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Le riforme della previdenza obbligatoria
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2
Gli ultimi turbolenti anni della previdenza in Italia
A partire dagli anni ’90 la previdenza pubblica è cambiata in modo radicale
- 1992 Riforma Amato
- 1994 Riforma Berlusconi
- 1995 Riforma Dini
- 1997 Riforma Prodi
- 2004 Riforma Maroni
- …
Perché?
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3
Perché?
Sistema a ripartizione i contributi servono a pagare le pensioni
Trasferimento
Necessità di un equilibrio tra entrate (contributi) e uscite (pensioni) ovvero tra lavoratori e pensionati
MA
Oggi si vive di più
Nascono pochi bambini
La popolazione invecchia!
DISAVANZO PENSIONISTICO
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Come coprire un disavanzo pensionistico?
Disavanzo pensionistico
Riforma del sistema
pensionistico
Aumento tasseAumento debito
pubblico
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5
Come si riforma un sistema previdenziale?
Le tre leve di intervento- Leva n. 1 Ridurre l’ammontare delle pensioni pagate (=
minori uscite)- Leva n. 2 Aumentare i contributi versati (= maggiori
entrate)- Leva n. 3 Aumentare l’età minima per andare in
pensione (= minori uscite e maggiori entrate)
Le riforme generalmente cercano di utilizzare tutte le leve a disposizione
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Le riforme degli anni ’90
PRIMA
Sistema retributivo
Pensione dipende dalla media delle ultime retribuzioni moltiplicata per una percentuale tanto più alta quanti più anni ho lavorato (max 2% per ogni anno di anzianità)
Ancora valido al 100% per chi aveva 18 anni di contributi alla fine del 1995
In parte (in base all’anzianità al 1995) valido per gli altri (misti)
DOPO
Calcolo delle pensioni con il metodo contributivo per i lavoratori più giovani
la pensione pubblica è un “conto corrente virtuale”
- i contributi versati si accumulano e producono un rendimento pari alla crescita media del PIL nominale
- Al pensionamento il montante contributivo verrà convertito in rendita annuale moltiplicandolo per un coefficiente di trasformazione calcolato con criteri statistico-attuariali
Valido al 100% per chi ha iniziato a lavorare dal 1996
In parte (in base all’anzianità dal 1996 in poi) per gli altri (misti)
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7
La Riforma Maroni (2004)
Innalzamento dell’età di accesso alle pensioni per coloro che maturano il diritto dopo il 1/1/2008
Irrigidimento delle possibilità di uscita per il pensionamento previste dalla Legge Dini (fino al 2007 da 57 a 65 anni)
Nuove regole per il pensionamento che variano in funzione del regime di calcolo delle prestazioni a cui il lavoratore appartiene …
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8
Gli effetti delle riforme
Sensibile diminuzione della copertura del I pilastro
- Ieri
- Domani
Quali possibili soluzioni?- Ritardare la pensione, se possibile
- maggiore contribuzione e quindi un montante più elevato- conversione dello stesso montante in rendita secondo un
coefficiente di trasformazione più favorevole
- Dotarsi di una forma di secondo pilastro
%80/70neretribuzio ultima
pensione
%60/50neretribuzio ultima
pensione
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La previdenza complementare
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Storia della previdenza complementare in Italia
In Italia, prima del D. Lgs. 124/93, esistevano un insieme eterogeneo di fondi pensione (i cd. preesistenti) rivolti principalmente a categorie particolari: dipendenti delle banche e delle assicurazioni, dirigenti delle imprese e dipendenti di imprese multinazionali,…
- Questi fondi pensione avevano come obiettivo di integrare “ulteriormente” la copertura pensionistica
Dal 1993, fino al 2005 una serie di interventi normativi hanno regolato la figura del Fondo Pensione in Italia perseguendo una serie di obiettivi
- “… assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale” (Art. 1 D.Lgs. 124/93)
- “… i lavoratori hanno diritto che siano provveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria …” (Art.38, co.2, Cost.)
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Le caratteristiche della previdenza complementare
L’adesione è volontaria
Complementarità alla pensione pubblica
Garanzie e controlli nella gestione del piano
Incentivi fiscali
Sistema a capitalizzazione
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Ripartizione e Capitalizzazione
Ripartizione- I lavoratori pagano i
contributi- L’Inps raccoglie i
contributi e contemporaneamente li versa ai pensionati come pensione
- Se i contributi sono più bassi delle pensioni Squilibrio
Capitalizzazione- I lavoratori pagano i
contributi- I fondi pensione li
raccolgono e li accantonano per investirli
- Quando i lavoratori vanno in pensione, il fondo restituisce i contributi versati e i rendimenti con una pensione integrativa
- Lo squilibrio non si può creare
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La riforma della previdenza complementare
Nel mese di dicembre del 2005 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 252 che riforma il funzionamento del sistema di previdenza complementare
Le nuove regole sono entrate in vigore dal 1 gennaio 2007 e non più dal 1 gennaio 2008
La Covip ha emanato la regolamentazione su Statuto e Nota informativa
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Come si aderisce OGGI al Fondo PensioneDOPO la Riforma?
A partire dalla data di assunzione o dal 1° gennaio 2007 ogni lavoratore avrà sei mesi di tempo per scegliere tra diverse possibilità
Se non si esprime una scelta alla scadenza del periodo di sei mesi si versa tutto il Tfr al Fondo Pensione (silenzio-assenso)
Posso scegliere di non aderire (ma devo dichiararlo esplicitamente)
In base al tipo di lavoratore cambiano le possibili scelte
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DOPO la riforma:quali scelte e quali conseguenze?
