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ROTA VICENTINA
“Il Cammino Antico dei Pescatori”
Da Porto Covo al Cabo de São Vicente
4-11 maggio 2019
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ROTA VICENTINA
Inaugurata nel 2012, la Rota Vicentina consta di una rete di sentieri per
complessivi 450 Km, attraverso il sud-ovest del Portogallo; più precisamente,
essa attraversa 110 Km di costa selvaggia e 75 mila ettari di area protetta
all’interno del Parco Naturale dell’Alentejo di SO e della Costa Vicentina,
considerata l’area costiera meglio preservata dell’Europa meridionale.
Comprende vari tipi di habitat, alcuni dei quali ancora allo stato pristino, dove si
trovano numerose specie di piante endemiche e un gran numero di specie
animali.
Comprendente il Cammino Storico, il Sentiero dei Pescatori e numerosi
Percorsi Circolari (Caminho Histórico, Trilho dos Pescadores, Percursos
Circulares), mettendo insieme l’autentica cultura rurale dell’interno e la natura
selvaggia della costa. Lungo il cammino potrà succedere di percorrere ora l’uno
ora l’altro.
Il percorso è completamente segnato in entrambe le direzioni, si può andare in
autonomia e sicurezza totale.
La Rota Vicentina è adatta praticamente a chiunque in quanto i cammini non
presentano gradi di difficoltà elevati, basta un certo grado di preparazione/forma
fisica. Il Sentiero dei Pescatori non è raccomandato per persone che soffrono di
vertigini o paura dell’altezza e si può percorrere soltanto a piedi.
I Percorsi Circolari sono brevi circuiti locali che tornano al punto di partenza o
che si possono utilizzare come varianti del percorso principale.
SEGNALETICA
Il percorso della Rota Vicentina è completamente segnato con segnali chiari ed
intuitivi, così che tutti, indipendentemente dal grado di confidenza con
l’escursionismo, possano fare il viaggio in autonomia e sicurezza.
Lungo il Cammino Storico si usa il sistema di segnaletica “Grand Route” (GR) e
lungo i Percorsi Circolari quello “Small Route” (PR), entrambi classificati ed
approvati dalla Federazione Portoghese della Montagna e Campeggio.
Lungo il Sentiero dei Pescatori, in quanto attraversa aree sensibili dal punto di
vista ambientale, si usa un sistema differente di segnaletica. I paletti sono più
bassi ed i colori si armonizzano col paesaggio. In molti casi, viene segnalata solo
la strada giusta ma non le varie possibili altre strade ed i cambi di direzione. In
questo modo l’impatto sul paesaggio è limitato. Per queste ragioni, si deve fare
maggiore attenzione lungo il Sentiero dei Pescatori nel seguire il solo unico
sentiero raccomandato, per evitare di danneggiare l’ambiente. Mantenetevi col
mare sul lato giusto e state all’erta, in questo modo non vi perderete e la natura
vi ringrazierà!
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Nelle foto in questa pagina, trovate alcuni esempi di segnavia.
Lungo il Cammino Storico, che costituisce la maggior parte del vostro
itinerario, i segnavia sono di colore bianco e rosso e sono di quattro tipi: il tipo
base con due barre sovrapposte, poi i segnali di svolta a destra o a sinistra,
infine quello di direzione errata con le due barre in forma di X. Lungo i Percorsi
Circolari, i colori sono giallo e rosso e i quattro tipi di segnavia sono gli stessi.
Lungo il Sentiero dei Pescatori, i colori sono verde e azzurro, si usano
soprattutto le due barre sovrapposte o incrociate mentre per le svolte si usano
frecce azzurre. Se i percorsi si sovrappongono, si trovano entrambi i segnavia
(come nella foto in basso a sinistra). Nella pagina accanto
Nelle zone abitate e lungo le strade comuni, i segnavia si trovano ovunque sia
possibile metterli: muri, pali della luce, recinzioni etc.. Lungo i sentieri, si
possono trovare sulle rocce o su appositi paletti. Nei punti in cui i diversi percorsi
si incrociano, si trovano spesso dei cartelli segnaletici con l’indicazione delle città
e dei Km.
