MENSILE - aNNo VIMaggIo 20103,90 (Italia) n. 51MENSILE - aNNo VIMaggIo 20103,90 (Italia) n.n.n.n. 51515151
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KenyaUn’avventura adrenalinica nel Maasai Mara
tUrchiaDa istanbul ad antalya per una vacanza tra cultura e divertimento
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da qualsiasi porto
egittocrociera sul nilo: un must insuperabile
ViaggianDo con i ViP L’ inDia di romina Power
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TRENTINOdove la natura è di casa
SPECIALE REGIONI
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Dopo la pioggia che ha accompagnato quasi tutti noi duran-
te le feste appena trascorse, finalmente il sole fa capolino e
“l’anima vaga tra cielo e mare”. E cosa immaginare tra due
sfumature azzurre e cangianti? Una striscia di sabbia bianca
pronta ad accogliere i vostri piedi come un morbido tappeto?
Oppure verdi manti erbosi, fragranti e profumati, ingioiella-
ti da corolle colorate come gemme? La terra è davvero una
magia che si rivela ogni giorno. Con il sole ritrovato si ha vo-
glia di dimenticare i problemi che ci affliggono, e si desidera
solo godere della bellezza della vita. E allora via a navigare
nel nostro bel Mediterraneo a bordo di una nave da crociera
su cui salire - o da cui scendere - in ogni porto. Oppure meglio
crogiolarsi in dolce relax su una imbarcazione che solca le
placide acque del Nilo, in una terra suggestiva che evoca mi-
tiche icone. E ancora vi porteremo in Kenya, nel Maasai Mara
per vivere la faticosa ma emozionante attesa del crossing, la
migrazione degli animali in cerca di nuove pozze d’acqua. Ma
la nostra avventura questo mese non finisce qui. Vi faremo
arrivare in Turchia, una meta ricca di luoghi fatati, frizzanti e
divertenti, come Antalya, voleremo fino ad Antigua un’isola
caraibica sorprendente e vivace e poi a Cannes per il Festival
del Cinema e in Olanda per ammirare la fioritura dei tulipani
e vivere giornate incantevoli passeggiando lungo i suoi ca-
nali. E nelle rubriche, ancora mille viaggi vi aspettano. Stuzzi-
cando i vostri gusti e le vostre passioni. Lo speciale è questo
mese dedicato al Trentino, una riposante e rinvigorente alter-
nativa al mare dedicata a chi ama lo sport, le passeggiate e
l’ottima tavola. Buona lettura!
Voglia dileggerezza...“Si schiude l’anima come bocciolo di rosae libera nell’aria, vaga tra cielo e mare”
Lorella Ruggieri, Tra cielo e mare
Patrizia Bertolotti
«Cercasi coppie amanti del lusso
disponibili a girare il mondo per sei mesi
dietro equo compenso per collaudare le
più romantiche mete per il matrimonio
e la luna di miele». Difficile resistere
a un’offerta simile, anche se si tratta
di uno di quei lavori da sogno che
ultimamente vengono sbandierati
per catturare l’immaginazione
pubblica, diventando uno strumento
pubblicitario. Ci avevano già provato
gli australiani qualche tempo fa,
pubblicizzando in tutto il mondo
un’offerta di lavoro come guardiano
della barriera corallina nell’isola di
Hamilton, e quindi indirettamente
facendo promozione per il turismo
sull’isola. Questa volta l’idea è di
un’agenzia di viaggi irlandese online
specializzata in viaggi di nozze, la
RunAwayBrideAndGroom.com, che per
farsi pubblicità si è alleata addirittura
con l’Irish Times, il maggiore quotidiano
d’Irlanda, per scovare i candidati ideali.
Le risposte sinora ricevute sono più di
mille, provenienti da tutto il mondo. La
coppia vincitrice non dovrà fare altro
che tenere aggiornato un blog sulle loro
esperienze alcune volte alla settimana,
e alla fine dei sei mesi riceverà 20mila
euro. A quando la campagna per i
collaudatori di viaggi intorno al mondo?
PRIMO PIANOI collaudatorI dI vIaggI dI nozze: un lavoro da sogno?
vIaggIando | 3
edItorIale | viaggiando.tv
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GRANDI ITINERARI
Speciale TrentinoGira la rivista...
32. Istanbul e Antalya una vacanza infinita...Un viaggio dalla Capitale della cultura 2010 al paradiso
del divertimento e del relax per scoprire un’altra Turchia
66. Egitto in mezzo scorre il NiloL’intramontabile seduzione della crociera sul Nilo:
navighiamo lungo il fiume tra templi, colossi e bazaar
76. Crociera navigando per il MediterraneoScoprire le perle del Mare Nostrum a bordo di una nave con
la libertà di scendere e salire a bordo in qualsiasi porto
82. Olanda tra tulipani e canaliIn primavera la terra si trasforma in un infinito tappeto
di fiori multicolori e panorami fiabeschi,
42. Maasai Mara aspettando la pioggiaLo spirito del crossing sul fiume Mara, in Kenya, è
espressione della forza della natura più autentica e vera
54. Antigua l’isola delle meraviglieBenvenuti sull’isola delle 365 spiagge, meta ambita da Vip,
appassionati di vela e del puro piacere di vivere...
90. Cannes... si gira!A maggio i riflettori di tutto il mondo si accendono sul
Festival del Cinema. Che lo spettacolo abbia inizio!
4 | VIAGGIANDO
SOMMARIO | MAGGIO 2010 | NUMERO 51
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MENSILE � ANNO VIMAGGIO 20103,90 n. 51MENSILE � ANNO VIMAGGIO 20103,90 n.n.n.n. 51515151
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All’interno
SPECIALE REGIO
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TRENTINO
KENYAUn’avventura adrenalinica nel Maasai Mara
TURCHIADa Istanbul ad Antalya per una vacanza tra cultura e divertimento
ANTIGUAL’isola delle meraviglie...
