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I problemi di comportamento in
psicopatologia dell'apprendimento:
DSA, DDAI e RM.
Metodi di indagine e intervento
Dott.ssa Cristina Menazza
psicologa – psicoterapeuta
Coordinatrice Servizio Kyklos – Padova
UONPI San Donà di Piave (VE)
cristinamenazza@gmail.com
Università di Pavia
Master in Psicopatologia dell’Apprendimento
18-19 gennaio 2013
Programma
VENERDI’
– 14.00-16.15 comprendere: conoscere ed osservare
– 16.15-16.30 pausa caffè
– 16.30-18.00 preparare: ambiente e didattica
SABATO
– 9.00-10.45 rispondere: gratificazione e gradualità
– 10.45-11.00 pausa caffè
– 11.00-13.00 esempi di token economy
LA NOSTRA SFIDA…
Abunai =
pericolo
problema Ki = opportunità, energia.
L’insieme si legge Kiki e significa ‘Crisi’.
Ma poichè le culture si sono sempre contaminate e contagiate, anche nelle lingue latino e greco la parola "crisi" vuol dire Tagliare e Decidere.
Il cambiamento visto come un pericolo che diventa un'opportunità.
COSTRUIRE UN DIALOGO!Accogliere spunti teorico-metodologici proposti
dagli psicologi per tradurli in azioni
•Concrete
•Mirate
•Replicabili
Per insegnanti ed educatori che si trovino a
lavorare nella realtà scolastica attuale!!
SBATTEFA RUOMORE
CON GLI OGETTI
SI DISTRAE CONTINUAMENTE
PARLA CONTINUAMENTE..
A SPROPOSITO
OPPOSITIVO PROVOCATORIO
SEMBRA BASTIAN
CONTRARIOE’ UN LEADER
NEGATIVO
DSA
ADHD
ANSIA
COMPRENDERE
• Conoscere il bambino: le difficoltà e le abilità
• Osservare i problemi di comportamento del bambino nei contesti di apprendimento
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Caratteristiche del processo di apprendimento dei bambini con D.S.A
• Non sapere quanto tempo serve per imparare
• Non sapere cosa realmente si sa
• Non sapere cosa si deve ricordare e cosa inventare
• Dimenticare troppo / Inventare troppo
• Sapere già tutto / Non sapere niente
• Non vedere i propri sbagli e non auto correggersi
• Fare resistenza di fronte a compiti nuovi
• Non avere curiosità
Comportamenti dei bambini con D.S.A
• Voler fare tutto come gli altri
• Non saper chiedere aiuto
• Avere sempre bisogno di conferme
• Essere pigri, apatici e passivi
• Essere agitati, iperattivi, aggressivi
• Opporsi alle richieste
• Fare tutto da soli / Non fare niente da soli
• Compiere autovalutazioni sempre estreme
• Assumere atteggiamenti provocatori
• Essere disinteressati
• Low processing
• Tutte le funzioni (cognitive, linguistiche, di memoria, attentive, prassiche…) sono deficitarie
• Scarsa comprensione delle situazioni sociali
• … età cronologica VS età mentale
• Scarsa autonomia
• Caratteristiche di personalità: egocentrismo
Caratteristiche dei bambini con Ritardo MentaleCaratteristiche principali dell’ADHD
SINTOMI PRIMARI
1. Disattenzione
2. Iperattività
3. Impulsività
DISORGANIZZAZIONE
IL BAMBINO CON ADHD NON
RIESCE A REGOLARE
LA SUA CAPACITA’ DI CONCENTRAZIONE
E DI ATTENZIONE SOSTENUTA IL PERCORSO DI PIANIFICAZIONE
E SOLUZIONE DEI PROBLEMI
IL LIVELLO DI AUTOSTIMA
IL COMPORTAMENTO
CON GLI ALTRI
IL COMPORTAMENTO
MOTORIO
LA TENDENZA A DARE
UNA RISPOSTA
PRECIPITOSA E IMPULSIVA
LA CAPACITA’
DI RISPONDERE
IN MODO POSITIVO
A CERTE EMOZIONI
IL LIVELLO DI MOTIVAZIONE,
LA FIDUCIA NELL’IMPEGNO
E NELLO SFORZO
…inoltre gli alunni con DDAI hanno una
particolare difficoltà a quantificare il
tempo, gestire l’attesa e mantenere lo
sforzo a lungo!
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Sintomi secondari del DDAI
SINTOMI PRIMARI SINTOMI SECONDARI
1. Iperattività
motoria
2. Impulsività
3. Inattenzione
a) Difficoltà relazionali
b) Difficoltà scolastiche
c) Bassa autostima
d) Disturbo del comportamento
d) PROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
. comportamento negativista e provocatorio
. frequenti sbalzi d’umore e crisi di collera
. comportamento arrabbiato o rancoroso
. comportamento dispettoso o vendicativo
. frequenti litigi con gli adulti
. incapacità di rispettare le regole
. tendenza ad accusare gli altri per i propri errori
Modelli Neuropsicologici
1. Deficit nella regolazione di stato (Sergeant, 1999)
2. Deficit nella processazione delle informazioni temporali (Castellanos 2002)
3. Deficit funzioni esecutive (Barkley 1995, Sergeant 1999)
4. Deficit nei meccanismi di risposta alla ricompensa (Delay aversion- Sonuga-Barke 1994)
LE FUNZIONI ESECUTIVE
• Memoria di lavoro non verbale: memorizzare informazioni per prevedere e pianificare il futuro tramite confronto con il passato (comportamento)
• ADHD vive nel “qui e ora!” ogni cosa è nuova!
• Memoria di lavoro verbale: memorizzare linguaggio per darsi direttive interiori
• ADHD si esprime d’impulso!
• Capacità auto-regolativa: saper reprimere e adeguare
• sentimenti che nascono spontaneamente
• Difficoltà a regolare emozioni: labilità emotiva e scarsa motivazione!