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CODICE DI COMPORTAMENTO
Allo scopo di limitare il vostro impatto nelle area sensibili dal punto di vista
ambientale, e di contribuire a preservare la natura, così che chi verrà dopo di
voi possa ancora essere accolto a braccia aperte dagli abitanti del posto, si
devono seguire alcune semplici regole e raccomandazioni.
Il rispetto di questi standard è interamente sotto la vostra responsabilità ed il
futuro della Rota Vicentina e della regione stessa dipende da ciò, come pure da
ciò dipendono la vostra stessa sicurezza ed il godimento ottimale di questa terra.
Regole generali e raccomandazioni per la Rota Vicentina
Rispettare la segnaletica, camminando solo lungo i sentieri segnati, al fine di ridurre l’impatto della vostra presenza.
I sentieri attraversano proprietà private, rispettatele e ricordatevi di richiudere sempre cancelli e recinti.
Rispettare la natura. Non raccogliere piante e rocce, non disturbare gli animali. Non lasciare rifiuti e tracce della vostra presenza, se ne trovate lungo i sentieri
aiutateci a raccoglierli. Non essendoci servizi igienici lungo i sentieri, portate
con voi dei sacchetti e manteneteli puliti. Siate prudenti col bestiame, per quanto mansueti, non amano che ci si avvicini
ai loro piccoli. Non accamparsi e non accendere fuochi al di fuori delle aree appositamente designate.
Siate amichevoli con gli abitanti, raccontate loro perché siete venuti e cogliete l’opportunità di condividere esperienze.
Ci sono pochissimi punti di appoggio lungo i sentieri. Portatevi sempre appresso acqua, cibo e prodotti per ripararvi dal sole.
Molte greggi e mandrie sono guardate da cani. Procedere con cautela.
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Regole generali e raccomandazioni per il Sentiero dei Pescatori
Sentieri con un qualche grado di difficoltà che non sono raccomandati per persone che soffrono di vertigini o paura dell’altezza.
Le scogliere sono sistemi in erosione costante. Camminarci comporta necessariamente pericolo di caduta.
Molte specie di uccelli nidificano sulle scogliere. Non disturbateli. La vegetazione che vedrete sulle scogliere comprende specie rare, endemiche
ed infestanti. Non toccate niente. Noterete formazioni rocciose e tracce archeologiche importanti. Non toccate
niente.
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MAPPA DEL PERCORSO. Qui sotto trovate la mappa d’assieme del percorso. Il Cammino Storico è segnato in verde, il Sentiero dei Pescatori celeste ed in
rosso i Percorsi Circolari. A parte vi forniremo un set di mappe che riguardano le tappe di vostro interesse.
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PRIMO GIORNO, sabato 4 maggio 2019
All’arrivo all’aeroporto di Lisbona e trasferimento a:
HUB LISBON PATIO HOSTEL R. Tomás Ribeiro 8, 1050-229 Lisboa, Portogallo
Sistemazione in stanze da 4-6-8 letti.
SECONDO GIORNO, domenica 5 Prima tappa: Porto Covo – Vila Nova de Milfontes Distanza: 20 Km. Difficoltà: elevata. Tempo: 7 ore. Dislivelli: +167/-149m. Altitudine: tra 1 e 51m slm. Si va verso Sud, col mare alla vostra destra.
La giornata inizia col transfer a Porto Covo.
Questa è la tappa delle spiagge, in cui si cammina lungo le vaste dune di sabbia
delle spiagge di Ilha do Pessegueiro, Aivados e Malhão e si scoprono piccole insenature solitarie che sorprenderanno. Una giornata di cammino faticoso a
causa della distanza e del terreno costantemente sabbioso.
In questo tratto si trova una varietà di spiagge assolutamente fantastiche!