Se la risposta è SI
Ho iniziato a lavorare prima o dopo il 28/04/1993?
Quali scelte posso prendere?
Prima: al momento verso i miei contributi, li versa il datore e verso solo una parte di Tfr
1.Voglio continuare a versare al fondo solo una parte di Tfr
2.Voglio iniziare a versare tutto il Tfr al Fondo Pensione
Dopo: al momento verso i miei contributi, li versa il datore e verso tutto il Tfr
1.Posso decidere di versare solo il Tfr. In questo caso non avrò più diritto al versamento del datore
Se la risposta è NO
Ho iniziato a lavorare prima o dopo il 28/04/1993?
Quali scelte posso prendere?
Prima: al momento non verso nulla al Fondo Pensione
1.Voglio continuare a lasciare in azienda il Tfr
2.Voglio iniziare a versare solo una parte di Tfr al Fondo Pensione
3.Voglio iniziare a versare tutto il Tfr al Fondo Pensione
Dopo: al momento non verso nulla al Fondo Pensione
1.Voglio continuare a lasciare in azienda il Tfr
2.Voglio iniziare a versare tutto il Tfr al Fondo Pensione
Al momento dell’inizio del periodo di sei mesi ho già aderito?
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Le principali modifiche della riforma
Equiparazione- Dall’entrata in vigore della riforma sarà riconosciuta al
lavoratore la facoltà di trasferire il Tfr a qualsiasi forma pensionistica complementare, anche diversa da Previcooper
Portabilità governata- Il contributo del datore di lavoro potrà essere destinato
solo alle forme pensionistiche previste dalla contrattazione collettiva
- Se non si sceglie Previcooper(l’unico fondo al momento previsto nel CCNL) il datore di lavoro potrà decidere di non versare il suo contributo
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Ultime novità: la Legge Finanziaria
Entrata in vigore della riforma sulla previdenza complementare dal 1° gennaio 2007
Inizia il periodo di sei mesi per la scelta sulla destinazione del TFR
Il 1° luglio scatta l’effetto del conferimento tacito del TFR
Nascita del ”Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all’articolo 2120 del codice civile”, il cd. fondo tesoreria
- fondo gestito, per conto dello Stato, dall’Inps - introdotto per ragioni di finanza pubblica e ininfluente per la riforma
sulla previdenza complementare- Si finanzia con il TFR dei lavoratori che decidono di NON ADERIRE
a Previdenza Complementare
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I decreti attuativi: Quale Tfr viene versato al Fondo Tesoreria?
Periodo transitorio (già occupati al 31.12.06):- Il TFR che matura dal 1° gennaio 2007 al momento della scelta di devoluzione a un
FP rimane in azienda se il lavoratore conferisce al FP tutto il TFR- In caso di silenzio, il TFR del semestre resta in azienda- Il TFR lasciato esplicitamente (in tutto o in parte) in azienda va al Fondo Tesoreria, se
l’azienda ha almeno 50 addetti, con decorrenza dal 1° gennaio 2007
A regime (assunti dopo il 1.1.07)- Il TFR che matura dall’assunzione al momento della scelta di devoluzione a un FP
(nel semestre) confluisce nel Fondo Tesoreria, se l’azienda ha almeno 50 addetti- In caso di silenzio, il TFR del semestre confluisce nel Fondo Tesoreria, se l’azienda
ha almeno 50 addetti, mentre quello successivo viene versato al FP- Il TFR lasciato esplicitamente in azienda va al Fondo Tesoreria a decorrere dalla data
di assunzione, se l’azienda ha almeno 50 addetti
Scelta espressa mediante moduli allegati al DM
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I decreti attuativi: aspetti di rilievo
Come si calcolano i 50 addetti?- Media annuale 2006- Conteggiati tutti i lavoratori subordinati anche senza Tfr (i contratti a tempo
parziale sono conteggiati proporzionalmente)
Quali lavoratori sono esclusi dal Fondo Tesoreria?- Contratti di durata inferiore a 3 mesi- Lavoratori a domicilio- Impiegati, quadri, dirigenti del settore agricolo- Lavoratori per i quali i contratti collettivi prevedono la corresponsione
periodica delle quote di Tfr o l'accantonamento delle stesse quote a soggetti terzi
Comunicazione delle scelte tramite modulistica ad hoc e versamenti mensili di Tfr al Fondo Tesoreria
Pagamento del TFR da parte del datore di lavoro- Compensazione con altri contributi verso “enti previdenziali”- In caso di incapienza, paga l’Inps entro 30 giorni
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I decreti attuativi: FondInps
Regole di funzionamento del Fondo di previdenza complementare residuale istituito dall’INPS
Permanenza della validità della scelta anche se si cambia lavoro
Regolamento conforme
Autorizzazione Covip
Comitato amministratore di 9 membri
Può essere multicomparto (possibili switch nel rispetto periodo minimo 1 anno)
Comparto garantito per la tacita devoluzione
Possibilità di contribuzione aggiuntiva
Possibilità adesione immediata a fondo pensione collettivo di nuova attivazione, ma trasferimento della posizione solo dopo 1 anno di permanenza
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Obblighi del datore di lavoro
Raccogliere l’opzione di ogni lavoratore per il TFR tramite il modulo ufficiale.
