Vivak® - lastre in materiale plastico con caratteristiche termoplastiche superiori.
Le lastre Vivak® uniscono design e funzionalitàper la creazione di complesse forme trasparenti.
Le lastre Vivak® uniscono design e funzio-nalità per la creazione di complesseforme trasparenti. Con i marchi Vivak® eVivak® UV offriamo lastre di copoliestereaventi caratteristiche termoplastiche emeccaniche ottimali. Tali qualità offrono
ai designer possibilità quasi illimitatenella realizzazione di complesse formetrasparenti. Questo materiale universale può essereutilizzato dall’industria, dalla comunica-zione visiva per display, dispositivi auto-
matici per la vendita, progettazione dinegozi - e trovare applicazioni nel settoresanitario.L’elevato grado di qualità che caratteriz-za questo materiale dipende dalla sele-zione accurata delle materie prime, dal
Le nostre lastre compatte della serie Vivak®
Vivak® Vivak® UV
Logo
Il vantaggio • lavorazione facile e a • lavorazione facile e a
in più: costi contenuti costi contenuti
• buone caratteristiche • buona resistenza agli agenti
ottiche atmosferici
• buone caratteristiche
meccaniche
• buone caratteristiche
chimiche
• effetto cerniera
• compatibilità con alimenti
Colori incolore incolore
bronzo bianco traslucido
fluo orange, rosso e verde
nero
2
costante controllo qualità e dalla certifi-cazione dei processi produttivi tramiteISO 9002.
Indice
1. Lavorazione 1.1 Generalità 4
1.2 Taglio a sega 4
1.3 Tranciatura e punzonatura 5
1.4 Foratura 5
1.5 Fresatura 6
1.6 Taglio con laser 6
2. Lavorazione del semilavorato 2.1 Formatura a freddo 6
2.2 Termoformatura 7
3. Incollaggio e fissaggio 3.1 Incollaggio con adesivi 10
3.2 Incollaggio con nastro adesivo 10
3.3 Saldatura 11
3.4 Fissaggio meccanico 11
4. Finitura 4.1 Lucidatura 12
4.2 Decorazione 12
5. Pulitura 12
6. Caratteristiche del’Vivak® 13
Uffici di distribuzione Makroform 14
Fornitori 14
3
Angolo di
spoglia γAngolo di traglio α
Angolo di spoglia γ
Sezione x
t
x
Sezione: x - x
10° - 15°
t
α
1. Lavorazione all’utensile
1.1 Generalità
Utensili
Per la lavorazione delle lastre Vivak® èpossibile utilizzare gli utensili d’usocomune per il legno e i metalli.Consigliamo l’impiego di utensili contaglienti in metallo duro. È importantesoprattutto che i taglienti siano ben affi-lati con corretta geometria.
Raffreddamento
In condizioni normali di lavorazione all’utensile il raffreddamento non ènecessario per le lastre Vivak®. In caso disurriscaldamenti localizzati consigliamodi raffreddare il materiale con acqua ocon aria compressa esente da oli.Durante la lavorazione all’utensile diqueste lastre non si devono invece usareemulsioni oleose e oli da taglio, perchépossono contenere additivi ai qualiVivak® non resiste, causando la formazio-ne di fessure da tensionamento.
Precisione dimensionale
Con un valore di 0,050 mm/mK il coeffi-ciente di dilatazione termica lineare del’Vivak® è considerevolmente superio-re a quello del vetro e del metallo, per cuii controlli dimensionali dovrebbero
essere effettuati sempre a temperaturaambiente. Attenzione: effettuando per laprima volta il riscaldamento al di sopradella temperatura di transizione vetrosa (ca. 81 °C) si verifica un ritiro che aseconda dello spessore è compreso fra il 3 e il 6 %.
Film protettivo
Le lastre Vivak® sono ricoperte con unfilm protettivo in PE privo di solventi, perevitare che le loro superfici lisce venganodanneggiate durante il trasporto e lalavorazione. Durante la lavorazione il filmprotettivo non va rimosso. Occorre peròtenere presente che l’esposizione agliagenti atmosferici e all’irraggiamentosolare può pregiudicare le caratteristichedel film, rendendone problematica larimozione.