SOTTO C’E’ SEMPRE UNA RICHIESTA O UNA REAZIONE
DELL’ALUNNO ALL’AMBIENTE
CHE CI GUIDINO ATTRAVERSO UNA OSSERVAZIONE SISTEMATICA
PONENDOCI ALCUNE DOMANDE SUL RAGAZZO
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AD INDIVIDUAREQUALI SONOE COME FUNZIONANO I SUOI
COMPORTAMENTI “PROBLEMA”
COSA DICE?COME LO
COMUNICA?
COSA FA?
GLI ALTRI COME
REAGISCONO?
PER COSTRUIRE UN INTERVENTO EFFICACE CHE LAVORI SU PIÚ LIVELLI
POSSIBILI
L’analisi funzionale del comportamento
SCEGLIEREnella complessità del bambino,
tra il repertorio di tutti i suoi comportamenti…
…SOLO UNO, SPECIFICO, MISURABILE, OSSERVABILE
Aggressività dice parolacce, lancia gli oggetti, picchia icompagni
Osservare: la storia di singoli episodi...
Antecedente
Dove, quando, con chi era, cosa è successo
prima
Comportamento problema
Cosa fa esattamente il
bambino
Risposta ambientale
Cosa fanno o dicono gli altri dopo
Conseguenze
Cosa succede alla fine
Comportamento del bambino
Azioni/reazioni degli altri
Tipo di attività/livello di
stimolazioni
+++ +
--- -
ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO
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COMPORTAMENTO PROBLEMA
Dare botte e calci agli altri, lanciare e
rompere gli oggetti
CONSEGUENZE
L’insegnante lo allontana dall’aula,
propone attività alternative per
sfogarsi (corsetta fuori) o rilassarsi
(aula tappetoni)
Ritorno in classe con
tranquillità
ANTECEDENTI
Attività di lavoro
prolungato
Bambino:
+ attività per
ripristinare
l’equilibrio
- fatica
Insegnante:
+ altri bambini lavorano,
sono “al sicuro”
- Situazione fuori controllo,
+ ripristino l’equilibrio
Che fatica!
Non ce la faccio! I RISCHI DELL’OSSERVAZIONE ...
• Questo video è un test per valutare le vostre capacità di osservatori
• “quanti passaggi fa la squadra con la maglia bianca?”
•“ E’ facile perdersi qualcosa che non stai guardando”
…e l’analisi funzionale del comportamento
AUMENTA + DIMINUISCE -
QUANDO
DOVE
CON CHI
PRIMA: I CONTESTI E LE SITUAZIONI
E DOPO COSA SUCCEDE? COSA FA LUI? E GLI ALTRI?
DI CIO’ CHE E’ STATO PROVATO COSA….
NON HA FUNZIONATO HA FUNZIONATO
(ANCHE SOLO UN PO’)
A COSA SERVE UN COMPORTAMENTO
INADEGUATO?
COSA OTTIENE IL BAMBINO?
1. Ottenere l’attenzione, l’aiuto, la reazione degli altri (+)
2. Fuga / evitamento di situazioni spiacevoli (-)
3. Ottenere gratificazioni concrete: oggetti, attività (+)
4. Ripristinare un “equilibrio” interno (ipo o iperattivazione)
5. Risposta alla noia, alla frustrazione, espressione di rabbia o
di un’altra emozione
CAPIRE I PROBLEMI DI COMPORTAMENTO NELL’AUTISMO E RITARDO MENTALE
= Non ho capito cosa succede, cosa mi dite
= Non mi riesco a spiegarmi con le parole
= Non voglio fare questa cosa: troppo difficile o troppo facile per me
= Voglio il tuo intervento/aiuto
= Mi piace fare questo comportamento: mi diverte, mi rassicura
= Non mi piace quello che state facendo voi
= Mi fate arrabbiare, sto male ….
= Non so come muovermi nel mondo sociale: voglio stare con gli altri, ma non so come!
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STRATEGIE DI INTERVENTO
CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI
• Regolarità
• Prevedibilità
• Regole
• Anticipare
CONTROLLO DEI CONSEGUENTI
• Gratificare
• Token economy
• Ignorare
• Costo della risposta
• Time out
CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO
• Allenamento di abilità carenti
• Autoistruzioni visive
• Training su abilità sociali
IL MIO PIANO D’AZIONE
CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI
CONTROLLO DEI CONSEGUENTI
CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO
1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?
2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?
QUALE COMPORTAMENTO
ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)
… E COME?
1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE
USO?
2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?
STRATEGIE DIINTERVENTO
Organizzare la classe
La disposizione dei banchi
Per valutare quanto ogni disposizione
sia adeguata per una buona partecipazione del bambino al lavoro scolastico è necessario porsi
alcune domande:
Vedete il bambino?
E’ facilmente raggiungibile?
Ho la possibilità di passare frequentemente e agilmente trai banchi?
E’ favorito lo scambio di sguardo insegnante-alunno?
Se il bambino si alza per qualche motivo, quanti bambinipossono essere disturbati o coinvolti?
E’ corretta la posizione delle fonti di luce?
Guarda direttamente fuori dalle finestre?
Ogni bambino quanti ne osserva dal suo posto?
Esempi di Routine in Classe
Ingresso in classe
Inizio della lezione
Presentazione delle attività e relativi tempi di lavoro
Pause concordate o fisse
Attività ricreative prestabilite in momenti fluidi *
Tempo di “decompressione”
Dettatura dei compiti ad orario stabilito
Routine di saluto
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PREVEDIBILITA’ = PREPARARE
• Routine, rituali = regolarità
• Programmi della giornata, delle attività
• Uso di segnali visivi che forniscano chiare indicazioni: immagini, foto, disegni…
• VEDERE IL TEMPO!!
La sequenza delle attività giornaliere nella Scuoladell’Infanzia
(Carve, Belluno)
Obiettivi: far conoscere i compiti routinari ai bambini,
rispettare il turno e il proprio compito.
