Post on 15-Mar-2016
description
transcript
Il coltivatore NUMERO 04 - LUGLIO/AGOstO 2011
A cura della Coldiretti di Reggio Emilia
Il co
ltiva
tore
Reg
gian
o - L
uglio
/Ago
sto
2011
- nu
mer
o 03
del
29/
07 /2
011
- Pos
te It
alia
ne S
pa -
Sped
izio
ne in
abb
. pos
tale
D.L
. 353
/200
3 (c
onv.
in L
. 27/
02/2
004
n. 4
6) a
rt. 1
com
ma
1 D
CB
BO fi
liale
RE
- Pub
bl. 4
5% -
Prez
zo €
1,0
0 - C
ontie
ne I.
P. e
I.R
.
3Il coltivatore
èÈ l’Italia del Buon senso quella che si è
ritrovata a Roma il 7 luglio. Insieme a
oltre 150 coltivatori siamo partiti da
Reggio Emilia in piena notte per unirci
ai 15 mila imprenditori provenienti da
tutta Italia. Per il terzo anno consecu-
tivo Coldiretti ha colorato di giallo il
Palalottomatica. Le aspettative erano
alte e sono state tutte soddisfatte. L’appuntamento di quest’anno è
stato particolarmente atteso. Dal palco, applaudito e salutato da mi-
gliaia di bandiere gialle e tricolore, il nostro presidente Sergio Marini,
ha parlato delle prospettive e delle criticità del settore e ha lanciato
l’ultimo progetto Coldiretti: la nascita della prima catena di vendita
diretta dei prodotti agricoli. La prima catena di vendita diretta or-
ganizzata degli agricoltori italiani “Le botteghe di Campagna Amica”
dove saranno offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle aziende
agricole e dalle loro cooperative. Il nostro progetto per una filiera
agricola tutta italiana si fonda su un’idea vincente per raggiungere la
competitività delle imprese agricole, ovvero sulla valorizzazione della
diversità, esclusività e unicità del nostro territorio e del nostro cibo
locale. Dobbiamo saper cogliere la profonda trasformazione che si è
verificata nelle campagne negli ultimi dieci anni e abbracciare le op-
portunità che i nuovi confini dell’attività agricola portano. Notevoli
le possibilità per dare valore alla nostra agricoltura e orami noi siamo
pronti ed operativi per concretizzarle. Siamo tutti consapevoli che
per la struttura Coldiretti questa assemblea nazionale è uno sforzo
organizzativo di rilievo e siamo ugualmente consapevoli che lo af-
frontiamo con la consapevolezza di avere la responsabilità del desti-
no dell’agricoltura italiana, delle agricolture locali ricche e feconde di
produzioni uniche e inimitabili, della qualità e salubrità del cibo del
nostro paese e di un milione e 600mila imprenditori che con questa
agricoltura vivono.
La strada è segnata: rafforzare il Made in Italy e sostenere la nuova
via dell’agricoltura, fatta di giovani, creatività, territorialità e qualità.
E come ha detto il presidente Marini: «facciamo emergere l’Italia del
buon senso. È giunto il momento di tirare fuori, ostentare il buon
senso. Noi che siamo capaci di seminare, seminiamolo e raccoglia-
molo».
Giovanni Pasquali
editoriale
L’Italia del Buon Senso
030406081011121314
Il Coltivatore ReggianoN° 04 - Luglio/Agosto 2011
Proprietario: Federazione Provinciale Coldiretti
Direttore responsabile: Giovanni Pasquali
Autorizzazione del Tribunale
Di Reggio Emilia n. 82 del 8.05.1954
Redazione e amministrazione:
via Nicolò Copernico 28/a -42124 Reggio Emilia
Redazione: Sabrina Campani
Pubblicità, impaginazione e stampa:
Kaiti expansion s.r.l.
via Caduti delle Reggiane 1/G, Reggio Emilia
tel. 0522.924196 - fax 0522.232317
info@kaiti.it - kaiti.it
Stampatore: Nuova Grafica scarl - 41012 Carpi (MO)
L’Italia del Buon Senso
L’agricoltura crea occupazione
Botteghe: prima catena degli agricoltori
Svelata l’eccellenza del maiale nostrano
Parmigiano Reggiano: produzione gestita
Ici fabbricati rurali: è legge
Quote latte: la fine?