Marcatura
È opportuno segnare sul film protetti vo ipunti in cui vanno praticati i fori, i bordi ditaglio, ecc. Se le marcature sono neces-sarie, usare una matita tenera o un pen-narello; le punte per tracciare non sonoinvece adatte, perché le tracce lasciate sicomportano come minuscoli intagli chesotto un carico elevato potrebbero con-durre alla rottura.
1.2 Taglio a sega
Sega a mano
Per tagliare le lastre Vivak® è possibileusare le comuni seghe a mano.Assicuratevi che abbiano una fine denta-tura.
Sega circolare
La sega circolare è l’utensile più sempliceper tagliare le lastre Vivak®. L’esperienzaha dimostrato che i tagli più netti siottengono con lame munite di taglienti inmetallo duro. La dentatura varia da fineper lastre sottili a grossolana per lastre diforte spessore. Accertatevi che sul tavolodi supporto non vi siano trucioli, chepotrebbero danneggiare il film e graffiarele lastre.
Con le lastre di spessore inferiore a 2 mmè necessario usare una lastra di supportopiuttosto spessa o impiegare una cesoiainvece della sega.
Sega a nastro
Le seghe a nastro sono ideali per taglicurvi, come nel caso di particolari sago-mati o forme irregolari. Per effettuaretagli netti è importante disporre di untavolo di supporto stabile. Per tagliare
4
Fig. 1: Sega a nastro Fig. 2: Lama di sega circolare
Vivak®
0,01 - 0,03 mm
Vivak®
1 mm
60°60°
30°
30° Lama
0,5 mm 0,75 mm 0,01 - 0,03 mm
1 mm2 mm
lastre molto spesse usare lame a dentigrossi. Con le seghe circolari e le fresatri-ci si ottengono bordi di taglio di migliorequalità rispetto alle seghe a nastro.
Sega a nastro Sega circolare
Angolo ditaglio α 20 - 40° 10 - 30°Angolo dispoglia γ 0 - 5° 5 - 15°Velocità di tagliov (m/min) 600 - 1000 1000 - 3000Distanza dentit (mm) 1,5 - 3,5 2 - 10
(cfr. figure 1 e 2)
Problemi nel taglio a sega
bordi di taglio fusi:controllare il filo dell’utensileverificare la velocità di taglio, ed eventualmente ridurlacontrollare la velocità di avanza-mento, ed eventualmente ridurla servirsi eventualmente del raffreddamento
bordi di taglio frastagliati:controllare il filo dell’utensileverificare la geometria dell’utensile
controllare la velocità di avanza-mento, ed eventualmente aumentarlamigliorare il sostegno (usare eventualmente un supporto).
1.3 Tranciatura e punzonatura
Le lastre Vivak® possono essere tranciatee punzonate con buoni risultati fino aspessori di 3 mm. Occorre tenere presen-te che con spessori superiori la qualitàdei bordi di taglio diminuisce e nello stes-so tempo il pericolo di fessurazioneaumenta.
Buoni risultati si ottengono impiegandolame affilate con un angolo massimo diinclinazione di 30°, mentre il gioco fralama e supporto dovrebbe essere com-preso fra 0,01 e 0,03 mm (cfr. figure 3 e 4).
Per ottenere bordi di taglio lisci, conspessori a partire da 1,5 mm è preferibileimpiegare segatrici e fresatrici. Effet-tuando la punzonatura di fori con strettimargini di tolleranza, qualora dopo lalavorazione sia previsto un trattamentotermico a temperature superiori a 80 °C,è necessario tener conto del ritiro, vale a
dire che le dimensioni del foro vannomaggiorate del 5 % circa. Quanto più ele-vati sono le dimensioni del foro e glispessori delle lastre, tanto più bassa è latendenza al ritiro. Buoni risultati si otten-gono con lame affilate simmetricamenteda ambo i lati.
