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DIP. T.O. E MEDICINA DEL LAVORO – UNIVERSITÀ DI TORINO
A.S.O. CTO CRF MARIA ADELAIDE DI TORINO
ESPERIENZE DI BONIFICA
IL PUNTO DI VISTA DELL’ERGONOMO
Canzio RomanoDipartimento di Traumatologia,
Ortopedia e Medicina del LavoroUniversità di Torino
LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE IN PIEMONTE:STIME DI OCCORRENZA E POSSIBILI MODELLI DI SORVEGLIANZA
Torino, 26 settembre 2006
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A.S.O. CTO CRF MARIA ADELAIDE DI TORINO
Per quali motivi attuare interventi di
“bonifica” ergonomica?
DIP. T.O. E MEDICINA DEL LAVORO – UNIVERSITÀ DI TORINO
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Per migliorare l’efficienza del sistema
Per prevenire effetti patologici a carico delle strutture biomeccaniche dell’operatore
Per applicare norme tecniche nazionali, europee ed internazionali
Per rispettare precisi obblighi di legge
Ragioni per attuare interventi di “bonifica” ergonomica
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Art. 3, comma 1, lettera fLe misure generali per la protezione e la sicurezza dei lavoratori sono: f) rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo.
Art. 4, comma 1Il datore di lavoro … valuta tutti i rischi … anche nella scelta delle attrezzature di lavoro ... nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro
D.LGS. 626/94 smi
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All. 1 (p. 1.1.1.2.d)Nelle condizioni d’uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il disagio, la fatica e le tensioni psichiche (stress) dell’operatore tenuto conto dei principi dell’ergonomia
(Sistemi di comando, p. 1.2; software, p. 1.2.8; posto di guida, pp. 3.2.1. e 3.3.1; sedili, p. 3.3.2)
D.P.R. 459/96 (Direttiva macchine)
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Principali norme di riferimento
EN 1005-3Forze
EN 1005-4ISO 11226Posture
UNI EN ISO 6385EN ISO 14738Principi generali
prEN 1005-5ISO/DIS 11228-3
Bassi carichi (meno di 3 kg)ad alta frequenza (non precisata)
EN 1005-2ISO 11228-1ISO 11228.2
Movimentazione manuale di carichi (oltre 3 kg)
Nota: la norma 1005 è rivolta ai progettisti di macchine
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(Per migliorare l’efficienza del sistema)
Per prevenire effetti patologici a carico delle strutture biomeccaniche dell’operatore
Per applicare norme tecniche nazionali, europee ed internazionali
Per rispettare precisi obblighi di legge
Ragioni per attuare interventi di “bonifica” ergonomica
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Come e quando realizzare un percorso di ergonomia
aziendale?
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G. Caragnano, 2006 + UNI EN ISO 6385
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G. Caragnano, 2006 + UNI EN ISO 6385 + Schaub 2006
Ergonomia costruttiva
Ergonomia correttiva
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G. Caragnano, 2006 + UNI EN ISO 6385 + Schaub 2006
Ergonomia costruttiva
Ergonomia correttiva
PROKON (MTM) Progettazione orientata al montaggio
Identificazione ed eliminazione delle interferenze di montaggio causate da errata progettazione
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Su quali aspettifocalizzare l’attenzione?
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Gli interventi da realizzare nel caso in cui venga rilevata la presenza di un rischio correlato ai movimenti ripetitivi degli arti superiori sono di tre tipi:
strutturali, organizzativi e formativi.
INTERVENTI STRUTTURALIsono volti alla riprogettazione della postazione lavorativa alla luce dei
parametri ergonomici indicati in letteratura, per consentire lo svolgimento della mansione in condizioni ottimali.
INTERVENTI FORMATIVIdevono essere considerati complementari a quelli strutturali ed organizzativi, e rivolti ai lavoratori interessati, ai tecnici di produzione, ai capireparto ed ai
dirigenti aziendali; devono prevedere iniziative di tipo informativo (sui rischi) e formativo (sulle misure per ovviare ai rischi), sia attraverso la fornitura di
materiale didattico, sia mediante l'organizzazione di moduli formativi ad hoc.
