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Torino, 23 marzo 2014Torino, 23 marzo 2014
400 metri ad ostacolivelocit e ritmo
musica e dintorni
2lallenamento unattivit economicalallenamento unattivit economica
Dio non fa sport
3il meccanismo di adattamento (G.a.S.)il meccanismo di adattamento (G.a.S.)
lo stress la risposta a-specifica a qualsiasi stimolo o richiesta cui viene sottoposto lorganismo
se la stimolazione abbastanza elevata (eu-stress) essa attiva i processi di adattamento a livelli superiori
se la stimolazione eccessiva (di-stress), anzich provocare adattamento lo stress deprime lorganismo
la risposta allo stress estremamente individuale
Hans Selye
4training & stresstraining & stress
stimoli insufficienti non allenano(stress insufficiente, nessuna super-compensazione, adattamento, plafonamento, regressione)
stimoli eccessivi deprimono (di-stress) la somma di troppi stimoli di bassa
intensit pu stressare quanto pochi stimoli di elevata intensit
va assolutamente evitato ladattamento mai dimenticare lo stress extra-training
5training & stresstraining & stress
eu-stress di-stress
livello di stress
6il training non tuttoil training non tutto
fino al completamento dello sviluppo il miglior allenatore madre natura
siamo gi bravi se non esageriamo, limitando cos i danni (primum non nocere)
lo stress non confinato al campo sportivo lo stress della crescita si somma al resto non montiamoci la testa attribuendoci
tutto il merito dei risultati dei giovani(ricordate il principio cinese delle quattro palle)
7training & stresstraining & stress
progressivit: lo stimolo di ieri non basta pi (ma lelemento quantitativo non pu crescere indefinitamente)
specificit: lo stimolo si sposta dalla quantit allintensit (ma ad un certo punto sincontra un limite)
variativit: rompere gli schemi, spostare il limite, ingannare il sistema, creare un margine di performance (il buon lavoro dellanno scorso comunque sbagliato)
densit: recupero, riposo, rigenerazione, evitare il di-stress e attivare le super-compensazioni
8imparariamoimparariamo
imparariamo a vedere imparariamo a guardare imparariamo ad ascoltare imparariamo a capire imparariamo a cambiare idea imparariamo a rispettare latleta
sovente latleta allena lallenatore
9cerchiamo giovani:cerchiamo giovani:
longilinei e con buona mobilit articolare geneticamente elastici e reattivi capaci di movimenti rapidi e facili coordinati aggressivi dotati di buon senso del ritmo meglio se sessualmente non precoci tendenzialmente velocisti-saltatori
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non sappiamo come si svilupperanno
non vogliamo precludere loro scelte future
non sappiamo ancora se saranno centometristi, quattrocentisti, ostacolisti veloci o intermedi (o, perch no, ottocentisti)
non precludiamoci la possibilit di abituarli ad accettare lavori di corsa su distanze medie
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nella fase iniziale:nella fase iniziale:
cerchiamo di sviluppare ogni capacit coordinativa e condizionale allet giusta
consideriamo la presenza, negli adolescenti, di disomogeneit e di differenze tra et biologica ed et anagrafica
favoriamo un precoce sviluppo delle corrette sensibilit relative a tempi e intensit dimpulsione, prima che esse siano fuorviate da sovrastanti sensazioni di velocit
aiutiamoli a sviluppare il giusto senso del ritmo
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nella fase iniziale:nella fase iniziale:
il rapporto PCG/PCS sar tanto pi alto quanto pi il nostro atleta giovane
un nostro preciso obiettivo consiste nellevitare la specializzazione precoce
ci ci impedisce allinizio di conoscere il destino del nostro atleta (velocista, saltatore, ostacolista, sulla distanza breve o sui 400?)