Spiagge come quella di Aivados coi sassi levigati dal continuo andare e venire
delle onde. Spiagge come Faquir o Farol dove dune di merletti di arenaria
sembrano scivolare nell’Oceano. Spiagge di sabbia come Malhão in lento ma
costante cambiamento. Spiagge come quella di Milfontes, (Mille Fontane), con
fiumi, ruscelli o piccole sorgenti di acqua dolce alimentati dalle colline
dell’entroterra attraverso una rete di canali sotterranei. Su queste spiagge
affiorano antiche cupe formazioni rocciose, resistenti all’erosione, per formare
scogliere e isolotti (chiamati “palheirões”) che si incontrano di volta in volta.
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La rimarchevole biodiversità e la flore delle dune di sabbia raggiunge il picco tra marzo e giugno, con una vasta gamma di colori, aromi e forme stupefacenti.
Queste piante sono dei veri campioni di adattamento a questo ambiente così ostile, dovendosela vedere con la scadente qualità del terreno, una stagione
secca che può durare anche più di sei mesi ed il battere incessante di forti venti salmastri, e si vede come il più evidente segno di adattamento sia la loro forma.
Pini, rosmarino e rose si piegano quasi orizzontalmente per meglio adattarsi a
queste aspre condizioni. Alcune specie di queste piante sono endemiche di questa costa e non si trovano in nessun’altra parte del mondo.
HOTEL MILFONTES BEACH
Avenida Marginal, 7645-272 Vila Nova de Milfontes, Portogallo
Sistemazione in camere per 2 (9 con letti separati e 2 con letto matrimoniale) più 2 camere singole. Eventuali ulteriori camere in strutture vicine da definire.
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TERZO GIORNO, linedì 6
Seconda tappa: Vila Nova de Milfontes - Cavaleiro Distanza: 25 Km. Difficoltà: media. Tempo: 8 ore.
Dislivelli: +188/-206m. Altitudine: tra 0 e 90m slm. Attenzione! Fare rifornimento di acqua e viveri prima di lasciare il paese; lungo
il percorso si trovano rinfreschi solo sulla Praia das Furnas, sulla riva opposta.
Questa giornata purifica l’anima con le travolgenti vedute su Vila Nova de
Milfontes ed il fiume Mira che qui incontra l’oceano. Una giornata breve e
accessibile che permette di godere in pieno quello che la zona ha da offrire.
L’attraversamento del ponte sul fiume di Vila Nova de Milfontes ci regala
un’impressionante veduta della foce del fiume, con la cittadina su un lato e la
vegetazione naturale che copre le colline. Questa vegetazione è importante in
quanto attrae molte specie diverse di uccelli e di mammiferi. In bassa marea, si
gode della vista delle paludi sulle anse del fiume, parzialmente sommerse e
coperte di cannucce, importanti anche come terreno di riproduzione di diverse
specie di pesci. Tra marzo e ottobre, si vedono diversi tipi di rondoni (alpino,
pallido e comune) che nidificano in queste coste. La stagione della riproduzione
inizia appena arrivano e le loro acrobazie, essendo costantemente in cerca di
cibo per i loro pulcini, sono una delle meraviglie del posto. Questi uccelli passano
più del 90% della loro vita in volo e hanno difficoltà a riprendere il volo se non
atterrano sull’orlo di una parete di roccia o su un edificio alto. Ci sono tratti in
questa parte della costa dove la vegetazione autoctona si mostra in tutta la sua
diversità ed altri in cui essa è stata sopraffatta e spazzata via da una pianta
esotica molto aggressiva – l’Acacia. Questa pianta infestante è capace di ridurre
quasi a zero la biodiversità delle dune sabbiose. A volte l’agricoltura intensiva si
spinge fino all’oceano, ma si può godere anche di tracce meno invadenti della
presenza umana quali la pesca locale non industriale o piccole cave dell’età della
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pietra tra le dune, segno che l’uomo ha modellato questa costa da tempi
immemorabili.
Si può evitare il primo tratto attraversando il fiume in barca fino alla Praia das
Furnas: Barco Taxi Maresia, Barbacã Stairs (apertura ore 9).
