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Introd. cristianesimo lezione 4 slides 18/11/2013

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3. La creazione recuperabile

� La pagina cristologica della creazione sisitua nella narrazione biblica di Genesi allaquale anche Gesù si riferisce

� Due narrazioni di epoche differenti perrispondere alle domande sull’origine e sulsenso. E sulla questione del male

Non una preoccupazionescientifica ma un intentocredente, sintetico e coe-rente con il Dio d’Israelecosì come si è fatto cono-scere storicamente.

1. Era cosa buona: i racconti

� Il “principio”: c’è il Dio creatore (barā) enessun altro. Attenzione ai principi…

� Un Dio avvolto nel mistero di cui non hapaura: tenebre sono come luce

� Un Dio riconoscibile: il suo Spiritoaleggia, non un fantasma!

Gn 1,1-2,4aNarrazione più recente esolenneGn 2,4b-3,24Narrazione più antica edeziologica

1,1In principio Dio creò il cielo e la terra. 2La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

3. La creazione recuperabile1. Era cosa buona: i racconti

� Un Dio che parla. Ripetutodieci volte: il decalogooriginario!

� Luce: Dio rende visibilequanto sta facendo. Non nenasconde i significati.

� Un intervento di separazione:il caos diviene cosmo

� Una crescente constatazionedi bontà (tov=bello/buono)

3Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.4Dio vide che la luce era cosa buona eDio separò la luce dalle tenebre. 5Diochiamò la luce giorno, mentre chiamòle tenebre notte. E fu sera e fu mattina:giorno primo.

E la terra produsse germogli, erbe cheproducono seme, ciascuna secondo lapropria specie, e alberi che fannociascuno frutto con il seme, secondo lapropria specie. Dio vide che era cosabuona. 13E fu sera e fu mattina: terzogiorno.

3. La creazione recuperabile1. Era cosa buona: i racconti

� Uomo culmine dellacreazione: cosa moltobuona. Poi Dio contempla!

� Uomo immagine di Dio main una condizione ditensione: non è Dio!

26Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostraimmagine, secondo la nostrasomiglianza: dòmini sui pesci del maree sugli uccelli del cielo, sul bestiame, sututti gli animali selvatici e su tutti irettili che strisciano sulla terra».27E Dio creò l'uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò:maschio e femmina li creò.28Dio li benedisse e Dio disse loro:«Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra e soggiogatela,dominate sui pesci del mare e sugliuccelli del cielo e su ogni essere viventeche striscia sulla terra».

� Tensione duale: per essereimmagine divina ci vuolequalcuno da riconoscere eamare

� Tensione con il creato di cui èamministratore, non padrone!Creato stesso giorno deglianimali…

3. La creazione recuperabile1. Era cosa buona: i racconti

� La ricerca di un aiu-to corrispondente

� Un incontro propi-zio che nient’altropuò garantire

� Da tale incontro lapossibile e correttapercezione di sé

� Vicinanza e irriduci-bilità dell’altro co-me segno delrapporto con Dio

18E il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo:voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». 19Allora ilSignore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animaliselvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo,per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunquemodo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseriviventi, quello doveva essere il suo nome. 20Così l'uomoimpose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli delcielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo nontrovò un aiuto che gli corrispondesse. 21Allora il SignoreDio fece scendere un torpore sull'uomo, che siaddormentò; gli tolse una delle costole e richiuse lacarne al suo posto. 22Il Signore Dio formò con la costola,che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusseall'uomo. 23Allora l'uomo disse: «Questa volta è ossodalle mie ossa,carne dalla mia carne. La si chiameràdonna, perché dall'uomo è stata tolta».

Introd. cristianesimo lezione 4 slides 18/11/2013

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3. La creazione recuperabile2. La scommessa della libertà

� Il giardino: condizione diarmonia. La nudità non faproblema.

� Serpente. Qualcosa che siinsinua, ma nell’ambito dellecreature

� Astuzia non è malvagia: macome la si usa? E il serpente lausa molto abilmente…

3,1Il serpente era il più astuto di tutti glianimali selvatici che Dio aveva fatto edisse alla donna: «È vero che Dio hadetto: «Non dovete mangiare di alcunalbero del giardino»?». 2Rispose la donnaal serpente: «Dei frutti degli alberi delgiardino noi possiamo mangiare, 3ma delfrutto dell'albero che sta in mezzo algiardino Dio ha detto: «Non dovetemangiarne e non lo dovete toccare,altrimenti morirete». 4Ma il serpentedisse alla donna: «Non morirete affatto!5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi nemangiaste si aprirebbero i vostri occhi esareste come Dio, conoscendo il bene e ilmale».