Per la punzonatura e il taglio con cesoiadi lastre con spessore superiore a 1,5 mmsi consigliano lame affilate asimmetrica-mente. Per ottenere angoli retti, sidovrebbero usare lame smerigliate da unsolo lato con un angolo di inclinazione di30°. Provvedete affinché la lastra base(poliammide o polie tilene altomolecola-re) sia ben fermata e centrata col punzo-ne, in modo da ottenere bordi netti.
1.4 Foratura
I trapani comunemente usati per la lavo-razione dei metalli presentano una buonaidoneità anche per la foratura delle lastreVivak®. Assicuratevi che i taglienti dell’ut-ensile siano ben affilati. In generale èpossibile rinunciare al raffreddamento.
Nella trapanatura di fori profondi consi-gliamo di lavorare con acqua o aria com-
5
Fig. 4: A secorda dello spessore delle lastre si consiglia diusare divers lame per la punzonatura.
Fig. 3: Bordi di taglio netti
6
Fig. 5: Trapano per lastre in Vivak®. Fig. 6: Piegatura a caldo
2. Lavorazionedel semilavorato
pressa e/o di estrarre il trapano dal foroad intervalli regolari, in modo da rimuo-vere calore e trucioli. Non è ammesso l’impiego di oli da taglio o emulsioni diolio-in-acqua. Per praticare fori di grandidimensioni è possibile usare utensilid’uso comune come seghe per fori (gat-tucci) o coltelli rotatori.
Per garantire un buon fissaggio, i fori ditrapanatura devono essere lisci e possi-bilmente privi di intagli o ruvidità.Angoli consigliati per la trapanatura:
Angolo dei taglienti ϕ. 110 °-130 °Angolo di torsione β 19 °-40 °Velocità di taglio 30 -60 m/min.Avanzamento 0,1 -0,3 mm/giro
(cfr. fig.5)
La distanza minima fra il foro e il bordodella lastra dovrebbe essere pari a 1,5 volte il diametro del foro.
1.5 Fresatura
Le lastre Vivak® possono essere facilmen-te lavorate con la fresatrice. La sceltadell’utensile dipende di volta in voltadall’obiettivo perseguito.
Assicuratevi che gli utensili siano munitidi taglienti affilati e provvedete ad unabuona rimozione del truciolo.
1.6 Taglio con laser
Per tagliare avvalendosi del calore lastreVivak®, con o senza film protettivo, è pos-sibile utilizzare raggi laser di diverso tipo.Questo sistema è particolarmente indica-to per il taglio di geometrie complicate.Dopo il taglio è consigliabile procederealla distensione.
2.1 Formatura a freddo
Curvatura a freddo
Tutte le lastre Vivak® possono essere cur-vate a freddo con un raggio di curvaturaminimo corrispondente a 150 volte il lorospessore.
Raggio di curvatura =150 volte lo
spessore della lastra
Per raggi più piccoli si consiglia il metododi termoformatura.
Piegatura a freddo
Le lastre Vivak® si prestano ad essere pie-gate a freddo. I migliori risultati si otten-gono con una piegatrice a cerniera.Questo metodo di piegatura è applicabilea lastre fino a 2 mm di spessore al massi-mo. L’effetto molla che si verifica imme-diatamente dopo l’operazione richiedeper le lastre una sovrapiegatura di ca. 25°.Le tensioni interne ed esterne raggiungo-no solo dopo alcuni giorni lo stato diequilibrio, dopo di che le lastre manten-gono la forma definitiva.
È consigliabile effettuare la piegatura afreddo della lastra parallelamente alsenso di estrusione indicato sul film pro-
Angolo di torsione β
Angolo dei taglienti
ϕ
Scherma mobileventualmente
Fig. 7: Regolazione della zona di riscalamento
tettivo. Tenete presente che, nella piega-tura a freddo, nelle zone marginali hannoorigine tensioni elevate. Evitate l’impiegodi agenti chimici aggressivi, in particolarenel caso delle lastre curvate o piegate afreddo. Si raccomanda di impiegare ilmetodo di piegatura a freddo solo per lalavorazione di lastre sottili.
2.2 Termoformatura
Le lastre Vivak® possono essere termo-formate già a basse temperature (100 – 160 °C).
