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La crisi del 2008:
gli Usa l’Europa
la crisi finanziaria
la crisi reale
la crisi di fiducia
2 Sabina Licursi
Il rapporto che l’uomo ha stabilito con la tecnica
Nel senso dello spirito che ha guidato l’Occidente nella sua avventura capitalista, in quella fase storica che l’autore definisce tecno-nichilista
La tecnica La libertà
La crisi non come incidente di percorso, ma come esito di un certo tipo di sviluppo e come
segno delle sue debolezze 3 Sabina Licursi
Con la nostra condizione di esseri liberi
Come una grande contrazione, un momento cioè di sofferenza che lascia però presagire l’arrivo di qualcosa di nuovo: un nuovo modello di sviluppo
Vedi filmato Magatti
4 Sabina Licursi
Gli anni dal 1980 al 2008 come l’ultima tappa dell’epoca dell’esperienza di massa della libertà
L’epoca della libertà di massa nasce negli anni sessanta
Benessere materiale
Democrazia politica
Pluralismo culturale
EMERGE UNA POTENTE DOMANDA DI SOGGETTIVITÁ
Negli ultimi tre decenni questa domanda diventa ancora più pressante
5 Sabina Licursi
(1)
L’esperienza del movimento studentesco
del 68:
l’affermazione del diritto-dovere di
ciascuno di essere se stesso =
autorealizzazione
(2)
Il pensiero neoliberista:
la critica dura all’intervento dello stato perché ‘più stato: meno
spazio all’autonomia individuale’
all’origine ha due filoni culturali distinti, uno di sinistra e uno di destra
6 Sabina Licursi
È un particolare tipo di capitalismo, in cui l’intervento dello stato e il rispetto di accordi internazionali hanno assicurato per quasi trent’anni ‘crescita economica e buona integrazione sociale e culturale’
Entra in crisi già alla fine degli anni sessanta: si parla di economie ‘mature’ per intendere la saturazione dei mercati
Ad accrescere la crisi: la decolonizzazione, i cambiamenti demografici, la rigidità del mercato del lavoro
7 Sabina Licursi
Secondo tre direttrici evolutive
Il capitalismo tecno-nichilista
Lo spazio
estetico
mediatizzato
Il sistema
tecnico
planetario
Il mercato
globale
8 Sabina Licursi
Il mercato disembedding come rischio
Il mercato globale come esito di un processo intenzionale contrapposto alla posizione di Keynes sulla liquidità
Le deregulation come nuova strategia politica-economica
9 Sabina Licursi
Le tecnica e il suo legame con la razionalità rispetto allo scopo: l’efficienza e il calcolo razionale possono distrarre rispetto alle altre motivazioni di senso
La razionalizzazione può portare al cambiamento della forma stessa della
società
Il potenziale pervasivo della tecnica si manifesta soprattutto nel suo essere diventata ‘sistema’ o ‘ambiente’ in grado di veicolare il nostro rapporto con la natura e con gli altri
10 Sabina Licursi
1. L’industrializzazione = la tecnica dentro la fabbrica;
2. L’urbanizzazione = la tecnica applicata alla vita della città;
3. Lo stato moderno = l’applicazione del calcolo e dell’efficienza anche nell’affermazione dei diritti di cittadinanza;
4. La globalizzazione = l’affermazione della superiorità del modello in termini di efficienza grazie all’applicazione di codici tecnici
11 Sabina Licursi
1. Sennett (2009): tutto ciò che l’uomo fa rischia di essere ridotto a procedura standardizzabile e anonima
2. È la tecnica stessa (nella sua complessità) a generare nuovi bisogni e a richiedere nuove competenze
3. La tecnica trova legittimazione nella sua applicabilità (se funziona), mettendo tutto il resto in secondo piano (anche le differenze culturali)
12 Sabina Licursi
Il passaggio dal sistema chiuso (la tv publica-nazionale) alla ‘nuvola mediatizzata’
1. Che fine fa la nostra capacità di orientamento? Cosa ci ancora?
2. Se tutto è equivalente, niente ha più valore? 3. Se la comunicazione si ferma alla rappresentazione, come si
distingue tra finzione e realtà? 4. Come incide sulla nostra esperienza la spettacolarizzazione?
