A casa tutti male - add editoreTheodore Dreiser. L’autore di una Tragedia americana entra nei...

Post on 02-Feb-2020

1 views 0 download

transcript

TITOLO: MATRIMONIO PER UNO

AUTORE: THEODORE DREISER

EDITORE: ELLIOT

TRADUTTRICE: DIANA BONACCOSSA

PREZZO: 14,50 EURO PAGINE: 119

TITOLO: RENZO, LUCIA E IO

AUTORE: MARCELLO FOIS

EDITORE: ADD

PREZZO: 13 EURO PAGINE: 144ervé Clerc è una singolare figuradella scena culturale. Amico intimo del ben

più famoso Emmanuel Carrère, Clerc non è uno scrittoredi professione. Giornalista dell’agenzia France-Presse, ha scritto però due libri ‘necessari’, entrambi pubblicati in Italiada Adelphi: Le cose come sono e, più di recente, A Dio per la parete nord, in cui cerca indefessamente la propria strada per raggiungere quella che gli antichi chiamavano una ‘buona vita’. Se nel libro precedente l’aiuto era offerto per lo più dalla tradizione buddista, qui Clerc si appoggia soprattutto a certo misticismo islamico e induista. In caccia sempre di quel Dio ‘inconoscibile’ che va cercato arrampicandosi lungo “la parete Nord”. Non dunque il Dio “antropomorfo” delle religioni monoteiste, ma quello “nudo dei mistici”, l’Inafferrabile che pure è ovunque si volga lo sguardo: “in alto, in basso, dentro, fuori”. Mille gli spunti degni di interessedi una ricerca tutta e solo esistenziale, refrattariaa qualunque dogma, chiesao accademismo, volta solo a trovare una parola illuminante, capace di aiutarci nella vita di ogni giorno. Quella parola (ecco il punto chiave), non nasce dalla testa, dal logos — ma dal ventre: hara, in giapponese. I giapponesi, ricorda Clerc, “distinguono le voci che vengono dal ventre, di cui cisi può fidare, da quelle che si formano nell’aria, acute, stridule, dissonanti, che vanno evitate. La voce di Leonard Cohen, per esempio, viene dal ventre, a differenza di quella di Bob Dylan. Ci incanta più delle parole delle sue canzoni, o, meglio, queste ci incantano perché è una voce simile a porgerle”. Alla ratio occidentale, insomma, che trova le ragioni delle proprie convinzioni nel rimando continuo ad altri pensieri e ideologie, chi conosce lo hara oppone un diverso viaggio verbale, il precipizio “nel pozzo in cui si scende soltanto di nottee da cui le parole vengono riportate in superficie con grande fatica”. È la conferma di quanto fallace sia il luogo comune secondo cui il pensiero misticoe ascensionale sarebbe indifferente al corpo, al ventre, alle viscere. Basta riprendere in mano il vecchio, luminoso Chiari del bosco (Feltrinelli) di Maria Zambrano, in cui la filosofa spagnola parla, per l’appunto,di “viscere celesti”. Quandogli chiesero: “Perché siamo nati?”, Pitagora rispose: “Per osservare il cielo”. Con Clerc e Zambrano, si tratta di un cielo, di una divinità,che risuona nel nostro ventre.