Agriturismi e energiada fonte alternativa
Notizie flash
“orario estivo e Chiusura Gli uffici Coldiretti Reggio Emilia effettuano il seguente orario estivo:
dal 25 luglio al 9 settembrelunedì 8.30 - 13.00
da martedì a venerdì 8.30 - 13.30 dal 12 al 23 settembre
lunedì e giovedì 8.30 - 13.00 / 14.30 - 18.00martedì - mercoledì e venerdì 8.30 - 13.30
settimana chiusura uffici 8 - 15 agosto
4 Il coltivatore
L’L’agricoltura è l’unico settore in netta con-
trotendenza rispetto all’andamento generale
dell’economia. Lo ha annunciato il presidente
di Coldiretti Sergio Marini, durante l’assem-
blea nazionale “Coldiretti, quella straordinaria
Italia del Buon senso”, che si è svolta a Roma il
7 luglio. Sulla base di una analisi dei dati Istat
relativa al primo trimestre del 2011, infatti,
emerge per il settore agricolo un aumento del
valore aggiunto (+1,2 per cento), del numero
di dipendenti (+6 per cento) e del valore delle
esportazioni (+11 per cento), inoltre è l’unico
settore che non ha visto diminuire la presenza
di giovani imprenditori agricoli under 30 negli
ultimi quindici anni rimasta percentualmente
stabile a conferma di un buon ricambio.
“Il settore dimostra grande vitalità e ha con-
quistato primati nella qualità, tipicità e nella
salubrità – commenta Marini. Il Made in Italy
alimentare è una leva competitiva in Italia e
nel mondo e può offrire un grande contribu-
L’agricolturacrea occupazioneALL’ASSemBLeA NAzIoNALe CoLdIRettI I dAtI IN CoNtRoteNdeNzA: +6% LAvoRo e +11% exPoRt
to all’economia, all’occupazione e alla sicurez-
za alimentare dei cittadini. Un patrimonio del
Paese che – ha sottolineato Marini - va difeso
dalla concorrenza sleale che mette a rischio la
sopravvivenza del sistema agricolo nazionale, la
cui importanza è confermata dalle speculazioni
sul cibo che hanno generato le recenti tensioni
internazionali”.
Il prodotto più esportato è diventato l’ortofrut-
ta fresca che raggiunge gli 1,1 miliardi di euro
(+5 per cento) e sorpassa il vino diventando la
principale voce positiva della bilancia agroali-
mentare. Le performance migliori sono quelle
dei prodotti più legati al territorio come il Par-
primo piano
Il settore dimostra vitalita’ ma restano da risolvere
la crisi del settore suinicolo e dell’ortofrutta
Sergio Marini, presidente di Coldiretti
5Il coltivatore
migiano Reggiano le cui esportazioni crescono
del 37 per cento nel mondo. Il valore dell’ex-
port agroalimentare italiano nel 2010 è stato di
circa 27,7 miliardi di euro.
“La legge nazionale sull’obbligo di indicare in
etichetta la provenienza – commenta il diret-
tore della Coldiretti di Reggio Emilia Giovanni
Pasquali, a Roma con oltre 150 agricoltori –
deve essere definitivamente applicata dall’Ita-
lia su tutti gli alimenti. La legge, approvata dal
Parlamento all’unanimità all’inizio dell’anno,
si è dimostrata lungimirante come prova l’a-
dozione da parte del parlamento Europeo del
regolamento sulle informazioni alimentari ai
consumatori. All’Unione Europea però ci sono
voluti quasi sei anni prima di arrivare alle stes-
se conclusioni dell’Italia per la carne di pollo
a seguito dell’influenza aviaria. Non possiamo
attendere ancora anni per vedere etichetta-
te anche le carni e il latte utilizzati in alimenti
trasformati, come prosciutti, salami e formaggi
continuando a subire il furto di valore e di iden-
tità per le nostre produzioni”.
Era presente mezzo Governo all’assemblea e
Marini lancia un monito alla politica rappre-
sentata dai numerosi ministri ospiti. “Bisogna
recuperare il ruolo della politica – dice Marini
- nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza
farsi condizionare dall’economia e dalla finanza
che spinge verso un modello di sviluppo che
ha favorito le speculazione e nuove povertà.
