
decrescente rispettoaque
s t e p r o p r i e t .
M a l l e a b t ' l t ' t Duttilt't
Oro
Oro
Argento
Argento
Rame
Platino
Stagno
Ferro
Platino Nickel
Piombo Rame
Zinco
Zinco
Ferro
Stagno
Nickel Piombo
La t e n a c i t dei metalli s i determina m i s u ra n do i l peso necessario
perch un filo d i ciascuno d i e s s i del diametro d i
d u e millimetri
s i
rompa:
ecco
dunque
i l
r i s u l t a t o d i
accurate esperienze
sui
metalli
comuni.
Tenacit. Tenacit.
Ferro .
.
.
. 250
Oro
.
.
.
. 68
Rame
. .
.
.
1 37 Zinco . . . 50
Platino. .
.
. 125
Stagno
. . .
1 9
Argento. . . . 85 Piombo . . .
1 2
( ' ) Con alcun e av vertenze, che verranno a tempo e luogo indicate, s i possono
ri d u rre a
lamine
s o t t i l i
U t i l i t
i metalli meno malleabili.
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
16/438
mormora FI SI CH E D I METALLI. 11
I l numero esprimente
l a
tenacit rappresenta quello d e '
chilo
g ra m m i, che sono necessarii a rompere i l filo metallico d i d u e mil
limetri d i diametro.
Anche per queste
propriet convien
notare che p i c c o l e dosi d i
ina
t e r i e
estranee
ne
alterano
molto
i l
v a l o r e .
I l
f e r r o
ad
esempio,
s e
contiene i l
2
per 1 00 d i carbonio,
non
p i ne
malleabile
ne
d ut
t i l e . I l
nickel
preparato c o i
procedimenti ordinarii contiene
un podi
car bo ni o e di s i l i c i o , e gode d' una tenacit espressa da 4 8; se invece
e p u r o diviene maggiore d i
quella
d e l
f e r r o , cosicch se s i
chiama
questa 7 ,
q u e l l a .
del nickel devessere espressa
d a
9 . Altrettanto
av
viene c o l c o b a l t o .
8.0 I l calorico
specifico
e l a dilatazione lineare
d i alcuni d e i
prin
c i p a l i metalli veggonsi nelle
seguenti
t a b e l l e :
CALORICO
SPECIFICO
DI ALCUNI METALLI.
C a l o r i c d s p e c i ' fi c o .
C a l o r i c o
s p e c i fi c o .
Sodio . . . . 0,2 93 4
Palladio
. . . 0,0593
Alluminio. . . 0, 2 1 4 3 Cadmio . . .
0,0567
Ferro
. .
. . 0, 1 1 38 Rodio.
. .
. 0,0541
Nickel
.
. .
.
0,1 1 1 0 Antim'onio
.
.
0.0508
Cobalto. . .
.
0,1070 Platino . . . 0,0324
Zinco
.
. . . 0,09 56 Or o.
.
. . . 0,0324
Rame .
.
. . 0,0952
Piombo
. . . 0,031I
Argento
. . .
0 , 0 5 2 7 0
B i s m u t o . . .
0,0308
Stagno . . . . 0,0562 Osmio . . . 0,0306
DILATAZIONE LINEARE D I
ALCUNI
METALLI.
da 00 a 100.
Cadmio.
. .
. 0,00322
Oro
.
. .
.
0,00138
. .Piombo.. . . . 0,00301 Bi smuto. . . 0,00133
Stagno. . f . 0,00273
Ferro
. . . . 0 , 0 0 1 1 9
Alluminio. .
.
0,00222 A c c i a j o . . _ .
0,00103
Zinco . .
. .
0,00 2 20 Antimonio . . 0,00098
Argento . . . 0,00199 Platino . . . 0,00068
Rame
. . . 0,00183
I l
mercurio
s i
d i l a t a
t r a
00
e
400
regolarmente
d i
f a t t i
d e l
p r o
prio volume.
.
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
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1 2 r aor u u r u '
r i s r c r r r r . DEI u r u u . r .
9 . 0
Quando
s i
immergono i n u na
fiamma molto
calda
alcuni me
t a l l i in polvere ovvero i s a l i che l i contengono, l a fiamma s i co
l o r a
intensamente or a i n u no
ora
i n un a l t r o
c o l o r e .
La limatura d i
f e r r o
e p i quella d'acciajoedi ghisa rendon
l e
fiamme s c i n t i l l a n t i ,
i l
rame
l e
colora
in
verde,
l o
zinco
in
azzu rro
verdastro,
i l
potassio
ed
i
suoi s a l i i n porpora, i l sodio ed i suoi s a l i i n g i a l l o ,
i compo
s t i dello
stronzio
in rosso,
ecc.
Ma oltremodo
rimarchevoli
son
certamente l e nuove propriet che acquista l a
l u c e .
Tutti sanno che
l a luce solare analizzata
d a
u n o s p e t t r o d i s e t t e
c o l o r i
nei quali
s i
scorgono d e l l e righe n e r e .
Quando l a
luce
p r o d o t t a . d a una fiam
ma qualunque contenente una sostanza
( e
finora s i studiarono quelle
proveniente
d a i
metalli a l c a l i n i
o
t e r r a lc al in i ) , l o s p e t t r o d' un raggio
di luce d i quella fiamma appare con nuove righe variamente colorate
e
p o s t e .
Cos
ad es em p i o:
l o
s p e t t r o
d ' u n
raggio
d i
luce
d ' u n a
fiam
ma contenente i l potassio ed u no
d e '
suoi s a l i contiene d u e linee
luminose caratteristiche, che nello
spettro
ordinario non
v i
sono,
l'una
all'estremo violetto,
l'altra
all'estremo rosso, e questa coincide
con quella
delle linee nere, chiamate
di Fraunhofer, determinata
c o l l a letteraA-
Lo s p e t t r o
influenzato
dal
sodio e d a's uoi
composti,
nelle medesime circostanze, contiene una riga brillante nel
giallo,
precisamente nel
p unto
d e l l a riga n e r a . D. -l l i t i o anche in com
binazione produce
d u e righe una
r o s s a , l ' a l t r a g i a l l a .
-
Lo
stron
zio
otto
righe,
s e i
rosse, una
aranciata
ed
una
azzurra.
I l
calcio
da
u na r i g a b r i l l a n t e nel verde ed un'altra n e l l ' a r a n c i a t o . I l bario d u e
nel verde
e
molte
a l t r e
s p a r s e .
Queste
reazioni
sono
c o s
s e n s i b i l i , che s i p e n ne
scoprirei
metalli
alcalini e
terralcalini,
l i b e r i o combina, anche quando sieno i n
quantit imponderabili direttamente; per esempio , i l l i t i o od i l p o
t a s s i o
siscopron
benissimo i n dosi
d i
undecimo
d i
un milionesimo
d i milligrammo.
l
La
fiamma p i adattata
a queste
ricerche
prodotta
dalla miscela
d'aria e
gas
illuminante,
perocch
per
s
quasi
i n c o l o r a .
La
sostanza
s'introduce n e l l a . fiamma con un
filo
d i platino,
o
basta solo
i l
p ro
j e t t a r l a
n e l l ' a r i a
in m i n uta polvere.
.
Quando
s i
hanno v a r i i metalli nel corpo
che s i
s t t i d i a
s i vedono
nello s p e t t r o i segni c a r a t t e r i s t i c i dei m e t a l l i , che sono contenuti
nella sostanza impiegata.
.
