Corso di escursionismo 2018 CAI Seregno · INSONNIA DIFFICOLTA’ DI EQUILIBRIO E GIUDIZIO ....

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Dr. Vincenzo Palomba A.N.E. - Diploma in Mountain Medicine UIAA-ICAR

Corso di escursionismo 2018 CAI Seregno

Primo…conoscere i propri limiti

La prevenzione innanzitutto… • Sarebbe opportuno che ogni

frequentatore della montagna si sottoponesse, periodicamente, ad esami per la valutazione dello stato di salute, tra i quali si consigliano:

• -Visita medica

• -Esami di laboratorio di base

• -ECG a riposo o, meglio,da sforzo

• -Spirometria

Secondo…essere organizzati

Conoscenza del gruppo e delle caratteristiche dell’escursione

Dotazione personale di primo soccorso

Mezzi per la chiamata di soccorso

Conoscenza della evoluzione METEO

perché A L L E N A R S I ?

Lo scopo primario dell'allenamento nella frequentazione della montagna, è quello di permettere al nostro organismo di affrontare situazioni di fatica senza andare incontro ad eccessiva stanchezza o a situazioni pericolose per la nostra incolumità e quella degli altri.

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• Impegno fisico e psichico richiesto • Fattori climatici • Esperienza, grado di allenamento • Adeguatezza dell’attrezzatura • Conoscenza dell’itinerario

• Età del soggetto • Eventuali patologie individuali • Carenza di ossigeno in alta quota

I fattori “critici” in montagna

Al di sopra dei 3700 m ( circa ) di quota l’organismo è costretto ad adattamenti che diventano sempre più importanti e critici per la sopravvivenza , fino a diventare eclatanti alle quote estreme.

…a tale altitudine comincia a farsi sentire in maniera significativa la riduzione dell’ossigeno nell’aria

Riduzione della pressione atmosferica

Riduzione della pressione di Ossigeno nell’aria

Riduzione della temperatura

Riduzione dell’umidità dell’aria

Aumento delle radiazioni ultraviolette (UV )

In alta quota ….

Effetti del vento sulla temperatura percepita (wind chill)

Potere di raffreddamento delle temperature all'aumentare delle condizioni di vento (in km/h )

T °C

Vento

10

6 2 0 -2 -4 -8 -10 -14

10 8 3 -1 -4 -6 -8 -12 -15 -19

20 3 -2 -7 -10 -12 -15 -20 -23 -28

30 1 -5 -11 -14 -16 -19 -25 -28 -33

40 -1 -7 -13 -16 -19 -22 -28 -31 -37

Il dispendio energetico

Nel corso di una uscita in ambiente montano, la quantità di calorie che il corpo impiega può variare dalle 200-250 kcal per ora nelle passeggiate di tipo “Turistico”, senza nessuna difficoltà e senza impegno fisico particolare, fino alle 1000-1200 kcal per ora nelle salite alpinistiche difficili o in condizioni climatiche severe. L’assunzione di alimenti e di acqua da parte del canale digerente ha dei limiti : in determinate condizioni non si riesce ad integrare tutte le perdite.

• Preferire cibi ad elevato valore energetico e a buona digeribilità (carboidrati presenti nei cereali,nei legumi, nella frutta secca, negli zuccheri complessi) • Ridurre l'apporto di grassi ( attenti alla cioccolata…è grasso al 60% minimo e quindi poco digeribile) • Attenzione alle bevande alcooliche… • …e non eccedere con la caffeina.

Regole generali per una corretta alimentazione...

Durante l’escursione , è consigliabile una alimentazione leggera, che non sovraccarichi troppo la digestione ; la quota principale deve essere costituita da carboidrati (60-65 % ), con un 15-20 % di proteine e un 15-25 % di grassi . In caso di sforzo intenso, la quota di carboidrati può anche essere leggermente aumentata.

E’ opportuno che gli alimenti siano di facile assimilazione, ma che, al tempo stesso, mantengano un livello piuttosto regolare di carboidrati nel sangue - (cibi con Indice Glicemico basso ) in modo da evitare fenomeni di temporaneo benessere subito seguiti da un rapido calo di energie (picco di glicemia - rapida risposta insulinica – brusco calo della glicemia )

La necessità di bere…

Occorre ricordare che in caso di sforzi fisici intensi e in condizioni di temperatura elevata, ma anche in alta quota e al freddo , si possono perdere fino al 1,5 -2 litri di acqua in un’ora.