Preessiccamento
Con le lastre Vivak® non è necessariopreessiccare.
Piegatura a caldo
La piegatura a caldo è un procedimentodi lavorazione relativamente sempliceper produrre particolari piegati su ununico asse. È sufficiente riscaldare local-mente le lastre Vivak® ad una temperatu-ra di 100 °C. Non è necessario rimuovereil film protettivo.
La lastra Vivak® viene riscaldata linear-mente con lampade a raggi infrarossi o
con fili incandescenti (cfr. fig. 6). Appena siè raggiunta la temperatura voluta, lalastra viene allontanata dagli elementiriscaldanti, piegata, inserita nell’utensilee fissata. Tenetela fissata nella forma volu-ta fino alla solidificazione del materiale.
Effettuando il riscaldamento da un sololato, occorre girare ripetutamente lalastra al fine di riscaldarla in modo uni-forme dai due lati. Con le lastre di spes-sore superiore a 2 mm nonché nella pro-duzione di serie numerose consigliamo diriscaldare contemporaneamente i duelati utilizzando elementi riscaldanti „asandwich”. Regolando con l’ausilio diuno schermo mobile (cfr. fig. 7) la lar-ghezza della zona di riscaldamento, èpossibile ottenere diversi raggi di curva-tura, senza scendere però sotto un valoreminimo, equivalente al triplo dello spes-sore della lastra.
A causa del riscaldamento limitato ad unazona ristretta, nel particolare finito si pro-duce uno stato di tensionamento; di con-seguenza, con i particolari curvati è neces-saria molta cautela con gli agenti chimici.
Riscaldamento durante l’imbutitura
Per produrre particolari formati privi di
difetti è necessario riscaldare le lastre inmodo controllato e uniforme ad una tem-peratura compresa fra 100 e 160 °C. Lamassima precisione di forma si ottieneoperando nell’intervallo superiore ditemperatura.
Poiché le lastre si raffreddano rapida-mente, consigliamo di riscaldarle diretta-mente sulla pressa e non in forni separa-ti, come si verifica spesso con altri termo-plastici. Per il riscaldamento delle lastreVivak® consigliamo i sistemi a raggi infra-rossi, che si riscaldano velocemente,applicati possibilmente su ambo i latidelle lastre per assicurare un riscalda-mento del materiale più veloce ed unifor-me. Ciò permette di ridurre la durata deicicli operativi e di migliorare la redditivi-tà. In tal modo vi è un minor rischio di cri-stallizzazione.
Raffreddamento dell’articolo finito
È molto importante che il materiale raf-freddi rapidamente. Usare a tal fine ariacompressa oppure, se possibile, acquanebulizzata finché i particolari si sonoraffreddati completamente. Durante ilraffreddamento le lastre Vivak® si ritiranodello 0,4 %.
7
Barra riscaldante IR + riflettore
le,e termoregolato
Vivak®
Zona di riscalamento X (mm)
D X
X = 0,026 x D x α
α
Vivak®
8
Formatura a caldo
I nostri prodotti vi permettono di formarepezzi uniassiali a grande raggio di curva-tura. Le lastre di Vivak® portate alla giu-sta temperatura in un forno ad aria ven-gono trasportate velocemente sullostampo riscaldato a circa 55 °C.
Per dare la forma alle lastre sullo stampoè ora sufficiente il loro stesso peso o unalieve pressione con la mano protetta daun guanto o da un panno.
Dopo questa operazione lasciare raffred-dare le lastre all’aria. Attenzione: le cor-renti d’aria possono provocare deforma-zioni e tensioni interne.
Vi consigliamo di eliminare il film protet-tivo prima di riscaldare la lastra nelforno.
Imbutitura
A seconda dell’entità delle serie e dellaqualità della superficie desiderata, si pos-sono impiegare stampi di materiali diversi.Attenzione: il materiale dello stampoinfluisce sulla durata del raffreddamentoe sulle caratteristiche delle superfici. Lostampo dovrebbe presentare una curva-tura sufficiente.
