"Ho la vostra attenzione? La comunicazione interna nell'era del 2.0 tra bisogno di bellezza e...

Post on 23-Jun-2015

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La mia presentazione all'interno della due giorni sulla comunicazione interna tenuto il 25 e 26 settembre 2014 a Milano. Grazie ai partecipanti e ai colleghi che hanno reso bello il nostro lavorare insieme. E grazie a chi la guarderà per la sua attenzione.

transcript

«L'organizzazione altro non è che una rete stabile

di relazioni, finalizzate a scopi che perseguano la

sopravvivenza e la salute dell'intero sistema.

E’ un comportamento comunicativo strutturato;

tale comportamento non accade entro una rete di

rapporti, è la rete di rapporti."

..DA

QUESTO

..A QUESTO

oAppiattimento gerarchie

oDiffusione delle reti e dei team di progetto

oVasta diffusione delle ITC

oConfini laschi e permeabili

Diminuisce la possibilità di prevedere il futuro

nei comportamenti del cliente

nell’evoluzione del mercato e dei concorrenti

nello sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie

L’instabilità e la discontinuità diventano costanti

nel legame tra soggetto e azienda

nelle strutture organizzative e negli organigrammi

nelle carriere professionali

nelle conoscenze e nelle professionalità necessarie

E’ il corpo di tecniche, procedure, strumenti

per ottimizzare l’operato

dell’organizzazione

È un dialogo sistematico che produce intesa e

suggerisce piani d’azione, oltre a garantire

un’uniformità di interpretazioni dei

significati aziendali

Coincide con la

comunicazione

istituzionale

Coincide col

complesso di

relazioni tra

individui, gruppi e

azienda

«L’insieme di processi di creazione e scambio di contenuti all’interno delle

diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza dell’organizzazione.»

Collaborare col management nel “riformulare le condizioni emotive e organizzative che facciano convergere in modo dinamico le

prospettive di persone e imprese”.

Da una logica

di controllo

A una

logica di

governo

Elaboriamo prima una visione strategica

Il concetto di sensemaking organizzativo

K.Weick

La domanda da cui parte la riflessione di Weick

K.Weick

Comunicazione funzionale

Comunicazione strategica

Comunicazione formativa

Comunicazione creativa

funzionale

Riguarda le informazioni operative necessarie a supportare i processi produttivi e decisionali interni

strategica

Riguarda le informazioni necessarie a far conoscere l’impresa, le sue attività nel tempo, i suoi valori.

formativa

Riguarda la diffusione dei metodi di lavoro, l’apprendimento e la condivisione del knowhow, la facilitazione dei comportamenti organizzativi, l’accrescimento delle competenze.

creativa

Si propone di creare momenti di dialogo e scambio multidirezionali per migliorare il clima interno, aumentare il senso di appartenenza, decomprimere situazioni di stress e favorire l’emergere delle abilità latenti.

… poi arriva

questo(a) signore(a)

Web 2.0

Se mi abituo a comunicare in un certo modo fuori, mi aspetterò di ritrovarlo anche sul posto di lavoro

Non si tratta solo di «mescolare» i contenuti, ma di creare veri e propri percorsi di fruizione che diventano delle esperienze.

La riduzione del gap tra le due è la vera sfida del comunicatore 2.0

Posso davvero contenere quella informale?

Posso davvero lasciare che si ignorino?

Il 26% dei dipendenti parla del clima aziendale sul proprio profilo/account/social

Cosa deve accadere perché vi fidiate di una comunicazione?

Avete mai mappato gli interessi reali del vostro pubblico di riferimento?

Reiterare il messaggio?

«Io scopro di essere offline quando mi si scarica tutta la batteria»

Un trentenne a caso

oQualcosa di accessibile

oQualcosa di cui ti fidi

oQualcosa che vuoi

oQualcosa che preferisci (e lo vuoi segnalare)

oQualcosa che percepisci come utile

oQualcosa cui vuoi partecipare

Dall’esperienza individuale all’utilità collettiva

Probabilmente

siamo abituati a

questo livello di

partecipazione

Ottengono un qualche piacere/vantaggio in termini di visibilità, riconoscimento, apprendimento, divertimento.

…..O li costringete con la frusta

Emesso dalla funzione xyz

Creato da Chiara Bottini

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Dove lavoro

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Ipotesi di visibilità/riconoscimento

Scompaiono i soggetti

Nessuna possibilità di

relazione

I soggetti in primo

piano

Possibilità di relazioni

Possibilità di

arricchimento dei

contenuti

Evidenza anche di

aspetti extra lavorativi

Va alla “my page”

di Chiara Bottini

Permettere di votare i contenuti

Permettere di commentare i contenuti

Permettere di scaricare/aggiungere i contenuti ai preferiti

Permettere di taggare i contenuti

Aumenta il bisogno della «rottura di schema» (creare momenti di diversificazione della fruizione)

La prima impressione è ancora più cruciale per farsi «scegliere»

NO, GLI EMOTICON NON SOSTITUISCONO LA COMUNICAZIONE NON VERBALE (e sono spesso usati totalmente a cavolo)

Identificare le affinità diventa molto più semplice e veloce

….o, se preferite, dell’anziano che guarda il cantiere.