Le criticità del mercato del cibo - ha sostenuto
Marini - a partire dalla volatilità che danneggia
imprese agricole e consumatori, è il prezzo che
paghiamo per aver invertito la gerarchia valo-
riale con la finanza sull’economia reale. Oggi nel
mondo la speculazione governa l’economia e la
politica non regolamenta il mercato. Il cibo e l’a-
gricoltura debbono essere riportati dalla politi-
ca al centro delle strategie di sviluppo del Paese”.
Particolarmente atteso l’intervento del ministro
dell’Economia Giulio Tremonti protagoniste in
quei giorni delle discussioni sulla Manovra. “Nel
2003 le speculazioni sul cibo ammontavano a 3
miliardi, oggi sono salite a 13 miliardi – ha spie-
gato il ministro alla platea – perché tutto si basa
sell’economia fittizia. C’è chi produce i frutti
della terra e chi produce i futures”.
Il futuro deve riaffermare il primato rispetto
all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica
di corto respiro.
Se il tema della manovra è pagare più o meno
tasse, avere più o meno incentivi, fare più o
meno tagli non c’è dubbio che - ha sostenuto
Marini - la risposta è scontata. Se invece traguar-
diamo il futuro e il tema diventa se accettiamo
che il nostro destino sia quello della Grecia op-
pure se accettiamo che i nostri figli debbano
andare in giro per il mondo a cercare lavoro e
vergognarsi di provenire da un Paese in cui i ge-
nitori ingordi li hanno caricati di debiti, allora
sono sicuro che il popolo italiano - ha conti-
nuato Marini - sarà disponibile a fare sacrifici.
Il punto è però un altro e riguarda la capacità
della Politica di proporre soluzioni eque che
non generano sospetti e soprattutto di avere
il coraggio di prendere provvedimenti che nel
breve periodo sono impopolari. La Politica - ha
concluso Marini - è disposta a fare questa scom-
messa?
primo piano
Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia
6 Il coltivatore
NNasce la prima catena di vendita diretta or-
ganizzata degli agricoltori italiani “Le bot-
teghe di Campagna Amica” dove saranno
offerti solo prodotti nazionali ottenuti dalle
aziende agricole e dalle loro cooperative. Lo
ha annunciato il presidente nazionale della
Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assem-
blea annuale, il 7 luglio, alla presenza dei cen-
tocinquanta coltivatori reggiani che si sono
uniti ai quindicimila agricoltori che hanno
gremito il Palalottomatica a Roma.
Le “Botteghe” sono un nuovo e moderno ca-
nale commerciale di vendita diretta dei pro-
dotti agroalimentari che si affianca alla Gran-
de distribuzione e ai negozi di prossimità e
che va ad integrare la rete già attiva di quasi
diecimila frantoi, cantine, malghe, cascine e
aziende agricole trasformate in punti ven-
dita e i quasi mille mercati degli agricoltori
di Campagna Amica già presenti su tutto il
territorio nazionale. Nei prossimi mesi si apri-
Botteghe: prima catena degli agricoltoriL’ASSemBLeA NAzIoNALe CoLdIRettI LANCIA IL PRogetto PeR vALoRIzzARe IL mAde IN ItALy
ranno centinaia di “Botteghe” con un unico
format in tutte le province italiane dove sarà
possibile acquistare una vasta gamma di pro-
dotti degli agricoltori esclusivamente con il
marchio Campagna Amica.
Le arance della Sicilia, per esempio, saranno in
“vendita diretta” nel cuore di Milano mentre il
Parmigiano Reggiano potrà essere acquistato
nel centro di Roma anche se non sarà presen-
te personalmente il produttore.
E così per i vini, l’olio, i salumi, le conserve, le
verdure e tutti gli altri prodotti dell’agricol-
tura che completeranno la gamma offerta in
ogni bottega. Il piano prevede la possibilità di
“esportare” le Botteghe anche all`estero.