TITOLO: LUPI BIANCHI

AUTORI: DAVID SCHRAVEN E JAN FEINDT

EDITORE: BECCO GIALLO

PREZZO: 19 EURO PAGG. 224

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Se un buon memoriale deve funzionare su tre livelli – la potenza obiettiva dei fatti narrati, lo stile scelto per portarli sulla pagina, la fruibilità come romanzo di formazione piena o mancata – allora Una lotta meravigliosa è il memoriale del decennio. E abbiamo rischiato di non vederlo mai. È stato l’esordio di Ta-Nehisi Coates, che nel 2008 era una tra le tante firme presenti nel dibattito statunitense, non ancora un intellettuale pubblico di ovvia rilevanza: il suo primo libro fu riscoperto solo alla luce del successo di Tra me e il mondo (sempre edito da Codice), a sua volta frutto della collaborazione con The Atlantic e dei saggi raccolti nel volume Otto anni al potere (Bompiani). La sua cifra, però, era già ben delineata. Come gli autori più vivi che si possono ascrivere alla macro-categoria del non bianco, dalla Roxane Gay di Fame a Junot Díaz dopo La breve favolosa vita di Oscar Wao, Coates si faceva forte dell’intreccio tra personale e politico, mescolando i riferimenti alla storia passata e alle sirene del pop, e scegliendo di utilizzare una porzione significativa della sua vicenda familiare per raccontare la fatica materiale dell’essere neri in America. (La struggle del titolo The Beautiful Struggle, resa con “lotta” per non perdere il senso di un destino fosco sempre incombente, appartiene all’ambito semantico dello sforzo e del sacrificio.) Allora parliamo pure di origini fumettistiche quando scopriamo che il giornalista è stato un ragazzino goffo, mai brillante negli studi, incapace di gestire un corpo massiccio, privo di pazienza per i tentativi di educazione da parte dei genitori. (“I libri ci piovevano addosso, letteralmente, lanciati da una parte all’altra della stanza.”) A dominare la famiglia Coates c’erano il padre Paul, “l’uomo della Consapevolezza”, ex militante delle Pantere Nere con numerosi figli da varie donne, e la madre Cheryl, in apparenza serena nel suo ruolo di braccio destro per l’amministrazione domestica e le punizioni da impartire ai bambini ribelli. Ma se Paul, che durante il servizio militare, era stato salvato dalla lettura accidentale di Ragazzo negro di Richard Wright, non era un uomo illuminato, Coates gli restituisce parziale grandezza soltanto con il senno del poi, che da adulto gli mostra come il padre si barcamenasse in un contesto superiore ai suoi tentativi di scardinarlo. Ma non è tenero quando ne mostra i fallimenti e i limiti maschili, dall’infedeltà compulsiva alle manie della cospirazione. E se l’autore impiega larghe dosi di mestiere quando ricostruisce la morsa che si stringe attorno ai quartieri popolari di Baltimora, già devastati dalla diffusione capillare dell’eroina negli anni ’70, poi stravolti dallo spaccio di crack, dall’aumento della violenza, dal numero di ragazze madri abbandonate a sé stesse, è un maestro nel delineare il potenziale seduttivo della strada e della cultura considerata rozza, “la Grande Conoscenza”, un codice di comportamenti inadatti agli adolescenti che dovrebbero volersi emancipare, e per questo ai loro occhi ancora più attraente. La forza espressiva di Coates brilla in un testo carico di rimandi alla narrativa fantasy e alla stessa musica hip hop che negli anni ’80 si condannava senza appello. Quello che del “basso” si poteva riscattare ha trovato posto tra le pagine di un libro necessario. E se la fatica linguistica – a tratti estrema – era parte del gioco, Chiara Stangalino ha reso il testo assai più scorrevole nella sua traduzione: un buon compromesso tra l’aderenza all’originale e il desiderio legittimo di fare breccia tra i lettori italiani.

TITOLO: BASIL LEE

AUTORE: FRANCIS SCOTT FITZGERALD

EDITORE: PAGINAUNO

PREZZO: 14 EURO PAGINE: 148

In una città del Midwest, un adolescente di buona famiglia combatte la noia, tra aspirazioni romantiche, infatuazioni per giovani capricciose e sogni d’avventura. Basil Lee raccoglie i primi quattro degli otto racconti - collegati dallo stesso protagonista, evidente alter ego dell’autore da giovane - che Francis Scott Fitzgerald scrisse nel 1928, dopo l’uscita del Grande Gatsby. Quello che ne emerge è un amarcord dal tono scanzonato, un ritratto caustico e divertito della placida provincia americana. Ma ancorché lontane dalle atmosfere dei suoi celebri romanzi, è difficile non ritrovare anche in queste storie lievi il nucleo della poetica dello scrittore: la critica a una società fatua, fredda e conformista.

