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LICEO DELLE SCIENZE UMANE ART. ECONOMICO SOCIALE
ISTITUTO PROFESSIONALE -SERVIZI SOCIO - SANITARI
ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO -TURISMO (D.M.30/06/2010)
ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ART. ELETTRONICA (D.M. 30/06/2009) ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO -INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ART. INFORMATICA (D.M. 25/07/2013)
Istituto Paritario “Talete”
Acerra, Napoli ISTITUTI TECNICI SETTORE TECNOLOGICO
ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA
ARTICOLAZIONE ELETTRONICA
INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
ARTICOLAZIONE INFORMATICA
ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO
TURISMO
ISTITUTO PROFESSIONALE
SERVIZI SOCIO-SANITARI
LICEO
P.T.O.F.
Piano Triennale dell’Offerta Formativa
AAS.S. 2015/2016 – 2016/2017 – 2017/2018
LICEO DELLE SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE
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INDICE
1. Premessa pag. 3
2. Identità dell’Istituto pag. 6
3. Priorità strategiche pag. 8
4. Piano di Miglioramento pag. 10
5. Area della didattica pag. 33
6. Area della verifica, dell’organizzazione e valutazione
del funzionamento complessivo dell’istituto pag. 93
7. Fabbisogno di organico pag. 131
8. Programmazione di attività formative rivolte al personale pag. 133
9. Fabbisogno di attrezzature pag. 134
10. Allegati: pag. 137
10.1 Atto di indirizzo del Coordinatore Didattico pag. 138
10.2 Regolamento dei diritti e dei doveri degli studenti pag. 142
10.3 Patto educativo di corresponsabilità pag. 145
10.4 Progetti curriculari ed extracurriculari
10.4.1 Scheda Progetto “CONTINUITÀ – ACCOGLIENZA” pag. 148
10.4.2 Scheda Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE” pag. 151
10.4.3 Scheda Progetto “BIBLIOTECA” pag. 152
10.4.4 Scheda Progetto “ORIENTAMENTO” pag. 153
10.4.5 Scheda Progetto “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO” pag. 154
10.4.6 Scheda Progetto “RECUPERO DELLA LINGUA ITALIANA
ATTRAVERSO LE CANZONI DEI CANTAUTORI” pag. 155
10.4.7 Scheda Progetto “SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO” pag. 156
10.4.8 Modello del form per la “RACCOLTA DATI POST-DIPLOMA” pag. 159
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1. PREMESSA
Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (P.T.O.F.) è il documento fon-
damentale con il quale l'Istituto formalizza, pubblicizza e persegue con-
tinuativamente la sua azione didattica, educativa, formativa e sociale ai
sensi della legge italiana (ex art. 3 del D.P.R. n. 275/1999 sostituito
dall’art. 3 – Piano Triennale dell’Offerta Formativa - c. 14 L. 107 del
2015).
Tale documento viene elaborato dal Collegio dei Docenti, nell'ambito
della sua autonomia, sulla base, però, delle linee di indirizzo emanate dal
Coordinatore Didattico nelle sue possibilità di gestione (Alleg. n° 10.1), in
seguito all’esame approfondito del Rapporto di Autovalutazione, delle
sue integrazioni e calibrazioni e del Piano di Miglioramento integrato in
questo documento al paragrafo n° 4, tenendo conto degli indirizzi gene-
rali ed educativi stabiliti a livello nazionale e delle esigenze del contesto
culturale, sociale ed economico della realtà locale, della promozione di
contatti con gli EE. LL., con le diverse realtà istituzionali, sentiti i pareri
dei genitori e degli studenti. Il Piano dell'Offerta Formativa è adottato
con delibera dal Consiglio d'Istituto e reso pubblico sul sito dell’Istituto.
Con tale documento la scuola:
- stabilisce con l'utenza un patto formativo (ai sensi del D.P.R. n. 235/2007)
che la impegna con il territorio e le sue istituzioni tutte, ricercando an-
che percorsi formativi integrati nella comunità europea e/o mondiale,
oltre che in campo provinciale, regionale e nazionale
- attua la piena autonomia scolastica. Il Piano, infatti, è un documento
flessibile, soggetto a continui perfezionamenti su proposte e sollecita-
zioni di tutti i soggetti coinvolti, compresi gli stakeholder, rivedibile di-
namicamente entro il mese di ottobre dell’a.s. successivo. Istituzioni,
personale, genitori ed alunni sono, nell'ambito delle rispettive compe-
tenze, protagonisti e responsabili della sua attuazione attraverso una ge-
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stione partecipata della scuola
- dichiara, per suo tramite, la propria volontà di confronto con agenzie
formative ed associazioni di categoria presenti sul territorio, creando e
realizzando un sistema di formazione integrata previsto dalle vigenti
normative e comprendente anche percorsi di specializzazione post - di-
ploma
- stabilisce le finalità educative generali nel favorire lo sviluppo armonico
della personalità dell’allievo e la sua maturazione culturale in tutte le sue
potenzialità, realizzando ciò attraverso la costruzione, in concorso con la
famiglia, con agenzie educative e con altri stakeholder, un consapevole
atteggiamento di responsabilità e correttezza personali; formando una
mentalità duttile ed aperta all’accettazione di modelli culturali di diffe-
renti etnie, agevolando l’integrazione scolastica di alunni portatori di
handicap ed educando al rispetto reciproco
- attua la trasmissione dei contenuti e dei saperi attraverso metodologie
diversificate, individuando obiettivi trasversali tra le varie discipline per il
conseguimento di valori culturali
- sviluppa le capacità logiche, analitiche e riflessive, stimolando lo svilup-
po del pensiero critico e dell’intuito
- fornisce agli studenti un bagaglio di conoscenze e di abilità spendibili
sul territorio nell’ipotesi in cui, alla conclusione del corso di studi, lo stu-
dente decida di entrare nel mondo del lavoro
- fornisce una solida formazione di base che consente allo studente in-
tenzionato a proseguire gli studi di affrontare qualsiasi corso universita-
rio o parauniversitario. In particolare, nel Liceo delle Scienze Umane
nell’opzione Economico Sociale, lo studio delle scienze umane, disciplina
fondamentale di questo corso di studi, nonché di più lingue straniere
(Inglese/Francese/Spagnolo), del diritto e dell’economia, contribuisce ad
affinare le capacità comunicative e relazionali dello studente, costituen-
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done uno strumento indispensabile per l’integrazione ed il successo nel-
le moderne realtà lavorative
- fa sì che lo studente colleghi le discipline storico giuridiche alle implica-
zioni sociali, etiche e psicologiche comprendendo come le trasformazioni
storiche, economiche, sociali e culturali possano generare istituzioni giu-
ridico-economiche animate da diverse finalità
- individua le priorità e i traguardi emersi dal Rapporto di Autovalutazio-
ne, fatti propri attraverso le formalizzazioni di obiettivi ed aree di pro-
cesso dal Piano di Miglioramento, e le priorità previste dalla legge 107
del 2015, in particolare al comma 7, indicando gli strumenti e le azioni
per raggiungerli.
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2. IDENTITÀ DELL’ISTITUTO
La scuola:
si pone sul territorio come riferimento culturale di formazione per i
suoi alunni e di formazione - informazione per i genitori;
parte dalla rilevazione diretta della realtà socio - economica e cul-
turale del territorio e, attraverso l'analisi e la catalogazione dei bi-
sogni generali dei suoi alunni, identifica le esigenze del singolo;
persegue il suo compito concentrando l'impegno di ricerca e di
azione sulla didattica nella convinzione che in essa si concretizza la
centralità e la qualità del servizio scolastico;
accoglie gli alunni per arricchirli negli apprendimenti formandoli
nei sentimenti, nei valori portanti del nostro mondo e dando loro
gli strumenti essenziali per la soluzione dei problemi che ogni gior-
no la vita ci presenta.
La scuola applica una didattica:
che si ispira ad un modello di professionalità basato sulla ricerca
continua che, sola, è in grado di costruire luoghi di crescita attra-
verso il confronto e la diversità;
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che ridefinisce continuamente la propria identità professionale;
che abitua a mettere in discussione i propri convincimenti e ad ac-
cettare i propri limiti, portando ad una crescita personale e collet-
tiva e dando alla professionalità dinamicità, flessibilità, apertura al
nuovo, capacità di scegliere criticamente ed elaborare, di volta in
volta, gli interventi più idonei.
La scuola ritiene che una didattica aggiornata e flessibile, fondata sulla
professionalità, sulla collegialità, sulla condivisione, sulle necessarie arti-
colazioni, sull'orientamento e calibrata alla luce delle criticità, delle prio-
rità e dei traguardi individuati prima nel rapporto di Autovalutazione e
definiti poi meglio nel Piano di Miglioramento, rappresenti lo strumento
più efficace per combattere il fenomeno della dispersione scolastica, per
garantire ad ogni allievo il proprio successo formativo, per dare risposta
ai bisogni ma anche per valorizzare i meriti.
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3. PRIORITÀ STRATEGICHE
In queste, pur non ravvisando immediatamente la coincidenza con le
priorità individuate nel Rapporto di Autovalutazione, sono presenti i tra-
guardi e le priorità individuati nel Piano di Miglioramento. È bene preci-
sare che queste ultime comprendono al loro interno le prime.
Tali priorità sono scaturite nella redazione del RAV in seguito ad analisi e
a riflessioni abbastanza approfondite e condotte con oggettività, al fine
di non lasciarsi condizionare nelle azioni e nelle scelte strategiche che si
intendono affrontare. Queste sono state sufficientemente specificate nel
PdM anche se, però, definite solo in linea di massima, proprio per la di-
namicità del documento, e all’interno di obiettivi di processo meglio ca-
ratterizzati.
Si riferiscono, in ogni caso, sempre e prioritariamente, alla valorizzazione
delle competenze linguistiche e a quelle logico-matematiche e scientifi-
che, al potenziamento di quelle artistiche in generale, a quelle di cittadi-
nanza attiva, non trascurando gli aspetti della solidarietà,
dell’autoimprenditorialità e delle discipline motorie e agonistiche.
Un ruolo particolare assume, nel nostro Istituto, la prevenzione della di-
spersione scolastica, con un contrasto che si esprime e si sviluppa su più
fronti, tra cui il potenziamento delle attività laboratoriali e lo sviluppo
delle competenze digitali.
Per queste ragioni sono allo studio forme diversificate per adire il campo
dell’Alternanza Scuola Lavoro, anche tenendo conto di modelli di impre-
sa formativa simulata e/o di percorsi formativi individualizzati, non tra-
scurando le iniziative tese a favorire le attitudini al volontariato (da svol-
gere anche in orario extra curricolare), e le tecniche di primo soccorso e
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di prevenzione dei rischi, in collaborazione con l’Associazione Nazionale
Vigili del Fuoco in congedo.
Tutte queste azioni possono trovare ampio riscontro se accompagnate
da un potenziamento nella formazione di alcuni docenti da identificare,
poi, come guide per altri colleghi nei processi della ricerca e delle strate-
gie didattiche.
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4. PIANO DI MIGLIORAMENTO
PREMESSA
Il passaggio dal Rapporto di Autovalutazione al Piano di Miglioramento
non è altro che la conseguente serie di azioni da intraprendere in seguito
alle riflessioni forzate dal primo. Ciò è tanto più vero, in particolare, se si
tengono in considerazione le segnalazioni di difformità e incoerenze del
RAV, poi riallineato, modificato e quindi pubblicato.
Nella sezione 5 del RAV sono presenti quattro tipi di priorità, ma mentre
due di esse sono scontate in quanto soddisfacenti la formazione
dell’allievo sia nel disegno del suo successo scolastico e sia nella sua ac-
quisizione delle competenze chiave di cittadinanza, le altre due sono
quelle che hanno meritato più attenzione, con l’assegnazione di un giu-
dizio negativo (3 e 2). Successivamente al riallineamento del RAV si è
pensato, per raggiungere i traguardi prefissati per queste priorità, di ca-
librare delle azioni di natura diversa, preventive e consequenziali, per le
due diverse aree.
Per la prima priorità individuata, i risultati nelle prove standardizzate, at-
teso che il traguardo che ci si prefigge di raggiungere è il recupero di no-
zioni non acquisite nella scuola media inferiore, oltre che lo sviluppo di
capacità per l’analisi e la soluzione di problemi a carattere logico ele-
mentare, i risultati da raggiungere si possono così sintetizzare:
a) il dominio dell’ortografia, delle morfologia, della sintassi e del lessi-
co per più scopi comunicativi
b) lo sviluppo delle capacità di analisi e interpretazione di grafici e ta-
belle.
Si pensa alla promozione di un docente tutor, da affiancare, nella sua
azione che deve essere molto mirata, a quella svolta dallo Sportello di
Ascolto e di Recupero; tale figura, che deve supportare gli studenti in dif-
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ficoltà del primo anno nella scuola secondaria di II grado, può e deve aiu-
tare a individuare i criteri di formazione delle classi che garantiscano
equi-eterogeneità, deve aiutare a individuare criteri di valutazione omo-
genei, deve collaborare a ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di
bullismo. Deve, inoltre, e qui ci si collega alle priorità:
sviluppare capacità logiche e logico-matematiche
operare sintesi
cogliere analogie, differenze, correlazioni
applicare regole e principi
Interpretare diagrammi e grafici
sviluppare le abilità di analisi e interpretazione dei testi (letterari e
non)
Sviluppare capacità comunicative
comunicare, sia nella forma scritta che in quella orale, in modo
chiaro, ordinato e coerente
fare propria la terminologia specifica di base di ogni singola disci-
plina
Per raggiungere gli obiettivi sopra indicati si privilegeranno:
la centralità dello studente nel processo di insegnamento-
apprendimento (a partire dalle conoscenze possedute e dalle esperienze
dell’alunno;
l’alternanza di lezioni frontali e di lezioni dialogiche con tecniche di brain
storming e problem solving;
avvio alla consapevolezza degli errori commessi per imparare ad utiliz-
zarli come risorsa per l’apprendimento.
Per specificare meglio le azioni, sia per l’italiano e sia per la matematica,
per il miglioramento degli esiti nelle prove standardizzate, si possono
dettagliare gli interventi come di seguito indicato:
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ITALIANO
I risultati analizzati suggeriscono una revisione di alcuni aspetti della pra-
tica didattica inerenti alla comprensione analitica del testo e alla padro-
nanza del lessico.
• Spesso si focalizza l’attenzione sull’esercizio tecnico della lettura in
funzione della comprensione globale; si rende invece necessario dedica-
re più spazio all’analisi del testo nelle sue singole parti e alla riflessione
sul lessico in riferimento al contesto. In termini pratici:
- allenare costantemente a una lettura non superficiale dei testi; - pro-
porre varie "strategie" di lettura ed esercitazioni basate su "compiti" dif-
ferenti e variati;
- abituare gli studenti a leggere non solo quanto riferito nel testo, ma
anche a decodificarne il contesto così da poter decifrare informazioni
anche di natura inferenziale;
- far lavorare gli alunni non solo su testi narrativi e letterari, ma anche su
quelli espositivi, non continui e divulgativi;
- sfruttare tutte le opportunità di sviluppare il bagaglio lessicale degli
alunni, con esercitazioni motivanti e diversificate;
- porre particolare attenzione ai connettivi e alla competenza sintattico-
testuale;
- "farsi spiegare" dagli allievi stessi il motivo di determinate scelte (atti-
vazione di processi metacognitivi); - analizzare le effettive ragioni poste
al fondo di determinate prestazioni.
Per quel che riguarda la parte grammaticale si conferma utile riproporre
ciclicamente con attività mirate i contenuti via via svolti (ad es. la pun-
teggiatura) e puntare sugli argomenti essenziali.
Bisognerebbe dedicare maggiore spazio ad una assidua riflessione sulla
lingua in atto (applicata ai testi, alle letture, ai temi…). Verso una concre-
ta operatività didattica. Occorrerà progettare soluzioni organicamente
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strutturate e realmente strategiche. Nell’impostare il loro lavoro gli inse-
gnanti dovranno considerare la competenza Leggere e comprendere te-
sti in termini di:
- competenza tecnica di lettura;
- competenza testuale;
- competenza lessicale;
- competenza grammaticale.
Il fine dev’essere quello di una pratica didattica consapevole e coerente
con gli esiti di un’accurata ricognizione dei bisogni, dei metodi, dei mezzi
e dei tempi, anche in considerazione delle innovazioni in campo educati-
vo e tecnologico. Orientando la ricerca verso gli aspetti rivelatisi più criti-
ci, questi saranno certamente riconducibili a obiettivi del quadro prece-
dente; diventa allora percorribile la traccia verso un lavoro che pianifichi
specifiche unità didattiche di apprendimento e/o il ricorso allo Sportello
di Ascolto e di Recupero.
MATEMATICA:
Non utilizzare più didattica di saperi ma una metodologia incentrata sul-
la didattica per competenza che privilegi l’abilità di sviluppare ed appli-
care il pensiero matematico per risolvere una serie di situazioni quoti-
diane.
Negli Stati Uniti ad esempio, per un approfondimento significativo, spes-
sissimo si ricorre agli organizzatori grafici.
• Partendo da una solida padronanza delle competenze aritmetico ma-
tematiche, l’accento va posto sugli aspetti del processo e dell’attività ol-
tre che su quelli della conoscenza. La competenza matematica compor-
ta, in misura variabile, la capacità e la disponibilità a usare modelli ma-
tematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (for-
mule, modelli, costrutti, grafici, carte). Quindi,
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• guidare gli studenti ad affrontare tipologie valutative simili alle prove
INVALSI (item basati sul ragionamento e sull’ intuizione) e non limitarsi
ad esercitare gli alunni attraverso il tipo di problemi che normalmente
sono presentati nei libri di testo e a lezione.
• Le lezioni in classe devono curare la crescita del retroterra cognitivo e
culturale di ciascuno stimolandone lo sviluppo.
• Si deve insegnare matematica come conoscenza concettuale, non co-
me un semplice “addestramento” meccanico o di apprendimento mne-
monico che pure costituisce componente irrinunciabile della disciplina
che rimane povera se non si fa riferimento alla matematica come “
strumento di pensiero”.
• Non a caso si utilizzano come titoli dei temi i nomi di oggetti matema-
tici e non di teorie, e cioè numeri anziché aritmetica, spazio e figure an-
ziché geometria, relazioni e funzioni anziché algebra, dati e previsioni
anziché statistica e probabilità. Questa scelta tende a valorizzare gli og-
getti con cui gli alunni devono fare esperienza, rispetto alla sistemazione
teorica e astratta, che peraltro non deve essere tralasciata.
• Esempio: la proprietà dei lati del triangolo è nota agli alunni, ma sono
abituati alla sua applicazione solo teorica (così come presentata dagli
esercizi dei libri di testo), pertanto non sanno poi “vederla”
nell’applicazione pratica su una cartina geografica. Di contro un quesito
che richiede l’applicazione di un procedimento ampiamente utilizzato
nel corso dell’anno e molto presente negli esercizi dei libri di testo in ge-
nere mette meno in difficoltà gli alunni. Possibili interventi di migliora-
mento dell’azione didattica potrebbero essere:
-intensificare l’uso di tecniche per l’educazione linguistica, varie
per forma. Tale varietà permette di stimolare con prove diverse in-
telligenze diverse e promuovere così la capacità di sfruttare al me-
glio stili cognitivi e stili di apprendimento personali;
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- puntare sull’intensificazione delle attività che implichino necessa-
riamente il ricorso alle abilità logiche, così da promuovere la capa-
cità di ragionare anche in contesti diversi da quelli abituali;
- promuovere il coinvolgimento attivo dello studente nel percorso
di apprendimento;
- promuovere l’estensibilità delle competenze sviluppate in un cer-
to settore disciplinare a tutti gli altri settori affini, per consentire la
reversibilità e la pluri-applicabilità degli schemi cognitivi riorganiz-
zati ad ogni singolo apprendimento;
- evitare la ricorsività e la monotonia delle tecniche didattiche uti-
lizzate in classe: si instaurano stereotipie strutturali che limitano la
creatività dello studente nelle quotidiane situazioni di problem-
solving.
Riagganciandosi agli organizzatori grafici, poco conosciuti in Italia come
strumenti didattici, e dove mancano, esempi di letteratura pedagogica,
essi possono essere adottati, per l’inclusione, sia per allievi con DSA o
con BES e sia per tutti gli allievi in tutte le discipline. Essi ( gli organizza-
tori grafici) si possono costruire in diversi modi:
- disegnando a mano su carta
- disegnando forme con Word o Smart Art o con Power Point
- con software dedicati, come Inspiration/ Kidspiration, Webspira-
tion Classroom, Edraw Max, Draw.io, Creately, Grapholite, Gliffy. 4.b Or-
ganizzatori grafici e processi cognitivi
Come hanno dimostrato gli studi di David Hyerle, gli organizzatori grafici
corrispondono a otto processi cognitivi fondamentali.
1. definire
2. descrivere
3. confrontare
4. classificare
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5. mettere in sequenza
6. identificare relazioni tra l’intero e le sue parti
7. analizzare il rapporto causa/effetto
8. trovare analogie e differenze.
hanno, pertanto, un carattere altamente innovativo e originale.
Metodo di utilizzo proposto
• Cosa fa l’insegnante: fornisce modelli e spiegazioni
• Cosa fa la classe: co-costruisce e fornisce spiegazioni
• Cosa fanno i gruppi: cooperative/collaborative learning con la guida
dell’insegnante
• Cosa fa il singolo allievo: costruisce da solo il proprio O.G.
Le strategie per insegnare l’utilizzo degli organizzatori grafici si possono
così articolare:
• le lezioni vengono suddivise in piccoli segmenti.
• l’insegnante anticipa gli aspetti generali dei contenuti.
• Insieme agli alunni si sceglie la struttura dell’organizzatore grafico
adatta a ciò che si vuole trasmettere, in base agli otto processi cognitivi
descritti.
• l’insegnante racconta a voce alta ciò che si sta facendo mentre si co-
struisce l’organizzatore grafico.
• Si imposta un’attività di costruzione guidata.
• Si controlla che tutti abbiano capito.
• Si assegna un’attività di costruzione autonoma.
• Si consente la collaborazione tra gli studenti.
• Si semplificano i contenuti o la struttura dell’organizzatore grafico.
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Benefici riscontrati:
• Aiutano tutti gli alunni, soprattutto quelli con bisogni speciali e con di-
sturbi specifici.
• Rimuovono il sovraccarico linguistico per quegli alunni che fanno fati-
ca.
• Forniscono struttura e guida agli alunni nel loro cammino verso una
maggiore 21 autonomia nello studio.
• Offrono un mezzo visivo per spiegare e organizzare informazioni e
idee.
• Aiutano gli studenti a sviluppare la capacità di valutare e manipolare
attivamente le informazioni.
• Rendono gli studenti consapevoli delle connessioni e delle relazioni tra
idee e/o informazioni.
Le tre “C” degli Organizzatori Grafici
Gli organizzatori grafici per essere efficaci devono essere consistenti,
coerenti e creativi.
• Consistenti
• Coerenti
• Creativi
Possono essere accompagnati da illustrazioni e da attività di cooperative
learning. Se ben utilizzati facilitano non solo l’apprendimento dei conte-
nuti, ma lo sviluppo delle abilità e delle strategie di apprendimento. Con-
sistenti significa che deve essere creato un set di organizzatori grafici,
ognuno dei quali avrà un preciso utilizzo in tutte le discipline coinvolte e
in ogni fase delle attività proposte. Il loro utilizzo deve essere organizza-
to, ordinato e spiegato agli alunni. Coerenti significa che ognuno di essi
deve essere associato chiaramente a un concetto, limitando il numero di
aspetti trattati e riducendo al minimo eventuali aspetti distraenti. Crea-
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tivi significa che gli organizzatori grafici si possono integrare in attività
coinvolgenti, si possono modificare, possono essere implementati con
l’inserimento di immagini, foto o disegni, e possono essere utilizzati in
attività collaborative o cooperative.
Per queste innumerevoli ragion si abitua lo studente a lavorare con i gra-
fici, si inserisce questo studio nelle prove Invalsi e si abituano gli allievi a
questa impostazione di studio.
Considerando tutto quanto sopra scritto è evidente che bisogna attuare
strategie diverse per raggiungere risultati migliori di quanto già registra-
to e che diano più valore ai punti di forza, dimostrando che il lavoro dei
docenti rappresenta una scuola – formazione adeguata. Operativamen-
te:
dal mese di febbraio si programmano due ore settimanali dedicate allo
studio/simulazione delle prove standardizzate, ricorrendo anche ad ausi-
li multimediali, come, ad esempio, la LIM oppure i SW su richiamati, poi-
ché essi consentono l’inter-azione oltre che la passiva osservazione.