Le mansioni:
• riordinare
• calendario
• apparecchiare
Le foto dei bambini
Ogni giorno le
frecce girano
ORARIO DI SCUOLA:
I disegni e le frecce
sono attaccati al
cartellone con il
patafix, per poterlo
modificare e
aggiornare
VEDO E SO- cosa succede- cosa devo fare io- quanto dura
PIANIFICAZIONE CONDIVISA CON LA CLASSE
Ogni alunno può essere aiutato a stare più attento, mettendolo in grado di :
• Conoscere con anticipo quale sarà lo svolgimento dell’attività che sta per iniziare
• Organizzare le proprie energie e le proprie aspettative
• Fornire informazioni sui risultati che ci si attende da quella attività
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Poco
tempo
Tempo
Medio
Molto
tempo
Facile Alla mia portata
Difficile
Strutturazione del
compito:
l’insegnante
anticipa come
sarà l’attività da
svolgere
Programma della lezione
Leggere
Scrivere
Fare il disegno
Cosa si fa
Quanto è difficile
Quanto
è lungo
Previsione del programma della giornata attraverso supporti visivi
Programmazione della lezione in 1° media Prof.ssa Chiara Vezzaro6° Istituto Comprensivo di Padova
http://starebeneascuola.jimdo.com
IL MENU’ CON LE PAUSE
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PRONTI A LAVORARE?
IL DIARIO
• ASSEGNARE I COMPITI CREANDO UN CLIMA DI ATTENZIONE!
• ESPLICITARE LA DATA, ASSICURARE IL TEMPO NECESSARIO ALLA SCRITTURA DEI COMPITI, FAR RILEGGERE A TURNO I COMPITI DETTATI, ASSEGNARE UN TUTOR (IL COMPAGNO DI BANCO)
Menù della giornata
INDICATORI
DIFFICOLTA’
IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE
Attività più impegnative:
Spiegazioni, verifiche
IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE
Attività intermedie:
Discussione…
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IL SEMAFORO DELL’ATTENZIONE
Attività più leggere:
Disegnare, colorare…
ROSSO PER
TUTTI!
VERDE
PER …
Per regolare le conversazioni, evitando
l’impulsività degli interventi, usiamo la
STRATEGIA DEL “VIGILE”:
un bambino a turno ha il compito di
“dirigere il traffico delle parole”
Per regolare il volume della classe
durante le attività usiamo il
VOLUMOMETRO! Lavori di gruppo, a coppie = volume 1 o 2
Momenti di ascolto = volume 0
Interventi individuali e lettura a voce alta = volume 6 o 7
….
REGOLARE LA VOCE
Scuola Primaria di Feltre (BL)III° elementare
Il compito mi sembra troppo difficile e non lo voglio fare?
Proviamo a valutarlo
Compito da
allenamento Compito da
partita
amichevole
COMPITO
DA GARA DI
COPPA
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IMPEGNO DAALLENAMENTO IMPEGNO DA
AMICHEVOLE IMPEGNO DA GARA
Anche la faccia mi aiuta a concentrarmi:
QUANTO TEMPO IMPIEGHERO’ A SVOLGERE QUESTA ATTIVITA’?
Registriamo in tabella:
LA DIFFICOLTA’
L’ IMPEGNO
IL TEMPO
DATA:
MAESTRA
COMPITO
LUIGI
PRIMA
DOPO
RISULTATI Il bambino a fine anno:
- porta a termine il compito con una concentrazione maggiore
- sa valutare quanto è stato impegnativo
- è più motivato nelle attività che rifiutava o giudicava difficili
DATA MATERIA PRIMA DOPO
DIFFICOLTA TEMPO DIFFICOLTA TEMPO
QUANTO E’ DIFFICILE?
QUANTO DURA?
IMPARO A VALUTARE IL COMPITO
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molto spesso IL BAMBINO CON ADHD non ha il materiale necessario per le attività quotidiane e allora …
Uno strumento per non dimenticare!!!
Nell’astuccio c’è tutto il materiale che mi serve?
Recuperare strategie spontanee
“Allora come hai fatto a …”
Valutare le strategie“Ha funzionato? …Sei riuscito a fare
bene il gioco?”
Sperimentare il compito“Facciamo insieme alcuni
giri di prova del gioco”
Perfezionare le strategie“Come possiamo fare
per essere sicuri di …?Vuoi provare anche
a tu a fare così?”
Eseguire il compito“ Ora proviamo a fare
il gioco!”
Autovalutare la prestazione“ Ora compiliamo insieme la scheda di metacognizione”
L’insegnamento strategico: momenti e buone domande
IntroduzioneConoscere e applicare strategie di ascoltoattivo
Strategie per il controllo attentivo
...con la bocca chiusa sto.Mani e piedi io non muovo...Tutto orecchi quando ascolto,guardo fisso l’altro in volto.Se qualcosa non capisco, d’improvviso mi stupisco,Chiedo lesto spiegazione...
Attenzione mantenutaIl coniglietto monello
A
Il righello “misura – attenzione”
Il righello misura attenzione serve per mostrare ai bambini il livello di attenzione che sono riusciti a mantenere. Alla fine dell’attività per ogni sequenza messa al posto giusto si potrà colorare un pezzo del righello.
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IntroduzioneConoscere e applicare strategie per il controllo della risposta impulsiva
Strategie di controllo della risposta impulsiva
...Vuoi saper la mia ricetta?Non conviene avere fretta!Quattro cose devi fare: aspettare e poi capire,trovare come fare,e con calma lavorare.
RIFLETTIAMO
Quali sono le fasi
Necessarie per
Svolgere bene il
compito assegnato?
Conoscere e applicare
strategie diascolto attivo
Scuola Primaria: Impulsività e Scarsa Pianificazione
• Una effettiva comprensione delle consegne agevola la formulazione di un corretto piano d’azione.
• Può essere utile stabilire routine che
Inibiscano le risposte affrettate.
Es: Tra la lettura o la scrittura delle consegne e l’inizio dello svolgimento del compito, chiedere al bambino di posare la penna per un tempo prestabilito.
Es: Stabilire che “è valido” cominciare il lavoro solo quando èl’insegnante a dare il via.
Utilizzo di procedure fisse di pianificazione del compito e autovalutazione.
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Difficoltà a porre attenzione alle
consegne
• Prima che si cominci a lavorare, far rileggere la
consegna, chiedendo anche di ripetere con parole
proprie cosa bisogna fare.
• Far sottolineare con pennarello rosso le parti salienti
delle istruzioni, con l’aiuto dell’insegnante.