“Un vantaggio per i produttori – spiega Mari-
no Zani, presidente della Coldiretti di Reggio
Emilia - che potranno finalmente decidere il
prezzo di vendita del proprio prodotto anche
al di fuori della propria azienda con la certez-
za del pagamento. I vantaggi sono evidenti
anche per i consumatori che in ogni bottega
di Campagna Amica potranno acquistare l’in-
tera gamma di prodotti garantiti al cento per
cento come italiani, con le intermediazioni
dal campo alla tavola ridotte al minimo”.
L’iniziativa si inserisce nel progetto più ampio
primo piano
Si chiama le “Botteghe di Campagna Amica”
e vendono solo prodotti italiani
7Il coltivatore
primo piano
della filiera agricola tutta italiana nel quale
rientrano anche le società di scopo già avvia-
te per cereali, olio, ortofrutta ed energia che
vedono tra i protagonisti anche i Consorzi
agrari.
“L`obiettivo – continua Zani - è di creare una
rete di vendita organizzata tarata sulle neces-
sità dei produttori agricoli e dei consumatori
che rimane in mano ai produttori stessi, in
cui sia venduto esclusivamente prodotto ita-
liano, in cui permangono i vantaggi della ven-
dita diretta senza che ci sia sempre presente il
produttore e in cui si possano godere anche
dei vantaggi del sistema a catena”.
In questo modo si riporta reddito agli agri-
coltori, contrastando l’insostenibile furto di
identità e di valore che subiscono i prodotti
nel passaggio dal campo alla tavola.
Come si articolerà l`architettura commercia-
le del sistema delle “Botteghe”? Su quattro
perni: 1. Campagna Amica, la fondazione che
dispone del marchio omonimo; 2. Consorzio
Produttori (società cooperativa agricola di
cui è socia Coldiretti), lo strumento per rea-
lizzare la “catena”; 3. L`imprenditore agricolo
che offre il proprio prodotto; 4. Il titolare del-
la “Bottega” che può essere un imprenditore
agricolo singolo o associato o una coopera-
tiva. L`agricoltore che vuole diventare forni-
tore del punto vendita si accredita presso la
Fondazione Campagna Amica, si associa al
Consorzio Produttori, entra nel portale web
dove avviene la gestione della domanda e
dell`offerta, il quadro è completato da un
meccanismo di controlli. La catena delle “Bot-
teghe di Campagna Amica” si basa su principi
fondamentali come quello di mettere il terri-
torio come protagonista, della responsabiliz-
zazione di tutti gli attori coinvolti, della mas-
sima trasparenza, massima flessibilità nella
gestione e massima concorrenza tra i fornitori
e tra i gestori.
“Chi può diventare
Gestore della
BotteGa?Un imprenditore agricolo singolo
o associato.Una società agricola
partecipata dal Consorzio.
Un soggetto non agricolo
8 Il coltivatore
LLa suinicoltura locale, in seria difficoltà a cau-
sa della concorrenza estera massiccia e sleale,
oramai al limite delle proprie forze, rischia di
scomparire dal territorio trascinandosi dietro
le carni di altissima qualità nutrizionale e i sa-
lumi apprezzati e imitati in tutto il mondo. La
Coldiretti di Reggio Emilia, unitamente a quel-
le di Parma e Modena, ha organizzato una
serata in compagnia del maiale nostrano per
svelarne i segreti e le qualità ancora poco note
ai consumatori. In mostra i FALSI SALUMI
NOSTRANI. Chi conosce la differenza tra la
carne di suino italiano e quella straniera? Chi
sa quanta carne italiana è presente nel salame
tipo felino? Chi è al corrente dell’origine del
prosciutto crudo che acquista? L’etichetta di
origine per la carne suina non è ancora obbli-
gatoria e dietro questa mancanza di chiarezza
ci sono ampi spazi per inganni, speculazioni,
concorrenze sleali, furti di valore e di identità
Svelata l’eccellenzadel maiale nostranoChIedeRe SuINo NoStRANo PeR mANgIARe SANo e dIfeNdeRe LA PRoduzIoNe ItALIANA
sino a truffe e frodi alimentari.
3 prosciutti venduti su 4 sono stranieri. E come
è possibile esserne informati?
Le frodi a tavola sono quelle più temute da sei
cittadini italiani su dieci (60 per cento) che le
considerano più gravi di quelle fiscali e degli
scandali finanziari, secondo l’indagine Coldi-
retti/Swg, poiché possono avere effetti sulla
salute.