Ogni settimana vengono presentati degli argomenti e si interagisce con
essi attraverso la proiezione, in modo che l’immagine (o il suono) lasci
nella memoria individuale una traccia più marcata rispetto alla sola locu-
zione orale.
Al termine della lezione sono somministrati dei test con domande ine-
renti agli argomenti sviluppati, dando un massimo di venti minuti per la
soluzione del test.
Tale strategia permette all’alunno sia una maggiore acquisizione degli
argomenti trattati e sia una maggiore flessibilità logica. Consente, inol-
tre, al docente di comprendere i punti di forza e di debolezza dell’allievo,
e di interagire con particolare attenzione su di essi, in particolar modo
migliorando quelli di debolezza e potenziando quelli di forza.
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Per la seconda priorità individuata: i risultati a distanza, il traguardo è
rappresentato da un archivi dati derivato dall’implementazione, sul sito
della scuola, di un sistema per raccogliere informazioni, attraverso la
compilazione di un formulario, sulla prosecuzione o meno, da parte dello
studente, degli studi o sul suo inserimento o prosieguo nel mondo del
lavoro; tali formulari, ovviamente, saranno compilabili assicurando,
all’esterno, l’anonimato dei singoli soggetti.
Più in particolare, per l’interazione ex alunno-scuola e, quindi, per il
monitoraggio post-diploma, viene utilizzato come strumento infor-
matico l’introduzione di un form-mail interattivo (il modello è ripor-
tato in appendice come allegato al N° 10.4.8).
Il suddetto modulo si comporrà di diversi campi. I primi campi, in
formato testo, racchiuderanno i dati anagrafici e le mail, l’indirizzo di
studio seguito e altre informazioni di carattere generale. Un ulteriore
campo numerico riguarderà la votazione conseguita nell’Esame di
Stato e, naturalmente, sarà predisposto anche un campo note in cui
saranno specificati, senza restrizioni particolari, le motivazioni, gli
obiettivi e i traguardi che l’ex alunno vorrà approfondire.
È stato considerato opportuno predisporre anche una piccola appli-
cazione con cui allegare eventuali file di testo e multimediali, ove fos-
se necessario. La suddetta applicazione sarà però amministrata in
modo tale da filtrare gli allegati per tipologia e dimensione.
Nella parte inferiore del form-mail, verranno richiamate le relative
norme sul trattamento dei dati personali che dovranno essere neces-
sariamente accettate per inviare il form.
Per questioni di sicurezza è stato introdotto anche un sistema CAP-
TCHA, per identificare la reale identità del visitatore. Al termine della
compilazione del form-mail da parte degli utenti, l’amministratore ri-
ceverà una mail di conferma con un riepilogo delle informazioni im-
messe.
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Nel pannello di amministrazione, inoltre, sarà predisposto un databa-
se con tutti i campi compilati da parte degli utenti, che potranno es-
sere filtrati in base alle esigenze dell’amministratore del sito.
Il form-mail sarà implementato sul sito della scuola attraverso il link
https//form.jotformeu.com/60102133621335
Il traguardo per tale ricerca è basato sullo:
c) sviluppo di un sistema di monitoraggio degli studenti (in forma
anonima), per un arco temporale di tre anni, successivi
all’acquisizione del titolo di studio.
I traguardi del Piano di Miglioramento prima, e del Piano Triennale
dell’Offerta Formativa poi, dovranno essere condivisi dall’intera comuni-
tà scolastica, e comunicati attraverso un atto di indirizzo emanato dal
Coordinatore Didattico a sua volta integrato nel PTOF (allegato in ap-
pendice). Essi dovranno essere, come già detto, oggettivamente misura-
bili e perseguiti per un effettivo miglioramento nella realizzazione del
PTOF.
Si cominci a precisare che le mete a) e b) possono essere messe in rela-
zione ad una sola priorità delle due individuate, più precisamente a quel-
la delle prove standardizzate.
Le connessioni sono evidenti; consistono, infatti, nella preparazione ne-
cessaria e sufficiente per un soddisfacente svolgimento delle prove IN-
VALSI, attenuando, per altro, i timori di aiutini esterni.
L’implementazione di un sistema di monitoraggio in rete - traguardo c) -
è sicuramente utile a calibrare, per gli aa.. ss. successivi, le azioni e le
metodologie didattiche.
Tali traguardi non sono disgiunti né, tantomeno, ridondanti ma pluricon-
nessi e possono soddisfare sufficientemente le priorità esplicitate.
Alla luce di quanto in premessa, le aree di processo più immediate che si
individuano, si ridefiniscono e si ritengono più congrue, con nuove e op-
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portune riflessioni, analizzando il RAV, allo scopo di raggiungere i tra-
guardi imposti dalle priorità definite e ad esse connesse, sono:
Sezione 1
Curricolo, progettazione e valutazione; Continuità e orientamento;
Orientamento strategico e organizzazione della scuola; Sviluppo e valo-
rizzazione delle risorse umane. Le altre aree (Ambiente di apprendimen-
to; Inclusione e differenziazione; Integrazione con il territorio e rapporti
con le famiglie) sono anch’esse rilevanti ai fini del miglioramento
dell’offerta formativa, anche se non immediate come le prime quattro
elencate. Gli obiettivi di processo per le aree relative risultano precisati
meglio nel quadro sinottico che segue:
TABELLA 1 – Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche
Area di processo Obiettivi di processo È con-nesso alle priorità …
1 2 Curricolo, progettazione e valutazione
1 Definizione di curricoli verticali
√ √
2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro svi-luppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane
√
Ambiente di apprendimento
1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valo-rizzare le tendenze culturali, sociali e formative anche non immediatamente manifestate
√
Inclusione e differenziazione
1 Collegata all’ambiente di apprendimento, l’accettazione delle diversità anche culturali e religiose
√
Continuità e orientamento
1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nell’ inserimento armonico degli studenti e nella valorizzazio-ne delle singole capacità
√
Orientamento strategico e organizzazione della scuola
1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte meditate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mon-do del lavoro
√ √
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curri-coli con maggiore rispondenza alle attese del mondo del lavo-ro, nella valorizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro
√ √
Integrazione con il territorio e con le fa-miglie
1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come il con-tatto con EE. LL. , stakeholders, etc…e occasionale adeguamen-to quando necessario
√
22
Ogni obiettivo di processo può essere stimato nella sua fattibilità e nella
sua efficacia attraverso la valutazione delle reali possibilità di realizzare
le azioni previste. Esse vengono stimate facendo ricorso alla seguente
scala valutativa:
1 = nullo
2 = poco
3 = abbastanza
4 = molto
5 = del tutto
La rilevanza degli interventi è calcolata con il prodotto del valore di
fattibilità e di quello dell’impatto dei diversi obiettivi di processo secon-
do la tabella che segue:
TABELLA 2 - Calcolo della necessità dell’intervento sulla base di fattibilità e impatto
Obiettivi di processo elencati
Fattibilità (da 1 a 5)
Impatto (da 1 a 5)
Prodotto: valore che iden-tifica la rilevanza dell’intervento
1 1 Definizione di curricoli verticali 2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro sviluppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane
4 4 16
2 1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valorizzare le tendenze cul-turali, sociali e formative anche non imme-diatamente manifestate
3 4 12
3 1 Collegata all’ambiente di apprendimento, l’accettazione delle diversità anche cultura-li e religiose
3 3 9
4 1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nello inserimento ar-monico degli studenti e nella valorizzazio-ne delle singole capacità
3 3 9
5 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte medi-tate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro
4 4 16
6 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curricoli con maggiore rispondenza alle attese del mon-
3 4 12
23
do del lavoro, nella valorizzazione dell’Alternanza Scuola Lavoro
7 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF e occasionale adeguamento quan-do necessario
3 3 9
Dall’osservazione della Tabella 2 sulla fattibilità e sull’impatto, gli
obiettivi di processo sono nuovamente definiti, anche se confermati, se-
condo l’elenco che segue. Per ogni obiettivo di processo che si sta at-
tuando sono elencati, anche se in forma sintetica, i risultati attesi, gli in-
dicatori delle misure periodiche sui processi attivati e le procedure per la
misurazione oggettiva delle azioni attuate. Quanto sopra si può desume-
re dalla tabella sintetica che segue:
TABELLA 3 – Risultati attesi e monitoraggio
Obietto di processo in via di attuazione
Risultati attesi
Indicatori di monitoraggio
Modalità di rilevazione
1 1 Definizione di curricoli verticali
2 Adozione di norme di valutazione da affidare, nel loro sviluppo, ai docenti individuati nel POF. Tale punto si collega allo sviluppo e alla valorizzazione delle risorse umane
Creazione di curricoli divisi per indirizzi con confini netti nel-le programma-zioni per evitare ridondanze
Analisi delle valu-tazioni qualitative e quantitative in relazione a soglie prefissate con ca-denza mensile
Somministrazione di prove strutturate di vario tipo per le va-lutazioni quantitati-ve, di prove strutturate a risposta aperta e problem solving per le valutazioni quali-tative
2 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF nel vedere la scuola come centro di aggregazione, come luogo per scelte meditate per il prosieguo degli studi o l’inserimento nel mondo del lavoro
Creazione di un ambiente acco-gliente, gratifi-cante e valoriz-zante per gli al-lievi
Assenze mensili e rendimento scola-stico nello stesso periodo da essere contenuti entro so-glie predetermina-te
Creazione di una ta-bella di coefficienti dati dal rapporto rendimento/ore as-senza
3 1 Favorire anche la costituzione di gruppi interclasse per valorizzare le tendenze culturali, sociali e formative anche non immediatamente manifestate
Creare figure di studenti- tutor per allievi della stessa classe o di altre classi
Costruzione di una tabella che riporti gli interventi tuto-riali nei diversi set-tori con i relativi risultati
Verifica dei rapporti che emergono dalla analisi dei risultati
4 1 Osservazione stretta di quanto previsto nel POF come l’esempio nel rispetto delle regole, nella costruzione dei curricoli con maggiore rispondenza alle attese del mondo del lavoro, nella valorizzazione della Alternanza Scuola Lavoro
Definizione di percorsi scuola-lavoro con ricor-so alle imprese formative simu-late e/o ad atti-vità stagistiche frazionate pres-so varie microa-ziende
Frequenza alle at-tività stagistiche
Verifiche laborato-riali presso la scuola e le aziende del terri-torio
24
5 1 Azioni molto incisive delle commissioni individuate nel POF nello inserimento armonico degli studenti e nella valorizzazione delle singole capacità
Effettivi risultati all’impegno dei docenti delle commissioni “Educazione alla salute”, “Orienta-
mento” e “POF”
Partecipazione alle attività extracur-ricolari
Misura della fre-quenza nella parte-cipazione alle attivi-tà extracurricolari
Sezione 2
Una rilettura del RAV, e le considerazioni svolte nella redazione della Se-
zione 1 del PdM, portano a proporre delle azioni da attuare per raggiun-
gere, nel corso del corrente anno scolastico, almeno due degli obiettivi
di processo.
Il primo obiettivo di processo che si intende conseguire, connesso alle
priorità e ai traguardi già analizzati e dichiarati nell’Atto di indirizzo per
la predisposizione del PTOF, è quello relativo alla definizione dei curricoli
verticali e all’adozione di precise e oggettive norme di valutazione. Ov-
viamente, poiché gli obiettivi non si esauriscono nell’arco di un solo anno
scolastico, bisognerà prevedere e valutare gli effetti che le azioni intra-
prese producono a medio e a lungo termine.
Si decide di attuare, per il primo obiettivo di processo, le azioni elencate
nella tabella che segue ove sono riportate anche gli effetti positivi e ne-
gativi nella scuola a medio e a lungo termine:
Tabella 4 a – Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni
Azioni Previste
Effetti positivi all’interno della scuola a medio termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo termine
Effetti negativi all’interno della scuola a lungo termine
Gli appartenenti al Gruppo Interno di valu-tazione dovranno, insieme alla commissione POF, definire dei curricoli secondo schemi verticali per indirizzi e per classi senza ridondanze e intersezioni. Dovranno, inoltre, stabi-lire delle norme valuta-tive semplici ed oggettive
Immediato miglioramento dei risultati delle prove standardizzate. Estensio-ne di tali effetti positivi a tutte le materie curricola-ri con il potenziamento di tutto il rendimento scola-stico
Eccessiva concentra-zione dei docenti sul-le azioni citate con attenuazione della attenzione sulla for-mazione complessiva
Aumento del Know-how sia per i docenti e sia per gli stu-denti per il prosieguo degli studi derivanti da una maggio-re apertura mentale
Focalizzazione eccessiva su questi traguar-di con perdita di una visione globale sulla formazione a 360°
25
Il secondo obiettivo, dal quale emerge la tensione a monitorare gli allievi
nel prosieguo degli studi dopo il diploma, o nell’inserimento nel mondo
del lavoro, passa per la considerazione che si descrive nella seguente ta-
bella:
Tabella 4 b – Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni
Azione Prevista
Effetti positivi all’interno della scuola a medio termine
Effetti negativi all’interno della scuola a medio termine
Effetti positivi all’interno della scuola a lungo termine
Effetti negativi all’interno della scuola a lungo termine
La scuola deve diventare centro di aggregazione e di familiarizzazione, ol-tre che di meditazione per le scelte successive all’acquisizione del titolo di studio
Coinvolgimento emo-tivo degli allievi in-sieme ai docenti nella realizzazione della modalità di monito-raggio degli studenti pre e post-diploma
Il rischio che una ec-cessiva familiarizza-zione (e aggregazione) porti auna scarsa con-centrazione sugli im-pegni presi
Realizzazione di un sistema stan-dard per lo svi-luppo delle strate-gie didattiche, specialmente nell’ultimo anno del corso di studio
Eccessiva con-centrazione sui canoni stabiliti con perdita di vista sul singo-lo individuo e le sue eventuali problematiche
Le azioni su descritte sono connesse, sicuramente, a diversi obiettivi
previsti nella legge 107/15.
Sono orientate a modificare in meglio l’organizzazione scolastica e a por-
tarla verso tendenze innovative, così come sintetizzato nelle tabelle che
seguono:
Tabella 5 a – Caratteri innovativi
Caratteri innovativi dell’obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
La definizione dei curricoli si basa su una diversa imposta-zione dei gruppi classe, sulla loro interattività, sull’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recu-pero, sull’atteggiamento più amicale dei docenti e sulla mutazione dei diversi modi e spazi per apprendere, valoriz-zando maggiormente le risor-se umane
Relativamente agli obiettivi del PTOF previsto nella legge 107/2015 si ravvi-sano i seguenti collegamenti: - Potenziamento delle competenze logico-matematiche e scientifiche - Potenziamento delle competenze nella musica e nell’arte - Sviluppo delle competenze digitali - Potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laborato-
rio Relativamente agli “orizzonti” del Manifesto del movimento delle Avanguar-die Educative le connessioni che si possono riscontrare sono: - Trasformazione del modello trasmissivo della scuola - Investimento sulle risorse umane sia interne che esterne alla scuola in un
diverso rapporto del tipo peer-to-peer
26
Tabella 5 b – Caratteri innovativi
Caratteri innovativi dell’obiettivo
Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B
La nuova visione del pianeta scuola prevede l’ingresso in un mondo digitale sfruttando tutte le sue opportunità didat-tiche e logistiche, con una nuova organizzazione degli orari nell’ambito dell’autonomia allo scopo di favorire la sostenibilità di una formazione più efficace ed ef-ficiente
Relativamente agli obiettivi del PTOF previsto nella legge 107/2015 si ravvi-sano i seguenti collegamenti: - Sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva - Valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva - Apertura pomeridiana della scuola e articolazione in gruppi-classe - Incremento dell’alternanza scuola-lavoro - Valorizzazione dei percorsi formativi individualizzati - Definizione di un sistema di orientamento - Lotta al cyberbullismo, al cyberstalking, alla ludopatia digitale Relativamente agli “orizzonti” del Manifesto del movimento delle Avanguar-die Educative le connessioni che si possono riscontrare sono: - Sfruttamento delle opportunità offerte dalle Information and Communica-
tion Technology - La riorganizzazione del tempo del fare scuola - La promozione di una innovazione sostenibile
Sezione 3
Le risorse umane, che la scuola ha a disposizione per definire il raggiun-
gimento o meno del primo obiettivo di processo, sono costituite dai
componenti del nucleo interno di valutazione, dai componenti della
commissione POF e dai responsabili dei dipartimenti per un numero di
dodici unità.
Non si ritiene necessario, per il momento, e finché non si avrà maggiore
familiarità con il PdM, fare ricorso a risorse esterne umane, materiali e
finanziarie, ricorrendo, per il momento, ai soli fondi della scuola.
Si prevede un monte ore aggiuntivo di venti ore per ogni docente e di
dieci ore per ogni figura del personale ATA coinvolti.
27
La sintesi di quanto sopra è nella tabella seguente:
Tabella 6 a – Impegno delle risorse umane interne alla scuola
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo pre-visto
Fonte finanzi-aria
Docenti appartenenti al Comitato Interno di Valutazione, docenti responsabili dei diparti-menti, docenti della com-missione POF
Definizione dei curricoli verticali Adozione di specifiche norme di va-lutazione
20 ore/cad xx Fondo scolastico
Personale ATA Attività di segreteria Servizi ausiliari
10 ore/cad xx Fondo scolastico
Altre figure xx xx xx xx
Anche per raggiungere il secondo obiettivo di processo si può sintetizza-
re nella tabella che segue:
Tabella 6 b – Impegno delle risorse umane interne alla scuola
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo pre-visto
Fonte finanzi-aria
Docenti appartenenti al Comitato Interno di Valutazione, docenti responsabili dei diparti-menti, docenti della com-missione POF
Creazione della scuola come centro di aggregazione , come luogo per le scelte meditate per il prosieguo degli studi oppure per l’inserimento nel mondo del lavoro
30 ore/cad xx Fondo scolastico
Personale ATA Attività di segreteria Servizi ausiliari
15ore/cad xx Fondo scolastico
Altre figure xx xx xx xx
Come già specificato si intende, inizialmente, rinunciare a figure esterne
per attivare i processi in modo efficace affinché le componenti interne
coinvolte facciano loro in modo molto forte le problematiche connesse
al miglioramento e, quindi, alla stesura del PTOF. Non si ritiene, pertan-
to, necessario, per il momento, specificare e sintetizzare l’impegno fi-
nanziario per figure professionali esterne alla scuola o per beni e/o servi-
zi.
Stanti i tempi ristretti disponibili, la definizione di quelli necessari ad at-
tuare le attività e per iniziare a calibrare le azioni da eseguire per il sod-
disfacimento di ognuno dei due obiettivi di processo individuati come
28
principali, la tabella di marcia risulta, necessariamente, piuttosto rallen-
tata rispetto ai tempi occorrenti in un sistema a regime.
I tempi si possono sintetizzare nelle tabelle che seguono:
Tabella 7 a – Tempistica delle attività
Attività Pianificazione delle attività 1a
Sett. 2a
Sett. 3a
Sett. 4a
Sett. 5a
Sett. 6a
Sett. 7a
Sett. 8a
Sett. 9a
Sett. 10a
Sett. Definizione dei curricoli verti-cali
x x x x
Adozione di specifiche norme di valutazione
x x x x
Tabella 7 b – Tempistica delle attività
Attività Pianificazione delle attività 1a
Sett. 2a
Sett. 3a
Sett. 4a
Sett. 5a
Sett. 6a
Sett. 7a
Sett. 8a
Sett. 9a
Sett. 10a
Sett. Creazione della scuola come centro di aggregazione , come luogo per le scelte meditate per il prosieguo degli studi op-pure per l’inserimento nel mondo del lavoro
x x x
Il monitoraggio dello stato di avanzamento delle attività, e dei risultati
raggiunti di volta in volta, avverrà a cura del Coordinatore Didattico che
si prodigherà affinché gli obiettivi di processo definiti siano in linea con i
tempi previsti e gli esiti ottenuti siano quelli sperati.
Più in dettaglio, la definizione dei curricoli e l’adozione dei criteri di valu-
tazione con le loro ricadute saranno monitorate, una prima volta, tre
settimane dopo l’approvazione da parte del Collegio dei Docenti del pia-
no di miglioramento e, successivamente, con cadenza quindicinale.
L’organizzazione della scuola con i nuovi orientamenti strategici saranno
monitorati con cadenza mensile e poi bisettimanale a partire
dall’approvazione del Piano di Miglioramento.
29
La misura dell’efficacia delle azioni attuate avverrà sulla base di parame-
tri oggettivi di volta in volta definiti, e renderanno la pianificazione su-
scettibile di variazioni migliorative.
Gli aspetti che permetteranno la verifica del raggiungimento degli obiet-
tivi, i dati numerici necessari a monitorare i processi, le modalità e gli
strumenti di raccolta di tali dati, saranno di volta in volta esplicitati in
una tabella del tipo che segue:
Tabella 8 – Monitoraggio delle azioni
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati
Modifiche 7 necessità di aggiustamento
Sezione 4
La verifica complessiva dei risultati raggiunti che permette, nel caso sia
indispensabile, di introdurre modifiche e/o integrazioni al PdM, si reputa
necessario che avvenga ogni mese di marzo per i tre anni successivi
all’approvazione del PdM stesso.
La prima verifica deve consistere nella misura degli scostamenti tra
quanto progettato e quanto misurato alla conclusione del primo anno
scolastico del triennio del PTOF.
Ciò permetterà di rivedere, ridimensionare o cambiare alcuni elementi
progettuali. Per tale analisi sarà necessario riprendere le priorità, i tra-
guardi e la mappa degli indicatori della sezione 5 del RAV.
Tale verifica sarà effettuata usando come guida la tabella seguente, re-
digendone una per ognuna delle priorità e dei traguardi:
30
Tabella 9 – La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI
Priorità 1
Esiti degli
studen-ti
Traguar-do
Data rileva-zione
Indica-tori
scelti
Risulta-ti
attesi
Risultati riscon-
trati
Differen-za
Considera-zioni
critiche e proposte
di integrazio-ne
e/o modi-fiche
Priorità 2
Esiti degli
studen-ti
Traguar-do
Data rileva-zione
Indica-tori
scelti
Risulta-ti
attesi
Risultati riscon-
trati
Differen-za
Considera-zioni
critiche e proposte
di integrazio-ne
e/o modi-fiche
Per fare in modo che il processo di miglioramento risulti efficace è ovvio
che tutta la comunità scolastica partecipi al suo sviluppo. Per evitare di
danneggiare le relazioni interne tra docenti e tra non docenti è opportu-
no che incarichi e responsabilità siano distribuiti opportunamente, in
supporto al Nucleo Interno di Valutazione, tra docenti motivati a vario ti-
tolo. Poiché molti nostri insegnanti sono chiamati a ricoprire incarichi
nelle scuole statali dimettendosi dall’incarico nella nostra scuola, un cer-
to avvicendamento può essere facilitato senza guastare il clima comples-
sivo dio collaborazione assolutamente necessario.
I risultati delle strategie di condivisione possono essere rendicontati uti-
lizzando la seguente tabella:
31
Tabella 10 – Condivisione interna dell’andamento del Piano di Miglioramento
Strategie di condivisione del PdM all’interno della scuola Momenti di condivisione interna Persone coinvolte Strumenti Considerazioni nate dalla
condivisione
La diffusione dei risultati dell’applicazione del PdM si può e si deve con-
dividere all’interno della scuola con strumenti come pubblicazioni (di ti-
po bollettino) periodiche che riportino sia i risultati positivi sia le criticità.
Per la diffusione all’esterno si può ricorrere alla pubblicazione degli esiti
in itinere sul sito della scuola e con comunicazioni a potenziali datori di
lavoro (piccole, medie e grandi aziende, agenzie per il turismo, case di
cura e nosocomi, etc…).
Le tabelle 11 e 12 possono sintetizzare quanto sopra.
Tabelle 11e 12 – Le azioni di diffusione dei risultati interne esterne alla scuola
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’interno della scuola Metodi / Strumenti Destinatari Tempi
Strategie di diffusione dei risultati del PdM all’esterno della scuola Metodi / Strumenti Destinatari Tempi
Per migliorare le ricadute dell’applicazione del PdM è opportuno defini-
re in maniera precisa i ruoli degli appartenenti al Nucleo di Valutazione.
