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Nativi digitali. Scrittori in erba!

Date post: 25-Mar-2016
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Giornale scuola superiore Vanoni di Nardò (LE)
12
Nativi digitali! Intervista alla Dirigente Maria Rosa Rizzo Abbiamo intervistato la no- stra Dirigente Maria Rosa Rizzo che da due anni guida con passione e tanta energia il nostro istituto. Dopo due anni trascorsi in questa scuola ritiene che ci siano stati progressi riguar- danti la condotta generale degli allievi? Condotta intesa in senso am- pio, cioè di miglioramento del- l’offerta formativa che da 2 anni il Vanoni propone, penso che notevoli siano stati i mi- glioramenti. Abbiamo intensi- ficato le comunicazioni alle famiglie per quanto riguarda le assenze e i ritardi degli alunni. In tempo reale infatti sono messe al corrente, tra- mite e-mail, della situazione dei propri figli. Abbiamo ridotto il numero di coloro che erano ritardatari (continua a pagina 2) Troppa la leggerezza verso l’uso di droghe da parte dei giovani? Per sentirsi grandi? Per pro- vare una nuova esperienza? Per curiosità? Quella curiosità che da ado- lescenti non riesce a espri- mersi con le parole, a cui le semplici rispose non bastano più. C’è bisogno di contatto, di esperienze vissute, di provare, tutto e sulla pro- pria pelle. In quella fase dell’età dove la teoria non basta più e sfortunatamente subentra, volendo il suo spazio, la pra- tica. (continua a pagina 3) Indice Intervista Dirigente p. 2 I pon al Vanoni p. 2 I 150 unità Italia p. 3 La droga p. 3 Le cause della droga p. 4 Elezioni a Nardò p. 4 Il nucleare p. 5 I bambini soldato p. 6 Vespa Piaggio p. 7 Sms e la lingua italiana p. 7 Benvenuti al Sud p. 8 Qualunquemente p. 8 Vasco Rossi p. 9 I benefici dello sport p. 10 Il calcio p. 10 Il Nardò Calcio p. 11 I limiti della ragione. La droga… al di là dei sensi Scrittori in er ba... Anno I, numero 1 maggio 2011 EDITORIALE Gli scrittori in erba siamo noi! Siamo un gruppo di ragazzi di tutte le seconde classi che desiderosi di immergerci nel- l’affascinante mondo del- l’editoria, abbiamo detto sì al progetto promosso dal no- stro Istituto. Il nostro percorso all’inizio ci ha visti timorosi e inesperti, con tante idee in testa ma senza alcuna esperienza. Grazie all’aiuto dell’esperta, Rossella Bufano, affermata giornalista, siamo riuscita a percepire gli stimoli adeguati per rispondere positivamente alle finalità del corso. Siamo stati affiancati dalla tutor Diana Rizzello, docente interna della scuola, che ha guidato la parte organizzati- va affiancandoci e motivan- doci. Conoscenze giornalisti- che, multimedialità, curiosi- tà, risate e quant’altro sono state alla base del corso che è giunto al termine dopo uno straordinario percorso. Gloria Minisgallo
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Page 1: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Nativi digitali!

Intervista alla Dirigente

Maria Rosa Rizzo

Abbiamo intervistato la no-stra Dirigente Maria Rosa Rizzo che da due anni guida con passione e tanta energia il nostro istituto. Dopo due anni trascorsi in questa scuola ritiene che ci siano stati progressi riguar-danti la condotta generale degli allievi? Condotta intesa in senso am-pio, cioè di miglioramento del-

l’offerta formativa che da 2 anni il Vanoni propone, penso che notevoli siano stati i mi-glioramenti. Abbiamo intensi-ficato le comunicazioni alle famiglie per quanto riguarda le assenze e i ritardi degli alunni. In tempo reale infatti sono messe al corrente, tra-mite e-mail, della situazione dei propri figli. Abbiamo ridotto il numero di coloro che erano ritardatari (continua a pagina 2)

Troppa la leggerezza verso l’uso di droghe da parte dei giovani? Per sentirsi grandi? Per pro-vare una nuova esperienza? Per curiosità? Quella curiosità che da ado-lescenti non riesce a espri-mersi con le parole, a cui le semplici rispose non bastano

più. C’è bisogno di contatto, di esperienze vissute, di provare, tutto e sulla pro-pria pelle. In quella fase dell’età dove la teoria non basta più e sfortunatamente subentra, volendo il suo spazio, la pra-tica. (continua a pagina 3)

Indice

• Intervista Dirigente p. 2

• I pon al Vanoni p. 2

• I 150 unità Italia p. 3

• La droga p. 3

• Le cause della droga p. 4

• Elezioni a Nardò p. 4

• Il nucleare p. 5

• I bambini soldato p. 6

• Vespa Piaggio p. 7

• Sms e la lingua italiana p. 7

• Benvenuti al Sud p. 8

• Qualunquemente p. 8

• Vasco Rossi p. 9

• I benefici dello sport p. 10

• Il calcio p. 10

• Il Nardò Calcio p. 11

I limiti della ragione.

La droga… al di là dei sensi

Scrittori in

erba...

Anno I, numero 1

maggio 2011

EDITORIALE

Gli scrittori in erba

siamo noi!