INTERVENTI ORGANIZZATIVIsono finalizzati a migliorare gli aspetti relativi alla elevata frequenza delle
operazioni che vengono eseguite, alla carenza di pause/periodi di recupero adeguati e ad altri aspetti organizzativi.
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– TIPI DI INTERVENTOTIPI DI INTERVENTO
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G. Caragnano, 2006 + UNI EN ISO 6385 + Schaub 2006
Ergonomia costruttiva
Ergonomia correttiva
Interventi strutturaliInterventi organizzativi
Interventi formativi(Interventi sanitari)
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INTERVENTI STRUTTURALI
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GLI ALTRI SEGMENTI DELL’ARTO SUPERIORE
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Spalle / Postura
EN 1005-4
Evitare attività a quote prossime o superiori alla altezza delle spalle
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Esempi di Esempi di CORREZIONECORREZIONE di di POSTUREPOSTURE incongrue della spalla incongrue della spalla Esempi di Esempi di CORREZIONECORREZIONE di di POSTUREPOSTURE incongrue della spalla incongrue della spalla
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Esempi di Esempi di POSTUREPOSTURE incongrue della spalla incongrue della spalla Esempi di Esempi di CORREZIONECORREZIONE di di POSTUREPOSTURE incongrue della spalla incongrue della spalla
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Verifica e modifica delle dimensioni e delle caratteristiche strutturali dei piani di lavoro, al fine di ridurre l’impegno posturale della spalla, del tronco e degli arti inferiori
Postura incongrua a carico della spalla nel prelevamento delle fustelle dalle rastrelliere di raccolta, nel loro posizionamento nelle aeree della pezza più lontane dal corpo e nella rimozione di queste dopo l'avvenuta tranciatura.Flessione del tronco > 45° e compressione degli arti inferiori esercitata dal piano di lavoro nel posizionamento delle fustelle nelle aree della pezza più lontane dal corpo
Abbassamento livello rastrelliereSistema di scorrimento a rulli dei ceppi verso le tranceImbottitura in gommapiuma dei bordi dei ceppi
Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI STRUTTURALIINTERVENTI STRUTTURALI
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Evitare prono-supinazioni massimali, specie se ripetute e con uso di forza
Evitare contraccolpi
Evitare reazioni di chiusura
Gomiti / Fattori di rischio
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Comparto mano-dita
Evitare prese pinch di forza
Evitare prese ad uncino e prese palmari
Evitare movimenti e sforzi ad elevata ripetitività
Evitare compressioni localizzate
Limitare l’uso del dito singolo
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Fonte: Atti Congresso SIE 2002
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Specificita’ dei fattori di rischio per gli specifici segmentidell’arto superiore
Specificità (eventuale) degli interventi correttivi
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LA STC
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Polso
Evitare posture incongrue sia statiche, sia dinamiche
Evitare sforzi ripetuti in prensione
Non usare la mano come battente
Evitare l’uso di strumenti vibranti con contraccolpo
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Fonte: Atti Congresso SIE 2002
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Fonte: PutzAnderson 1997
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Fonte: Putz Anderson 1997
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Fonte: Atti Congresso SIE 2002
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INTERVENTI ORGANIZZATIVI
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Parametri organizzativi• Frequenza di azione
• Stereotipia (holding time superiore al 50% della durata del ciclo e cicli di durata inferiore a 30 sec)
• Attività a ritmo vincolato
• Organizzazione delle pause
(Ipotesi di cut-off a 30-40 azioni al minuto in condizioni ergonomiche ottimali)
Almeno 2-3 pause oltre alla mensa
Job rotation
Job enlargement e enrichment
Tempo di recupero: periodo di tempo nel turno di lavoro nel quale non sono effettuate azioni tecniche/meccaniche degli arti superioriTempo di recupero: periodo di tempo nel turno di lavoro nel quale non sono effettuate azioni tecniche/meccaniche degli arti superiori
Dall’analisi della letteratura:
b proposta, sulla base di un draft della “Health and Safety Commission” australiana, di un criterio generale per cui il rapporto ideale tra tempo di lavoro e tempo di recupero deve risultare almeno pari a 5:1, con pause quindi idealmente della durata 10 minuti nella parte finale di ogni ora lavorativa
Dall’analisi della letteratura:
b proposta, sulla base di un draft della “Health and Safety Commission” australiana, di un criterio generale per cui il rapporto ideale tra tempo di lavoro e tempo di recupero deve risultare almeno pari a 5:1, con pause quindi idealmente della durata 10 minuti nella parte finale di ogni ora lavorativa
Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
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OCRA INDEXOCRA INDEX
Fattore riposo – esempio di rapporto OTTIMALE tra pause e lavoro ripetitivo
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Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
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Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
E’ condizione nota in ergonomia il fatto che risulta più vantaggiosa dal punto di
vista biomeccanico una condizione di lavoro con pause più numerose anche se
di breve durata rispetto ad una condizione con pause di recupero più protratte
ma meno numerose e non adeguatamente distribuite.