Si reputa che, in una prima fase, tutto il lavoro da compiere coinvolga il
solo personale interno della scuola, in sintesi:
32
Tabella 13 – Composizione del Nucleo di Valutazione
Nome Ruolo
Successivamente, quando il Nucleo di Valutazione Interno avrà veramen-
te coscienza e padronanza delle azioni migliorative e dei processi appli-
cativi, si pensa di ricorrere a professionisti esterni specializzati nel setto-
re.
33
5. AREA DELLA DIDATTICA
Negli anni, l’offerta formativa si è evoluta ed ampliata; ciò ha comporta-
to la nascita dell’esigenza di un utilizzo di strumenti e di forme organiz-
zative flessibili (D.P.R. 275/99 e comma 3 Legge 107/2015), per la realiz-
zazione completa dei curricoli di scuola, nei limiti dell’autonomia. Forme
ragionevoli di adattabilità e flessibilità possono essere:
- l’articolazione modulare delle ore complessive di una disciplina, con
modulazione della programmazione e/o dell’orario complessivo
- il ricorso all’articolazione del gruppo classe, al lavoro su classi aperte o
su gruppi di livello
- l’alternanza scuola-lavoro che, correlandosi con il territorio su cui insi-
ste l’Istituto, può contribuire con una diversa ottica al miglioramento di
stili di apprendimento differenziati, aumentando gli standard qualitativi
- gli insegnamenti opzionali che possono entrare a far parte del curricolo.
Le attività didattiche si sviluppano in due plessi nei quali si articola la se-
de centrale e in una succursale nello stesso comune, con un orario mat-
tutino e un orario pomeridano.
Attualmente l’Istituto ha attivi i seguenti percorsi curriculari che, in linea
con le direttive della Riforma Gelmini, sono così articolati:
ISTITUTI TECNICI SETTORE TECNOLOGICO
Elettronica ed Elettrotecnica (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)
Art. Elettronica
Informatica e Telecomunicazioni ( classi1a- 2a-3 a- 4a- 5e)
Art. Informatica
ISTITUTO TECNICO SETTORE ECONOMICO
34
Turismo ( classi1a- 2a-3 a- 4a- 5e)
ISTITUTO PROFESSIONALE
Servizi Socio-Sanitari (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)
LICEO
Liceo delle Scienze Umane (classi 1a- 2a- 3a- 4a- 5e)
Opz. Economico Sociale
35
L’ OFFERTA FORMATIVA CURRICOLARE
PROFILI PROFESSIONALI E QUADRI ORARIO
Premessa: La Riforma Gelmini
In linea con la Riforma, si definiscono le identità dei diversi percorsi
di studio.
Profilo dei percorsi
ISTITUTI TECNICI
Il Regolamento esplicita il nesso tra l’identità degli Istituti Tecnici e
gli indirizzi dell’Ue nel richiamare la Raccomandazione del Parlamento e
del Consiglio d’Europa 18 dicembre 2006 sulle “Competenze chiave per
l’apprendimento permanente” e la Raccomandazione 23 aprile 2008 sul-
la costituzione del “Quadro europeo delle qualifiche per
l’apprendimento permanente” (EQF).
Il Regolamento dell’istruzione tecnica così ne definisce la nuova identità
(art. 2, comma 1):
“L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base cul-
turale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni
dell’Unione europea, costruita attraverso lo studio, l’approfondimento e
l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifi-
co ed è espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a set-
tori fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese, con
l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all’esercizio di pro-
fessioni tecniche, i saperi e le competenze necessari per un rapido inse-
rimento nel mondo del lavoro, per l’accesso all’università e all’istruzione
e formazione tecnica superiore”.
36
Tutti gli istituti tecnici hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi
in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti so-
stengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione tecnica,
utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà universi-
taria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo tra la
scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento nella
vita lavorativa.
I percorsi si articolano in un area di istruzione comune e in aree di
indirizzo. L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani
la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo svilup-
po degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse dei
linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. Le aree di
indirizzo hanno l’obiettivo di fare acquisire agli studenti sia conoscenze
teoriche e applicative spendibili in vari contesti di vita, di studio e di la-
voro sia abilità cognitive idonee per risolvere problemi e per sapersi ge-
stire autonomamente in ambiti caratterizzati da innovazioni continue.
Sul piano organizzativo, il dipartimento può essere la struttura più
idonea a sostenere l’integrazione tra le discipline afferenti alle due aree;
esso può avere un ruolo di facilitazione del lavoro collegiale dei docenti,
soprattutto al fine di collegare organicamente i quattro assi culturali che
caratterizzano l’obbligo di istruzione con i risultati di apprendimento re-
lativi ai diversi indirizzi.
È previsto lo sviluppo di metodologie innovative basate sull’utilizzo dif-
fuso del laboratorio a fini didattici in tutti gli ambiti disciplinari e un rac-
cordo più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compresi il
volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di sta-
ge, tirocini, alternanza scuola-lavoro. Gli istituti tecnici per il settore tec-
nologico sono dotati di un Ufficio tecnico con il compito di sostenere la
migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori.
In tutti gli istituti tecnici è previsto l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua inglese, scelta questa operata per legge CLIL (Content and Language Integrated Learning).
37
FINALITA’ EDUCATIVE
Promuovere capacità, competenze e conoscenze per imparare ad
imparare.
Favorire la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani
per trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario,
dotato di senso critico, ricco di motivazione.
Sviluppare la cultura della legalità, della convivenza civile e
democratica, della difesa del territorio e del proprio patrimonio
culturale.
Accogliere la diversità come ricchezza e valorizzare le pluralità
culturali.
Promuovere la capacità di orientarsi nel contesto sociale e di
operare scelte consapevoli e personali.
Favorire il pensiero libero e creativo, l’espressione dell’originalità e
dell’autonomia di giudizio.
Gli obiettivi di Lisbona per la scuola (2000-2010)
oggi rinnovati con la strategia per l’Europa del 2020
Sviluppare le competenze di base
Sviluppare l’insegnamento delle lingue
Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Potenziare le conoscenze nella matematica e nelle scienze
Formare alla cittadinanza attiva
Riconoscere gli apprendimenti non formali ed esperenziali
Migliorare la preparazione degli insegnanti e dei formatori
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OBIETTIVI FORMATIVI E COGNITIVI
SCANSIONE IN 3 FASI
PRIMO BIENNIO
Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità (“iniziale”)
Prima maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo
Assolvimento obbligo di istruzione (DM 139/2007)
SECONDO BIENNIO
Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità
Maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo
Percorsi di alternanza scuola – lavoro; moduli studio – lavoro per
progetti
QUINTO ANNO
Piena realizzazione del profilo educativo, culturale, professionale
Completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento
Orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel mondo del
lavoro
Insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera
39
PROFILO DEL PERCORSO DEL SETTORE TECNOLOGICO con
indirizzo: ELETTRONICA ed ELETTROTECNICA articolazione ELETTRONI-
CA
Il Diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica:
– ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione;
– nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, co-struzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione.
È in grado di:
• operare nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettri-ci ed elettronici complessi;
• sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati elettronici;
• utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedi-cato;
• integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione;
• intervenire nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonti alternative, e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energe-tico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza;
• nell’ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, contribuendo al migliora-mento della qualità dei prodotti e dell’organizzazione produttiva delle aziende.
40
Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.
In particolare, sempre con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo Elet-tronica ed Elettrotecnica consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
1. Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparec-chiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica.
2. Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi.
3. Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettri-che e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento.
4. Gestire progetti.
5. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.
6. Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad am-biti specifici di applicazione.
7. Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi au-tomatici.
In relazione all’articolazione ”Elettronica” le competenze di cui sopra so-no differentemente sviluppate e opportunamente integrate e approfon-dite in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento
41
Quadro orario
Elettronica ed Elettrotecnica A.S. 2015/2016
Articolazione Elettronica
Materie di insegnamento I II III IV V Classi concorso Prove di esami
Religione 1 1 1 1 1
Tecnologie Informatiche
3(2*)
#
#
#
#
A42 -A34-A35
Scritto-Pratico
Scienze e Tecnol. Applicate** # 3 # # # A34-A35 Orale
Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto-Orale
Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale
Lingua Inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto- Orale
Scienze integrate (Fisica) 3(1*) 3(1*) # # # A38(C29*) Pratico-orale
Scienze integrate (Scienze del-
la Terra e Biologia)
2 2 # # # A60 Orale
Scienze integrate(Chimica) 3(1*) 3(1*) # # # A13-A12(C24*) Pratico-Orale
Diritto ed Economia 2 2 # # # A19 Orale
Tecnologia di
rappresentazione grafica
3(1*) 3(1*) # # # A71(C32*) Grafico - Orale
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 A29 Pratico- Orale
Matematica 4 4 3 3 3 A47-A49 Scritto-orale
Complementi di Matematica # # 1 1 # A47-A49 Scritto-Orale
Tecnologie e progettazione di
sistemi elettrici ed elettronici.
# # 5(2*) 5(3*)
6(3*) A34-A35 Scritto- Orale
Elettrotecnica ed elettronica # # 7(4*) 6(3*) 6(4*) A34-A35 Scritto - Orale
Sistemi automatici # # 4(2*) 5(3*) 5(3*) A34-A35 Scritto - Orale
ORE TOTALI SETTIMANALI 32 (5*) 32 (3*) 32 (8*) 32(9*) 32(10*)
42
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area
di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco
sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito del-
la loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore
di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio
sulla base del relativo monte ore.
** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e
tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del pri-
mo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il mag-
gior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne
l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).
43
PROFILO DEL PERCORSO DEL SETTORE TECNOLOGICO con
indirizzo: INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI articolazione INFORMATICA
Il Diplomato in Informatica e Telecomunicazioni:
• ha competenze specifiche nel campo dei sistemi informatici,
dell’elaborazione dell’informazione, delle applicazioni e tecnologie Web,
delle reti e degli apparati di comunicazione;
• ha competenze e conoscenze che, a seconda delle diverse articolazio-
ni, si rivolgono all’analisi, progettazione, installazione e gestione di si-
stemi informatici, basi di dati, reti di sistemi di elaborazione, sistemi
multimediali e apparati di trasmissione e ricezione dei segnali;
• ha competenze orientate alla gestione del ciclo di vita delle applicazio-
ni che possono rivolgersi al software: gestionale – orientato ai servizi –
per i sistemi dedicati “incorporati”;
• collabora nella gestione di progetti, operando nel quadro di normative
nazionali e internazionali, concernenti la sicurezza in tutte le sue acce-
zioni e la protezione delle informazioni (“privacy”).
E' in grado di:
• collaborare, nell’ambito delle normative vigenti, ai fini della sicurezza
44
sul lavoro e della tutela ambientale e di intervenire nel miglioramento
della qualità dei prodotti e nell’organizzazione produttiva delle imprese;
• collaborare alla pianificazione delle attività di produzione dei sistemi,
dove applica capacità di comunicare e interagire efficacemente, sia nella
forma scritta che orale;
• esercitare, in contesti di lavoro caratterizzati prevalentemente da una
gestione in team, un approccio razionale, concettuale e analitico, orien-
tato al raggiungimento dell’obiettivo, nell’analisi e nella realizzazione
delle soluzioni;
• utilizzare a livello avanzato la lingua inglese, per interloquire in un am-
bito professionale caratterizzato da forte internazionalizzazione; definire
specifiche tecniche, utilizzare e redigere manuali d’uso.
Nell’indirizzo è prevista l ‘articolazione “Informatica” nelle quale il profi-
lo viene orientato e declinato.
In particolare, con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto
delle relative normative tecniche, viene approfondita, nell’articolazione
45
“Informatica”, l’analisi, la comparazione e la progettazione di dispositivi
e strumenti informatici e lo sviluppo delle applicazioni informatiche.
A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo In-
formatica e Telecomunicazioni consegue i risultati di apprendimento di
seguito specificati in termini di competenze.
1. Scegliere dispositivi e strumenti in base alle loro caratteristiche fun-
zionali.
2. Descrivere e comparare il funzionamento di dispositivi e strumenti
elettronici e di telecomunicazione.
3. Gestire progetti secondo le procedure e gli standard previsti dai si-
stemi aziendali di gestione della qualità e della sicurezza.
4. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali.
5. Configurare, installare e gestire sistemi di elaborazione dati e reti.
6. Sviluppare applicazioni informatiche per reti locali o servizi a distanza.
In relazione all’ articolazione “Informatica” le competenze di cui sopra
sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coeren-
za con la peculiarità del percorso di riferimento.
46
Quadro orario
Informatica e Telecomunicazioni A.S. 2015/2016
Articolazione Informatica
Materie di insegnamento I II III IV V Classi di con-
corso
Prove di esami
Religione 1 1 1 1 1
Tecnologie Informatiche 3(2*) # # # # A42-34-35 (C30-
31)
Scritto - Pratico
Scienze e tecnologie applicate **
# 3 # # # A34-A42 Orale
Lingua e Letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto - Orale
Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale
Lingua Inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto - Orale
Scienze integrate (Fisica) 3(1*) 3(1*) # # # A38 (C20-C28 -
C29)
Pratico - Orale
Scienze integrate
(Scienze della Terra e Biologia)
2 2 # # # A60 Orale
Scienze integrate(Chimica) 3(1*) 3(1*) # # # A13-A12 (C24) Pratico - Orale
Diritto ed Economia 2 2 # # # A19 Orale
Tecnologie e tecniche di rappre-
sentazione grafica
3(1*) 3(1*) # # # A16 A71(C32) Grafico - Orale
Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 A29 Pratico- Orale
Matematica 4 4 3 3 3 A47-A49 Scritto - Orale
Complementi di Matematica # # 1 1 # A47-A49 Scritto - Orale
Tecnologie e progettazione di
sistemi informatici e di teleco-
municazioni
# # 3(1*) 3(1*)
4(2*) A42 Scritto - Orale
Informatica # # 6(4*) 6(5*) 6(5*) A42 Scritto - Orale
Sistemi e reti # # 4(2*) 4(2*) 4(3*) A42 Scritto - Orale
Telecomunicazioni # # 3(1*) 3(1*) # A34 Scritto - Orale
Gestione progetto,
organizzazione d’impresa
# # # # 3 A42 Scritto - Orale
ORE TOTALI
SETTIMANALI
32 (5*) 32 (3*) 32 (8*) 32 (9*) 32 (10*)
47
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area
di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco
sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici. Le istituzioni scolastiche, nell’ambito del-
la loro autonomia didattica e organizzativa, possono programmare le ore
di compresenza nell’ambito del primo biennio e del complessivo triennio
sulla base del relativo monte ore.
** I risultati di apprendimento della disciplina denominata “Scienze e
tecnologie applicate”, compresa fra gli insegnamenti di indirizzo del pri-
mo biennio, si riferiscono all’insegnamento che caratterizza, per il mag-
gior numero di ore, il successivo triennio. Per quanto concerne
l’articolazione delle cattedre, si rinvia all’articolo 8, comma 2, lettera a).
48
Obiettivi e Finalità del Settore Tecnologico
Il primo biennio
Il primo biennio ha carattere orientativo, e rappresenta una base prepa-
ratoria al percorso da svolgersi nei vari indirizzi di studio, ma anche una
occasione di formazione globale della persona:
una buona crescita personale è, in effetti, una condizione essenziale per
una positiva riuscita scolastica e professionale. Pertanto il percorso di
studi mira alla costruzione delle competenze specifiche e trasversali che
permetteranno di completare con successo il percorso della scuola se-
condaria superiore. Le competenze acquisite al termine del primo bien-
nio vengono osservate dai docenti delle discipline che, in sede di scruti-
nio finale del secondo anno, compilano il “Certificato delle competenze
di base" come previsto dal DM 27-2010. Tale certificato è a disposizione
delle famiglie che ne facciano richiesta all'Istituto.
Le finalità educative sono: acquisire conoscenza, accettazione e controllo
di sé (responsabilizzazione); sviluppo di competenze sociali; avvio
all’analisi critica della realtà (umana e scientifica). Le finalità didattiche
sono: costruzione/consolidamento dei prerequisiti dell’apprendimento
(capacità di attenzione e di concentrazione, memorizzazione, osserva-
zione, comprensione di un testo scritto) e delle abilità fondamentali di
base; acquisizione di un metodo di studio adeguato al percorso formati-
vo intrapreso; acquisizione delle competenze trasversali e disciplinari
necessarie al proseguimento del percorso formativo.
Il secondo biennio e il quinto anno
Nel secondo biennio e nel quinto anno il percorso formativo si definisce
con maggior specificità negli indirizzi di studio. Le linee generali del per-
corso formativo sono due: formare dei tecnici con buona preparazione di
base, esperti nel settore specifico; preparare gli studenti ad affrontare i
corsi universitari, con accesso preferenziale alle facoltà universitarie cul-
49
turalmente vicine alla specializzazione (la facoltà di ingegneria al Politec-
nico e le facoltà scientifiche all’Università).
Le competenze trasversali in uscita sono: linguistico-espressive; logico-
matematiche; nell’uso di strumenti informatici; nell’affrontare situazioni
problematiche in termini sistemici; di riconversione ed educazione per-
manente.
50
Profilo dei percorsi del settore economico
Il profilo dei percorsi del settore economico si caratterizza per la cultura
tecnico-economica riferita ad ampie aree: l’economia, l’amministrazione
delle imprese, la finanza, il marketing, l’economia sociale e il turismo.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, conoscono le temati-
che relative ai macrofenomeni economico-aziendali, nazionali ed inter-
nazionali, alla normativa civilistica e fiscale, ai sistemi aziendali, anche
con riferimento alla previsione, organizzazione, conduzione e controllo
della gestione, agli strumenti di marketing, ai prodotti/servizi turistici.
In particolare, sono in grado di:
– analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare
generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e col-
lettivi in chiave economica;
– riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche,
sociali e istituzionali attraverso le categorie di sintesi fornite
dall’economia e dal diritto;
– riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istitu-
zionali, culturali e la loro dimensione locale/globale;
– analizzare, con l’ausilio di strumenti matematici e informatici, i feno-
meni economici e sociali;
– orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale;
– intervenire nei sistemi aziendali con riferimento a previsione, organiz-
zazione, conduzione e controllo di gestione;
51
– utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti;
– distinguere e valutare i prodotti e i servizi aziendali, effettuando calcoli
di convenienza per individuare soluzioni ottimali;
– agire nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia alla sua in-
novazione sia al suo adeguamento organizzativo e tecnologico;
– elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati aziendali
con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali;
– analizzare i problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli
strumenti culturali acquisiti.
52
PROFILO PER ISTITUTO TECNICO TURISMO
Il Tecnico del Turismo ha competenze specifiche nel campo dei macrofe-nomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, oltre a competenze specifiche nel comparto delle aziende del settore turistico. Opera nel sistema produttivo con particolare attenzio-ne alla valorizzazione e fruizione del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, artigianale, enogastronomico. Integra le competenze dell'am-bito gestionale e della produzione di servizi/prodotti turistici con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell'a-zienda e contribuire sia all'innovazione sia al miglioramento organizzati-vo e tecnologico dell'impresa. Opera con professionalità ed autonomia nelle diverse tipologie di imprese turistiche.
E' in grado di:
collaborare nella gestione organizzativa dei servizi secondo para-metri di efficienza, efficacia e qualità;
esprimere le proprie competenze nel lavoro organizzato e di grup-po con responsabilità e propositivo contributo personale;
operare con flessibilità in vari contesti sapendo affrontare il cam-biamento;
operare per obiettivi e per progetti;
documentare opportunamente il proprio lavoro;
individuare, selezionare e gestire le fonti di informazione;
elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali;
operare con visione non settoriale ma sistemica;
comunicare con linguaggi appropriati e con codici diversi;
comunicare in tre lingue straniere;
53
operare nella produzione e gestione di servizi e/o prodotti turistici con particolare attenzione alla valorizzazione del territorio;
definire con soggetti pubblici e privati l'immagine turistica del terri-torio e i piani di qualificazione per lo sviluppo dell'offerta integrata;
analizzare le tendenze del mercato e proporre opportune politiche di marketing rispetto a specifiche tipologie di imprese turistiche;
avvalersi di tecniche di comunicazione multimediale per la promo-zione del turismo integrato.
54
QUADRO ORARIO
TURISMO A.S 2015/2016
Materie
I II III IV V
Classe di Concorso
Religione 1 1 1 1 1
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale
Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale
Matematica 4 4 3 3 3 A47-A48-A49 Scritto-Orale
Scienze integrate (Fisica) 2 # # # # A38-A49 Pratico - Orale
Scienze integrate (Chimica ) # 2 # # # A12-A13-A60 Pratico - Orale
Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale
Seconda Lingua comunitaria 3 3 3 3 3 A246 Scritto -Orale
Terza Lingua comunitaria # # 3 3 3 A445 Scritto-Orale
Discipline Turistiche aziendali # # 4 4 4 A17 Scritto - Orale
Geografia 3 3 # # # A39-A60 Orale
Geografia Turistica # # 2 2 2 A39 Orale
Diritto e Legislazione Turistica # # 3 3 3 A19 Orale
Arte e Territorio # # 2 2 2 A61 Orale
Scienze integrate (Scienza della Terra e Biologia)
2
2 # # # A60 Orale
Economia Aziendale 2
2 # # # A17 Scritto-Orale
Diritto ed Economia 2 2 # # # A19
Orale
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico
Informatica 2 2 # # # A42-A75-A76 Scritto-Orale
Ore Totali Settimanali
32
32
32
32
32
55
ISTITUTI PROFESSIONALI
Gli istituti professionali si distinguono nettamente dagli istituti tecnici
perché assumono come riferimento le filiere produttive territoriali e di
rilevanza nazionale.
Tutti gli istituti professionali hanno la durata di cinque anni e sono
suddivisi in due bienni e in un quinto anno, al termine del quale gli stu-
denti sostengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di istruzione
professionale, utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque
facoltà universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore
raccordo tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione
all’inserimento nella vita lavorativa.
In regime di sussidiarietà è mantenuto il diploma di qualifica triennale,
allo scopo di permettere percorsi formativi più brevi rispetto a quelli per
l’acquisizione del diploma quinquennale. Ciò non vieta di proseguire gli
studi.
I settori in cui si suddivide l’istruzione professionale sono quello
dell’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO e quello dei SERVIZI.
Gli istituti professionali rappresentano oggi un raccordo tra il sistema di
istruzione e il sistema di istruzione e formazione professionale.
56
PROFILO PROFESSIONALE INDIRIZZO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Il Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari”
possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi
adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promo-
zione della salute e del benessere bio-psico-sociale.
È in grado di:
- partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attra-
verso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali;
- rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare
l’utenza verso idonee strutture;
- intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione
di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale;
- applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale
e sanitaria;
- organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, co-
munità e fasce deboli;
- interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di
intervento;
- individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igie-
nico-sanitari della vita quotidiana;
- utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità
del servizio erogato nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione del-
le risorse.
57
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio-
sanitari” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in ter-
mini di competenze.
1.Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i
bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare
progetti individuali, di gruppo e di comunità.
2.Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare
l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti
sul territorio.
3.Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed uti-
lizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informa-
li.
4.Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, del-
la corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e
del benessere delle persone.
5.Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale.
6.Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a soste-
gno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire
l’integrazione e migliorare la qualità della vita.
7. Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e con-
testi diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.
8. Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul
campo.
9.Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali
svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei ser-
58
vizi.