Siamo un gruppo di ragazzi di tutte le seconde classi che desiderosi di immergerci nel-l’affascinante mondo del-l’editoria, abbiamo detto sì al progetto promosso dal no-stro Istituto. Il nostro percorso all’inizio ci ha visti timorosi e inesperti, con tante idee in testa ma senza alcuna esperienza. Grazie all’aiuto dell’esperta, Rossella Bufano, affermata giornalista, siamo riuscita a percepire gli stimoli adeguati per rispondere positivamente alle finalità del corso. Siamo stati affiancati dalla tutor Diana Rizzello, docente interna della scuola, che ha guidato la parte organizzati-va affiancandoci e motivan-doci. Conoscenze giornalisti-che, multimedialità, curiosi-tà, risate e quant’altro sono state alla base del corso che è giunto al termine dopo uno straordinario percorso.

Gloria Minisgallo

Page 2: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Negli ultimi anni nella scuola italiana sono stati introdotti dei corsi di recupero e/o di potenziamento delle varie discipline studiate. Questi corsi noti come PON, Programma Operativo Nazionale, sono finanziati dai Fondi Strutturali della co-munità europea. La titolarità di questo programma è del Mini-stero dell'istruzione. I corsi sono estesi a tutta la comunità scola-stica. Nell’istituto tec-nico commerciale e per geometri “Ezio Vanoni” di Nardò nell’anno sco-lastico 2010/2011 a partire da ottobre sono stati avviati di-versi progetti che si sono protratti fino al mese di maggio. In particolare i Pon atti-

vati nel corrente anno sono due nell’ambito delle materie umanisti-che, uno che prende il nome di “Nativi digitali: scrittori in erba”, un corso di editoria finalizzato alla creazione di un giornalino scolasti-co (questo che state leggendo!) e l’altro che prende il nome di “S…drammatizziamo l’italiano”, che si occupa di teatro. Nell’ambito scientifico, sono stati attivati tre corsi, “ Il conto torna”, “Contare per pensare: sviluppo della logica”, “Optimia…mente matematica”, tutti incentrati al recupero o il potenziamento di matematica. In

campo informatico, sono stati attivati “Informatica per l’ECDL”, “Patente euro-pea del pc: viaggiare nella tecnologia”, “Tecnologici consapevoli… come usare la multimedialità” volti a comprendere e affinare l’uso della tecnologia e della mul-timedialità. Per quanto riguarda le lingue

straniere il corso attivato prende il nome di “The world around us”, per facilitare il recupe-ro della lingua in-glese. In campo economico è stato avviato il corso

“Diventiamo imprenditori”, finalizzato ad approfondire economia aziendale e infine “Competenze linguistiche: metodologia

integrata” corso riservato ai docenti dell’ istituto. Si tratta dunque di un vasto piano di so-stegno finanziario allo sviluppo del siste-ma di istruzione e formazione delle regio-ni del Mezzogiorno, in particolare la regio-ne Puglia che ha come obiettivi di grande rilievo la riduzione del fenomeno della dispersione scolastica e lo sviluppo della conoscenza e dell’informazione. I PON sono stati da subito assediati e frequen-tati sia da alunni desiderosi di recuperare una carenza disciplinare ma anche da coloro che volevano potenziare e appro-fondire una data materia. La frequenza ai corsi è stata, da quanto emerge dalle statistiche fatte, abbastanza assidua. Gli esperti dei singoli corsi, infatti, sono stati in grado di interessare i ragazzi che in orario extrascolastico hanno aderito ai vari progetti. Nello specifico, il corso di giornalismo “Nativi digitali: scrittori in erba” tenuto dall’esperta Rossella Bufano ha coinvolto non solo quegli alunni che presentavano delle lacune, ma anche stu-denti appassionati di editoria. Sono queste quindi le nuove “competenze per lo sviluppo” dell’anno scolastico 2010/11 che volge a formare degli stu-denti capaci non solo di comprendere le necessarie nozioni scolastiche ma anche di rapportarsi con docenti esterni su quel-li che sono i campi di applicazione delle diverse discipline.

Gloria Mnisgallo Alessandro Presta

dalla prima pagina... Intervista alla Dirigente

abituali imponendo agli stessi di essere accompagnati dai genitori. La condotta dal punto di vista generale è positiva anche se anno per anno esistono dei casi, limitati per fortuna, nei confronti dei quali bisogna prendere provvedimenti, ma ciò è fisiologico in una comunità. Dopo il 2013 si prevede un taglio ai fondi per il finanziamento dei PON, lei cosa pensa al riguardo? Avete già in mente rimedi a fronte di questo problema? Il mancato rifinanziamento dei PON si farà sentire negativamente nelle scuole

perché proprio grazie a questi fondi sino a oggi sono state potenziate le attività culturali e le materie curriculari dei ra-gazzi, come anche sono stati realizzati opere e laboratori. Viste le sempre più scadenti risorse che il governo centrale invia alla scuola suppongo che saranno tempi neri per la scuola italiana. Lei ha un altro anno di mandato in questa scuola, quali pensa possano essere le pro-blematiche più urgenti da affrontare ? Rimotivare alcuni docenti a lavorare con più passione ed entusiasmo mettendo a

disposizione il loro tempo e le loro capaci-tà professionali. Inoltre, favorire un cli-ma più sereno e tipicamente scolastico durante le ore di lezione, evitando inutili perdite di tempo degli alunni e docenti nei corridoi.

Alessandro Presta Gabriele Rizzo

Nicola Santo Giulio Sicialiano

Alessio Tundo

I Pon: ricca l’offerta formativa dell’Ezio Vanoni!

Dal giornalismo alla creazione

d’impresa,

dal teatro all’inglese...

Al Vanoni ce n’è per tutti i

gusti!