I l
raggio
d i
luce
analizzato con un p r i s ma d i solfuro d i
carbonio.
Queste p r o p r i e t , finora
esattamente osservate
per
l e indicate
so
stanze, potranno forse s om m in i s trare un metodo pronto e s icu ro d i
a n a l i s i
q u a l i t a t i v a .
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
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1 3
PROPRIET' CHIMICHE
DEI
METALLI.
295.
1 . 0
I
metalli
s i
rinvengono
nella p ar te s oli da d ella
t e r r a
,
e
v i sono contenuti
taluni
costantemente
o spesse v o l t e a l l o
s t a t o
na
t i v o , come l'oro ed i l platino, a l t r i incontransi qualche volta a l l o
stato
nativo
,
ma p i
d i
sovente combinati,
come ad esempio,
l ' a r
gento,
i l mercurio,
i l rame,
i l
piombo. La maggior
parte
per , t u t
toch eccezionalmente s i possano rinvenire a l l o s t a t o nativo, s i
t r o
vano i n s t a t o d i combinazione.
La superficie t e r r e s t r e composta d i sostanze che quasi t u t t e
sono combinazioni s a l i n e , i cui metalli s i distinguono dagli a l t r i p er
l a
l o r o
leggerezza,
mentre
quelli
pesanti
v i
s i
incontrano
solo
acciden
talm en te ed
in via
di
eccezione,
ma invece
i minerali
che l i conten
gono sono d i s p o s t i in filoni, od i n ammassi n e l l ' i n t e r n o d e l l a . c r o s t a
t e r r e s t r e p i o meno profondamente.
Queste
propriet c i porgono i l me z zo d i accennare ad
una
d e l l e
classificazioni
dei m e t a l l i ,
per l a
quale
s i dividono in metalli leggeri
e metalli p e s a n t i . E l a p r i m a divisione contiene: 1 . 0 i metalli che
da nno origine a l l e sostanze
a l c a l i n e
fisse;
2 . 0 i
metalli
i
cui protos
sidi
hanno
un
aspetto
terroso,
ma esercitano una reazione alcalina
colla
tintura
d i
tornasole;
3.0 i
metalli
i cu i
ossidi
sono
terrosi
e
senza
reazione
sulla tintura d i
tornasole,
I
metalli
alcalini sono:
i l potassio, i l
so dio ed
i l
l i t i o .
l ton-alcalini: i l bario, l o stronzio, i l calcio ed i l magnesio.
I metalli terrosi:
l '
alluminio, i l glucinio,
i l zirconio,
l ' i t t r i o , l ' e r
bio,
i l terbio,
i l
torio ed i l lantanio.
L a . divisione dei
metalli
pesanti suddividesi comunemente in me
t a l l i
n o b i l i
e
comuni.
1
metalli nobili sono:
l'argento,
l ' o r o , i l platino, i l palladio,
l ' i r i
dio,
l'osmio,
i l
rodio
ed
i l
rutenio.
I comuni: i l cerio, i l d i d imio, i l manganese,
il
ferro,
il
cobalto, i l
n i c l r e l ,
l'uranio,
i l
cromo, l o zinco,
i l
cadmio, i l rame,
il piombo,
l o
stagno,
i l
titanio,
i l tantalio, i l niobio, i l
pelopio,
i l
tunsteno, i l va
nadio, i l molibdeno, i l bismuto,
l'antimonio,
i l mercurio.
Questa.
classificazione non certamente
di
una molto
grande
u t i l i t ,
ma siccome
basata
i n parte
sui p r o d o t t i che i metalli danno,
ed i n p ar te s ui l o r o u s i , conveniva che f o s s e conosciuta.
Fra
poco
dovremo n o t a r e ,
che anche
quella
che s i fond a su qualche
c a r a t t e r e
chimico
d i
questi
metalli
a lt r e tt a n t o i n c e r t a .
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
19/438
Plll'lllI-ITA CHIMICHE DEI METALLI.
4
Noi n on c i dovremo
occupare
della
parte
tecnica
d e l l a estrazione
dei metalli, ma.
solo
studieremo l e reazioni
che avvengono
quando
un
minerale metallico
sottoposto
ad
agenti chimici, che i r e
i s o l i n o
i l metallo. Solo ora accenneremo che queste reazioni s i ajutano con
quei
mezzi
i
quali
f a c i l i t a n o
l e
ordinarie preparazioni.
E
p r i m a
d i t u tt o
s i
t o g l i e dal
minerale, per quanto
p o s s i b i l e
, l a
parte
non metallica
che
contiene,
l a qual
cosa s i conseguisce i n due modi. S i a ,
e
con c i
sino ad u n certo
punto,spaecando
i l minerale in modo d a separarne
la parte
terrosa
, detta
gdnga,
dal
minerale metallico;
s ia
riducendo
i l minerale in polvere, e sottoponendolo quindi a l l ' a z i o n e d i
u na
corrente d'acqua convenientemente moderata. Le p a r t i t e r r o s e sono
sem p r e specificamente
meno pesanti
d i quelle metalliche, e
puossi
regolare in modo l a corrente dell'acqua, che
abbia
f a c o l t d i
espor
t a r e
l e
p a r t i
t e r r o s e
leggere
e
non
l e
pesanti
metalliche.
Con queste operazioni
s i
raggiunsero
d u e
intenti, quello cio d i
non sottoporre
a l l ' a z i o n e chimica
che
l a
parte u t i l e
d e i minerali,
e
quello d'aver r i d o t t o i n polvere l a s os tan za, e f a c i l i t a t o quindi i l
contatto coi r e a t t i v i ,
che ddlrrahno p r o d u r r e
l'isolamento d el metallo.
I minerali m e t a l l i c i
quindi
sono s o t t o p o s t i a reazioni t a l i che
l i
convertano i n o s s i d i . Coi s o l f u r i , ed i l caso generale, s i raggiunge
questo intento c o l
solo abbrustolimento. La ragione d i questa op e
razione
l a
seguente:
g l i o s s i d i
sono facilmente
r i d u c i b i l i
dal
car
bene
o
d a l l ' o s s i d o
d i
carbonio, sostanze
che
ben
facilmente
s i
po nno
avere o produrre. Perch s i e t ' e t t u i l'azione d i questi r e a t t i v i deve
essere accompagnata
d a una elevata temperatura,
che
ha
anche
per
iscopo d i fondere i l minerale, e d i ottener
f u s i
i p r o d o t t i della r e a
z i o n e .
Per
l a qual cosa i l metallo i s o l a t o s i
riunisce
i n
massa,
e
quella
parte t e r r o s a , l a ganga,
che c o l l e
operazioni
indicate non s i
separ, rimane fusa allaeuperficie d e l bagno metallico, e facilmente
s i p u
separare. La
ganga c o s
separata e
f u s a ,
chiamarsi s c o r i e . Que
s t a
f a c i l e
separazione
d e l
metallo
dalla
s c o r i e e
tanto p i u t i l e ,
i n q ua n
toch
alcune
volte
conviene
l a s c i a r e
unita
a l
minerale
metallico
l a
s ua
ganga, od
aggiungervene
u n a
appropriata a l l e
reazioni che
voglionsi
produrre.
I
metalli che
p o i
trovansi a l l o
s t a t o
nativo i n natura s i separano
d a l l a l o r o
ganga
tanto c o l l a semplice lavatura, s e i n piccola q ua n
t i t e molto specificamente pesanti, come s i
f a in
molti c a s i c o l l e
sabbie
aurifere,
quanto c o l l a
semplice fusione,
come c o i
minerali
contenenti
i l hismuto n a t i v o .