La crossmedialità e il perpetual contact
Lo spazio estetico mediatizzato come ‘ambiente ubiquo, saturo e policentrico nel quale siamo continuamente immersi’
13 Sabina Licursi
Lo sradicamento dell’economia dai vincoli sociali e istituzionali che la regolavano
Si manifesta attraverso 4 trasformazioni
Mobilità
Finanziarizzazione
Modularità
Smaterializzazione e consumo
14 Sabina Licursi
Per stare nel sistema globalizzato dell’economia occorre muoversi continuamente
La mobilità vale per le merci, per i simboli e per le persone
1. È possibile perché lo spazio economico si è globalizzato e la tecnica applicata alla produzione e ai consumi consente di velocizzare gli spostamenti
2. È possibile perché anche il denaro (il capitale) e il lavoro si fanno mobili
La retorica della mobilità 15 Sabina Licursi
Nasce sulle macerie dell’assetto keynesiano e realizza quello che Keynes definiva il feticcio della liquidità
Ha tra i suoi momenti costitutivi: 1) La sospensione nel 1971 da parte degli USA del sistema di
convertibilità oro/dollaro
2) Alla fine degli anni 80 cambia la dirigenza della Banca centrale degli Usa e si apre la stagione della deregulation
3) Alla fine degli anni 90 viene superata la distinzione tra banche di investimento e istituti di deposito => nascono i derivati, ossia transazioni economiche la cui redditività dipende da altre attività (di natura reale o finanziaria)
16 Sabina Licursi
a) Aumentano le risorse finanziarie a disposizione dell’economia globale => forte impulso alla crescita economica.
b) Crescono gli investimenti finanziari e si ridefinisce l’equilibrio tra utili che derivano da investimenti finanziari e utili che derivano da investimenti in attività manifatturiere.
c) Cambia la governance delle imprese (i manager si sostituiscono ai proprietari) e aumenta il ricorso fra i privati al debito.
17 Sabina Licursi
Si intende la possibilità di tenere insieme la produzione di massa e la necessità di differenziare la produzione per rispondere a domande differenti
Si producono i diversi componenti di un bene o di un servizio e poi si ‘assemblano’ in maniera flessibile (es. auto e McDonald’s)
Questa flessibilità si può reggere solo adottando la logica del progetto e non più quella di programmi rigidi e di lungo
periodo
18 Sabina Licursi
Si è parlato di società postindustriale e di società dei servizi per intendere la trasformazione in atto
La produzione continua ad essere una fonte di arricchimento se si smaterializza
+ Se intercetta i desideri del consumatore più che i
suoi bisogni
La centralità del marketing
19 Sabina Licursi
L’uomo si pensa essenzialmente come volontà di potenza
Possiamo intenderla come desiderio di fare proprio, di acquisire a sé, come cupiditas, Come volontà di vita
Simmel: questa volontà cresce quanto più la soggettività si autonomizza dal contesto circostante, tanto più l’essere umano diventa individuo, si libera dai legami
20 Sabina Licursi
Attraverso:
1) il mercato globale
2) Il sistema tecnico planetario
3) Lo spazio estetico globalizzato
IL CONSUMO
21 Sabina Licursi
Come sistema che poggia su:
1. Libertà di massa;
2. Mercato globale;
3. Sistema tecnico planetario;
4. Spazio estetico mediatizzato
Come sistema che ha orientato la volontà di potenza, come istanza di soggettività, verso il godimento individuale, sostenendola attraverso il mercato
Es. del traffico stradale: alta interazione ma bassissima intensità
relazionale 22 Sabina Licursi
tecno nichilista
L’importanza della tecnica e la sua pervasività:
- non se ne può fare a meno;
- sostiene la vocazione consumistica della soggettività;
- è sempre più avanzata
Per il superamento del significato, per la reversibilità del senso e per la circolazione e il consumo immediato di una quantità enorme di significati (tutto questo avviene grazie alla sfera estetica mediatizzata)
23 Sabina Licursi
Abbiamo visto che l’esperienza della libertà di massa è alla base del capitalismo.
