Post on 03-May-2015
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Il Trecento e la crisi della Scolastica
Il Trecento e la crisi della Scolastica
Il quadro cronologico
Il dibattito sull’aristotelismo
l’averroismo è diffuso soprattutto nella Facoltà delle Arti, dove si tende ad
affermare l’autonomia della ricerca filosofica
Alla fine del XIII secolo la Chiesa cerca di contrastare le forme di aristotelismo radicale
Alla fine del XIII secolo la Chiesa cerca di contrastare le forme di aristotelismo radicale
in particolare viene respinto l’averroismo: nel 1270 e nel 1277 a Parigi vengono condannate le tesi
filosofiche più vicine a questa dottrina, tra le quali quelle:
• sull’unicità dell’intelletto
• sull’eternità del mondo
Duns Scoto: filosofia e teologia
Durante il XIV secolo viene progressivamente abbandonata l’idea di un sistema filosofico-teologico unitario come quello aristotelico-tomista
Durante il XIV secolo viene progressivamente abbandonata l’idea di un sistema filosofico-teologico unitario come quello aristotelico-tomista
Giovanni Duns Scoto, nato in Scozia, insegna a Oxford e Parigi
tentando una conciliazione tra aristotelismo e agostinismo, Scoto
distingue filosofia e teologia
la FILOSOFIA opera nel campo
della ragione naturale
la TEOLOGIA si basa sulla fede
e ha un fine pratico perché indirizza l’uomo
verso la salvezza
Duns Scoto: l’essere
La filosofia di Scoto si differenzia dal tomismo anche rispetto alla concezione dell’essere
La filosofia di Scoto si differenzia dal tomismo anche rispetto alla concezione dell’essere
l’ente per Scoto è il concetto più indeterminato e generico, poiché può
abbracciare tutta la realtà
in questo senso la predicazione dell’essere non è analoga, cioè basata su un rapporto di somiglianza (come per Tommaso d’Aquino), ma univoca, cioè
relativa ad un unico significato
il concetto di ente è quindi comune a tutto ciò che esiste
Duns Scoto: la libertà divina
Il concetto univoco di ente, attribuibile indistintamente a tutto ciò che è, racchiude anche Dio
Il concetto univoco di ente, attribuibile indistintamente a tutto ciò che è, racchiude anche Dio
ma, mentre l’esistenza di Dio è dimostrabile razionalmente, la sua
essenza, e con essa la sua onnipotenza, sfuggono a ogni
determinazione umana
la volontà divina opera come causa assolutamente libera
per questo è possibile la teologia in quanto discorso razionale su Dio
Duns Scoto: l’individualità dell’ente
L’esistenza delle singole creature è dovuta alla decisione libera di Dio
L’esistenza delle singole creature è dovuta alla decisione libera di Dio
nella realtà esistono solo le cose
individuali volute da Dio
il concetto universale esiste solo
nell’intelletto
si determina così un primato dell’individuale sull’universale
Duns Scoto: la “questità”
Qual è allora il fondamento che consente di predicare correttamente l’universale rispetto alla cosa individuale?
Qual è allora il fondamento che consente di predicare correttamente l’universale rispetto alla cosa individuale?
