Cattedra Jean Monnet «EU Environmental law» La gestione dei rifiuti urbani in Italia Focus sul...

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Cattedra Jean Monnet «EU Environmental law»

La gestione dei rifiuti urbani in ItaliaFocus sul recupero dei rifiuti di imballaggio

Genova, 27 marzo 2015Walter FacciottoDirettore GeneraleCONAI

Produzione di rifiuti: origini e dimensioni del problema

La crescita del benessere e il cambiamento degli stili di vita hanno modificato la produzione dei rifiuti

Crescita del benessere e diversificazione dei consumi

• Maggiore quantità di rifiuti prodotti

• Diversa qualità dei rifiuti

• Crescenti difficoltà nello smaltimento

• Maggiori oneri a carico della Pubblica Amministrazione

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Negli ultimi 40 anni le famiglie sono diventate più piccole

Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2010 Anagrafe della popolazione residente

Numero medio di componenti per famiglia 1971 - 2010

Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2010

Italia Nord 3,16 2,84 2,65 2,43 2,29Italia Centrale 3,36 2,99 2,80 2,55 2,40Italia Meridionale - insulare 3,65 3,29 3,10 2,84 2,59

Italia 3,35 3,01 2,83 2,59 2,41

Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

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Sono aumentate le famiglie composte da una sola persona…

Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana»

Percentuale di famiglie composte da una sola persona 1971 - 2008

Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008

Italia Nord 14,2 19,5 22,7 27,4 29,15Italia Centrale 10,9 16,3 20,3 25,0 28,1Italia Meridionale- insulare

11,65 15,85 17,65 21,3 24.3

Italia 12,9 17,8 20,6 24,9 27,3

Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

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…e sono diminuite le famiglie numerose

Fonti: 1971-2001 Censimento generale della popolazione 2008 Indagine annuale Istat sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana»

Percentuale di famiglie composte da 5 o più persone sul totale delle famiglie 1971-2008

Ripartizione 1971 1981 1991 2001 2008

Italia Nord 17,3 11,05 7,55 4,95 4,35Italia Centrale 20,7 13,3 10,0 6,4 5,0Italia Meridionale- insulare 29,25 21,8 17,35 11,75 8,8

Italia 21,5 14,9 11,3 7,5 5,9

Popolazione italiana al 1° gennaio 2011: 60.626.442 Fonte: ISTAT Censimento popolazione e abitazioni 2011

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Fonte: ISPRA

Negli ultimi anni la crescita dei rifiuti rallenta anche per la crisi

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Trasformiamo questi numeri in immagini

La produzione annuale di rifiuti

solidi urbani in Italia (dati 2013):

•29,6 mln. ton

•1,3 kg pro capite giorno

•487 kg pro capite anno

Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA – aggiornati al 2013

Coi cassonetti di 1 solo giorno riempiremmo 2,5 Pirelloni…

8

Fonte: ISPRA

La produzione pro capite nazionale di rifiuti urbani è sostanzialmente in linea con la media UE …

9Fonte: ISPRA su dati Eurostat aggiornati al 2012

La modalità di gestione dei rifiuti urbani in Italia si è evoluta nel tempo

82%

10%

8%

Rifiuti solidi urbani nel 1998

Discarica

Riciclo

Recupero en-ergetico

Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

10

53%

27%

20%

Rifiuti solidi urbani nel 2013

Discarica

Riciclo

Recupero energetico

Fonte: ISPRA

Il nostro Paese è ancora molto legato allo smaltimento in discarica

11Fonte: ISPRA su dati Eurostat aggiornati al 2012

Tasso di riciclo dei rifiuti urbani a livello europeo

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Denmark

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7 countri

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0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Fonte: elaborazioni CONAI su dati Eurostat aggiornati al 2012 12

Imballaggi e rifiuti di imballaggi:origini e dimensioni del problema

L’evoluzione dei consumi modifica gli imballaggi, l’esempio del settore alimentare