utilizzeremo in sostanza moltissime esercitazioni con ostacoli con gli atleti che ci paiono potenziali velocisti, e faremo correre molto sul piano (sia in prove di sprint che di media lunghezza) i potenziali futuri ostacolisti
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nella fase iniziale:nella fase iniziale:
sviluppare al massimo grado possibile le capacit coordinative generali
sviluppare parallelamente da subito le capacit coordinative specifiche, ossia le doti di sensibilit:
ritmo nella corsa equilibrio negli atterraggi valutazione delle distanze in corsa tempi e modi dimpulsione tempestivo adattamento dei gesti alla fatica
far acquisire loro le abilit necessarie a: aggredire le barriere con decisione correre in frequenza correre in ampiezza modulare in un ampio range ampiezza e frequenza correggere prontamente ogni squilibrio
utilizziamo da subito molte esercitazioni di passaggio completo dellostacolo
per quanto riguarda tutti i mezzi di preparazione specifici della corsa, ma non specificamente tecnici o ritmici degli ostacoli, limpostazione del training dovr tenere conto che non esiste esercitazione utile per un velocista che non lo sia anche per un ostacolista
da un punto di vista metodologico pi generale (periodizzazione, gestione del mezzi, ecc.) con gli specialisti della distanza breve imposteremo il lavoro come con i duecentisti. mentre con gli ostacolisti dei 400 seguiremo i criteri dei quattrocentisti piani facendo locchiolino agli 800
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criteri di massimacriteri di massima
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criteri di massimacriteri di massima
sempre grande attenzione va posta nellinserimento delle esercitazioni specifiche per gli ostacoli
esse non possono essere semplicemente aggiunte pena un eccessivo carico di training
va attentamente valutato il loro apporto in termini di forza speciale, di meccanismi energetici e vie metaboliche interessate (compreso il lavoro di tecnica)
lobiettivo consiste nellidentificare, per ogni mezzo di allenamento specifico di ostacoli, quale altro mezzo, utile per la velocit o la resistenza, esso pu validamente sostituire, gestendolo poi correttamente sotto il profilo di quantit, intensit, recupero, ecc.
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criteri di massimacriteri di massima
da subito massima priorit alle esercitazioni di ambidestrismo sulle barriere, con 4 obiettivi:
sviluppare le capacit coordinative all'et giusta
riequilibrare costantemente la forza negli arti inferiori
salvaguardare la possibilit di migrare ai 400hs
limitare i rischi traumatici insiti nella ritmica pari
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liniziazione didatticaliniziazione didattica
da un lato sviluppare al massimo grado possibile, con gli appositi esercizi, tutte le abilit coordinative generali
dallaltro utilizzare da subito esercitazioni di passaggio delle barriere (i ragazzi si soddisfano e si divertono nel fare qualcosa di completo, di compiuto), senza curare eccessivamente le finezze tecniche, bens solo i punti fondamentali, senza alzare troppo le barriere, ma soprattutto senza troppo avvicinarle
non preoccuparsi se limpulsione di seconda gamba genera una parabola troppo alta
abbondare nelle esercitazioni di rapidit, ma senza lutilizzo delle barriere (solo in questa prima fase)
utilizzare una grande variet di andature di corsa e insegnare la loro corretta esecuzione
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la tecnicala tecnica
distinguere bene gli aspetti essenziali da quelli ininfluenti
non confondere le cause con i sintomi
apprezzare lestetica del gesto (bello = giusto, brutto = sbagliato)
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la tecnicala tecnica
aspetti assolutamente ininfluenti:
la prima gamba flessa o tesa nel superamento della barriera
linclinazione del busto in attacco
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la tecnica: i sintomila tecnica: i sintomi
lostacolo volato
le anche non in linea sulla barriera
labbassamento delle anche in atterraggio
azioni sconclusionate di braccia
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la tecnica: gli aspetti essenzialila tecnica: gli aspetti essenziali
potente impulsione di seconda gamba
attacco sufficientemente lontano
attacco di prima gamba a ginocchio alto flesso (mai calciato)
tenuta di prima gamba in atterraggio (i bimbi) discesa della seconda gamba solo quando
tornata in linea di corsa
azione naturale ma controllata delle braccia
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la tecnica: gli aspetti essenzialila tecnica: gli aspetti essenziali
frasi da dimenticare:
tira avanti sta seconda gamba!
velocizza sta seconda gamba!
controlla sto braccio
accelera il ritorno a terra della prima!