Le lastre Vivak® assicurano una buonariproduzione dei dettagli. Consigliamo dinon lucidare la superficie dello stampo,bensì di opacizzarla leggermente per evi-tare impronte sul particolare stampato.Nella progettazione degli stampi di for-matura occorre calcolare un aumentodello 0,4 % circa per compensare il ritiro.Sono a disposizione materiali speciali,che permettono di ottenere stampi performatura porosi senza dover praticarefori di sfiato.
Stampi negativi e positivi:
La scelta di uno stampo positivo o nega-tivo dipende dalle singole applicazioni.Per ottenere superfici di migliore qualitàsul lato esterno del particolare dovresteusare stampi negativi, che sono in gradodi riprodurre meglio i dettagli.
Soffiaggio o imbutitura senza contro-
stampo
Questa tecnica viene usata per lo stam-paggio di cupole. Nel soffiaggio senzacontrostampo si utilizza aria compressa,nell’imbutitura senza controstampo silavora sotto vuoto.
Per ottenere articoli privi di difetti occor-re riscaldare le lastre in modo uniforme.
Ad una temperatura del materiale di ca. 80 °C il particolare non si deforma piùe può essere estratto senza difficoltà.
Fig. 8:
Stampi negativi:Maggiori dettagli sull lato esterno
Stampi positivi:Maggiori dettagli sull lato interno
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Consigli per la termoformatura
Problemi Cause possibili Rimedi Curvatura Imbutitura Soffiaggio/
a caldo imbutitura
senza
controstampo
Particolari lastra troppo calda ridurre il riscaldamento • • •
configurati male ciclo di produzione troppo lungo accorciare il ciclo di raffreddamento • •
vuoto troppo spinto limitare il vuoto •
spigoli appuntiti smussare gli spigoli •
Bordi sottili superficie della lastra troppo piccola usare una lastra più grande •
Ondulazioni riscaldamento non uniforme controllare la superficie riscaldata • •
distanza fra le forme troppo piccola aumentare la distanza minima fra
i particolari • •
vuoto troppo spinto limitare il vuoto • •
superficie della lastra troppo grande distanza telaio-stampo
< 50 mm •
Dettagli vuoto o aria compressa insufficiente aumentare il vuoto/l’aria compressa
incompleti o controllare la tenuta • •
temperatura della lastra troppo bassa intensificare il riscaldamento •
Il particolare ad- stampo troppo caldo abbassare la temperatura dello stampo •
erisce allo stampo conicità di sformatura troppo piccola conicità di sformatura > 4° •
Impronte superficie dello stampo troppo liscia opacizzare leggermente lo stampo •
indesiderate temperatura della lastra troppo elevata ridurre l’intensità o la durata del riscaldamento •
Difetti superficiali polvere sulla lastra o sullo stampo pulire con aria compressa ionizzata • •
Articoli finiti riscaldamento/raffreddamento correnti d’aria nell’ambiente,
irregolari controllare il riscaldamento • •
particolare estratto troppo velocemente raffreddare a sufficienza l’articolo finito •
Fessurazioni o tensioni troppo elevate nell’articolo riscaldare lentamente e su una
rottura superficie estesa • • •
3. Incollaggio e fissaggio
Per incollare le lastre Vivak®, in modo cheil carico sia distribuito uniformemente sututta la superfice da incollare.Attenzione: assicurarsi che la giunturanon sia sottoposta a sfaldatura ma solo asollecitazione di taglio o trazione e com-pressione (Si veda la figura: tipi di giun-zioni a colla consigliati)
Le colle a base di solventi rappresentanoil mezzo più semplice e conveniente perincollare le lastre Vivak®.
L’aggiunta di 8 % di trucioli Vivak® per-mette di ottenere una colla caratterizzatada minore velocità di evaporazione emaggiore viscosità e che, quindi, sempli-fica l’applicazione del collante stesso. Adifferenza del collante puro, l’utilizzo diquesto tipo di collante permette il riempi-mento delle fughe e quindi di uniresuperfici non perfettamente combacianti.