Entro il 31 maggio informare i lavoratori silenti che dal 1 luglio il loro TFR maturando andrà a Previcooper.
Dichiarazione all’INPS sul computo degli addetti (art. 1 co 7).
Integrare denunce individuali E-MENS di cui all’art.44 DL 269/03 con scelte fatte dai lavoratori (art 1 co. 9).
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Deducibilità dal reddito d’impresa del 4% del TFR versato (6% con meno di 50 dipendenti).
Esonero proporzionale del versamento dello 0,20% al fondo di garanzia.
Riduzione del costo del lavoro così come da l. 203/05, - 0,19% nel 2008 - a partire dagli oneri impropri fino a capienza, poi … esonero.
Credito sostitutivo: iniziative allo studio del Ministero e interne al movimento cooperativo
Compensazioni per le imprese
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Le forme previdenziali: Conoscere Previcooper
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Le diverse forme pensionistiche complementari
Fondi Pensione contrattuali (art. 3) – (FPc)
Fondi Pensione aperti (art. 9) – (FPa)
Forme pensionistiche individuali (PIP): - adesione individuale a FPa (art. 9-bis)- polizze vita con finalità previdenziale (art. 9-ter)
Sono destinate a- Lavoratori subordinati- Lavoratori autonomi e liberi professionisti- Soci lavoratori e lavoratori dipendenti di cooperative- Soggetti che svolgono lavori di cura non retribuiti
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FPc e FPa: le differenze
Fondi Chiusi
Soggetti costitutori- parti contrattuali con accordi
collettivi, CCNL e accordi aziendali
Associazioni senza fini di lucro- le risorse sono gestite unicamente
nell’interesse degli aderenti
Struttura di governo indipendente
Minimizzazione dei costi
Rappresentatività degli aderenti da parte degli organi decisionali
Fondi Aperti e Polizze
Soggetti costitutori- Banche, SGR, SIM e Società di
assicurazioni
Intermediari finanziari con fini di lucro- le risorse sono gestite unicamente
nell’interesse degli aderenti, ma c’è rischio di conflitto con l’interesse del soggetto istitutore
Struttura di governo è quella del soggetto costitutore
Commissioni comprendono la remunerazione del soggetto costitutore
Mancanza di rappresentatività
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Come funziona un Fondo Pensione Chiuso?
I lavoratori e le aziende eleggono i propri rappresentanti (i Delegati)
I Delegati eleggono il Consiglio di Amministrazione del Fondo
Il Consiglio dirige il Fondo e seleziona sul mercato, oltre ai dipendenti del Fondo stesso, i soggetti più adatti e con i costi più contenuti per le seguenti attività:
- Gestire tutti gli aspetti amministrativi sulle iscrizioni, sui libri contabili, sui conti individuali degli iscritti (Service Amministrativo)
- Gestire sul mercato le risorse investite dai lavoratori (Gestore finanziario)
- Custodire le risorse dei lavoratori e controllare i gestori finanziari (Banca depositaria)
- Pagare le pensioni integrative ai lavoratori che vanno in pensione (Gestore assicurativo)
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Chi controlla il Fondo Pensione?
Covip- Autorità che vigila, autorizza e controlla tutti i Fondi Pensione- La Covip emana anche la regolamentazione del settore sulla base di
Leggi e Decreti
Funzione di Controllo Interno- Controlla che le procedure del fondo vengano rispettate
Banca Depositaria- Custodisce le risorse dei lavoratori e controlla che i gestori finanziari
seguano le indicazioni del Consiglio di Amministrazione e i vincoli di legge
Collegio dei Revisori Contabili- Vigila sull’amministrazione del Fondo e sull’osservanza delle norme
Tale sistema di garanzie e controlli è previsto solo nei Fondi Pensione Contrattuali
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I costi dei fondi pensione
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50
5,00
Isc 2 Isc 5 Isc 10 Isc 35
Media Fpc Media Fpa Media Pip
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In sintesi
I FPc possono pertanto garantire rispetto ai FPa e ai PIP:- maggiore tutela previdenziale- rappresentanza diretta degli interessi dei soci- maggiore trasparenza nel controllo- minori costi
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Le caratteristiche di Previcooper
ADESIONE VOLONTARIA
- il lavoratore sceglie di iscriversi volontariamente
CONTRIBUZIONE DEFINITA
- determinate le aliquote di contribuzione al Fondo
CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE
- la posizione individuale è costituita dai contributi capitalizzati secondo i rendimenti realizzati dal comparto di appartenenza
ADESIONE CHIUSA
- Il fondo è rivolto ai lavoratori delle imprese rientranti nella sfera di applicazione del CCNL della distribuzione cooperativa e a settori affini
PENSIONE COMPLEMENTARE
- Obiettivo finale del fondo è garantire una pensione complementare a quella pubblica
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La contribuzione a Previcooper
La contribuzione a Previcooper è composta da tre elementi
- Contributo del lavoratore, pari allo 0,55% della retribuzione
- TFR
- Contributo del datore, pari all’1,55% della retribzione
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La Gestione Finanziaria
Si occupano della gestione delle risorse finanziarie
Il CdA decide la politica di investimento di lungo periodo e affida a gestori specializzati la gestione delle risorse
Gestori finanziari prescelti:- SOCIETA' CATTOLICA DI ASSICURAZIONE - SOCIETA' COOPERATIVA SOCIETA' CATTOLICA DI ASSICURAZIONE - SOCIETA' COOPERATIVA - EURIZON CAPITAL SGR SPA EURIZON CAPITAL SGR SPA - UNIPOL Assicurazioni S.p.AUNIPOL Assicurazioni S.p.A- SOCIÉTÉ GENERALE ASSET MANAGEMENT ITALIA SIM SPASOCIÉTÉ GENERALE ASSET MANAGEMENT ITALIA SIM SPA
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33
Le linee di investimento
Previcooper presenta tre linee di investimento per i propri iscritti
Sicuro
Bilanciato
Dinamico
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Come scegliere
L’età, ma anche: - La personale avversione al rischio- La situazione patrimoniale e familiare- La propria previsione dell’andamento dei mercati
Una decisione personale
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Si può suddividere la posizione su più comparti. Nella domanda di adesione bisogna inserire la % di contribuzione che si vuole investire in ogni comparto
Permanenza minima nel comparto di 12 mesi.