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la tecnicala tecnica
evitare la ricerca spasmodica e costosa della perfezione tecnica, che sugli ostacoli (e non solo) unillusione
mai dimenticare che la cinematica si modifica variando la dinamica, e che questa cambia man mano che latleta cresce e si sviluppano la sua forza e la sua velocit
concentrarsi sugli aspetti essenziali, e curare che latleta acquisisca la sensibilit sufficiente a sentirele spinte, i tempi, il suo rapporto con lo spazio e il tempo durante lesecuzione dei gesti tecnici
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la tecnicala tecnica
la ripetizione dellerrore porta alla perfezione nellerrore
e, dato che pi facile assimilare nuovi schemi motori che disimpararne di vecchi e riprogrammarsi, fondamentale che gli esercizi siano eseguiti correttamente da subito
in caso contrario si fanno solo danni
uno dei risultati tipici la carenza dimpulsione di seconda gamba
oltre il 90% degli atleti non sa eseguire gli esercizi, non possibile che pi del 90% dei tecnici non se ne accorga
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la tecnica: i mezzi specificila tecnica: i mezzi specifici
oltre alle esercitazioni ormai classiche, si pu arricchire la preparazione specifica con:
esercitazioni autosensibilizzanti: drills eseguiti a braccia avanti barriere con un passo a distanze crescenti barriere pi alte e pi basse navette con gli ostacoli, ecc.
modulazione non solo del parametro di frequenza (distanze ridotte tra gli ostacoli), ma anche di quello dellampiezza, stressando s labilit, ma anche la capacit di utilizzare e mantenere la forza
esercizi di prima gamba in controtempo (lunico mezzo per correggere lazione calciata in attacco e per imparare a stare dentro)
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la ritmicala ritmica
lesercitazione ritmica non pu essere intesa come il banale allenarsi a correre determinati intervalli tra le barriere con un certo numero di passi ad una certa velocit
n la ritmica di gara si esaurisce nellesercitarsi a correre intervalli di gara con il numero di passi che si utilizzano in gara e alla velocit di gara
la ritmica la capacit dinterpretare il gesto tecnico in modo corretto, realizzando un perfetto binomio di armonia ed economicit
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la ritmicala ritmica
latleta deve arrivare a sentire musicalmente il tessuto ritmico che sottende il suo gesto, quello che meglio gli permette di esprimersi in mezzo alle barriere
in una gara a ostacoli non pu sviluppare sempre frequenza e ampiezza ideali, poich agisce su intervalli predeterminati, costretto da un modulo di passi a gradino
nella distanza breve effettua in realt 11 accelerazioni, a una velocit media non elevatissima, ma senza una frequenza di riferimento, poich nellintervallo di 9,14 o 8,50 non esistono neppure due passi comparabili come ampiezza, tempo di contatto o azione tecnica
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100/110hs: si modula solo la frequenza100/110hs: si modula solo la frequenza
8 8 8 84 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 44 4 4 4
50 50 50 5012,90 13,90 14,90 15,90
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la ritmicala ritmica nei 400hs deve invece conciliare la necessit di correre
veloce con quella di distribuire le energie correttamente, mantenendo unampiezza che non solo non quella ideale, ma che pu adattare solo per gradini, dovendo operare difficili scelte tra ridurre lampiezza, con i problemi coordinativi che ci comporta, oppure sostenere artificiosamente un passo forzato, con costi energetici onerosi
la ritmica perci la capacit dinterpretare la corsa tra le barriere ottimizzando molti fattori e incorporando nellazione, in modo armonioso e assieme violento, il superamento delle barriere, in modo che esse non disturbino la continuit dellazione e rallentino il meno possibile la sua velocit
non a caso le tristamente note azioni a elastico sono tanto diffuse quanto letali per le prestazioni.