• Costruire un piano d’azione per punti, da depennare o
contrassegnare ad ogni micro-obbiettivo raggiunto.
Le consegne: da così...
“Leggi con attenzione il testo assegnato e
cerca di capirlo bene; poi rispondi alle
domande riportate dopo la lettura. Stai
attento però perché nel brano ci sono delle
parole scritte in modo sbagliato: trovale e
trascrivile nella tabella in fondo”
...a così.
leggi il testo
leggi le domande una alla volta
rispondi andando a rileggere quando necessario
leggi il testo un’altra volta, dà poca importanza al significato, fa attenzione a come sono scritte le parole
sottolinea le parole sbagliate
riscrivi le parole nella tabella
Impulsività e Scarsa Pianificazione
• Strategia del piano a cinque fasi: Autoistruzioni Verbali (Cornoldi et l., 1996)
• L’introduzione della procedura prevede una spiegazione ai bambini, la realizzazione di un cartellone con simboli pittorici, l’associazione ad ogni passaggio della strategia di una formulazione verbale che ne faciliti la memorizzazione e la successiva interiorizzazione sotto forma di dialogo interno.
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Prima di iniziare a svolgere un compito ricordati di seguire
le indicazioni del semaforo…
solo così sari sicuro di capire bene la
consegna e svolgere al meglio il compito
Adatto per bambini della 2-3 elementare[Mattiuzzo, Guaran, NPI San Donà di Piave]
IL SEMAFORO DELL’ ATTENZIONEORIGAMI
SENZA DIMENTICARE
MAI LE 5 FASI
LA MOTIVAZIONE
• Motivazione elaborazione delle informazioni efficace!
• (la rabbia la impedisce)
• E’ INFLUENZATA DA:
• relazione con l’insegnante (che influenza l’interesse per la materia)
• passione per l’argomento
• ricompense a breve termine
Lavorare sulla didattica alle medie
DIDATTICA METACOGNITIVA: cioè insegnare a riflettere a ciò su cui si sta pensando..
per imparare a dosare meglio le proprie energie
Per comprendere che lo studio non è tutto uguale
Per apprendere con più profitto
DIATTICA MEACOGNITIVA: CENTRALITA’ DEL RUOLO
DELL’INSEGNANTE
• CHE FA DA SPECCHIO
• CHE PENSA AD ALTA VOCE E ILLUSTRA COME E QUANDO UTILIZZARE LE DIVERSE FASI DELLA STRATEGIA
In pratica..
1. PIANIFICARE IL TEMPO– Da quale compito partire
– Cosa fare per primo
– Per quanto tempo
2. ORGANIZZARE IL MATERIALE– Quali sono i materiali che mi servono
– Avere tutto a portata di mano
– Avere una “scaletta”
3. GESTIRE IL PROCESSO
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POSSIBILI PROCESSI DI PROBLEM-SOLVING 1
1. So cosa devo fare?
2. Ho tutti gli elementi a mia disposizione?
3. Considero tutte le possibilità
4. Ne scelgo una
5. Verifico di averla svolta correttamente
6. Correggo eventuali errori
7. Valuto se il compito è finito oppure se ci sono ulteriori passaggi da fare
STRATEGIE PER I COMPITI SCOLASTICI:IL MODO PER CAPIRE UN BRANO
o Guardo il Titolo, le figure, le immagini
o Mi chiedo: “Di cosa si parla?”
o Divido il brano in pezzetti
o Leggo un pezzettino alla volta e mi chiedo se conosco tutte le parole:
o Appena trovo una parola che non conosco mi fermo, segno un puntino e chiedo cosa vuol dire
o Alla fine rileggo tutto insieme e ripeto a voce alta
ISTRUZIONI PER L’USO: SOTTOLINEARE
• Leggo il TITOLO,
• Osservo le IMMAGINI,
• Leggo le PAROLE in grassetto o in corsivo
1° PASSO
• Mi chiedo: “so già qualcosa di questo argomento?”,
• “Cosa mi aspetto che accada?” – faccio delle IPOTESI
2° PASSO
• Faccio una PRIMA LETTURA o un primo ascolto del brano, senza sottolineare!!!
3° PASSO
• LEGGO un paragrafo alla volta,
• Cerchio le PAROLE CHIAVE,
• Sottolineo gli “approfondimenti” (= definizioni o spiegazioni …),
• Sottolineo in modo diverso, le info su: CHI, DOVE, QUANDO, CHE COSA (quali fatti sono accaduti), PERCHE’.
4° PASSO
SCUOLA MEDIA: METODO DI
LAVORO
• LUOGO: minori distrazioni possibili
• PIANIFICAZIONE: decidere ora di inizio e di fine dello studio, lista dei compiti, suddividere i compiti più difficili i piccole porzioni
• METODO: leggere a voce alta, sottolineare con colori parti importanti, scrivere testi o schemi al pc con l’aiuto di piccoli disegni esplicativi, ogni mezz’ora cambiare argomento, fare delle pause, ripetere argomento ad alta voce ponendosi delle domande, se viene in mente qualcosa di importante appuntarselo, gratificare i successi
ORGANIZZARE:
• IL DIARIO
• LA GIORNATA
• LA SETTIMANA
IL MIO PIANO D’AZIONE
CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI
CONTROLLO DEI CONSEGUENTI
CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO
1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?
2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?
QUALE COMPORTAMENTO
ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)
… E COME?
1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE
USO?
2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?
STRATEGIE DIINTERVENTO
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COSA INSEGNO?OBIETTIVO “SMART”
S Specifico, Scelto
M Misurabile
A Accordato, legato ad Azioni
R Realistico per lui, Realizzabile per noi
T Timing: a Tempo
• La regola viene associata a sensazioni negative, di
costrizione, spiacevolezza
• … viene voglia di trasgredire!
• con il linguaggio sottolineo il verbo “urlare”… la mente
emotiva non funziona per negazioni…poi richiede inferenze
• dice cosa NON FARE, ma non dà
indicazioni su COSA FARE!
VENEZIA
NON URLARE!!