Per il cambio comparto (switch) sono previste tre finestre
- 31 gennaio, 31 marzo e 30 settembre, con preavviso di due mesi.
Chi non sceglie all’atto della domanda d’iscrizione il comparto va nel comparto Sicuro.
Chi aderisce in maniera tacita va nel comparto Sicuro
Le regole del multicomparto
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Gli organi di tutela e controllo esterni
La banca depositaria è autorizzata dalla Banca d’Italia- custodisce il patrimonio del fondo- controlla il rispetto dei limiti di investimento- controlla ed esegue le istruzioni di investimento impartite dai gestori finanziari- Banca depositaria prescelta: Monte dei Paschi di Siena
La società di revisione contabile- Si occupa della verifica della correttezza dei principi contabili adottati- Sussiste l’obbligo di incarico in caso di gestione finanziaria operativa- Società di revisione contabile prescelta: KPMG S.p.A.
Il service amministrativo- Acquisizione iscrizioni e tenuta dei libri contabili- Gestione dei conti individuali, compresa la rivalutazione delle quote- Verifica/controllo delle attività della banca e dei gestori finanziari- Service amministrativo prescelto: Previnet
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Le spese di Previcooper
Le spese di Previcooper sono composte da:
quota di iscrizione una tantum, pari a € 15,50, di cui solo € 3,62 a carico dell’iscritto mentre il restante è a carico dell’impresa.
quota associativa pari allo 0,12% calcolata sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR e detratta dai contributi versati.
commissioni di banca depositaria pari allo 0,018% de patrimonio
Commissione di gestione finanziaria pari a:- Sicuro 0,26% del patrimonio- Bilanciato 0,10% del patrimonio- Dinamico 0,12% del patrimonio
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Incidenza delle spese sul patrimonio
anni 2006 2005 2004
Spese di gestione finanziaria ٭ 0.110% 0,197% 0,156%
Spese amministrative 0.306% 0,416% 0,492%
Totale spese 0.416% 0,613% 0,648%
L’evoluzione nel tempo delle spese
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L’informazione agli iscrittiL’informazione agli iscritti
Comunicazione periodicaComunicazione periodica annuale con estratto conto spedita al domicilio
Consultazione Consultazione on lineon line della propria posizione
Informazioni di carattere generale sul sito websito web del Fondo
Newsletter
Iscriversi allaIscriversi alla mailing list mailing list
Comunicazione periodicaComunicazione periodica annuale con estratto conto spedita al domicilio
Consultazione Consultazione on lineon line della propria posizione
Informazioni di carattere generale sul sito websito web del Fondo
Newsletter
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5
2
Contributo dell’impresa Contributo dell’impresa
Fiscali sulle prestazioniFiscali sulle prestazioni
Fiscali sui versamentiFiscali sui versamenti
1
FONDOPENSIONE
3
4
Rendimenti
di mercato
Rendimenti
di mercato
Flessibilità delle
prestazioni
Riepilogando… I vantaggi
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Le prestazioni del fondo
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Che cosa mi darà il fondo pensione?
Il fondo pensione, a fronte dei contributi versati permette al lavoratore
- Di ottenere in tutto o in parte (e a certe condizioni) le risorse accumulate anche prima di andare in pensione
- Anticipazione- Riscatto- Trasferimento
- Di ottenere, al pensionamento, le risorse accumulate in forma di rendita (pensione integrativa) e/o in forma di capitale (una somma disponibile in unica soluzione)
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Anticipazione
Che cos’è?- La possibilità di ottenere una quota delle risorse accumulate nel
Fondo pensione per far fronte a determinati bisogni dell’iscritto
Per quali motivazioni posso richiederla?- Per spese sanitarie per terapie e interventi straordinari- Per acquisto ed interventi di ristrutturazione della prima casa di
abitazione- Dopo la riforma, per ulteriori esigenze dell’iscritto
Quanto posso richiedere?- Prima della riforma: fino al 100% delle risorse (ma solo dopo otto
anni di iscrizione)- Dopo la Riforma: dipende dalla motivazione (causale)
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Anticipazione dopo la riforma:quando e quanto posso richiedere?
Dipende dalla causale
Per spese mediche- Quanto: fino al 75% delle risorse accumulate- Quando: sempre
Per acquisto prima casa e ristrutturazioni edilizie- Quanto: fino al 75% della posizione- Quando: dopo 8 anni di iscrizione
Per “altre esigenze”- Quanto: fino al 30% della posizione- Quando: dopo 8 anni di iscrizione
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49
Anticipazione dopo la riforma:quante volte posso richiederla?
