Post on 16-Feb-2019
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L’ AFRICA
Tropico del
cancro
Equatore
Tropico del capricorno
L’africa è attraversata dall’equatore ed quasi tutta compresa nella fascia tropicale.
Con la costruzione, nel secolo scorso, del Canale di Suez, è diventata una gigantesca
isola bagnata a Nord dal Mar Mediterraneo, a Ovest dall’Oceano Atlantico, a Est
dall’Oceano Indiano e dal Mar Rosso.
Posizione geografica
Canale di Suez
Il Canale di Suez è un canale artificiale
navigabile situato in Egitto, ad ovest
della penisola del Sinai, tra Porto Said
sul Mar Mediterraneo e Suez sul Mar
Rosso. Il canale consiste di due tratte, a
nord e a sud del Grande Lago Amaro.
Il canale permette la navigazione
dall'Europa all'Asia, senza la necessità di
circumnavigare l'Africa , come si era fatto fino
all'apertura del canale, avvenuta il 17
novembre 1869.
Grande Lago Amaro
Porto Said
Suez
Dimensioni
dell’Africa
L’ Africa si estende su una
superficie di circa 30 milioni di
kmq, pari a 100 volte quella
dell’Italia.
L’ Africa storicamente è stata sfruttata e
depredata dagli Europei.
Esempi di sfruttamento europeo dell’Africa:
• la tratta atlantica • il colonialismo
L'espressione “tratta atlantica” si
riferisce al commercio di schiavi di
origine africana attraverso l'Oceano
Atlantico fra il XVI e il XIX secolo.
L’immagine mostra la “sistemazione degli schiavi in una nave negriera che
operava lungo la tratta atlantica: tutto lo spazio è minuziosamente sfruttato per
consentire il massimo guadagno possibile. Le condizioni igienico sanitarie
erano naturalmente spaventose e molti prigionieri morivano durante la lunga
traversata.
L’intera cubatura della nave veniva
sfruttata.
Le rotte della tratta
atlantica
Osserva i confini degli stati nordafricani, sono prevalentemente dritti, non seguono, come ad es. in Europa, l’andamento del territorio e i confini naturali. Ciò è possibile perché in Africa del nord i confini sono stati decisi a tavolino e
disegnati con matita e righello dalle potenze coloniali. Probabilmente, questa scelta è stata favorita della conformazione del territorio, occupato principalmente da foresta e deserto, per cui non esiste alcun bisogno di rispettare confini naturali.
Osserva i confini degli stati nordafricani, sono prevalentemente dritti, non seguono, come ad es. in Europa, l’andamento del territorio e i confini naturali. Ciò è possibile perché in Africa del nord i confini sono stati decisi a tavolino e
disegnati con matita e righello dalle potenze coloniali. Probabilmente, questa scelta è stata favorita della conformazione del territorio, occupato principalmente da foresta e deserto, per cui non esiste alcun bisogno di rispettare confini naturali.
Il colonialismo europeo in Africa
La colonizzazione dell'Africa da parte delle nazioni europee raggiunse il proprio apice a partire dalla seconda metà del XIX secolo, periodo in cui si ebbe una vera e propria spartizione dell'Africa da parte soprattutto di Francia e Gran Bretagna e, in misura minore, di Germania, Portogallo, Italia, Belgio e Spagna.
Con la scusa della “missione civilizzatrice" nei confronti soprattutto dei popoli relativamente arretrati dell'Africa subsahariana, le potenze coloniali europee si dedicarono allo sfruttamento delle risorse naturali del continente.
Clima e ambienti naturali
In Africa ci sono quattro ambienti naturali
prevalenti, perché ci sono quattro tipi di
clima.
Dove il clima è equatoriale (vicino alla linea dell’Equatore, che
taglia a metà l’Africa) fa sempre molto caldo e piove molto. Qui c’è
la foresta equatoriale: è molto fitta e gli alberi non perdono mai
le foglie.
Dove c’è il clima arido, vicino al Tropico del Cancro e al Tropico
del Capricorno, non piove mai. Qui c’è l’ambiente del deserto,
con sabbia, pietre e rocce e una forte escursione termica
(marcata differenza di temperatura fra il dì, molto caldo, e la notte,
fresca o addirittura fredda).
Dove c’è il clima mediterraneo, in piccole zone a nord e a sud
dell’Africa, ci sono piogge in inverno ed estati calde. Qui c’è la
foresta mediterranea, con piante che hanno piccole foglie dure e
che hanno bisogno di poca acqua d’estate.
Dove c’è il clima tropicale durante l’anno ci sono due sole
stagioni: una di piogge e una secca. Qui c’è l’ambiente della
savana, con pochi alberi. Quando piove, nella savana cresce
molta erba, ma quando non piove per molti mesi diventa quasi un
deserto.
La savana è una
formazione vegetale
tipica delle regioni
tropicali, caratterizzata
da praterie disseminate
di cespugli e di radi alberi
di varie dimensioni.
Le foreste pluviali tropicali si
localizzano nella fascia
equatoriale. Rappresentano il
bioma terrestre con la massima
biodiversità, dato che ospitano da
sole circa una metà delle specie
viventi animali e vegetali terrestri
La più grande farmacia del pianeta: circa un quarto dei
principi attivi impiegati in medicina deriva da vegetali che
vivono nella foresta tropicale.
Quadro fisico:
Africa
settentrionale
La zona settentrionale è occupata dal deserto
del Sahara, che è il più grande del
mondo. Al centro di questa zona ci sono
due massicci montuosi: l’Hoggar e il
Tibesti, e a nord c’è la catena montuosa
dell’Atlante. Il fiume più importante è
il Nilo, che sfocia a nord, nel Mar
Mediterraneo. Il Nilo all’inizio del suo corso si dirama in Nilo Bianco e
Nilo azzurro.