CROCIERA NEL MEDITERRANEOImbarcarsi e scendere
da qualsiasi porto
EGITTOCrociera sul Nilo: un must insuperabile
VIAGGIANDO CON I VIP L’ INDIA di Romina Power
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28. V.I.P. Romina PowerIl mondo visto dagli occhi dei
personaggi dell’arte e dello spettacolo
8. NewsNotizie dal mondo
10. News al voloNotizie dalle compagnie aeree
12. CuriositàFatti strani ma incredibilmente veri!
14. GiramondoA casa... dei Flinstones
18. Agenda & eventiArte, musica, cinema, folclore, fiere.
Idee e occasioni per viaggiare
114. Tendenze BenessereViaggi all’insegna del piacere nelle
più belle Spa d’Italia e del mondo
116. Libri & recensioniDa mettere in valigia per viaggiare
anche con la mente
118. Idee in valigiaTutte le novità di moda, hi-tech
e bellezza per essere sempre al top
108. Weekend EuropaTre giorni nelle più belle città d’Europa
112. Tendenze ViaggiNatura, avventura, storia,
archeologia, gusto, sport
100. Weekend ItaliaLa Corsa dei Ceri. Viaggio nel territorio
caro al Santo per eccellenza: Gubbio.
104. Viaggiando con gustoMatera, terra di pane e vino.
Scopriamo la città dei Sassi.
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REPORTAGE | ASIA | TURCHIA
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A cavallo tra Europa e Asia, Istanbul è da secoli una città “ponte” tra culture e popoli
diversi. Grazie a questa sua identità può vantare opere di alto pregio, come le cister-
ne del periodo Bizantino, la torre genovese del Galata, il sontuoso palazzo di Topkapi,
in cui vissero i sultani Ottomani, e decine di moschee. Tra le più famose, la moschea
blu di Sultan Ahmet e quella di Solimano il Magnifico (Suleymaniye) dell’architetto
turco Sinan. Ma nell’ultimo ventennio la città è cresciuta a dismisura sotto la spinta
dell’immigrazione interna e si è modernizzata. A partire dal 2000 a Istanbul sono nati
nuovi poli di attrazione, legati all’arte contemporanea, al design, ai nuovi stili di vita
che contagiano ormai anche le società più tradizionali. La passione più grande del
momento in Turchia si chiama “museo”. Tra le ultime novità il Proje4l, proje4l.org/EN
e elgizmuseum.org, è un nuovo spazio inaugurato a settembre 2009 al Maslav, il na-
scente distretto finanziario. È legato al circuito dell’Elgiz Museum, un museo privato
fondato nel 2001 da due collezionisti turchi, Sevda e Can Elgiz, per promuovere le no-
vità artistiche del Paese sulla scena internazionale. Nel nuovo spazio sono presenti
un’ampia galleria, sala video, sala lettura, sala eventi e performance e uno spazio per
le mostre personali di arte contemporanea. Danza, musica e teatro sono invece il filo
conduttore di GarajIstanbul, un ex garage di 600 metri quadrati non lontano dalla
torre del Galata e riadattato a usi artistici nel 2007, garajistanbul.org. Ogni volta viene
riprogettato negli interni a seconda delle esigenze espressive degli artisti. Ma ce n’è
uno - apertura prossimo luglio - che è legato a un fenomeno letterario che ha spopo-
lato anche in Italia. I musei sono luoghi dove il Tempo si fa Spazio, «...nei musei fatti
con passione e ben organizzati, a confortarci non è la vista degli oggetti che amiamo
ma questa eternità di cui facciamo esperienza visitandoli» a parlare è il protagonista
dell’ultimo libro di Ohran Pamuk, Premio Nobel 2006, dal titolo Il Museo dell’innocen-
za che ha dato il nome alla casa che ospiterà oggetti veri appartenuti al protagonista
della storia, in un viaggio tra reale e irreale. Il Pamuk’Museum si trova nel polo citta-
dino più famoso del momento: Çukurcuma. Questo, insieme a Beyoglu, è considerato
il quartiere più europeo e alla moda di Istanbul. Negozi vintage, designer di abiti e
accessori ispirati alla cultura metropolitana, e curiosità artistiche locali o importate
aspettano il viaggiatore stanco dei soliti seppur affascinanti bazaar e con la voglia di
respirare un aria più moderna ma non meno colorata e frizzante.
ISTANBUL e ANTALYA una vacanza infinita...
Un viaggio dalla Capitale della cultura 2010 al paradiso del divertimento e del relax, tra fascino millenario, vestigia antichissime, una natura prorompente, acque termali e un mare azzurro e cristallino
testo di Massimiliano Rella e Francesco Garufi
foto di Massimiliano Rella
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REPORTAGE | AFRICA | KENYA
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MAASAI MARA aspettando la pioggia...
Lo spirito del crossing sul fiume Mara, in Kenya, è espressione della forza della natura più autentica e vera, un’esperierienza catartica
testo di Nico Tondini - foto di Sergio Pitamitz
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Sarebbe tutto perfetto. Tutto straordinariamente romantico.
Sulle onde di Dickenson Bay splende il sole, lo champagne
attende in camera e c’è persino un tappeto di petali di rose,
che dalla porta della suite coloniale si dirige dritto verso un
letto a baldacchino. Le schiume traboccanti della vasca da
bagno invitano ad immergerti. Peccato che lì sotto aspetti
allarmata una paperella gonfiabile. Il butler ne ha combina-
ta un’altra delle sue. Non si rassegna all’idea che un ospite
possa giungere da solo al Grande Antigua Sandals, pluripre-
miato resort che tutte le coppie sognano e nel quale, per i
cuori innamorati, è d’obbligo trascorrere almeno una notte
nella vita. Poco male. È domenica sera e, come regolarmen-
te avviene in ogni weekend, a Shirley Heights fanno festa.