Nella versione del 2000 del metodo OCRA si considerava quale condizione
ottimale la presenza di una pausa di almeno 5’ ogni 50-60 minuti di lavoro.
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Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
Anche nell’ultimo volume del marzo 2005 sono indicate, pur, si ricorda, in assenza di riferimenti di letteratura in merito scientificamente validati,
tre “fasce” di rischio in relazione al rapporto ottimale tra lavoro e recupero(con relativi punteggi poi da tradursi nell’algoritmo OCRA):
rapporto da 5 :1 a 6:1una pausa da 8-10 minuti ogni 50 – 60 minuti lavorati,
corrispondente a rischio = 0;
rapporto da 7:1 a 11:1una pausa di 5-7 minuti ogni 70-110 minuti lavorati,
corrispondente a rischio = 0,5;
rapporto > 11:1una pausa di meno di 5 minuti ogni 110 o più minuti lavorati,
corrispondente a rischio =1.
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Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
Ore senza compenso 3 =
30 x 0.70 = 21 az/min
- 40%
Ore senza compenso 4 =
30 x 0.60 = 18 az/min
- 20%
Ore senza compenso 2 =
30 x 0.80 = 24 az/min
- 30%
Ore senza compenso 6 =
30 x 0.25 = 7.5 az/min
- 90%
Ore senza compenso 7 =
30 x 0.10 = 3 az/min
- 55%
Ore senza compenso 5 =
30 x 0.45 = 13.5 az/min
- 75%
Ore senza compenso 1 =
30 x 0.90 = 27 az/min- 10%
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Valutazione del rischio Valutazione del rischio –– FATTORE RECUPEROFATTORE RECUPERO
Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Turni di 8 ore con pausa mensa di 30’ e 2 pause di recupero della durata di 10’ e 15’.
CNCCNCCNCCNC
8°h7°h6°h5°h4°h3°h2°h1°h
Uscita 14,00
Pausa mensa 11,30 -12,00
1 pausa 10,00-10,15
1 pausa 8,00-8,10
4 ore senza compenso = fattore demoltiplicativo 0,60
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Redistribuzione del fattore di riposo in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linee di confezionamento prodotto finito
Verde accettabile 1.98Rosso medio
medio4.78Legatura sacchetti
Giallaincerto o molto lieve3.02Gialla
incerto o molto lieve3.24Montaggio coperchio scatole pralines
Verdeaccettabile 1.72Gialla
incerto o molto lieve2.58Montaggio fondo scatole pralines
Rosso mediomedio4.68Rosso medio
medio 4.68Riempimento vassoi pralines
Fascia di rischioSINFascia di rischioDXPostazione
Indici OCRA per le postazioni esaminate – turni con 2 pause da 10’ e 15’
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
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Turni di 8 ore con pausa mensa di 30’ e 4 pause di recupero della durata di 10’ e 5’.