Nel capitalismo tecno-nichilista si accentua l’idea che quella personale non abbia limiti e non debba averne.
L’implicazione è la convinzione che ognuno possa disporre di uno spazio potenzialmente infinito di espansione del sé (sostenere una libertà di scopo attraverso il riallestimento continuo della sfera sociale).
24 Sabina Licursi
Il sistema capitalistico tecno-nichilista sembra non richiedere il rispetto di regole e valori
Il realtà: - Sostiene la MODERNITA’ LIQUIDA (Bauman) - Sostiene una relazionalità che non si fonda più sulla condivisione di valori, ma sulla possibilità di entrare in connessione: slegamento, disembedding
25 Sabina Licursi
Sii te stesso: “l’individuo e i suoi desideri diventano misura
di tutte le cose”
tuttavia
- La responsabilità del proprio fallimento
- Chi ci ‘riconosce’ se gli altri non contano?
- La dipendenza dai sistemi astratti
26 Sabina Licursi
Sii aperto: “la postura tipica dell’uomo di oggi è il suo
essere aperto”, che significa disponibilità a negoziare i propri valori, le appartenenza, il sé
tuttavia
- Questo ossessionante ‘carpe diem’ moderno (Simmel, Bauman): accumulazione di esperienze, atteggiamento superficiale
27 Sabina Licursi
Rispetta lo standard: “chi vive in una società avanzata è tenuto ad
essere performante”: raggiungere sempre alte performance e non solo sul lavoro, ma in tutti gli ambiti (effetto della razionalizzazione tecnica)
tuttavia
quando la perfezione non riesce, la responsabilità ricade per intero sul soggetto
28 Sabina Licursi
Senti (e fai sentire): “la sensorialità (…) deve venire attivata sempre più
diffusamente nel processo di costruzione dei significati ”
tuttavia
- Si tratta di un pathos che è transitorio, epidermico, centrato sull’esperienza individuale
- Non ci indica la direzione e il senso dell’azione
- Diventa un rischio nel momento in cui viene utilizzata da chi sa sedurre
29 Sabina Licursi
Fatti vedere (e stai connesso): “la possibilità di significare si associa alla
visibilità”: abbiamo bisogno che gli altri ci restituiscano una significanza attraverso l’immagine che costruiamo di noi; nulla è più ob-sceno, tutto può essere detto e mostrato
Es. dei social network
30 Sabina Licursi
Cambia la libertà di scopo: piuttosto che individuare uno scopo e perseguirlo in maniera razionale, si tratta di accettare di modificare continuamente lo scopo
Diventa allora importante ‘beccare’ lo scopo giusto, che però non dipende da noi.