la sostanza costituisce la natura comune a
determinati enti ed è dunque ciò che consente la
predicazione dell’universale
la sostanza comune si concretizza in ogni ente attraverso la “questità”,
l’elemento individualizzante che rende ogni ente “questo”
ente
Duns Scoto: la gnoseologia
Dall’ontologia che privilegia l’individualità discende anche la teoria della conoscenza
Dall’ontologia che privilegia l’individualità discende anche la teoria della conoscenza
contrariamente al modello aristotelico, la conoscenza non è necessariamente legata all’astrazione dell’universale
Guglielmo di Ockham: una vita movimentata
Il francescano Guglielmo di Ockham rappresenta pienamente lo spirito e i fermenti del suo tempo
Il francescano Guglielmo di Ockham rappresenta pienamente lo spirito e i fermenti del suo tempo
nel 1328 deve fuggire da Avignone, sede papale, perché
appoggia i francescani spirituali nella controversia con il papato
nel 1326 alcune sue tesi ritenute eretiche vengono condannate
dalla Chiesa
Guglielmo di Ockham: la logica
Le innovazioni che Guglielmo apporta alla riflessione filosofica si fondano sulla sua logica
Le innovazioni che Guglielmo apporta alla riflessione filosofica si fondano sulla sua logica
la riflessione di Ockham parte dai termini, considerati come segni
delle cose
i concetti, espressioni mentali dei termini, sono segni naturali delle
cose: si riferiscono intenzionalmente a esse, cioè
rimandano direttamente alle cose
i concetti universali sono dei segni che si predicano di più cose
particolari ma che esistono solo nella mente e non hanno nessun
riferimento nella realtà
Guglielmo di Ockham: il “rasoio”
Secondo Ockham per spiegare la nostra modalità conoscitiva non c’è bisogno di supporre l’esistenza reale dei concetti universali
Secondo Ockham per spiegare la nostra modalità conoscitiva non c’è bisogno di supporre l’esistenza reale dei concetti universali
l’esistenza dell’ente individuale non ha bisogno di essere giustificata attraverso forme o essenze universali
non si devono introdurre nelle spiegazioni più entità di quante siano effettivamente necessarie
questo principio è noto comeRASOIO DI OCKHAM
Guglielmo di Ockham: la teoria della supposizione
I termini assumono il loro significato all’interno delle proposizioniI termini assumono il loro significato all’interno delle proposizioni
per spiegare la funzione dei termini nelle proposizioni Guglielmo introduce la teoria della supposizione
supposizione materiale =
il termine sta al posto di un altro termine: “Uomo” è un termine di 4 lettere
supposizione personale=
il termine sta per la cosa significata: “Giuseppe sta
leggendo”
supposizione semplice = il termine è utilizzato
come concetto: “L’uomo è una specie animale”
Guglielmo di Ockham: la teoria della conoscenza
Anche la teoria della conoscenza di Ockham si fonda sulla sua “ontologia del singolare”
Anche la teoria della conoscenza di Ockham si fonda sulla sua “ontologia del singolare”
la conoscenza intuitiva coglie direttamente l’esistenza dell’oggetto
sensibile attraverso l’esperienza e ha per oggetto gli individuali
riguardo a Dio, non è possibile alcuna conoscenza intuitiva, quindi Dio non appartiene al campo d’indagine della filosofia
come Scoto, anche Ockham
distingue due tipi di conoscenza
la conoscenza astrattiva prescinde dalle caratteristiche attuali dell’oggetto e
deve fondarsi su quella intuitiva
Guglielmo di Ockham: la teoria politica
ognuno dei due poteri è autonomo nella propria sfera di influenza
la Chiesa è costituita dai singoli fedeli raccolti in comunità
l’Imperatore esercita il potere civile e
amministra la giustizia
Il riconoscimento del valore dell’individuo e la separazione tra fede e razionalità conducono Ockam ad affermazioni innovative anche in campo
politico
Il riconoscimento del valore dell’individuo e la separazione tra fede e razionalità conducono Ockam ad affermazioni innovative anche in campo
politico
il potere del Papa non va inteso come
dominio, ma come servizio
Verso la fine del Medioevo
Con le teorie di Ockham viene aperta la strada ad alcuni aspetti tipici della modernità
Con le teorie di Ockham viene aperta la strada ad alcuni aspetti tipici della modernità
si affermano differenti
interpretazioni dell’aristotelismo
rispetto a quelle della Scolastica
tomista
l’attenzione all’esperienza evolverà
verso una scienza sperimentale e slegata
dalla teologia
l’attenzione alla logica e al linguaggio ridefinisce
il concetto di verità
la riflessione politica pone l’attenzione sul
potere e sulla sua laicità