2.0 Quasi
tuttii
metalli possono contrarre almeno due combinazioni
coll'ossigeno,
ed
alcuni
non
s i
uniscono
direttamente
a l l ' o s s i g e n o .
l
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
20/438
raurautra
cnnncaa
DEI
METALLI. 15
metalli d e t t i n o b i l i , sono contraddistinti
appunto
d a
questa
propriet:
non s i combinano a l l '
ossi geno
direttamente nemmeno a tempera
ture
e l e v a t e . I
l o r o
o s s i d i s i ottengono per
vi a
i n d i r e t t a ,
facendo
in
modo che allo stato nascente , ' s i
trovino in
contatto dell'ossigeno
pure
a l l o s t a t o
nascente,
l a
qual
cosa
s i
consegue
nella
reazione
d i
u n
cloruro o
d i un s a l e qualunque
d i
questi
metalli con
u n
ossido
alcalino s o l u b i l e .
Gli o s s i d i c o s ottenuti sono se m p re i n s t a b i l i , p er l'azione del
calore perdono i l loro os s ig eno
ed
i l
metallo
rimane r i d o t t o .
Gli a l t r i
metalli
hanno d i f f e r e n t i affinit per l ' o s s i g e n o , mentre
a l
cuni v i s i possono combinare a l l e tem perature ordinarie,q uando non
s i a p u ro e s ecco ( 1 ) , a l t r i esigono u na temperatura alquanto
e l e v a t a .
Ed in questo caso l'ossidazione p u essere
accompagnata
d a . vivo
s v i lu p p o
d i
calorico
e luce,
pu
manifestarsi
cio
i n s i e m e
al
f e
nomeno della combustione ed
anche
ad u n a viva ed
abbagliante
fiamma. Questa
circostanza s i
nota
unicamente
nei
metalli vo
l a t i l i ad elevate temperature, e l a fiamma prodotta dal vapore
metallico, che abbrucia in contatto d e l l ' a r i a . I l magnesio e l o
zinco
presentano
questo fenomeno i n modo
rimarchevolissimo.
L'affinit
dunque
dei metalli
p e r l'ossigeno
v a r i a b i l e ,
non in
t u t t i
a l l o s t e s s o
grado;
della qual
cosa s i p u
avere
l a conferma
i n
v a r i i modi.
Gi vedemmo
come g l i o s s i d i
d e i
metalli n o b i l i
perdono
i l
l o r o
ossigeno
per
una
anche
non
molto
notevole
elevazione
d i
temperatura, e sappiamo
che
anche l ' ossi do di
mercurio
gode di
un'ug'uale p g o p r i e t .
Posti g l i o s s i d i degli a l t r i
metalli
a contatto dei
corpi r i d u t t o r i , come
ad
esem pio i l carbonio o l'idrogeno, alcuni s i
mostrano
d i s p o s t i
ad abbandonare facilmente a queste sostanze
i l
l o r o ossigeno; a l t r i invece richiedono per c i temperature e l e v a t i s
s i me o non
s i riducono
d e l t u t t o ; questi sono
gliossidi
dei
c o s i d e t t i
metalli t e r r o s i .
Gli o s s i d i
d e i metalli
a l c a l i n i sono r i d u c i b i l i dal carbonio
a tem
perature
e l e v a t e ,
q u e l l i
dei m e t a l l i
t e r r a l c a l i n i
o
d e l l e
t e r r e
propria
mente d e t t e ;
non
s i riducono
con questo mezzo.
Un a l t r o modo
d i
misurare
l '
affinit dell'ossigeno
p o i
metalli
s i
pu
avere
studiando l a
l o r o
azione sull'acqua;
I n f a t t i
alcuni l a .
d e
compongono, ossidandosi,
a l l a
temperatura ordinaria, come ad esempio
i l p o t a s s i o , i l s o d i o , i l l i t i o ; a l t r i invece ad u n a moderata tempera
tura, a l t r i invece al color rosso ;
infine
alcuni
metalli
nobili,
come
l'argento ed i l platino po nno deeomporla bens a l l e p i elevate tem
perature che p rod ur
s i
possano, ma senza o s s i d a r s i .
I
L ' o s s i en o secco
e
ore
non
attacca
a l l a
tem eratura
ordinaria
vcrun
metallo.
P
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
21/438
16
PROPRIET'
CHIMICHE DEI METALLI.
Da
queste propriet s i dedusse u n a
classificazione
dei m e t a l l i , che
senza che p o s s a . in t u t t o soddisfare, pure
m e r i t a .
d'essere conosciuta,
imperocch
i metalli
che
appartengono ad
una sola
sezione hanno
t u t t i
molti
c a r a t t e r i
analoghi.
I l numero d e l l e sezioni nelle quali d i
vidonsi
i
metalli
in
questa
classificazione
d i s e i ;
e
sono
l e
s e
guenti: y
PRIMA s a z i o u a . -
Metalli che
assorbono l'ossigeno
dall'aria
atmo
s f e r i c a e scompongono l ' acqua a t u t t e l e temperature.
Potassio Bario
Sodio
Stronzio
L i t i o
C a l c i o .
Saconnz sazmna. -Metalli
che
assorbono l'ossigeno
solo a tempe
rature elevatissime,
ma
che
decompongono
l '
acqua
ad
ogni
tempe
rature superiore
a i
500.
Magnesio
Lantanio
Alluminio? D i d i m i o
Zirconio Erbio
I t t r i o
Terbio
Tor io Glu ci n io
Cerio
Manganes.
Trntu
s e z r o t u t .
-Metalli
che
s i
combinano
a l l
ossigeno
a l
calor
r o s s o . I loro
o s s i d i
non
sono decomponibili
per
l'azione d e l
s o l o ca
l o r e . Non decompongono l'acqua che
a temperature
superiori
a.1000
,
ma in presenza degli a c i d i energici l a decompongono a l l a tempera
tura ordinaria.
Ferro
Vanadio
Nickel Zinco
Cobalto Cadmio.
Cromo
QUARTA s a z t o r u r . -
Metalli
che
assorbono
l'ossigeno
a l color rosso,
g l i o s s i d i dei quali sono indecomponibili dal solo c a l o r e . Decompon
gene
l ' a c q u a a l c a l o r r o s s o d e b o l e , ma
non
hanno azione veruna su
d i essa
c o l concorso degli a c i d i
energici.
Stagno Tunsteno
Antimonio Tantalio
Uranio
Pelopio
Titanio Niobio
Molibdeno
Osmio.
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
22/438
PRUPRIETA'
canrrcn: n r r
usnr.u.
1 7
. Qtnxra Simona. -Metalli che assorbono l'ossigeno al calor rosso,
g l i o s s i d i d e i quali
sono
indecomponibili pel
solo c a l o r e .
Non scom
po ngo no
l'acqua
che
a
temperature e l p v a t i s s i r n e e debolmente e nem
meno col concorso degli acidi energici.
Rame
Piombo .
Bismuto.
Sasn
s a z i o s t . -
M e t a l l i
g l i o s s i d i
d e i q u a l i sono
decomponibili
p er
l'azione
d el calore, e
che
non decompongono
l'acqua
in nessuna
circostanza.
.
Mercurio
Palladio
Argento
Platino
Radio
Rutenio'
.
Iridio Oro.
Come gi avvertimmo questa
classificazione
d ei metalli n on sod"
d i s f a
i n
ogni s ua p a r t e .