Il ritorno della dea bendata
31 Sabina Licursi
Si assiste non più alla rimozione del desiderio (Freud), bensì all’ingiunzione a godere, all’ampliamento del sé: gli analisti parlano di ‘clinica del vuoto’ per intendere la difficoltà dell’individuo moderno di sostenere il suo stesso desiderio
Non solo diritto al godimento, ma anche dovere:
- per tenere in piedi il sistema
- per illuderci di partecipare, di contare qualcosa
32 Sabina Licursi
1. La crescita del Pil mondiale: i BRIC
2. La diffusione della democrazia (75% del totale delle nazioni) e del mercato
3. Un aumento planetario delle opportunità di vita e del processo di individualizzazione
La condizione che ha reso possibile questo è lo slegamento: delle relazioni, delle istituzioni, dei
significati 33 Sabina Licursi
La crisi è strutturale: richiede, cioè, una ‘conversione’ del sistema, che …
- è diventato globale
- è molto difficile da gestire unitariamente
Il p
rim
o
finanziario
Il s
econdo
sociale
Il t
erz
o
energetico
La crisi nasce da tre focolai
34 Sabina Licursi
Paragona la crisi di Wall Street ad un infarto: entra in crisi il centro pulsionale e tutto il corpo economico si ferma
Perché si è potuta verificare questa crisi? Il superamento dell’assetto keynesiano centrato sul rapporto economia-politica dentro i confini nazionali e la liberalizzazione del sistema finanziario mondiale
Da cosa è stata sostenuta la crescita del mercato finanziario? I derivati
35 Sabina Licursi
L’effetto complessivo non è solo la crescita dell’economie, ma soprattutto
L’INDEBITAMENTO
Le famiglie (i consumatori)
Le imprese
Gli stati
36 Sabina Licursi
Effetti collaterali:
1. la smaterializzazione del denaro (Simmel)
2. la separazione degli operatori finanziari dal contesto sociale
3. il cambiamento della natura del debito (non più una necessità, ma un mezzo per crescere ulteriormente)
37 Sabina Licursi
Quanto è successo nella finanza è emblematico di una trasformazione del modo di vivere.
Due esempi
OBESITÁ SPORT
Weber: la razionalità (del capitalismo tecno-nichilista) è circoscritta, esclude alcune sue dimensioni costitutive e vive nel continuo superamento del limite, staccandosi dalla realtà
Si afferma una personalità psicotica che non distingue tra pensiero e realtà 38 Sabina Licursi
Le disuguaglianze riprendono a crescere già a partire dagli anni ’90: prima dell’esplosione della crisi e con l’affermarsi, invece, del capitalismo tecno-nichilista.
La crisi sociale, però, si manifesta solo dopo il 2008
Si traduce nell’incremento della distanza tra gli estremi della piramide sociale; interessa i Paesi ricchi e quelli emergenti (BRIC)
39 Sabina Licursi
USA ITALIA
È il caso più clamoroso: nel 2007 i livelli di disuguaglianza hanno toccato il loro massimo storico
Tra il 1987 e il 2007: la quota di reddito (prima delle tasse) detenuta dall’1% più ricco della popolazione è passata dal 12,3 al 23,5%, mentre il 50% più povero è passato dal 15,6% al 12,2%
Siamo secondi solo alla Gran Bretagna per disuguaglianze: nel 2008 il 10% più ricco della popolazione possiede una ricchezza 11,6 volte superiore al 10% più povero
Il primo decile delle famiglie più benestanti possiede quasi il 45% dell’intera ricchezza netta di tutte e famiglie italiane
40 Sabina Licursi
Il capitalismo tecno-nichilista si basa su alcune idee problematiche:
1. l’idea implicita che lo sviluppo economico possa fare a meno dell’integrazione sociale;
2. l’idea che le opportunità di crescita individuali possano sostituirsi alla solidarietà istituzionale e relazionale, alla coesione interna ad una società
42 Sabina Licursi
LA TIRANNIA DELLA SCELTA Si sceglie tra A e B, ma poi compare C e subito dopo D “quella situazione in cui la continua modifica del paniere rispetto al quale si sceglie determina, alla fine, il senso stesso di quello che si fa. (…) porta a concepire le scelte come reversibili e mai definitive, (…) genera anche problemi dal alto della valorizzazione, dato che niente e nessuno ha valore al di fuori del momento preciso in cui è reso disponibile. (…) legarsi a qualcosa o a qualcuno può rivelarsi controproducente, perché può rendere indisponibili a cogliere una nuova opportunità” (p.118)
Cosa corrode il legame sociale?