“La credibilità conquistata da noi agricoltori
nel garantire la qualità delle produzioni è un
patrimonio da difendere con tenacia nei con-
fronti di quanti con inganni seppur legali e con
contraffazioni sfruttano la fiducia acquisita
con il nostro lavoro per fare affari”. È quanto af-
fermato Giovanni Pasquali, direttore Coldiretti
Reggio Emilia, nel presentare l’evento organiz-
zato per venerdì 1 luglio in piazza Prampolini a
Reggio Emilia.
“Insieme ai colleghi di Modena e Parma – con-
primo piano
9Il coltivatore
Mangia sano, mangia nostrano,
chiedi Suino Italiano
tinua Pasquali - abbiamo pensato ad una se-
rata di festa in cui presentare e svelare le vere
qualità del maiale nostrano a tutti i consuma-
tori che hanno voglia di essere protagonisti
della propria spesa, dei propri consumi e della
propria alimentazione senza subire quanto
viene proposto in modo indiscriminato da
pubblicità accattivanti e da scarsa trasparenza
delle informazioni”.
Senza la trasparenza dell’origine l’inganno
ha dilagato in questi anni danneggiando sia i
consumatori sia gli allevatori, che sempre più
spesso chiudono le loro imprese per mancan-
za di riconoscimento economico da parte del
mercato, come sta accadendo ai suinicoltori
che si trovano a far fronte a spese superiori
ai loro ricavi e da sempre producono nel se-
gno della qualità e della sicurezza. Il rischio di
estinzione del maiale locale e con esso i pro-
dotti tradizionali di qualità che ne derivano è
reale.
La suinicoltura reggiana continua nella sua
lenta e costante retrocessione. Oggi si attesta
sui 321.000 capi allevati in provincia contro gli
oltre 500.000 di 5 anni fa e gli 800.000 di 15
anni fa.
La suinicoltura reggiana dunque si è dimez-
zata negli ultimi 15 anni ed oggi sugli scaffali
dei negozi ben due prosciutti su tre proven-
gono da maiali allevati in Olanda, Danimarca,
Francia, Germania e Spagna, senza che questo
venga chiaramente indicato in etichetta, anzi,
l’uso di indicazioni fuorvianti come “di Mon-
tagna” o “Scelto” spesso ingannano il consu-
matore sulla reale origine di ciò che mangia.
L’Italia produce soltanto il 60% del consumo
interno di carne suina, del 40% di carne im-
porta non si è certi della provenienza, all’inter-
no della medesima struttura si macellano e si
lavorano sia capi nazionali sia esteri e si stagio-
nano cosce DOP e cosce estere. Il messaggio
di Coldiretti è chiaro. Chiedete suino italiano
perché è alimentato in modo equilibrato as-
sicurando una ridotta quantità di colesterolo
e una composizione di grassi perfettamente
in linea con le esigenze nutrizionale dell’uo-
mo moderno, è nutrito con alimenti vegetali
di alta qualità come il mais, l’orzo, la crusca, la
soia che garantiscono alle sue carni alta digeri-
bilità e un elevato apporto proteico, è sotto-
posto ad attenti controlli igienico sanitari in
ogni fase del processo produttivo ed di origine
certa, agricola e italiana.
Le Coldiretti di Reggio Emilia, Modena e Parma
hanno dato appuntamento a tutti gli appas-
sionati di maiale il 1 luglio in piazza Prampoli-
ni a Reggio Emilia per apprezzarlo e conoscerlo
ancora di più!