La zona centrale, a sud del Sahara, parte dalla zona vicina al Golfo di
Guinea earriva fino al Bacino del Congo e agli Altipiani
Orientali. Negli Altipiani Orientali ci sono
montagne molto alte: il Kilimangiaro (alto 5895
metri) e il MonteKenya (alto 5200 metri), che sono anche le cime più alte dell’Africa. I due
fiumipiù importanti sono il Niger, che sfocia nel Golfo di Guinea, e il
Congo, che sfocia nell’Oceano Atlantico.
Quadro Fisico:
Africa centrale
la zona meridionale è caratterizzata dall’
Altopiano Meridionale, dal Deserto del Kalahari,dai Monti dei Draghi (che
sono alti fino a 3500 metri) e dalla Pianura del
Mozambico.Il fiume più importante è lo
Zambesi, che sfocia nel Canale del Mozambico,di fronte al Madagascar.
Quadro Fisico:
Africa meridionale
Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò
35 milioni di anni fa, e dalla separazione dell'Africa dell'est dal resto dell'Africa,
processo iniziato da 15 milioni di anni. Qui sono stati ritrovati i resti fossili di un
antichissimo ominide primitivo, cui fu dato il nome di Lucy.
Guarda il documentario su Youtube
https://www.youtube.com/watch?v=Djs6QSr
rlpU
La più grande “cicatrice”
della crosta terrestre
La Rift Valley è una vasta formazione che
si estende per circa 6000 km in direzione
nord-sud della circonferenza terrestre, dal
nord della Siria (sud-ovest dell'Asia) al
centro del Mozambico (est dell'Africa).
La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km
e in profondità da qualche centinaio a
parecchie migliaia di metri.
La maggior parte della popolazione africana vive ancora in campagna, in villaggi nei
quali l’unico lavoro per gli abitanti è quello di coltivare la terra e di allevare qualche
animale.
In Africa ci sono poche grandi città, perché ci sono poche industrie, e anche il
commercio e i servizi non danno lavoro a molte persone. Però le città africane
diventano sempre più grandi, perché arrivano molte persone dalle campagne più
povere.
Oggi la città più grande è Il Cairo, in Egitto, che ha circa 10 milioni di abitanti; poi viene
Kinshasa, la capitale del Congo, che ha 5 milioni di abitanti. In molte città africane,
comunque, la gente vive male, perché c’è poco lavoro, mancano scuole e ospedali, le
case non bastano per tutti, e spesso si deve vivere senza luce, acqua e fognature.
Lagos, Nigeria.
16 milioni di abitanti
Il Cairo, Egitto.
10 milioni di abitanti
Kinshasa, Congo.
5 milioni di abitanti
Addis Abeba, Etiopia.
2 milioni di abitanti
La periferia di Addis Abeba
Ogni 15 secondi in Africa muore un
bambino per il mancato accesso
all'acqua potabile
L’Africa è un continente assetato,
devastato dalla siccità e dalla scarsità
di pozzi.
Le religioni
Prima dell’arrivo dei missionari, oltre ai culti
tribali (animismo o feticismo), ancora oggi
assai diffusi, si praticava già l’islamismo
(Africa Bianca e regioni raggiunte dai
mercanti arabi e oggi di nuovo in forte
crescita). Nel IV secolo d.C. in Etiopia si era
radicato anche il cristianesimo, che oggi,
grazie ai missionari è la religione più diffusa,
estendendosi anche a molte zone dell’Africa
Centro-Meridionale.
Bassi indici di sviluppo umano e arretratezza economica
L’economia africana resta afflitta da una grave e diffusa arretratezza.
Alla miseria si associano una ridotta speranza di vita, che proprio in Africa raggiunge i valori più bassi e un elevato tasso di analfabetismo.
In molti paesi dall’Africa il modello commerciale è rimasto a lungo quello del periodo coloniale: si esportano materie prime e prodotti agricoli
a basso costo in cambio di manufatti industriali e prodotti petroliferi pagati a caro
prezzo.
La drammatica situazione dell’ISU in
Africa
Blu scuro = ISU alto
Gradazioni più chiare = ISU BASSO
http://www.repubblica.it/onlin
e/dossier/guerre/guerre2/guerr
e2.html
Un continente di guerre
dimenticate
Per approfondire le cause delle
guerre africane, naviga il dossier
di Repubblica sulle guerre
dimenticate nel mondo
Un continente devastato anche dalle malattie
In Africa sono drammaticamente diffuse le malattie
Da carenza alimentare, dovute a insufficienza di cibo, sia come quantità che come qualità.
Infettive, dovute all’azione di batteri e virus patogeni. Le principale sono: AIDS, colera, difterite, ebola, epatite, morbillo, pertosse, peste, TBC, tetano, polmonite, tifo.
Parassitarie, dovute pidocchi, zanzare, vermi. Le principale sono: dengue, febbre di lassa, febbre gialla, filariosi, malaria, tracoma, leishmaniosi, malattia del sonno.
La scarsa quantità d’acqua o la mancanza di acqua potabile, insieme alle condizioni
igieniche inadeguate, facilitano la diffusione delle malattie.
Una popolazione vertiginosamente in crescita: a metà del 900
gli abitanti del continente non raggiungevano i 250 milioni,
oggi, il numero è cresciuto fino al miliardo. La crescita
demografica è stata causata da una sensibile riduzione del
tasso di mortalità accompagnata de un tasso di natalità che
si è mantenuto elevato. Ancora ai giorni nostri le donne
africane mettono al mondo in media oltre 5 figli. La
popolazione africana è dunque molto giovane: solo poco più
del 3% degli abitanti ha un’età superiore ai 65 anni.
La crescita demografica