La tappa odierna corrisponde all’intera seconda tappa classica, da Vila Nova de
Milfontes ad Almograve, più circa metà della della terza. Dopo l’arrivo nel
villaggio di Cavaleiro, dove si trovano vari servizi, si prosegue lungo la strada
che va verso l’interno per raggiungere l’albergo (3 Km).
MONTE DO ZECA
Monte da Figueira, Zambujeira do Mar 7630-786, 7630-786, Portogallo Sistemazione in camere ed appartamenti da 2 a 4 posti letto (letti matrimoniali).
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QUARTO GIORNO, martedì 7
Terza tappa: Cavaleiro – Odeceixe Distanza: 30 Km. Difficoltà: media. Tempo: 9 ore.
Dislivelli: +306/-286m. Altitudine: tra 4 e 90m slm.
Porticcioli di pesca, dune di sabbia rossiccia, il profumo delle pinete e la vista
unica al mondo delle cicogne che nidificano sulle scogliere, fanno di questa tappa un vero balsamo per i sensi.
Sulle alte scogliere che si vedono in questa parte del cammino, esposte
costantemente ai venti salsi dell’oceano, nidificano più di 20 specie di uccelli! Tra
questi cormorani, taccole, gheppi, piccioni, cicogne, falchi e codirossi. Vale la
pena di soffermarsi ad ammirare questi uccelli in primavera, specialmente nella
zona di Cabo Sardão. Particolarmente interessanti i piccioni selvatici, capostipiti
della specie da cui derivano i piccioni di tutto il mondo.
Osservando attentamente questo tratto di costa, è facile leggere i cambiamenti climatici scritti sulle rocce. L’arenaria si è formata quando il livello del mare era
almeno 100m al di sotto di quello attuale e la spiaggia si trovava almeno 60 Km più ad Ovest. Insediamenti preistorici sono stati scoperti in questa zona, con
resti di animali tipici di climi freddi e molluschi, chiari segni di un passato più freddo e secco, ma è anche possibile trovare i segni di tempi in cui il clima era
più caldo e umido, più tropicale, rivelati dai toni rossicci della sabbia e dell’arenaria, provocati dall’accumulo di ferro ossidato. Lungo il tragitto verso
Azenha do Mar, un vero e proprio porto da pesca naturale, si passa per le spiagge di Alteirinhos, Carvalhal, Machados ed Amalia. Si gode una delle viste più
impressionanti dell’intera regione: la spiaggia di Odeceixe dall’alto della osservare da vicino la scogliera; notare come le rocce sedimentarie accumulatesi
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orizzontalmente attraverso le ere geologiche, si siano incurvate sotto una
spinta che le ha reso irriconoscibili al punto che quel che un tempo era
orizzontale ora è talvolta verticale. Si immagini che forza sia stata necessaria!
Più recente è invece la formazione di tubi di sabbia litificati che si vedono
occasionalmente lungo il sentiero (foto).
In questa tappa si trovano anche abbondanti segni della presenza di mammiferi,
specialmente carnivori, che vivono tra le dune. Difficilmente si possono avvistare
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gli animali, in quanto sono prevalentemente notturni e quindi durante il giorno
si rintanano per uscire e andare a caccia di notte. Però vedrete i segni della
loro presenza, deiezioni, impronte, tane e avanzi dei pasti. Tra questi
mammiferi carnivori si annoverano la mangusta egizia (chiamata localmente
escalabardo), la donnola, la faina (chiamata papalvo), il tasso, la genetta e la
lontra. I conigli selvatici scavano i loro cunicoli nella parti più solide delle dune.
Questi conigli sono i capostipiti di tutti i conigli del mondo e rivestono una
grande importanza in questa zona essendo la preda preferita della maggior
parte dei carnivori.
La tappa odierna corrisponde alla seconda parte della della terza tappa classica
più l’intera quarta tappa, Zambujeira do Mar Odeceixe. È previsto un servizio di
navetta per tornare a Cavaleiro/Cabo Sardão.