Cantanti reggae, ballerine scatenate e venditori di mara-
cas color arcobaleno si ritrovano immancabilmente lassù,
in cima al picco che domina l’antico porto dell’ammiraglio
Nelson. Prima che Antigua fosse ribattezzata “l’isola delle
365 spiagge”, questo porto aveva un ruolo ben più strategi-
co sulle mappe della Royal Navy. A metà strada fra le Grandi
e le Piccole Antille, fungeva da snodo cruciale sulla rotta fra
le Americhe e l’Europa, permettendo in tal modo di control-
lare il traffico dell’ignobile triangolo con l’Africa. Non a caso
gli Inglesi, fiutato il valore logistico di quello che ancor oggi
è considerato il miglior approdo dei Caraibi, se ne imposses-
sarono definitivamente nel 1667 e lo difesero a denti stretti.
Nacque così la leggenda di English Harbour, l’arsenale più
temibile della Corona, ove l’ammiraglio Nelson forgiò il suo
genio militare sterminando stuoli di zanzare e raddrizzan-
do ciurme devastate dal rum. In realtà la vera attrattiva del-
la serata sono le steel band, moderni sciamani che suonano
tamburi di latta, i cosiddetti “pan”, e che per ore ed ore rie-
scono a far roteare le bacchette a velocità impressionante,
eseguendo scale di note impossibili. Davanti alla loro for-
sennata potenza, il pubblico sembra cadere in uno stato di
percezione extrasensoriale, con i piedi che tarantolano nel-
la polvere e i dreadlocks attorcigliati all’inverosimile. Que-
AntiguaL’isola delle meraviglie
REPORTAGE | AMERICA CENTRALE | ANTIGUA
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Benvenuti sull’isola delle 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno, come dicono i locali. Meta ambita da Vip, appassionati di vela e “cercatori” del puro piacere di vivere...
testo e foto di Alberto Caspani
sta forma di sfogo, le cui radici affondano nella collera degli
schiavi africani, verso il 1930 s’imbattè nei bidoni di petrolio
accumulatisi a Trinidad e finì per trasformarli in un’assor-
dante mitragliatrice sonora anti-coloniale. Ecco perché,
indipendentemente dai natali sudantillani, le steel band
sono oggi il simbolo dei Carabi liberi e un po’ voodoo, tanto
d’aver inaugurato scuole ovunque. Col suo leggendario car-
nevale, in calendario dall’ultima settimana di luglio al pri-
mo martedì d’agosto, Antigua rappresenta forse il miglior
punto d’incontro fra le danze degli antichi indigeni Arawak,
i colori sgargianti degli immigrati africani e la spavalderia
un po’ esibizionista dei lupi di mare alla deriva.
L’ANTICA VEDETTA DI Shirley Heights potrebbe invece es-
sere il posto perfetto per incontrare l’uomo che, dei Carai-
bi, ha già capito tutto più di 20 anni fa. Camicia bianca fuo-
ri dai pantaloni e occhiali da sole con taglio dandy, Carlo
Falcone è il nostro Console Onorario di stanza ad Antigua.
Conosce chiunque, ha creato e gestisce la seconda mari-
na più importante dell’isola (a Falmouth Harbor, nei pressi
della deliziosa spiaggia di Pigeon Beach), ma fra un’Olim-
piade a Barcellona e un trionfo nella Rolex Cup a bordo
del suo yawl “Mariella”, trova persino il tempo per farsi
magnate della vivace scena artistica locale. «Sono arrivato
qui per caso - ama ricordare col suo inconfondibile accento
livornese - perché non ne potevo più della routine aziendale.
Ho caricato moglie e figlio sulla mia imbarcazione e abbiamo
attraversato l’Atlantico insieme. Antigua è il top per un appas-
sionato di vela, sicché ho gettato le ancore e mi sono messo al
lavoro per trovare un po’ di spazio agli yacht di passaggio. Ed
ecco qui il mio Antigua Yacht Club Marina: un posticino dove
puoi farti un cocktail con Herry Pepper, l’inventore del penna-
rello, o strizzare l’occhio ad una star di Hollywood. Ma che tu
sia all’Abracadabra o al Madison’s Casino, stai sicuro che per
l’isola c’è sempre qualcosa o qualcuno nell’aria. Basta balzare
sul primo catamarano a tiro. O preferisci l’elicottero?». La vil-
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REPORTAGE | AFRICA | EGITTO
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L’intramontabile seduzione della crociera sul Nilo: tra templi, colossi e bazaar, navighiamo lungo il fiume che ha cullato una delle più affascinanti civiltà del mondo antico
testo e foto di Marta Ghelma
In mezzo scorre il Nilo
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Navigando per il Mediterraneo
Scoprire il Mediterraneo come fecero i nostri antenati, arri-
vando via mare nei luoghi più belli e ricchi di storia. Avvistare
la terra dopo ore di navigazione, e vedere che man mano che
ci si avvicina prende la forma familiare di uno skyline visto
mille volte in cartolina, ma che finalmente si può ammirare
di persona, con un’emozione tutta nuova. E con il vantaggio,
rispetto agli antichi navigatori, di poter viaggiare a bordo di
una moderna nave da crociera con tutti i comfort, con risto-
ranti in grado di soddisfare anche i palati più esigenti, luoghi
di ritrovo dove poter passare le ore di navigazione diverten-
dosi, una Spa dove regalarsi momenti di relax, una piscina
dove poter godere del sole del Mediterraneo e un teatro che
non sfigurerebbe sulla terraferma sia per la capacità di po-
sti a sedere, sia per la programmazione. Tutto questo senza
l’obbligo di dover seguire rigidamente un itinerario, ma con
la possibilità di iniziare e terminare il proprio viaggio da uno
qualsiasi dei porti toccati dalle navi da crociera della Nor-
wegian Cruise Line, che propone questo innovativo modo di
viaggiare con il suo programma Freestyle Cruising.
