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ISSR “S. PAOLO” - AVERSAbiennio per operatori pastorali

Famiglia e Sessualità

Prof. Avv. Giovanni CiccarelliAteneo Pontificio “Regina Apostolorum”

Facoltà di Bioetica

ROMA

DEFINIRE LA FAMIGLIA

Cosa è meglio: “una società naturale fondata sul matrimonio” (Costituzione Italiana, art. 29) o “una formalizzazione socio-giuridica dei legami affettivi”?

Aristotele, nel 350 a.C., scrisse che l’uomo è più incline per natura a vivere in coppia che ad associarsi politicamente, giacché la famiglia è anteriore e più necessaria dello Stato (Etica a Nicomaco, VIII, 12, 1162a).

IL MODELLO DI FAMIGLIA

Il transito dal favor juris, di cui era

privilegiata l’istituzione matrimoniale,

all’attitudine di neutralità nei suoi

confronti da parte dell’autorità politica,

è il risultato di una definizione di

autonomia ed uguaglianza reso

possibile dalla negazione che esista un

bene comune umano (S.Em. Cardinal

Carlo Caffarra, 2007).

IL MODELLO DI FAMIGLIA /2

Possiamo parlare di una SOGGETTIVITÀ

SOCIALE della famiglia, che congiunge lo

Stato e il singolo

In qualche modo l’amore all’interno della

famiglia è un plus per lo Stato, che non

può amare i suoi cittadini ma può

sostenere quest’istituzione che a sua

volta favorisce lo Stato.(Pierpaolo Donati, Daniela Vidoni, Francesco Belletti)

COSA È IN GIOCO?

Quando vengono create nuove forme giuridiche che relativizzano il matrimonio, la rinuncia al legame definitivo ottiene, per così dire, anche un sigillo giuridico.

In tal caso il decidersi per chi già fa fatica diventa ancora più difficile.

Per le altre forme di coppia, esiste la relativizzazione della differenza dei sessi. Con ciò vengono tacitamente confermate quelle teorie funeste che tolgono ogni rilevanza alla mascolinità e alla femminilità della persona umana, come se si trattasse di un fatto puramente biologico (Benedetto XVI ai membri della Curia e della Prelatura Romana per la presentazione degli auguri natalizi, 22 dicembre 2006)

TIPOLOGIA FAMIGLIA ODIERNAI bambini sono un optional da un punto di vista culturale (la loro mancanza non produce stigma); sono un peso economico, fuori da un contesto rurale; e anche evitabili tecnologicamente. Dunque:– le tradizionaliste, con 3 o più figli, dedicate alla famiglia;

– le postmoderne, senza figli per scelta propria, dedicate alla carriera;

– le moderne, con 1 solo figlio, cosicché possono perseguire diversi scopi;

– le neo-tradizionaliste, con 2 figli: una sfida.

L’antica Roma insegna: si puniva chi restava single, e si premiava chi aveva tre o più figli. Augusto fece leggere un passo di Quinto Caecilio Metello (131 a.C.): pensiamo più alla nostra conservazione (popolo) che al piacere temporale (single).

FIGLI E MATRIMONIO

Svezia: il 55% dei bambini nasce fuori del matrimonio. Emancipazione femminile, ma il tasso di fertilità è in realtà in calo fin dall'inizio degli anni '90, quando era salito a 2,11 (ora è sotto 1,6). Servizi e provvidenze per conciliare famiglia e lavoro convive con la cancellazione della differenza giuridica ed economica tra matrimoni e coabitazioni, etero o omosessuali che siano (Riccardo Cascioli, Avvenire_2005-10-13.pdf).

FIGLI E MATRIMONIO /2

Regno Unito: 30% donne ha partorito all’età di

25 anni, mentre il 24% si è sposato (nel 1971

erano 50% con il primo figlio e 75% sposate)

1971-2008: la percentuale di famiglie nucleari

tradizionali è caduto dal 52 al 36.

Il numero di adulti che vivono soli è salito dal 6% al 12%

(morte, divorzio e matrimonio tardivo)

1/12 bambini avrà i genitori separati all’età di 5 anni se i

loro genitori erano sposati, contro ½ se i loro genitori

coabitavano.

(Harry Wallop, The Telegraph, 16.04.2009).

