I nativi e gli immigranti digitali: quale Modelli di ... · I nativi e gli immigranti digitali:...

Post on 21-Feb-2019

245 views 0 download

transcript

1

I nativi e gli immigranti digitali: quale punto di incontro?�

Modelli di intervento

Paolo Ferri (Università degli Studi di Milano Bicocca) Stefano Moriggi (Università degli Studi di Milano Bicocca)

paolo.ferri@unimib.it stefano.moriggi@unimib.it

Immigranti e nativi digitali. Capacità comunicative e stili di ammprendimento

(P. Ferri, S. Mantovani, 2006, 2008; H. Jenkins, 2010 P. Ferri 2011; JWT, 2012; P.C. Rivoltella, A. Garavaglia, S. Ferrari, P. Ferri, 2012; P. Ferri, S. Moriggi, 2012)

Digital immigrants  Codice alfabetico  Apprendimento lineare  Stile comunicativo uno a

molti  Apprendimento per

assorbimento  Internalizzazione

riflessione  Autorità del testo   Primo leggere

Digital native   Codice digitale   Apprendimento

Multitasking   Condividere e creare la

conoscenza (Mp3 Wikipedia)

  Apprendere ricercando giocando esplorando

  Esternalizzazionie dell’apprendimento

  Comunicazione versus riflessione

  No autorità del testo multicodicalità

  Connettersi navigare ed esplorare

La Classe ribaltata (Flipped Classroom) �J.F. Strayer, Ohio State University, Flipped Classroom Conference 2011, Blended.classroom.blogspot.com�

(http://www.knewton.com/flipped-classroom/)

Il setting didattico digitalmente aumentato

La classe come piccola comunità di ricerca digitalmente

“aumentata” �

•  Studiare è “fare esperienza” della pratica del conoscere attraverso le tecnologie

•  Didattica come “logica della scoperta” (condivisa!) •  Oltre l’abduzione: la logica dell’incerto...

Tool Box �Cos’è?

E’ l’avvio del processo didattico:

L’insegnante si vedrà impegnato nel delineare i tratti concettuali essenziali alla comprensione dell'area tematica da affrontare, evidenziando - tanto sincronicamente quanto diacronicamente - le connessioni interdisciplinari e i nuclei problematici fondamentali...

a) una inevitabile una selezione dei contenuti da proporre alla classe

b) una approccio metodologico e critico all’indagine nei differenti campi del sapere

7

Problem solving cooperativo

...e i suoi strumenti

Cos’è? E-tivities ed esperienze situate di apprendimento:

–  webquest

–  fieldtrip

–  simulazioni interattive

–  role playing

Gli studenti saranno organizzati dall’insegnante in piccoli gruppi e abilitati a lavorare all'interno di una classe virtuale (LCMS/VLE). Quindi, sulla base di una scelta di e-tivieties (attività cooperative on-line) tra quelle loro prospettata dal docente, dovranno approfondire, analizzare ed eventualmente risolvere i problemi emersi durante la Tool box

Situation Room �Cos’è?

In questa terza fase, l’insegnante - come un capo di stato consulta i suoi esperti per gestire uno stato di crisi - allestisce di fatto una situation room digitalmente aumentata

La Classe di Bayes�e i suoi strumenti logici...

La logica bayesiana costituisce uno strumento razionale utile a discriminare tra ipotesi alternative (o in conflitto)

•  La formula di Bayes offre un metodo per modificare il livello di fiducia in una data ipotesi alla luce di nuova informazione

•  La probabilità (credenza) a posteriori, di conseguenza, combina le convinzioni che il ricercatore ha a priori con quelle derivanti dall'osservazione del dato empirico.

L’approccio bayesiano (rigoroso) assume che non sia possibile assegnare agli eventi/ipotesi probabilità oggettive (scetticismo bayesiano)�

Le probabilità si configurano come grado soggettivo di fiducia del ricercatore�

Il teorema di Bayes è il criterio di razionalità (minima) che consente di valutare come e quanto

l’osservazione empirica dovrebbe rivedere l’ipotesi del ricercatore

È sommamente improbabile che individui diversi muovano dallo stesso grado di confidenza soggettiva iniziale.

Anche con probabilità a priori molto differenti, un numero sufficiente di osservazioni (e revisioni) conduce un gruppo di lavoro a probabilità a posteriori molto vicine.

Il che presuppone che i ricercatori (gli studenti) non rifiutino a priori le ipotesi alternative (o avversarie) alle loro; e che (dunque) assegnino probabilità condizionate (funzioni di verosimiglianza) simili.

“Così, non sbagliò quella persona spiritosa che definì la

cultura con queste parole: ‘Cultura è ciò che rimane dopo che si è dimenticato quanto si

è imparato a scuola’”. Sull’educazione (1936)

La Classe di Bayes: gli effetti

1) L’utilizzo di Internet in classe consente l’accesso diretto da parte degli studenti a una quantità di nozioni e informazioni  impensabile in un setting gutemberghiano

2) L’elaborazione critica all’interno della classe virtuale dei materiali selezionati (a integrazione dei contenuti forniti dagli editori) facilita la tracciabilità condivisa della propria ricerca (Diario di Laboratorio). Il che, dunque, non solo incrementa la visibilità dei risultati ma documenta anche il processo metodologico e creativo che ha permesso al gruppo di raggiungerli

3) La dimensione pubblica della ricerca obbliga di conseguenza anche in questa fase di esposizione/discussione i singoli gruppi a documentare ogni passaggio del loro lavoro. Il che, tra l’altro, induce a una costante ostensione argomentata delle fonti

•  La lezione di Dewey: la democrazia non esiste a priori: è un modello che necessità di soggetti agenti

•  La lezione di Einstein: svolta nel modello culturale da proporre, dal modello enciclopedico/istruzionista a una didattica attiva

•  Basi logiche e culturali per riformulare il concetto di cittadinanza (Cittadinanza Scientifica). E’ una questione di approccio non di contenuti

•  Pragmatismo e tecnologia: l’eterogenesi dei fini e le opportunità del presente (Dewey 2.0)

Democrazia ed educazione

Una didattica per (futuri) cittadini

Grazie!�

paolo.ferri@unimib.it �stefano.moriggi@unimib.it