SALENDO A BORDO NEL porto di Civitavecchia, collegato
in maniera ottimale a Roma e all’aeroporto di Fiumicino
da un’autostrada e da comode linee ferroviarie, la prima
tappa, dopo una nottata di navigazione, è Livorno, dove
si arriva alle 7.00 del mattino. La città portuale, in sé, offre
diversi spunti interessanti, come il bel lungomare e il cen-
tro storico ricco di canali, piazzette e ponti che gli valsero
l’epiteto di “Nuova Venezia”. Ma dal porto, in circa un’ora e
mezza di autobus, si può raggiungere Firenze. Ed è sempre
un’esperienza entusiasmante immergersi nella meravi-
gliosa bellezza del centro storico della capitale del Gran-
ducato mediceo. Tappa d’obbligo è la vivace piazza del
Duomo, dove torreggia altera la cattedrale di Santa Maria
del Fiore, testimonianza dello splendore raggiunto dalla
città nel Rinascimento. La sua cupola, capolavoro di Filip-
po Brunelleschi ultimato nel 1436, è il simbolo indiscusso
della città. Seguendo l’animata via dei Calzaiuoli si arriva
in piazza della Signoria, cuore politico di Firenze. A far bel-
la mostra di sé vi troviamo il Palazzo della Signoria o Pa-
REPORTAGE | EUROPA | CROCIERA NEL MEDITERRANEO
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Un nuovo modo di scoprire le perle del Mare Nostrum a bordo di una nave da crociera con la libertà di scendere e salire a bordo in qualsiasi porto
testo di Massimo Nardi
lazzo Vecchio, dove si può ammirare una splendida corte
con la Fontana del Putto opera di Vasari e la Trecentesca
Loggia dei Lanzi, con statue famosissime come il Perseo di
Benvenuto Cellini e il Ratto delle Sabine del Giambologna.
Collegato a Palazzo Vecchio troviamo l’imponente edificio
degli Uffizi, che ospita uno dei più importanti musei del
mondo, con la sua ineguagliabile collezione di dipinti di
Botticelli, Filippo Lippi, Paolo Uccello, Leonardo da Vinci e
Michelangelo. Proseguendo a piedi si arriva al Ponte Vec-
chio, una mecca per gli amanti della lavorazione orafa tipi-
ca fiorentina, con le botteghe ammassate lungo i loggioni
del ponte. Superatolo, ci si trova nel quartiere di Santo
Spirito, dove si respira un’atmosfera autentica con le sue
numerose botteghe artigiane. Una chicca: il Giardino delle
Rose, aperto per tutto il mese di giugno e posto in posi-
zione panoramica sotto il notissimo belvedere di piazzale
Michelangelo, accoglie a partire da questa primavera nove
sculture e due bozzetti dell’artista belga recentemente
scomparso Jean Michel Folon. Un’occasione imperdibile
per godere di queste meravigliose sculture moderne tra
la tavolozza di colori delle rose in fiore del giardino, con
Firenze sullo sfondo. Ma ricordatevi di tornare a Livorno
in tempo per essere a bordo entro le 18.30, poiché la nave
deve avviare le procedure di partenza in tempo utile.
IL MAttINO SEGUENtE LA nave si ferma a largo di Cannes,
la cittadina famosa per il Festival del Cinema. Il porto non
è provvisto di molo per l’attracco delle navi da crociera,
quindi ci si gode lo skyline della Croisette, il famoso lungo-
mare della cittadina, mentre, a partire dalle 7.00 del matti-
no, si sale a bordo del tender che conduce alla terraferma.
Percorrendo il Quai Saint-Pierre sino a La Pantiero, di sa-
bato si trova un interessante mercatino delle pulci dove si
possono fare buoni affari. I francesi pensano che questa
cittadina sia molto americanizzata, ma rimane sempre
una delle località top del sud della Francia. Da Cannes si
possono raggiungere facilmente anche altri bellissimi
luoghi ricchi di storia lungo la Costa Azzurra. Come Golfe
VIAGGIANDO | 77
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Tra tulipani e canali
L’OLANDAIn primavera l’Olanda si trasforma in un infinito tappeto di fiori multicolori, svelando non solo panorami fiabeschi, ma anche curiose tradizioni e manie di un popolo sorprendente
testo e foto di Luca Bergamin
La fattoria di Julius si trova nella campagna tra Noordwijk e
Juliandorp e tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio è
immersa in un’atmosfera da fiaba. Anche il treno, che sfila
lungo il suo confine, rallenta per consentire ai passeggeri di
guardare lo spettacolo dei tulipani fioriti. Saranno milioni,
un grande mantello di petali sottili come seta che sfuma
dal rosso al giallo e a volte si permette un vivace tocco di
azzurro e di viola. È bello arrivare qui al mattino presto, in
sella alla bicicletta come fanno gli olandesi che trascinano i
bambini assonnati dentro il rimorchietto della loro due ruo-
te, oppure in automobile seguendo la statale 206, che pro-
prio nel tratto tra Noordwjik e Juliandorp è soprannomina-
ta Bloembollenstreek, la “via dei fiori” appunto, facendosi
traghettare sopra le chiatte da una parte all’altra dei canali.