Indicazioni per le operazioni di incollaggio:
con un panno morbido imbevuto dialcol isopropilico eliminare dallesuperfici da incollare eventuali traccedi grasso, sporco o altro;stendere uno strato sottile di collantesolo su una delle superfici da incollare
(l’eccesso di colla indebolisce legiunzioni);sovrapporre immediatamente le dueparti da incollare ed esercitare unabreve pressione per facilitare l’ade-renza del contatto; i pezzi incollati possono essere spo-stati già dopo alcuni minuti anche se– a normale temperatura ambiente -l’aderenza massima viene raggiuntadopo alcuni giorni (evaporazionelenta del solvente dalla fuga).
Utilizzando collanti con solventi il Vivak®
può essere incollato anche con altrimateriali sintetici termoplastici la cuisuperficie sia parzialmente solubile.Questo tipo di connessioni sono, in gene-re, caratterizzate da una minore stabilitàche dipende dalla combinazione deimateriali. In ogni caso consigliamo l’uti-lizzo di collanti adesivi.
3.1 Incollaggio con adesivi
Rispettare le misure di protezione consi-gliate dalle ditte produttrici di adesivi. Lelastre Vivak® possono essere incollate traloro o con altri materiali utilizzando gliadesivi in commercio compatibili con ilVivak®.
Nella scelta degli adesivi per i vari usi,tenere presente i seguenti parametri: ter-moresistenza, elasticità, aspetto dell’ad-esivo, facilità d’applicazione, ecc.
Indicazioni per le operazioni di incollaggio:
per migliorare l’aderenza rendereruvide e pulire a fondo le superfici daincollare.rispettare le istruzioni per l’uso indicate dal fornitore dell’adesivo
3.2 Accoppiamento con nastro adesivo
Per ottenere un rapido accoppiamento èpossibile usare nastri biadesivi traspa-renti (a base acrilica), che sono dotati dielevata elasticità e buona adesione al’Vivak®. Questo sistema è particolar-mente indicato per l’incollaggio di lastre sottili con altre materie plastiche, vetro ometallo.Per ottenere un buon accoppiamento:
piegare i bordi della lastra in modoche risultino leggermente più larghidel nastro adesivo;prima dell’incollaggio pulirli conalcool isopropilico;
Fig. 9: Accoppiamento con nastro adesivo.
Attenzione: i solventi possono contenere sostanze tossiche o cancerogene per cui è necessario aerare bene gli ambienti. Osservateattentamente le indicazioni di sicurezza contenute nelle schede tecniche dei produttori dei solventi.
10
Vivak®
Nastro biadesivo
11
Fig. 10: Non usare viti a testa obliqua!
applicare con cura e cautela il nastroadesivo;comprimere uniformemente la zonadi giunzione con un rullo, in modo daeliminare le bolle d’aria e migliorarel’adesione.
3.3 Saldatura
La saldatura viene utilizzata con le lastreopache. La qualità ottica risultante dallasaldatura non è ottimale ed è consigliatasolo dopo una attenta valutazione di altreprocedure.
Se avete deciso di utilizzare la saldaturaper le giunzioni vi consigliamo di seguirele seguenti raccomandazioni:
Pulire prima della saldatura i pezzi diVivak® e il filo di saldatura necessarioper evitare eventuali inclusioni nelgiunto di saldatura;Per eliminare eventuali tensioni interne generate dalle dilatazioni termiche provocate localmente dallasaldatura, è opportuno sottoporre ilpezzo a ricottura.
Saldatura ad aria
Consigliamo un volume di aria di
50 – 100 l/min e una temperatura dell’aria di 250 – 300 °C, misurata a 5 mmdall’ugello. Come materiali di saldaturapossono essere utilizzati fili a estrusionea sezione tonda o profilata o anche unasottile striscia tagliata da una lastraVivak®.
Saldatura ad ultrasuoni
Le lastre Vivak® possono essere saldatetra loro anche tramite saldatura ad ultra-suoni. Informazioni dettagliate sui dispo-sitivi di saldatura ad ultrasuoni e sulleloro condizioni di utilizzo possono essererichieste ai produttori delle apparecchia-ture.