Vi sono
alcuni metalli che
trovansi
in
u n a
sezione, mentre per moltissime propriet fisiche e 81imiche sono s i
mili ad a l t r i p o s t i i n
a l t r e s e z i o n i .
Lalluminio,
ad
esempio, per
molte ragioni
simile al
f e r r o
ed
a l l ' a r g e n t o , i l l i t i o a l
magnesio,
e c c .
In
t u t t e
l e classificazioni s i possono n o t a r e inconseguenze
s i m i l i
a
queste,
perocch
moitev'olte
un
solo
carattere
ben
evidente
d'una
sostanza
serve a c l a s s i fi c a r l a .
Vedemm'o precedentemente che l
ossigeno secco e
p u r o nonha
azione sui m e t a l l i .
I n f a t t i se esponiamo a l l a .
t e m p e r a t u ' r ' a
ordinaria
un
metallo qualunque a l l ' a z i o n e dell'ossigeno p u r o n on s i a l t e r e , e con
viene r i s c a l d a r l o
a l
punto della sua.combustione perch l'ossidazione
avvengzr. Altrimenti
accade se invece
d i impiegare
l'ossigeno p u r e s i
usa l ' a r i a atmosferica, l a
quale come
sa p p i amo una
miscela
d i os
stgeno,
d ' a z o t o ,
d i
vapor
acqueo e
decido carbonieo;
a l l o r a
l ' o s s i d a
zione
s i
manifesta
i n
molti
m e t a l l i ,
che
t a l v o l t a
s i
coprono
d i
un
solo
s t r a t o d i p s s i do a l l a l o r o superficie.
I n f a t t i sottnponiamo un
pezzo di
f e r r o
all'azione
o del solo o s s i
gene
e dell'acqua pura, non
avverr.
l a formazione della ru g
g i n e .
l acido carbonico dell'aria che induce l a rapida alterazione
d e l f e r r o , q u a n d o
venga
esposto i n contatto
d e l l ' a r i a
e tanto
pi
i n
contatto dell'aria u mida, perocch i r t i " l " a c i d o carbonico, i l vapor
acqueo
ed i l f e r r o
avvengono
fenomeni e l e t t r i c i .
p e i
quali l'acqua
s i
scompone ed i l suo ossigeno attacca i l f e r r o e
l '
idrogeno a l l o s t a t o
nascente
combinasi
a l l ' a z o t o d e l l ' a r i a .
Questo
fenomeno
p o i
r e s e
a i
BItL'GHILLL
Trattato d i
Chimica, e c c . V.
I l .
3
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
23/438
18 raersian' cunucnn
DEI
METALLI.
.
t i v i s s i m o
appena che
u n p o d i o s s i d o d i f e r r o s i
formi s u l l a
m a s s a .
metallica, cosicch
l'ossidazione
procede
sem p r e
p i a t t i v a .
La f a c o l t o s s i d a n t e d e l l ' a r i a
d e v e s i
d u n q u e a t t r i b u i r e specialmente
a l l a presenza
dell'acido
carbonico e
del vapore acqueo
i n
essa, e
tanto
vero
che
s e
s i
t o g l i e
uno
d i
questi
elementi,
i l
potere
o s s i
dante d e l l ' a r i a
sar diminuita
moltissimo. cosa conosciutissima come
l e sostanze
alcaline
valgono a preservare i l ferro dalla
os s idazione ,
dalla ruggine; come invece
l e
acide
l a
f a c i l i t a n o .
Se
tagliamo con
un
c o l t e l l o
un
f r u t t o
a c i d o ,
i l f e r r o immediatamente s '
irruginisce, e
se vogliamo
invece
preservarlo s i
copre
con una
sostanza
alcalina
a t t a ad assorbire
l
acido carbonico.
Da
ci s i ved e che l'azione
ossidante
d e l l ' a r i a non devesi a t t r i
buire
a l l ' ossi geno
in essa contenuto, ma a tutta
la
miscela
che
l a
c o s t i t u i s c e .
I l
f e r r o a
poco
a poco
convertito
t u t t o
quanto in
ruggine, i n
se squiossi do d i fer ro i d rato, p er l'efficacia dell'aria atmosferica;.al
t r i metalli invece, come ad esem pio, lo zinco ed i l piombo non s i os
sidano che
a l l a l o r o superficie:
questo
fenomeno p u accadere
an
che quando
s i
atfia l ' o s s i d a z io n e d i c e r t i m e t a l l i p e r 1 ' a z i o n e d e l
l'ossigeno ajutata d a una
temperatura elevata;
una lamina
d i rame,
ad eseinpio, non s i converte in ossid o che a l l a superficie.
f a c i l e l o scoprire l a ragione del modo diverso d i
comportarsi
d i
questi
m e t a l l i .
L'ossido
d i f e r r o
polveroso
e
s i
l a s c i a
penetrare
f a
cilmente d a l l ' a r i a
e
dallumidit, cosicch
questi
agenti trovansi
co
stantemente a con tatto d el metallo, e continuatamente proseguono
nella l o r o
azione. I l
p io mbo e
l o
zinco invece nella lenta
ossidazione
prodotta d a l l ' a r i a , i l
ra me
e l'alluminio in quella
ingenerata
d a l l ' o s s i
geno a
caldo, vengono
coperti
d a l l ' o s s i d o ,
in
modo
che
l a
parte interna
della
ma s sa
metallica
r e s t a
difesa
dal
successivo
contatto
d ei corpi
reagenti e q u in d i
i n a l t e r a t a .
In questi c a s i dunquel'ossido formatosi f a
l ' u f fi c i o
d i quelle
vernici
od
intonacature
p r o t e g g i t r i c i ,
che s i
appli
cane
specialmente
sugli
oggetti
d i
f e r r o .
E
l'industria
s i
vale
d i
q u e
s t a p r o p r i e t d el lo z in c o , p e r produrre i l c o s d e t t o f e r r o galvaniz
z a t o , che f e r r o coperto d' un
leggiero
s t r a t o d i zinco, del quale non
p u o s s i
temere
a l t r o che l '
a l t e r a z i o n e
s u p e r fi c i a l e , impedimento a l l a
successiva nella ma s sa metallica.
DEGLI OSSIDI
METALLICI.
296. Or a
occupiamoci
dello studio d e l l e p rop ri et d eg li o s s i d i .
Sono
t u t t i
s o l i d i ,
quasi
t u t t i
i r i s o l u b i l i
o
poco
s o l u b i l i
n e l l ' a c q u a .
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
24/438
naeu O S S I D I I I B ' I A L L I C L 1 9
S o l o g l i o s s i d i
d e i m e t a l l i a l c a l i n i s i d i s c i o l g o n o
nell'acqua facil
mente, ma nel medesimo tempo s i idratano, cosicch non possiamo
conoscere s e g l i o s s i d i anidri siano o no
s o l u b i l i .
Molti o s s i d i metal
l i c i sono bianchi,
dal
qual carattere e dall'avere
un
aspetto terroso
ne
venne
l ' a n t i c o
l o r
nome
d i
c a l c i
m e t a l l i c h e .
Per
ne conosciamo
alcuni che
sono
c o l o r a t i , e b a s t i
i l c i t a r e
g l i
ossid i d i rame,
di
ferro, d i
manganese,
i quali hanno t u t t i , o quasi
t u t t i , un colore intenso. -Gli ossidi metallici non
hanno
t u t t i i
medesimi
chimici c a r a t t e r i ,
e
parlando della nomenclatura
chimica,
do po aver detto che i metalli producono sem p r e almeno un ossido
b a s i c o ,
e t a l v o l t a anche o s s i d i a c i d i , c i riservammo
p er
questo mo
mento
di f a r conoscere
a l t r e
s p e c i e d i o s s i d i
p r od o t t i n e l l e combi
nazioni dei metalli coll'ossigeuo. Or a
dunque
dichiariamo questo va
r i e
c l a s s i d i
o s s i d i
m e t a l l i c i .
