I linguaggi e i processi Alberto Battaggia Fonte: Luciano Galliani, I linguaggi e i processi, AaVv,...

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I linguaggi e i processi

Alberto BattaggiaFonte: Luciano Galliani, I linguaggi e i processi, AaVv, Ambienti multimediali di apprendimento, Pensa, 1999

Sommario

1. Multimedialità e comunicazione educativa2. La comunicazione mediatizzata

3. Linguaggi analogici e linguaggi digitali4. Media e funzioni didattiche

5. Strategie di interazione pedagogica6. Ambiente multimediale e processi formativi7. Processi di integrazione e multimedialità

8. Processi di comunicazione e interattività8.1. Interpretazione e conversazione con i testi tecnologici

8.2. Strutturazione testuale e conoscenza

9. Relazione tra processi e progettualità educativa

Conclusione

1.Multimedialità e comunicazione educativa

• Ambiente multimediale– “ambiente formativo determinato dall’uso integrato di

tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (Instructional Technology)

• più tecnologie comunicative integrate (media: tv, pc..)• più sistemi e simbolici e di codificazione (linguaggi: testuale, iconico)• più sistemi di comunicazione (strategie didattiche)

• Non confondere con– “intermedialità”: insieme delle tecnologie educative

– “ipertestualità/ipermedialità”: reticolo di informazioni digitalizzate (multimediali)

• Evoluzione dell’ambiente formativo

1.Multimedialità e comunicazione educativa Evoluzione dell’ambiente formativo

• Comunicazione educativa tradizionale– in presenza

– qualità simbolica dell’interazione dominata da linguaggio verbale e da monomedialità

– circuito chiuso docenti/discenti > autoritarismo

• Comunicazione educativa innovativa– qualità simbolica dell’interazione dominata da linguaggi analogico-

digitali e supporti multimediali

– trilateralità docenti/discenti/macchine

– circuito aperto

2.La comunicazione mediatizzata

• Linguaggi come sottoinsiemi del sistema generale della comunicazione

• Evoluzione della comunicazione (Uomo di Emerec)

– dalla comunicazione interpersonale– alla comunicazione mediatizzata

2.La comunicazione mediatizzata Comunicazione interpersonale

• Tre linguaggi e nove codici– del corpo

• codici gestuali• cinetici• vestimentari

– della parola• codici linguistici (pittogrammi), • prosodici (canto), • paralinguistici (segnali di fumo)

– dell’ambiente • codici prossemici, • architettonici• oggettuali

COMUNICAZIONE INTERPERSONALE

CORPO PAROLA AMBIENTE

CINESICI

GESTUALI

LINGUISTICI

PROSODICI

PARALINGUISTICI

PROSSEMICI

ARCHITETTONICI

OGGETTUALI

VESTIMENTARI

linguaggi

codici codicicodici

2.La comunicazione mediatizzata Comunicazione mediatizzata

• Progressiva autonomia dei modi di rappresentazione e significazione della realtà – (scrittura, danza, disegno…)

• E’ una comunicazione d’èlite• Gestione tecnologica dei linguaggi:

– conservazione– moltiplicazione– trasferimento

• Esigenze di apprendimento e professionalità

COMUNICAZIONE MEDIATIZZATA

IMMAGINEPAROLA SUONO

SCRITTA

STAMPATA

GRAFICA

PITTORICA

FOTOGRAFICA DESIGN

ARCHITETTONICI

PLASTICI

REGISTRATA

linguaggi

OGGETTI

CINEMATOGRAFICA

TELEVISIVA

DIGITALE

REGISTRATO

DIGITALIZZATO

Autonomia dei modi di rappresentazione e significazione della realtà

2.La comunicazione mediatizzata Evoluzione della gestione tecnologica dei linguaggi

– canale orale• scrittura• stampa• incisione

sonora

• Tecniche di registrazione della cultura

– canale visivo• disegno,

pittura• fotografia• cinema

– canale orale• telefono• microfono• radio

• Tecniche di diffusione della cultura

– canale visivo• telegrafo• telescrivente• telefotografia

Cinema sonoro, videoregistrazione, memorie ottiche analogiche e digitali

Televisioni, satelliti, reti e fibre ottiche

3.Linguaggi analogici e digitali

• Multimedialità come compresenza di sistemi simbolici

• Classificazione dei linguaggi:– rapporto tra segni e realtà

• somiglianza, dipendenza (analogicità)• arbitrarietà (digitalità)