La cartina quasi non serve perché i campi di tulipani si tro-
vano ovunque, tanto da sentirsi quasi in colpa ad attraver-
sarli, come se stessimo tagliando la tela di un quadro di Van
Gogh, che da queste parti veniva spesso a godersi la cam-
pagna e il paesaggio. A quest’ora del giorno, Julius esce an-
cora un po’ assonnato a curare il suo prezioso giardino. «Mi
piace pensare che dall’altra parte del mondo, dal Giappone
all’Arkansas, dall’Alaska all’Australia, sui tavoli delle cucine
di moltissime persone domani ci saranno i miei tulipani. Io li
curo come se fossero miei figli, zappo e risistemo la base di
sabbia, stendo il concime e li accarezzo. Sì, ha capito bene, li
accarezzo. Dà una sensazione di piacere unico camminare
lungo le file di fiori rosa sfiorandoli uno ad uno». Suo figlio
lo segue cavalcando un pony pezzato e dalla sella bagna i
fiori, versando l’acqua con un piccolo innaffiatoio. Sua mo-
glie Marta, invece, rumoreggiando con gli zoccoli di legno,
e quasi vanitosa con la lunga veste dal grembiulino orlato
di pizzi ricamati, apre la finestra della roulotte parcheggiata
ai bordi del campo, che in primavera diventa una boutique
di latte fresco, formaggio Gouda e tulipani, dove per 3 euro
si possono acquistare i bulbi pronti da trapiantare. Magari
fioriranno anche fuori dai Paesi Bassi, in qualche casa ita-
liana o d’oltreoceano. Scene come questa sono frequentis-
sime e si ripetono al tramonto, quando le fila di amanti dei
tulipani, ma anche di narcisi e lillà che spuntano altrettanto
numerosi nel giro di pochi giorni, sono frequentissime lungo
i 60 chilometri della profumata Bloembollenstreek. Special-
mente salendo oltre Haarlem e attraversando il villaggio di
Limmen, composto da un minuscolo agglomerato di fatto-
rie dalle mura in calce bianca e i tetti in paglia, da cui esce
il fumo della zuppa di patate, preparata nel forno a legna.
Anche intorno ad Haarlem, la processione ai campi di fiori
vanta moltissimi adepti muniti di macchine fotografiche
che scattano di continuo. A Castricum, il professor Markus
tiene una lezione di storia della floricultura a un gruppo di
bambini, seduti ognuno sulla propria seggiola davanti a un
campo di tulipani neri. È impossibile non origliare: «Era il fio-
re più amato dai sultani turchi agli inizi del Settecento, che li
facevano raffigurare sopra i tappeti con i quali riempivano
i loro palazzi e nei giardini rappresentati sulle maioliche e
82 | VIAGGIANDO
REPORTAGE | EUROPA | OLANDA
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La Croisette. È un richiamo irresistibile: non po-
tete fare a meno, arrivati per la prima volta a
Cannes, di andare a cercarla. Ne avete sentito
parlare tante volte come di una delle strade
più famose al mondo. Ed ora, eccovi qui! Non
avete ancora fatto in tempo a sistemare i ba-
gagli nella camera d’albergo che già siete di
nuovo in strada, a fremere come rabdomanti
e a chiedere indicazioni per le bord du mer. A
un certo punto avvisterete le palme, et voilà,
con loro, eccola qui la Croisette. È il boulevard
brulicante di gente e luccicante di sole che si
srotola come un tappeto lungo la costa... anzi
sono due! E già, perché questa strada, come in
fondo l’intera città, ha una doppia anima e la
lunga fila di aiuole, su cui svettano eleganti le
palme e fioriscono lavanda e ibiscus, le separa
una dall’altra. Sul lato mare, prevale l’anima
vacanziera: qui, da maggio in poi, complice la
montagna dell’Esterel, che protegge la baia di
Cannes dal freddo Mistral, la vostra divisa d’or-
dinanza può contemplare anche solamente
costume, pareo e t-shirt. I sandali sono facolta-
tivi, qui si cammina anche a piedi nudi. Dovete
solo stare attenti a non invadere la corsia dei
rollers, che sono davvero tanti, a volte famiglie
al completo, mamme, papà e bambini, tutti
lanciati sui pattini in linea e rigorosamente
bardati di caschi e ginocchiere. Bisogna rimet-
tere le scarpe e darsi una sistematina, però, se
si decide di attraversare la strada. Altrimenti la
vostra immagine riflessa nelle vetrine vi sem-
brerà piuttosto sciatta e stridente rispetto al
contesto. Nessuno, comunque, ci farà caso
oltre voi stessi - cosa che rende merito allo
spirito democratico dei francesi - nonostante
qui l’atmosfera sia quella patinata e chic del-
le strade dello shopping e dell’ozio piuttosto
costoso, con boutique di alta moda, gioiellerie,
eleganti bistrot e hotel prestigiosi, che van-
no dallo stile belle epoque del Carlton, con le
cupole modellate a forma dei seni della bella
Otero, passando per l’art dèco del Majestic e
del Martinez, per finire con le linee modernis-
sime del Palais Stephanie, l’ex Noga Hilton. Ma
c’è un momento dell’anno, agosto a parte, in
cui le due anime si fondono e si compenetrano
più che mai. Così, eleganti signore in bilico su
tacchi a spillo e turisti in bermuda si scambia-
no allegramente le postazioni, attraversando
senza darsi troppi pensieri la linea di confine
segnata dal nastro d’asfalto e dalle palme. Il
periodo è quello che coincide con il Festival
del Cinema, che si tiene in maggio, quest’anno
Cannes si gira!A maggio i riflettori di tutto il mondo si accendono sul Festival del Cinema. Che lo spettacolo abbia inizio!
testo e foto di Nicoletta Speltra
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REPORTAGE | EUROPA | FRANCIA
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dal 12 al 23. L’edizione è la 63esima e ci sarà
una novità: presidente della giuria sarà per la
prima volta un regista che viene dal mondo
dell’animazione, Tim Burton, autore visiona-
rio, pluripremiato per le fantasie neogotiche di
Edward mani di forbice e La sposa cadavere.