Nativi digitali! Pagina 2

Page 3: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Si può notare così come ragazzi giova-nissimi si ritrovano ad avere in mano spinelli, facendone uso non in modo spo-radico, ma avendo, con la droga, un vero e proprio appuntamento giornaliero. Da uno studio condotto dall’Asl, pren-dendo in considerazione un migliaio di ragazzi, emergo-no dati allarmanti: il 5% degli intervistati ha fatto uso di cocaina, il 44% ha fumato almeno uno spinello, i fumatori di sigarette sono il 25%. Incoscienza? No. I ragazzi sanno bene quali sono i ri-schi a cui vanno incontro, sanno quanto siano nocive queste sostanze. Leggerezza? Sì. La droga infatti, esercita un’azione distruttiva sia sull’organismo, sia sul

sistema nervoso. Sotto il profilo medico scientifi-co, con il termine droga o stupefa-cente si indicano

tutte quelle sostanze psicoat-tive, naturali o artifi-ciali, che hanno un effetto sul sistema nervoso e alterano l’equilibrio psico-fisico dell’organismo. Al giorno d’oggi i ragazzi si

bendano i loro stessi occhi perché non vogliono vedere se stessi, non vogliono vedere come diventeranno, sono sicuri

che non si drogheranno più, e si scanda-lizzano per l’adulto che fa uso di dro-ghe.

Gabriele Rizzo

Il Vanoni commemora i 150 anni dell’unità d’Italia

Quest’anno ricorre il 150 anniversario dell’unità d’Italia. In ogni parte della nazione numerosissime sono state le manifestazioni volte alla commemorazione dell’evento. An-che nel comune di Nardò, tutta la popolazione si è stretta per ricor-dare gli avvenimenti che hanno portato all’unificazione del nostro paese. La compagnia teatrale “Gli artigia-ni dell’arte” dell’istituto “E. Vano-ni” di Nardò, in occasione dell’anniversario, il giorno 4 aprile alle ore 21, presso il teatro comu-nale di Nardò, ha presentato lo spettacolo teatrale “W l'Italia; 150 Anni ma non li dimostra” di M a s s i m o B a g g i a n i , c o n l’adattamento del professor Gio-vanni Manca per la regia del profes-sor Carmelo Roberto Russo. Lo spetta-colo è stato realizzato in collaborazio-ne con il Comune di Nardò e le scuole medie “D. Hammarskjold” e “G.B. Tafu-ri”. Una rivisitazione dei fatti più sa-lienti che hanno caratterizzato la sto-

ria del nostro paese dall’unità d’Italia

fino ai nostri giorni meritatamente ri-conosciuta da tutta la comunità. Nel corrente anno scolastico le lezioni ri-guardanti la storia dell’unità del paese sono state inevitabili. Si è sentita in-fatti la necessità di far conoscere i tanto importanti avvenimenti vissuti.

Come dimenticare, infatti, la spedizione dei 1000 di Garibaldi che ha por ta to all’annessione del Sud al nascente stato ita-liano? O ancora il pro-clama ufficiale del 17 marzo 1861 quando Vittorio Emanuele II è stato nominato Re d'Italia “per grazia di Dio e volontà della nazione”? O i tanti problemi che proprio a seguito dell’unità i meridionali hanno vissuto tanto da dar vita a una vera e

propria questione me-ridionale? Nonostante tutto un ringra-ziamento va ai nostri patrioti che con il loro coraggio, la loro abnegazione, il loro spirito unitario hanno gettato le basi di quell’Italia che oggi noi viviamo.

Gloria Minisgallo

dalla prima pagina… Droga (al di là dei sensi)

Sempre più

giovanissimi

fanno consumo di

sigarette, spinelli

e cocaina...

...per leggerezza

maggio 2011 Pagina 3

Page 4: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Le cause che inducono a drogarsi...

Bisognerebbe intervenire su queste

Le droghe sono sostanze di cui molti fan-no uso abitualmente solo perché, magari, cercano di risolvere i loro problemi. Le droghe oltre a essere vietate dalla legge sono un rischio per la persona, possono procurare danni seri, addirittura possono persino uccidere. Chi ne ha già fatto uso è in grado di testimoniare che i loro ef-fetti tranquillizzano la persona sia fisica-mente che mentalmente. Coloro che vi ricorrono sono convinti che l’uso di dro-ghe sia in grado di risolvere i loro proble-mi, i loro stati d’animo, le loro preoccupa-zioni. I motivi che conducono una persona a fare uso di stupefacenti posso essere molti, per questo credo che per capire si debba cercare di individuare i problemi che la persona aveva prima che cominciasse. Le droghe vengono assunte per alleviare molte volte i dolori, infatti esse sono in grado di diminuirne i sintomi, per poco tempo, ma dopo la persona ne risente la necessità, perché gli spasimi ritornano e questo com-porta un maggiore uso di stupefacenti.

Molte volte le droghe danneggiano il cervello, infatti dopo aver fatto delle ricerche è stato provato che il cervello di una persona che fa uso di droghe arriva a essere come quello di persone che sof-frono di alzheimer. Quindi la mente inizia a essere offuscata a tal punto da non ricordare momenti accaduti in preceden-za, ciò avviene quando la persona arriva all’esagerazione. Per questo molte volte si può riuscire a uscire dalla droga se si è in tempo, mentre diversamente essa può essere come una malattia terminale e la persona non può essere più recuperata. L’eroina è la droga più forte che possa esistere, infatti chi ne fa uso può correre il rischio di morte o di overdose. Le droghe vengono vendute solo a scopo economico, infatti sono ritenute una fon-te economica in grado di arricchire chi spaccia. Chi fa abbastanza uso può arriva-re a spendere centinaia di euro, molte volte si può diventare persino poveri per acquistarle.