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400hs: illimitate combinazioni400hs: illimitate combinazioniPassi al 1
Passi intermedi Fino al Cambio a Fino al
19 12 1019 12 7 13 10
19 (20) 12 5 13 1020 (19) 13 10
20 13 5 14 1020 13 8 14 10
21-22 14 1021-22 14 5 15 1021-22 14 7 15 10
22 15 1022-23 15 5 16 1022-23 15 8 16 1023-24 16 1023-24 16 5 17 1023-24 16 8 17 10
24 17 1024 17 5 18 1024 17 8 18 10
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la velocit nella corsala velocit nella corsa
la velocit nella corsa il prodotto della frequenza per lampiezza
frequenza = numero di passi al secondo ampiezza = lunghezza di ogni passo
cinque passi di due metri al secondo, 10 metri/sec, corrispondono a 36 km/h, 10 secondi netti sui 100m lanciati
frequenza/ampiezzafrequenza/ampiezza
4 m/s 6 m/s 8 m/s 10 m/s
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tecnica e coordinazionetecnica e coordinazione
in ogni disciplina, in ogni momento, per ogni atleta, esiste una velocit massima alla quale egli riesce a mantenere la coordinazione e oltre la quale unulteriore ricerca di velocit fa decadere il risultato (limite biomeccanico)
in ogni disciplina di corsa va distribuita la velocit e la coordinazione va mantenuta per tutta la durata della prova, ed modulata dalle modificazioni fisiologiche indotte dalla fatica progressiva (limite metabolico)
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la velocit nella corsala velocit nella corsa
in pratica per le possibili combinazioni ampiezza/frequenza non sono n infinite n neutre rispetto al risultato
esiste uno sweetspot, un limitato spettro di combinazioni di frequenza/ampiezza che, ad un certo atleta, in un determinato momento della sua carriera sportiva, permettono di ottenere la massima velocit possibile o, a parit di velocit, il massimo risparmio energetico possibile
la ricerca sia di unampiezza che di una frequenza eccessive lo allontanerebbero dalla sua massima velocit potenziale in quel momento, o a una data velocit, dalla massima economicit di corsa
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la velocit nella corsala velocit nella corsa
- lampiezza sostenuta dalla forza
- la frequenza sostenuta dal SNC
- saper gestire ampiezza e frequenza per un velocista molto importante, per un ostacolista essenziale
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il ritmo nella corsa veloce: lo sweetspotil ritmo nella corsa veloce: lo sweetspot
lo sweetspot si ottiene ricavando la frequenza dallobiettivo realistico di velocit, tenendo conto dellampiezza teorica ideale, definita a suo tempo da Tabachnik e utilizzata da Carlo Vittori per mettere a punto il modello prestativo che porta il suo nome:
uomini lunghezza della gamba in cm * 260 (236 media/100)
donne lunghezza della gamba in cm * 247 (222 media/100)
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il ritmo nella velocit: modello frequenza/ampiezza
il ritmo nella velocit: modello frequenza/ampiezza un esempio:
lunghezza dellarto inferiore 98 cm ampiezza ideale (98*236) 232 cm obiettivo 1030 frequenza risultante 4,19
(4,19 * sec * 2,32 = 9,73 m/sec = 1029)
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ritmo: come usare la variativit (m)(modello prestativo di Carlo Vittori)
ritmo: come usare la variativit (m)(modello prestativo di Carlo Vittori)
Modello -> arto inf.98 cmnum. passi
43,2ampiezza
2,32frequenza
4,12
obiettivo in gara
10,50obiettivo nelleesercitazioni
10,68corsarapida 4,65 frequenza 3,58
corsaampia
49,70 num. passi 38,26
2,01 ampiezza 2,61
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ritmo: come usare la variativit (f)(modello prestativo di Carlo Vittori)
ritmo: come usare la variativit (f)(modello prestativo di Carlo Vittori)
Modello -> arto inf.88 cmnum. passi
43,7ampiezza
2,00frequenza
4,10
obiettivo in gara
12,20obiettivo nelleesercitazioni
12,41corsarapida 4,64 Frequenza 3,57
corsaampia
57,54 num. passi 44,30
1,74 ampiezza 2,26
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ritmo: e sugli ostacoli?ritmo: e sugli ostacoli?