3.4 Fissaggio meccanico
Grazie alla buona resistenza all’urto dellelastre Vivak®, è possibile impiegare tutti imetodi di fissaggio meccanico.
Nel caso di fissaggio a vite, usare viti atesta cilindrica. Non utilizzare viti contesta obliqua, perché potrebbero causarefessurazioni (cfr. fig. 10). I fori di fissaggiovanno dimensionati sempre in modo dapermettere alla lastra di allungarsi oaccorciarsi liberamente.
Possono essere utilizzati tutti i tipi di vitiin materia plastica. Se si impiegano viti inmetallo, mettere delle rondelle in materiaplastica. Evitare di serrare eccessivamen-te le viti. Non realizzare dei filetti nellalastra, ma usare viti passanti.
Nella tabella sono riportati i coefficientidi dilatazione di lastre della lunghezza di1 m per un innalzamento di temperaturadi 20 °C.
Coeff.di dilatazione Dilatazionetermica lineare ∆ 20 °C
(mm/mK) (mm)
Vivak® 0,050 1,00Alluminio 0,024 0,48Acciaio 0,012 0,24Vetro 0,008 0,16
Fig. 11: Fissaggio meccanico
Distanza a:2 x ø foro, ma › 10 mm
Vivak®a
a
4.1 Lucidatura
Lucidatura a fiamma
Impiegare bruciatori a gas propano, a gasbutano o altri bruciatori a gas. Questatecnica permette di ottenere ottimi risul-tati, ma presuppone una buona esperien-za e un esercizio contino. La lucidatura afiamma può causare a lungo terminedelle fessurazioni nella zona lucidata.
Lucidatura con mezzi abrasivi
Usando dischi per lucidatura di mediadensità, con una velocità periferica dirotazione da 20 a 30 m/s, è possibilelucidare le lastre Vivak® con polish esentida alcali.
Completare quindi l’operazione lucidan-do con un disco pulito, senza usarepolish. Evitare, se possibile, la lucidaturadi grandi superfici.
4.2 Decorazione
Prima di sottoporre le lastre Vivak® a trat-tamenti di finitura come verniciatura,stampa serigrafica o termoformatura,consigliamo di eliminare con aria ionizza-ta le particelle di polvere e sporco aderenti alla superficie (cfr. capitolo „5. Pulitura”).
Stampa „transfer”
Le lastre e i particolari finiti si possonodecorare con la stampa „transfer”.
Stampa serigrafica
Le lastre Vivak® si possono serigrafarecon macchine convenzionali e con gliinchiostri adatti per il poliestere termo-plastico (PETG). Attenersi ai consigli deiproduttori di inchiostri.
Le lastre Vivak® possono essere stampa-te con inchiostri ad essiccamento UV. Labreve esposizione ai raggi UV non com-promette le caratteristiche fisiche
del’Vivak®. Durante l’essiccamento non sideve superare la temperatura d’impiegodi 65 °C.
Verniciatura
Dopo la pulitura preliminare Vivak® puòessere verniciato senza ulteriore pretrat-tamento, accertandosi che le vernicisiano idonee al’Vivak®.
5. Pulitura
12
4. Finitura
Il Vivak® ha una superficie esente daporosità, alla quale lo sporco aderiscedifficilmente. I pezzi impolverati vengonopuliti con acqua, usando un panno o unaspugna. Non pulire mai sfregando a
secco!
Per una pulitura accurata consigliamo diimpiegare un detergente non abrasivo.Non usare mai, invece, lamette di rasoiood altri strumenti affilati, detergentiabrasivi e fortemente alcalini, solventi,tetracloruro di carbonio e benzina conte-nente piombo.
Un buon effetto detergente, senza aloni estriature, si ottiene solo con un panno dimicrofibra inumidito con acqua. Per eli-minare sporco persistente, e soprattuttograssi, è possibile usare anche benzinapura esente da benzene (benzina solven-te, benzina leggera).
Schizzi di vernice, grassi, residui dimastice, ecc. possono essere rimossi,prima che siano induriti, sfregando leg-germente con un panno morbido imbe-vuto d’alcool etilico, isopropilico o eteredi petrolio (punto di ebollizione 65 °C).