Le regole efficaci
• espresse come proposizioni, non divieti
• poche
• brevi, semplici e chiare
• descrivono le azioni in modo operativo
• usano simboli pittorici colorati
• concordate con gli alunni
• con specifiche conseguenze o penalità dell’infrazione
• periodico ripasso ed eventuali modifiche
NON CORRERE
CAMMINA PIANO QUI PUOI CORRERE
Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti
Costruiamo la clessidra che segna il tempo
Uno dei problemi presenti in aula riguarda la difficoltà ad aspettare il proprio turno che porta i bambini a reagire
con aggressività = devono imparare ad aspettare. E’necessario definire i tempi di durata delle attività formali.
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Il computer lo accende
la maestra
Ogni bambino può
giocare per il tempo di
due clessidre
Il computer lo spegne
la maestra
SCUOLA PRIMARIA ( Lido di Venezia) Scuola Primaria
STARE COMPOSTI SUL BANCO
Modello
visivo
Role playing
“esercizio del
pupazzo”
Regola 2: REGOLA DI CONVERSAZIONE
Modello
visivoRole playing
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• Nasce nell’ambito dell’apprendimento cooperativo: si costruisce insieme agli alunni
• Funziona per comparazioni: forma T
• I comportamenti devono esser espressi in modo specifico, oggettivo e osservabile
TITOLO: ABILITA’ DA OSSERVARE O INSEGNARE
Comportamenti non verbali, azioni:
“Cosa vedo?”
Comportamenti verbali:
“Cosa sento?”
• …
• …
• …
• …
• ….
• …
LA CARTA T Scuola Secondaria
ATTENZIONE: DAMMI IL 5!IL CORPO STA FERMO
LE ORECCHIE ASCOLTANOLA BOCCA TACE
GLI OCCHI GUARDANO L’INSEGNANTE
LE MANI SONO LIBERE
IL MIO PIANO D’AZIONE
CONTROLLO DEGLI ANTECEDENTI
CONTROLLO DEI CONSEGUENTI
CONTROLLO DEL COMPORTAMENTO
1. COME PREPARO L’AMBIENTE E LA SITUAZIONE (dove-cosa-quanto)?
2. QUALI SUPPORTI COMUNICATIVI DECIDO DI USARE?
QUALE COMPORTAMENTO
ALTERNATIVO INSEGNO?(SMART)
… E COME?
1- QUALI SISTEMI DIGRATIFICAZIONE
USO?
2- COME DECIDO DICOMPORTARMI?
STRATEGIE DIINTERVENTO
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2 Gr. di psicologia
Così come il medico guarisce i suoi pazienti con i farmaci, nel campo psicoeducativo di
“medicina cognitivo-comportamentale” si utilizzano i 2 “grammi”:
Gradualità Gratificazione
Gradualità
Analisi del compito
Apprendimento senza errori
N.B: Prima di acquisire queste competenze tecniche è importante che la gradualità sia una nostra prerogativa come “esperti del settore” e faccia parte di un nostro paziente e comprensivo modo di relazionarsi con chi ha più bisogno di aiuto
Gratificazione
• Rappresenta il gioco di sponda della gradualità, infatti:– La gradualità non ha senso senza gratificazione
– La gratificazione non è possibile senza la gratificazione
• E’ un rinforzatore, poichè rende più forte la risposta gratificata
Perchè
A chi
Ci viene spontaneo rinforzare il 1°
della classe, quello che esegue i
compiti in modo quasi perfetto
E’ difficile invece rafforzare il Pierino
che non legge e scrive con piacere e
non si comporta come gli altri
Pierino per essere lodato ci aspettiamo che
faccia una prestazione uguale a quella del
capoclasse e allora aspetta e spera!
E’ invece il minimo miglioramento di
Pierino che se viene notato e rinforzato fa
sì che molto probabilmente si ripeta in
futuro
Facile, inutile se non alle volte dannoso: come
l’antibiotico a chi ha il raffreddore che abbassa
ulteriormente le difese immunitarie
Es: capoclasse che prende sempre ottimo e al primo
benino scoppia in lacrime e crea una tragedia
IMPARARE A MODERARE E MODULARE LA
GRATIFICAZIONE
N.B: Il SIGNIFICATO non è quello del premio,
ma del “prendersi cura”
“I CARE”
Prende il nome di modellaggio: rafforzare un comportamento che si
avvicina il più possibile all’obbiettivo prefissato
Capacità di cogliere dal punto di vista relazionale anche dei
minimi progressi, di valorizzare la parte buona presente in
qualsiasi prestazione,evidenziarla, e restituirla al “mittente”
all’interno di un sistema circolare
COME ALLENARLI A
MANTENERE
COMPORTAMENTI POSITIVI?
GRATIFICANDO!
tramite l’uso di
RINFORZI POSITIVI
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Allenamento a piccoli passi
• Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi
• Come si insegna gradualmente un’abilità cognitiva, esempio leggere, allo stesso modo va allenata la capacità di controllare l’attenzione (“occhi e orecchie”) e l’attività (“mani e piedi”), spezzettando la meta in micro-obiettivi
• Di solito si rinforza chi riesce già … però … è come dare l’antibiotico ai bambini sani (i più abili che sentendosi sempre dire “bravo” si indeboliscono e al primo insuccesso crollano), anziché ai malati (coloro che non riescono mai, ma necessitano di accumulare piccoli successi e gratificazioni)
• “Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno”
Allenamento a piccoli passi
IL PATTO DELLA SCARPAL’ECONOMIA A GETTONI
“token economy”
• Rinforzare tutti i piccoli e grandi successi
• Spostare l’attenzione sui successi ed evitare di rinforzare –con l’attenzione negativa - gli insuccessi
• Attraverso i gettoni (simboli) si premia il bambino ogni volta che emette il comportamento desiderato
• A scadenze predeterminate vengono scambiati i “token”con i premi stabiliti
a cosa serve?
come?
IN SINTESI
• La token economy è come il modello per un vestito sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato)
• Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’insegnante che l’alunno si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obbiettivo alla volta
• Si innescano circoli virtuosi di gratificazioni: i bambini con Bisogni Educativi Speciali mobilitano le nostre energie, conoscenze, risorse e creatività mettendo in discussione i metodi “classici”
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TOKEN INDIVIDUALE
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A FINE GIORNATA TUTTI NEL GRANDE SALVADANAIO
GIALLO= MARCO
ROSA=ANNA
ARANCIO=PAOLO
IN ALTERNATIVA...