L’anticipazione si può richiedere anche più volte, ma deve sempre restare nel fondo almeno il 25% delle risorse
Nel calcolo si considerano anche i valori di anticipazioni già richieste
Esempio:- Un lavoratore ha accumulato 10.000 euro dopo 8 anni di
partecipazione e richiede un’anticipazione pari al 75% per acquistare la prima casa: ottiene 7.500 euro (da tassare) e nel fondo pensione rimangono 2.500 euro
- Dopo ulteriori 5 anni la sua posizione è risalita a 8.000 euro e il lavoratore ha bisogno di un’anticipazione per spese mediche
- Può richiedere un’anticipazione, ma dovrà lasciare nel fondo pensione il 25% di 15.500 euro (8.000 che ha al momento più i 7.500 che ha già preso), ossia 3.750 euro
- Il lavoratore potrà quindi ricevere un’anticipazione (da tassare) pari a 4.250 euro (8.000 – 3.750)
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Anticipazioni e Tfr lasciato in azienda
La parte di Tfr che resta in azienda è indipendente dal Fondo Pensione
In altre parole, si possono richiedere- Anticipazioni solo al Fondo- Anticipazioni di Tfr solo all’azienda- Anticipazioni sia al Fondo sia all’azienda
Una richiesta, quindi, non pregiudica e non influenza in alcun modo l’altro strumento
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Riscatto
Cos’è?- La possibilità di riottenere le risorse accumulate nel fondo (in tutto o
in parte) in presenza di determinate condizioni che comportano la perdita dei requisiti di partecipazione
- Riscattando si smette di contribuire al Fondo pensione
Quando si può richiedere?- In caso di “perdita o cessazione dei requisiti di partecipazione”
- Per iscriversi al fondo si devono avere alcuni requisiti (per esempio essere un lavoratore in un determinato settore)
- Tali requisiti si possono perdere a seguito di vari eventi (licenziamento, dimissioni, mobilità, cambio di attività, …)
- In caso di decesso prima di andare in pensione- Dopo la Riforma: in caso di invalidità permanente che comporti la
riduzione della capacità lavorativa al di sotto di 1/3- Dopo la Riforma: in caso di accesso a CIGO e CIGS
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Riscatto per morte
Prima della Riforma
In caso di decesso del lavoratore prima di andare in pensione alcuni soggetti possono richiedere tutte le risorse accumulate
Chi può fare la richiesta?- Il coniuge- Solo se manca il coniuge, i figli- Solo se mancano coniuge e figli, i
genitori, ma solo se fiscalmente a carico del lavoratore
- Se mancano coniuge, figli e genitori (o se questi non sono a carico), altri soggetti che il lavoratore deve indicare al fondo tramite apposito modulo
- Se non c’è nessuno dei precedenti soggetti le risorse del lavoratore vengono distribuite a tutti gli altri aderenti del fondo
Dopo la Riforma
In caso di decesso del lavoratore prima di andare in pensione il riscatto può essere richiesto dagli eredi
Se non ci sono eredi, il riscatto può essere richiesto da altri soggetti che il lavoratore ha indicato al fondo tramite apposito modulo
Se non c’è nessuno dei precedenti soggetti le risorse del lavoratore vengono distribuite a tutti gli altri aderenti del fondo
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Riscatto:quando posso richiedere il totale delle risorse?
Prima della Riforma- In caso di perdita dei requisiti di partecipazione- Se la perdita dei requisiti avviene per dimissioni o licenziamento la
tassazione è altamente sfavorevole
Dopo la Riforma- In caso di perdita dei requisiti di partecipazione
- Con una tassazione meno agevolata (vedi scheda 72)
- In caso di cessazione dell’attività lavorativa con conseguente inoccupazione superiore a 48 mesi
- In caso di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo
- Con una tassazione più agevolata
Attenzione: se la situazione descritta nei due punti precedenti si verifica nei 5 anni che precedono la maturazione dei requisiti di accesso alle prestazioni pensionistiche, non è possibile il riscatto ma l’aderente può chiedere la prestazione pensionistica complementare (rendita o capitale)
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Riscatto:quando posso richiedere la metà delle risorse?
Dopo la Riforma- cessazione dell’attività lavorativa per un periodo di tempo
compreso tra 12 e 48 mesi- procedure di mobilità, CIGO e CIGS
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Riassumendo:che posso fare se cambio o perdo il lavoro?
L’obiettivo della previdenza complementare è quello di dare una pensione integrativa: quando possibile è meglio non riscattare l’intera posizione dal fondo
Tuttavia, se cambio lavoro ho diverse possibilità- Riscattare tutta la posizione
- È la soluzione più costosa in termini di tassazione - Lasciare le risorse nel fondo o trasferirle a un altro fondo pensione- È la soluzione meno costosa in quanto non viene tassata
Se, invece, resto senza lavoro, posso- Riscattare subito l’intera posizione
- È la soluzione più costosa in termini di tassazione - Aspettare 12 mesi (senza lavoro) e riscattare la metà
- Aspettare 48 mesi (senza lavoro) e riscattare tutta la posizione
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E quando vado in pensione?