QUADRO ORARIO
SERVIZI SOCIO SANITARI (opzione Lingua: Francese)
A.S 2014/2015
Materie I II III IV V Classe di Concorso
Prove di Esami
Religione 1 1 1 1 1
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale
Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale
Matematica 4 4 3 3 3 A47 Scritto-Orale
Scienze integrate
(Fisica )* 2
# # #
# A38 Orale-Pratico
Scienze integrate (Chimica )*
# 2 # # # A12-A13 Orale-Pratico
Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale
Lingua francese 2 2 3 3 3 A46 Scritto -Orale
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico
Diritto ed economia 2 2 # # # A19 Orale
Scienze integr.(Scienze del-la Terra e Biologia)
2 2 # # # A60 Orale
Scienze Umane e Sociali* 4 4 # # # A36/ C45 Scritto -Orale
Metodologie Operative** 2 2 3 # # C45 Pratico
Elementi di Storia dell’Arte ed Espressioni Grafiche*
2 # # # # A25/C45 Orale-Grafico-
Pratico
Educazione Musicale* # 2 # # # A31 Orale-Pratico
Igiene e Cultura Medico-Sanitaria
# # 4 4 4 A40 Scritto-Orale
Psicologia generale ed ap-plicata
# # 4 5 5 A36 Scritto-Orale
Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria
# # 3 3 3 A19 Scritto-Orale
Tecnica Amministrativa ed Economia Sociale
# # # 2 2 A17 Scritto-Orale
Ore Totali
Settimanali
32
32
32
32
32
59
QUADRO ORARIO
SERVIZI SOCIO SANITARI (opzione lingua: Spagnolo)
A.S 2014/2015
Materie I II III IV V Classe di
Concorso Prove di Esami
Religione 1 1 1 1 1
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 A50 Scritto -Orale
Storia 2 2 2 2 2 A50 Orale
Matematica 4 4 3 3 3 A47 Scritto-Orale
Scienze integrate (Fisica )* 2 # #
#
# A38 Orale-Pratico
Scienze integrate (Chimica )* # 2 # # # A12-A13 Orale-Pratico
Lingua inglese 3 3 3 3 3 A346 Scritto-orale
Lingua spagnola 2 2 3 3 3 A46 Scritto -Orale
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 A29 Orale-Pratico
Diritto ed economia 2 2 # # # A19 Orale
Scienze integr.(Scienze della Terra e Biologia)
2 2 # # # A60 Orale
Scienze Umane e Sociali* 4 4 # # # A36/ C45 Scritto -Orale
Metodologie Operative** 2 2 3 # # C45 Pratico
Elementi di Storia dell’Arte ed Espressioni Grafiche*
2 # # # # A25/C45 Orale-Grafico-
Pratico
Educazione Musicale* # 2 # # # A31 Orale-Pratico
Igiene e Cultura Medico-Sanitaria
# # 4 4 4 A40 Scritto-Orale
Psicologia generale ed appli-cata
# # 4 5 5 A36 Scritto-Orale
Diritto e Legislazione Socio-Sanitaria
# # 3 3 3 A19 Scritto-Orale
Tecnica Amministrativa ed Economia Sociale
# # # 2 2 A17 Scritto-Orale
Ore Totali
Settimanali
32
32
32
32
32
60
* L’attività didattica di laboratorio caratterizza gli insegnamenti dell’area
di indirizzo dei percorsi degli istituti tecnici; le ore indicate con asterisco
sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici per un numero totale di 132 ore nel pri-
mo biennio.
Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia didattica e or-
ganizzativa, possono programmare le ore di compresenza nell’ambito
del primo biennio.
** Insegnamento affidato al docente tecnico pratico
61
L'AREA PROFESSIONALIZZANTE
L'area Professionalizzante è finalizzata all'unificazione concreta tra "sa-
pere" e "saper fare" per favorire un'identità professionale da conseguire
già nel percorso formativo scolastico. In tal modo si tende a realizzare
l'acquisizione di competenze che siano immediatamente spendibili nel
mondo del lavoro in quanto acquisite non solo in modo teorico, ma at-
traverso un taglio squisitamente "pratico". L'area professionalizzante,
avvalendosi di progetti elaborati all'interno dell'Istituto, si sviluppa in
due significativi momenti:
a) Attraverso l'utilizzo di esperti esterni provenienti dalle Imprese,
dalle Associazioni Pubbliche di settore e da professionisti: in tal
modo, il mondo del lavoro entra nella scuola e si affianca sistemati-
camente allo studio curriculare;
b) Attraverso gli stage in azienda per fare in modo che sia la scuola
ad entrare nel mondo del lavoro. Alla fine del percorso intrapreso,
gli allievi potranno mettere in pratica quanto discusso e imparato
in aula, svolgendo un periodo di "tirocinio" in Aziende del settore
di specializzazione, realizzando così un'esperienza che arricchirà il
loro futuro curriculum.
L'utilizzo delle moderne tecniche e degli strumenti per l'apprendi-
62
mento legati ai vari settori professionali, associati all'uso delle Tec-
nologie per l'Informazione e la Comunicazione di tipo veloce con-
sentono agli allievi di partecipare ed imparare in modo nuovo ed
accattivante, divenendo soggetti attivi del processo di Insegnamen-
to-Apprendimento in atto.
Obiettivi Professionali
Indirizzo Servizi socio-sanitari
- Partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio at-
traverso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali ed Enti
pubblici e privati.
- Intervenire nella gestione dell’ impresa sociosanitaria e nella promo-
zione di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale.
- Organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone,
comunità e fasce deboli ed interagire con gli utenti del servizio, predi-
sponendo piani individualizzati di intervento.
- Utilizzare metodi e strumenti di valutazione e monitoraggio della
qualità del servizio erogato Nell’ottica del miglioramento e della valo-
rizzazione delle risorse.
63
CRITERI DI SCELTA DEI CONTENUTI
Validità in funzione degli obiettivi e dell’acquisizione delle
competenze
Chiarezza in funzione della comprensibilità
Interesse in funzione della situazione psicologica dell’alunno
Interdisciplinarità in funzione del superamento della settorialità
delle discipline
Le discipline di indirizzo sono presenti nel percorso fin dal primo biennio
in funzione orientativa e concorrono a far acquisire agli studenti i
risultati di apprendimento dell’obbligo di istruzione; si sviluppano nel
successivo triennio con gli approfondimenti specialistici che sosterranno
gli studenti nelle loro scelte professionali e di studio.
DISCIPLINE: Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il primo biennio: aspetti trasversali e aspetti specifici. Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il secondo biennio e quinto anno: aspetti trasversali e specifici
ASPETTI TRASVERSALI
Competenze digitali L’acquisizione delle competenze digitali, come peraltro sottolineato dal Profilo è, certo, tema sviluppato nel primo biennio di ciascun percorso all’interno della disciplina Matematica. Ma è, al contempo, frutto del la-voro “sul campo” in tutte le discipline. L’utilizzo delle TIC, infatti, è stru-
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mentale al miglioramento del lavoro in classe e come supporto allo stu-dio, alla verifica, alla ricerca, al recupero e agli approfondimenti persona-li degli studenti. Legalità, Cittadinanza e Costituzione L’acquisizione delle competenze relative a Cittadinanza e Costituzione investe globalmente il percorso scolastico. Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura dei valori civili, cultura che intende il diritto come espressione del patto sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e tra questi ultimi e le istituzioni. Consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di cittadinanza, a partire dalla reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità; aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; sviluppa la consapevolezza che condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una volta conquistate, protette. La conoscenza dell’ambiente e del territorio La geografia, quale scienza che studia processi, segni e fenomeni, derivanti dall'umanizzazione del nostro pianeta, sviluppa competenze che riguardano sia l’area di istruzione generale sia quelle più specifiche di indirizzo. Tale insegnamento, trattando tematiche relative alla sfera dell'uomo e della natura, può essere concepito, simultaneamente e/o alternativamente, come "umanistico" e come “scientifico”, configurandosi come ponte e snodo tra i diversi saperi e mappa di riferimento per l’acquisizione di competenze linguistiche, storiche, economiche, sociali e tecnologiche.
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L’integrazione delle scienze Le scienze integrate (scienza della terra e biologia, chimica, fisica) richiedono espressamente un cambiamento del metodo di approccio nella progettazione e programmazione didattica e curriculare. Nel primo biennio, l’integrazione delle scienze, pur non disperdendo la specificità degli apporti disciplinari, mira a potenziare e sviluppare l’intima connessione del sapere scientifico di base, a partire da quanto acquisito nella scuola secondaria di primo grado e in vista di orientare progressivamente gli studenti alla scelta degli studi successivi a livello post - secondario. La formazione per la sicurezza In tutti i percorsi dell’istruzione tecnica, la sicurezza è un valore da perseguire attivamente, attraverso le attività di progettazione, produzione, costruzione, gestione e organizzazione, svolte nel rispetto di criteri, regole e leggi dello Stato, secondo il principio che la sicurezza è un valore intrinseco e non complementare o addizionale alle attività. Il riferimento a tale principio può avere effetti di grande efficacia, specialmente se viene introdotto fin dalla fase dell’obbligo di istruzione, che si compie nel primo biennio.
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LICEI
PROFILO PROFESSIONALE E QUADRO ORARIO
Premessa:
Tutti i Licei hanno la durata di cinque anni e sono suddivisi in due bienni
e in un quinto anno, al termine del quale gli studenti sostengono l’esame
di Stato utile ai fini della continuazione degli studi in qualunque facoltà
universitaria. Il quinto anno è anche finalizzato ad un migliore raccordo
tra la scuola e l’istruzione superiore e alla preparazione all’inserimento
nella vita lavorativa.
Profilo
Gli studenti, sfruttando l’apporto specifico e interdisciplinare della me-
todologia della ricerca, della psicologia e della socio-antropologia, acqui-
siranno le conoscenze delle principali branche delle scienze umane; in
particolare la conoscenza delle principali tipologie educative, relazionali
e sociali che hanno avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della
civiltà europea. Sapranno confrontare le varie teorie per comprendere le
diverse realtà sociali e interculturali, impareranno ad utilizzare in manie-
ra critica le tecniche relazionali e comunicative. Assimileranno le ragioni
storico-sociali dei diversi modelli teorici di convivenza. Più in dettaglio:
Da un punto di vista metodologico-logico-argomentativo acquisi-
ranno autonomia e flessibilità nello studio, in modo da potersi aggiorna-
re lungo l’intero corso della propria vita, consapevoli dei diversi possibili
approcci alle diverse discipline; sapranno sostenere le proprie tesi ascol-
tando, però, con spirito critico le diverse argomentazioni e saranno in
grado di leggere le diverse fonti di informazione/comunicazione in forma
critica.
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In ambito linguistico-comunicazionale sapranno padroneggiare la
lingua italiana in modo da modulare le proprie competenze secondo le
diverse esigenze di comunicazione, utilizzando anche le tecnologie
dell’informazione per studiare e fare ricerca.
Nell’area storico-umanistica conosceranno, dal punto di vista del
cittadino, la natura delle istituzioni politiche, giuridiche sociali ed eco-
nomiche, in particolare gli elementi essenziali e distintivi della cultura del
proprio paese e di quelli del medesimo bacino culturale.
Nella sfera matematica-scientifica-tecnologica, oltre a comprende-
re e a saper usare il linguaggio formale della matematica, possiederanno
i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali; sa-
pranno, inoltre, utilizzare in forma critica gli strumenti informatici e te-
lematici nelle attività di studio e di approfondimento.
Sul piano organizzativo, il dipartimento può essere la struttura più ido-
nea a sostenere l’integrazione tra le diverse discipline; esso può avere un
ruolo di facilitazione del lavoro collegiale dei docenti, soprattutto al fine
di collegare organicamente i quattro assi culturali (asse dei linguaggi,
matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale) che caratterizzano
l’obbligo di istruzione con i risultati di apprendimento attesi.
Sono previsti stage e tirocini formativi.
È previsto, inoltre, l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lin-
gua inglese [CLIL (Content and Language Integrated Learning)], scelta
questa operata per legge.
In sintesi, NELL’OPZIONE ECONOMICO- SOCIALE, a conclusione del per-
corso formativo, gli studenti:
conosceranno i significati, i metodi e le tassonomie disponibili nelle
scienze giuridiche, economiche e sociologiche
68
comprenderanno i caratteri dell’economia intesa come scienza del-
le scelte responsabili sulle risorse fisiche, risorse temporali, risorse
territoriali e risorse finanziarie
comprenderanno le note distintive del diritto come scienza delle
regole di carattere giuridico che disciplinano la convivenza sociale
sapranno individuare le categorie antropologiche e sociali per la
comprensione e la classificazione dei diversi fenomeni culturali
impareranno a misurare, con l’ausilio di opportuni modelli e stru-
menti matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e
sociali per la verifica empirica degli enunciati teorici
sapranno analizzare le correlazioni tra fenomeni culturali e sociali a
carattere esteso, locale e personale, utilizzando le prospettive filo-
sofiche, storiche, geografiche e scientifiche
svilupperanno le capacità per identificare le interrelazioni tra fe-
nomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche a ca-
rattere nazionale, europeo e mondiale.
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QUADRO ORARIO
LICEO DELLE SCIENZE UMANE (opzione ECONOMICO-SOCIALE)
Seconda Lingua comunitaria: Francese
A.S 2015/2016
Materie I II III IV V Prove di Esami
Religione 1 1 1 1 1
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Scritto - Orale
Storia e Geografia 3 3 Orale
Storia
2 2 2 Orale
Scienze umane* 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Matematica ** 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Filosofia
2 2 2 Orale
Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Fisica
2 2 2 Orale
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Orale - Pratico
Diritto ed economia politica 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Scienze Naturali*** 2 2 Orale
Storia dell’arte 2 2 2 Orale
Ore Totali
Settimanali
27
27
30
30
30
* Psicologia, Antropologia, Sociologia e Metodologia della ricerca
** con Informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
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QUADRO ORARIO
LICEO DELLE SCIENZE UMANE (opzione ECONOMICO-SOCIALE)
Seconda Lingua comunitaria: Spagnolo
A.S 2015/2016
Materie I II III IV V Prove di Esami
Religione 1 1 1 1 1
Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Scritto - Orale
Storia e Geografia 3 3 Orale
Storia
2 2 2 Orale
Scienze umane* 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Matematica ** 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Filosofia
2 2 2 Orale
Lingua e cultura straniera 1 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Lingua e cultura straniera 2 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Fisica
2 2 2 Orale
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 Orale - Pratico
Diritto ed economia politica 3 3 3 3 3 Scritto - Orale
Scienze Naturali*** 2 2 Orale
Storia dell’arte 2 2 2 Orale
Ore Totali
Settimanali
27
27
30
30
30
* Psicologia, Antropologia, Sociologia e Metodologia della ricerca
** con Informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
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ASPETTI SPECIFICI
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STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI Le metodologie sono finalizzate a: - valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo - analizzare e risolvere problemi - educare al lavoro cooperativo per progetti - orientare a gestire processi in contesti organizzati. Educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici, strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di apprendimento attesi a conclusione del quinquennio. Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e dimensione operativa della conoscenza. Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale. In quest’ottica l’approccio alle conoscenze risulta di tipo operativo, grazie all’attivazione dei laboratori curricolari che favoriscono il learning by doing. Per realizzare nel concreto gli obiettivi individuati, i docenti si avvalgono di metodologie e tecniche che si rifanno essenzialmente a tre stili di in-segnamento, ciascuno scelto a seconda della particolare situazione for-mativa al fine di ottenere i migliori risultati:
stile comportamentista, corrispondente alla cosiddetta lezione frontale; prevede la trasmissione unidirezionale delle informazioni in una strategia realizzata con la metodologia dello stimolo-risposta e la tecnica della spiegazione; consente di trasferire - in tempi relativamente brevi - un consistente bagaglio di informazioni al gruppo classe e costituisce la base necessaria per la riflessione personale e/o di gruppo per il consolidamento delle acquisizioni e la comprensione dei procedimenti applicativi;
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stile cognitivista, in una lezione di questo tipo l’informazione viene trasmessa parzialmente, lasciando all’allievo, tramite la metodolo-gia del problem-solving, il compito di pervenire alla conoscenza;
stile costruttivista, si avvale della ricerca pura in cui l’informazione non viene data dall’insegnante (che assume il ruolo di tutor) men-tre l’allievo costruisce mediante procedimenti euristici di tentativi ed errori la conoscenza.
Sarà favorito anche il lavoro in gruppi eterogenei per potenzialità in mo-do da incoraggiare attività di tutoring, scambio di informazioni e favori-re la collaborazione tra gli studenti.
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STRATEGIE MESSE IN ATTO PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI -
COMPETENZE
Attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche di base sono sviluppate in una varietà di situazioni adeguate al contesto nel quale l’allievo si trova ad operare
Osservazione diretta dei fenomeni aziendali per cogliere la logicità e le caratteristiche sottoposte a successive analisi
Osservazione, conoscenza e gestione del territorio
Lavori di ricerca - azione
Realizzazione di progetti miranti all’ampliamento dell’offerta formativa
Partecipazione a concorsi, conferenze, spettacoli teatrali, visite guidate e viaggi d’istruzione
Rapporti con le Istituzioni e il mondo del lavoro
Scambi culturali
Visite in aziende
I docenti adottano griglie di valutazione approvate annualmente dal Collegio dei docenti e dai Consigli di classe che le fanno proprie eventualmente con modifiche ed adattamenti in seguito a situazioni documentate anche pregresse o in itinere
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GRIGLIA Metodologie didattiche
(con indicazione percentuale sul totale del monte ore annuo)
DISCIPLINE
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In seguito alla pubblicazione del Rapporto di Autovalutazione sono state individuate delle criticità, successivamente affrontate nel Piano di Miglioramento, per superare le quali è stato approvato sia un progetto per l’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recupero e sia la proposta di un’implementazione sul sito della scuola idonea a seguire il
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percorso di vita (prosieguo degli studi o inserimento nel mondo del lavoro) con monitoraggio degli allievi dopo il conseguimento del diploma.
A questi interventi si affiancano poi altre attività progettuali le cui schede sono riportate negli allegati.
CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti e la certificazione delle competenze , abilità e capacità da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche previsti dai piani di studio. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, l’Istituto predispone gli interventi educativi e didattici ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti. I docenti, valutando gli studenti in itinere, terranno conto:
Dei livelli di partenza, quindi del percorso compiuto dalla classe e dai singoli studenti
Degli standard di disciplina, i quali coniugano coerentemente gli obiettivi prefissati con i livelli di valutazione graduati opportunamente, a seconda delle soglie di abilità e di informazione raggiunte dai singoli allievi.
Dell’interesse, della partecipazione alla vita scolastica e all’attività didattica, dell’impegno nello studio.
Della convenzione terminologica che unifica il linguaggio didattico-valutativo per tutti i docenti.
A tal fine vengono riportati i seguenti indicatori:
INDICATORI
Comportamento
Frequenza
Partecipazione
Impegno
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Metodo di studio
Profitto (conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi, capacità valutativa)
Le prove della valutazione periodica e finale e per gli esami di stato sono definite in modo da accertare, in particolare , la capacità dello studente di utilizzare i saperi e le competenze acquisiti nel corso degli studi anche in contesti applicativi.
LIVELLI
1° LIVELLO: Gravemente insufficiente (1/3)
2° LIVELLO: Insufficiente (4)
3° LIVELLO: Mediocre (5)
4° LIVELLO: Sufficiente (6)
5° LIVELLO: Discreto (7)
6° LIVELLO: Buono (8)
7° LIVELLO: Ottimo - Eccellente (9/10)
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ESPLICITAZIONE DEI LIVELLI
PROFILO DELL’ALUNNO
Area comportamentale:
Frequenza 1) è sempre assente
2) si assenta facilmente
3) frequenta in maniera discontinua
4) è quasi sempre presente
5) frequenta con continuità
6) frequenta con regolarità
7) è sempre presente
Partecipazione al dialogo 1) disturba la lezione
2) non partecipa alla lezione
3) partecipa se sollecitato
4) partecipa con interesse
5) partecipa attivamente
6) partecipa in maniera costruttiva
7) partecipa criticamente
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Impegno 1) non si impegna affatto
2) non si impegna in modo adeguato 3) si impegna saltuariamente
4) si impegna sufficientemente
5) si impegna assiduamente
6) si impegna attivamente
7) si impegna notevolmente
Area cognitiva:
Conoscenza 1) le sue conoscenze sono pressoché nulle
2) possiede nozioni frammentarie e superficiali
3) possiede nozioni alquanto frammentarie
4) possiede nozioni essenziali
5) presenta conoscenze esaurienti
6) evidenzia conoscenze complete e approfondite
7) le sue conoscenze sono coordinate e assimilate
Comprensione 1) non comprende i concetti
2) recepisce i concetti solo parzialmente
3) comprende i concetti in modo superficiale
4) comprende i concetti essenziali
5) comprende i concetti e li esprime con sicurezza
6) riesce a fare collegamenti in modo razionale
7) effettua ogni tipo di collegamento
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Applicazione
1) non riesce ad essere operativo
2) opera in maniera acritica
3) opera con qualche difficoltà
4) sa applicare regole e procedure se guidato
5) sa applicare principi, regole, procedure
6) opera autonomamente e senza errori
7) opera in maniera critica, completa e chiara
Capacità organizzative
1) non riesce ad organizzarsi
2) stenta ad organizzarsi
3) non sempre riesce ad organizzarsi
4) riesce ad organizzarsi
5) riesce ad elaborare da solo
6) sa organizzare quanto appreso
7) si organizza in modo autonomo e personale
Capacità critiche
1) non sa analizzare problemi e situazioni
2) effettua analisi parziali e occasionali
3) effettua analisi in modo superficiale
4) analizza e sintetizza se guidato
5) analizza autonomamente il problema e sintetizza
6) analizza e sintetizza in modo articolato
7) analizza con discernimento e sintetizza organicamente
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Capacità espressive
1) non riesce ad esprimere i concetti essenziali
2) espone in maniera stentata e frammentaria
3) espone in maniera semplice con qualche imperfezione
4) espone in forma semplice ma scorrevole
5) si esprime in modo chiaro e articolato
6) comunica in forma chiara, lineare e organica
7) usa in modo corretto ed articolato linguaggi specifici
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Frequenza Partecipazione Impegno
A- molto irregolare
B- discontinua
C- regolare
A- marginale
B- ordinata
C- costruttiva
A- scarso
B- diligente
C- rigoroso
Giudizio Livello Voto Conoscenze Competenze Capacità
GRAVEM. INSUFFIC.
I 1 ÷ 3 Conoscenze frammentarie e gravemente lacunose
Applica le conoscenze minime solo se guidato ma con gravi errori
Compie analisi errate, non sintetizza, commette errori
INSUFFIC. II 4 Conoscenze carenti con errori ed espressione impropria
Applica le conoscenze minime solo se guidato ma con errori
Compie analisi parziali, sintetizza in modo scorretto, commette errori
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MEDIOCRE III 5 Conoscenze superficiali, improprietà di linguaggio
Applica le minime conoscenze con qualche errore
Compie analisi parziali, sintetizza con qualche imprecisione
SUFFIC. IV 6 Conoscenze complete ma non approfondite; esposizione semplice ma corretta
Applica correttamente le conoscenze minime
Coglie il significato di semplici informazioni, analizza e gestisce semplici situazioni
DISCRETO V 7 Conoscenze complete, approfondite ed esposte usando un registro linguistico appropriato
Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi ma con imperfezioni
Coglie le implicazioni, compie analisi complete e coerenti
BUONO VI 8 Conoscenze complete con approfondimento autonomo, esposizione linguistica corretta
Applica autonomamente le conoscenze, anche a problemi più complessi, in modo corretto
Coglie le implicazioni, individua correlazioni, rielabora in modo corretto
OTTIMO
ECCELL.
VII 9
10
Conoscenze complete, approfondite ed ampliate; esposizione fluida con utilizzo di un lessico ricco ed articolato
Applica in modo autonomo e corretto le conoscenze anche a problemi complessi; trova da solo soluzioni migliori
Sintetizza problematiche complesse ed esprime valutazioni critiche originali
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MODALITA’ DI VERIFICA
Il consiglio di Classe deciderà sull’impiego dei vari strumenti di verifica.
Il numero dei medesimi, benché determinato in base alle ore che ciascuna disciplina ha a disposizione nel quadrimestre, deve essere congruo per una completa valutazione dell’allievo.
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LA SCANSIONE DELLE VALUTAZIONI
Scansione delle valutazioni
2a quindicina di novembre Pagellino informativo
1a quindicina di febbraio Pagella
2a quindicina di marzo Pagellino informativo
1a quindicina di giugno Tabellone esiti finali
L’esito relativo a tutte le discipline sarà comunicato alle famiglie secondo le regole stabilite dalla privacy.
I CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO E FORMATIVO
Criteri per l’attribuzione del credito scolastico
(nell’ ambito della banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica dei voti)
Assiduità nella frequenza: un tasso di assenteismo superiore al 25% in assoluto e comunque superiore alla media della classe determinerà, per gli studenti del Triennio, l’attribuzione del credito minimo associato alla banda individuata dalla media dei voti (se non in presenza di motivazioni di salute o di famiglia certificabili); per tutti gli studenti, tale condizione determinerà l’esclusione dalle attività extracurricolari, ivi compresi i viaggi di istruzione e le visite guidate.