OGNI DIECI GETTONI INDIVIDUALI
UN SUPER GETTONE
CHE VIENE MESSO NEL FORZIERE COMUNE
Scuola dell’InfanziaRappresentazione simbolica e grafica della regola, suddivisa in singoli comportamenti
Metodo della TOKEN-ECONOMY Ogni bambino conquista una conchiglia di pasta colorata quando rispetta la regola del colore corrispondente; individualmente, a
fine attività, riceve la pasta che metterà nel contenitore di classe (barattolo in vetro).
Quando il barattolo sarà pieno, tutta la classe otterrà il premio finale: giochini per tutti
Token economy
Cooperativa Akras, Servizio CRESCO, Padova
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! “Come faccio a non dimenticare niente?”
a) Programma con sistema a puntib) Schede ritagliabili da usare sul
diarioc) Verifica del materiale d) Gratificazione o costo della
risposta
I “caricabatterie” = permessi(comportamenti a funzione
autoregolatoria)
Pianificazione
delle
uscite/ricariche
• A Francesco viene data la possibilità di usare dei “buoni spezza-attività” per interrompere il lavoro nei momenti di stanchezza, un numero limitato di “buoni” da utilizzare nella sessione di lavoro, previa approvazione dell’operatore.
• Connotazione positiva e strutturazione delle stereotipie e compulsioni
La strutturazione delle stereotipieo dei comportamenti a funzione autoregolatoria
Livia e le domande ossessive
IMPARO A PARLARE A BASSA VOCEPROVE DI VOCE (REGISTRAZIONE)
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COME INSEGNAREA STARE ATTENTI?
AVVIARE UNA CONVERSAZIONE
Se io parlo benegli altri sono…
Se io parlo male gli altri sono
L’ ASCOLTOFONO ELENCO DEI RINFORZI: CAPIAMOLO DALL’OSSERVAZIONE!
tangibili, commestibili, sociali, verbali, simbolici, automonitoraggio e Token Economy
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Elia, 15 anni: vademecum per i comportamenti sociali
REGOLARE LA VOCE
1° elementare – San Marino
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URLARE
IMPARO A PARLARE A BASSA VOCEInsegnare comportamenti positivi alternativi
PATTO TRA CRISTINAE RICCARDO
• RICCARDO HA BISOGNO DI ALLENARSI SU:• LEGGERE E SCRIVERE VELOCE SENZA ERRORI DA ELEONORA
• CONTROLLARSI A SCUOLA •
• 3. CONTROLLARSI A CASA
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0
5
10
15
20
25
30
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1° dic 2° dic 3° dic 1° genn 2° genn 3° genn 4° genn 1° febbr 2° febbr
I goal di Riccardo a casa
02468
1012141618
1° dic 2° dic 3° dic 1° genn2° genn 3° genn4° genn 1°
febbr
2°
febbr
I goal di Riccardo a scuola
Il cartellone: la token di classe
Per incentivare il comportamento positivo si utilizza la
modalità del
RINFORZO POSITIVO, SOTTO FORMA DI PREMIO
COLLETTIVO:
un pezzo di puzzle di un tandem colorato, dato dopo
ogni verifica, e una sorpresa quando si sarebbe
ultimato: la visione di un film.
Autovalutazione sulle regole di classe
autovalutazione individuale, due volte alla settimana (in giorni e orari prestabiliti) sul
rispetto delle 3 regole;
condivisione delle risposte e valutazione nostra: concordiamo o meno con quanto
dichiarato da ciascuno;
se la classe non ottiene il pezzo … circle time!
se i ¾ della classe raggiunge il rispetto delle tre regole, viene pescato un pezzo di puzzle
Sistemi di gratificazione utilizzatiSCUOLA PRIMARIA DI MONTEGIARDINO
(Repubblica di San Marino)V° elementare
• Token economy individuale e di classe:
• “A ciascuno il suo percorso”
Scelta di un obbiettivo individuale, a partire da
schede di riflessione, discusse poi con le maestre
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Ogni bambino ha la sua scheda di monitoraggio nel quadernone di classe; a fine giornata si assegnano i
punti (colore diverso per diverso risultato)
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Infine … autovalutazione degli apprendimenti
ciascuno si valuta secondo le sue capacità e il suo impegno
- i professionisti, tutti i bambini che si sentono
forti che sono già allenati e sono bravi a vincere
le gare
- gli atleti, tutti i bambini che vincono alcune
gare, ma hanno ancora bisogno di allenarsi un
po'.
- gli amatori, tutti i bambini che ancora non
gareggiano, ma grazie all'allenamento potranno
diventare dei bravi atleti
Verde = ho fatto il massimoArancio = potevo dare di piùRosso = non ho usato le mie capacità
Grafico di
registrazione:
Ogni obiettivo è
valutato in base alle
capacità individuali
• Posta del cuore
• Dado risposte alle emozioni: Quando io mi sento…
Posso fare…
FAVORIRE MOMENTI DI ASCOLTO DELLA CLASSE
• PROMUOVERE OCCASIONI DI CONVERSAZIONE NELLE QUALI SIA POSSIBILE PARLARE DELLE PROPRIE DIFFICOLTA’ E DIVERSITA’
• ES. LA POSTA DEL CUORE
• UNA VOLTA ALLA SETTIMANA L’INSEGNANTE LEGGE A VOCE ALTA E COMMENTA COINVOLGENDO GLI STUDENTI I BIGLIETTINI RACCOLTI DAL POSTINO DI TURNO
• 1 vorrei tanto andare in gita• 2 i maschi si passano sempre la palla tra loro e tra le
femmine più brave, dovrebbero smetterla• 3 S. dice sempre le bugie e poi finiamo tutti in
castigo…non è giusto ci dovrebbe finire solo lei• 4 Mi piace un casino A. anche dallo scorso anno
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I Comportamenti Negativi
Le motivazioni alla base del comportamento: CAVALLI E CAMMELLI
Animale positivamente motivato: ama compiacere il suo padrone ed è disposto a faticare per un complimento o uno zuccherino.