Paura c r . a s s s . -Gli
o ' s s i d l b a s i c i d e t t i
anche semplicemente b a s i .
Hanno per carattere principale quello d i combinarsi a g l i a c i d i e d i
produrre dei s a l i , dai quali s i possono riottenere per
l a
semplice
sostituzione d i
un
a l t r o
ossido o
p i
energico, o che abbia per l ' a c i d o
che t r o v a s i combinato nel
s a l e u na
affinit maggiore.
Le
basi anche poco s o l u b i l i rendono
bruna l a
tintura d i curcuma;
riconducono
a l
colore azzurro
quella d i tornasole
a r r o s s a t a . dagli
a c i d i ,
e tolg on o molte volte a g l i a c i d i l a propriet d i a r r o s s a r l a .
Gli
o s s i d i b a s i c i
s on o g en er alm en te
l a
p r i m a
combinazione
che
forma i l
metallo
c o l l '
ossigeno.
Sono dunque i
p r o t o s s i d i
rappresen
t a t i
d a
un equivalente d i metallo e d a
uno
d i ossigeno. S i conoscono
per delle
eccezioni a
questa
regola;
alcuni
m e t a l l i ,
come
i l piombo,
formano d e l l e combinazioni ossigenate, che diconsi s o l t o s s i d i , l e quali
non
sono
basiche, e vengono rappresentate dalla
formola
MO,
in
cuiM
i l metallo. Altri p oi fanno due ossidi basici, come, ad esem pio, il
rame
ed i l mercurio, e questi o s s i d i sono
rappresentati
d a Cu0 e Cu0,
Hg0 ed
Hg0,
e
diconsi
i l
p r i m o protossido ed
i l
secondo biossido
d i quei metalli. Anche alcuni sesquiossidi sono
basici,
come ad esem
p i o
i l
s e s q u i o s s i d o d i
f e r r o .
Sscoram c r . r s s a . -
Gli o s s i d i
acidi;
sono
s e m p r e l e
combinan'om'
p i o s s i g e n a t a
d e i
m e t a l l i . Non t u t t i peri metalli po nno d ar origine
a g l i
o s s i d i
acidi,i quali formandosi,
godono d i t u t t e l e propriet
d e
gli acidi finora studiati. Cos se
sono solubili
a rr os s an o f or te me nte
l a
tintura
d i tornasole, e se m p re ponno combinarsi a g l i o s s i d i b a s i c i ,
e
dare
origine a d e i
composti, che
hanno t u t t i
i
c a r a t t e r i dei
s a l i .
I
metalli
della
quarta
sezione
s i
distinguono p e l
numero
d i
o s s i d i
acidi che formano, e
per
l a s t a b i l i t d i queste loro combinazioni. ( i l i
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
25/438
20 manu OSSIDI
METALLICI.
a c i d i formati dagli a l t r i metalli o n on s i po nno ottenere a l l o s ta t o
l i b e r o ,
per l a poca affinit che
lega l'ossigeno
a l metallo nella
mo
lecola d e l l ' a c i d o ,
o
per l o p i facilmente s i scompongono, e qualche
volta p e r c i , com' i l caso
dell'acido
cromico, divengono r e a t t i v i os
sidanti p r e z i o s i s s i m i .
_
Tanza c r o s s a .-Ossidi i n d i f f e r e n t i diconsi q u e l l i che in talu ne ci r
_costanze possono
f a r
funzione
di
base, e
sem p r e
per 1 azione degli
acidi
energici, ed
in altre d'acidi,
quando trovansi
a contatto delle
b a s i
p o t e n t i .
rimarchevole
questa
classe, perocch c i f a cono
score che l e
propriet
acide o basiche d i q ues ti cor pi
sono
veramente
appena r e l a t i v e o
d i
confronto.
E d i
questi
c a r a t t e r i
sono
dotate
moltesostanze, e noi conosciamo perfino d ei protossidi, che hanno i
c a r a t t e r i
b a s i c i
i p i pronunciati,
non escluso
quello
di ricondurre
a l l ' a z z u r r o
l a
tintura
arrossate
d i
tornasole,
che
i n
presenza.
d i
o s s i d i
b a s i c i energici
fanno
funzione
d i
acido;
serva d i esempio i l protos
sido
di piombo.
Fra g l i o s s i d i i n d i f f e r e n t i sono compresi quasi t u t t i q u e l l i che d i
consi sesquiossidi,e che
sono
rappresentati
d a una
formola. simile a
quella dei
s e s q u i o S i d i ,
che MO",
d u e
equivalenti di metallo per
t r e d i ossigeno.
Se
in
soluzioni d e' s a l i d '
allumina o diprotossido
di
zinco, di
piombo s i
introduce della
p o t a s s a . caustica, nel p r i m o momento p re
c i p i t a s i l ' o s s i d o metallico,
ma
se s i
a g g i un g e
u n a
maggior
dose d i
r e a t t i v o , i l precipitato scompare, e
dalla
soluzione p o s s i b i l e
l ' o t t e
nere c r i s t a l l i contenenti e l ' o s s i d o
potasstco e
l ' a l t r o
ossido
metallico,
in modo che s i dimostra che questo v i
f a
funzione d i ossido acido,
quello d i
b a s e .
Noi abbiamo
ved u to che
l'acqua
presenta in
sommo
grado questo
carattere d i ossido i n d i f f e r e n t e , come, per esempio, negli a c i d i i d r a t i
f a c c i a vqramente funzione d i base, e p oss a solo essere s o s t i t u i t a . dalle
b a s i ,
e vedremo pi ampiamente
i n
seguito, come
n e l l e
combinazioni
dette i d r a t i degli
o s s i d i
b a s i c i , solo
l o
possa es sere dagli a c i d i .
Or a
dunque
n on far
p i meraviglia se
taluno chiama l'idrogeno
contenuto nell'acqua
combinata negli a c i d i ,
idrogeno
m e t a l l i c o , perco
ch a p p u nto i n questa circostanza l'idrogeno corrisponde ad un
me
t a l l o
,
e
per l a medesima
ragione
q uello dell'acq ua
d '
idratazione
delle basi deve d i r s i idrogeno m e t a l l o i d e o , in
quanto
che l'acqua cor
risponderehbe ad u n o s s i d o a c i d o .
Che
l'acqua in
queste
due'
circostanze
s i t r o v i in
i s t a t o diverso
puossi
anche d e s u m er e d a c i , che quando
d u e corpi
contengono l'acqua
daqueste d i ver s e con d iz i on i reagiscono fra d i loro p i facilmente,
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
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DEGLI
essim
u rxu nu cr . 2 1
d i quando l a contengono i n condizioni s i m i l i . La reazione f r a un acido
i d r a t o
ed
un
ossi do basico
i d r a t o ,
ed
un a l t r o ossido contenente l'acqua
nelle
medesime
chimiche
circostanze e molto
p i
f a c i l e , che
f r a un
acido idrato ed un os s ido bas ico
anidro.
