«Cosìdonoacquaamilioni di assetati» - Pedrollo · 2019. 12. 2. · edatore di lavoro, ogni volta...

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LUCIA BELLASPIGALUCIA BELLASPIGA

INVIATA A SAN BONIFACIO (V ERONA )

l mio sogno è triplicare». Silvano Pe-drollo, leader mondiale nella produzio-ne di pompe idrauliche e nella perfora-

zione di pozzi, non sta parlando del fatturato enemmeno di esportazioni: «Il mio obiettivo è tri-plicare le donazioni. I missionari ci chiedonopoche pompe idrauliche eppure ne hanno unbisogno estremo, il tam tam non basta. Vogliodare di più, quello che faccio è troppo poco...».Se non fosse che lo avevamo già incontrato die-ci anni fa, stenteremmo a crederci, troppo bel-lo per essere vero. Ma siamo tornati dall’im-prenditore veronese per vedere cosa ne era sta-to di quel miracolo umano di solidarietà este-sa in tutto il mondo, e da allora Pedrollo ha con-tinuato ad erigere ospedali, chiese, scuole, ca-se d’accoglienza, scavare pozzi, irrigare deser-ti, far rinascere foreste, soprattutto far sgorga-re l’acqua là dove non ce n’era traccia e ogniforma di vita moriva. «L’acqua è ovunque, bi-sogna solo andarla a scavare in profondità. Èperfettamente inutile mandare antibiotici percurare le malattie causate dall’acqua infetta, co-me fanno molti governi: la cosa da fare è dota-re i villaggi di fonti di acqua pura, così si risol-ve in un colpo l’80% dei problemi. La gente cimette un po’ ad abituarsi all’acqua pulita per-ché è insapore – sorride –, ma presto cambiatutto, i bambini smettono di morire come mo-sche, nel deserto nascono le piantagioni, gli a-dulti hanno un lavoro, sorgono le case, apronole scuole e da lì tutto migliora».Il bene va fatto bene, si dice, e Silvano PedrolloIl bene va fatto bene, si dice, e S(Cavaliere del Lavoro, sei lau-ree honoris causa) unisce e-sperienza imprenditoriale aconcretezza veneta, operan-do in tre filoni d’azione, «i bi-sogni materiali, quelli spiri-tuali e quelli culturali», ovve-ro costruisce strutture perdare un tetto ai poveri, chie-se e scuole per la formazionedei giovani: «Sono certo chequesti interventi contribui-

scano in larga parte a ridaresperanza ai nostri fratelli»,spiega Pedrollo. Basta sfo-gliare il catalogo delle opereche ha già portato in Africa,Asia, nelle Americhe e in Eu-ropa, una vera enciclopediadi come sia possibile cam-biare il mondo (era di cento

pagine dieci anni fa, oggi ne ha 270, dalla A diAlbania alla Z di Zimbabwe), con fotografie diacqua che sgorga improvvisa più preziosa delpetrolio («abbiamo imparato a usarla con par-simonia, col suo scendere e versarsi sottile ecalmo, quasi come un condimento prezioso...»,gli ha scritto un missionario), frotte di bambi-ni con le braccia alzate sotto quello scroscio i-naudito, uomini e donne increduli: «Lavoro so-

lo con i missionari perché so dove vanno a fi-nire i soldi e riescono a fare cose incredibili, lesuore poi non le ferma nessuno». I primi a bus-sare sono stati i comboniani, poi sono arrivatii salesiani, i camilliani, le canossiane, i cap-puccini, i padri della Consolata... Pedrollo sov-onsolata... Pedrollo sov-

venziona i lavori richiesti efornisce le elettropompe, ol-tre ai generatori di correnteper farle funzionare, ma perle missioni che non hannonemmeno il cherosene per igeneratori ha progettatospeciali pompe a pannellisolari, «così l’acqua va tuttoil giorno e con l’energia ac-cumulata fanno andare i fri-goriferi la notte».Selui da solo ha donato l’ac-qua a due milioni di perso-ne, quanto costerebbe ai po-tenti della terra portare ilprogresso ai popoli costrettia migrare o soccombere?

in casa in boc-ca a Pedrollo non è uno slo-gan autoassolutorio, ma un

format di successo. Centinaia gli esempi: gra-zie a lui in Angola le suore canossiane hanno

«Cosìdonoacquaamilioni di assetati»SilvanoPedrolloiniziò irrigandodeserti.Oggidovearrivalui la vita rifiorisce