Al centro dell’iniziativa il dibattito “Mangia
sano, mangia nostrano, chiedi suino Italiano”,
cui sono intervenuti il responsabile sicurezza
alimentare di Coldiretti Nazionale, “Rolando
Manfredini, il presidente dell’Unione Naziona-
le Produttori suinicoli, Silvano Menozzi, il cuo-
co del consorzio “Gustare”, Gianni Brancatelli
e i presidenti e direttori di Coldiretti Modena,
Parma e Reggio Emilia. La serata è proseguita
con degustazioni fino a tarda sera con l’accom-
pagnamento musicale del gruppo rock Buried
dogs.
primo piano
Economico
L’Parmigiano Reggiano: produzione gestitaPIù tuteLe, RegoLAzIoNe deLL’offeRtA, tRASPAReNzA NeI CoNtRAttI e PIANI PRoduttIvI PeR LA NoStRA doP
10 Il coltivatore
L’assemblea del Consorzio del Parmigiano
Reggiano del dicembre 2010 ha deliberato
di proporre la proroga del piano produttivo
nella prospettiva di evoluzione legislativa co-
munitaria e il ministero delle politiche agricole
e forestali ha comunicato la conformità della
proposta di prolungamento del piano produt-
tivo per le annualità 2011-2012-2013.
È di questi giorni inoltre l’approvazione, in
sede di Commissione Agricoltura del Parla-
mento Europeo, del “Pacchetto qualità” relati-
vo ai prodotti agricoli. “È un primo importante
passo – commenta la decisione Marino Zani,
presidente di Coldiretti Reggio Emilia - verso
la regolamentazione dei volumi produttivi per
equilibrare domanda e offerta e garantire così
una azione di tutela del prodotto e del reddito
dei produttori”.
Un atto significativo in materia di regolamen-
tazione e di tutela che impegna gli Stati mem-
bri della UE a monitorare e a far rispettare
nei propri territori le denominazioni protette
provenienti da altri Paesi e di definire regole
che permettano di armonizzare la produzione
con la domanda, nel senso dell’attività con i
piani produttivi. Ora il comparto può contare
sulla proroga del Piano Produttivo sino alla fine
del 2013.
Il Piano Produttivo per il 2011 prevede per ogni
singolo caseificio, un aumento di produzione
pari allo 0,8% calcolato sulla effettiva produ-
zione dell’annata precedente, e così per gli anni
successivi.
La produzione di tutti i caseifici darà luogo
alla produzione comprensoriale. La quantità
di produzione di competenza di ogni caseificio
sarà imputata ad ogni conferente in relazione
alla sua produzione. Al termine di ogni anno si
procederà al conteggio della capacità produt-
tiva del caseificio che, nel caso in cui dovesse
superare la quantità di competenza, superiore
allo 0,5%, sarà assoggettato al contributo ag-
giuntivo. Nel caso in cui la produzione com-
prensoriale sia inferiore al tetto massimo di
riferimento, che per il 2011 sarà la produzione
2010, (pari a 3.018.260 forme), +0,8%, non sarà
invece applicato nessun prelievo aggiuntivo
alle singole latterie anche se avessero superato
la loro quota di riferimento. Nel caso in cui il
caseificio abbia ottenuto per le maggiori forme
prodotte la marchiatura Extra/Export il contri-
buto aggiuntivo sarà ridotto del 50%.
SuperAmeNto produzioNe
coNtributo AggiuNtivo euro/formA
AtteNuAzioNe extrA/export
da 0,0% a 0,5% 0 0
da 0,51% a 1% 5 0
da 1,01% a 2% 10 5
da 2,01% a 3% 20 10
da 3,01% a 4% 30 15
da 4,01% a 5% 40 20
oltre 5% 50 25
Carlo Fornili
11Il coltivatore
CIci fabbricati rurali: è leggeSoddISfAzIoNe dI CoLdIRettI. fINISCe uN toRmeNtoNe
Con 162 voti favorevoli 134 contrari ed 1 aste-
nuto il 7 luglio e’ passato anche al Senato il
Dl Sviluppo nel quale e’ contenuta la norma
interpretativa autentica dell’ici sui fabbricati
rurali. Ora e’ legge dello Stato. N.106 del 2011
entrata in vigore con la pubblicazione in Gaz-
zetta Ufficiale il 12 luglio 2011. Finalmente
dopo anni si chiude una vicenda che ha visto
contrapporre il mondo agricolo con i Comu-
ni che pretendevano l’applicazione dell’ici sui
fabbricati non accatastati A6 e D10. Cioe’ la
stragrande maggioranza. Finalmente dopo
anni si chiudono gli innumerevoli contenzio-
si in Commissione Tributaria che ci han visto
produrre ricorsi, memorie, osservazioni e pub-
bliche udienze per tantissime aziende.