In una escursione di 5-6 ore si perdono, di solito, da 1 a 2 litri di acqua.

Con il sudore s perde proporzionalmente più acqua che sali, ed il senso soggettivo della sete non e’ tale da compensare le perdite, nemmeno negli atleti.

Bisogna quindi bere prima che compaia la sete, assumendo con una certa frequenza (ogni 30’), 100-200 cc di soluzione salina ipotonica o isotonica, o acqua .

Il tè è da evitare come dissetante in quanto stimola la diuresi.

L'acqua di fusione dei ghiacciai è molto povera di Sali, è meglio aggiungervi una bustina di integratore salino.

Spesso, l’acqua dei ruscelli è infetta da vari tipi di microbi portati soprattutto dagli animali.

Opportuno l’uso di purificatori o pastiglie disinfettanti. Fare attenzione, soprattutto se si è in giro per più giorni…

A quota inferiore ai 2000 m….

Di solito, al di sotto dei 2000 m. non si hanno modificazioni fisiologiche di rilievo, tranne una lieve e transitoria riduzione della capacità di sforzo, che scompare con l'allenamento.

Non solo in Himalaya…

L’ipossia si può verificare anche per brusche salite in quota (funivie o elicotteri ); è caratterizzato da improvvisa stanchezza, difficoltà di concentrazione e memoria, a volte euforia. Occorre ricordare che circa il 30% delle persone a 3500 m e circa il 50% a 4500 accusano segni da ipossia (stanchezza, nausea, inappetenza, insonnia,cefalea ,ecc. )

Capanna Margherita- Punta Gnifetti m 4554

MAL DI TESTA

STANCHEZZA

PERDITA DI APPETITO; NAUSEA

INSONNIA

DIFFICOLTA’ DI EQUILIBRIO E GIUDIZIO

Consigli da ricordare

Il mal di montagna è favorito dallo sforzo fisico intenso; un buon allenamento non lo previene completamente ma è utile in quanto il soggetto compie meno fatica a salire.

Sopra i 3000m salire lentamente (non bisogna accusare intensa fatica). Dovendo trascorrere la notte sopra i 3000 m, si consiglia l'avvicinamento a piedi. Se si usano impianti di risalita, programmare una notte a quota intermedia.

NON assumere sonniferi e limitare gli alcoolici (soprattutto nei rifugi...) : favoriscono la comparsa del mal di montagna. Bere (almeno 1.5 l di acqua al giorno) e alimentarsi regolarmente, preferendo gli alimenti a base di carboidrati.

Una forte riduzione del volume di urine è segno di aggravamento.

Consigli da ricordare

Se i sintomi persistono o si aggravano, occorre scendere (“go down-go fast” ).

Il mal di testa da alta quota è spesso resistente ai comuni antidolorifici.

I sintomi spesso non migliorano nel corso della notte. Non sperare nel “ ci dormo sopra, mi passerà “.

Se si progetta un trekking o una escursione in alta quota, effettuare la profilassi con il Diamox (1 cp 2 volte al giorno) ad iniziare dal giorno precedente l’arrivo in quota e fino alla discesa. Questa precauzione può evitarci grossi guai !

Ortler - plateau sommitale - m 3800

IL FREDDO….

IPOTERMIA: Abbassamento generale della temperatura corporea. Di solito si ha la morte quando la temperatura interna scende sotto i 24 °C. A 30°C la probabilità di morte è del 50 %.

Viene favorita dall'assunzione di alcool o da malattie o digiuno o affaticamento eccessivo. Di solito è preceduto da una fase con brividi, pallore, tachicardia, cefalea, debolezza, dolori diffusi.

Subentra poi la fase del cedimento, con sonnolenza, disorientamento, calo del polso e del respiro, fino al coma o all'arresto cardiaco.

E' importante il riscaldamento graduale dell'organismo, con massaggi e panni caldi o almeno asciutti; possono essere utili sostanze energetiche per bocca . Occorre controllare e sostenere le funzioni vitali.