Offerta superiore alla domanda

Aumento delle coppie che lavorano

Cambiamento nella struttura demografica: sempre più famiglie composte da una/due persone

Invecchiamento della popolazione

Ricerca economica di scala

Aumento del numero di abitanti nelle città

Fattori di contesto

Prodotti dietetici e salute

Imprese attente a progettare prodotti (imballaggio incluso) in funzione delle nuove abitudini d’acquisto: monodose e pronti al consumo

Percezione dei vincoli ambientali

Cibi pronti - scorte in frigo – pranzo fuori casa

Globalizzazione

Complessità delle proposte marketing – personalizzazione branding

Effetti generati

Maggiore distanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo

Riduzione sprechi e attenzione alle caratteristiche del packaging – maggiore interesse MPS

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I rifiuti di imballaggi rappresentano meno del 25% del totale dei rifiuti solidi urbani

DATI 2013 Fonti: ISPRA per i rifiuti urbani e speciali – CONAI per i rifiuti di imballaggio* Rifiuti speciali stimati uguali al 2012

L’immesso al consumo complessivo di imballaggi 2013 è 11.347 kton (circa il 7% del totale dei rifiuti prodotti nell’anno)

Totale rifiuti prodotti 100% 163.969.000 ton

Rifiuti speciali* 82% 134.374.000 ton

Rifiuti urbani e assimilati 18% 29.595.000 ton

di cui Rifiuti di imballaggio nei rifiuti urbani e

assimilati 4% 7.119.000 ton

Meno del 25% dei rifiuti solidi urbani

15

Nel 1998 si recuperava solo 1 imballaggio su 3

67%

31%2%

Rifiuti di imballaggio nel 1998

DiscaricaRicicloRecupero energetico

82%

10%

8%

Rifiuti solidi urbani nel 1998

Discarica

Riciclo

Recupero en-ergetico

Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

16

Nel 2013 recuperati 3 imballaggi su 4

53%

27%

20%

Rifiuti solidi urbani nel 2013

Discarica

Riciclo

Recupero energetico

22%

68%

10%

Rifiuti di imballaggio nel 2013

Discarica

Riciclo

Recuperoenergetico

Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

17

18

L’Italia ben si posiziona a livello europeo nel raggiungimento degli obiettivi di riciclo degli imballaggi

Fonte: Eurostat, su dati 2012 18

IL CONTESTO EUROPEOInquadramento normativo

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La Direttiva Packaging (Direttiva 94/62/CE) definisce il quadro:

• Riguarda tutti gli imballaggi immessi in Europa

• E’ rivolta ai produttori di materiale e di imballaggi e agli utilizzatori di imballaggi

• Indica i principi della corretta gestione: • PRINCIPIO DEL CHI INQUINA PAGA• PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ SOLIDALE

• Introduce precisi obiettivi

L’Europa fa da traino: la corretta gestione degli imballaggi è responsabilità di produttori e utilizzatori

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Gli Obiettivi di RECUPERO e RICICLO

min. max

Recupero complessivo 45% 65%Riciclo complessivo 25% 45%Riciclo per materiale

acciaio 15% -alluminio 15% -carta 15% -legno 15% -plastica 15% -vetro 15% -

min. max

Recupero complessivo 60% -Riciclo complessivo 55% 80%Riciclo per materiale

acciaio 50% -alluminio 50% -carta 60% -legno ** 15% -plastica** 22,5% -vetro 60% -

Obiettivi al 2001* – 94/62 CE

Obiettivi al 2008 – 2004/12 CE

*In Italia al 2002

** In Italia incrementati:- per legno al 35%- per la plastica al 26%

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Ogni Paese Membro ha recepito la Direttiva e declinato un proprio modello di gestione …

• Soggetti coinvolti: produttori, distribuzione, utilizzatori, …

• Alternative per l’adempimento degli oneri: Compliance scheme unico, più compliance schemes, self complier ,libero mercato …