Nel merito del disposto, viene confermato il
principio , nostro da sempre, che i fabbricati
rurali sia abitativi che strumentali non siano
imponibili ai fini ici; ovviamente tali fabbricati
devono possedere i requisiti oggettivi e sog-
gettivi previsti dalla legge e cioe’ utilizzati da
coltivatori diretti per una attività agricola per
gli ultimi 5 anni.
A dimostrazione di questi requisiti e’ neces-
sario predisporre una specifica e complessa
autocertificazione da presentare all’Agenzia
del Territorio entro il 30 settembre 2011 le cui
modalità operative saranno contenute in un
decreto del Ministero dell’economia che do-
vrebbe uscire a giorni.
Nella sostanza la norma dispone che:
1.Vada presentata all’Agenzia del Territorio
entro il 30 settembre 2011 una richiesta di
variazione catastale con allegata una autocer-
tificazione attestante il possesso dei requisiti
di ruralità in via continuativa per 5 anni ante-
cedenti.
2.Entro il 20 Novembre 2011 l’agenzia del terri-
torio verifichi la correttezza delle certificazioni
ed in assenza per un anno la variazione venga
provvisoriamente assegnata.
3.In caso di successiva verifica negativa restino
dovute imposte ed interessi con sanzioni rad-
doppiate.
La norma non chiarisce le modalità operative
(speriamo contenute nel Decreto che uscirà
prossimamente) di chiusura delle liti nei con-
fronti di quei comuni che hanno accertato e
contro i quali si e’ aperto un contenzioso, pur
essendo ovvio che essendo il requisito retro-
attivo di 5 anni, anche in questo caso, cessa
la materia del contendere in via interpretativa
definitiva.
Fiscale
12 Il coltivatore
SQuote latte: la fine?BAStA RINvII oPPuRe SI ReStItuISCANo I SoLdI
Si continua a parlare di quote latte anche in
fase di approvazione della manovra finan-
ziaria e il presidente nazionale di Coldiretti
durante l’assemblea nazionale chiede al Go-
verno più coraggio per sciogliere definitiva-
mente il nodo delle quote latte. E il presente
ministro Tremonti prudentemente non ri-
sponde spostando l’attenzione sul proble-
ma del bilancio.
“In caso di nuovi rinvii – ha detto Marini
– si restituiscano i soldi agli allevatori che
onestamente hanno rispettato le regole e
si sono indebitati per pagare le multe o ac-
quistare quote”. La politica deve assicurare
soluzioni eque che non generino sospetti.
Basta dunque con le polemiche sui conti
e attenzione ai problemi della zootecnia
da latte che sono ben altri, come la difesa
del prezzo del latte alla stalla e dei prodotti
Made in Italy gravemente minacciati dalle
importazioni di latte e formaggi “spacciati”
come Made in Italy. Intano per trovare un
po’ di chiarezza la Commissione europea,
su specifico quesito posto dal ministero, ha
precisato che la sospensione del pagamento
della sesta rata del programma di rateiz-
zazione del prelievo supplementare non è
compatibile con il diritto comunitario e con
gli impegni assunti dal governo italiano. La
decisione ha trovato la piena soddisfazione
e condivisione di Coldiretti che ha sempre
lavorato per la legalità e la trasparenza ed è
ora che chi non ha rispettato la legge paghi.
Per tranquillizzare i produttori comunque
certo è che anche per la campagna 2010-
2011, così come per quella precedente, la
produzione italiana di latte è rimasta al di
sotto della quota assegnata dalla Ue al no-
stro paese e di conseguenza i produttori ita-
liani non dovranno pagare alcuna multa.
La produzione è risultata di 10.612.314 ton-
nellate, ben al di sotto della quota nazionale
pari a 10.878.793 tonnellate.
«La situazione sicuramente positiva per la
nostra economia zootecnica e per l’intero
paese – commenta il presidente della Col-
diretti Reggio Emilia Marino Zani – è frutto
dell’impegno investito in tutti questi anni
per portare ordine alla materia quote latte.
L’aumento della quota nazionale, voluto da
Coldiretti, ha dato una garanzia di regolarità
a tutto il comparto lattiero caseario».