Per muoverlo:
Animale negativamente motivato: se decide di fermarsi cibo o acqua non lo convincono.
Per muoverlo:
Francesco
Tecniche comportamentali
1. Positive: fare un piano di rinforzi (non solo materiali),
creando un inventario in base all’età e alle preferenze,
2. Negative: ignorare pianificato, uso dei rimproveri,
conseguenze logiche, costo della risposta, punizioni con
la noia o punizioni che richiedono impegno e sforzo.
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Strategie sulle conseguenze negative
Ignorare pianificato
Contratto Comportamentale
Costo della risposta
Punizione
Time out
Ignorare Pianificato
L’attenzione dell’adulto è un’efficace gratificazione.
Togliere l’attenzione, quindi ignorare i comportamenti inadeguati di scarsa intensità può essere utile per farli scomparire.
A quali comportamenti applicarlo? Proteste sproporzionate e “scenate” Dispetti ai compagni Lamenti e piagnucolii Piccole azioni di disturbo Comportamenti finalizzati ad ottenere l’attenzione
dell’adulto (es. parolacce)
Costo della Risposta
Ad un comportamento inadeguato segue la perdita di un privilegio o di un’attività gradevole.
E’ utile soprattutto per comportamenti negativi non gravi, specie in relazione allo scarso impegno (dire bugie, disubbidire, non fare o terminare i compiti, rifiutarsi di svolgere o abbandonare un’attività..).
Questo “pagare pegno” del bambino deve essere:
Comunicato o concordato in anticipo
Proporzionale all’azione negativa
Corredato da informazioni chiare
Controllabile nella sua applicazione
Inevitabile e non flessibile nella sua applicazione
Il guadagno superiore alla perdita…la persona non deve andare in rosso!!!
La Punizione
Qualsiasi evento, oggetto o comportamento che riduca la probabilità che si ripeta il comportamento a cui viene applicata.
E’ sempre necessario fornire al bambino un’alternativa per raggiungere gli stessi scopi!
La Punizione
Quando ritenuta necessaria deve essere:
priva di aggressività;
psicologicamente neutra (centrata sul comportamento e non sulla persona);
fonte di infromazioni;
immediata;
proporzionale alla gravità dell’azione compiuta dal bambino;
facilmente applicabile e inevitabile per il bambino;
spiacevole per il bambino.
Esempi di punizione alle medie
Le regole di classe sono chiare e ben esplicitate; è
stata fatta la programmazione dell’ora di lezione e
l’insegnante sta spiegando alla lavagna e sente
brusio in sottofondo. L’insegnante effettua un primo
richiamo verbale. Al secondo richiamo ricorda a
tutti la regola sull’attenzione da tenere mentre si
ascolta una spiegazione ed avvisa che inizia a
segnare a lato della lavagna il primo ammonimento:
a questo non seguiranno ulteriori richiami verbali
ma eventualmente altri due segni sulla lavagna; al
terzo segno scattano in automatico più esercizi di
grammatica per casa.
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L’insegnante effettua regolarmente il controllo dei
compiti per casa e del materiale scolastico. Ogni volta
che uno studente dimentica i materiali o non hanno
svolto tutti i compiti per casa, sul registro viene
segnato. Ogni 3 crocette di dimenticanza dei compiti
arriva la nota a casa, ogni 5 asterischi per il materiale
dimenticato è un meno che abbassa di mezzo voto la
media in quella materia
Esempi di punizione alle medie
Timeout
Obbiettivi
a. Non infliggere una punizione
b. Evitare che il suo comportamento disturbante venga rinforzato dai compagni
c. Consentire uno stacco che estingua la carica emotiva e aiuti a recuperare un certo controllo
Timeout
• Ultima risorsa
• Interruzione momentanea del gioco
• Allontanamento dell’alunno dai compagni, in apposito luogo privo di gratificazioni o rinforzi (materiali, conversazioni..)
• Non è “mettere in castigo”
• Da spiegare e simulare prima che occorra
Time-out:Modalità di attuazione
1. Esclamare in modo perentorio la parola “Stop!”
2. Comunicare all’alunno in modo pacato, ma deciso che il suo comportamento sta violando il diritto di
qualcun altro o la regola concordata
3. Allontanamento necessario per bloccare il comportamento nocivo
4. Comunicare la durata del time-out (solitamente pochi min: età - 2)
“se sei agitato siediti in parte per due minuti, mettiti tranquillo, poi torna qui”
Privo di aggressività, con poche parole
Time out = riprendi il controllo
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Comportamento problema: eteroaggressività
Cause: bassa tolleranza alla frustrazione, oppositività, difficoltà di autoregolazione emotiva
Soluzione: fornire strumenti alternativi per esprimere il dissenso verso le proposte, aiutare Daniele a modulare la sua rabbia in modi socialmente accettabili, attraverso supporti visivi.
IL CASO DI DANIELE – 9a autismo
MODI PER CALMARSI
Conto fino a 10
Respiro Piano
Sto seduto fermo
Sto in silenzio
Metodo
Daniele viene aiutato, attraverso la descrizione dei
comportamenti con supporti visivi, a dare una
gradualità all’intensità della sua rabbia. Vengono inoltre
esplicitate le conseguenze dei propri comportamenti e
viene fornita una soluzione per calmarsi.
Ogni volta che il bambino riusciva ad abbassare la propria
rabbia ad un livello più basso veniva rinforzato
socialmente dai familiari o dall’operatore e premiato
con delle attività piacevoli (es: fare un dolce, vedere un
episodio di Pippi Calzelunghe )
A questi strumenti è stata affiancata una Token Economy per aumentare la tolleranza alla frustazione e l’adesione alle attività proposte.
Ad ogni attività viene dato un valore in monete che poi si trasformano in minuti di gioco con videogames da utilizzare prima di cena.
E’ stato inoltre introdotto il “costo della risposta”: quando il bambino emette un comportamento di opposizione o aggressivo viene tolto un numero di gettoni proporzionale alla gravità del comportamento.