Interesse
Impegno
Partecipazione al dialogo educativo
Partecipazione ad attività complementari ed integrative con positiva ricaduta sugli obiettivi didattici delle discipline
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Particolare impegno e merito dimostrati nel percorso didattico- educativo
Criteri per l’attribuzione del credito formativo
1) Attività da sottoporre alla valutazione del Consiglio di classe entro il 15 maggio:
Corsi di Lingua
Corsi di Informatica
Attività culturali e formative
Attività legate alla cultura dell’ambiente
Attività di volontariato e solidarietà sociale
Attività sportive
Nel valutare le attività sopra elencate per l’attribuzione del credito formativo, il Consiglio di classe terrà conto della:
idoneità della certificazione (comprendente la descrizione dell’esperienza, la durata, l’effettiva frequenza, i risultati e le competenze acquisite);
la coerenza con le finalità del corso di studi;
la compatibilità con l’impegno di studio e le capacità dell’alunno di conciliare scuola ed extra-scuola
Per le esperienze in coerenza del corso di studio, con risultati documentabili in termini di dimostrata ricaduta sulle competenze relative ed ampliamento della formazione culturale, il Consiglio di classe potrà assegnare fino ad un massimo di un punto.
Per le attività che producono, per loro natura, risultati difficilmente documentabili (es. attività di volontariato), è richiesta la durata di
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almeno due anni ed il Consiglio di classe potrà attribuire al massimo un punto.
Per le attività sportive extra-scolastiche non sarà sufficiente la semplice partecipazione, ma sarà valutata, con il contributo del docente di Scienze Motorie e Sportive, la ricaduta sul raggiungimento degli obiettivi educativi, con riferimento alla formazione della personalità; sarà valutata, altresì, l’eventuale eccellenza nei risultati agonistici.
In considerazione delle attuali disposizioni ministeriali si riporta la tabella di misurazione del credito scolastico (D. M. n°99 del 16/12/2009)
.
CREDITO SCOLASTICO
Candidati interni
Media dei voti
Credito scolastico
(PUNTI)
I anno II anno III anno
M = 6 3-4 3-4 4-5
6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6
7 < M ≤8 5-6 5-6 6-7
8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8 9 < M ≤10 7-8 7-8 8-9
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio fi-
nale di ciascun anno scolastico.
Al fini dell'ammissione alla classe successiva e dell'ammissione all'esame
conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere infe-
riore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate
con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sem-
pre ai fini dell'ammissione alla classe successiva e dell'ammissione all'e-
same conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamen-
87
to non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, con-
corre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di
discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordina-
mento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in
sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da
attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla preceden-
te tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione,
oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica,
l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle
attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il ri-
conoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo com-
portare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla
media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rap-
presentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi
(ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M =
6,5)
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
INDICATORI:
Rispetto delle regole e della convivenza civile, come stabilito dal Regolamento di Istituto
Comportamento responsabile:
• nel rapporto con tutto il personale ( docenti, non docenti e compagni di scuola)
• nell’utilizzo delle strutture e del materiale scolastico • durante tutte le attività scolastiche ed in ogni ambito
formativo ( Viaggi visite guidate, partecipazione ad iniziative fuori dalla scuola)
Frequenza e puntualità
Impegno e regolarità nel lavoro a scuola e a casa
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Alcune precisazioni sull'uso dei termini:
COMPORTAMENTO, è l'insieme delle manifestazioni direttamente os-servabili con cui l'alunno risponde a diverse situazioni o condizioni scola-stiche
PARTECIPAZIONE, è la manifestazione dell'interessamento dell'alunno che prende parte alla vicenda scolastica nella sua globalità e complessità
INTERESSE, è la disponibilità dell'alunno all'incontro tra le sue personali esigenze e la proposta educativo-disciplinare
IMPEGNO, è il diligente impiego da parte dell'alunno della volontà e del-le proprie forze intellettive nello svolgimento regolare dei doveri scola-stici richiesti.
In base a quanto disposto dal DM 5 del 16/01/2009, la votazione insuffi-ciente sarà attribuita "solo in presenza di comportamenti di particolare e oggettiva gravità e dovrà essere adeguatamente motivata".
CORRISPONDENZA DEL VOTO RISPETTO AGLI INDICATORI DI COM-PORTAMENTO
Attribuzione Voto
Tenendo conto della classe di frequenza, lo studente si segnala per la presenza dei seguenti elementi
10 (dieci) Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto Comportamento irreprensibile per responsabilità e collaborazione nel rapporto con tutti coloro che operano nella scuola, in ogni ambito ed in ogni circostanza Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Vivo interesse e partecipazione costruttiva alle lezioni Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne
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9 (nove) Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto Comportamento responsabile e collaborativo nel rapporto con tutti coloro che operano nella scuola, in ogni ambito ed in ogni circostanza Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Costante interesse e partecipazione attiva alle lezioni Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne
8 (otto) Rispetto del Regolamento d'Istituto Comportamento corretto per responsabilità e collaborazione Frequenza regolare alle lezioni (un limitato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Interesse e partecipazione generalmente attiva alle lezioni Proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche
7 (sette) Episodiche inadempienze nel rispetto del Regolamento d’Istituto Comportamento complessivamente accettabile per responsabilità e collaborazione Frequenza abbastanza regolare alle lezioni (un limitato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Selettivo interesse e partecipazione alle lezioni Sufficiente svolgimento, nel complesso, delle consegne scolastiche
6 (sei) Frequenti inadempienze nel rispetto del Regolamento d'Istituto
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Comportamento incostante per responsabilità e collaborazione Frequenza irregolare alle lezioni (un elevato numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per motivi sportivi) Poco interesse e partecipazione passiva alle lezioni Discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche
5 (cinque) Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo superiore a quindici giorni Comportamento scorretto e riprovevole connotato da disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e delle regole poste a fondamento della convivenza civile Frequenza alle lezioni sporadica (inferiore a 120 giorni, fatta esclusione per motivi di salute) Disinteresse e occasionale partecipazione alle lezioni Mancato svolgimento delle consegne
4 (quattro) Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni Comportamento scorretto e riprovevole connotato da disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e delle regole poste a fondamento della convivenza civile Frequenza alle lezioni inferiore a 100 giorni (fatta esclusione per motivi di salute) Totale disinteresse e disturbo del regolare svolgimento delle lezioni Mancato svolgimento delle consegne
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La preparazione all’Esame di Stato Dall’A.S. 1998/1999 il tradizionale “Esame di maturità” è stato sostituito dal nuovo Esame di Stato, che ha introdotto, tra le altre novità, il sistema dei crediti (v. sopra) e una serie di prove d’esame diverse da quelle tradi-zionalmente diffuse nella scuola superiore italiana. Da ciò è nata l’esigenza di programmare una specifica preparazione per gli allievi, in vista di tale fondamentale appuntamento, conclusivo del ciclo di studi superiore. Dal momento che l’Esame di Stato non costituisce un momento auto-nomo e a sé stante del percorso scolastico, ma è parte organica e inte-grante di esso (ancor più nelle attuali modalità, con la commissione for-mata dai docenti della classe), appare imprescindibile che gli studenti siano preparati, durante tutto il quinquennio e in ciascuna disciplina, con gradualità, sia a misurarsi con le tipologie di verifica introdotte dal nuovo esame di stato, scritte e orali, sia ad affrontare la dimensione della tra-sversalità di conoscenze, competenze e capacità. Le simulazioni pro-priamente dette sono invece dei momenti in cui gli studenti sperimenta-no modalità situazionali e psicologiche delle prove d’esame (tempi, estensione, ecc.) e mettono in gioco competenze e capacità già acquisite nello svolgersi del percorso scolastico precedente. Ne consegue che, mentre il momento della simulazione diviene utile soprattutto nell’ultimo anno, la preparazione alle modalità di verifica e lo svolgimen-to di percorsi pluridisciplinari devono essere ritenuti obiettivi ineludibili di ciascuna disciplina anche e soprattutto negli anni precedenti. La preparazione alle prove dell’Esame di Stato si svolge dunque nei modi che seguono: • prime e seconde prove a) Nel corso della classe quinta si effettuano un momento di verifica di-sciplinare secondo le modalità della prima prova ed un momento secon-do quelle della seconda prova d’esame. Negli anni precedenti gli studen-ti saranno comunque stati esercitati ad affrontare nelle prove curricolari singole tipologie di verifica analoghe a quelle delle prove d’esame. • terze prove b) è indispensabile che nel corso del triennio gli studenti vengano abi-tuati ad affrontare in tutte le discipline (ciascuna per suo conto) verifiche contenenti quesiti formulati secondo le tipologie proposte per l’esame.
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c) Nelle classi terze e quarte, benché non ne abbiano l’obbligo, i consigli di classe potranno programmare prove integrate pluridisciplinari, come momento di verifica di percorsi che coinvolgano più materie e che pre-suppongano una progettazione integrata, da somministrare secondo le modalità stabilite dal consiglio stesso. d) Nelle classi quinte invece le simulazioni sono obbligatorie (due nel corso dell’anno) e da attuarsi secondo le modalità previste dalla norma-tiva sull’Esame di Stato. e) Esse danno luogo a valutazione sia globale, sia delle singole materie. Il colloquio Alla luce delle esperienze degli anni passati, non sembra indispensabile la simulazione del colloquio d’esame, anche se facoltativamente ciascun consiglio di classe può decidere di effettuarne. Analogamente a quanto detto per le terze prove, è invece indispensabile che nel corso del quinquennio gli allievi siano esercitati nelle competen-ze e capacità che entrano in gioco nei colloqui d’esame: effettuazione di percorsi (anche brevi) di ricerca autonoma; breve esposizione di argo-menti con modalità diverse dall’interrogazione, come relazione orale, servendosi di supporti audiovisivi diversi, dal semplice lucido, alla pre-sentazione con PC, ecc.. E’ opportuno poi che nel corso del triennio tali esposizioni acquistino carattere pluridisciplinare. In effetti qualunque simulazione di colloquio in ogni caso non potrebbe prescindere dalla esi-stenza di percorsi svolti dagli studenti su argomenti di tal genere. Solo in presenza di questa condizione un consiglio di classe può pensare di ef-fettuare un’utile simulazione di colloquio.
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6. AREA DELLA VERIFICA, DELL’ORGANIZZAZIONE E DELLA VALUTAZIONE DEL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO
DELL’ISTITUTO
ATTIVITA’ INTEGRATIVE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Attività curriculare ed extracurriculare
L’offerta formativa della scuola è arricchita da progetti attivati in orario curriculare ed extracurriculare. Gli studenti possono partecipare a tale attività in base alle loro attitudini ed interessi.
Attraverso percorsi formativi, in ogni caso correlati ai programmi di studio, sono approfonditi temi di valore etico, civile e culturale come l’intercultura, la salute, il rispetto dell’ambiente e dei diritti umani.
I consigli di classe scelgono le tematiche da proporre, definendone, di volta in volta, obiettivi e strategie di realizzazione, tempi e risorse umane e materiali necessarie. Ne verificano la ricaduta sul curriculare suggerendo eventuali correttivi.
Il Collegio Docenti delibera su quanto di propria competenza.
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PROGETTI CURRICULARI
Progetti da realizzare nei diversi indirizzi dell’istituto
Titolo Alunni interessati
Tempi di svolgimento Docenti interessati
PROGETTO “BIBLIOTECA”
Alunni di tutte le classi
Corso annuale con due ore settimanali
Docenti diversi
EDUCAZIONE ALLA SALUTE: DIPENDE DA NOI
- A.V.I.S. - A.D.M.O.
Classe I- II- III
Classe IV- V
Quattro incontri di due ore scolastiche
Quattro incontri di due ore scolastiche
Docenti diversi di Scienze e di Lettere
Docenti diversi
CONTINUITA’ -ACCOGLIENZA
Alunni delle classi prime
Settembre-Ottobre Docenti diversi
ORIENTAMENTO Alunni di tutte le classi
Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe
Docenti diversi
IMPARA IL MUSEO Alunni di tutte le classi
Dicembre- Marzo- Aprile
Docenti diversi
EDUCAZIONE ALLA SOLIDARIETA’
Alunni di tutte le classi
Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe
Docenti diversi
AREA DI PROGETTO Classe IV Ottobre-Dicembre Docenti diversi
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PROGETTI EXTRA - CURRICULARI
Titolo Alunni interessati
Tempi di svolgimento Docenti interessati
EDUCAZIONE ALLA SALUTE: C.I.C.(Centro di informazione e consulenza)
- Relazione con l’altro sesso
- Genitori e figli, un duello vecchio come il mondo
Alunni di tutte le classi – genitori – insegnanti
Classi I- II
Classi I- II- III
Corso annuale con tempi specifici da definire nel Consiglio di Classe
Tre incontri pomeridiani
Tre incontri pomeridiani
Docenti diversi – operatore ULSS (pedagogista)
Docenti diversi- pedagogista del C.I.C.
Docenti diversi
EDUCAZIONE ALLA PAROLA E ALLA MUSICA
Tutte le classi Più incontri con musicisti e cantautori
Docente di musica
STAGES CON ENTI ESTERNI
Alunni delle quarte e delle quinte
Marzo- Aprile - Attività realizzate con aziende di produzione oppure che si occupano di sicurezza
Docenti diversi
ESPERIENZE CON ENTI ESTERNI
Alunni delle classi terze, quarte e quinte
Marzo – Aprile
Incontri e attività realizzati in case di riposo o comunità di accoglienza
Docenti diversi
SPORTELLO DIDATTICO
Tutte le classi
Ottobre – Maggio
Docenti diversi
RECUPERO PER IL SUCCESSO SCOLASTICO
Tutte le classi Dicembre-Maggio Docenti diversi
SPORTELLO DI ASCOLTO E RECUPERO
Tutte le classi Dicembre-Maggio Docenti diversi
CONOSCI L’ITALIA E L’EUROPA
Tutte le classi Marzo- Aprile. Docenti diversi
RACCOLTA DATI POST DIPLOMA
Tutti gli ex alunni del triennio precedente
Tutto l’anno scolastico Docenti diversi (per l’analisi)
Amministratore sito (per raccolta dati e gestione data base)
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Area Raccordo Scuola – Lavoro
Nell’ottica di un mondo del lavoro sempre più sfaccettato e “flessibile”, in continua evoluzione, l’Istituto Paritario Talete offre non solo i periodi di alternanza scuola-lavoro istituzionali, ma anche numerose altre occasioni di acquisire le abilità e le competenze richieste dalle nuove figure professionali, immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. In questo senso l’Area del raccordo Scuola-Lavoro si occupa sia dell’aggiornamento della didattica curricolare, sia dell’organizzazione e gestione in sinergia con diversi enti esterni all’istituto, di tirocini formativi, di apprendistato e di impiego contrattualizzato. Questi possono così estrinsecarsi:
Classi terze: stage di tipo osservativo – partecipativo. Classi quarte: stage di tipo osservativo – partecipativo. Classi quinte: stage di tipo osservativo – partecipativo.
Queste attività presentano un forte carattere di spendibilità in campo pro-fessionale offrendo la possibilità di ottenere titoli riconosciuti da tutti i paesi dell’Unione Europea.
Le attività devono consistere di almeno 400 ore complessive negli istituti tecnici e di almeno 200 ore nel Liceo (a partire, però, per questi, dal quar-to anno). Tale monte ore deve coniugarsi con le esigenze contemporanee di mobilità geografica e con l’evoluzione delle attività lavorative; da qui l’importanza della conoscenza delle lingue straniere nelle quali il nostro istituto diversifica la scelta con le opzioni relative alla seconda lingua co-munitaria (Spagnolo e Francese), per il Liceo e per l’Istituto Professionale.
Anche per soddisfare queste esigenze si tenta di agevolare l’applicazione della metodologia CLIL, pensando di istituire percorsi formativi anche per i docenti.
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LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE
Le attività di programmazione si esplicano in vari livelli:
1 Le aree disciplinari: svolgono un ruolo fondamentale nelle fasi di: Individuazione obiettivi comuni; discussione sulle tipologie delle prove di verifica; elaborazione griglie di valutazione; adozione libri di testo; individuazione fabbisogni materiali e supporti didattici;
2 Gli Assi Culturali: sono chiamati ad elaborare proposte in merito a: obiettivi trasversali; Saperi essenziali (in termini di pre-requisiti disciplinari, nuclei
fondanti delle discipline e contenuti fondamentali delle programmazioni);
tipologie di verifica e criteri di valutazione; attività di preparazione agli Esami di Stato; esigenze di formazione dei docenti; dotazioni strumentali ed organizzazione dei laboratori.
3. I Consigli di classe, che si avvalgono del contributo delle componenti genitori e alunni, elaborano ed approvano la programmazione didattica che ha le seguenti caratteristiche e finalità:
delinea il percorso formativo della classe e del singolo alunno, adeguando ad essi interventi operativi;
utilizza il contributo delle varie aree disciplinari per il raggiungimento degli obiettivi e delle finalità educative indicate dal Collegio dei Docenti;
è sottoposta sistematicamente a momenti di verifica e di valutazione dei risultati, al fine di adeguare l’azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere.
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La programmazione didattica del Consiglio di classe comprende i seguenti elementi:
Analisi situazione di ingresso ed eventuali casi particolari; Accertamento del livello di apprendimento degli alunni. Per le classi prime il Consiglio elabora prove di ingresso per
l’accertamento delle competenze e delle conoscenze degli studenti.
obiettivi trasversali del Consiglio (educativi e cognitivi ) definiti in termini di capacità e di competenza
comportamenti dei docenti nei confronti della classe metodologie e strumenti; strategie da mettere in atto per il sostegno ed il recupero; attività para ed extra-scolastiche per l’integrazione dell’offerta
formativa; eventuali unità didattiche interdisciplinari; fattori che concorrono alla verifica periodica e finale; definizione di criteri comuni per la corrispondenza fra voti, livelli di
conoscenza, competenza e capacità- abilità.
I Consigli di classe del triennio attiveranno iniziative idonee a sperimentare le nuove tipologie di verifica previste dalla normativa sui nuovi esami di stato e provvederanno ad effettuare le relative simulazioni.
Alla fine dell’anno, i Consigli di classe redigeranno una relazione conclusiva, elaborata secondo il seguente schema (per le classi intermedie, eliminare le parti concernenti l’esame di stato):
DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Obiettivi raggiunti
Contenuti disciplinari e pluridisciplinari
Attività curriculari ed extra-curriculari
Metodi di insegnamento (Tipologia di lezione, attività di
recupero, potenziamento, etc.).
Strumenti (Laboratori, tecnologie, materiali didattici, test, etc.).
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Tipologia delle verifiche svolte (Non strutturate,
semistrutturate, strutturate).
Criteri di misurazione
assoluti (rispetto ad obiettivi standard)
relativi (rispetto alla media della classe);
personali (rispetto ai livelli di partenza del singolo studente)
Indicatori adottati per la valutazione (partecipazione, impegno,
metodo di studio, interesse, etc.).
Lavoro svolto in funzione del nuovo esame di stato (in termini
sia di nuove tipologie di prove introdotte nella pratica didattica,
sia di correlazioni disciplinari, sia di simulazione di prove di
esame).
Tipologia/e di terza prova adottata/e (allegare i testi delle prove
simulate)
Valutazione complessiva del percorso didattico (anche rispetto
alla programmazione iniziale)
Casi particolari
I singoli docenti presentano il piano di lavoro annuale, dal quale si evincono:
le finalità generali gli obiettivi I contenuti I mezzi e le modalità i tempi gli strumenti e i criteri di verifica e valutazione
E’ elaborato dal docente sulla base della programmazione dipartimentale e di classe. La programmazione di pause didattiche, finalizzate al sostegno, al recupero, al consolidamento, all’approfondimento dei contenuti e delle competenze è affidata al docente, in funzione delle esigenze della classe.
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OBIETTIVI COMPORTAMENTALI DEI DOCENTI
Comunicheranno agli alunni gli obiettivi intermedi e finali di
ciascuna disciplina, i tempi e i modi di svolgimento delle unità
didattiche;
comunicheranno gli obiettivi trasversali, cognitivi e
comportamentali, stabiliti dal Consiglio di classe;
illustreranno i criteri di misurazione e di valutazione delle prove ed
i criteri di valutazione finale;
responsabilizzeranno gli alunni ad una partecipazione attiva a tutte
le proposte didattiche;
favoriranno l’autocorrezione e l’autovalutazione;
sottolineeranno ed incoraggeranno il progresso
nell’apprendimento e stimoleranno la fiducia dell’alunno nelle
proprie possibilità;
rispetteranno la specificità del modo di apprendere di ciascun
allievo, valorizzandone la carica creativa;
daranno consegne chiare e precise per ogni attività proposta;
richiederanno il rispetto di tempi e modi di lavoro e la puntualità
delle consegne;
correggeranno gli elaborati scritti, utilizzando la correzione come
efficace momento formativo;
distribuiranno i carichi settimanali in modo equilibrato;
richiederanno con fermezza il rispetto delle persone, delle cose,
degli ambienti, nonché una corretta gestione delle strutture e dei
materiali;
autorizzeranno gli alunni ad uscire dalla classe, durante le lezioni,
solo in caso di necessità e non più di “uno” alla volta;
richiederanno che gli alunni stiano in classe al momento
dell’ingresso del docente;
101
favoriranno uno scambio continuo di informazioni sui processi di
apprendimento di ogni singolo alunno.
La formazione in servizio del personale
Per la valorizzazione della professionalità del personale docente, per quest’anno scolastico si prevede di attivare percorsi di formazione e aggiornamento.
LE INIZIATIVE DELL’ISTITUTO NEL SOSTEGNO DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La presenza dei docenti di sostegno nella nostra scuola costituirà una realtà decisamente non trascurabile sia per quanto riguarda le dimensioni meramente numeriche che la delicatezza dei compiti svolti da tale figura professionale.
L’attività di sostegno verrà inserita in una pianificazione di lavoro comune, dove la programmazione dei tempi, spazi, contenuti e metodi di intervento avverrà con la partecipazione di tutti i docenti curriculari, con la collaborazione dell’equipe psico-pedagogica dell’A.S.L., con il consenso dei genitori, con la consultazione dei terapisti della riabilitazione e dei logopedisti. Verrà garantito un raccordo tra le scuole medie e l’Istituto assicurando la continuità educativa degli alunni disabili mediante vari incontri nel periodo successivo alle prescrizioni per favorire un armonico passaggio dell’allievo da un ordine di scuola all’altro.
Nei progetti stilati a favore dei soggetti diversamente abili verrà privilegiata, in primo luogo, l’area socio-affettiva e relazionale al fine di garantire il conseguimento dell’integrazione nel gruppo classe, l’autonomia personale e sociale, la crescita psicologica ed intellettuale degli allievi, La vita scolastica, familiare e sociale richiede, infatti, quotidianamente l’esercizio e l’affinamento di varie competenze
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relazionali al fine di migliorare il rapporto della persona con l’ambiente che lo circonda. A tal proposito verrà redatto per ogni ragazzo diversamente abile, in rapporto alle abilità e alle necessità di ciascun soggetto, un progetto “Autonomia” che, parte integrante del Piano Educativo Individualizzato, tende a rendere il discente capace di “vivere” attivamente nell’ambiente in cui opera. Verrà, così, favorita la conoscenza degli spazi scolastici, dei laboratori, della palestra, della biblioteca; verrà più volte effettuato il percorso casa-scuola al fine di migliorare l’orientamento e le abilità pedonali del ragazzo, verranno utilizzati i servizi della comunità (uffici, negozi, bar, mezzi pubblici),verrà proposto l’uso corretto del denaro, del telefono, dell’orologio. Verrà, quindi, elaborato un piano educativo individualizzato organico, capace di raccordare gli obiettivi educativi al livello di maturazione posseduto, progetto che, in concreto, favorirà l’integrazione del ragazzo disabile nel “sociale”. L’integrazione diverrà, così, un progetto di vivere come potenziamento di conoscenze e sarà, al contempo, un riconoscimento ed una valorizzazione di identità spesso poco accettate.
Le strategie didattiche, poi, mireranno ad agevolare l’ingresso dei ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro. Oltre allo studio tradizionale delle varie discipline e alla partecipazione del ragazzo disabile alle attività integrative ed ai progetti previsti nel P.O.F., verrà proposto un percorso semplificato con l’ausilio di personal computer e di programmi specializzati. L’organizzazione del lavoro verrà strutturata essenzialmente in attività differenziate e semplificate all’interno del gruppo-classe dove verrà garantita la partecipazione del ragazzo alla vita scolastica assumendo un atteggiamento gratificante e favorendo lo sviluppo di interazioni positive con i compagni.