PENSAO LUAR R. da Várzea 28, 8670-320 Odeceixe, Portogallo
Sistemazione in camere da 2-4 letti (letti singoli o matrimoniali).
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QUINTO GIORNO, mercoledì 8
Quarta tappa: Odeceixe - Arrifana Distanza: 30 Km. Difficoltà: media. Tempo: 9 ore.
Dislivelli: +346/-292m. Altitudine: tra 0 e 121m slm.
Questa tappa attraversa l’area a ridosso della costa, coltivata a patate, mais,
arachidi e pomodori, inframmezzata da pinete e boschetti di eucalipto.
Vicino alle case dei villaggi, dette “montes”, si coltivano da secoli, sempre allo
stesso modo, gli orti ordinate secondo un metodo ben preciso che tiene conto
delle fasi lunari e dei solstizi. Molte famiglie si guadagnano da vivere
principalmente con la coltivazione della terra – frutta, ortaggi, latte, uova e carne
dei loro allevamenti.
Il sottosuolo della piattaforma costiera è così ricco di acqua che questa affiora
alla superficie nelle aree di depressione, dando luogo a paludi, chiamate “brejos”.
La vegetazione in queste aree è molto particolare in quanto non sono molte le
piante che riescono a sopravvivere in un terreno costantemente intriso d’acqua.
Per diversi animali i brejos sono l’habitat per nutrirsi, proteggersi e riprodursi.
Per esempio, la farfalla Euphydrias aurinia, protetta in Europa, è una delle specie
che dipendono da questo mosaico di aree paludose piene di rovi. Questi sono
l’habitat ideale anche per il rato-de-cabrera.
I brejos sono ottime zone di caccia per uccelli e pipistrelli, considerata
l’abbondanza di piccoli mammiferi ed insetti. Nei boschetti inframmezzati ai
terreni coltivati, abbondano piante aromatiche come ginepro, lavande,
rosmarino. Qui convivono pacificamente con l’uomo uccelli come pernici, quaglie,
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colombacci, cicogne, storni. Si sentono cantare gli usignoli tra le fronde in riva
ai fiumi.
Da in cima al leggendario castello di Aljezur, uno dei sette rappresentati nella
bandiera portoghese, contemplate le fertili pianure, dove si coltivano le
impareggiabili patate dolci di Aljezur. I ruscelli serpeggiano attraverso i campi
con magnifiche gallerie di pioppi, ontani, frassini, salici e tamerischi. L’uomo è
vissuto in armonia e nel rispetto di questa natura, che è fortemente segnata
dagli effetti delle stagioni. Come risultato, troviamo un paesaggio agricolo ricco
di diversità, specialmente per quanto riguarda piante, insetti, uccelli, anfibi e
mammiferi. Le farfalle gareggiano coi fiori variopinti che esplodono a primavera.
L’uscita dal villaggio vi permette di ammirare la valle del fiume Aljezur che si estende fino alla spiaggia di Amoreira e di immaginare come poteva essere
Aljezur nel XV secolo, quando tutta la valle era navigabile, formando l’unico
riparo sicuro della tormentata costa tra Vila Nova de Milfontes e Sagres. Qui
arrivavano navi da Lisbona, dalle Fiandre e dalla Castglia. Avvicinandovi alla costa, attraverserete la sierra con una predominanza di eucalipti, il cui
progressivo impianto, dovuto alla crescente domanda di carta, ha alterato il carattere delle foreste della regione. Le foreste di eucalipti riducono la
biodiversità sia in superficie che nel sottosuolo. Consumano grandi quantità di acqua, contribuiscono all’erosione del suolo ed assorbono i minerali nutritivi.
Quando il mare appare all’orizzonte, in un paesaggio battuto d aventi salmastri, dove predomina una vegetazione bassa, potete già prevedere il vostro arrivo
imminente all’incomparabile Baia di Arrifana.