2 ore senza compenso = fattore demoltiplicativo 0,80
CCCNCCCNCC
8°h7°h6°h5°h4°h3°h2°h1°h
Uscita 14,00
1 pausa 12,55-13,00
Pausa mensa 11,30 -12,00
1 pausa 9,30-9,40
1 pausa 8,15-8,25
1 pausa 6,55-7,00
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Redistribuzione del fattore di riposo in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linee di confezionamento prodotto finito
Verde accettabile 1.11
Gialla incerto o molto
lieve3.59Legatura sacchetti
Gialla incerto o
molto lieve2.30
Gialla incerto o molto
lieve2.46Montaggio coperchio scatole
Verde accettabile 1.31Verde
accettabile .1.96Montaggio fondo scatole pralines
Gialla incerto o
molto lieve3.51
Gialla incerto o molto
lieve3.51Riempimento vassoi pralines
Fascia di rischioSINFascia di rischioDXPostazione
Indici OCRA per le postazioni esaminate – turni con 4 pause da 5’ e 10’
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Con un incremento di 5’ del tempo totale di riposo, (da 25’ a 30’) e la ridistribuzione del tempo totale di riposo in 4 pause (da 2 a 4 pause), 2 da
10’ e 2 da 5’, l’indice finale di rischio si riduce del 25%
4.78
3.24
2.58
4.68
3.59
2.46
1.96
3.51
1.11
2.30
1.31
3.51
Arto DX
1.98
3.02
1.72
4.68
Arto SIN
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Redistribuzione del fattore di riposo in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linee di confezionamento prodotto finito Linea formata da 6 postazioni con 6 addetti (1 per postazione per tutto il turno)
FASCIA DIRISCHIO
OCRA ARTO SIN
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO DX
POSTAZIONE
Verde1.82Rossa media4.73Linea corpi cavi – pulizia
stampo
Verde1,54Gialla3,01Linea corpi cavi –smodellaggio
Rossa lieve3.79Rossa
media7,03Linea corpi cavi –inserimento cialda
Verde0.95Verde0.95Linea corpi cavi – scarico planetarie
Verde0.57Verde0.57Linea corpi cavi – carico planetarie
Verde1.65Gialla2.40Linea corpi cavi – colaggio
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Implementazione di un modello di “job rotation” in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linea di produzione a caldo
FASCIA DIRISCHIO
OCRA ARTO SIN
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO DX
POSTAZIONE
Verde1.82Rossa media4.73Linea corpi cavi – pulizia
stampo 2
Verde1,54Gialla3,01Linea corpi cavi –smodellaggio 2
Rossa lieve3.79Rossa
media7,03Linea corpi cavi –inserimento cialda 1
Verde0.95Verde0.95Linea corpi cavi – scarico planetarie 1
Verde0.57Verde0.57Linea corpi cavi – carico planetarie
Verde1.65Gialla2.40Linea corpi cavi – colaggio 1
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Linea formata da 6 postazioni con 6 addetti (1 per postazione per tutto il turno)
Implementazione di un modello di “job rotation” in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linea di produzione a caldo
Calcolando il tempo totale di attività ripetitiva pari a 335’ (6 ore in un turno di 8 ore in cui 2 ore sono impegnate in attività non ripetitive),
proposta di rotazione di ciascun addetto:
IPOTESI 1: su 3 postazioni (3 ore , 1ora ½ e 1 ora ½)
IPOTESI 2: su 2 postazioni (4 ore e 2 ore)
L’indice finale di rischio, calcolato come indice OCRA composto, risulta compreso in fascia verde sia per l’arto dx sia per l’arto sin, a fronte della presenza di 2 postazioni in fascia rossa se occupate per tutto il turno di
lavoro da 1 solo addetto.