43 Sabina Licursi
Alcune conseguenze: a) impoverimento progressivo del capitale
sociale e istituzionale b) la relazione con l’altro pensata in termini di
‘sicurezza’ c) messa in atto di strategie di sicurizzazione
(le gated communities, il sovraffollamento delle carceri)
d) l’ampliamento delle forme di illegalità diffuse e il crescente potere della criminalità organizzata
44 Sabina Licursi
Distingue 2 diverse fonti energetiche
1) quella umana: l’invecchiamento della popolazione è un dato di tener conto per capire che la ‘volontà do potenza’ non è inesauribile e non il passaggio dal baby boom al baby crash condiziona fortemente la crescita economica
Per contrastarla: allungamento della
fase attiva, inserimento delle donne nel
mercato del lavoro, sostegno alla natalità e alla famiglia, politiche
migratorie
Crisi della tenuta interiore del
cittadino/consumatore del tecno-nichilismo
Cit. p133 45 Sabina Licursi
2) quella fisica: l’idea sostenuta dal capitalismo tecno-nichilista secondo la quale i limiti naturali delle fonti energetiche potessero essere superati grazie ai progressi tecnologici è superata;
Come far fronte al fabbisogno energetico dei
prossimi decenni è una questione nevralgica. Ad essa si aggiunge quella dell’inquinamento
ambientale Cosa succede alle risorse alimentari?
46 Sabina Licursi
Il passaggio dalla società del rischio: a) nel senso attribuito da Beck a questo termine (rischio
prodotto dall’uomo, la cui percezione deve essere elaborata e che va valutato);
b) per quello che ha generato a livello di strategie di contrasto individuale.
Alla società della crisi: a) quella in cui si realizza la contrazione, non c’è crescita,
crescono disoccupazione, disagio sociale, sfiducia;
b) nel senso della discontinuità tra il modello precedente e quello che si potrà costruire a partire da un nuova relazione con la crescita.
47 Sabina Licursi
Un nuovo periodo storico, in cui ‘oltre all’economia tornerà a contare la politica e a fianco della tecnica riacquisterà peso la religione e dove nessuno potrà più pensare di agire senza tener conto del punto di vista altrui’ (p. 161).
48 Sabina Licursi
Tre scenari apocalittici:
1. Aggravamento del conflitto sociale (anche di quello generazionale) e regressione democratica;
2. Esportazione del conflitto, resa più facile dal venir meno di qualsiasi confine tra le democrazie di mercato occidentali, il blocco socialista e il terzo mondo;
3. L’applicazione diretta della tecnica al corpo umano (assicurare una vita più lunga, migliorare le performance di lavoro e di consumo)
49 Sabina Licursi
Come è stata pensata:
a) libertà di massa;
b) libertà di esposizione all’evento;
c) libertà di scopo.
Cosa abbiamo perso:
a) il rapporto equilibrato con la realtà;
b) l’importanza dei legami;
c) un sano rapporto con noi e con l’ambiente.
50 Sabina Licursi
Con cosa bisogna confrontarsi:
a) La crisi del logos;
b) La perdita di luoghi antropologicamente significativi in cui poter rielaborare il fallimento.
La scommessa/responsabilità è:
trasformare la crisi in opportunità
51 Sabina Licursi
L’individualismo radicale, che è stato sostenuto dal capitalismo tecno-nichilista, ci ha portato a non riconoscere più l’esistenza di una realtà fuori di noi;
L’ideale biosalutistico (Foucault), che ha fatto della vita un’opportunità di funzionare bene e a lungo, trascurando le altre risorse di cui l’uomo ha bisogno (logos, memoria, mistero, relazionalità), che ha ridotto la vita alla fisicità.
52 Sabina Licursi
Non solo bios, non solo zoon;
La vita come relazione, come ricerca di senso, come volto e nome (Levinas);
Come volontà di potenza e esperienza di impotenza.