FALESIAS ARRIFANA
Praia da Arrifana, Aljezur Sistemazione in camere doppie ed appartamenti da 4 posti letto (letti singoli o
matrimoniali)
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SESTO GIORNO, giovedì 9 Quinta tappa: Arrifana - Carrapateira Distanza: 24 Km. Difficoltà: impegnativa. Tempo: 7 ore. Dislivelli: +413/-500m. Altitudine: tra 13 e 162m slm.
Una tappa meravigliosa con la presenza simultanea di mare e colline, natura
intatta e la presenza unica dell’uomo. In pratica, una sintesi passo dopo passo
di quello che la Rota Vicentina ha da offrire: la potenza del mare che si riversa
sulle antiche falesie e sulle tranquille spiagge sabbiose, sottoboschi pieni di colori
e aromi, una biodiversità faunistica straordinaria, placide sugheraie, olivi
selvatici e querce, prati coltivati dall’uomo, animati di notte da tassi e cinghiali,
in primavera un’eruzione di fiori ed insetti variopinti, in autunno un’abbondanza
di funghi e piante commestibili, punti di osservazione contemplativa a livello del
mare, in cima alla scogliera, nell’intimità del bosco e in vetta a un colle. Vale la
pena di ammirare a lungo la spiaggia di Canal (foto sotto) e il villaggio di
Bordeira.
Il sottobosco che tappezza la maggior parte di questa tappa è ricco di cisto e
lentisco, i cui frutti solo una delizia per gli uccellini. Sulle spiagge rocciose,
battute incessantemente dal mare, è facile trovare sassi perfettamente
arrotondati dall’andirivieni costante delle onde e delle maree. Sono frammenti
della roccia scura delle falesie, spesso decorati in disegni geometrici di bianche
strisce di quarzo. Dirigendosi all’interno tra macchie di pini ed eucalipti nel
terreno argilloso, querce da sughero, corbezzoli e mandrie al pascolo, la
presenza di piccoli appezzamenti annuncia che il villaggio è vicino. Dopo il
villaggio di Bordeira, la vista sulla valle del fiume Bordeira e dell’estuario dove
confluisce nel fiume Carrapateira sottolinea ancora una volta la bellezza di
questa regione.
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HOSTEL DO MAR (dormitorio da 11 posti letto più 3 camere doppie con letti singoli o matrimoniali)
CARRAPATEIRA LODGE (3 camere doppie con letto matrimoniale ed una con letti
separati)
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SETTIMO GIORNO, venerdì 10 Sesta tappa: Vila do Bispo – Cabo de S. Vicente Distanza: 14 Km. Difficoltà: media. Tempo: 4 ore. Dislivelli: +96/-103m. Altitudine: tra 51 e 152m slm.
In questa tappa le altissime scogliere danno prospettive uniche. Ornitologi e bird-watchers sono attirati a Sagres dalla migrazione autunnale di uccelli rapaci
e marini di più di 300 specie diverse.
La vegetazione fa ancora da protagonista sul sentiero lungo la sommità della
scogliera. Si attraversa la Riserva biogenetica di Sagres, un santuario per i
botanici a causa delle rare piante di suolo gessoso e per le specie uniche al
mondo di cui si pensava che fossero estinte ma che sono ricomparse. La
boscaglia è dominata dalla ginestra, erica, cardo, Lithodora Lusitanica,
rosmarino, timo, violetta e giacinto. State per concludere la Rota Vicentina ma
prima passerete da un’area chiamata Vale Santo, che per secoli è stata parte del
percorso di pellegrinaggio dei devoti di San Vincenzo, che aveva come meta un
antico monastero che si trovava dove ora c’è il faro.
Trasferimento a Vila do Bispo al mattino. Al termine della tappa, trasferimento in pullman a Lisbona.
HUB LISBON PATIO HOSTEL R. Tomás Ribeiro 8, 1050-229 Lisboa, Portogallo
Sistemazione in stanze da 4-6-8 letti.
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OTTAVO GIORNO, sabato 11
Dopo la prima colazione, trasferimento all’aeroporto di Lisbona e rientro.
Possibilità, per chi lo desidera, di prolungare il soggiorno a Lisbona.