Il Vivak® è dotato di un buon potere elet-troisolante, per cui presenta una certatendenza all’accumulo di cariche elettro-statiche e all’attrazione di polvere.
Prima di procedere al trattamento dellelastre Vivak®, è consigliabile pertantoasportare le particelle di polvere e spor-co aderenti alla superficie insufflandoaria ionizzata. Impiegando un panno ouna comune pistola ad aria compressa,lo sporco e il pulviscolo non vengonorimossi ma semplicemente spostati.
6. Caratteristiche del Vivak®
13
Caratteristiche
Caratteristiche fisiche
Densità
Assorbimento di umidità:
23 °C, 24 h stoccaggio (3 mm)
Indice de rifrazione a 20 °C
Caratteristiche meccaniche
Carico di snervamento
Allungamento allo snervamento
Resistenza a trazione
Allungamento a rottura
Modulo elastico a trazione
Sollecitazione limite di flessione
Resistenzia all’urto: - Charpy senza intaglio
- Charpy con intaglio
- Izod con intaglio (4 mm)
- Instrumented impact (4 mm) con Fmax
Durezzo Rockwell
Caratteristiche termiche
Temperatura di transizione vetrosa
Conducibilità termica
Coeff. di dilatazione termica lineare
Temperatura di deformatione al calore secondo ISO/R75
- Metodo A: 1,81 N/mm2
- Metodo B: 0,45 N/mm2
Temperatura limite superiore d’impiego in aria (3)
Temperatura limite inferiore d’impiego
Caratteristiche elettriche
Rigidità dielettrica (4)
Resistenzia spec. di volume
Resistenzia superficiale
Constante dielettrica a 103 HZ
a 106 HZ
Fattore di dissipazione dielettrica a 103 HZ
a 106 HZ
Valon
1,27
0,2
1,57
50
5
26
100
2050
77 - 83
senza rottura
16
90
28
R104-R117
81
0,32
0,050
63
70
65
-40
20
1015
1016
2,6
2,4
0,005
0,020
Unità
g/cm3
%
N/mm2
%
N/mm2
%
N/mm2
N/mm2
kJ/m2
kJ/m2
J/m
J
Stufe
° C
W/m ° C
mm/m ° C
° C
° C
° C
° C
kV/mm
Ohm.cm
Ohm
-
-
-
-
Norme
DIN 53479
DIN 53491
DIN 53455 (1)
DIN 53455 (1)
DIN 53455 (1)
DIN 53455 (1)
DIN 53457 (2)
DIN 53452
DIN 53453
DIN 53452
ASTM D256
ASTM D3763
ASTM D785
DIN 52612
DIN 53461
ASTM D149
DIN 53482
DIN 53482
DIN 53483
DIN 53483
DIN 53483
DIN 53483
I valori qui riportati sono valori indicativimisurati a 23 °C, se non diversamentespecificato. Essi costituiscono una diret-tiva per la determinazione del materiale enon devono essere usati per la specificadel materiale. L’utilizzatore è tenuto adeseguire prove in proprio per determina-re se il materiale sia idoneo all’impiegoprevisto.
(1) velocità di trazione: 50 mm/min
(2) velocità di trazione: 5 mm/min
(3) Resistenza alla temperatura termica per mesi, fino ad
alcuni anni. I valori delle temperature limite superiori d’im-
piego sono dovuti alla degradazione termo-ossidativa, che
riduce il livello delle caratteristiche. Come per tutti i termo-
plastici, le temperature massime d’impiego ammesse dipen-
dono soprattutto dalla durata e dall’intensità delle sollecita-
zioni meccaniche risultanti dall’esposizione al calore.
(4) Misurata su una lastra da 2 mm. La rigidità dielettrica
subisce una diminuzione direttamente proporzionale
all’aumento dello spessore, come in attri materiali, ad es
per una lastra con spessore di 3 mm la rigidità dielettrica
corrisponde a 16 kV/mm, per una lastra da 6 mm a
11 kV/mm.
THE LONG-TERM-PARTNER
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