• Tipologia di imballaggi coinvolti: domestici, commerciali e industriali, …

• Modalità di prelievo del contributo (fee): Punto Verde, contributi all’immesso al consumo, fondi, tasse, depositi…

• Oneri per i soggetti coinvolti: di raccolta e/o di ripresa, e/o di riciclo e recupero

• Rapporti/ruolo con le autorità locali preposte alla gestione dei rifiuti urbani: accordo/oneri condivisi, parallelo/oneri non condivisi …

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… ad esempio, le tipologie coinvolte differiscono da Paese a Paese …

Rifiuti di Imballaggi domestici

Rifiuti di Imballaggi industriali

GERMANIA Sistema dualeObbligo di chi fornisce gli

imballaggi o degli utilizzatori finali

FRANCIA Compliance scheme centralizzato Obbligo degli utilizzatori finali

REGNO UNITO Unico Sistema per entrambi

SPAGNACompliance scheme

centralizzato + un compliance duale per i soli imballaggi in

vetro

Obbligo degli utilizzatori finali

SVEZIA Unico Sistema per entrambi

ITALIAUnico Sistema per entrambi

(prevalenza domestici)

… così come il posizionamento del punto di prelievo

Produttori* Filler Importatori

di imballaggi pieni

Distribuzione Punti vendita

GERMANIA FRANCIA SPAGNA REGNO UNITO SVEZIA BELGIO ITALIA

* Produttori e importatori di imballaggi e di materiali per imballaggio 24

IL SISTEMA ITALIANOIl modello di CONAI

25

26

Direttiva 1994/62/CE e succ. agg.

Decreto Legislativo 1997/22 e succ. agg.

Decreto Legislativo 2006/152 e succ. agg.

La normativa italiana di riferimento è il Decreto Ronchi, oggi D.Lgs 152/2006, che definisce il modello di CONAI

imballaggi e rifiuti di imballaggio

CONAI Consorzio Nazionale Imballaggi

CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi

E’ UN CONSORZIO PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE,

COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI.

La legge ha definito il COSA e le aziende il COME

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SISTEMA PUBBLICO

Definisce obiettivi e linee guida

Controlla

RISULTATI

Risultati raggiunti con efficienza operativa a livello di eccellenza europea

Schema del criterio della Responsabilità nella gestione degli imballaggi

SISTEMA PUBBLICO - PRIVATO

Organizza la raccolta differenziata

Ritira gli imballaggi

Effettua la selezione

SISTEMA PRIVATO

Si organizza per raggiungere obiettivi

Opera con criteri di efficienza

Mette a disposizione e gestisce le risorse

CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi

E’ UN CONSORZIO PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE,

COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI.

• E’ un consorzio di diritto privato, senza fini di

lucro, a cui partecipano oltre 1 milione di

imprese, nato per perseguire gli obiettivi di

recupero e riciclo dei materiali di imballaggio

immessi sul territorio nazionale;

• Indirizza l’attività di 6 Consorzi di Filiera (dei

produttori), uno per ogni materiale di imballaggio;

• Garantisce il raggiungimento degli obiettivi di

legge di riciclo/recupero dei rifiuti di imballaggio

• Determina il valore, per produttori ed utilizzatori,

del Contributo Ambientale, impiegandolo

prioritariamente per sostenere i maggiori oneri

della raccolta differenziata. 29

Cosa caratterizza CONAI

Modalità di prelievo del «fee»

Soggetti coinvolti

Alternative per l’adempimento degli oneri

Tipologia di imballaggi coinvolti

Oneri per i soggetti coinvolti

Rapporti/ruolo con le autorità locali

TUTTI: primari, secondari e terziari

Compliance scheme unico, con alternativa per i produttori (gestione autonoma dei

rifiuti dei propri imballaggi)

TUTTI: Produttori e Utilizzatori (tra cui la distribuzione)

Accordo quadro ANCI CONAI: i Comuni raccolgono,

il sistema copre i «maggiori oneri»

Maggiori oneri per i domestici, presa per gli industriali

Contributo ambientale (€/ton per materiale)