Se ho i requisiti per accedere alla pensione pubblica e sono iscritto a un fondo pensione da almeno cinque anni, posso ottenere tutte le risorse accumulate nel fondo pensione con contributi e rendimenti (il Montante) in due possibili forme:- Capitale una somma percepita interamente al
momento del pensionamento- Rendita una somma percepita periodicamente che si
aggiunge alla pensione pubblica
Quanto si può ottenere in capitale e quanto in rendita dipende da diverse condizioni
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Al pensionamento:Quanto posso ottenere sotto forma di capitale?
Fino alla metà del montante può essere richiesta da tutti
Solo quando le risorse accumulate non superano determinati limiti si può richiedere anche tutto il montante in unica soluzione
- Il limite è parametrato al valore dell’assegno sociale in vigore al momento del pensionamento
- se la rendita calcolata sul 70% del montante maturato è inferiore al 50% dell’assegno sociale l’iscritto può optare l’intera prestazione in capitale
- Gran parte dei lavoratori che resteranno nel fondo per pochi anni potranno richiedere tutte le risorse accumulate al pensionamento
- I “vecchi iscritti” possono richiedere il 100% del montante in capitale
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Al pensionamento:che tipi di rendita posso richiedere?
Il Fondo attiverà diversi tipi di rendita, ma certamente si potrà scegliere almeno tra una rendita vitalizia e una reversibile
Rendita Vitalizia- Una rata periodica che si percepisce finché si è in vita- Il valore della rata sarà tanto più alto, quanto più anziano si sarà al
pensionamento e quante più risorse convertirò in rendita- Le donne, vivendo più degli uomini, avranno una rata più bassa
Rendita Reversibile- Una rata periodica che si percepirà finché si è in vita- Al pensionamento il lavoratore indicherà uno o più soggetti (detti
reversionari) che continueranno a percepire la rata dopo il suo decesso finché a loro volta saranno in vita
- Il valore della rata sarà più basso di una analoga rendita vitalizia- A parità di altre condizioni il valore della rata sarà più basso se
- Il reversionario è molto più giovane del lavoratore- Il reversionario è donna- Ci sono più reversionari
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La tassazione
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Tassazione in fasedi contribuzione e di rendimento
I contributi versati al fondo sono deducibili (fino a un certo limite)
- Mentre contribuisco pago meno tasse
I rendimenti del fondo vengono tassati in modo agevolato rispetto ai rendimenti che si percepiscono su altri tipi di investimenti
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Le forme di tassazione in Italia
Tassazione ordinaria- L’insieme dei redditi di fine anno viene diviso in scaglioni
e su ognuno si applica una aliquota (%) crescente
Tassazione separata- Sul reddito in questione si pagherà un’imposta pari alla
media del rapporto negli ultimi anni (di norma 5) tra:- Imposte pagate con tassazione ordinaria / Reddito
Tassazione sostitutiva- Sul reddito in questione si pagherà un’aliquota di imposta
fissa.
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Tassazione delle prestazioni prima della Riforma
Per ragioni di semplicità trattiamo solo la tassazione dopo la Riforma
Cenni sulla tassazione prima della Rifoma- Le anticipazioni, i riscatti (non a seguito di licenziamento
o dimissioni) e il capitale al pensionamento vengono tassati in modo simile al Tfr (aliquota media pagata sul reddito nei cinque anni precedenti: almeno il 23%)
- La rendita e il riscatto a seguito di dimissioni o licenziamento si aggiungono al reddito ordinario e vi si paga l’Irpef
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Dopo la Riforma: tassazione sostitutiva
Quasi tutte le prestazioni verranno tassate con la cosiddetta tassazione sostitutiva
L’aliquota è pari al 15%, ridotta di una quota pari a 0,30% per ogni anno di partecipazione a forma pensionistica complementare dopo il quindicesimo (con un limite massimo di riduzione di 6 punti).
Viene tassata solo la parte di anticipazione che deriva dai contributi versati (e dedotti), in quanto la parte derivante dai rendimenti è già stata tassata anno per anno
Anni di partecipazione Aliquota applicata Tasse pagate per 1.000 euro
1 15% 150
… … …
15 15% 150
16 14,7% 147
17 14,4% 144
… … …
35 9% 90
36 9% 90
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Anticipazione dopo la Riforma:Come viene tassata?
Se si richiede per spese mediche- Tassazione agevolata (15% decrescente al 9%)
Se si richiede per acquisto prima casa, ristrutturazioni edilizie o per “altre esigenze”
- Tassazione al 23%
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Riscatto: come viene tassato?
Il riscatto è tassato con l’imposta sostitutiva del 15% decrescente al 9%
Se si richiede il riscatto per perdita dei requisiti di partecipazione (senza attendere 12 o 48 mesi di inoccupazione, vedi schede numero 58 e 60) la tassazione è al 23%
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Come vengono tassati la rendita e il capitale?Sia la rendita sia il capitale che si percepiscono al pensionamento vengono tassati in modo agevolato: 15% decrescente al 9%
Esempio
Un lavoratore aderisce al fondo pensione dopo l’avvio della Riforma, versando 1.000 euro l’anno per 15 anni. Alla fine del 15° anno matura il diritto alla prestazione pensionistica obbligatoria e decide di richiedere la prestazione.