mentre un velocista pu arrivare a correre alla combinazione frequenza/ampiezza ideale (funzione continua), un ostacolista deve fare un numero fisso di passi entro una distanza predefinita tra le barriere (funzione a gradino)
nei 100/110hs non esistono due passi uguali nel modulo dei tre passi pi lostacolo
nei 400hs necessario un ulteriore adattamento a causa della fatica progressiva
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400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
passiUomini teorico medio
Modello corsa ampia
Passi sui 100m
lanciati
Donne teorico medio
Modello corsa ampia
Passi sui 100m
lanciati
12 2,68 3,03 37,313 2,46 2,78 40,714 2,27 2,57 44 2,27 2,57 4415 2,12 2,40 47,1 2,12 2,40 47,116 1,98 2,24 50,5 1,98 2,24 50,517 1,86 2,10 53,8 1,86 2,10 53,818 1,76 1,99 56,719 1,67 1,89 59,8
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400hs: intervalli/velocit400hs: intervalli/velocitTempo tra due
barriere Velocit in m/secTempo sui 100
lanciati3,40 10,29 9,713,50 10,00 10,003,60 9,72 10,293,80 9,21 10,864,00 8,75 11,434,20 8,33 12,004,50 7,78 12,864,80 7,29 13,715,00 7,00 14,295,20 6,73 14,865,40 6,48 15,43
differenziale e distribuzionedifferenziale e distribuzione
43
Il differenziale tra il tempo sul piano e con gli ostacoli dovrebbe essere compreso tra 1,5 e 2 secondi per i maschi di elevata qualificazione (sub 50) e tra 2 e 3 secondi per la fascia di prestazioni medie (505-52).
per le atlete le differenze sono di norma leggermente pi elevate. Possono essere attorno a 2-2,5 secondi per lalta qualificazione (sub 55), salire fino a 3 secondi al di sopra e addirittura 4 secondi per le pi giovani che corrono attorno ai 60.
distribuzione (m)distribuzione (m)tempo finale primi 200 secondi 200 5
ostacoloequiv./110
46,50 22,25 24,25 20,75 12,2447,00 22,50 24,50 20,98 12,3847,50 22,75 24,75 21,21 12,5148,00 23,00 25,00 21,45 12,6548,50 23,25 25,25 21,68 12,7949,00 23,50 25,50 21,91 12,9349,50 23,75 25,75 22,15 13,0650,00 24,00 26,00 22,38 13,2050,50 24,25 26,25 22,61 13,3451,00 24,50 26,50 22,85 13,4851,50 24,75 26,75 23,08 13,61
44
distribuzione (f)distribuzione (f)tempo finale primi 200 secondi 200 5
ostacoloequiv./100
54,00 26,00 28,00 24,25 13,0054,50 26,25 28,25 24,48 13,1355,00 26,50 28.50 24,71 13,2555,50 26,75 28,75 24,94 13,3856,00 27,00 29,00 25,18 13,5056,50 27,25 29,25 25,41 16,6357,00 27,50 29,50 25,64 13,7558,00 28,00 30,00 26,11 14,0059,00 28,50 30,50 26,58 14,2560,00 29,00 31,00 27,04 14,5061,00 29,50 31,50 27,51 14,75
45
46
400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
tre strade possibili
metodo empirico
metodo del modello prestativo
metodo del costo energetico
47
400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
metodo empirico si sceglie la velocit per i primi 200m (considerando sia
il margine di velocit che la corretta distribuzione energetica)
si eseguono prove di 100m in libert ( al 90/95%, la velocit ipotizzata per i primi 200m)
si contano i passi impiegati dallatleta
si calcola la loro ampiezza media
sidentifica la ritmica corrispondente
si verifica in pratica (t&e), e si adotta questa ritmica
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400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
Metodo del modello prestativo si misura la lunghezza degli arti inferiori si ricava lampiezza dal modello prestativo si verifica la capacit di modulazione a/f si ricava la ritmica corretta si confronta con il metodo empirico si riverifica per una regolazione fine si adotta questa ritmica e la si testa in gara
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400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
passiUomini teorico medio
Modello corsa ampia
Passi sui 100m
lanciati
Donne teorico medio
Modello corsa ampia
Passi sui 100m
lanciati
12 2,68 3,03 37,313 2,46 2,78 40,714 2,27 2,57 44 2,27 2,57 4415 2,12 2,40 47,1 2,12 2,40 47,116 1,98 2,24 50,5 1,98 2,24 50,517 1,86 2,10 53,8 1,86 2,10 53,818 1,76 1,99 56,719 1,67 1,89 59,8
50
400hs: scelta della ritmica400hs: scelta della ritmica
Metodo del costo energetico si valuta la spesa energetica su vari
moduli ritmici (a.e. con test di lattacidemia) sidentificazione la ritmica corretta si confronta con i due metodi precedenti si valida e si adotta la ritmica corretta
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400hs: fasi di qualificazione400hs: fasi di qualificazione
iniziale (informale) formale (non autonoma) libera (autonomia totale)
52
400hs: fasi di qualificazione400hs: fasi di qualificazione
fase iniziale (informale): vai e uccidi
corri e vediamo che cosa sai fare
entra deciso!