Fanno uso di droghe sia gli adulti che i giovani, sia i poveri che i ricchi. Vorrei concludere dicendo che le “droghe” ven-gono usate solo da coloro che sono fragili di carattere e quindi devono essere aiu-tati.

Lorenzo Secco

Nativi digitali! Pagina 4

Nella città di Nardò il 15 e il 16 Mag-gio 2011 i cittadini di Nardò dovranno esprime la loro preferenza riguardo al voto, per rinnovare i consiglieri comu-nali e il sindaco. Il comune infatti è

stato commissariato anticipatamente (prima della conclusione dei normali 5 anni di governo della città) a causa delle incomprensioni tra maggioranza e opposizione.

I canditati sindaco iscritti nelle liste che si propongono per il governo della città sono quattro, per la Sinistra Ecologia Libertà e per Nardò Insieme “Marcello Risi”, per “Antonella Bruno Sindaco” Antonella Bruno”, invece per il Movimento Cinque Stelle “Alfredo Ronzino” e infine per il Semplicemen-te Neretini “Giancarlo De Pascalis”. Si potrà votare presso le sedi scola-stiche il 15 Maggio dalle 7.00 alle 22.00, mentre il 16 dalle 7.00 alle 14.00. Bisognerà presentarsi con la carta di identità e la scheda elettora-le. Su quest’ultima si mette il timbro che attesta che il cittadino ha svolto la sua funzione di elettore. Io vorrei che il prossimo sindaco si occupasse innanzitutto della ristrut-turazione delle strade.

Cavallo Giuseppe

Elezioni a Nardò:

i cittadini sono chiamati a votare

il nuovo sindaco

Page 5: Nativi digitali. Scrittori in erba!

In questo periodo si discute molto del nucleare, perché c’è un problema di risorse energetiche. Secondo alcuni il nucleare è la soluzione a tale problema, secondo altri e la più pericolosa fonte di energia. Gli eventi recenti del Giap-pone hanno, infatti, aumentato l’al-larme. Per questo riportiamo i vantaggi e gli svantaggi che mettono in evidenza gli esperti.

I vantaggi sono: • Una centrale nucleare non emette CO2.

Le centrali nucleari non producono anidride carbonica e ossidi di azo-to e di zolfo che generano il buco nell’ozono.

• “Ossigeno” per la bilancia dei paga-menti perché cesserebbe la dipendenza dalla fornitura del petrolio dai paesi esteri. • Maggiore stabilità politica, poiché il petrolio è fornito soprattutto dai paesi mediorientali teatro frequente di lotte e guerre. Gli svantaggi sono:

• Conseguenze in caso di incidente e scoppio di una centrale. Le radiazioni nucleari a cui la popolazione viene espo-sta causano un maggiore rischio di mor-te per leucemia e tumore. • Le scorie nucleari. Purtroppo non si sa dove smaltire le scorie nucleari e non possono essere distrutte. Per ora l’unica soluzione sembra essere lo stoc-caggio per migliaia di anni in depositi geologici o ingegneristici.

• Individuare dove localizzare le centrali e affrontare le conseguenti proteste locali. I rischi legati alle cen-trali nucleari sono ormai noti, per cui quando si prospetta l’ipotesi di una installazione le popolazioni dei siti scel-ti insorgono con proteste e ne bloccano la costruzione. • Il terrorismo. Viviamo in un’epoca in cui poche persone possono compiere grandi danni all’umanità e in cui si è nuovamente acceso lo scontro tra O-riente e Occidente. Le centrali nucleari possono essere un facile bersaglio per i terroristi e danneggiare intere popola-zioni.

• Il trasporto di materiale nucleare. Durante il trasporto, oltre all’opposi-zione delle popolazioni che vedranno passare treni o navi con carichi radio-attivi vicino alle proprie abitazioni, sussiste il rischio di incidenti e di at-tentati terroristici. Il costo variabile dell’energia può trar-

re in inganno poiché non include l’intera spesa che il pubblico deve sostenere per realizzare, gestire e infine sman-t e l l a r e una cen-t r a l e nucleare. U n a centrale nucleare necessi-ta un lungo periodo di tempo per essere costruita. Ci vogliono circa 10 anni, in questo lungo periodo di tempo vanno poi aggiunti eventuali aumenti di costi. Le centrali nucleari producono rifiuti radioattivi (scorie) la cui gestione è ancora un capitolo aperto.

Al termine del ciclo di vita della cen-trale nucleare va considerato anche il costo del suo smantellamento, la bonifi-ca del territorio e lo stoccaggio delle scorie radioattive. In conclusione il nucleare è stato pre-sentato come una fonte indispensabile per generare energia elettrica a basso costo, tuttavia appare evidente che i costi umani oltre che economici sono molto alti. Il tema affrontato è di particolare interesse per la comunità di Nardò, poiché il piano nazionale prevede la costruzione di centrali nucleari in Pu-glia e uno proprio vicino al nostro paese. Le polemiche in corso hanno indotto i politici a rinviare la costruzione di cen-trali.

Niccolò Quaranta

Nicola Santo

Il nucleare è la soluzione al problema energetico o mette

solo in pericolo la salute dei cittadini?