Marketing interno docet

Il community manager interno

oCrowdsourcing (attività mirate a ottenere idee e contributi dal pubblico interno)

oIndividuazione degli influencer

oFacilitazione delle dinamiche relazionali (una comunità non si limita a condividere contenuti, una comunità genera connessioni)

oRaccoglie e divulga le storie (scrive post in merito)

oFa da “ponte” tra le Comunità di Pratica

oDivulga l’innovazione

oGestisce conflitti e crisi

oSi assicura che venga prodotto «valore»

oAssicura il funzionamento (tecnico) di ogni ambiente

……spesso mooooolto tempo

(I vostri quali sono?)

Intranet

Mailing

Business tv – canali youtube

Wiki

Blog

File sharing

Video conferenze (skype)

Social network interni

Strumenti per la comunicazione MEDIATA

Erich Fromm

La narrativa d’impresa rivolta al pubblico interno

o Scienze politiche: il tema della narrazione come elemento cruciale del dibattito politico e della persuasione (Fischer)

o Scienze psicologiche: la nostra personalità è uno «script», il prodotto meta-storico di tutte le narrazioni nelle quali ci siamo imbattuti (Bruner)

o Scienze economiche: elementi simbolici e irrazionali di consumo legati alla componente immaginifica (frutto di narrazioni intorno al prodotto)

o Scienze del management e dell’organizzazione: tutte le organizzazioni generano discorsi (diretti a vari pubblici) e sono macchine che producono significati e fili logico-emotivi da rintracciare e seguire.

storytelling

Internal

communication

Brand

management

Advertising e

PREducation &

training

Product

design

Strategic

steatment

NOTIZIA

oC’è un’azienda ufficiale che si esprime attraverso: sito, brochure, mission, dichiarazioni dei manager, organigrammi, comunicati stampa, bilanci, ecc.

oE c’è un’azienda nella testa di chi ci lavora, fatta di esperienze individuali, di storie personali, di sentimenti, di relazioni. Un’azienda che si esprime attraverso le micro-narrazioni, spesso latenti.

o Il primo filone, quello dello storytelling management, prende le mosse da un interesse prevalentemente strumentale. L’arte di raccontare storie è intesa come tecnica, espediente utilizzabile per rendere la comunicazione più coinvolgente e accattivante.

o l secondo filone, quello dell’organizational storytelling, si sviluppa nell’ambito degli studi organizzativi: il punto di partenza è l’idea che storie, saghe, miti, riti e cerimoniali possano essere considerati espressioni del nucleo profondo di una cultura organizzativa.

E’ un «piano d’azione» basato su delle decisioni cognitive, emotive o comportamentali prese nell'infanzia.

È la rappresentazione che facciamo di noi stessi (e degli altri) nella nostra idea di mondo.

Quando parliamo di significati complessi, credere in qualcosa e legittimarlo è sufficiente a materializzare «realtà».

Ovviamente la risposta è: sì

Questo è un primo elemento che discrimina un copione organizzativo «vincente»

oPerché ha potere sull’identità e sullapercezione delle cose e, se è costruitabene, diventa tradizione e storia socialeche veicola il sensemaking di soggetti egruppi.

oOgni organizzazione è una comunitàdiscorsiva che configura e riconfigura lapropria realtà percepita attraverso leproprie storie

oPerché la memoria è un dispositivo chefunziona su vettori narrativi, attraverso unsistema di ancoraggi e sequenze collegatealla stimolazione sensoriale.

oLa memoria arricchisce la realtà di ulteriorisignificati, di mini racconti personali, checondizionano la maggior parte deicomportamenti presenti e futuri.

Consapevolmente, circa una quarantina

T.Wilson (2002)

E l’impatto sulla memoria? Ne vogliamo parlare?

E gli emisferi? Ne vogliamo parlare?

E l’ossitocina? Ne vogliamo parlare?

Serve a comprendere chi siamo (nell’organizzazione), chi sono i nostri compagni di viaggio e qual è la destinazione.

…..non come l’ennesima trovata della direzione HR per perdere tempo.

Modificabile!!!!!!!

Migliorabile!!!!!!!

oDiventa un dispositivo per organizzare, progettare e gestire meglio le attività professionali

oE’ un potente sistema per la manipolazione culturale della percezione

oIncontra molte meno barriere e resistenze all’apprendimento

GABRIEL 2001

oCondividere obiettivi specifici

oDare senso alle azioni organizzative

oCreare un’identità che permetta di riconoscersi nel lavoro

oCostruire e presidiare una cultura

oSostenere nella progettazione del futuro (changemanagement)

Ambientazione

Personaggi

Sceneggiatura

Emozioni portanti

Colpi di scena

Finale

oTutte le narrazioni ricorrono ad alcuni schemi narrativi stabili, che rappresentano altrettanti vettori di senso, attraverso i quali le culture umane costruiscono le esperienze di vita personale e organizzativa.

oIn altri termini, gli elementi di ogni narrazione, variamente combinati, vengono sempre posizionati entro un «format di base», una sorta di meta-copione, che riprende le caratteristiche dello schema narrativo canonico.

EROE - OBIETTIVO OSTACOLI E CRISI RISORSE E AIUTI

MOTIVAZIONI SORPRESE E COPI DI SCENA

Il meta-copione dell’eroe

LA VITTORIA

La comunicazione incuriosisce e viene «attesa» non subita passivamente

Con twitter, per esempio…

Il racconto è un’esperienza tanto parziale, quanto olistica.

Favorisce la viralità spontanea

Il racconto autobiografico ne è la massima espressione

R.Bradbury, Fahreneit 451