Negli ultimi anni del percorso scolastico, mediante accordi con le altre agenzie formative e con l’ente locale, si definiranno le modalità individualmente più opportune per la formazione professionale degli allievi.
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IL NUOVO OBBLIGO D’ISTRUZIONE
Dal 1^ settembre 2007, con sperimentazione biennale 2007/08 e 2008/09, è entrato in vigore l’elevamento dell’obbligo di istruzione a 10 anni (art. 1 legge 296/06). Con tale innovazione, l’Italia punta all’Europa, facendo proprie le competenze chiave per l’apprendimento permanente indicati dall’UE il 18 dicembre 2006.
L’elevamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni intende
favorire il pieno sviluppo della persona nella costruzione di sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale;
contrastare il persistente problema della dispersione scolastica e formativa.
Con particolare riferimento a questa seconda finalità, va detto che non a caso resta immutato l’obbligo formativo e quindi il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione fino a 18 anni di età (con il proseguimento degli studi, la qualifica professionale, l’apprendistato o i percorsi integrati).
Lo specifico elevamento dell’obbligo scolastico fino al 16^ anno di età costituisce, in ogni caso, uno strumento in più per un maggiore impegno ad educare, e non solo ad istruire, i giovani. Ciò significa che viene individuata quale priorità generale l’integrazione dei saperi disciplinari con il raggiungimento di precise e certificabili competenze:
i saperi, come competenze-chiave irrinunciabili
le competenze, come condizione di un “saper fare” flessibilmente modulato sull’evoluzione sociale e produttiva.
Le scuole, in quanto naturale fulcro del sistema, hanno anche l’importante compito della certificazione delle competenze “integrate” sulla base di:
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a) otto competenze-chiave di cittadinanza, che gli studenti devono saper acquisire e sapere, nel quadro europeo, in quanto necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione;
b) quattro assi culturali strategici : dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale. Essi costituiscono “il tessuto” per la costruzione di percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle citate competenze-chiave, necessarie a preparare i giovani alla vita adulta e a fornire il substrato per un processo di apprendimento permanente, anche ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro.
Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria
Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione(formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro.
Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti.
Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi mediante diversi supporti; rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti.
Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento
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comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri.
Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità.
Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.
Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica.
Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
I quattro assi culturali
Ciascun asse è articolato in competenze-base (di cui ora si dirà) a loro volta mirate su corrispondenti abilità/capacità e conoscenze.
1. Asse dei linguaggi
L’obiettivo di tale asse è quello di fare acquisire allo studente:
la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale;
la conoscenza di almeno una lingua straniera
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la conoscenza e la fruizione consapevole di molteplici forme espressive non verbali;
un adeguato utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Padronanza della lingua italiana:
Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo; Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi
comunicativi.
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi.
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario.
Utilizzare e produrre testi multimediali.
2. Asse matematico
Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione di abilità necessarie ad applicare i principi e processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle, argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione.
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Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica.
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni.
Individuare le strategie appropriate per la soluzione dei problemi. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e
ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico.
3. Asse scientifico-tecnologico
Finalità di tale asse è quella di rendere gli alunni consapevoli dei legami tra scienze e tecnologie, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale con i modelli di sviluppo e con la salvaguardia dell’ambiente, nonché della corrispondenza della tecnologia a problemi concreti con soluzioni appropriate.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale ed artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità.
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza.
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate.
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4. Asse storico-sociale
Le competenze relative all’area storica mirano a far acquisire la capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione locale, nazionale, europea e mondiale e di collocarli secondo le coordinate spazio-temporali, cogliendo nel passato le radici del presente.
Sul piano formativo, esse sono volte alla partecipazione responsabile del soggetto, come persona e cittadino, alla vita sociale per ampliare i suoi orizzonti culturali nella difesa dell’identità personale e nella comprensione dei valori dell’inclusione e dell’integrazione.
Sotto il profilo sociale, si mira a potenziare nei giovani lo spirito di intraprendenza e imprenditorialità attraverso la conoscenza del tessuto economico e sociale del territorio, delle regole del mercato del lavoro, delle possibilità di mobilità.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
Il regolamento sull’obbligo di istruzione impegna le scuole, soprattutto i docenti, a utilizzare metodologie e modelli innovativi nell’organizzazione della didattica e l’integrazione degli assi culturali può rappresentare uno strumento per l’innovazione metodologica e didattica.
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Le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine della istruzione obbligatoria sono il risultato, all’interno di un unico processo di insegnamento/apprendimento, da conseguire attraverso la reciproca integrazione e interdipendenza tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali.
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LE PAROLE CHIAVE DEGLI ASSI
ASSE DEI LINGUAGGI
padroneggiare leggere, comprendere, interpreta-re, produrre, utilizzare
ASSE MATEMATICO
utilizzare, confrontare, analizzare, individuare, interpretare
ASSE SC-TEC
osservare, descrivere, analizzare, riconoscere, essere consapevoli
ASSE STOR-SOC
comprendere, confronta-re, collocare, riconosce-re
Integrazione fra le competenze
Imparare ad imparare,
comunicare, individua-
re collegamenti, parte-
cipare, acquisire
l’informazione, proget-
tare, agire in modo au-
tonomo
Imparare ad imparare, risolvere problemi, progettare, acqui-sire l’informazione, in-dividuare collegamenti, comunicare
Acquisire l’informazione
Comunicare
Individuare collegamenti
are ad imparare, pro-gettare, risolvere problemi, individuare collegamenti, comuni-care
Imparare, collaborare, agire, comunicare, indi-viduare, acquisire
Imparare ad imparare
Comunicare
Individuare collegamenti
Partecipare
Acquisire l’informazione
Progettare
Agire in modo autonomo
Imparare ad imparare
Risolvere i problemi
Progettare
Acquisire l’informazione
Comunicare
Individuare collegamenti
Imparare ad imparare
Progettare
Acquisire l’informazione
Comunicare
Risolvere i problemi
Individuare i collegamenti
Imparare ad imparare
Progettare
Acquisire l’informazione
Comunicare
Risolvere i problemi
Individuare i collegamenti
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PIANO DELLE ATTIVITA’ DI SOSTEGNO E RECUPERO AA.SS.:
2015/16 – 2016/17 – 2017/18
L’emanazione delle recenti disposizioni normative concernenti il saldo del debito formativo (DM 80/07 e OM 92/07) richiede una rivisitazione delle strategie adottate per il sostegno e il recupero ed un ripensamento “culturale” sulle metodologie didattiche. In particolare l’OM 92/07 sottolinea la centralità della valutazione nel processo di acquisizione delle competenze e ricorda che le strategie di recupero fanno comunque parte della didattica ordinaria.
Le indicazioni ministeriali prevedono l’adozione di un piano di attività, da inserire nel PTOF, con l’obiettivo primario di prevenire gli insuccessi e di potenziare gli apprendimenti.
Nell’organizzazione dell’attività di sostegno e di recupero può essere adottata una articolazione diversa da quella per classe, che tenga conto degli obiettivi formativi che devono essere raggiunti dagli studenti. Le lezioni prevederanno soluzioni flessibili e differenziate nella composizione delle classi per far fronte sia alle necessità di sostegno e recupero che a quelle di valorizzazione e di incremento delle eccellenze. Sulla base di queste modalità organizzative, le azioni in cui si articolerà l’attività di recupero scolastico dovranno avere una durata non inferiore a 15/10 ore, non comprensive di quelle utilizzate per gli interventi didattici. Nel mese di Febbraio è previsto un periodo di recupero in itinere rivolto in particolare agli alunni che hanno evidenziato carenze nell’apprendimento al termine del primo quadrimestre. Ulteriori corsi di recupero saranno attivati per quegli alunni per i quali lo scrutinio finale è sospeso per la presenza di carenze colmabili con interventi nel periodo giugno-agosto. Di dette iniziative è data comunicazione alle famiglie, con l’indicazione che, a meno di rinuncia scritta da parte dei genitori, la frequenza è obbligatoria e gli alunni, in uscita dai corsi, saranno sottoposti ad accertamento circa il conseguimento degli obiettivi; la relativa documentazione sarà trasmessa al Consiglio di classe per la continuazione dello scrutinio finale dell’alunno. A questa attività consueta si accompagnerà l’attività
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particolare messa in campo con l’istituzione dello Sportello di Ascolto e Recupero.
CALENDARIO
PRIMO QUADRIMESTRE (SETTEMBRE 2015 – GENNAIO 2016)
Settembre- Ottobre: rivisitazione conoscenze - eventuale recupero (I fase)
Eventuale recupero cognitivo e metodologico ( I fase)
Inizio novembre 2015 : valutazione infra-quadrimestrale
Dal 9 al 21 Dicembre 2015: attività di recupero in orario curriculare e/o extra-curriculare destinate a tutti gli studenti, con l’utilizzo di tutoraggio “interno” (tra studenti di diverso livello)
SECONDO QUADRIMESTRE (FEBBRAIO-GIUGNO 2016)
Dal 4 al 13 Febbraio 2016: attività di recupero cognitivo, metodologico e motivazionale in orario curriculare destinate a tutti gli studenti, con l’utilizzo di tutoraggio “interno” (tra studenti di diverso livello) In base all’istituzione di uno Sportello di Ascolto e di Recupero. Metà febbraio 2016: consegna ai genitori della pagella quadrimestrale e di una scheda con l’indicazione delle necessità di recupero. Dal 15 Febbraio al 29 Aprile 2016: corsi di recupero in orario extra curriculare per gli alunni con gravi insufficienze (classi aperte; gruppi di alunni divisi per disciplina) Alla fine dei corsi: prove di verifica Metà aprile 2016: valutazione infra-quadrimestrale; (comprendente gli esiti degli interventi di recupero). Per tutto il secondo quadrimestre (compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili): attivazione di uno sportello didattico tradizionale per il sostegno didattico e il recupero.
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N.B.: ogni docente, nell’ambito della programmazione individuale, inserirà momenti di verifica formativa di recupero in itinere, da verbalizzare opportunamente sui registri di classe e personale.
DOPO GLI SCRUTINI FINALI
Fascia iniziale della seconda decade di giugno: comunicazione ai genitori relativa agli alunni non ammessi o con sospensione del giudizio di una scheda contenente la motivazione della non ammissione o il programma di recupero necessario. Dal 15 Giugno al 15 Luglio: corsi di recupero per gli alunni per i quali è stato sospeso il giudizio di ammissione (classi aperte; gruppi di alunni divisi per disciplina) Dal 26 al 31 Agosto: prove di verifica per deliberare sull’ammissione alla classe successiva (a cura dei consigli di classe con la stessa composizione delle sedute di scrutino di giugno). MODALITA’ DI VERIFICA
Per le prove di verifica del recupero delle carenze, sia in corso d’anno che a settembre, saranno utilizzate tipologie dello stesso tipo di quelle previste in occasione della terza prova dell’esame di stato.
Nel corso dell’anno scolastico gli alunni possono utilizzare lo sportello di consulenza didattica e il recupero per il successo scolastico Come funziona I docenti della classe orientano l’alunno; il responsabile dello sportello assegna l’ora di recupero individuando il primo docente utilmente inserito nella graduatoria interna di disponibilità, nel rispetto di una equa ripartizione del monte-ore tra i docenti che hanno dichiarato la propria disponibilità ad effettuare interventi di sostegno. La lezione si svolge in orario extrascolastico e può essere rivolta ad un massimo di quattro alunni che presentino le medesime lacune.
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A cosa serve Mira a favorire il recupero di lacune nell’apprendimento, intervenendo tempestivamente e con insegnamenti individualizzati. A valorizzare le attività di eccellenza La scuola pone in atto iniziative finalizzate all’apprendimento disciplinare e all’acquisizione di competenze aggiuntive per gli alunni meritevoli che intendano farne richiesta: Corsi di preparazione per l’accesso alle facoltà universitarie Corsi di approfondimento di contenuti disciplinari Partecipazione a concorsi culturali nazionali
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Calendario scolastico e piano di attività A.S. 2015/2016
SCANSIONE TEMPORALE IN QUADRIMESTRI
I QUADRIMESTRE
INIZIO LEZIONI 14 SETTEMBRE - FINE QUADRIMESTRE 30 GENNAIO SCRUTINI PRIMO QUADRIMESTRE 1-6 FEBBRAIO DAL 14 AL 30 SETTEMBRE 2015 ATTIVITA’ DI INIZIO ANNO CON ACCOGLIENZA, PROVE DI INGRESSO. RECUPERO IN ITINERE E PROVE PER LA VERIFICA DEL RECUPERO: NELLA PRIMA DECADE DI OTTOBRE, DALL’1 al 10 OTTOBRE (PRIMA FASE) DAL 10 AL 21 DICEMBRE (SECONDA FASE) PROVE DI RI-ORIENTAMENTO PER PROBABILI NUOVE SCELTE A LIVELLO DI ISTITUTO* ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI STATO (PER TUTTE LE QUINTE).
II QUADRIMESTRE
INIZIO LEZIONI: 1° FEBBRAIO, FINE LEZIONI: 8 GIUGNO 2016 SCRUTINI FINALI DAL 9 AL 14 GIUGNO 2016 RECUPERO IN ORARIO EXTRA CURRICULARE DAL 14 DICEMBRE 2015 AL 29 APRILE 2016. ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE AGLI ESAMI DI STATO (PER TUTTE LE QUINTE) MARZO 2016 (PROVA DI ITALIANO) MARZO 2016 (SECONDA PROVA) MARZO 2016 (TERZA PROVA) Altre simulazioni di prove di esame nel mese di maggio a discrezione dei consigli di classe.
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* L’innalzamento dell’obbligo scolastico ha introdotto la possibilità di ri-
orientamento per gli studenti che frequentano il primo anno di scuola su-
periore al fine di consentirgli una collocazione formativa più congeniale
per limitare la dispersione scolastica. L'istituto “Talete” di Acerra si impe-
gna a predisporre dei meccanismi di facilitazione del passaggio ad altro
indirizzo e/o istituto (progetto "Passerelle"). Questo passaggio deve esse-
re guidato e facilitato il più possibile dalle scuole di provenienza o di suc-
cessiva destinazione distinguendo le diverse possibilità.
RIUNIONI PER AREE DISCIPLINARI E PER DIPARTIMENTI
DAL 7 AL 14 SETTEMBRE (programmazione attività)
META’ FEBBRAIO (verifica di metà anno)
META’ MAGGIO (verifica finale, adozione libri di testo)
CALENDARIO CONSIGLI DI CLASSE DAL 7 AL 12 SETTEMBRE (Attività inizio anno)
metà OTTOBRE (Programmazione didattica, verifica recupero)
fine NOVEMBRE (Verifica infraquadrimestrale)
inizio FEBBRAIO (Scrutini) metà APRILE (Verifica infraquadrimestrale)
7, 9, 10 e 11 MAGGIO (Adozione libri di testo)
DAL 9 AL 14 GIUGNO (Scrutini finali)
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
FINE OTTOBRE
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Elezione dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe e nel C.I.
Prima delle operazioni elettorali: assemblea con i genitori con la partecipazione di due - tre docenti per classe
PRIMA DECADE DI DICEMBRE
Incontri Scuola-Famiglia di metà quadrimestre (biennio-triennio)
SECONDA DECADE DI FEBBRAIO
Incontri Scuola-Famiglia per illustrare i risultati degli scrutini quadrimestrali
META’ APRILE
Incontri Scuola -Famiglia di metà quadrimestre (biennio-triennio)
Durante tutto l’anno scolastico:
Disponibilità dei docenti ad incontrare singolarmente i genitori su appuntamento richiesto ed accordato in data e orario stabiliti dal docente. Convocazione dei genitori a cura dei Coordinatori di classe in caso di necessità.
Le date proposte possono subire variazioni che vengono tempestivamente comunicate. I contenuti per le riunioni e i tempi di attuazione saranno esplicitati e completati volta per volta dall’ ordine del giorno
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FUNZIONI STRUMENTALI AL POF
Area I
Gestione del piano dell’offerta formativa Coordinamento delle attività del Piano Coordinamento progettazione
curricolare Valutazione delle attività del Piano
Prof. ssa
Sabbatino Concetta
Area II
Sostegno al lavoro dei docenti Produzione di materiali didattici Supporto all'attività di programmazione
didattica e cura della relativa documentazione
Analisi dei bisogni formativi dei docenti
Prof. ssa
Cavaliere Anna Paola
Area III Interventi e servizi per studenti Coordinamento attività
extracurricolari Coordinamento e gestione della
attività di continuità e tutoraggio
Coordinamento delle attività di compensazione integrazione e recupero
Prof. ssa Marino Maria
Area IV
Orientamento
Orientamento in entrata; rapporti con le scuole medie del territorio
Orientamento in uscita: rapporti con Università, Ordini professionali, Esercito e Forze di Polizia, con Camere di Commercio
Progettazione e diffusione di iniziative di didattica orientativa.
Prof. ssa
Giordano Tania
Prof. Cavaliere Mauro
Area V
Realizzazione di progetti formativi d’intesa
con enti ed istituzioni esterni alla Scuola
Rapporti con enti pubblici o Aziende anche per la realizzazione di stage for-mativi
Attività di scuola- lavoro
Prof. ssa Santoro Concetta Simona
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DIPARTIMENTI
I dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un’articolazione flessibile. Le tipologie di attività che i dipartimenti possono svolgere sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. I docenti hanno individuato tre dipartimenti disciplinari all’interno dei quali si ritrovano docenti di discipline affini o con finalità comuni.
1) Area linguistico-letteraria:
Materie letterarie biennio
Materie letterarie triennio Lingue straniere
Arte e Territorio
Coordinatori:
Prof. ssa Sodano Antonietta
Prof./Prof. ssa
2) Area scientifico- matematica: Matematica- Complementi di
matematica Scienze integrate
(Sc. terra-biologia) Scienze integrate (Fisica ) Scienze integrate(Chimica) Tecnologie Informatiche Scienze motorie e sportive
Coordinatori :
Prof./Prof. ssa
Prof. ssa Rea Simona
Prof. Piccolo Vincenzo
Prof. ssa Giordano Michela
Prof. ssa De Rosa Pasqualina
Prof. ssa Galasso Maria
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3) Area Tecnico-professionale: Psicologia
Coordinatore: Prof. ssa Esposito Vincenza
Note per eventuali sostituzioni:
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ORGANIGRAMMA 2015 / 2016
DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. Pompei Giosafat
COLLABORATORI DELLA PRESIDENZA E COMPONENTI DELL’UNITÀ DI VALUTAZIONE
Prof. ssa Cavaliere Anna Paola Prof. ssa Sabbatino Concetta
RESPONSABILI DEI LABORATORI
Prof. ssa Giordano Michela Prof. Iacobbe Giovanni
COMMISSIONE ELETTORALE Proff. Galasso Maria – Segr. Battaglia Deborah
COMMISSIONE “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”
Proff. Fioccola Giacomo – Giordano Tania -
COMMISSIONE “ORIENTAMENTO”
Proff. Giordano Tania – Cavaliere Mauro
COMMISSIONE “BIBLIOTECA”
Proff. Marino Maria – Golino Angela
COMMISSIONE “P.O.F” Proff. Cavaliere Anna Paola – Cavaliere Mauro- Sabbatino Concetta – Sodano Antonietta
RESPONSABILE DEL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
Prof. Galeota Fiore Natale
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Spazi laboratoriali e aule speciali La scuola dispone di:
Area laboratoriale Linguistico – Aula Informatica
Area laboratoriale di Elettronica e di Elettrotecnica
Area laboratoriale di Fisica e Chimica
Area laboratoriale di Scienze
Area laboratoriale di Attività Pratiche
L’ORGANIZZAZIONE DELLE VISITE GUIDATE O DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE
Le AGENZIE delle autolinee e il Trenitalia, Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane, hanno individuato una serie di criteri legati alla tempistica e all’organizzazione dei viaggi d’istruzione e delle visite guidate, a cui ciascun consiglio di classe dovrebbe attenersi per programmare questo importante momento formativo e di integrazione dell’offerta didattica curriculare.
Si suggerisce di orientarsi nelle scelte delle località, verso percorsi che segnino una novità rispetto al passato, privilegiando un alto interesse ARTISTICO – CULTURALE - SCIENTIFICO e che possa essere realmente FORMATIVO/INFORMATIVO per i nostri alunni.
Per cui:
Ogni consiglio di classe, che volesse programmare uscite didattiche o viaggi d’istruzione, dovrà presentare una proposta scritta, con le motivazioni didattiche per la scelta del percorso o dell’itinerario, illustrandone l’effettiva e positiva ricaduta sul percorso didattico/formativo della classe.
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Tale relazione, a firma del Coordinatore di classe, che ne assume la responsabilità, dovrà essere controfirmata dai docenti del Consiglio con particolare indicazione dei docenti accompagnatori che si impegnano a seguirne la preparazione didattica della visita o viaggio d’istruzione. Gli accompagnatori dovranno essere in ragione di almeno uno ogni 15 allievi partecipanti.
Allo scopo di preparare ciascun momento didattico esterno è
opportuno, che la classe venga avviata alla conoscenza dei luoghi meta del viaggio in un’azione di responsabilizzazione personale o di gruppo mediante la stesura di una relazione.
All’uopo può essere predisposta un’opportuna commissione che valuti le proposte sotto il profilo della fattibilità e della validità didattica e ne deliberi il passaggio alla fase organizzativa.
Pubblicato il calendario delle visite, ciascun C.C. (nello specifico i docenti accompagnatori indicati dai C.C.) in piena autonomia temporale, avvierà l’azione di documentazione e ricerca sui percorsi proposti.
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CRITERI DI VALUTAZIONE DEL P. T.O.F.
STRUMENTI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI
DEL P.T.O.F.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL P.T.O.F.
N° Problemi affrontati Risultati attesi
1 Analisi dei bisogni Innalzamento successo formativo
2 Continuità e Accoglienza Inserimento armonico nel nuovo contesto scolastico
3 Orientamento Sapere individuare le proprie capacità
4 Ampliamento offerta formativa
Fornire più ampi strumenti operativi utilizzabili per le maggiori esigenze culturali degli allievi
5 Uso tempo libero La scuola trasformata in luogo di aggregazione
6 Frattura scuola- mondo del lavoro
Maggiore collegamento scuola-mondo del lavoro
7 Difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro
Maggiore rispondenza dei curricula alle attese del mondo del lavoro
8 Prosecuzione degli studi Scelte meditate 9 Violazione delle regole Rispetto delle regole
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Indicatori di tenuta del successo
Ambito comportamentale - Ambito delle conoscenze - Ambito orientamento
N°
1 Assiduità, frequenza Arricchimento culturale - Successo scolastico
2 Partecipazione attività integrative extracurriculari
Recupero svantaggio scolastico Scelta attività motivata
3 Partecipazione attività volte al miglioramento dell’istituzione scolastica
Miglioramento metodo di lavoro Inserimento nel mondo del lavoro
Strumenti di rilevazione
Prove d’ingresso, in itinere e in uscita.
Ricerche. Esercitazioni. Conferenze.
Produzione di materiale didattico.
Spettacoli teatrali.
Attività sportive.
Mostre.
Stage.
Visite guidate.
Viaggi d’istruzione.
Relazioni dei docenti e degli alunni.
Monitoraggi su rete.
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STRUMENTI E MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI DEL P.T.O.F.
L’Istituto valuterà :
- l’efficacia del prodotto (Alunni)
- l’efficienza del processo (Offerta formativa)
Efficacia del prodotto :
indicatori relativi ai valori (area emotiva, affettiva, relazionale)
indicatori relativi alle conoscenze, alle competenze e alle abilità (area operativo-cognitiva)
per verificare:
- la capacità di analisi della domanda (lettura del territorio)
- la capacità di produzione della risposta (offerta formativa)
- la soddisfazione degli utenti
- i risultati ottenuti
- l’interesse del territorio
somministrazione di test alla fine del primo e del secondo quadrimestre.