Crampi da calore: sono dovuti in genere ad una eccessiva perdita di sali con la sudorazione.

Utile la somministrazione di bevande saline diluite

Esaurimento da calore: estrema stanchezza,con cefalea, nausea, vertigini e calo della pressione. Il paziente si presenta in genere pallido e freddo.

Colpo di calore:febbre, delirio, calo di pressione, perdita di coscienza. Può essere fatale.

I disturbi da ...funivia

Durante le brusche salite in quota, e di più spesso durante le veloci discese, si possono verificare traumi da variazione di pressione, più spesso a carico del timpano , con mal d'orecchio e otite.

Più comune è il riacutizzarsi doloroso di condizioni di sinusite cronica, nevralgie o dolori dentari, sempre dovuto alla brusca variazione di pressione

I problemi agli occhi…

La permanenza su terreni innevati o ghiacciai senza adeguati occhiali da sole può causare l’OFTALMIA DA MONTAGNA , una grave infiammazione degli occhi, che si manifesta solitamente dopo svariate ore dall’esposizione, e può condurre alla cecità temporanea, e quindi all’impossibilità di proseguire la scalata o l’escursione. Si può verificare anche con cielo nuvoloso, in quanto la causa sono i raggi UV, sempre presenti, soprattutto alle alte quote.

I problemi per chi arrampica… o va in ferrata

Traumi ed escoriazioni da “voli” non controllati e cadute

Traumi da caduta di sassi, slavine od oggetti (su vie molto frequentate !)

Patologie da sforzo dei tendini e delle articolazioni (in particolare, delle mani): rottura dei tendini, microfratture

Patologie acute e croniche legate alla “sospensione” in immobilità dopo una caduta o all’utilizzo prolungato dell’imbrago (“harness suspension syndrome” ) lombalgie, disturbi venosi degli arti inferiori )

Perdita di controllo; crisi di panico; sfinimento

Il cardiopatico in montagna…

La montagna è accessibile, almeno a quote fino ai 2500 m, anche al cardiopatico ben controllato, che può trarne giovamento.

I fattori di rischio principali, più che all'altitudine, sono legati al freddo intenso o ai forti stress (p.es. da situazioni pericolose ) che andrebbero evitati.

Controindicazioni agli sforzi in montagna

Recente infarto (entro 6 mesi)

Ipertensione severa, non ben controllata dalla terapia

Recenti interventi chirurgici

Diabete mal controllato dalla terapia con insulina .

Condizioni ambientali molto sfavorevoli

Stato anemico

Recenti malattie infettive o debilitanti

Gli studi più recenti sull'argomento indicano che la risposta fisiologica all‘altitudine nel soggetto di età > 65 anni è sostanzialmente simile a quella del giovane.

Il livello di allenamento dei “seniores” è spesso molto buono, per la maggiore frequentazione, per l’esperienza e la capacità di dosare le forze in maniera ottimale..

L‘”anziano” in montagna

I bambini in montagna Occorre ricordare che per il bambino l’aspetto ludico , anche in montagna, è fondamentale; rispetto all’adulto la resistenza allo stress, alla fatica, al freddo è ovviamente minore.

Vanno evitate, almeno fino all’adolescenza, le uscite su ghiacciaio o alpinistiche di un certo impegno. Cautela anche sulle vie ferrate e nelle escursioni lunghe o trekking.

Morso di vipera…

Le vipere presenti in Europa non hanno una elevata pericolosità, e i casi di morso mortale sono rarissimi.

Le manifestazioni possono limitarsi al malessere (ovviamente accompagnato da ansia …), e ad una reazione locale, anche intensa.

E’ importante: impedire alla vittima di correre o agitarsi.

Non improvvisare manovre tipo incisione della ferita o aspirazione del veleno. Il siero antivipera non viene ormai più proposto in quanto molto pericoloso.

Attenzione anche alle zecche: possono trasmettere pericolose malattie infettive( borreliosi o Malattia di Lyme, encefalite ).

Si incontrano in ambienti dove è presente erba incolta (argini, sentieri fluviali, ma anche prati di montagna , parchi, ecc. )

Primo soccorso in caso di….