53 Sabina Licursi
Superare i due modi del capitalismo tecno-nichilista di pensare la realtà:
1. assenza di realtà (negazione della realtà, radicalizzazione della volontà di potenza individuale)
2. iperealtà (realtà = opportunità tecniche che ampliano le potenzialità del singolo; assenza di limiti => assenza di legami)
54 Sabina Licursi
Riconoscere il legame con la realtà: la libertà come opportunità che si definisce nello spazio comune occupato anche da altri e definito da istituzioni, senza compromettere la soggettività dell’individuo.
Curare l’ambiente all’interno del quale la libertà può dispiegarsi (la crisi come accumulazione sistemica dell’incuria).
Confrontarsi con la fatica della cura (quindi affrontare i limiti dell’umano: impotenza, fragilità, malattia, fallimento, morte)
55 Sabina Licursi
Rispetto alla cura dell’ambiente relazionale, tre emergenze:
1. L’eterotopizzazione delle città (Foucault)
2. Lo ‘spettacolo del dolore’ di Boltanski
3. La ‘relazione pura’ di Giddens
Sabina Licursi 57
Sabina Licursi 58
L’eterotopizzazione delle città Uno spazio urbano in cui l’estrema differenziazione per funzioni produce una diversificazione/divisione dei luoghi. Questi ultimi assumono le sembianze di eterotopie (Foucault, 1994), tenute insieme da una socialità sempre più rarefatta, che si dà sempre meno in maniera spontanea. Fra le conseguenze principali di questa trasformazione vi è la caratterizzazione segregante e istituzionalizzante di alcuni spazi: “ogni città ha le sue ‘discariche’ dove vengono collocate quelle ‘vite di scarto’ che non si vogliono vedere e che non si sa come integrare” (Magatti, 2007: 26-27). La frammentazione non riguarda solo il centro e la periferia, ma attraversa tutti gli ambienti. È un fenomeno trasversale. Le dinamiche che producono povertà e disuguaglianze sembrano non avere più confini, si infiltrano dappertutto e colpiscono aree e fasce sociali che sembravano esserne al riparo. Nei quartieri periferici è possibile cogliere in forma radicalizzata processi di esclusione che sono in atto però dappertutto, anche se con intensità diversa.
Sabina Licursi 59
Lo ‘spettacolo del dolore’ di Boltanski Il sostegno all’altro arriva solo quando la condizione di bisogno è altamente spettacolarizzata: eventi naturali calamitosi, tragedie, stermini, epidemie … è una vicinanza-distanza
Sabina Licursi 60
La ‘relazione pura’ di Giddens Il dato empirico è la riduzione della durata dei matrimoni e/o delle convivenze. L’esistenza della relazione tra partner è subordinata, continuamente e senza altre condizioni, alla verifica della sua capacità di soddisfare le attese dei partner. Dei singoli partner, appunto, i quali mantengono, nella modernità liquida (Bauman, 2003), un atteggiamento che non è di fusione, ma di separazione, di autonomia del sé e del proprio progetto riflessivo del sé.
La libertà deve essere ripensata come questione morale, che ha cioè a che fare con l’ineluttabilità della responsabilità.
La libertà si può assaporare solo nell’accettazione del limite della nostra volontà di potenza; che poi dà il senso dell’azione e della libertà (riferimento a Simmel: la vita è processo e forma insieme).
La libertà si realizza dentro un frame che è fatto di dimensione empirica e di dimensione trascendente, che cioè rinvia ad un senso che è produzione collettiva di valori e di significati
Sabina Licursi 61
Dall’adolescenza all’età adulta: come si esce dalla libertà immaginaria per andare verso la libertà generativa?
Erikson, la capacità generativa, che abbiamo e di cui abbiamo bisogno.