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Efficienza del processo :
indicatori relativi alla qualità delle strutture e delle attrezzature didattiche
indicatori relativi alle attività d’insegnamento, alla gestione dell’Istituto, all’efficienza dei servizi amministrativi
indicatori relativi ai rapporti con le altre Scuole e con le Istituzioni.
per verificare :
le risorse umane
le risorse professionali
le risorse strutturali
le risorse finanziarie
le risorse relazionali
Somministrazione di questionari ad alunni, genitori, docenti
Per la misurazione sarà utilizzata una scala di tre valori: basso, medio, alto
Saranno adottati indicatori di :
pertinenza (aspetti essenziali)
utilità (miglioramento della Scuola)
scientificità (dati e informazioni sicure e affidabili)
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Il PTOF, negli strumenti e nelle modalità di valutazione della propria efficacia, non può prescindere dal Regolamento della Valutazione così come stabilito dal D.P.R. n° 122 del 22/06/2009. Più precisamente il POF, con l’approvazione dei Consigli di Classe, del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto, fa propria la disposizione legislativa relativa al Regolamento applicativo del limite delle assenze contenuto nel D.P.R. su richiamato, con attenzione allo specifico art. 14 comma 7.
Il D.P.R. 122/2009 (Regolamento della Valutazione) all’art. 14 c. 7 dispone
che a decorrere dall’anno scolastico di entrata in vigore della riforma del-
la scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell’anno scola-
stico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso, nella valutazione
finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti
dell’orario annuale di lezione, le istituzioni scolastiche possono stabilire,
per casi eccezionali, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite.
Tali deroghe sono previste per assenze documentate e continuative, a
condizione che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del Consiglio di
Classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo
delle deroghe, riconosciute ai sensi del comma 7 dell’art. 14, comporta
l’esclusione dallo scrutinio finale e dall’esame finale (Esame di Stato).
Per orario annuale si intende un monte ore pari al numero di ore di lezio-
ne settimanale previsto dal piano di studi della classe moltiplicato per il
numero di settimane di scuola che viene fissato pari a trentatré settima-
ne.
Tutte le assenze, incluse le entrate e le uscite fuori orario vengono anno-
tate dal docente sul registro di classe e sul registro personale e sono
sommate a fine anno.
Il numero di ore totali di assenze effettuate dallo studente nell’anno sco-
lastico sarà quindi raffrontato all’orario complessivo annuale delle lezioni,
tale esito deve collocarsi nel limite del 25%.
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Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo
delle deroghe, riconosciuta ai sensi dell’art. 7 (riportato di seguito) com-
porta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all’Esame di
Stato.
Per ciò che riguarda le attività extrascolastiche si precisa: le ore di attività
didattica extrascolastica, svolte in orario curricolare (uscite didattiche,
viaggi di istruzione, alternanza scuola lavoro e stage) vanno regolarmente
riportate nel registro di classe, con relativa annotazione degli assenti, a
cura del docente di riferimento.
Per quanto attiene ad eventuali bonus si precisa: le ore svolte in progetti
RAS o in stage in maniera aggiuntiva rispetto alle ore di lezione curricola-
re, debitamente certificate dal docente referente, costituiscono un bonus
per lo studente da portare in riduzione dalle assenze legate alle materie
di riferimento. Il bonus si usa in caso di necessità e non incide, quindi, su
altri indicatori di valutazione.
Art. 7 – tipologie di assenze ammesse alla deroga
La deroga è prevista per assenze debitamente documentate, a condizione
che tali assenze non raggiungano una percentuale tale da pregiudicare, a
giudizio del Consiglio di Classe, la possibilità di procedere alla valutazione
degli alunni interessati.
Allo scopo di garantire una uniformità di base tra i diversi consigli di clas-
se, si indica tale percentuale nell’ordine del 50%, raggiunta o superata ta-
le percentuale sarà prerogativa del Consiglio di Classe valutare se ammet-
tere o non ammettere a valutazione.
Tale decisione dovrà essere, in ogni caso, ben documentata e motivata.
Tenuto conto dei suggerimenti della C. M. n° 20 del 4/03/2011, le tipolo-
gie di assenza ammesse alla deroga riguardano:
assenze continuative per gravi motivi di salute
130
assenze per sottoporsi a terapie e/o cure programmate per patolo-
gie cliniche o per fisioterapie
assenze per sottoporsi a donazioni di sangue
assenze per partecipare ad attività sportive e agonistiche di rilievo,
organizzate da federazioni e riconosciute dal CONI, senza alcuna di-
stinzione tra le varie discipline sportive
assenze motivate dall’adesione a confessioni religiose per le quali
esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di
riposo
assenze per gravissimi problemi di famiglia (come ad esempio prov-
vedimenti dell’autorità giudiziaria, attivazione di separazione dei
genitori in coincidenza con l’assenza; gravi patologie dei componenti
del nucleo familiare entro il secondo grado)
assenze dovute a impedimenti lavorativi (solo in caso di studenti la-
voratori).
Tutte le motivazioni devono essere preventivamente, o, comunque, tem-
pestivamente documentate.
Al di fuori delle suddette deroghe qualsiasi altra assenza effettuata duran-
te l’anno scolastico verrà conteggiata ai fini dell’inclusione o esclusione
nello scrutinio finale con approvazione del Consiglio di Classe.
131
7. FABBISOGNO DI ORGANICO
La scuola dell’autonomia e della flessibilità comporterà, automaticamen-
te, una variazione del fabbisogno di personale rispetto alle necessità at-
tuali, sia nel numero e sia nella forma di reclutamento.
Ciò è imputabile, ovviamente, alle diverse esigenze sorte nel soddisfaci-
mento del curricolo obbligatorio e dell’ampliamento dell’offerta formati-
va; si pensi, ad esempio, alla valorizzazione e al potenziamento delle
competenze linguistiche, al Piano Nazionale per la Scuola Digitale (PNSD),
alle maggiori esigenze nate dalle priorità e dai traguardi del Piano di Mi-
glioramento, al maggiore impegno nell’Alternanza Scuola Lavoro, alla
possibilità di lavorare su classi aperte o su gruppi di livello, etc…
A fronte di tante novità è difficile, se non impossibile, prevedere, allo sta-
to attuale, con le scadenze immediate per redigere il PTOF, il dimensio-
namento dell’organico sia docente che ATA.
Non si ritiene, pertanto, di potere ancora indicare il fabbisogno di posti
comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia e del potenziamento
dell’offerta formativa, in attesa che vengano emanate indicazioni operati-
ve unitarie e linee di indirizzo dalla Direzione Generale e dall’Ufficio Sco-
lastico Regionale.
Resta inteso, però, che la scuola può fare affidamento, anche per attività
extracurricolari e tendenti a soddisfare pienamente il curricolo, su un nu-
cleo storico di insegnanti che esercitano la loro attività nell’Istituto da di-
versi anni e che, conoscendo bene le dinamiche educative-formative e le
caratteristiche particolari della nostra platea scolastica, possono essere di
valido supporto anche nella formazione pratica e nel tutoraggio dei do-
centi più giovani; anche se questi appartengono a fasce di potenziamento
che prima o poi dovranno fondersi con le fasce ordinarie.
132
Il problema dell’organico nel nostro Istituto presenta, inoltre, una ulterio-
re sfaccettatura o criticità, in quanto più docenti migrano spesso verso le
scuole statali. Anche per questa ragione diventa difficile, al momento, de-
finire bene il fabbisogno di organico per la gestione dell’autonomia e del
potenziamento.
133
8. PROGRAMMAZIONE DI ATTIVITÀ FORMATIVE
RIVOLTE AL PERSONALE
Riferendosi sempre alle linee d’azione, già invocate nel paragrafo prece-
dente, si può cominciare a pensare a programmare attività formative per i
docenti che vadano dalle competenze digitali (per l’innovazione didattica
e metodologica), da quelle linguistiche, da quelle per le attività scuola- la-
voro e per l’imprenditorialità, a quelle che riguardano l’inclusione, le di-
sabilità, l’integrazione, le competenze di cittadinanza globale, il rafforza-
mento delle competenze di base (sia nel potenziamento della lettura e
della comprensione e sia nelle connessioni logico-matematiche), la sicu-
rezza.
Le azioni formative da effettuare, sicuramente in modo differenziato, do-
vrebbero rivolgersi ad una ampia platea; si pensi, infatti, ai gruppi di mi-
glioramento, ai facilitatori digitali, ai docenti impegnati nelle innovazioni
curricolari, extracurricolari, nella sicurezza, etc…, oltre che nelle azioni de-
liberate nel Collegio Docenti e appartenenti al P.T.O.F.
Si resta, in ogni caso, in attesa, come fonte ispirativa, del Piano nazionale
di formazione per i dettagli.
134
9. FABBISOGNO DI ATTREZZATURE
La Information and Communications Technology ha imposto dei forti im-
pulsi all’ammodernamento delle attrezzature laboratoriali e non delle
scuole in generale. In più il recente Piano Nazionale per la Scuola Digitale
ha poi forzato, ancora la necessità di nuovi ausili alla didattica.
Si pensi alle ormai obsolete Lavagne Interattive Multimediali e, invece, a
quelle di recente costruzione, ai microcontrollori programmabili nei labo-
ratori di elettronica, elettrotecnica, informatica e di telecomunicazioni (ad
esempio la tecnologia ARDUINO e gli strumenti di misura virtuali), etc…
Accogliendo l’invito della L. 107/2015 di passare da una visione statica ad
una visione dinamica nell’analisi dei fabbisogni per il medio e lungo pe-
riodo, la scuola si muoverà destinando alle nuove esigenze le risorse e le
progettualità disponibili.
Queste ultime, correlandosi con quelle di altre scuole, possono costituire
attraverso la promozione di specifici accordi e la formazione di reti, un
forte potenziamento dell’offerta formativa.
Il Coordinatore Didattico Il Referente del Collegio Docenti
Il Rappresentante Legale
135
CALENDARIO SCOLASTICO REGIONALE
A completamento del P.O.F. segue il Calendario Scolastico Regionale a.s. 2015/2016.
Le lezioni hanno inizio il 14 Settembre 2015 e si concludono l’8 Giugno 2016, per un totale previsto di n. 208 giorni di lezione.
Sono stabilite le seguenti sospensioni per le festività nazionali fissate dalla normativa statale:
o tutte le domeniche
o il 1° Novembre, festa di tutti i Santi
o l’8 Dicembre, festa dell’Immacolata Concezione
o il 25 Dicembre, festa del Natale
o il 26 Dicembre, festa di santo Stefano
o il 1° Gennaio, festa di Capodanno
o il 6 Gennaio, festa dell’Epifania
o il 27 Marzo, festa della Pasqua
o il 28 Marzo, festa della Pasquetta
o il 25 Aprile, festa della Liberazione
o il 1° Maggio, festa dei Lavoratori
o il 29 Maggio, festa di San Cuono, santo patrono di Acerra
o il 2 Giugno, festa della Repubblica
ed inoltre, le seguenti sospensioni:
o il 2 Novembre, Commemorazione dei defunti
o dal 22 Dicembre 2015 al 6 Gennaio 2016: vacanze natalizie
o l’8 Febbraio, ponte di Carnevale
o il 9 Febbraio, martedì grasso ultimo giorno di Carnevale
o dal 24 al 29 Marzo, vacanze pasquali
o il 26 Aprile ponte della Liberazione
Sono inoltre confermate le seguenti giornate per le celebrazioni relative:
o il 27 Gennaio, vittime dell’olocausto
o il 10 Febbraio, vittime massacro delle foibe
o il 19 Marzo, giornata della legalità
L’Istituto, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, può disporre gli opportuni adattamenti del calendario scolastico d’istituto.
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APERTURA ISTITUTO
Dal lunedì al sabato h. 8,00 - h. 21,00
ORARIO UFFICIO SEGRETERIA ALUNNI
Tutti i giorni dalle h.9,30 alle h.14,00
Martedì - Giovedì pomeriggio dalle h. 15,00 alle h. 19,00
Rilascia i certificati mediamente in 3 giorni.
Svolge supporto per le nuove iscrizioni alunni; cura la pratica dei buoni - libro e delle borse di studio.
Come raggiungerci:
L’Istituto si trova a 300 mt dalla Stazione Centrale della Circumvesuviana e 20 minuti a piedi dalla Stazione delle Ferrovie dello Stato in via Spiniello Parco Il Novecento-Palazzo Orione
80011 Acerra - (NA)
istitutotalete@live.it
Segreteria Tel.0818850641 Fax. 0818859539
Il Coordinatore Didattico Il Referente del Collegio Docenti
Il Rappresentante Legale
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10. ALLEGATI
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10.1 ALLEGATO ATTO DI INDIRIZZO DEL COORDINATORE DIDATTICO
Al Collegio dei Docenti
Alla Funzione Strumentale per la gestione del P.O.F.
Prot.
Atto di Indirizzo del Coordinatore Didattico per la predisposizione del Piano Triennale
dell’Offerta Formativa ex art.1, comma 14, Legge n.107/2015
IL COORDINATORE DIDATTICO
VISTA la Legge n. 59 del 15 marzo 1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche
VISTO il D.P.R. n. 275 dell’ 8 marzo 1999, che disciplina l’autonomia scolastica
VISTA la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazio-
ne e delega per il riordino delle disposizioni vigenti” che ha riscritto l’art. 3 del D.P.R. n. 275 dell’ 8
marzo 1999
VISTO il D.P.R. n. 80 del 28/03/2013
VISTA la Nota MIUR dell’1/09/2015 relativa al rapporto di Autovalutazione e al Piano di Miglior.
VISTE le indicazioni fornite dal MIUR con la nota del 21/09/2015 per l’organico aggiuntivo
TENUTO CONTO delle Linee Guida per gli Istituti Tecnici, per gli Istituti Prof.nali e per i Licei
TENUTO CONTO degli interventi educativi e didattici e delle linee d’indirizzo fornite dal Consi-
glio d’Istituto nei precedenti anni scolastici
TENUTO CONTO delle risultanze del processo di autovalutazione d’istituto esplicitate nel Rappor-
to di Autovalutazione e delle conseguenti priorità e traguardi in esso individuati
TENUTO CONTO delle successive e opportune regolazioni sulle priorità in alcune aree
TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istitu-
zionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio, nonché dagli organismi e dalle asso-
ciazioni dei genitori e degli studenti
139
PREMESSO che la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Coordinatore Didat-
tico dalla Legge n.107/2015
PREMESSO che l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione sui contenuti indispen-
sabili, gli obiettivi strategici, le priorità, gli elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che
devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e sugli adempi-
menti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente
EMANA
il seguente Atto di Indirizzo per le attività della Scuola con cui si specificano le scelte di gestione
dei processi didattici ed educativi da seguire per l’elaborazione, da parte del Collegio dei Docenti,
del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, inteso come sistema dei diversi percorsi finalizzati a
conseguire gli obiettivi istituzionali e quelli propri di sviluppo e di significativa identità della scuola
sul territorio.
Le iniziative da attuare, anche a seguito delle riflessioni suggerite dal Rapporto di Autovalutazione,
e in coerenza con esso, necessitano di un nuovo contesto comunicativo capace di determinare un
processo di miglioramento e produrre una nuova e più completa Offerta Formativa basata su un
modello di scuola unitario nell’ispirazione pedagogica, nelle scelte curricolari e progettuali, come
anche nel sistema di verifica e di valutazione di apprendimenti e competenze.
Si ritiene, pertanto, che alla base della progettualità della scuola per il prossimo triennio debbano
essere poste le risultanze di tutta l’attività di valutazione svolta dall’istituto, così come evidenziata
nel Rapporto di Autovalutazione e nel conseguente documento di miglioramento (Piano di Miglio-
ramento).
Da tutto quanto sopra emerge che, per favorire il soddisfacimento della mission dell’istruzione in
generale, che si può sintetizzare, essenzialmente, nel successo formativo dell’alunno e nello svilup-
po delle competenze chiave e di cittadinanza, la scuola deve favorire tale successo formativo rispet-
to alla diversa tipologia di alunni iscritti (alunni rientranti nel sistema formativo, alunni a rischio di
dispersione per disagio scolastico e sociale, alunni lavoratori che intendono migliorare le proprie
competenze per il successo nel proprio ambito lavorativo) attraverso un’efficace rilevazione degli
input formativi e, attraverso il lavoro dei Dipartimenti teso ad approntare strumenti sempre più effi-
cienti ed efficaci per la rilevazione dei prerequisiti di conoscenze, e per l’analisi delle situazioni di
partenza. Deve, inoltre, garantire il più possibile una formazione completa della persona, nel suo
aspetto sociale e culturale, attraverso un adeguamento dei percorsi didattici, delle metodologie e
delle strategie educative alle singole situazioni personali, con la definizione di chiari ed integrati
curricoli disciplinari biennali e triennali; ciò per ovviare alla criticità determinata dai cambi dei do-
centi che, creandosi le occasioni, lasciano la nostra scuola per quella statale, e di trasparenti sistemi
di valutazione.
Per lo sviluppo delle competenze di cittadinanza (conoscere se stessi, imparare ad imparare, matura-
re il senso del proprio lavoro come partecipazione allo sviluppo del bene di tutti, collaborare e par-
140
tecipare alla vita sociale e alla cittadinanza attiva) è necessaria la creazione di ambienti
d’apprendimento partecipi, solidali e a misura di alunno, con l’uso di metodologie di apprendimento
cooperativo e laboratoriale e con una didattica partecipativa e sempre aperta al dialogo e alla rifles-
sione. Tutto quanto con la comunità dei docenti che aiuterà gli studenti a conseguire competenze
chiave di cittadinanza, competenze specifiche relative al particolare settore di lavoro per il quale
prepara e competenze trasversali che serviranno alle future donne e ai futuri uomini per affrontare e
risolvere in maniera propositiva ogni problema che la vita presenterà loro. Per una soddisfacente ri-
sposta a tutto quanto sopra è necessaria una attenta analisi di quanto sta a monte e a valle delle esi-
genze descritte.
Si sono indicate, pertanto, nel Rapporto di Autovalutazione alcune priorità e dei traguardi da rag-
giungere. Emergono tra queste priorità, però, due tipi di monitoraggi finalizzati a calibrare le azioni
correttive descritte meglio nel nascente Piano di Miglioramento. Queste priorità riguardano l’area
dei risultati delle prove standardizzate e l’area dei risultati a distanza.
Per quanto riguarda la prima area è necessario che gli alunni delle seconde classi, superato il mo-
mento di disagio che può nascere nel percorso del primo anno passando dalla scuola media inferiore
a quella superiore, sappiano dominare ortografia, morfologia, sintassi e lessico per più scopi comu-
nicativi e sappiano, inoltre, interpretare grafici e tabelle, impostando correttamente analisi di sem-
plici problemi di logica.
Per la seconda area, quella dei risultati a distanza, è opportuno sviluppare un sistema di monitorag-
gio degli studenti in un intervallo sia temporale e sia geografico di durata almeno triennale dopo
l’acquisizione del titolo di studio e/o l’eventuale abbandono degli studi.
Relativamente ai risultati delle prove standardizzate, si tenterà di far recuperare agli allievi le no-
zioni non acquisite nella scuola media inferiore e di favorire lo sviluppo di capacità per l’analisi e la
soluzione di problemi a carattere logico elementare.
Per i risultati a distanza, invece, si dovrà implementare una applicazione sul sito dell’istituto per
raccogliere informazioni con la compilazione di un formulario, sulla prosecuzione o meno degli
studi o sull’occupazione corrente, il tutto compreso, però, in una sfera di più ampia visione che
comprenda anche la riorganizzazione della scuola secondo un orientamento strategico che veda la
scuola stessa come centro di aggregazione e come luogo di scelte meditate per il proprio futuro, di
studio e/o di lavoro.
Scelte di gestione dei processi:
le attività saranno programmate e valutate secondo i principi della didattica per competenze
attraverso un lavoro di studio e sperimentazione da avviare nei singoli dipartimenti, nonché trasver-
salmente ad essi e saranno predisposti modelli che tenderanno a rendere omogenee le pratiche nel
rispetto della libertà di insegnamento di ciascun docente e del principio della personalizzazione dei
percorsi di studio degli studenti
le attività di recupero saranno predisposte sulla base delle risultanze delle rilevazioni nazio-
nali INVALSI e sulla base dei mancati raggiungimenti degli obiettivi di apprendimento da parte de-
141
gli studenti non solo, però, al termine del primo quadrimestre e al termine dell’anno scolastico. Si
predisporrà, infatti, su proposta nata nel Collegio dei Docenti con relativo progetto attuativo, e su
ratifica del Consiglio d’Istituto, uno Sportello di Ascolto e di Recupero che fornisca agli allievi
un’occasione di recupero delle materie curricolari e un’occasione di ascolto, accoglienza e accetta-
zione.
Saranno fortemente coinvolti in queste attività di recupero, debitamente registrate su apposito regi-
stro, gli interi Consigli di Classe, visto anche il frequente atteggiamento di distacco e di scarsa par-
tecipazione dei genitori, nonostante i reiterati tentativi di coinvolgerli nell’azione educativa dei pro-
pri figli. In questo progetto è, infatti, prevista anche la volontaria partecipazione dei genitori che vo-
lessero potenziare sia l’esercizio della propria genitorialità in modo consapevole e sia l’enpowe-
rment delle proprie competenze educative.
l’Alternanza Scuola - Lavoro, così come implementata dalla legge 107, e regolata dal D. Lgs
n. 77 del 15 aprile 2005, sarà realizzata in stretta connessione con le aziende del territorio e coin-
volgendo in maniera attiva il Comitato Tecnico Scientifico già presente nell’Istituto, come previsto
dal D.P.R. n. 88 del 2010, le associazioni di categoria, gli enti locali e le micro attività produttive e
di servizio sul territorio.
i docenti saranno impegnati in attività di aggiornamento a livello collegiale e individuale al
fine di esercitare con professionalità e competenza i doveri previsti dal CCNL comparto scuola,
mostrando sensibilità e attenzione alle problematiche poste da studenti e genitori, e personalizzando
i percorsi disciplinari per i propri studenti.
Nell’esercizio della sue competenze, il Collegio dei Docenti è tenuto ad una attenta analisi del pre-
sente Atto di Indirizzo e a considerare che quanto esplicitato è riferibile ad una programmazione
triennale, ma rivedibile annualmente, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la corret-
tezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità e la trasparenza delle iniziative attivate.
Consapevole dell’impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio dei Docenti, il Di-
rigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione ed auspica che sempre si pos-
sa lavorare insieme per il miglioramento della nostra scuola.
IL COORDINATORE DIDATTICO
Prof. Giosafat Pompei
142
ALLEGATO 10.2
REGOLAMENTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI
DEGLI STUDENTI
Il presente regolamento degli studenti vuole essere strumento per favorire la
convivenza e l’efficacia del lavoro scolastico.
Art. 1 Norme generali di comportamento
1. Gli studenti, nell’ambito dell’Istituto, sono tenuti al rispetto delle persone e
delle cose, rispondendo a una logica di serena convivenza civile.
L’abbigliamento, l’atteggiamento e il linguaggio devono essere consoni al
luogo
2. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo
svolgimento e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio.
3. Gli studenti hanno il diritto di conoscere il programma preventivo di ciascun
docente e la griglia di valutazione, approvati da Consiglio di Classe e di
esprimere il proprio parere e le proprie difficoltà o proposte in merito
4. Gli studenti non possono lasciare l’aula durante le lezioni senza
l’autorizzazione del docente dell’ora ad eccezione dei casi certificati o delle
eventuali emergenze
5. Al cambio d’insegnante, negli spostamenti da un’aula all’altra, ai laboratori o
al campetto sportivo e all’uscita gli studenti devono tenere un comportamen-
to corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza au-
torizzazione e gridare nelle aule e nei corridoi
6. Gli studenti non possono entrare nella sala professori
7. Gli studenti devono lasciare in ordine le aule, i laboratori e tutti i locali che
utilizzano
8. Gli studenti sono tenuti ad indossare un abbigliamento che sia consono
all’attività sportiva durante le ore di Scienze Motorie
9. I guasti e/o le deturpazioni comportano il risarcimento dei danni da parte
dei responsabili
143
10. I telefoni cellulari e i lettori d ogni tipo sono nocivi per la didattica. È, dun-
que, vietato durante le lezioni la esibizione e/o l’uso di cellulari o lettori.