• Caratteristiche linguaggi analogici e digitali• Analogico e digitale come funzioni cerebrali• Economia funzionale della multimedialità

3.Linguaggi analogici e digitali

Caratteristiche

• Linguaggi analogici– codificazione concreta, continua, simultanea

– stretta dipendenza e somiglianza tra segni e realtà

• Linguaggi digitali– codificazione astratta, discreta, lineare

– rapporto arbitrario e convenzionale tra segni e realtà

• Analogico e digitale come modalità conoscitive del cervello umano

3.Linguaggi analogici e digitali

Analogico e digitale come funzioni cerebrali

• Sperry e Watzlawick:– specifiche funzionalità emicerebrali digitale/analogico

– emisfero sinistro (digitale)• rappresentazioni logico-analitiche, semantiche, fonetiche

– emisfero destro (analogico)• rappresentazioni immaginative, spaziali, intuitive

3.Linguaggi analogici e digitali

Economia funzionale della multimedialità

• Linguaggi: integrazione digitale/analogico– comunicazione: interazione singolo/massa/nodi/rete– psicologia: integrazione processi percettivi, cognitivi ed

emotivi legati a linearità, complessità...– sistemi culturali: integrazione culture scritte, orali, visive...

4.Media e funzioni didattiche/1(tassonomie dei media didattici)

• Relazioni da considerare nella scelta del medium didattico:– a.

caratteristiche linguistiche/ fasi psicodidattiche dell’apprendimento

– b. caratteristiche tecniche/contesto didattico– c. media scelti/funzioni didattiche– d.

risorse disponibili/contenuti e condizioni psicodidattiche

4.Media e funzioni didattiche/1

a. Caratteristiche linguistiche/ fasi psicodidattiche dell’apprendimento

• In ogni processo di conoscenza, psicologicamente, 4 fasi

collegate a 4 operazioni didattiche: – percezione, analisi, astrazione, sintesi– presentazione, descrizione, simbolizzazione, interpretazione

• Indicatore di qualità del medium:staticità/cineticità– media cinetici: favorevoli alle fasi psicodidattiche di

percezione/presentazione e analisi/descrizione– media statici: favorevoli alle fasi psicodidattiche di

astrazione/simbolizzazione e sintesi/interpretazione

4.Media e funzioni didattiche/2

b. caratteristiche tecniche/contesto didattico

• le modalità tecniche di produzione e fruizione del messaggio vanno lette nel contesto didattico– per la produzione

• valutare la possibilità dell’authoring

– per la fruizione• valutare la sociometria del rapporto insegnanti-allievi

(individuale, collettiva, cooperativa…)

4. Media e funzioni didattiche

c. media scelti/funzioni didattiche

• Funzioni didattiche– “funzioni dell’insegnare per condizionare e determinare

l’apprendere”• Set di funzioni didattiche

– documentare fenomeni scientifici– offrire schemi spaziali per formare concetti– guidare la riflessione e l’interpretazione per formare principi– indurre strategie di conoscenza– sostituire operazioni mentali– presentare modelli per favorire prestazioni e abilità– fornire simulazioni– risolvere problemi– formalizzare percorsi di conoscenza

4.Media e funzioni didattiche/4

d. risorse disponibili/contenuti e condizioni psicodidattiche

• Oggetto esclusivo di scelte del docente– sono elementi di stretta valutazione docente– analizzabili solo in situazione concreta

5. Strategie di interazione pedagogica

• Media distribuibili secondo due intensità

– tecnico linguistiche > dall’analogico al digitale

– cognitivo-psicodinamico > emisfero dx e sx

• A media diversi, abilità cognitive diverse

• Funzione docente nell’ambiente formativo tecnologico non decentrata ma ridefinita:

– secondo criteri metodologico-didattici

– secondo criteri psicopedagogici.