Perci molti cred ono che
come
gi
molte
v o l t e
accenna:nmr
doversi
intendere
della c o s t i t u
zione dei
corpi
semplici, a l t r e t t a n t o
debbisl
dire d e l l acqua,
e
che
l a
reazione, ad esempio, f r a l ' o s s i d o idrato d i potassio e l ' a c i d o
s o l
f o r i c o inonoidrato
avvenga nel
modo
seguente:
SO"O K 0 SO2 0 H O '
tfi0 + H h) = Kh) +1d0
a c . s o l f o r i c o
potesse
s o l f a t o
acqua
monoidrato
caustica
d i p o t a s s a .
Dunque
l'acqua
consterebbe
d i
u n a
parte
e l e t t r o - p o s i t i v a
e
d'una
e l e t t r o . n e g a t i v a , n e l l ' i s t e s s o modo come dicemmo che l e molecole dei
corpi semplici
censtauo
d i d u e
atomi meccanicamente d i v e r s i .
Quei chimici
che adottano una
notazione
chimica dedotta
dalla
H
HQ
perch
contiene
un
volume
e l ' intiera molecola d ' idrogeno,
e
mezzo
Volume 0 l'atomo d'ossigeno,
per
questi chimici l ' o s s i d o
i d r a t o
basico
e p rod otto dalla sostituzione nell'acqua d 'un atomo d i metallo ad un
t e o r i a atomica, e p e i quali dunque l'acqua espressa d a HO =
atomo d ' i d rog en o, e rappresentano l a . potassa. caustica con 'O ed in
vece
l'acido
ipocloroso i d r a t o , ad esempio,
dalla
sostituzione d i u n
atomo d i cloro ad un atomo d'idrogeno nella molecola dell'acqua, e l o
rappresentano con 210,
ed
ammettono che i l
radicale
e l e t t r o . p o s i t i v o
potassio
s o s t i t u i s c a nell'acqua
l'atomo e l e t t r o - p o s i t i v o
d'idrogeno,
e che
i l contrario avvengacol cloro; rappresentano dunque l a reazione con:
Cl H Cl
H
H0
+
KO
:
KO
+
H0
acido i p o - idrata i p o c l o r i t o acqua
cloroso
d'ossido
d i d i p o t a s s a .
potassio
Naturalmente
alcuni simboli i n queste formole hanno
valore
d i
rapporto
pon derale d iverso
che
nelle ordinarie, come gi vedemmo.
Comunque
s i a ,
l e p r i m e cose esposte
intorno a questo
argomento
dimostrano, che l'acqua, nel modo ordinario di considerarne l a costitu
zione,
non
sem p r e
chimicamente
uguale;
secondo
quell'ultimo modo
d i
interpretare
l a s ua formazione,
l ' a c q u a .
sarebbe sem p r e chimica
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
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2 2
n a c r . r ossrm a r a . u r . r . r c r .
mente
uguale; invece
i residui
suoi
provenienti
dalla
sostituzione
ad uno ovvero ad u n
a l t r o
atomo del s u o idrogeno con un
radicale
semplice
o
composto
sarebbero
d i f f e r e n t i . E
l a
do p p ia scomposi
zione indicata
n on
produrrebbe acqua d' una
specie,
e l e t t r o - p o s i t i v a ,
ed
acqua
d '
un
a l t r a ,
elettromegativa
,
come
fummo
c o s t r e t t i
a
dire
antecedentemente,
ma
invece l a molecola acqua
c o i
suoi c a r a t t e r i .
QUARTA cuusa. -Ossidi singolari diconsi q u e l l i che non possono
combinarsi n ad a l c u n a . base n
ad
alcun acido.
Se
f r a questi os
f i d i
e
qualcuna
d e l l e sostanze indicate avviene
una combinazione,
possiamo
a
p r i o r i dire, che l ossido singolare o per dendo
ossigeno
divenne ossido
b a s i c o ,
ovvero acquistandone f e c e s i acido , perocch
questi o s s i d i
contengono
se m p re
maggior dose
d i
ossigeno che
l e
basi e minore degli a c i d i .
A
questa
classe
appartengono
i
b i o s s i d i
o
perossidi
dei
metalli
della
p r i ma sezione e
t a l u n i b i o s s i d i
o
perossidi d i
alcuni a l t r i .
E1 ora conviene notare che i b i o s s i d i singolari chiamansi anche
indifferentemente
p e r o s s i d i .
.
I l biossido
o perossido,
come
d i r
s i voglia,
d i
manganese
c i
porge
un esempio.evidente d'un ossido singolare. I n f a t t i noi sa p p i amo che
uno
dei m o d i
c o i
quali p r e i > a r a s i l'ossigeno consiste nel
t r a t t a r e
q u e
sta sostanza
mediante
l
acido solforico, e
che allora accade
l a rea
zione seguente:
Mn0 +HO,S03 =MnO,S03 +HO+O
I l biossido d i manganese Mn02 r i d o t t o dunque p er l'az ione del
I '
acido s o l f o r i c o concentrato a l l o s t a t o d i protossido MnO, e solo
c o s trasformato combinasi
a l l ' a c i d o s o l f o r i c o .
'
Se
invece l o
s i
pone a contatto
con una
base
energica, per esem
p i o , c o l l a potassa c a u s t i c a , e n e l l ' a i u t o
d e l
calore
l o
s i f ac c i a r e a g i r e ,
s i
ottiene
i l
fenomeno
indicato dalla
formola
seguente:
Mn0 + KO,HO = - = -
KO,Mn03
+H
biossido
manganato
d i
manganese
d i
potassa
Quin di in queste
circostanze
l ' o s s i d o
singolare
s i
trasform
in acido
manganico.
.
ounrn
cu s s n . _ Gli
ossidi
salini,
che
sono combinazioni
d i
due
ossid i d i
un medesimo
metallo, nelle quali
un ossi do fa
funzione
d i base, l ' a l t r o d i
acido.
Questi ossidi p o s s ono esser considerati come veri sali, ed i n f a t t i
danno
origine
a i
fenomeni
d i
do p p ia
scomposizione
come
questi
composti.
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
28/438
manu ossim uauaucr. 23
I
metalli
della t e r z a ,
quarta e
quinta sezione
producono
i l mag
gior numero d i o s s i d i s a l i n i , d e i
quali
e u n
esem pio
ben evidente
i l
minio, rappresentato
dalla
formola
Pb203
=-
Pb0,Pb0l,
cio d al
pro-
tossido
d i
p io mbo
combinato
a l
biossido, che
i n
queste circostanze
f a
funzione
d i
a c i d o .
Ma
siccome
e
acido
debolissimo, se
s i
pone
i l
minio
a con tatto
d'un acido energico,
s i otterr
immediatamente un
s a l e d i protossido di piombo dell'acido adoperato, e
l'acido
piombi
co, 0 biossido d i piombo
,
sar
isolato.
Questo fenomeno
visibi
lissimo
bagnando
i l
m i n io con acqua
acidulata
con acido n i
t r i c o ; i l color rosso d el m i n io scompare ed s o s t i t u i t o d a quello
pulcico d e l b i o s s i d o , e nel liquid o
s i
p u scoprire
i l
n i t r a t o d i
p i o m
h o .
Anche g l i
a l t r i o s s i d i s a l i n i , p i o meno facilmente, c i dimo
strano s i m i l i
fenomeni.