DURANTE IL FESTIVAL, LA Croisette e le strade
del centro si trasformano, ed è normale in una
città che vede, nel giro di appena una decina di
giorni, addirittura triplicare il numero dei suoi
abitanti! Per avere un’idea dell’importanza
dell’evento, basti pensare che questa mega fe-
sta che Cannes dedica al cinema da oltre mez-
zo secolo è seconda, come portata mediatica,
solo alle Olimpiadi. I giornalisti della carta
stampata e delle tv di tutto il mondo che ar-
rivano per la manifestazione sono ogni anno
quasi 5mila, e gli addetti ai lavori accreditati,
in tutto, ben 25mila! Niente male per una citta-
dina nata dall’espansione di un piccolo villag-
gio di pescatori e grazie all’impulso degli ari-
stocratici inglesi, che venivano a trascorrere
qui gli inverni attratti dal clima mite, e di pit-
tori come Renoir, Bonnard e Picasso, che della
Costa Azzurra amavano, invece, la luce e i co-
lori. La statua di lord Brougham, colui che, ca-
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Gubbio una città tutta da vivereUn territorio caro al Santo per eccellenza, che qui si dice rabbonì il famelico lupo, dove la storia ha lasciato testimonianze importanti: dalle famose Tavole Eugubine, alle architetture medievali, alle più misteriose rocce del Bottaccione, un vero libro di pietra
testo di Francesco Vignaroli
© vision images
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WEEKEND | ITALIA | UMBRIA
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ABRUZZO
MARCHE
LAZIO
TOSCANA
PERUGIA
GUBBIO
FOLIGNO
TERNI
ORVIETO SPOLETO
ASSISI
Lago Trasimeno
Una città medievale come Gubbio esprime il pro-
prio fascino in qualsiasi stagione, ma il momen-
to migliore per visitarla è sicuramente maggio.
Nel corso di questo mese, infatti, si svolgono le diverse
celebrazioni in onore del patrono Sant’Ubaldo, che cul-
minano il giorno 15 con la celebre Corsa dei Ceri. Il visi-
tatore, che arriva in questo periodo dell’anno, si accorge
subito che la città sta vivendo un momento particolare
perché tutto è molto colorato: non c’è quasi edificio che
non esponga gli stendardi dei tre ceri e in molte piazze e
sulle torri sono montati alti pennoni dai quali sventolano
i vessilli cittadini. Tra la gente il clima è di allegria e di fer-
vida attesa per il gran giorno della corsa. Un’attesa che si
prolunga oltre il 15, perché la festa continua fino alla fine
del mese con il palio della balestra e, soprattutto, con le
altre corse, quella dei ceri mezzani e poi dei ceri piccoli,
portati rispettivamente dagli adolescenti e dai bambini.
Anche queste si snodano lungo il medesimo itinerario
della corsa principale, su e giù per le vie della città, per
poi terminare quasi in cima al monte, raggiungendo la
Basilica di Sant’Ubaldo. Il punto più suggestivo di Gubbio
è la Piazza Grande, un’enorme terrazza che sporge dalle
pendici del Monte Ingino, su cui è adagiato il centro stori-
co. La piazza non poggia su un piano naturale, trovandosi
per l’appunto in corrispondenza di un pendio, ma su gran-
di e alti archi addossati alla montagna, che costituiscono
una delle massime realizzazioni dell’ingegneria medie-
vale. Tutta la costruzione venne realizzata all’inizio del
XIV secolo al solo scopo di ottenere nel centro della città
un grande spazio pianeggiante su cui poter riunire tutto
il popolo, come ancora accade ancor oggi il 15 maggio.
La piazza è aperta sul lato verso la pianura sottostante,
mentre è delimitata negli altri tre da edifici pubblici e
privati, tra i quali spicca il Palazzo dei Consoli, uno dei
più bei palazzi pubblici medievali d’Italia. È il più gran-
de edificio della città, che è dominata dalla sua mole e,
allo stesso tempo, dalla sua eleganza. È notevole, infatti,
come questo enorme fabbricato di semplicissima forma,
alto 60 metri dalla base degli arconi sui quali anch’esso
s’appoggia, sia allo stesso tempo maestoso e leggiadro. Il
palazzo è come una bandiera di pietra: il simbolo delle ca-
pacità, delle energie e degli ideali della civiltà comunale.
CANTINE APERTEL’ultimo weekend di maggio si svolgerà in Umbria, come nel resto d’Italia, l’edizione 2010 di Cantine Aperte, la manifestazione che, da quasi 20 anni, è la più importante occasione d’incontro tra consumatori e produttori. Le cantine sono, infatti, aperte al pubblico ed è data la possibilità agli enoturisti, sia individuali sia in gruppo, di degustare il vino e gli altri prodotti tipici regionali, aggregarsi alle visite guidate nei vigneti e nelle cantine per capire le tecniche di produzione e, ovviamente, fare acquisti. È questo un momento privilegiato per scoprire le quattro “strade del vino” dell’Umbria, le associazioni che riuniscono i produttori per ambiti territoriali e che coprono nel loro complesso tutta la parte occidentale della regione. La Strada dei vini etrusco-romana (stradadeivinietruscoromana.it) si trova nella zona dell’Orvietano, tra Umbria e Lazio; la Strada dei vini dei colli del Trasimeno (stradadelvinotrasimeno.it), come dice il nome stesso, riguarda le colline intorno al celebre lago umbro; la Strada dei Vini del Cantico (stradadeivinidelcantico.it), nome che s’ispira al Cantico delle creature di San Francesco, associa i produttori dell’Assisano e della Media Valle del Tevere, in particolare della fertile zona di Torgiano; infine, la più piccola come dimensione ma non certo per importanza, la Strada del Sagrantino (stradadelsagrantino.it) il più celebre vino umbro, ottenuto da un vitigno omonimo locale. Tutte le “strade del vino” umbre hanno dei siti Internet nei quali si possono trovare molte informazioni e individuare le posizioni delle diverse cantine per organizzare più agevolmente un itinerario di visita. Ogni zona è inserita in contesti geografici di grande interesse sia naturalistico, le colline dell’Umbria, sia culturale e artistico. Non a caso molti dei borghi medievali che s’incontrano in questi territori hanno ottenuto di potersi fregiare del titolo di Borghi più belli d’Italia (borghitalia.it): l’Umbria, non a caso, è la regione che ne raccoglie il numero maggiore. Maggio è quindi il mese ideale per unire il piacere del gusto al piacere dell’arte e della storia nel cuore verde d’Italia.