Sabina Licursi 62
-Capacità di mettere al mondo e di custodire ciò che viene fatto esistere; -Assicurare le condizioni per consentire che questo avvenga (vs tenere un atteggiamento di indifferenza, stagnazione) -Far valere la propria volontà rispetto a questo obiettivo
La generatività non è semplicemente altruismo È mettere al mondo un valore che non potrà mai essere
propriamente o solo nostro, né si esaurirà a conclusione della nostra vita
È la cura responsabile
È il recupero di una dimensione temporale che va oltre l’hic et nunc
È il dispiegarsi di tre logiche: creare, mantenere e donare
Sabina Licursi 63
Identità come medesimezza
Identità come ipseità
È il riferimento all’identità come qualcosa di stabile e di cui si può disporre per un tempo lungo
È il riferimento all’identità come qualcosa che si definisce sempre nel rapporto, nella dialettica del sé e dll’Altro da Sé
Sabina Licursi 64
Il pensiero di P. Ricoeur:
Trova la sua espressione: “nella dinamica propria della vita nel suo uscire da sé pur rimanendo se stessa, evitando quindi che l’individuo si frammenti nei suoi prodotti o si lasci assorbire da sistemi (culturali, sociali, tecnici) che lo sovrastano oppure si chiuda in difesa passiva rispetto a ciò che è l’Altro da Sé per non lasciarsi contaminare” (p.225)
“(…) il soggetto non è una monade, ma è relazionale e individuale nella sua struttura fondamentale e, di conseguenza, nelle sue manifestazioni esterne, ove è differente dagli altri senza smettere di essere sociale” (p.226)
Sabina Licursi 65
Affinché si realizzi la libertà generativa occorre passare dall’espansione all’eccedenza.
L’espansione: movimento orizzontale che tende verso l’acquisizione quantitativa, materialista, individuale
L’eccedenza: richiama un movimento di crescita qualitativa, che ha a che fare con l’idea di Simmel della vita come capacità di creare delle forme e di farne esperienza senza intrappolarla in esse, superandole quando la vita lo richiede in ragione di un senso attribuito alle relazioni
Sabina Licursi 66
Premessa:
1. Non ha senso parlare di decrescita
2. Crescere vuol dire essere più competitivi, ma non solo
3. La crescita deve essere riqualificata a partire dal limite, per due ragioni:
a) l’esaurimento delle risorse che hanno consentito la crescita della ‘prima globalizzazione’;
b) le trasformazioni sul piano soggettivo: nelle nostre economie non ha più senso puntare sul desiderio ridotto a godimento
Sabina Licursi 67
L’epoca contemporanea è stata definita anche come ‘era dell’iperconsumo’, volendo intendere la centralità del consumo nella sfera privata e dell’identità;
Le promesse del consumo illimitato non sono state tuttavia mantenute;
Nel tempo sono emerse scelte di vita alternative: sul fronte del consumo e dei valori di riferimento;
Si sono realizzate anche imprese socialmente sensibili
Sabina Licursi 68
Passaggio che si compie soprattutto come spostamento dalla società dell’espansione a quella dell’eccedenza;
A. Sen: la libertà non solo come libertà negativa (libertà da) ma anche come libertà positiva (libertà di): “oggi (…) noi siamo nelle condizioni per capire che il nostro benessere, individuale e collettivo, non dipende più tanto dall’ampliamento degli spazi di autoaffermazione (…) quanto dalla possibilità di lasciare una traccia, di esprimere una cura, di dar vita e mantenere dei legami, di condividere una passione, di scambiare una conoscenza” (p.257)
Sabina Licursi 69
Viene utilizzata questa espressione per indicare la possibilità di ripensare lo spazio urbano riconoscendo valore a diverse forme di soggettività sociale (imprese, organizzazioni nonprofit, famiglie) in grado di far esistere un valore e di tradurlo in ricadute materiali;
Per tradurre la consapevolezza diffusa che “il benessere e la felicità dipendono anche dal valore attribuito alle relazioni, per la cui qualità e consistenza ci si sente interpellati” (p. 260)
Sabina Licursi 70