Gli
o s s i d i
s o t t o p o s t i
all'azione
dei
p r i n c i p a l i
metalloidi
s i
com
portano nel modo seguente: quando un ossido non a l massi
mo grado d ' ossidazione, t a l v o l t a s i combina direttamente ad u n a
nuova quantit
d i
ossigeno. Questo fenomeno
avviene anche senza
l ' i n t e r v e n t o del c a l o r e , e specialmente quando taluni o s s i d i trovansi
a l l o s t a t o d'idrato. I protossidi i d r a t i d i f e r r o e manganese
s i
o s s i
d ono
rapidissimamente a l l ' a r i a ,
i n modo
che l a preparazione d i
q u e
s t i c o r p i , q u a n d o vogliansi avere p u r i ,
cosa
pressoch
impossibile.
In
a l t r i casi la sovrossidazione
determinata
dall'azione del calore;
a l l a
temperatura
d i
3000
e
c o l
concorso
d e l l
ossigeno
i l
protossido
d i
piombo
cangiasi i n
minio;
a quella d e l calor rosso nascente i l
protossido di
bario
cangiasi in b i o s s i d o . Questi o s s i d i superiori sono
in
generale scomponibili
per l ' a z i o n e
d' una
p i elevata temperatura,
e noi
sa p p i amo
che i l protossido d i bario p u servire quasi indefini'
tamente'alla
preparazione dell'ossigeno, prima. facendoglielo assorbire
a . .
. , .
.
e
convertendolo in biossido a l
calor
rosso nascente, poi obbltgandolo
a
dimetterlo al calor r os so vi vo, cos icch , alternando queste az ioni,
con una sola quantit d i
protossido
d i bario s i possono ottenere quan
t i t grandi d i ossigeno,
che
sarebbero indefinite, s e
difficolt
pratiche
n on s i
opponessero
a questo r i s u l t a t o .
Molti
o s s i d i
per
non passano
ad
un grado
superiore
d'ossidazione
e
specialmente a l l o s t a t o d ' o s s i d i a c i d i ,
che
a l l a presenza d i
a l t r e
so
s t a n z e . Gli acidi m e t a l l i c i s i formano a . contatto degli o s s i d i b a s i c i ,
che per l a l o r o affinit p er g l i acidi determinano l ' ossido
acidifica
b i l e a f a r s i
a c i d o . Cos p e l contatto degli o s s i d i
a l c a l i n i o d i quelli
dei metalli t e r r a l c a l i n i e c o l concorso dell'ossigeno, i vari gradi di
ossigenazione
d e l
cromo e del
manganese
convertonsi i n acido
cr o
mrco o
mangamco.
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
29/438
24
neon: ossmr neur.ucr.
Per l'azione dell'idrogeno e del carbonio g l i o s s i d i metallici ven
gono r i d o t t i
pi o meno
facilmente. L
ossigeno combinasi a l l ' idro
gene od a l carbonio formando acqua ed
acide
carbonico, ed i l mo
t a l l o r i c o n d o t t o a l l o s t a to l ib e r o .
Questo
fenomeno
non
avviene
indifferentemente
coll'uno
o
coll'al
t r e dei due corpi riducenti in t u t t i g l i
o s s i d i ,
ne questi s i dimo
strano t u t t i ugualmente
d i s p o s t i
ad esser r i d o t t i . L idrogeno
riduce
in generale con molta
f a c i l i t
g l i o s s i d i m e t a l l i c i
d e l l e
u lti me q uat
t r o s ez ioni, e non e s e r c i t a veruna
azione
s u quelli d e l l e p r i m e s e
z i o n i , invece i l carbonio
p u
ridurre
gliossidi
dei
m e t a l l i a l c a l i n i .
ed
anche quelli dei
metalli d e l l e
ultime
quattro s e z i o n i .
Queste
riduzioni
d ebbon o s em p r e esser
aiutate
dall'azione del c a .
lore,
talvolta moderato,
talvolta energico.
Se poniamo a
contatto d el
l'idrogeno
secco
c o l l ' o s s i d o d i
f e r r o
o
d i
rame,
noi
vedremo
formarsi
.
dell'acqua, e q u i n d i i l metallo esser r i d o t t o anche a non molto e l e
v a t a t e m p e r a t u r a . A l t r e t t a n t o d i c a s i s e invece
dell'idrogeno
s i im
p i e g a d e l c a r b o n i o , f o r m e r a s s i
d e l l ' a c i d o carbonico
e i l m e t a l l o . s a r
' r e s o l i b e r o . La formazione d e l l ' a c i d o carbonica potr es ser r es a sen
s i b i l e , se
la miscela
dell'ossido
e
carbonio venga introdotta
in
un ma-,
traccino
m un ito di tubo
abduttore, i l quale
conduca
i l gas
che
svi
luppasi per l ' a zi o n e d e l
calore
entro ad u n a soluzione dicalce nel
l'acqua.
I l
liquido
s i
i n t o r b i d e r i x
per
l a .
formazione.del
carbonato
d i
calce
iusolubile
nell'acqua pura.
,
Ma g l i o s s i d i dei metalli a l c a l i n i vengono r i d o t t i
solo ad
una
tem
peratura elevatissima, e
l a .
riduzione
non
prodotta che dal carbo
nio; i l
prodotto gasoso non p i .in_queste circostanze
dell'acido
carbonico, ma invece d ell' os s id o d i carbonio. . .
I n fi n e
gli o s s i d i d e i
metalli
t e r r a l c a l i n i e q u e l l i d e l l a .
secondase
z i o n e , non sono r i d o t t i n d a l l idrogeno n
d a l
c a r b o n i o . E
quando
'
v o g l i a s i ottenere i l metallo coptenuto negli o s s i d i d e i metalli t e r r a
c a l i n i ,
bisogna
r i c o r r e r e a l l ' az i o n e
della corrente
e l e t t r i c a . o del sodio
o d e l
p otas si o i n vapore; g l i
o s s i d i
poi dei metalli della
seconda
sezione sono i r r e d u t i b i l i . Ma. i l loro studio c i insegner procedimenti
p i comodi
a f fi n , e d i
o t t e n e r e
q u e i m e t a l l i ; p e r
o r a
b a s t a
i l c o n
s t a t a r e , che i l o r o o ssi d i no n sono
a l t e r a t i
d a i d u e m e t a l l o i d i .
Quelli f r a . a l t r i m e t a l l o i d i . dei quali
l ' a z i o n e
sugli o s s i d i
p i impor
tante
sono
il
solfo
ed
i l cloro.
,
297. Tranne g l i o s s i d i dei metalli d e l l a . seconda sezione, g l i a l t r i
t u t t i sono a t t a c c a t i dal s o l f o mediante i l concorso del c a l o r e . Qual.
che
volta av vien e che questa reazione s i a lenta e che
occorra ripe
t e r e
varie v o l t e
s u l l ' o s s i d o
l ' a z i o n e d e l s o l l o ,
o
adoperarlo allo s t a t o
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
30/438
nuou ossu:u .uarauncr. 25
d i
v a p o r e ,
ma
infine
l a trasformazione
d e l l ' o s s i d o
i n s o l f u r o accade
sempre, tranne
come
s i disse per g l i
o s s i d i
dei
metalli
della seconda
sezione.