A fianco, una bella veduta aerea di Piazza Grande a Gubbio. In basso, panorama dal Teatro Romano. Per informazioni: comune.gubbio.pg.it
© Alberto Gori
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CAMPANIA
CALABRIA
PUGLIA
POTENZA
MATERA
Maratea Pollino
Metaponto
Mar Tirreno
Mar Jonio
Mar Adriatico
MATERA terra di pane e vino...
Da simbolo di degrado fino a metà Novecento a Patrimonio dell’umanità, scoprite la storia della città dei Sassi e delle sue antiche tradizioni
testo e foto di Massimiliano Rella
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VIAGGIANDO CON GUSTO | BASILICATA
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S cavati a ridosso della gravina, una profonda gola
sotto la città antica, i Sassi racchiudono la parte
storica di Matera , sviluppata lungo due versanti
che guardano ad est. Lo sperone roccioso della Civita,
sulla cui sommità si trovano la Cattedrale e i palazzi no-
biliari, separa la parte del Sasso barisano da quella più
antica del Sasso caveoso. Quest’ultimo, disposto come
un anfiteatro romano che guarda a sud, è costituito da
una serie di “case grotta” che scendono a gradoni. Varie
forme di civilizzazione, da quelle preistoriche alle espan-
sioni rinascimentali e barocche, hanno plasmato nei se-
coli questa cittadina magica, tornata a splendere dopo
gli anni bui di metà Novecento grazie ad una legge del
1986 che ne ha permesso il recupero urbano. La posizio-
ne infossata di Matera, nascosta e protetta, garantì agli
abitanti la sicurezza contro gli assedi, ma procurò grandi
difficoltà nell’approvvigionamento idrico. Il problema fu
risolto con un’ingegnosa opera di scavi di cisterne e cana-
lizzazioni delle acque. Furono creati anche giardini pensi-
li, spazi collettivi, forni comuni per la cottura del pane. Di
tutto c’è ancora testimonianza, anche delle tipiche case-
grotta, per raccontare come vivevano i materani fino a
metà Novecento. Al Sasso barisano si può visitare un’abi-
tazione arredata con mobili e cucine originali, intitolata
C’era una volta, opera di Eustachio Rizzi, un artigiano
che verso la fine degli anni Novanta ha costruito anche
un modellino dei Sassi, di 12 metri e 35 quintali di peso,
i “Sassi in miniatura”, custoditi in un negozio di via dei
Fiorentini. Il silenzio è un’altra cosa che colpisce dell’an-
tica Matera, interrotto di tanto in tanto dalle voci di un
gruppo di bambini che giocano tra i vicoli, di un artigiano
che aziona una mola, dai passi di qualcuno che torna ve-
loce a casa. Disabitati fino a metà anni Ottanta, i Sassi
sono tornati a vivere lentamente. Nella parte del Sasso
barisano, l’insediamento meno antico, oltre la metà delle
case sono state recuperate e nel frattempo varie attività
commerciali hanno ridato vita alla cittadina. Il Sassi Ho-
tel, ad esempio, è stato tra i primi nel 1993 a credere alla
rinascita di Matera. Oggi è un caratteristico albergo di 35
camere su sei livelli. Molte stanze sono nelle grotte, of-
frendo ai clienti un’esperienza di pernottamento davve-
ro unica (hotelsassi.it). Matera, per le sue caratteristiche
e la sua evoluzione, è un luogo dove si può ripercorrere
la storia dell’uomo dal paleolitico fino ai tempi moderni,
dai villaggi neolitici all’era delle telecomunicazioni. È un
habitat irripetibile. Il Musma, ad esempio, è un suggesti-
vo Museo della Scultura Contemporanea inaugurato nel
2006. Situato a Palazzo Pomarici, il museo espone scultu-
MATerA WINe FeSTIVALIl prossimo giugno torna il Matera Wine Festival, rassegna che da tre edizioni porta i vini nelle strade e nelle piazze della cittadina lucana. Protagonista di questo appuntamento è il Matera Doc, il vino a Denominazione di origine controllata prodotto nelle cantine associate al locale Consorzio di Tutela. Sono sei le tipologie del Matera Doc: rosso, moro, greco, spumante, bianco e primitivo, prodotte con uve aglianico, sangiovese, primitivo, greco e malvasia di Basilicata. Durante il Matera Wine Festival saranno in degustazione anche gli altri vini di qualità della Basilicata, come l’Aglianico del Vulture Doc, il Grottino di Roccanova e il Terre dell’Alta Val d’Agri. Vini rossi, bianchi e anche spumanti metodo classico. La cantina Dragone di Matera è stata, infatti, la prima azienda enologica della regione a produrre bollicine con metodo classico, cioè con presa di spuma in bottiglia. L’evento è in programma l’ultimo fine settimana di giugno e prevede itinerari enogastronomici in centro storico, con stand di etichette e specialità agroalimentari e vari punti degustazione. Per i più esperti anche seminari con addetti ai lavori. Ai visitatori sarà consegnata una sacca porta bicchieri e un calice per assaggiare liberamente i vini. I ticket del Matera Wine Festival permetteranno di accedere a una serie di servizi convenzionati. La domenica un concerto chiuderà la manifestazione. Sono previste anche interessanti visite guidate con i tour Le Cantine dei Sassi andando alla scoperta della produzione del vino nei secoli. Si parte dalla visita della Cantina Gennarone, del 1696, si prosegue per il Sasso caveoso con visita alle cantine che appartenevano alla famiglia Pomarici. L’itinerario si conclude presso Palazzo Gattini, con visita alla cantina del ristorante situato in un’antica neviera dell’edificio. Biglietti 5 euro. Informazioni: Matera Wine Festival - Tel. 0835 256 344.www.doc.matera.it.