Per gli esperti i contro superano i pro!

maggio 2011 Pagina 5

I costi di costruzione, di

smaltimento dei rifiuti, i tempi

di realizzazione e i rischi per

la salute azzerano ogni

beneficio del nucleare

Page 6: Nativi digitali. Scrittori in erba!

L’infanzia rubata… i bambini-soldato!

anche in combattimento come spie. Molte di loro muoiono di malattie (come l’aids) e non possono ribellarsi a tutto

ciò altrimenti subi-scono violenza o addirittura vengono uccise. Mentre i ragazzi, prima di essere mandati in guerra, vengono imbottiti di droga. Tornati in patria la loro vita non sarà più quella di una volta, poiché saran-no diventati vittime di malattie fisiche e psicologiche tur-bati nell’animo e

nella mente, perché avranno subito una violenza fisica e psicologica e saranno stati costretti a praticare a loro volta violenza sugli altri. Dopo aver ucciso tante persone non riusciranno ad accettare ciò che gli è accaduto e saranno osses-sionati da ciò che hanno fat-to e visto, op-pure proveran-no indifferen-za x tutto. Un’altra loro d i f f i c o l t à , ritornati in patria, sarà il rapporto con la comunità e con la scuola. Infatti per loro sarà difficile essere accettati dal gruppo per i reati commessi in guerra, anzi saranno spesso emarginati e quindi rimarranno vittima della violenza, non riusciranno a cambiare la loro vita e continueranno a uccidere come hanno sempre fatto.

Lorenzo Secco

Sono circa 6.000 i bambini-soldato presenti nella regione sudanese del Darfur. Il Sudan è uno stato dell’Africa. Le cause della militarizzazione dei minori ricadono sulla situa-zione economico-sociale del Paese: povertà, fame, guerra e carestie ne mettono a dura prova l’economia. Crescere dei bambini in situazioni di conti-nua guerra è troppo costoso, per questo i sudanesi più poveri affidano i loro figli all’esercito o ai movimenti ribelli, questi li educano a non avere pietà per il nemico e a vivere solo per la guer-ra. Sono bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni, co-stretti spes-so con la forza, a la-sciare la vita normale per cominciare a m a n e g g i a r e un fucile mitragliato-re. E ci sono anche le bambine soldato che vengono rapite per essere assegnate come "mogli" ai comandanti e usate

I bambini venduti

dalle famiglie vengono

drogati e mandati in

guerra e le bambine

usate come spie.

Niente potrà essere

più come prima per

loro!

Nativi digitali! Pagina 6

Page 7: Nativi digitali. Scrittori in erba!

maggio 2011 Pagina 7

Sms: evoluzione o ignoranza della lingua italiana?

Questioni di spazio e la colpa è di quei miseri 160 caratteri a disposizione per ogni messaggio. Per questo motivo l’italiano usato negli “SMS” è quello che vede amputate gran parte delle vocali, degli accenti, dei punti e delle virgole… È quasi inutile dire che sono molte le

persone che ritengono il linguag-gio degli SMS un qualcosa da vietare e far sparire quanto pri-ma della testa dei giovani. Ed è a questo punto molti si chie-dono: gli SMS hanno portato a un’evoluzione, cioè a una naturale trasformazione del linguaggio o a un suo peggioramento?? E il mondo di internet, di fronte a tutto ciò come si comporta? Sono infatti numerose le iniziati-ve e gli inviti rivolti ai lettori di

siti web e blog a non usare un linguaggio da SMS nei commenti. Per i ragazzi la lingua degli sms è so-prattutto un modo veloce per comuni-care. Per gli esperti, invece, è solo un modo nuovo di manifestarsi dell’igno-ranza dell’italiano scritto...

Ecco alcuni esempi di abbreviazioni: Kfai? (che fai? Cm va?? (come va?) Xk (perché?), nnt (niente) Xfv (per favore) Interr (interrogazione) K (chi) Vbb (va bene)

Giuseppe Stifani

Nel 1943 la Piaggio produsse l'MP5. Questo veicolo venne soprannominato paperino. Però il produttore della piag-gio non contento dell’aspetto dell’MP5 fece una serie di interventi migliorati-vi.

• Spostò il motore all'indietro, fino a costituire un blocco unico con la ruota posteriore, eliminando la catena.

• Introdusse una novità molto impor-tante: la struttura “a carrozzeria por-tante” anziché tubolare.

• Fece in modo che la posizione del pilo-ta fosse seduta e non a cavalcioni, per rendere il mezzo adatto al gentil sesso.

• Sostituì le sospensioni a forcella con s o s p e n s i o n i simili a quelle delle automo-bili, in modo che le ruote

potessero essere sostituite facilmente con la ruota di scor-ta in caso di foratura.

• Chiuse completamente il mo-tore nella carrozzeria per evi-tare che il guidatore si potesse sporcare (come frequentemen-te avviene con le moto).

• Portò il cambio sul manubrio in modo che il guidatore non do-vesse staccare le mani da esso per cambiare marcia.

Il mezzo si impose per la sua eleganza e per la maneggevolezza e fu chiamato

Vespa.

Blocco unico fra il motore e la ruota posteriore in una Vespa 125 Modello ET4 del 1996. Nato come fenomeno italiano, lo scooter riuscì presto a inte-ressare tutta Euro-pa e successivamen-

te a imporsi nel resto del mondo.

La Piaggio negli anni è rimasta fedele a quelle soluzioni che ne decretarono il successo e ciò dimostra che D’Ascanio con la Vespa 98 mise a punto un proget-to molto valido. Anche nell’ultima ver-sione (ET2 e ET4 del 1996) infatti re-sta intatta la tradizionale struttura della carrozzeria portante: scudo, pe-dana, longherone centrale, sacche late-rali.