• Dialettica tra metodologie espositivo-verbali ed empirico-inferenziali

1.5. Strategie di interazione pedagogica Criteri metodologico-didattici e psicopedagogici.

• Variabili significative:– Condizioni fisio-sensoriali, cinesiche, prossemiche facilitanti

lo scambio comunicativo (spazi e posizioni docenti-allievi-macchine)

– Valore strategico dell’interattività• Asse dei linguaggi:cinema-tv-foto-grafica-sonoro-scritto-multimediale

• Asse dei media:vidcass-diatape-viddisco, cd/audio-softw-cd/rom-Internet

• Asse delle strategie:pres/audio-istr.progr.-prog.fless.prob.solv.-simul. e modelli-scelta e autoc.procedure-integr.process.conversazionali

1.5. Strategie di interazione pedagogica Valore strategico dell’interattività

• Variabili tecnologiche condizionanti:– mediologica (diversità di canali)– linguistica (diversità degli stili di interazione testo-studente)

• tipologie espositive possibili: – deduttivo-presentative– induttivo-problematiche– deduttivo-imitative

• tipologie attive possibili:– programmazione rigida di informazione e verifica– programmazione flessibile di informazione e verifica– organizzare la scoperta– simulare fenomeni

• Progressività dell’interazione didattica– 1° 2° livello

5.Strategie di interazione pedagogica Progressività dell’interazione didattica

• 1° livello: – Il discente sceglie e controlla le procedure di

apprendimento=metacognizione• utilizzo di cd rom interattivi, courseware…

• integrazione tra information ed experience processing

• integrazione tra apprendimento per ricezione e per scoperta

5.Strategie di interazione pedagogica Progressività dell’interazione didattica

• 2° livello: – Il discente costruisce intenzionalmente la conoscenzaà– utilizzazione di tutti i media che interpretano la realtà

• authoring multimediali

• computer-conferencing

• e-mail, news-group

– sistema integrato e multimediale di pratiche collaborative e cooperative

– Ambiente formativo tecnologico: media, linguaggi, strategie

• Multimedialità e interattività funzioni dell’a.f.t.

Internet

Videodisco

Diatape

Videocassetta

ScrittoGraficoTelevisivo

Cinematografico Fotografico Sonoro Multimediale

Espositive audiovisive

Programmazione flessibile

Simulazione e uso di modelli

Integrazione dei processi

conversazionali

Istruzione programmata

Problem solving

Scelta e controllo delle procedure

Software

Cd Audio

Cd rom

MEDIA

LINGUAGGI

STRATEGIE

AMBIENTEFORMATIVO

TECNOLOGICO

Didattica t

radizi

onale1° l

ivello

innovazio

ne2° l

ivello

innova

zione

6. Ambiente multimediale e processi formativi

• 5 vantaggi degli a.f.t.– plurilinguisticità dei materiali utilizzabili– pluralità dei media utilizzabili– organizzazione sistemica delle strategie didattiche– motivabilità del discente– orientamento all’autonomia discente

• In ogni azione formativa relazione tra:– l’oggetto tecnico, l’utente, l’ambiente di interazione

– riportare la tecnologia entro la pedagogia

– distinguere le modalità di strutturazione dei materiali didattici dalle modalità di fruizione

7. Processi di integrazione e multimedialità

• Evoluzione delle tecnologie dell’informazione– dalle culture orali a quelle alfabetiche

• Componenti tecnologiche dei media:– di processo– di prodotto

• Influenze reciproche di– materiali (dalla selce al silicio)– astrazioni (dagli ideogrammi ai numeri)– energie (dalla cinetica all’elettronica)

• Qualità della mutazione tecnologica nelle società• Legge di redistribuzione delle funzioni

comunicative

7. Processi di integrazione e multimedialità

Componenti tecnologiche dei media

• Di processo (funzionali)– conservazione – riproducibilità– trasferibilità

• Di prodotto (strutturali) – fisica (materiale di supporto fisico)– tecnologica (tecniche di fissazione dei segnali informativi)– simbolica (linguaggi)

• L’evoluzione non è mai solo tecnica, ma sociale• la portata delle innovazioni tecniche dipende da:

– qualità della mutazione tecnologica– legge di redistribuzione delle funzioni comunicative

7. Processi di integrazione e multimedialità Portata delle innovazioni tecniche • Qualità della mutazione tecnologica

– dipende dal gioco delle reciproche influenze tra fattori tecnici– esempio: stampa-carta,

• Legge di redistribuzione delle funzioni comunicative– l’ingresso di un nuovo medium non elimina ma ridefinisce la

funzione di quello precedente– esempio: sviluppo fotografia > avanguardie artistiche, libro

stampato, libro multimediale– da notare l’antropomorfizzazione dei segni permessa dalla

digitalizzazione dei segnali (realtà virtuali come scrivanie e finestre, simulazioni...)