Il suo montante è pari a 20.000 euro (15.000 euro di contributi dedotti e 5.000 euro di rendimenti già tassati). Decide di richiedere il 50% in forma di capitale e il 50% in forma di rendita:
Prestazione in capitale lorda = 10.000 euro Prestazione in rendita lorda = 1.200 euro
Parte esente (metà di 5.000) = 2.500 euro Parte esente = 300 euro
Parte da tassare = 7.500 euro parte da tassare = 900 euro
Imposte (15% di 7.500) = 1.125 euro Imposte (15% di 900) = 135 euro
Prestazione in capitale netta = 8.875 euro Prestazione in rendita netta = 1.065 euro
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La tassazione dopo la riforma in sintesi
Tipi di prestazioni Imposizione sostitutiva
Prestazioni pensionistiche in capitale e in rendita, anticipazioni per spese sanitarie
Riscatti parziali/totali/premorienza
15% nei primi 15 anni e -0,3% per ogni anno
successivo fino al 9%
Anticipazioni per acquisto/ristrutturazione prima casa e “altre esigenze”
Altri riscatti (perdita dei requisiti)
23%
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I vantaggi per le aziende
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Ruolo informativo delle aziende
A inizio semestre distribuzione del modello informativo
Vengono illustrate le alternative a disposizione:- mantenimento del Tfr presso l’azienda- devoluzione del Tfr a forma prescelta- possibili destinazioni del contributo datoriale in base agli accordi contrattuali di riferimento
Avvertimento che, nel caso di silenzio oltre un dato lasso temporale (i 6 mesi), si
verificherà l’adesione al FP di riferimento del lavoratore, individuato secondo la gerarchia
stabilita per il tacito conferimento e comunicato 30 giorni prima della scadenza
30 giorni prima scadenza semestre
Informativa ai “silenti” circa la possibile destinazione del Tfr
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Legge Finanziaria per l’anno 2007
Per le imprese con almeno 50 addetti, tutto il Tfr che non verrà versato ai Fondi Pensione per adesione esplicita o tacita sarà devoluto all’Inps che provvederà a versarlo in un Fondo presso la Tesoreria dello Stato e destinato al finanziamento di infrastrutture.
Per le imprese con meno di 50 addetti, non cambia nulla: il Tfr che
non verrà versato ai Fondi Pensione per adesione esplicita o tacita resterà nella disponibilità del datore di lavoro.
Le misure compensative descritte sono valide anche per il Tfr versato al Fondo presso la Tesorieria
Il fondo presso la Tesoreria dello Stato
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Vantaggi qualitativi
È possibile ridurre tutto a una questione “monetaria”?
Gestione delle risorse umane più “previdente” (la riduzione della tutela pensionistica
nel tempo diventerà un fattore di instabilità del capitale umano in azienda)
Gestione dei flussi di cassa più efficiente nel caso di adesione alla previdenza complementare (riduzione del rischio di “esborsi improvvisi”)
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Conviene di più il Tfr in azienda o nel fondo pensione?
La risposta dipende dal tipo di impresa e da alcune sue caratteristiche
(il trasferimento del Tfr al Fondo previsto dalla Finanziaria 2007 rende indifferente la scelta nelle aziende dai 50 dipendenti in su)
La quantificazione “monetaria” è in ogni caso propedeutica ad un ragionamento più ampio:
le grandezze monetarie in gioco, infatti, non possono costituire un elemento di scelta per la maggior parte delle imprese, anche quelle più piccole!!!
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Quantificare i benefici fiscali
Dal reddito d'impresa è deducibile un importo pari al 4 per cento dell'ammontare del TFR annualmente destinato a forme pensionistiche complementari e al Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile; per le imprese con meno di 50 addetti tale importo è elevato al 6 per cento.
Il beneficio fiscale opera se e solo se l’impresa è in utile per quanto riguarda l’IRES, mentre opera in ogni caso per quanto riguarda l’IRAP
Il beneficio fiscale nell’ipotesi 100% Tfr versato al fondo pensione o al Fondo previsto dalla Finanziaria 2007:Impresa >= 50 addetti: da 0,01% (no utile) a 0,10% (utile) delle retrib. lorde utili ai fini del TfrImpresa < 50 addetti: da 0,02% (no utile) a 0,15% (utile) delle retrib. lorde utili ai fini del Tfr
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Quantificare i benefici non fiscali
Misure compensative stabili nel tempo
Eliminazione del contributo al fondo di garanzia dell’INPS: riduzione del costo del lavoro pari allo 0,20% (proporzionalmente al Tfr versato)
Taglio degli oneri impropri: riduzione del costo del lavoro crescente nel tempo dallo 0,19% nel 2008 al 0,28% dal 2014 in poi (proporzionalmente al Tfr versato)
Attenzione! Tali misure hanno un effetto più contenuto in caso di utile, dal momento che accrescono la base imponibile dell’IRES
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Integrale devoluzione del Tfr alla previdenza complementareIn caso di utile effetti al netto del prelievo IRES>= 50 (impresa con almeno 50 addetti)< 50 (impresa con meno di 50 addetti)
In sintesi
Anno
Singole Misure Totale (compreso effetto fiscale)
Deducibilità quota di Tfr Eliminazion
e Fondo Garanzia Tfr
Riduzione Oneri
Impropri
Impresa in utileImpresa non in
utile
Almeno 50
addetti
Meno di 50
addetti
Almeno 50
addetti
Meno di 50
addetti
Almeno 50
addetti
Meno di 50
addetti
2007 0,103% 0,154% 0,200% 0,000% 0,228% 0,280% 0,212% 0,218%
2008 0,103% 0,154% 0,200% 0,190% 0,348% 0,399% 0,402% 0,408%
2009 0,103% 0,154% 0,200% 0,210% 0,360% 0,412% 0,422% 0,428%
2010 0,103% 0,154% 0,200% 0,230% 0,373% 0,424% 0,442% 0,448%
2011 0,103% 0,154% 0,200% 0,250% 0,385% 0,437% 0,462% 0,468%
2012 0,103% 0,154% 0,200% 0,260% 0,392% 0,443% 0,472% 0,478%
2013 0,103% 0,154% 0,200% 0,270% 0,398% 0,449% 0,482% 0,488%
Dal 2014 0,103% 0,154% 0,200% 0,280% 0,404% 0,456% 0,492% 0,498%
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Confronto fra Tfr in azienda e Tfr al Fondo Pensione (imprese con meno di 50 addetti)
Beneficio di segno positivo per le imprese che non utilizzano Tfr come fonte di auto-finanziamento
Di segno incerto per le imprese che utilizzano Tfr come fonte di auto-finanziamento
Tuttavia anche la persistenza di un costo annuo di rimpiazzo compreso fra lo 0,5% e l’1,5% delle retribuzioni lorde utili ai fini del Tfr non rappresenta un incremento delle spese dell’azienda insostenibile.