Art. 2 Puntualità e ritardi
1. Per il rispetto dovuto ai docenti e ai compagni, gli studenti devono essere in
classe all’inizio della prima ora. Eventuali ritardi, debitamente giustificati,
sono ammessi fino all’inizio della seconda ora. Dopo tale orario non è più
possibile entrare in classe. Eventuali deroghe, concesse in casi eccezionali,
sono decise dal Coordinatore Didattico
2. L’Istituto risponde e vigila sugli studenti dalla prima ora fino al termine delle
lezioni
Art. 3 Assenze e giustificazioni
1. Dopo ogni assenza lo studente presenta al docente della prima ora la giustifi-
ca che verrà annotata sul registro di classe
2. Nel caso d’assenza nel giorno fissato per un compito in classe è a discrezione
del docente concedere allo studente la possibilità di recuperare la prova
3. Dopo cinque giorni di assenza lo studente può essere riammesso in classe so-
lo su presentazione di certificato medico
Art. 4 Entrata e uscita fuori orario
1. Non è ammessa l’uscita anticipata dalla scuola. Tale possibilità viene conces-
sa solo in casi eccezionali da parte del Coordinatore Didattico in stretto ac-
cordo con i genitori. Ciò vale anche in presenza di necessità di uscita per mo-
tivi di salute
Art. 5 Divieto di fumare
1. Il fumo, sia attivo sia passivo, è dannoso alla salute. Perciò il fumo è vietato in
tutti i luoghi dell’Istituto.
2. Le infrazioni al presente articolo comportano le pene pecuniarie previste
dall’art. 52 legge 28/12/2001 n. 448
144
Art. 6 Sanzioni
1. Per le infrazioni al presente regolamento si applicano, a seconda della gravità
della mancanza , le seguenti sanzioni:
a. ammonizione orale
b. nota sul Registro di Classe
c. allontanamento dalla lezione con nota sul Registro di Classe e immediata
informazione della Dirigenza
d. sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a quindici giorni
e. sospensione dalle lezioni per un periodo superiore a quindici giorni, al-
lontanamento dalle lezioni o con esclusione dallo scrutinio finale o la non
ammissione all’esame di stato
2. Le sanzioni di cui alle lettere (a), (b) e (c) sono inflitte dal Docente, della san-
zione di cui alla lettera (c) si fa tempestiva nota alla Presidenza. La sanzione
di cui alla lettera (d) è inflitta dal Consiglio di Classe. La sanzione di cui alla
lettera (e) è comminata dal Consiglio d’Istituto
Art. 7 Ricevimento dei genitori
1. Il Coordinatore Didattico e i Docenti ricevono i genitori su appuntamento
2. Gli appuntamenti sono fissati tramite comunicazioni telefoniche con la segre-
teria didattica
Art. 8 Affissioni e comunicazioni
1. Il Coordinatore Didattico stabilisce gli spazi che possono essere usati per af-
fissioni all’interno dell’Istituto
2. Le affissioni devono essere firmate da chi le ha prodotte e/o esposte. Non
possono essere esposte senza il visto del Coordinatore Didattico
3. Gli studenti possono leggere avvisi o comunicati nelle classi solo con
l’autorizzazione del Coordinatore Didattico
Art. 9 Organi Collegiali
1. Le elezioni di tutti gli organi collegiali sono regolamentati dai seguenti prov-
vedimenti legislativi: D.P.R. 31/05/74 N° 416, T. U. n° 297 / 94, O. M. Per-
manente n° 215 DEL 15/07/1991 e successive integrazioni, OO. MM. nn.
267,293 E 277 del 4/08/95, 24/06/96 e 16/06/1998, C. M. n° 192 del
3/08/2000, Circ. n° 42 del 21/07/2014 relativa alle elezioni degli organi
collegiali a livello di istituzione scolastica a. s. 2014/2015, Circ. n° 4
dell’U.S.R. Campania Prot. N. A00DRCA/RU/6036del 4/09/2014
145
ALLEGATO 10.3
IL PATTO EDUCATIVO
L’Istituto Paritario Talete di Acerra, rappresentato dal Coordinatore Didattico
prof. Giosafat Pompei e i signori _____________________________________________, genitori
dello studente _______________________________________, iscritto per l'anno scolastico
2015/ 16 alla classe ___________________________ , dopo aver preso atto del Regola-
mento applicativo dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti del 24 giugno
1998, modificato dal D. P. R. n° 235 del 21/11/2007, sottoscrivono il seguente:
IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
L’Istituto Paritario Talete si impegna, attraverso l’azione formativa dei propri docenti, a:
accogliere senza discriminazioni di etnia, lingua, cultura e religione diver-sa, ogni alunno purché sia aperto al confronto con le finalità educative dell’Istituto;
garantire il diritto allo studio dei diversamente abili, per le integrazioni dei quali sono messe in atto idonee iniziative di sostegno educativo e di-dattico;
favorire l’accesso a tutti i ceti sociali; creare un clima di serenità, dialogo e armonia, favorendo lo sviluppo delle
conoscenze e delle competenze e della maturazione della persona; realizzare i curricoli disciplinari e le scelte progettuali e metodologiche
elaborate e descritte nel Piano dell’Offerta Formativa; procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo coerente rispet-
to ai programmi e ai ritmi di apprendimento degli studenti, in ogni caso cosi come stabilito nel Piano dell’Offerta Formativa;
comunicare con le famiglie con informazioni tempestive ed esaurienti cir-ca i risultati le difficolta e i progressi;
porsi in atteggiamento di attenzione e cura nei confronti degli studenti, così da favorire l’interazione educativa con le famiglie e il successo forma-tivo degli studenti.
146
La Famiglia si impegna a:
sostenere, favorire e collaborare alla realizzazione del progetto educativo d’Istituto al fine di contribuire alla crescita e alla formazione del proprio figlio;
instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettandone la libertà d’insegnamento e la competenza valutativa;
tenersi aggiornata su impegni, scadenze e iniziative scolastiche e parteci-pando attivamente e con regolarità alle riunioni indicate nel Piano dell’Offerta Formativa;
verificare attraverso una comunicazione frequente con i docenti che lo studente rispetti gli impegni didattici e le regole della scuola
intervenire responsabilmente, rispetto ad eventuali danni provocati dal fi-glio a carico di persone, arredi, materiale didattico e strumentazione, an-che con il recupero e il risarcimento del danno.
Lo Studente si impegna a:
sfruttare le proprie potenzialità nella costruzione di un positivo e respon-sabile progetto di vita che lo realizzi come persona e come cittadino;
comportarsi secondo le regole della convivenza civile e della solidarietà, accettare le decisioni assunte dagli Organi Collegiali e valorizzare la pro-pria e l’altrui personalità;
concorrere al raggiungimento dei fini del proprio corso di studi mediante la frequenza regolare delle lezioni e delle altre attività scolastiche, nonché mediante l’impegno quotidiano e sistematico nello studio;
collaborare fattivamente con le diverse componenti dell’Istituto per favo-rire lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali, attenendosi al Regola-mento dei Diritti e dei Doveri degli Studenti.
Acerra ___ / _________ / 2015
Il Coordinatore Didattico I Genitori Lo Studente
___________________ ____________________ ________________
Il contratto di corresponsabilità deve essere firmato e consegnato al Preside
147
ALLEGATO 10.4
SCHEDE PROGETTI
CURRICULARI ED EXTRACURRICULARI
148
10.4.1 Scheda Progetto “CONTINUITÀ – ACCOGLIENZA”
L’istituto “Talete” già opera da anni con un progetto che garantisce
all’allievo il riconoscimento di individuo a cui viene offerta accoglienza
ed assicurata continuità nella formazione, durante la propria crescita e
maturazione, anche per ciò che riguarda lo sviluppo della sua perso-
nalità.
È fondamentale, per la piena realizzazione di questo, l’approccio ad un
nuovo ordine scolastico che si attui senza traumi e difficoltà; è basila-
re, pertanto, il momento dell’accoglienza.
Per superare le criticità, le paure o, semplicemente, le preoccupazioni
e le ansie che possono accompagnare questa fase, è opportuno che tut-
ti i docenti si facciano carico di creare un clima favorevole e compren-
sivo, senza, per altro, cedere a permissivismi e a improprie tolleranze.
Solo in questo modo l’allievo riesce ad acquisire certezze ed autono-
mia.
Il modo in cui questo processo di accoglienza ha inizio passa attraver-
so la presentazione del POF, le attività scolastiche ed extrascolastiche
in esso presenti, e la visita ai locali dell’istituto, alle famiglie e agli al-
lievi.
È in questa fase che deve essere contemporanea la sottoscrizione del
Patto Educativo di Corresponsabilità e del Regolamento dei diritti e dei
doveri degli studenti.
Diventa fondamentale, quindi, in tale contesto, l’atteggiamento assun-
to dagli insegnanti. Risulta prioritaria la capacità di suscitare interesse
con entusiasmo e forti motivazioni, ponendosi empaticamente in sin-
tonia con l’allievo, sempre offrendogli e pretendendo rispetto.
149
Creare un clima sereno ed accogliente equivale a favorire la continuità
degli apprendimenti tra i diversi ordini di scuola, facendo intendere
che si vuole effettivamente offrire un percorso formativo unitario che
sia il risultato delle diverse esperienze, costruito attraverso le singole
specificità ed identità.
Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso la crescita della stima
di sé stesso da parte dell’allievo, passando per la socializzazione, la
conoscenza e la capacità di correlarsi positivamente con i coetanei e
con gli adulti, anche attraverso un uso appropriato delle diverse forme
di comunicazione.
È sicuro, attraverso questo percorso, anche il superamento delle diffi-
coltà scolastiche.
150
10.4.2 Scheda Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”
La scuola spessissimo rappresenta l’unica realtà, oltre la famiglia, con cui si cor-
rela l’alunno. Essa diventa non solo elemento di aggregazione, specialmente in
un territorio disagiato come quello dove insiste il “Talete”, ma anche centro di
socializzazione ed integrazione idoneo a superare il diffuso disagio esistenziale,
sia esso percettibile oppure non percettibile.
In questo contesto l’educazione alla salute si pone come elemento fondante per
la piena formazione dell’individuo.
Se per salute si intende non solo assenza di malattia, ma anche realizzazione del-
le potenzialità intellettive emotive ed affettive, allora la scuola ha il compito di
diventare agenzia formativa per lo stato di benessere dell’allievo e di chi con lui
si interfaccia.
Tale benessere deve essere fisico, raggiungibile attraverso strutture adeguate,
psichico ottenuto realizzando un clima affettivo e sociale positivo, ed intellettua-
le perseguito attraverso la fruizione delle diverse discipline e l’acquisizione delle
competenze di vita.
Quale agenzia può essere migliore della scuola, in interazione con la famiglia, per
raggiungere questi obiettivi?
Essa incoraggia l’appredimento di tutte le risorse per raggiungere un buono sta-
to di salute, realizzando un ambiente salubre e sicuro con il coinvolgimento del-
le ASL; promuove attività fisiche e di ricreazione attraverso progetti educativi
curriculari ed extracurriculari; favorisce, attraverso diverse pratiche, l’autostima
degli allievi; è attenta, non solo sulle esperienze didattiche messe in pratica, ma
anche sulla facilità di comprensione, insegnando ad imparare.
La scuola deve garantire nei suoi utenti lo sviluppo di abilità cognitive per per-
mettergli di appropriarsi di strumenti idonei a realizzare il proprio benessere fi-
sico, oltre alla capacità di acquisire abilità ed abitudini per lo sviluppo di com-
portamenti positivi a fronte delle sfide quotidiane.
151
Tali abilità e capacità devono prevenire abitudini devianti per gli alunni (bulli-
smo, fumo, uso di stupefacenti,…).
Le modalità per raggiungere risultati positivi possono consistere nell’attivazione
di percorsi educativi sulle problematiche connesse alla crescita affettiva e ses-
suale, sugli stili di vita attraverso una dettagliata documentazione
sull’educazione alimentare e sul rigetto di dipendenze (fumo, alcool, droghe),
sulla prevenzione degli infortuni e sulla sicurezza, su una sana attività fisica e/o
sportiva agonistica o non agonistica, sull’uso corretto dei farmaci, dei nuovi
mezzi di comunicazione (internet), sulla legalità.
152
10.4.3 Scheda Progetto “BIBLIOTECA”
Ci si propone di accrescere le potenzialità comunicative degli alunni e le loro ca-
pacità critiche e relazionali, oltre quelle creative, attraverso un uso consueto del
libro ponendo la lettura, quotidiana e autonoma, come elemento strutturale nel-
la formazione.
Una facile realizzazione di questi propositi può ottenersi anche consigliando
l’impiego del libro elettronico in sostituzione di quello di carta, spesso non ben
visto dai ragazzi. È però importante che il mezzo tecnologico sia di tipo E–reader
e non un tablet o un computer portatile.
Questi ultimi due, infatti, avendo uno schermo retroilluminato, possono danneg-
giare la vista se usati in maniera prolungata.
Lo scopo è quello di promuovere un’emozione per la lettura, che vada oltre le
motivazioni dello studio e della ricerca, affondando la necessità di lettura nella
soddisfazione di un bisogno di evasione, di fantasia e di distrazione positiva.
Le fasi devono interessare:
o la catalogazione
o il potenziamento della biblioteca d’istituto
o l’informatizzazione del prestito dei volumi
o una mostra mercato
o la creazione di un giornale scolastico
o incontri con autori o lettori di prestigio come attori noti o poco noti.
Gli obiettivi possono identificarsi in:
] un potenziamento del linguaggio
] nella tenuta di attenzione e di concentrazione
] nella riflessione
] nella ricerca attraverso mezzi tecnologici
] nella possibilità di avvicinare l’alunno ai complessi temi dell’attualità
153
10.4.4 Scheda Progetto “ORIENTAMENTO”
Così come detta la Risoluzione dell’U.E. del 18 maggio 2004,
l’Orientamento è un processo che permette a tutti in generale, e agli
studenti in particolare, di prendere coscienza delle proprie capacità,
attitudini, competenze finalizzandole ad un proprio progetto di vita.
L’Orientamento passa per la fase di ingresso e, quindi, si interfaccia
con il progetto Accoglienza, per la fase in itinere e per la fase in uscita.
Nella fase d’ingresso le strategie educative intervengono attraverso la
presentazione del corso di studi e del regolamento d’istituto; nella
somministrazione di test d’ingresso, nell’incontro tra i coordinatori di
classe e i genitori degli alunni.
Nella fase in itinere i docenti si sforzano, adottando tutte le strategie
didattiche necessarie, per permettere agli allievi di superare le diffi-
coltà inziali di ambientamento, Faranno inoltre emergere, per ogni
alunno, le attitudini e gli interessi propri.
Nella fase di uscita, al quinto anno, saranno fornite agli studenti tutti
gli ausili (informazioni, documenti, e/o incontri con i rappresentanti
territoriali, indicazioni per i percorsi universitari, i corsi professiona-
lizzanti e altro) per favorire, sviluppando le proprie competenze e ca-
pacità, l’inserimento nella vita da cittadino.
Anche le visite guidate, frutto della programmazione dei singoli docen-
ti, possono vedersi sia nell’ottica dell’arricchimento di quanto appreso
nelle attività curriculari e sia come fase di aggregazione e integrazione.
Anche il favorire le attività sportive delle varie classi, e di qualche al-
lievo in particolare negli impegni agonistici, può essere annoverato nel
progetto finalizzato all’orientamento.
154
10.4.5 Scheda Progetto “ALTERNANZA SCUOLA LAVORO”
Il decreto ministeriale del 5.06.2014, a firma dei ministri del MIUR, del LAVORO
e delle POLITICHE SOCIALI e dell’ECONOMIA e delle FINANZE, che ha decretato
l’avvio di un programma sperimentale per lo svolgimento di un periodo di for-
mazione in azienda, raccoglie in realtà, migliorandoli e valorizzandoli, tutti i con-
tenuti positivi delle vecchie attività stagistiche e dei vecchi percorsi di alternan-
za scuola lavoro.
Il programma, infatti, è finalizzato all’acquisizione, da parte dello studente, del
diploma di istruzione secondaria superiore attraverso una esperienza di ap-
prendistato, utile e necessaria, per inserirsi in un contesto aziendale lavorativo.
Il progetto prevede di realizzare un profilo educativo con competenze tecniche
che raccordino il percorso di studi curriculare con le attività spendibili nel mer-
cato del lavoro.
Tale raccordo deve evidenziare le attitudini e le capacità personali, accrescendo
le motivazioni individuali, attraverso rapporti sinergici tra imprese territoriali e
istituzione scolastica.
A prescindere dalla tipologia delle imprese, dai loro requisiti, dalle convenzioni
tra scuola e azienda, dai diritti e dai doveri di ogni attore in gioco, dalla flessibili-
tà che deve caratterizzare ogni percorso, è necessario che gli intervalli temporali
usati consistano in almeno 400 ore nel II biennio e nel V anno per gli istituti tec-
nici e professionali, e in almeno 200 ore nel II biennio e nel V anno per i licei.
In questo numero di ore si devono poi dedicare spazi-ore alla sicurezza e
all’orientamento professionale.
Questi percorsi, con i rispettivi limiti, devono essere garantiti con diverse attività
di verifica, che confluiranno poi nella valutazione, nella certificazione e nel rico-
noscimento dei crediti formativi.
Anche la formulazione della terza prova degli esami di stato, conclusivi del corso
di studi, deve tener conto dell’attività aziendale svolta dallo studente.
155
10.4.6 Scheda Progetto “RECUPERO DELLA LINGUA ITALIANA AT-
TRAVERSO LE CANZONI DEI CANTAUTORI”
Ci si propone di accrescere le capacità comunicative e relazionali degli alunni, ol-
tre le loro capacità critiche, attraverso l’analisi del testo e l’analisi musicale di
diversi e più brani dei cantautori italiani degli ultimi decenni, con l’accento, in
particolare, su quelli contemporanei.
I brani saranno, quando possibile, eseguiti strumentalmente e vocalmente dagli
stessi alunni con l’ausilio del docente di musica che sarà insieme agli allievi
l’altro protagonista del percorso progettuale.
La interpretazione e la eventuale rielaborazione dei testi permetteranno un uso
consapevole e una comprensione appropriata del lessico, della sintassi e della
semantica della lingua italiana.
I brani analizzati e trattati possono essere proposti sia dagli insegnanti che dagli
allievi.
Il progetto sarà esplicitato nel dettaglio all’atto della conoscenza dei partecipanti
in base ai loro interessi e alle loro attitudini, anche pratiche.
Sono necessari, per la realizzazione del progetto, alcuni strumenti musicali, al-
meno una tastiera, una chitarra e un dispositivo a percussione.
156
10.4.7 Scheda Progetto “SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO”
PREMESSA
La legge 162 del 1990, con le sue modifiche e integrazioni, e il Testo Unico 309,
sempre del 1990, prevedevano la presenza nelle scuole dei Centri di Informa-
zione e Consulenza (C.I.C.), per migliorare, sostanzialmente, la qualità globale
della vita a partire dall’universo scolastico. Tale istituzione, però, non ha sempre
assolto il proprio compito. Devono soddisfare questi impegni, infatti, o psicologi
e/o sociologi e/o pedagoghi del territorio e/o degli EE. LL. oppure professori
formati a tale bisogna; ciò anche a fronte di mancanza di fondi mirati a ricono-
scere ufficialmente il ruolo di counselor.
La scuola ha come mission la formazione dell’individuo, promuovendone il be-
nessere fisico, psicologico e relazionale. Raggiungere questo obiettivo, però, ri-
sulta molte volte difficile, in quanto, si presenta, spesso, l’ostacolo di superare il
concetto di scuola come luogo destinato alla sola trasmissione culturale e/o no-
zionistica. Tale difficoltà, sovente, si registra, in maniera più marcata sia nei do-
centi, e sia nei genitori, e sia negli studenti, che anelano a un confronto relazio-
nale con gli adulti e, in generale, con i propri compagni.
Si evidenzia in particolare che, nonostante i reiterati tentativi di coinvolgere i
genitori nella crescita degli allievi, non sempre questi si sentano responsabili
degli esiti formativi dei propri figli, avendo delegato la scuola per tale compito.
Dal punto di vista degli allievi poi, si registra, spesso, una difficoltà ad interfac-
ciarsi con personale estraneo alla scuola, come, ad esempio, gli psicologi delle
ASL che hanno cercato di surrogare la figura del counselor. Tale difficoltà è ad-
debitabile , quasi esclusivamente, a timidezza, ad insicurezza e/o a mancanza di
fiducia in sé stessi.
Analizzando vari casi si è potuto constatare che tale insicurezza sgorga da diver-
se cause: una, ad esempio, è quella di non aver fornito un opportuno orienta-
mento allo studente quando ha operato la sua scelta di studio; più spesso si è re-
gistrata questa mancanza di sicurezza come addebitabile a mancanza di metodo
di studio o ad una scarsa confidenza con i contenuti delle diverse materie.
È venuto naturale, consequenzialmente, pensare che coniugare i vantaggi che
derivano da uno sportello di informazione e consulenza propriamente detto e
quelli mutuabili dal seguire con profitto diversi corsi di recupero, opportuni an-
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che perché molti studenti svolgono attività di lavoro, possa agevolare gli allievi
nella loro crescita in senso lato.
MODALITÀ ATTUATIVE PER LO SPORTELLO DI ASCOLTO E DI RECUPERO
Gli adolescenti che vogliono adire questo servizio o seguire corsi di recupero,
devono presentare un modulo di richiesta compilato dai genitori. Nel caso siano
maggiorenni gli studenti che vogliono avvicinarsi a queste attività devono,
ugualmente, presentare un modulo di richiesta firmato, però, da loro.
I percorsi, anche per gli studenti parzialmente impegnati in ambito lavorativo,
devono essere annotati su appositi registri, con la specifica degli allievi impe-
gnati, dei giorni interessati, delle attività svolte e dei tempi impiegati, ovviamen-
te, nelle ore extracurricolari.
OBIETTIVI
L’attivazione di questo servizio fornirà agli allievi:
un’occasione di recupero delle materie curricolari
un’occasione di recupero delle attività laboratoriali
un’occasione di ascolto, accoglienza e accettazione permettendo
l’elaborazione di un sapere spendibile nella scuola e per il futuro e formu-
lato dal punto di vista dello studente, relativo alle sue esigenze formative,
psicologiche e sociali
un’occasione di sostegno alla crescita, di orientamento, di gestione e/o di
risoluzione di conflitti interiori o proiettati esternamente
METODOLOGIE
Per gli studenti:
un’occasione di recupero e di approfondimento di materie curricolari con
propri insegnanti o insegnanti diversi delle stesse materie
almeno un’ora quotidiana disponibile per ascolto di tipo psicopedagogico
e interventi sia su singoli che su gruppi o in consigli di classe che ne chie-
dessero l’azione
Per i genitori:
I genitori che vogliono avvalersi di questo sportello, ovviamente nelle sole ore di
ascolto, possono potenziare:
l’esercizio della propria genitorialità in modo pieno e consapevole
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l’empowerment delle proprie competenze educative.
MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROGETTO
Riunioni periodiche, in itinere, anche con i referenti all’orientamento e
all’educazione alla salute. Da queste possono scaturire modifiche
all’impostazione iniziale in seguito al maturare di esigenze particolari, non po-
tendosi per la natura del progetto pianificare le diverse azioni
Un report, di tutto quanto emerso nello svolgimento del percorso, alla conclusio-
ne annuale delle attività che deve essere redatto collettivamente.
Lo sportello, per la cui realizzazione risultano presenti in istituto tutte le risorse
umane, può essere attivo tutto l’a.s. nelle ore extracurricolari del singolo allievo
aderente al percorso, secondo l’orario allegato.
Tale orario è strutturato in due branche: una relativa agli istituti tecnici (sia tec-
nologici per L’Elettronica e l’Elettrotecnica e per l’Informatica e le Telecomuni-
cazioni, sia economico per il Turismo), e una che riguarda il Liceo delle Scienze
Umane e l’Istituto Professionali per i Servizi Socio Sanitari. È poi costruito in
maniera tale da assicurare l’ascolto e il recupero delle lezioni per gli alunni dei
corsi mattutini nelle ore pomeridiane (dalle ore 14:30 alle 19:30), e, per gli
alunni dei corsi pomeridiani nelle ore mattutine (dalle ore 8:30 alle ore 13:30).
I professori che svolgeranno le attività di recupero nelle varie materie, e quelli
che terranno l’attività di ascolto, come si evince dall’orario, non saranno sempre
gli stessi ma, sicuramente, avranno le competenze necessarie. Essi si sono resi
disponibili per aiutare gli allievi in difficoltà senza alcun onere per l’istituzione
scolastica.
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10.4.8 MODELLO DEL FORM PER LA RACCOLTA DATI POST-DIPLOMA