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Questi supporti visivi sono esposti in un
luogo ben visibile, in modo che Daniele
possa monitorare, quando ne sente la
necessità, il numero di minuti che ha vinto
grazie al suo impegno.
Ogni sessione di lavoro con
l’operatore o con i genitori viene
programmata con supporti visivi
che indicano il valore di ogni
attività svolta (valutato in base
alla difficoltà).
ATTIVITA’ “SFOGARABBIA””
• Angolo della rabbia, con cuscini e materassi da picchiare
• Cuscino in cui poter urlare
• Angolo dei giornali vecchi da strappare
• Quaderno della rabbia, su cui scarabocchiare e colorare con intensità
• 5 minuti di pianto nello “sfogatoio””
• La strada “bene” (rabbia buona) e la strada “male” (rabbia cattiva)
Il termometro della rabbia
arrabbiatotantissimo
arrabbiatopoco
arrabbiatoabbastanzadispiaciuto
IN SINTESI• La token economy è come il modello per un vestito
sartoriale, da cui l’artigiano (educatore) trae un vestito, usando i tessuti che ha (risorse) adattandole con creatività al bambino (individualità), per fare il SUO vestito (personalizzato)
• Un sistema di gratificazione funziona quando sia l’educatore che il bambino si sentono gratificati per aver raggiunto a piccoli passi un obiettivo alla volta
• ED E’ PIACEVOLE!!!
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TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE
“Qualche volta succedono delle cose che non mi piacciono, oppure devo fare delle cose che non voglio fare: in questi casi mi arrabbio e la mia tolleranza alla frustrazione è molto bassa (2-3). Mi sento arrabbiato, come sabato: il mio corpo era pieno di rabbia, mi sentivo seccato e scocciato. Non volevo andare a scout, volevo rimanere a casa, ma non era possibile.
Devo quindi trovare una soluzione per farmi passare la rabbia e aumentare la tolleranza alla frustrazione.
Sono andato in un posto che mi fa sentire bene: (il recinto segreto) e qui ho mangiato, mi sono tranquillizzato e mi sono sentito meglio, infatti la tolleranza alla frustrazione è arrivata al 6-7. Poi sono andato a scout”
CONCLUSIONE: posso a volte andare in un posto tranquillo che mi fa pensare ad altro così mi tranquillizzo!!!
Ero fuori dal mio gallo Cassi, allo scadere dei 15 minuti concordati mio papà è venuto a chiamarmi e mi ha detto: “Vieni Marco”- io ho risposto “posso star fuori ancora 2-3 minuti?” lui ha detto “No” –
Mi sono sentito un po’ infastidito – mica tanto – non ero arrabbiato
Ho detto: “do’ questa manciata d’erba al gallo ed entro” e ho fatto come ho detto.
La mia tolleranza era ON
STORIE PER LE EMOZIONI: IMPREVISTI
“A volte può capitare un imprevisto e il programma della giornata che avevo fatto deve cambiare.
Questo mi fa sentire nervosissimo, addirittura furibondo. E’ successo stamattina quando ho saputo che dovevo venire da Cristina oggi, anziché mercoledì: ero così arrabbiato che a scuola la prima ora ho parlato poco, anche se ero concentrato, e dopo mi è passato. La rabbia è stata tossica, ha inquinato la mia mente.
Bisogna trovare una soluzione per cancellare la rabbia che non diventi tossica.”
SOLUZIONI
1. Immagina di avere una cancellina come un pittore
2. puoi cancellare il programma vecchio dalla mente3. poi riscrivi su un foglio il nuovo programma4. le cose belle da fare le tieni per ultime, come il dolce che si mangia alla fine5. invece di pensare a ciò che non vuoi fare, concentrati sulla cosa bella alla fine
SOLUZIONI PER TRATTENERE LA RABBIA• Quando mi viene da dare dei pugni immagino uno
scotch magico, rosso, non troppo forte che non fa male, ma un po’ stretto che si arrotoli intorno alle mani e le tiene ferme
• Quando mi viene da dare dei calci, immagino un cerchio flessibile, largo circa 35 cm, rosso e nero che si circonda tra le gambe quando si alzano e le tiene ferme
• Questi due strumenti magici quando vengono a contatto con il corpo, rilasciano una luce magica gialla, come un raggio di sole, che ha il potere di portare via le energie cattive e sostituirle con quelle buone
• Questa luce mi dà la sensazione di tranquillità
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RIFLETTERE PRIMA DIFARE LE COSE
E’ importante imparare a ragionare prima di fare le cose. Storia: ci sono due bambini, Giacomo e Riccardo in salotto e
stanno giocando insieme. Ad un certo punto Giacomo butta giù un vaso apposta per la rabbia di qualcosa che era successo.
Riccardo sta per imitarlo, ma si ferma, e gli vengono alcuni pensieri:
• “Meglio non farlo, altrimenti avrò una punizione!”• “se lo faccio, mamma si arrabbierà con me, non è bello …
preferisco che mamma sia contenta di me”• “non vale la pena arrabbiarsi per qualcosa di così piccolo …
posso sfogarmi in un altro modo, ad esempio posso urlare in un cuscino”
STOP E PENSA Homework… • Immaginate di insegnare un’abilità o comportamento
alternativo
• Scomponete l’abilità in sottocomponenti, che siano comportamenti specifici, osservabili, obiettivi (SX)
• Abbinate supporti visivi, come simboli, disegni …(DX)
Componente specifica Immagine / simbolo
IL MODELLO PSICOEDUCATIVO: UN LAVORO DI SQUADRA
Cosa faccio “ora”
Il tuo ponte
Cosa dovrei/vorrei fare in una “realtà ideale”
Da tutto ciò che hai sentito e visto, scegli una piccola cosa fattibile per te.Cosa potresti fa in concreto tu per
passare da una parte all’altra del ponte?Concretamente, singolarmente individua un piccolo passo
che puoi fare già domani
[…] ma tra la partenza e il traguardo nel mezzo c'è tutto il resto e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente costruire e costruire è potere e sapere rinunciare alla perfezione […]
Niccolò Fabi
“Ogni viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”
Lao Tse