Com’è crescere figlio di un padre (fedifrago) ex militante delle Pantere nere, nella Baltimora inquieta degli anni Settanta e Ottanta, tra droga e rivolta? Ta-Nehisi lo racconta in questo suo “lessico famigliare”, che sembra un romanzo, ma invece è realtà scandita da ritmo hip hop. E prequel del mondo che viviamo oggi

A casa tutti maledi Violetta Bellocchio

TITOLO: UNA LOTTA MERAVIGLIOSA AUTORE: TA-NEHISI COATES EDITORE: CODICE

PREZZO: 18 EURO PAGINE: 207 TRADUTTRICE: CHIARA STANGALINOH

La settimana del Vetro. Un festival per celebrare la più antica arte veneziana, quella vetraria. Torna dal 9 al 16 settembre “The Venice Glass Week”, un evento internazionale con

oltre 180 diverse iniziative tra mostre, incontri, workshop e spettacoli che si terranno tra Venezia, Mestre e Murano. Per informazioni consultare: www.theveniceglassweek.com

C E R C A N D OD I O

N E L L A V O C ED I L E O N A R D C O H E N Mariti pentitiManzoni siamo noi

Diventare nazistiIl giovane Francis

CONTROVENTO

di Franco Marcoaldi

Renzo, Lucia e Marcello Fois ossia i Promessi Sposi, come non li avete mai letti. Avreste mai pensato, leggendo il rapimento di Lucia, a quello di Elena di Troia? O immaginato Renzo come un Ulisse perso nelle traversie non del mare, ma del bergamasco? Così l’autore spiega l’intramontabile valore dell’opera manzoniana che, oltre a essere un grande classico, ha forgiato una certa idea di “italianità”, nel carattere e nella lingua, diventando, di fatto, il primo romanzo popolare italiano. Con uno stile da professore-amico, Fois ha scritto delle pagine di pura letteratura, regalandoci la rilettura fresca e moderna di un capolavoro senza tempo.

Libri

Matrimonio e ambizioni, convenzioni e bigottismo, che uccidono ogni slancio vitale. E ribellione e tradimento diventano fardelli che pesano e rovinano carriere in un Paese dove il sogno americano è agli albori. C’è questo e altro nei racconti di Theodore Dreiser. L’autore di una Tragedia americana entra nei meccanismi dell’amore coniugale. È sempre un uomo il protagonista. C’è Haymaker, sogna un’inattesa libertà, quando il medico gli svela che la moglie è molto malata. C’è il magnate che torna sui luoghi d’infanzia dove aveva sposato Marie, per poi abbandonarla in cerca di ricchezza. Tutti fanno il bilancio della vita, con una domanda senza risposta: e se non l’avessi sposata?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

“Per anni non abbiamo fatto altro che parlare ma oggi finalmente abbiamo iniziato la nostra prima azione. Siamo in guerra contro il sistema e non è più una guerra fatta solo di parole”. Da queste premesse ai fatti in questo inquietante lavoro di “graphic journalism”, risposta molto chiara e precisa a una domanda che in questo triste periodo capita di farsi sempre più spesso: come si diventa nazisti? Sono tre i piani che qui si incrociano: il lavoro di ricerca dell’autore, il giornalista David Schraven, l’iniziazione di un giovane tedesco e le pagine de I diari di Turner, il libro di William Pierce che ha ispirato diversi atti di terrorismo nazista. Una testimonianza importante per capire questa nuova banalità del male.

di Luigi Gaetani

Le rubricheTutte le icone delle rubriche sono a cura di Marta Signori di Luca Valtorta

di Ornella Sabia di Barbara Ardù

56 Domenica 12 Agosto 2018 ROBINSONlaRepubblica