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Note su alcuni sistemi scolastici europei
Giuliano Cianfrocca 2012
Liceo Ginnasio E.Q.Visconti 16 Novembre 2012 – Assemblea
pomeridiana
Liceo Ginnasio E.Q.Visconti 16 Novembre 2012 – Assemblea
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Giuliano Cianfrocca 2012
“Applichiamo alla scuola italiana i parametri europei”
Quante volte abbiamo sentito questa frase, per giustificare ogni intervento, taglio, stravolgimento
della scuola italiana?
Tentiamo allora di verificare se esiste un “modello europeo” di scuola, quali ne sono i connotati e come si colloca la scuola italiana tra quelle del Continente
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Procediamo per gradi•Innanzitutto alcuni dati comparativi sulla struttura, l’organizzazione e l’efficacia dei sistemi scolastici europei.
•Poi alcuni brevi approfondimenti sulle scuole francesi e tedesche
•Infine qualche personale considerazione
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Parliamo di soldiLa scuola è il settore da cui tagliare, su cui “far cassa”?La scuola italiana è più costosa di quella di altri paesi europei?La scuola pubblica italiana assorbe risorse che “non possiamo permetterci”?
Proviamo a verificare questa ipotesi confrontando la spesa procapite annua nei paesi dell’Unione
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Quanto piace la scuola pubblica?Quanto è scelta da genitori e studenti?
•Nonostante anni di tagli al personale, alle strutture, alle dotazioni per il funzionamento e l’ammodernamento;•Nonostante il costante aumento dei finanziamenti alle scuole private;
La scuola pubblica italiana è quella che accoglie la maggiore percentuale di studenti
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Quanti anni dura la scuola dell’obbligo?
Non c’è certamente un “modello europeo”.Si va dai 14 anni dell’Italia ai 18 di Germania, Belgio e Ungheria.L’Italia, dunque, è l’unico paese dell’Unione ad avere l’obbligo scolastico fino a 14 anni.
La durata dell’obbligo è fissata da una Legge di stabilità finanziaria del 2008 (L. 133/08). All’articolo 64, comma 4bis.
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Durata dell’istruzione scolastica obbligatoria (2008)
Fino a:15 anni 16 anni17 anni18 anni
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Primo approfondimento: la Francia
Scuola dell’obbligo: (6-16 anni)
École elémentaire (6-11)•Course préparatoire•Course élémentaire
niveau 1 et 2•Course moyenne 1 et
2
Collège Unique (12-16)•Cycle d’adaptation
(VI)•Cycle central (V, IV)•Cycle d’orientation
(III)
Inizio percorsi differenziati
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La scuola superiore si divide in:
Primo approfondimento: la FranciaLyc
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Durata triennale.Al termine, dopo il Bac
(Baccalauréat ) si accede all’Università
Durata biennale. Al termine: corso biennale per “Laurea
Professionale”
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Primo approfondimento: la FranciaLe scuole speciali per gli studenti
“difficili”Écoles “ZEP” (Zones d’Éducation Prioritaire)Classi “speciali”:Élementaires: CLIS (Classes intégration scolaire)Collèges: UPI (Unités Pédagogiques d’Intégration)
Istituzioni specializzate di responsabilità ministeriale per problemi molto seri (10.755 alunni)
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Primo approfondimento: la FranciaQuanto guadagna un insegnante in
Francia?
Ecco il confronto con un insegnante in Italia:
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Secondo approfondimento: la Germania
Il sistema tedesco prevede una selezione molto rigida e un precoce orientamento scolastico
Grundschule(dai 6 ai 10-12 anni)
Gymnasium/Realschule/Hauptschule/Gesamtschule (dai 10/12 ai 15/16 anni)
Istruzione SuperioreDai 15/16 ai 18/19 anni
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Le scuole medie (ISCED 2)
Secondo approfondimento: la Germania
Hauptschule
• Rivolta agli studenti meno portati accademicamente
• Generalmente accesso a un tirocinio di tipo manuale
Realschule • Rivolta a studenti medi• Conduce ad apprendistato in campo economico
Gymnasium
• Livello di preparazione più alto
• Due anni in più• Conduce all’Abitur (prerequisito per ammissione università)
Grundschule
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Le scuole superiori (ISCED 3)
Secondo approfondimento: la Germania
Hauptschule
Realschule
Gymnasium
Gymnasium
Beruflichesgymnas
ium
Fachgymna-sium
Berufsfachschule
Berufsober schule
Fachober schule
Berufschule
+Apprendis
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Università
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Secondo approfondimento: la Germania
Quanto guadagna un insegnante in Germania?
Ecco il confronto con un insegnante in Italia:
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Prima conclusione Non esiste un “modello europeo”Si possono distinguere grosso modo tre aree, con una certa omogeneità di struttura, di modello e di obiettivi:•Europa meridionale/mediterranea•Europa centrale e Scandinavia•Area anglosassone
Ad esse bisogna aggiungere i paesi dell’Est, diversissimi.Ma anche all’interno di ciascuna area le differenze
sono notevolissime
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Seconda conclusione Il sistema italiano è più “inclusivo”
La Scuola Media Unica (dal 1964) ci differenzia dal sistema tedesco, che prevede la selezione (da parte dei docenti) già a 10-12 anni
Non vorrei essere uno studente “speciale in Francia o in Germania
L’integrazione dei disabili ci differenzia (dal 1977) dalla Francia, che ha le classi “speciali” anche per i figli degli immigrati
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Terza conclusione Gli insegnanti italiani sono meno considerati
Se il salario è, anche, metro della considerazione sociale che si attribuisce ad una professione, allora il giudizio dato dalla collettività ai docenti è molto basso.
Vorrei essere un professore “normale in Francia o in Germania
A parità di lavoro (e di orario) •il salario di un professore francese è circa una volta e mezzo il mio•il salario di un professore tedesco è circa il doppio del mio