Economico
Fausto Castagnetti
Opportunita’
13Il coltivatore
IAgriturismi e energiada fonte alternativaASSe 4: AL vIA gLI AIutI PeR LA ComuNItà moNtANe. domANde 28 SettemBRe 2011
Il GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano
ha pubblicato il 2° bando del Piano Regionale
di Sviluppo Rurale riguardante la multifunzio-
nalità delle aziende agricole. Gli imprenditori
agricoli dell’Appennino Reggiano e Modene-
se possono presentare domanda di aiuto su
due azioni della Misura 413, la quale ha come
obiettivo la multifunzionalità dell’azienda agri-
cola incentivando la creazione di reddito non
strettamente agricolo attraverso il finanzia-
mento di progetti che riguardino l’ospitalità
turistica, l’attività didattica e la produzione di
energia da fonti rinnovabili. L’aiuto previsto è
in forma di contributo in conto capitale e le
domande andranno presentate entro il 28 set-
tembre 2011. I beneficiari sono gli imprenditori
agricoli provvisti di adeguata formazione pro-
fessionale con priorità, per quanto riguarda la
nostra provincia, per gli interventi nei comuni
di Villa Minozzo, Ligonchio, Busana, Collagna,
Ramiseto, Vetto, Toano, Carpineti e Castelnuo-
vo ne’ Monti in parte.
Agriturismo
Gli incentivi riguardano investimenti relativi
alle attività agrituristiche oppure di fattoria
didattica. Non sono ammessi progetti che
comportano una spesa inferiore a 30.000,00
euro (15.000,00 euro per le fattorie didattiche)
e l’aiuto concesso non può essere superiore a
200.000,00 euro. La percentuale di aiuto sulla
spesa ammissibile è del 45%.
Impianti per energia da fonti alternative
Gli aiuti riguardano investimenti per la realiz-
zazione di impianti per la produzione, utilizza-
zione e vendita di energia e/o calore di potenza
massima di 1 MW, a condizione che si dimostri
che la prevalenza dell’energia prodotta verrà
venduta. La percentuale di aiuto sulla spesa
ammissibile è pari al 50%. Per quanto riguarda il
fotovoltaico, la cumulabilità tra la tariffa incen-
tivante del 4° conto energia e i contributi previ-
sti dal Bando Agro-energie del GAL è possibile
per impianti di potenza non superiore ai 20KW
posizionati su edifici (no serre, no tettoie e a ter-
ra) ed è inoltre prevista anche per gli “impianti
innovativi”. In ogni caso, la percentuale di aiuto
massima ammissibile per il fotovoltaico è ridot-
ta al 30%.
Giuseppe Simonazzi
notizie Flash
14 Il coltivatore
AServizi aLLa perSona Denuncia di Infortunio agricoloAl verificarsi di infortunio sul lavoro il tito-
lare dell’azienda agricola, in caso di coltiva-
tore diretto, o il datore di lavoro, in caso di
operaio agricolo, deve presentarsi entro 48
ore presso gli uffici del Patronato EPACA,
con il certificato rilasciato dal medico o dal
pronto soccorso, per effettuare la denuncia
all’INAIL e all’autorità di Pubblica Sicurezza.
In caso di omessa o ritardata presentazione
della denuncia di infortunio le nuove san-
zioni prevedono da 1.290 a 7.745 euro più
la mancata corresponsione dell’indennità
giornaliera per tutto il tempo antecedente
la denuncia.
Gli uffici del Patronato Epaca sono a disposi-
zione dal 25 luglio al 9 settembre, dal lunedì
al venerdì dalle 8.30 alle 13.00.
Chiusura uffici: 8-15 agosto
SScadenze deLL’uva Dichiarazione di giacenza vini e mostiSono tenuti a presentare la dichiarazione di
giacenza vini e mosti i produttori e i com-
mercianti non rivenditori al minuto. Tali
soggetti devono dichiarare i quantitativi di
uve, di mosto di uve concentrato, di mosto
di uve concentrato rettificato e di vino da
essi detenuti al 31 di Luglio 2011, che pro-
vengano sia dal raccolto della campagna in
corso sia da raccolti precedenti.
Tale dichiarazione deve essere presentata ad
AGEA a partire dal 1 Agosto e non oltre il 10
settembre 2011.