una fase che dura poco
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400hs: fasi di qualificazione400hs: fasi di qualificazione
fase formale (non autonoma): corsa e ritmica controllate c un programma da eseguire fondamentale il rispetto del compito secondario correre e controllare gli avversari culmina nel virtuosismo: spartito ben eseguito
una fase che dura molto(talora per sempre)
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400hs: fasi di qualificazione400hs: fasi di qualificazione
fase libera (autonomia totale): struttura ritmica ormai stabile in background latleta pensa solo ad andare forte sa gestire vento, sole, pioggia, corsia e
avversari un artista che interpreta la musica senza
spartito un jazzista che improvvisa una jam session
una fase cui pochi arrivano(talora ci entrano e ci escono, a seconda della forma e del morale)
55
non sempre vero che meno passi bello - 1non sempre vero che meno passi bello - 1
lampiezza non sostenuta dalla speranza o dalle urla dellallenatore, ma solo dalla velocit e/o dalla forza dellatleta
il miglioramento del margine di velocit implica anche quello di forza (veloce), ma non sempre vero il contrario, anzi
facendo meno passi non si va pi forte, essendo pi forti che si possono fare meno passi
56
Non sempre vero che meno passi bello - 2Non sempre vero che meno passi bello - 2
la ritmica scelta devessere sostenibile dallatleta in ogni condizione (vento, freddo, fase della stagione, corsia, ecc.)
non si riduce lintervallo di un passo solo in quanto latleta arriva sotto perch non sa gestire la frequenza (una pessima scelta di comodo)
57
si cambia una volta sola e ben freschisi cambia una volta sola e ben freschi
si cambia una volta sola
il costo del cambio di ritmo (se ben eseguito) di almeno 25/35 centesimi
si deve cambiare ancora freschi e lucidi, ossia almeno un ostacolo prima di dove si ritiene di poter arrivare (quando non se ne potrebbe pi fare a meno)
58
quando si passa ad un passo in meno?quando si passa ad un passo in meno?
si scende a un passo in meno solo quando si ormai in grado di sostenere lattuale ritmica per tutta la gara senza cambiare
ad esempio si passa da 15 a 14 passi quando si in grado di sostenerne 15 dalla prima allultima barriera
59
ma, in fondo, che cos la ritmica ? ma, in fondo, che cos la ritmica ?
la ritmica non consiste nel percorrere la distanza tra due ostacoli con un certo numero di passi
consiste nellinterpretare la corsa danzando tra gli ostacoli in modo armonico e perci economico, sentendo il tessuto ritmico e la musica scandita dai piedi sulla pista
60
ritmodominare la gara
anzich
esserne dominati
61
Gli ostacoli sono ritmo, il ritmo musica, gli ostacoli sono musicaGli ostacoli sono ritmo, il ritmo musica, gli ostacoli sono musica
De la musique avant toute chose,Et pour cela prfre limpair,Plus vague et plus soluble dans lair
Et tout le reste est littrature.