Non sempre
p er tutto l'ossido
ridotto allo
stato disolfuro. Quando
i s o l f a t i
degli
o s s i d i
impiegati
sono
s t a b i l i e r e s i s t o n o a l l a
tempera
tura a l l a quale
l a
reazione avviene, a l l o r a i l prodotto
una
miscela
d i solfuro metallico
e di s o l f a t o
d e l l ' o s s i d o
impiegato. L'ossigeno
c h e
dipartesi d e l l ' o s s i d o s i combina. a l s o l f o
e
produce
l'acido
s o l f o r i c o ,
che
combinasi
all'osido
re s i d u o formando un solfato
,
come l o d i
m o s t r a . l a
equazione:
4MQ
- l - - 48 =
3MS + I\IO,S03
ossido s o l f o solfuro
s o l f a t o
metallico
metallico
d i
protossido
Questo caso avviene, p er esem pio, cogli ossidi metallici d e l l a .
prima
sezione
e coll'ossido d i
piombo,
i l
cu i
solfato
stabile
alle p i ele
vate temperature; ma evidente che, qualora
i l
solfato a
base
d el
l ' o s s i d o
metallico
che impiegasi
n on
possa
e s i s t e r e a l l a
tempemtura
a l l a quale avviene l a
reazione
d e l s o l f a s u l l ' o s s i d o , i l
s o l f a t o
o non
s i former
o appena
formato s i 'scomporr.
I
p r o d o t t i
a l l o r a sono
u n
solfuro e
l ' a c i d o s o l f o r o s o .
Quando pr nel
p r i m o
caso vogliasi
ottenere
unicamente
del
s o l
f u r o bisogna n i e s c o l a r e
d e l carbone a l l ' o s s d o
ed
a l
s o l f o . L'azione
d e l carbone
evidente
p e r l a una f a c o l t r i d u t t r i c e , ed a n z i s i f a .
uso
d i q u e s t ' avvertenza Ogni q u a l v o l t a l a formazione d e l s o l f u r o r i e
sce
d i f fi c i l e . L'ossido'allor
e sottoposto all'influenza
d i d u e affinit
che tend ono a distruggerlo, q u e l l a . del carbonio per
l'ossigeno
e quella
d e l
s o l f o p e l
metallo.
Egli
per q ues ta r ag ion e che i l p i
energico
agente d i
s o l f o r a
zione
i l
solfuro d i carbonio, c o l
quale
s i po nno cangiaro in s o l
f u r i
anche
g l i
o s s i d i d e i
metalli
della
seconda
sezione.
I l
solfuro
d i
alluminio non
s i ottiene
altrimenti che facendo passare i l
solfuro d i
carbonio a contatto dell'ossido d ' alluminio, lallumina, p osto in un
tubo
e
scaldato
a l calor
r o s s o .
-
I l cloro agisce dilferentemente sugli o s s i d i
m e t a l l i c i ,
s i a che s i
im pie
ghi
secco ovvero
c o l concorso
dell'acqua.
Tutti g l i o s s i d i , ad
eccezione
d i alcuni dei metalli
della
seconda
sezione, ed
i n
generale d i quelli
d e t t i
sesquiossidi,
e
che hanno per
formola
MO", sono
attaccati d al clor o s ecco,
convertiti
i n clor ur i ed
i l
l o r o
ossigeno
f a s s i
l i b e r o .
Non
per
impossibile
l a sostituzione del
cloro
a l l ' ossigeno
an
Btwoxnau.t Trattato
di Chimica
con.
V. I l .
4
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
31/438
26 DEGLI ossim untzr.ucr.
che negli
o s s i d i
d i quei metalli della seconda sezione che
non
sono
a t t a c c a t i dal cloro secco;
e
ci avviene quando s i po n ga no f r a d u e
affinit che tend ano a distruggerli, come osservammo a proposito
dell'azione d e l s o l f o sugli o s s i d i m e t a l l i c i . L '
allumina,
ad esempio,
r e s i s t e
a l l ' a z i o r l ' e
del cloro
secco
anche
a l l e
p i
elevate
tempera
ture, ma
quando
sia mescolata a l carbone,
e
sollecitata q u i n d i
d al
I af fi n i t d el
carbonio p e l suo
ossigeno e
d a
quella
del
cloro
pel
me
t a l l o , trasformasi in clor u r o d ' allu m i ni o.
I l
cloro umido'o c o l
concorso
dell'acqua
converte facilmente
i n
c l o r u r i
g l i o s s i d i d e i
metalli d e l l e
ultime
t r e
s e z i o n i , n on
attacca
quelli
della seconda, tranne i protossidi d i magnesio e manganese, e t r a
sforma
i p r o t o s s i d i
dei metalli della t e r z a i n prdtocloruri e perossidi,
ed
i l
protocloruro
prodotto passa a l l o s t a t o d i
sesquicloruro per l ' e c c e s s o
d i
c l o r o .
La
r eaz ion e p er
l a
quale
i l
protossido
d i
f e r r o
cambiato
i n s e s q u i o s s i d o e s e s q u i c l o r u r o dimostrata n e l modo seguente:
6Fe0
+3C
=2Fe05
+
eCl3
Invece
g l i
o s s i d i s o l u b i l i della
p r i m a
sezione
s i
comportano c o l
cloro umido i n modo a t f a t t o d i f f e r e n t e a norma dello s t a t o d i concen
trazione della
soluzione
e della
temperatura a l l a
quale l a
reazione
avviene.
Supwniamo
di
avere
una soluzione allungata e frelda d i potassa
c a u s t i c a , .
d i
idrato
d i
protossido
d i
p o t a s s i o ,
e
che
nella
reazione
n on
s i
permetta.
a l liquido di r i s c a l d a r s i . Allora s i former i l cloruro d i
p ot a s s i o , c i o l ' os s i d o d i potassio dimetter i l s u o ossigeno, che sar
sostituito
da
una
quantit
equivalente
d i
cloro, ma l
ossi geno reso
libero,
a l l o s t a t o
nascente, s i combina
c o l
cloro in e c c e s s o ,
l o
con
verte in acido i p oclor os o e formasi anche d e l l ipoclorito d i potassa.
I n f a t t i :
2KO,HO
+ 2 01 =
KCl
+ 2HO
+
KO,ClO
ldrato
d i p r o - cloro
cloruro
d i
. acqua i p o c l o r i t o
d i
tossido d i potassio potassio potassa
Ma invece
della soluzione
allungata im pieghiamone
u n a
concen
t r a t a , e n on curiamo l'elevazione di temperatura, che s i manifesta
durante
l a reazione.
In questo
caso accade:
GKO,HO +
601== 5KCl
+
6HO + KO,ClO5
cloratodi potassa
Formasi
dunque
ancora
del cloruro di
potassio,
ma invece d e l l ' i p o
c l o r i t o
s i
produce
i l
clorato
d i
potassa
K0,Cl0
In u n modo simile a l cloro agiscono i l bromo e l i o d i o .
7/26/2019 Trattato Di Chimica Generale
32/438
n a c r . r os s mr u rn u.tcr .
Gli o s s i d i metallici s i possono preparare i n molti modi. La mag
gior parte dei
metalli s c a l d a t i in contatto d e l l ' a r i a
s i ossidano, e a l
cuni passano
d a l l ' i n f e r i o r e
grado d i ossidazione
ad
uno
p i
elevato,
come abbiamo avuto
occasione
d i
notare
a proposito dell'azione d e l
l'ossigeno sugli
o s s i d i .
Si preparano anche per l ' a z i o n e dei corpi facilmente ossidanti sui
m e t a l l i , e, ad esempio, p er
quella
d e l n i t r a t o d i potasse a tempera
tura
e l e v a t a ,
o per
quella
d e l l ' a c i d o
n i t r i c o .
In t e r z o luogo a notarsi che t u t t i i n i t r a t i sono decomponibili p er
l ' a z i o n e d e l
c a l o r e . come
fanno
anche
t u t t i
i carbonati ad
eccezione d i
alcuni d e i
metalli
de