Nicola Santo

Vespa Piaggio: fedele dal 1943!

Page 8: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Alberto (Claudio Bisio), responsabile dell’ufficio postale di una cittadina della Brianza, sotto pressione della moglie Silvia è disposto a tutto pur di

ottenere il trasferimento a Milano. Anche fingendosi invalido per sali-re in graduatoria. Ma il trucco non funziona e per punizione viene tra-sferito in un paesino della Campa-nia. Essendo un abitante del nord è come essere in un vero e proprio incubo. A malincuore Alberto parte da solo alla volta di quella che ri-tiene la terra della mafia, del “vandalismo”, dei rifiuti per le strade e dei “terroni” scansafati-che. Ma con sua immensa sorpresa, Al-berto scoprirà invece un luogo accogliente, dei colleghi affettuosi, una popolazione ospitale e un nuovo e grande amico, il postino Mattia il qua-le provoca molti danni di cui si prende la responsabilità Alberto. Questo film è uscito nelle sale dei cinema italiani l’1 gennaio 2010 su regia di Luca Manieri e montaggio di Valentina Mariani.

Secondo me in questo film il regista vuole mettere in evidenza quello che pensa la popolazione del nord delle persone meridionali cioè delle persone rozze, casiniste e cerca di far capire loro che, invece, si sbagliano.

Mattia Colazzo

Qualunquemente

Un ritratto ironico ma amaro della politica italiana

Antonio Albanese interpreta Cetto La Qualunque, un politico ignorante che pro-mette se verrà eletto “più pilu pi tutti”. Cetto torna in Italia dopo una lunga lati-tanza all’estero. Con lui arrivano una ragazza di colore e una bambina, sua fi-glia di cui non riesce a ricordare mai il nome. Questa è la nuova famiglia che si è fatto all’estero dove è stato per evitare di scontare una pena. Al ritorno in patria, in Calabria, Cetto ritrova il suo braccio destro Pino e la sua famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio Melo. La convivenza tra la moglie e la nuova compagna sarà piuttosto diffici-le. Intanto i vecchi amici di Cetto lo infor-mano che le sue proprietà sono minaccia-te da una “inarrestabile ondata di legali-tà”, che sta invadendo la loro cittadinan-za. Sono in corso le elezioni e potrebbe di-ventare sindaco Giovanni De Santis, un “pericoloso” paladino dei diritti.

Si rivolgono a Cetto affinché si candidi come sindaco e difenda l’illegalità che da sempre governa il loro paese. Cetto, in-fatti, è un imprenditore calabrese cor-rotto, che si è arricchito illegalmente. Non rispetta l’ambiente, né la democrazi-a, né le donne. La sua azienda balneare è stata costruita su un sito archeologico. Durante la campagna elettorale il suo motto è “più pilu e cemento armato” e in questo modo riesce a vincere le elezioni. Ha dichiarato Albanese: “il mitico Cetto La Qualunque è il modello di tutto quello che non ci piace e ci ha dato il grande privilegio di ridicolizzare i componenti e modelli del nostro paese e dei nostri poli-tici, magari facendo ridere e non piange-re come di solito capita quando si ascolta-no certi personaggi”.

Andrea Dell’Anna

Benvenuti al Sud.

Un film che sfata i pregiudizi sui meridionali

Nativi digitali! Pagina 8

Page 9: Nativi digitali. Scrittori in erba!

Vasco Rossi è sicuramente un’icona del rock italiano. Ha scritto oltre 145 canzoni in cui racconta sempre la sua vita e riesce a crea-re un senso di identificazione a chi lo ascol-ta. Nasce a Zocca, in provincia di Modena, il 7/2/52 in un paese di qualche migliaio di abitanti sull’appennino tosco emiliano. Qui vi abita mamma Novella e il cantante vi si rifu-gia ogni tanto per incontrare i suoi amici d’infanzia. Figlio unico, suo papà Carlino, camionista, e mamma Novella sono molto uniti e non gli faranno mai mancare nulla (il nome Vasco in ricordo di un compagno di prigionia del pa-dre). Nel 1979, quando inizia a muovere i primissimi passi nella musica, Vasco perde il padre e un anno dopo la sua scomparsa scri-ve “Anima fragile”. Fin da piccolo dimostra attitudine per la musica e vince a soli 9 anni un concorso canoro. A 14 anni arriva alla formazione del suo primo gruppo, i “Killer”, poco dopo trasformati in “Little Boy”. Nel 1975 fonda, con il gruppo di amici stori-ci, la mitica “Punto Radio”, la prima radio libera in Emilia Romagna, un progetto che lo vede per quattro anni impegnato come Dj radiofonico prima, poi anche in discoteca. Contemporaneamente inizia a comporre canzoni, due delle quali, “Jenny è pazza” e “Silvia”, compaiono nel suo primo 45 giri, pubblicato nel 1977 dall’etichetta (di liscio) Borgatti, e arriva al traguardo del primo album inciso nel 1978, dal titolo “Ma cosa