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Implementazione di un modello di “job rotation” in un’azienda del comparto alimentare (cioccolato)
linea di produzione a caldo
11
112Linea corpi cavi –pulizia stampo
Verde1,502,26
223Linea corpi cavi –smodellaggio
Area di rischioOCRA sinArea di
rischioOCRA dxT di attivitàripetitivaCompiti lavorativi
Ipotesi 283Inserimento cialda
168Scarico planetarie Verde1,492,24
84Colaggio
Area di rischioOCRA sinArea di
rischioOCRA dxT di attivitàripetitivaCompiti lavorativi
Ipotesi 1Linea Corpi Cavi
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Implementazione di un modello di “job rotation” in un’azienda del comparto alimentare - linea di produzione a caldo
Verde
Verde
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
Implementazione di un modello di “job enlargement” e riorganizzazione del lavoro in un’azienda del comparto plastica
linea di sbavatura
verde0,72rosso medio4,32Sbavatura a caldo e a freddo
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO SIN
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO DXPOSTAZIONE
Sbavatura a caldo e a freddo di oggetti in plastica-Borg: 4-azioni per ciclo: 805-Postura: estensione e deviazione ulnare polso; grip stretto
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Prevenzione e correzione del rischio Prevenzione e correzione del rischio –– INTERVENTI ORGANIZZATIVIINTERVENTI ORGANIZZATIVI
verde0,43giallo3,1Sbavatura a caldo e a freddo
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO SIN
FASCIA DIRISCHIO
OCRAARTO DXPOSTAZIONE
Implementazione di un modello di “job enlargement” e riorganizzazione del lavoro in un’azienda del comparto plastica
linea di sbavatura
Sbavatura a caldo di oggetti in plastica + montaggio e imballo-Borg: 2 per sbavatura – 1 per montaggio e imballo-azioni per ciclo: 705-Postura: estensione e deviazione ulnare polso; grip stretto
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THE PREVENTION OF UPPER EXTREMITYWORK RELATED MUSCULO-SKELETAL DISORDERS
IN THE WORKPLACE.
A CAR SEATS PRODUCTION EXPERIENCE
M. Coggiola1, D. Bosio1, D. Rosselli2
1 Dept. of Occupational and Environmental Health – Hospital CTO, University of Turin - Italy2 Physiokinesitherapist International Federation of Sport Medicine - Turin - Italy
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The aim of this study was to evaluate the efficacy of primary prevention, and in particular occupational health measures, in a group of highly exposed subjects to risk factors for upper limb musculoskeletal disorders.
AIMAIM
METHODSMETHODS
Incidence of symptoms reported by workers in a car-seat production plant was studied in the same subjects from 2001 to 2003. A total of 82 subjects were considered, 17% females and 83% males. In 2001 a risk assessment with the OCRA (Occupational Repetitive Action Risk Index), a risk index (RI) was attributed to each workstation (1: no risk, 2: possible risk, 3: presence of risk) and job-rotations (JR) were introduced at the end of the year. In the same year occupational health measures (exercise/relaxation programmes, use of functional orthesis) and physioterapy with with therapeutic and functional electrical stimulation (FES) together with LF magnetotherapy (LF-MT) were adopted. FES and LF-MT have been used for therapeutic purposes, directed towards lessening impairments,prevention of secondary complications, or halting progression of a disabling condition,according to the following protocol.
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Periodical occupationalmedicine check-ups or visits
requested by workers
ueWMSDs clinical suspect
YESNO 2nd level examination (orthopaedic clinical
examination, ecography, ENG)
YESNO
Clinical suspect confirmation
PhysioterapyFitness for work,
follow-up
Job rotations, exercise/relaxation programmes, use of functional orthesis
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DIP. T.O. E MEDICINA DEL LAVORO – UNIVERSITÀ DI TORINO
A.S.O. CTO CRF MARIA ADELAIDE DI TORINO
RESULTS & DISCUSSIONRESULTS & DISCUSSION
The total number of symptoms decreased progressively from 61/85 workers (74%) in 2001 to44/85 (52%) in 2002 to 29 out of 82 (36%) in 2003. The higher risk indices progressively faded with the introduction of the job rotations at the end of 2001.
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2001 2002 2003
Positive Total
OCRA Index
Number ofsubjects
Year
Introduction of job rotationExercise relaxation programmes
Physiotherapy
DIP. T.O. E MEDICINA DEL LAVORO – UNIVERSITÀ DI TORINO
A.S.O. CTO CRF MARIA ADELAIDE DI TORINO
CONCLUSIONSCONCLUSIONS
Since 2001, different preventive measures have been adopted in the plant. The totalnumber of symptoms decreased since the first intervention, and proportionally decreased physiochinesis sessions. Results suggest the effective weight of all the interventions and the importance of physiokinesis therapy in the workplace; physiotherapy alone brought toa significant decrease in symptoms in 2002 and 2003. The technical primary prevention demonstrated a short term effect whilst the physiotherapy effect had a longer latencyand is the factor that is still contributing in lowering the symptoms incidence inassociation with the technical measures taken. This study suggest the importance of theintegrated secondary prevention in increasing the effects of primary technical-organizational prevention.