Paul Verlaine
62
un ringraziamento a chi non stato citatoun ringraziamento a chi non stato citato
Sandro CalvesiInhelder & Piaget, 1955Hettinger, 1966Ter Ovanesian, 1971Grassel, 1972Filin, 1974Tran-Thong, 1974Tschiene, 1976Kobayashi, 1978,Verkhoshanski, 1979Astrand & al., 1980Israel & Buhl, 1980Bormann & al., 1981Sack, 1981Maater, 1981Volkov, 1983Foix & Mathews, 1984Platonov, 1984Komi, 1985Poortmans & al., 1986Toberto Bonomi, 1987Weinek, 1986Lacour, 1987Rieu, 1988Debesse, 1988Flandrois, 1988Cometti, 1989Gacon, 1992e poi Zatziorski, Pavek, Crielard, Vladimir Kustnetsov, Tudor
Bompa e chiss quanti altri
un ricordo a Carmelo Bosco e Robert Zotko
Eddy OttozAosta, 28 aprile 2004
Allenamento, corsa, ritmo, ostacoli 63
Eddy OttozAosta, 28 aprile 2004
Allenamento, corsa, ritmo, ostacoli 64
65
66
la velocitla velocit
velocitas velocitatum et omnia velocitas
67
il risultato sempre una questione di velocit
il risultato sempre una questione di velocit
a parit delle altre condizioni:
nei lanci: velocit di uscita dellattrezzo
nei salti: velocit di uscita allo stacco
nelle corse: massima velocit media sulla distanza
(da 60m indoor alla maratona, ai 50km di marcia)
68
Noi non abbiamo atleti di colore, dobbiamo essere sofisticati, perfetti Sar vero?
Noi non abbiamo atleti di colore, dobbiamo essere sofisticati, perfetti Sar vero?
Se si, vale la pena di spaccare il capello in quattro Se no, le nostre sono solo m.m. Esistono ancora ambiti inesplorati, lallenamento
sta tra astigianato e arte, allenare pura esperienza umana
La scienza ci pu certamente aiutare, ma dobbiamo saper filtrare le informazioni
Nel gioco delle infinite scatole nere, a un certo punto dobbiamo pur fermarci
Caveat emptor
69
Peter Mac arthurPeter Mac arthur
ogni impresa di successo richiede tre uomini:
un sognatore Un uomo daffari Un figlio di puttana
un ostacolista deve avere tre anime: Quella di un ballerino Quella di un velocista che ama i salti Quella di un gatto selvatico o di un ghepardo
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la velocit massima non si pu ottenere senza una buona tecnica
la velocit massima non si pu ottenere senza una buona tecnica
parit delle altre condizioni significa, infatti, parit di tecnica esecutiva
la tecnica il descrittore geometrico, il modello matematico di come debbono muoversi nello spazio, e in quale sequenza temporale coordinata, i segmenti corporei, per ottenere, a parit di velocit, il miglior risultato
(ottimizzazione economica)
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velocit e tecnica sono inscindibilivelocit e tecnica sono inscindibili
a parit di velocit di esecuzione prevale la migliore tecnica
a parit di tecnica prevale la maggiore velocit di esecuzione
la tecnica dinamica, si modifica con la velocit a parit di velocit, con una tecnica peggiore il
costo energetico globale maggiore il collante delle sequenze tecniche la
coordinazione specifica la massima performance quella pi economica
(ecco di nuovo lottimizzazione dellutilizzo delle risorse)
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velocit e tecnica sono inscindibilivelocit e tecnica sono inscindibili
consuma di meno la Pandao la Red Bull di Vettel?
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velocit e tecnica sono inscindibilivelocit e tecnica sono inscindibili
gita al bar: la Panda (in chilometri per litro)
consumo specifico: la Red Bull F1 (grammi di carburante per cavallo/ora)
dipende dagli obiettivi: risparmio in assoluto: Panda performance in assoluto: F1 rendimento termodinamico: F1
Eddy OttozRoma - 9 dicembre
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