vuoi che sia una canzone”. Il secondo album, “Non siamo mica gli americani”, del 1979, contiene, tra le altre, quella che è considera-ta ancora oggi una delle più belle canzoni di tutti i tempi, “Alba chiara”. Nel 1980 si fa notare a livello nazionale grazie a “Colpa d'Alfredo”, brano contenuto nell'omonimo album e censurato dalle radio. Insieme con il successo arriva anche la prima vera tournèe, che lo vede impegnato dal vivo al fianco della mitica “Steve Rogers Band”. Il primo successo arriva con l’album “Siamo solo noi” del 1981, prodotto da Guido Elmi, capitolo fondamentale della sua carriera discografica. Nel 1982 Vasco pubblica “Vado al massimo”. Vince il 13° Premio Nazionale del Paloriele con la canzone “Ogni volta” e, un mese dopo, concorre al Festival di Sanremo con il brano “Vado al massimo”, che si piazza all’ultimo posto della classifica. L’anno suc-cessivo, 1983, Vasco torna sul palco dell’A-riston per riconoscenza verso il patron Gian-ni Ravera che crede ciecamente in lui, e canta “Vita spericolata” che lo consacra definitivamente e diventa un vero e proprio inno. Sempre nel 1983 pubblica “Bollicine”, l’album evento musicale di quell’anno con oltre un milione di copie vendute. Con “Bollicine” stravince al Festivalbar. Nel 1985, dopo una dura esperienza in car-cere che gli serve per un “reset” e un anno di silenzio, ricomincia con “Cosa succede in città”, settimo album di inediti che contiene, tra gli altri, “T’immagini” e “Toffee”, primo

riuscito esperimento di scrittura minimali-sta, dove si trovano meno parole ma più immagini. Nel 1987 esce “C’è chi dice no” uno degli album di maggiore successo (1 milione di copie vendute e n. 1 in classifica per 12 settimane consecutive) dell’artista che s'im-pegna contemporaneamente anche in una lunga serie di concerti. Da qui in avanti i suoi concerti diventano i più affollati in Italia. All’inizio del 1993 esce “Gli spari sopra”: il decimo e più lungo lavoro discografico che rende a Vasco ben dieci dischi di platino, circa 1.500.000 di copie vendute e molti premi. Il tour “Gli Spari sopra”, segna il re-cord di presenze e lo incorona a tutti gli effetti rockstar internazionale per numero di paganti a un concerto. Il 2001 è l’anno di “Stupido Hotel”, che si piazza appena uscito al primo posto delle classifiche ed è il disco più venduto dell’anno. Eccezionale il tour per stadi con oltre 750.000 paganti: per la seconda volta Vasco partecipa all’Heineken Jammin Festival all’autodromo di Imola dove lo aspettano stavolta 150.000 persone. All’Olimpico di Roma, concesso per intero, lo aspettano invece in 84.000 fan. L’album rappresenta la svolta stilistica di Vasco che diventa sempre più essenziale nella scrittura delle sue can-zoni. Il 22 novembre 2002 esce “Tracks”, doppio cd antologico, che in un solo mese batte il record di vendite (oltre 700.000 copie) di un anno intero ed è disco dell’anno 2002. Nel 2004 esce “Buoni o cattivi”, 12 canzoni inedite, nate in due anni, registrato tra Bolo-gna e Los Angeles. Rock e sperimentazione, anche d’azzardo. Nel 2008 esce il suo 15esimo album di inediti, “Il mondo che vor-rei” che rimane in classifica per oltre un anno e mezzo. È uscito da poche settimane il nuovo album di “Vivere o niente” e non si è spostato dalla prima posizione degli album più venduti in Italia. Non sbaglia un colpo la rockstar italiana, perché nelle canzoni di Vasco “ci sono rac-conti di vita, che non appartengono solo a Vasco, ma alla moltitudine di ragazzini e adulti che si identificano in lui e che lo hanno eletto a rappresentante per questa continua ricerca di identità in una vita che vogliamo capire”.

Andrea Bove

Il protagonista del rock italiano: Vasco Rossi

Alcune tappe della sua biografia musicale

maggio 2011

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Oggigiorno è in continuo aumento il numero delle persone che praticano un’attività sportiva, grazie al progressi-vo miglioramento delle condizioni di vita della popolazione e all’evoluzione della cultura e dei costumi dei vari popoli. Tanti sono i motivi per incenti-vare un esercizio di questo ge-nere. In primo luogo, lo sport viene praticato per migliorare l’aspetto fisico, ma l’esercizio di un’attività sportiva aiuta anche in campo psicologico. In questo senso, infatti, lo sport può ser-vire per scaricare le tensioni che si accumulano durante la giornata, rendendo così chi lo pratica più sereno. Inoltre l’esercizio di un’attività fisica è utile anche per control-lare le emozioni, come ad esem-pio la rabbia. Un altro aspetto importante è la socia-lizzazione. Anche in uno sport individua-le, come il tennis o lo sci, il fatto che venga praticato insieme ad altri costi-tuisce uno stimolo a uscire da se stessi e dal proprio guscio, favorendo e incre-mentando i legami interpersonali. Uno sport di squadra invece è caratterizza-to da una sorta di legame che unisce tutti quelli che appartengono a una stessa squadra, e che insieme gareggia-no contro un altro complesso di atleti. In questo caso diventa ancora più facile

socializzare, e fare conoscenza dei membri del gruppo di cui ci si trova a far parte. Oltre a questo viene sviluppato nell’in-dividuo il senso di appartenenza a un

gruppo, nasce una collaborazione fra i vari membri che imparano a contare sugli altri oltre che su loro stessi. Lo sport, inoltre, mette a contatto con la natura e l’aria aperta. Si può pensare, a questo proposito agli sport nautici, che si svolgono in acqua, o agli sport della montagna, come l'alpinismo e gli sport invernali. Alcuni sport, come l’equitazione, prevedono un affiatamen-to tra uomo e animale. Altri infine, come gli sport motoristici, si affidano molto alla tecnologia, ma