8. Processi di comunicazione ed interattività

• Rapporto tra linguaggio e comunicazione– teoria dell’identificazione:

• Chomsky: innatismo. La comunicazione è performance, esteriorizzazione sociale di una facoltà innata

– teoria della distinzione

• Vygotskij: il linguaggio è dominio relazionale e storico-sociale, intenzionale e cooperativo

– Individuo come sistema autopoietico

• Maturana e Varela: il mondo come costruzione del linguaggio, suo dominio cognitivo

• Relazione comunicativa docente-discente– Dall’analisi semiotica del testo...– ...al linguaggio come azione

8. Processi di comunicazione ed interattività Relazione comunicativa docente-discente

• Analisi semiotica del testo:– “Testo” : enunciati finalizzati ad un senso realizzabile in

un contesto interpretativo pragmatico

• Linguaggio come azione– “Conversazione”: quando gli atti linguistici impegnano

gli interlocutori a comportamenti vincolanti– “Sapere”: deriva dalla partecipazione attiva ed

impegnativa ad interazioni comunicative finalizzate alla produzione di senso

• Tre questioni:– rapporto struttura dei testi / processi interpretativi– strategie comunicative nel rapporto testo/utente– innovazioni della mediatizzazione nell’interpretazione

8. Processi di comunicazione ed interattività 8.1. Interpretazione e conversazione con i testi tecnologici

• Confronto tra testi nella interpretazione conversazionale– Dal punto di vista della strutturazione simbolica

– Dal punto di vista della interazione pragmatica

8. Processi di comunicazione ed interattività 8.1. Interpretazione e conversazione con i testi tecnologici

• Dal punto di vista della strutturazione simbolica– testo scritto:

• segni arbitrari, enunciazione diversa dall’enunciato, codici forti, facilitano i processi di decodificazione ed interpretazione

– testo audiovisivo• segni analogici motivanti, enunciazione coincidente all’enunciato, codici

deboli, decodificazione superficiale

– testo ipermediale• struttura semantica aperta, plurilinguismo, enunciato costruito da scelte

enunciative

8. Processi di comunicazione ed interattività 8.1. Interpretazione e conversazione con i testi tecnologici• Dal punto di vista della interazione pragmatica

nelle sue fasi di percezione, comprensione, memorizzazione:– testo scritto

• tempo di lettura indipendente dal tempo dell’enunciazione > grande autonomia interpretativa

– testo audiovisivo• tempo di lettura coincidente col tempo di enunciazione >

inseparabilità percezione-interpretazione

– testo ipermediale• rapporti temporali decisi dall’utente. Dominio cognitivo

coincidente col dominio linguistico. > piena autonomia cognitiva

8. Processi di comunicazione ed interattività 8.2. Strutturazione testuale e conoscenza

• Terza area di ricerca: – relazioni tra strutturazione architettonico-morfologica

dei testi e strategie cognitivo-formative

• Rapporto struttura testuale e conoscenza– Il testo scritto utilizza:

• identico linguaggio dei processi di interpretazione e di conversazione

– Il testo audiovisivo utilizza:• linguaggi analogici per la produzione testuale e alfanumerico

per l’interpretazione (titoli, didascalie)

– Il testo audiovisivo utilizza:

• una pluralità di linguaggi per la produzione di senso, per per l’organizzazione semiotica, per l’utilizzazione pragmatica degli strumenti comunicativi

1.9. Relazioni tra processi e progettualità cognitiva

• Processi che intervengono nella conversazione in un ambiente di apprendimento:– Processo comunicativo

• interazione tra sistema testuale (hw+sw) e sistema umano

– Processo informativo

• strategie morfologiche di organizzazione delle informazioni

– Processo cognitivo

• rapporti tra concettualizzazione e percezione

– Processo didattico

• strategie dell’apprendimento

1.9. Relazioni tra processi e progettualità cognitiva

• Processo comunicativo– 1° livello rapporti di biunivocità;

– 2° livello alternanza domande risposte

– 3° livello circolarità

• Processo informativo– 1° livello strutturazione logico-

lineare

– 2° livello modulare

– 3° livello ipertestuale

• Processo cognitivo – 1° livello algoritmica

– 2° livello euristica;

– 3° livello interazionista

• Processo didattico– 1° livello metodologia adattiva

– 2° livello reattiva;

– 3° livello autoregolativa

Conclusione

• Necessità di integrare le metodologie didattiche adattiva e reattiva con quella autoregolativa

• E’ la performance che costruisce la competence• L’interpretazione è interazione• Non c’è conoscenza - nemmeno ipertestuale - se

non c’è progetto• Non si tratta di scambiarsi informazioni, ma

discorsi, in un ambito conversazionale di senso