Misure compensative per le imprese
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Confronto fra Tfr al Fondo Inps e Tfr al Fondo Pensione (imprese con almeno 50 addetti)
Per l’azienda non cambia nulla: in ogni caso il Tfr esce dall’azienda!!!
Possibili differenze operative legate al funzionamento del Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile
Misure compensative per le imprese
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La contribuzione datoriale può essere configurata come un costo?
In termini strettamente contabili la contribuzione datoriale incide sul costo del lavoro in
misura diversa nel caso in cui l’impresa sia o meno in utile (es. ctb datore 1%):- No utile – costo del lavoro 1,1%- Utile – costo del lavoro 0,73%
Anche in questo caso l’ordine di grandezza monetaria non giustifica
particolari resistenze
L’impatto della cotribuzione datoriale
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Impatto delle misure compensativeAlcuni esempi di calcolo
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Dati
Monte retributivo nel 2007 € 900.000
Utile aziendiale? Sì
Numero dipendenti 30
Tfr usato come fonte di Autofinanziamento? Sì
Inflazione annua e crescita retribuzioni 2%
Rivalutazione annua lorda Tfr 3%
Anzianità media stimata del TFR 5 anni
Percentuale di Tfr maturando versato al fondo pensione per l'anno in corso 10%
Percentuale massima di Tfr maturando versato al fondo pensione raggiunta nel 2016100%
Tasso debitore applicato dalla banca 8%
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Valore misure compensative
Grazie alle misure compensative devo prendere in prestito una somma inferiore al flusso di Tfr destinato alla previdenza complementare
AnnoMonte
retributivo
Flusso Tfr al Fondo Pensione
Deducibil. Fiscale Tfr
Eliminaz. Fondo
Garanzia Tfr
Riduzione Oneri
Impropri
Totale misure
compens.
Prestito bancario
2007 € 900.000 € 6.219 € 139 € 113 € - € 252 € 5.967
2012 € 993.673 € 41.198 € 921 € 748 € 973 € 2.642 € 38.556
2017 € 1.097.095 € 75.809 € 1.694 € 1.377 € 1.928 € 4.999 € 70.810
2022 € 1.211.282 € 83.700 € 1.871 € 1.520 € 2.128 € 5.519 € 78.180
2026 € 1.311.130 € 90.599 € 2.025 € 1.645 € 2.304 € 5.974 € 84.625
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Effetto al termine
Anno
Valore Attuale
Rimborso Banche
Valore Attuale
Liquidazione Tfr (parte che
resta in azienda)
Totale Uscita Soluzione Tfr
a FP (in €)
Liquidazione Tfr (ipotesi
100% in azienda)
Differenza in €
Differenza in % monte
retributivo
2007 € 7.941 € 57.057 € 64.998 € 63.397 € 1.601 0,18%
2012 € 51.311 € 27.998 € 79.309 € 69.995 € 9.314 0,94%
2017 € 94.236 € - € 94.236 € 77.281 € 16.955 1,55%
2022 € 104.044 € - € 104.044 € 85.324 € 18.720 1,55%
2026 € 112.620 € - € 112.620 € 92.357 € 20.263 1,55%
Anche con uno spread del 5% del tasso di interesse bancario rispetto alla rivalutazione del Tfr, il costo di rimpiazzo per l’azienda si assesta a regime all’1,55% del monte retributivo
In media, nei primi 10 anni il costo per l’azienda è solo dello 0,86% del monte retributivo e nei primi 20 anni è dell’1,20%
Se l’azienda riesce a spuntare un tasso di interesse del 7% il costo medio annuo in termini di monte retributivo scende allo 0,64% nei primi 10 anni e allo 0,90% nei primi 20 anni
Se l’azienda non usa il Tfr come autofinanziamento ha un vantaggio a regime, in termini di riduzione dei costi, dello 0,46% del monte retributivo (l’impatto delle misure comensative).
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Credits
Realizzato nell’ambito del “Piano Formativo Concordato Nazionale sullo Sviluppo della Bilateralità nel campo
della Previdenza Complementare” con un finanziamento
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