Post on 06-Apr-2017
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Design e community!come progettare e lavorare con le community, producendo design di valorestefano mirti, relational design / bari, 12 marzo 2016
teorizza Marshall McLuhan circa 50 anni fa
...se è la comunità ad essere il messaggio,
ne consegue che il messaggio diventa
completamente irrilevante…
(quindi, qui si può riempire a piacere)
per chi volesse approfondire sul tema, questo il link.
bottom-up, vuole anche dire tante community.
centinaia di comunità, migliaia, centinaia di migliaia di comunità.
autonome, autogestite e auto-organizzate.
La cattedrale e il bazaar sono due tipologie di processo molto differenti.
Entrambe interessanti e importanti, che permettono di raggiungere risultati significativi.
Però sono molto diverse tra loro.
Per chi fosse interessato al tema,
Eric S. Raymond ha scritto un saggio molto interessante.
altro passaggio molto importante, da non scordare:
si tratta di design di processo, non di prodotto!
(il pic-nic è molto diverso dal un ristorante con il menù)
dover organizzare un pic-nic con le regole che definiscono il funzionamento di un ristorante importante, è attività molto difficile, praticamente impossibile.
infine, un altro elemento da non dimenticare:
la regola dell’1%
per chi fosse interessato ad approfondire questi temi,
un paio di anni fa avevo scritto questo libro: “il mondo nuovo. una guida tascabile”
gran touristas, biennale di venezia, 2012
design 1o1, 2013 / in corso
ps. un suggerimento
se questi temi vi incuriosiscono,
la cosa migliore da fare è quella di provare a organizzare una community on-line.
- scegliete un argomento a vostro piacere
- scegliete un canale digitale (social) su cui lavorare
- datevi un limite temporale (una settimana?)
- datevi un obiettivo quantitativo (1000 partecipanti?)
- cercate di capire quei meccanismi che permettono di raggiungere il vostro obiettivo
ottimizzando l’energia investita
- arrivati alla fine, capite dove avete sbagliato (si impara sbagliando) e riprovate da
capo
(grazie ad Alessandro Mininno per l’idea)
....grazie per l’ascolto + buon lavoro!
stefano mirti, idlab
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