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I Consorziati sono circa 1.100.000 suddivisi in due categorie:Produttori materialiProduttori imballaggi ProduttoriImportatori di imballaggi vuoti 0,8%

Utilizzatori industrialiImportatori di prodotti confezionati UtilizzatoriCommercianti 99,2%

A CONAI partecipano circa 1.100.000 imprese

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Il valore del CAC è determinato da CONAI per sostenere gli oneri per il raggiungimento degli obiettivi

MATERIALI CAC 2013 €/ton CAC 2014 €/ton CAC 2015 €/ton

Acciaio 26,00 26,00 26,00/21,00**

Alluminio 45,00 45,00 45,00

Carta 10,00/6,00/4,00* 4,00 4,00

Legno 8,00 8,00 8,00/7,00***

Plastica 110,00 140,00 188,00

Vetro 17,82 17,82 20,80

* Da 1/04/2013 6,00 Euro/ton - da 1/10/2013 4,00 €/ton** Da 1/04/2015 21,00 Euro/ton *** Da 1/04/2013 7,00 Euro/ton

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Nel 2013, 319 milioni di Euro il CAC dichiarato

UTILIZZATORI INDUSTRIALI

DISTRIBUZIONE

Lo schema di gestione del packaging

• PRODUTTORI DI MATERIA PRIMA• PRODUTTORI DI IMBALLAGGIO• IMPORTATORI

CAC

COMUNI/GESTORI

RACCOLTA DIFFERENZIATA

CONSUMATORI

ConvenzioneAccordo QuadroAnci-Conai

Legenda flussi sistema

Packaging

Monetario

VALORIZZAZIONE,RICICLO/RECUPERO

MPS

PRIMA CESSIONE

Industria produttiva

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OBBLIGHI

I COMUNI raccolgono, CONAI copre i maggiori oneri e garantisce l’avvio a riciclo

COMUNI (e cittadini)

CONAIConsorzi di Filiera

POSSIBILITA’

STRUMENTO

Fare la raccolta differenziata

Garantire la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata

Sottoscrivere le convenzioni con i Consorzi di Filiera

ACCORDO QUADRO NAZIONALE ANCI CONAI

IMPEGNIOrganizzare la raccolta

differenziata degli imballaggi oggetto di convenzione e

conferire i materiali ai Consorzi

Garantire il ritiro e l’avvio a riciclo dei materiali e

riconoscere i corrispettivi per i maggiori oneri

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Crisi economica: immesso al consumo -10,7% e quotazioni delle materie prime seconde in forte contrazione

Ripresa: immesso al consumo e quotazioni delle materie prime seconde in salita

Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera

L’Accordo Quadro Anci-Conai:garanzia di continuità per la raccolta ed il riciclo …

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In sussidiarietà rispetto al mercato

Confronto tra quantità avviate a riciclo da gestione consortile e indipendente

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I RISULTATI

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L’anno 2014 in cifrePrevisioni di chiusura

Fonte: CONAI - Consorzi di Filiera 38

Immesso al consumo: 11,5 milioni di ton

Rifiuti di imballaggi a riciclo: 7,8 milioni di ton (67,9%) +2,1%

Rifiuti di imballaggi recuperati: 9,0 milioni di ton (77,7%) +1,9%

Rifiuti di imballaggi da RD gestiti: 3,6 milioni di ton +5,3%

+1,8%

L’impegno di tutti ha prodotto, negli imballaggi, un’Italia diversa

Nel 1998 il 67% dei rifiuti di imballaggio prodotti è stato smaltito in discarica

Nel 2014 tale percentuale è scesa al 22%39

Il modello CONAI garantisce risultati di riciclo importanti con una fee tra le più basse d’Europa

Fonte: Commissione Europea Olivier De Clercq DG Environment, Unit A2 - Waste Management and Recycling

Benchmark UE – Contributi (fee) verso tassi di riciclo imballaggiMIN MAX