Tutti i diritti riservati

PAESE : Italia PAGINE : 11SUPERFICIE : 45 %PERIODICITÀ : Quotidiano

DIFFUSIONE : (126000)AUTORE : Lucia Bellaspiga

1 luglio 2018

fondato due scuole di Informatica ed Econo-mia domestica per ragazze, in Uganda 1.500giovani studiano in un elegante college con la-boratorio di chimica e dormitorio per 450 ma-schi e 400 femmine non abbienti, in India le e-lementari e le medie perfettamente attrezzatedei padri camilliani assicurano istruzione, sa-

lute e nutrimento a 1.500 bambini... Le foto delprima e del dopo in Bangladesh come in Tan-zania mostrano le metamorfosi da baracche in-degne a istituti modello, lo stesso per le chiesesorte un po’ ovunque, i dispensari e i centri perlo sviluppo della donna, gli orfanotrofi e le men-se. La nostra domanda («e tutto questo in do-no?») quasi indigna Pedrollo: «Certamente. Ri-spetto a quanto ho ricevuto faccio anche poco,lo affermo con la coscienza e con il cuore».Il Gruppo Pedrollo fattura 230 milioni, espor-ta pompe in 160 Paesi e dà lavoro a 800 per-sone (10% stranieri). Il sogno è iniziato 40 an-ni fa quando il giovane Pedrollo, in tasca un di-ploma in elettrotecnica e non un soldo, intuìche il futuro era nell’acqua. Dubai, oggi avve-

niristica babele di grattacieli, era un desolatodeserto, «quando promisi agli emiri arabi difarvi sgorgare l’acqua mi diedero carta bian-ca e lettere di credito». Iniziava la grande a-scesa e il mondo si accorse di lui. In Bangla-desh, dove le donne percorrevano chilometrial giorno per attingere acqua sporca, un uo-mo gli propose un patto, «inventa una pom-pa che costi pochissimo e ne venderemo mi-gliaia». Pedrollo ne costruì una che costavacome due pizze e pompava mille litri al mi-nuto. Quell’anno in Bangladesh i raccolti diriso furono tre anziché due.Ma a Pedrollo non bastava cambiare il mondoper lavoro, «un cristiano di fronte alla povertànon può girarsi dall’altra parte, la solidarietà è

un impegno», così fu proprio in Bangladeshche, colpito dalla miseria, decise che con gli u-tili di quelle pompe avrebbe costruito una scuo-la per mille ragazze. «All’inizio decidevo io achi dare aiuti, ma che diritto ho di scegliere chimerita? Alla fine li aiuti tutti e non te ne vanti».Dentro gli risuona sempre il consiglio che suozio gli diede agli esordi, occuperai di pom-pe idrauliche? vedrai quanto bene «Al-lora non capii, che bene potevo fare con dellepompe?...». Quello zio era don Luigi Pedrollo,il cui processo di beatificazione si è aperto po-chi giorni fa. Era il collaboratore stretto di san

Giovanni Calabria, fondatore della Congrega-zione dei Poveri Servi e delle Povere Serve del-la Divina Provvidenza, «da bambino li vedevosempre insieme, e ricordo fratel Vittorino, l’e-conomo della congregazione, che la sera si af-facciava preoccupato perché non c’era nullada dare per cena ai loro piccoli, ma mio zio re-stava tranquillo, bene, andiamo in chiesa a

sapeva che la Provvidenza non man-da indietro a mani vuote».È lo stile di vita su cui Silvano Pedrollo ha fon-dato le sue imprese e nel quale coinvolge i di-pendenti. Insieme ai figli Alessandra e Giulio,rispettivamente managing director e generalmanager, ha deciso di non incassare gli utili,ma reinvestirli in azienda per incrementare letecnologie e garantire serenità alle famiglie deilavoratori: «In 43 anni mai un giorno di cassaintegrazione – asserisce –, anche durante la cri-si ho promesso loro che piuttosto avrei riem-pito i magazzini di merce invenduta, ma nes-suno avrebbe perso il posto». A metà tra padree datore di lavoro, ogni volta che ha visto i \suoi\ragazzi pagare mutui da usura è intervenutopersonalmente e ora possiedono tutti la casa,«anche i nostri immigrati, altrimenti è caos,non accoglienza».Forse è questa l’impresa più alta, impegnarenella sua rivoluzione le famiglie di chi lavoracon lui. È qualcosa di speciale vedere la figlia A-lessandra, laureata in Economia e Commercio,catechista come sua madre, mentre in Tanza-nia nella missione della Consolata di \Baba\Camillo Caliari, o in India nella Children’s Ho-me del camilliano padre Sibi, consegna a cen-tinaia di bambini i doni di Natale confezionaticon le loro mani dai figli dei dipendenti della Pe-drollo. Ogni piccolo italiano ha costruito (noncomprato) il giocattolo per quello specificobambino, e Alessandra sull’iPad mostra a o-gnuno il video-saluto registrato per lui in Italia.Brillano tutti, gli occhi dei bambini, sia che do-nino sia che ricevano.Quelli di Pedrollo, che non si è ancora assue-fatto, si fanno lucidi. L’unico suo dolore, che poiè l’appello che ci affida, è l’Eritrea, dove il regi-me ha chiuso la sua grande scuola salesiana diformazione ed espulso tutti i missionari: «Nonriesco più in nessun modo a mandare aiuti e ibambini muoiono per strada, è uno scandalomondiale, come si fa a tacere? Vi prego, non re-stiamo indifferenti».

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1 luglio 2018

ilvano Pedrollo puccini, i padri della C

L’imprenditore veneto Pedrollo

Grazie a Pedrollo l’acqua è sgorgata pure in Eritrea. «Oggi il regime ha scacciato i missionari e i bambini muoiono di nuovo», è il suo appello

Ai missionari in tutto ilmondoregala caseper ipoveri, ospedali, scuole,chiese. Ma ha unsogno:«Donaremolto di più»

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1 luglio 2018