3. La creazione recuperabile2. La scommessa della libertà

� Il peccato smentisce la parolacreatrice

3,1Il serpente era il più astuto di tutti glianimali selvatici che Dio aveva fatto edisse alla donna: «È vero che Dio hadetto: «Non dovete mangiare di alcunalbero del giardino»?». 2Rispose ladonna al serpente: «Dei frutti degli alberidel giardino noi possiamo mangiare, 3madel frutto dell'albero che sta in mezzo algiardino Dio ha detto: «Non dovetemangiarne e non lo dovete toccare,altrimenti morirete». 4Ma il serpentedisse alla donna: «Non morirete affatto!5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi nemangiaste si aprirebbero i vostri occhi esareste come Dio, conoscendo il bene e ilmale».

2,9Il Signore Dio fece germogliare dalsuolo ogni sorta di alberi graditi allavista e buoni da mangiare, e l'alberodella vita in mezzo al giardino el'albero della conoscenza del bene edel male.16Il Signore Dio diede questo comandoall'uomo: «Tu potrai mangiare di tuttigli alberi del giardino, 17ma dell'alberodella conoscenza del bene e del malenon devi mangiare, perché, nel giornoin cui tu ne mangerai, certamentedovrai morire».

3. La creazione recuperabile2. La scommessa della libertà

� Il tragico epilogo ègià annunciato: ilpeccato è nel cuoreprima che nei gesti.

� L’ironica constata-zione del v. 7

6Allora la donna vide che l'albero era buono damangiare, gradevole agli occhi e desiderabile peracquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò,poi ne diede anche al marito, che era con lei, eanch'egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi ditutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciaronofoglie di fico e se ne fecero cinture.

� Il serpente sarà calpestato da suo stesso punto d’attacco

� La donna: ancora partecipe della generazione, ma condolore che ricorda chi è Dio

� L’uomo che ancora dominerà il suolo, ma con fatica. Ma inquel suolo a cui ritornerà ci sarà salvezza

� La coppia: sarà luogo di tensione, per ricordare che larelazione da cercare è con Dio

3. Un progetto di recuperabilità

� Dio riconosce la distan-za ma “non si rassegna”

3. La creazione recuperabile4. Cur Deus homo?

� Alla luce della creazione si comprende ilmistero dell’incarnazione: perché Dio si è fattouomo?

� La creazione non è un eventoantecedente a Cristo. Tuttotrova senso in lui!

� DIVINIZZAZIONE - Egli non può dimenticare il progettooriginario che pone ogni uomo in relazione a Cristo,partecipe della stessa figliolanza e della stessa relazioned’amore che il Figlio vive con il Padre

� REDENZIONE - Egli non può trascurare il fatto che taleprogetto è compromesso da una distanza che l’uomo hapreso da Dio e le conseguenze di morte.

Santi e immacolati al suo cospetto nella carità (Ef 1,4)

E' lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto, per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati. (Col 1,13-14)

Introd. cristianesimo lezione 4 slides 18/11/2013

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La creazione

Cattedrale di Modena realizzata tra il 1099 e il

1106 dall’architetto Lanfranco e dallo scultore

Wiligelmo. Quattro rilievi sulla creazione posti sulla

facciata dell’edificio

Un tema artisticamente espressonelle facciate e nei portali dellecattedrali: ingresso nella nuovacreazione

Caino e Abele

L’arca di Noè

La creazione dell’uomo e della donna e il peccato

La cacciata dal paradiso

Forte caratterizzazione cristologica:

Lux ego sum mundi,

via verax, vita

perennis

Primo predestinato!

PRIMO PANNELLO

Il tocco di Cristo: le stesse mani che abbracciano il mistero divino danno forma all’uomo

La pesantezza dell’uomo e la leggerezza che lo rialza: Duc

in altum!

Le mani servono per difendersi e non più per l’incontro

La creazione dell’uomo e della donna e il peccato

Un commiato denso di commozione, quasi un saluto di chi si rivedrà

SECONDO PANNELLO

Escono nell’atteggiamento della riflessione: una testa che tende ad abbassarsi e che dovrà essere sorretta. Pensa in grande, pensa in alto!

Il lavoro della terra. Nell’asprezza del suolo una vita che cresce.

Non solo pensieri “alti”, ma anche attività “alte”!

La Cacciata dal paradiso