anche qui l’aspetto umano, fondato sulla prontezza di riflessi e sul coraggio, rimane fondamentale. Come dimenticare in questo nostro breve elenco il calcio, lo sport più prati-

cato nel nostro paese, che è tra l’altro una delle attività fisiche più intense, che coniuga tecnica e fantasia, preparazio-ne atletica e tattica? Anche la passione per uno sport può avere un'influenza positiva sulla vita di un indivi-duo, quasi quanto la pratica dello sport. In particolare attraverso la passione per uno sport è possi-bile fare nuove conoscenze, tra l’altro con persone con cui si hanno delle cose in comune, magari entrando a far parte di un club o di un’associazione. Volutamente, anche perché

non è l’argomento principale della no-stra discussione, ho tralasciato di par-lare dei mali dello sport, che sono il doping, il tifo esasperato e la corruzio-ne. Infatti, anche se il mondo dello sport è travagliato da questi mali, vale la pena di accentrare la nostra atten-zione sui valori per cui è nato lo sport: il divertimento, la sana competizione, lo spirito di squadra e il benessere fisico sono più importanti di qualsiasi altra cosa, e devono continuare a esserlo.

Niccolò Quaranta

Il calcio: lo sport per eccellenza!

Il calcio è uno dei pochi sport che da mezzo secolo riunisce milioni di persone solo per il gusto di osservare e tifare la propria squadra del cuore. Il calcio è

uno sport basato su squadre, ciascuna formata da 22 giocatori, 11 da schiera-re in campo (titolari), 5 in panchina e i restanti giocatori in tribuna. Quindi in una partita regolamentare il calcio di inizio viene dato quando le due squadre, 11 vs 11, sono schierate in campo, e ogni giocatore ha preso posi-zione nella sua zona del campo e l’arbitro con i suoi 3 assistenti sono posizionati ai propri posti. Questo sport viene praticato in degli spazi idonei chiamati stadi dove le per-

sone, appunto, incitano la propria squa-dra alla vittoria. Però il tifo negli anni è mutato trasfor-mando l’urlo o il canto per incitare i propri giocatori a una vera e propria rissa verbale contro i tifosi avversari, anche se non sempre la foga agonistica si ferma al solito sfottò tra avversari ma degenera a una vera e propria rissa.

Andrea Dell’Anna Gabriele Rizzo

I benefici dello sport:

dalla forma fisica, alla salute mentale, alla socialità...

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Fondata nel 1925 col nome di U.S. Neritina, ha partecipato più volte alla ex Serie C tra gli anni Sessanta e Settanta e ha vinto 3 Coppe Italia, Coppe Italia regionali e 1 Coppa Italia di Serie D. La società ha fatto la sua ultima apparizione nei campionati pro-fessionistici nel 1998 in Serie C2, dove è rimasta fino al 2002, dopodi-ché ha disputato tre campionati in Serie D. Un cambio gestionale l’ha portata a mutare il suo nome da Nuova Nardò Calcio all’attuale A.S.D. Nardò Calcio, prima che la squadra si iscrivesse al campionato di Eccellenza Pugliese, dove la squadra milita dalla stagione 2004-2005. Il campo di gioco è lo Stadio Comuna-le Giovanni Paolo II, che può contene-re 5.000 spettatori. I colori sociali sono il granata. Il Nardò può contare anche di note-voli squadre giovanili, juniores e allie-vi, che hanno concluso il loro campio-

nato provinciale in cima alla classifica, passando perciò al campionato Regio-nale. La squadra vanta un passato in Serie C. La promozione è stata conquistata il 22 maggio 1965. Nel decennio successivo al 1969, anno della retrocessione in Serie D, la squadra granata vivacchia nei dilet-tanti con piazzamenti medio-alti, fino alla retrocessione della stagione 1979-80 in Promozione, a cui segue una pronta risalita in serie D la stagione successiva. Alla fine degli anni Novanta la squa-dra approda in Serie C2 in cui rimane fino al 2002 per poi attraversare un periodo di graduale declino fino al campionato di Eccellenza pugliese. La rinascita avviene nel momento in cui qualsiasi speranza di avere il cal-cio a Nardò sembra svanita. La svolta arriva nel campionato 2008-2009: i tifosi prendono in mano le redini della società con il sostegno del patron

Enzo Russo e avviene il cambio di de-nominazione da Nuova Nardò Calcio ad A.S.D. Nardò Calcio, una squadra costruita durante il campionato e data per spacciata da tutti gli addetti ai lavori e che grazie all'impegno di dirigenti appassionati alla loro prima esperienza come Toni Martano, Anto-nio Obbiettivo e Gianni Inguscio ot-tiene un importantissimo sesto posto in classifica a soli due punti dalla gri-glia play-off. È il segnale che qualcosa di importan-te è avvenuto, e tra i tifosi comincia a rinascere l’entusiasmo che nelle ulti-me stagioni era scemato poco alla volta. Finalmente la passione e l’amore verso questi colori ha il sopravvento e si comincia a lavorare con l’obiettivo di riportare questa gloriosa società il più in alto possibile.

Gabriele Roberto

Nardò Calcio: una lunga storia...

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Pon “Nativi digitali. Scrittori in erba” Tutor: prof. Rizzello Diana Esperta: Bufano Rossella

La redazione di “Nativi digitali”: Bove Andrea Cavallo Giuseppe Colazzo Mattia

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