A fianco, una vista di Sasso barisano con il Duomo sullo sfondo. Sopra, la chiesa di San Giovanni Battista. Sotto, la chiesa di San Pietro Caveoso, al
Sasso caveoso, affacciata sulla gravina. Per maggiori informazioni: sassiweb.it
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Il Trentino è uno spettacolo di colori che mutano nel corso
dell’anno per coprire tutto lo spettro del visibile, rendendo il
suo territorio sempre diverso. Tra la primavera e l’estate il ver-
de della natura domina su tutto, dagli aspri paesaggi alpini ai
dolci altipiani sempre soleggiati. I templi di questo ambiente
naturale incontaminato sono le tre grandi aree protette: il Par-
co naturale dello stelvio, il Parco naturale adamello Brenta e il
Parco di Paneveggio - Pale di san martino, nei quali si possono
effettuare interessanti visite guidate. In autunno, il rosso dei
vigneti che circondano i castelli rimandano alla deliziosa eno-
gastronomia di queste montagne, tra vini rinomati in tutto il
mondo, formaggi di alpeggio dal gusto inconfondibile e sapo-
riti salumi da accoppiare all’onnipresente polenta. In inverno
tutto scolora nel bianco della neve, che rende questa regione
la mecca degli amanti degli sport invernali. L’accoppiata tra il
candore dei pendii innevati e la tecnologia avanzata degli im-
pianti di risalita riescono a donare panorami irripetibili su più
di 800 chilometri di piste con tracciati di ogni difficoltà. Con l’ar-
rivo della bella stagione, il manto nevoso si scioglie lasciando
il posto alla limpidezza delle acque dei suoi laghi e alla lucen-
tezza dei cristalli di quarzo presenti nelle rocce di dolomia dei
contrafforti rocciosi. Le sue montagne attraggono moltissimi
alpinisti che amano cimentarsi con le aspre pareti rocciose,
mentre le valli offrono una ragnatela di sentieri che invitano i
visitatori, siano essi esperti nel trekking, appassionati di nordic
walking o semplici vacanzieri interessati a una salutare cammi-
nata, a percorrerli per scoprire le delizie nascoste del territorio.
Il Trentino, infatti, è famoso per la produzione di mele, vino,
frutti di bosco e formaggi. Tutte delizie che si fanno apprezzare
ancora di più dopo una bella passeggiata. Per gli amanti degli
sport acquatici, invece, i suoi numerosi specchi d’acqua, di cui il
lago di Garda è soltanto il maggiore rappresentante, offrono la
possibilità di praticare la vela o il windsurf, mentre gli impetuo-
si torrenti sono perfetti per il rafting e il canyoning. Anche il suo
patrimonio artistico, storico, culturale e di tradizioni è molto
ricco, a partire dai due centri urbani più importanti: Trento e Ro-
vereto. trento, la città del Concilio, è dominata dall’imponente
castello del Buonconsiglio, e i suoi prestigiosi monumenti sono
TRENTINOdove la natura è di casa
4 | VIAGGIANDO
SPECIALE | TRENTINO | DI MASSIMO NARDI
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la testimonianza dell’incontro tra la cultura italiana e quella
mitteleuropea. Oltre alla fortezza di Trento, la provincia vanta
altri 70 castelli, e visitarli è come fare un tuffo nel passato. Ogni
fortificazione è avvolta da un’atmosfera misteriosa legata a
leggende e racconti, che oggi trovano espressione in tante rie-
vocazioni storiche, come il castello d’avio, che si narra avrebbe
accolto i sovrani dei Longobardi, Autari e Teodolinda, appena
sposati. Tra i più importanti vanno ricordati anche Castel Bese-
no, il più imponente di tutti, sulla strada tra Trento e Rovereto. Il
romantico castello di arco, a pochi chilometri dal lago di Garda,
si erge sulla rupe che sovrasta la città. Proprio sul lago, invece,
si affaccia la Rocca di Riva del Garda, che oggi ospita un museo
civico e una pinacoteca. Il castello di Pergine, che dal suo alto
colle domina la Valsugana e il lago di Caldonazzo, è un albergo
ristorante, sede di esposizioni artistiche. Anche Castel toblino,
sulle rive dell’omonimo lago, ospita un ristorante. In questi ulti-
mi, mistero e storia si fondono con il gusto della gastronomia
trentina e con la natura romantica. Infine, non va dimenticato
il castello di Rovereto, che ospita il Museo Storico Italiano della
Guerra, molto apprezzato nel suo genere. Rovereto, inoltre, da
quando, nel 2002, è stata aperta la nuova sede del mart, Museo
d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, è diven-
tato uno dei centri più importanti d’Europa per la produzione
artistica odierna. Ma Trentino vuol dire anche terme e wellness.
Ricche di preziosi elementi naturali raccolti lungo il percorso nel
cuore delle montagne, le sue acque sono famose per le loro pro-
prietà. Ferro, anidride carbonica, magnesio, calcio, litio, selenio,
fluoro e zolfo rendono le acque che sgorgano in quota capaci
di curare malattie cardiocircolatorie, respiratorie, dermatolo-
giche e reumatiche. A ciò si aggiunge il patrimonio delle erbe
e delle piante officinali provenienti dai boschi trentini, antichi
rimedi che consentono di curarsi in modo naturale ed efficace,
ritrovando una nuova forma di benessere. Il circuito del wel-
lness in Trentino comprende otto centri termali, ognuno con
caratteristiche specifiche e orientato alla cura e al trattamento
di patologie diverse, sparsi in tutto il territorio, in ambienti di
grande bellezza. Una bellezza naturale e incontaminata che fa
da sfondo a qualsiasi viaggio in queste terre fiabesche.
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Foto di Raoul Jacometti
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TRENTINOdove la natura è di casa
SPECIALE REGIONI
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