FIGLI E MATRIMONIO /3

Italia: Ci sono 3,4 anziani (=+65 anni) x 1

bambino (-6 anni).

La tipologia delle famiglie italiane al

censimento 2001 x 100 famiglie è la

seguente:

– Unipersonali: 25 (una persona)

– Monogenitoriali: 10 (con =+1 figlio)

– Senza figli: 22 (2 sposati o partner)

– Con figli: 43 (2 genitori e =+1 figlio)

(Roberto Volpi, La fine della famiglia, Mondadori 2007).

FIGLI E MATRIMONIO /4

Uno degli effetti della legge del divorzio

(1970) è stato l’aumento dei matrimoni

civili, oltrepassando la soglia odierna del

30%, e della diminuzione delle nascite,

aumentando però quelle fuori del

matrimonio (da un 2,2% nel 1970 a un

17% al giorno di oggi).

In più, dal 1975 al 1990 si verificano meno

matrimoni e nascite (VOLPI, 13-25).

FAMIGLIA E SALUTE

Gunilla Ringbäck Weitoft, membro della

Commissione Nazionale Svedese per la Salute

(cf The Lancet Gennaio 2003) dimostrava che i

bambini che vivono con un solo genitore corrono

rischi più alti di malattia mentale, di propensione

al suicidio e all'abuso di droghe, di lesioni:

– Suicidio tentato (ragazze 2.0 e ragazzi 2.3)

– Malattie relazionate con l’alcool (ragazze 2.4 e

ragazzi 2.2)

– Malattie relazionate con narcotici (ragazze 3.2 e

ragazzi 4.0)

FAMIGLIA COME CAPITALE SOCIALE

L’art. riconosce la stabilità che apporta la

famiglia: Soltanto il 4% dei bambini da madri con

grado universitario nasce fuori del matrimonio.

Queste donne divorziano anche meno (dal 29%

dei ‘70 al 16.5% dei ‘90).

Gli uomini sposati bevono di meno, hanno meno

distrazioni e guadagnano tra il 10% e 40% di più

dei single con una simile storia educativa e

lavorativa.

http://www.economist.com/world/na/displaystory.cf

m?story_id=9218127 (2007)

ABBANDONO DEL MODELLO

VINCENTE?

Molti Stati riconoscono il matrimonio omosessuale e altri lo stanno considerando. C’è anche il fenomeno problematico del riconoscimento di un matrimonio omosessuale da un altro Stato (Distretto di Columbia).

Nel 1996 una legge federale USA, il Defense of Marriage Act, sentenziò che nessuno Stato è obbligato a riconoscere una unione riconosciuta come matrimonio in un altro Stato, e che sotto la legge federale la definizione di matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna.

sessualitàdono totale della persona

la parola a voi studenti…

sessualità

e

matrimonio

che nesso c'è?

e’ uguale la sessualità in una

coppia non sposata?

l'infertilità come incide sulla vita

sessuale della coppia? I termini sterilità e infertilità vengono spesso utilizzati come sinonimi,

anche in strutture ospedaliere o sanitarie, ma hanno, in realtà, un

significato molto diverso.

Sterilità. L’OMS definisce sterilità la situazione di una coppia in cui uno

o entrambi i membri sono affetti da una condizione fisica permanente

che non rende possibile il concepimento. Questo si verifica in caso di

azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita.

Infertilità. Si parla, invece, di infertilità quando una coppia, per cause

relative all’uomo o alla donna, non riesce ad ottenere una gravidanza

dopo un anno di rapporti costanti e non protetti. Il termine infertilità,

quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione

assoluta, bensì ad una situazione generalmente risolvibile e legata ad

uno o più fattori interferenti.

cosa dovrebbe insegnare

l'educazione sessuale?

i metodi naturali aiutano a

rafforzare il rapporto tra i

coniugi? E come impattano

sulla vita sessuale della

coppia?

pensando alla proposta della

Chiesa di avere rapporti

sessuali dopo il matrimonio,

che ruolo ha l'attesa nella

sessualità?

cosa ci si aspettava dal sinodo

sulla famiglia?

sessualitàdono totale della persona

un docente di bioetica e un ginecologo

spiegano alcuni tratti della sessualità

(ALETEIA ,15 OTTOBRE 2014)