MALORE

Infarto miocardico Allertare immediatamente il soccorso nel caso un partecipante all’escursione riferisca o mostri :

dolore violento, costrittivo, angosciante in particolare al torace /collo /stomaco/ braccio accompagnato da ansia, sudore freddo, sensazione di svenimento o perde conoscenza

La rapidità è essenziale. Mettere semiseduto e tranquillo il soggetto. Informarsi se ha già avuto altri episodi e se assume farmaci.

Se il soggetto ha già perso conoscenza ed è in arresto cardio-respiratorio praticare manovra di rianimazione fino all’arrivo dei soccorsi.

Avere sempre nello zaino un telo isotermico (“metallina” )

IN CASO DI ARRESTO CARDIO –RESPIRATORIO ?

Occorre innanzitutto, dopo aver rilevato rapidamente l’assenza dei segni vitali (coscienza, respiro ) verificare che le vie aeree siano libere;

N.B. Se il soggetto è riverso a faccia in giù, occorre metterlo supino.

Arresto cardio-respiratorio Può essere causato da:

Infarto miocardico

Aritmie cardiache

Traumi al capo o al torace

Immediatamente :

Chiamata di soccorso

Massaggio cardiaco(BLS )

Lo scopo della manovra BLS è di fornire un minimo di ossigenazione al cervello attraverso la compressione toracica, in sostituzione della normale attività cardio-respiratoria

La compressione deve essere energica, tale da provocare la discesa dello sterno di almeno 4-5 cm.

Avviare il massaggio cardiaco con la tecnica 30 compressioni rapide e procedere (se possibile) a 2 insufflazioni di aria nella bocca tenendo il capo del paziente in leggera estensione

La manovra va continuata fino all’arrivo dei soccorsi organizzati e comunque per almeno 10-15 minuti.

Ictus (ischemia) cerebrale I sintomi sono legati alla perdita di una o più funzioni neurologiche per un deficit dell’apporto di sangue al cervello dovuto nella gran parte dei casi ad una alla formazione di un coagulo o ad uno spasmo in una piccola arteria

paralisi – difficoltà della parola - deviazione della lingua e della bocca – disturbi dell’equilibrio - amnesia - coma….

Si tratta di una grave emergenza. Chiamare subito il soccorso !

Incidente Malore

Mancato

rientro

Difficoltà

112

L’approccio all’infortunato negli incidenti gravi

Non muovere il soggetto se non si è sicuri che non abbia riportato traumi alla colonna vertebrale. Aspettare i soccorsi !

Se occorre per forza spostare il ferito , farsi aiutare e procedere con le dovute cautele

Verificare il livello di coscienza (vigilanza, reazione a stimoli vocali e al dolore, assenza di reazioni )

Controllare la respirazione spontanea e se le vie aeree sono libere. Se necessario iniziare la manovra di rianimazione.

Elenco dei problemi più comuni… • Le vesciche…

• La stanchezza eccessiva o sfinimento

• L’ansia e la paura delle difficoltà; il panico

• Le insolazioni e scottature

• Le distorsioni e sovraccarico delle articolazioni in genere

• Le piccole ferite/abrasioni

• I crampi

Il kit del primo soccorso Ø Garze sterili in buste;

Ø cerotti di varie misure; cerotto in rotolo

Ø bende in rotoli;

Ø disinfettante;

Ø pinzetta, forbici,guanti, laccio o cinghia emostatica

Ø cerotti anti-vescica;

Ø Stick di protezione solare per labbra e palpebre;

Ø Antidiarroico;

Ø Reintegratori salini in bustine;

Ø Antinfiammatorio (***)(attenzione se non sei un medico )

Ø Ghiaccio secco se non ci sono nevai in zona

+ una robusta dose di BUON SENSO….

Materiali da non dimenticare ! - Buoni occhiali da sole ! (filtri e colore adeguati,

lente certificata ). Crema solare .

- Guanti (più di un paio, meglio)

- Cappellino e berretto di lana

- Calze di ricambio

- Indumenti di ricambio (protetti dall’umidità in un sacchetto)

- Coltellino

- Fiammiferi /accendifuoco in confezione a tenuta