La radioattività nelle acque - Giorgio Temporelli terme... · In natura il Radon si presenta...

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La radioattività nelle acqueLa radioattività è un fenomeno fisico che nulla ha a chevedere con il grado di mineralizzazione. Esistono infat-ti acque radioattive oligominerali, minerali, salse, solfa-te, ecc.; gli effetti biologici in questo caso sono at-tribuibili non tanto all’azione specifica dei vari ioni,quanto alla cessione di energia ai tessuti da parte delleparticelle radioattive emesse. La radioattività presentenelle acque, a seconda della provenienza dei radionu-clidi che la generano, può essere: naturale o artificiale.La radioattività artificiale è storia recente; nel secoloXX l’attività di ricerca e sperimentazione dell’uomo,sia in campo bellico che civile, ha pesantementeinfluenzato il livello di radioattività naturalmente pre-sente nell’ambiente. I radioisotopi che artificialmentesono stati introdotti nell’ambiente, in genere caratte-rizzati da una vita media molto lunga, sono principal-mente: Cesio-137 (emivita = 30,12 anni), Stronzio-90(emivita = 28,5 anni), Cesio-134 (emivita = 2,06 anni),Plutonio-238 (emivita = 87,7 anni), Plutonio-239 (emi-vita = 24100 anni), Plutonio-240 (emivita = 6560 anni).Le ricadute radioattive di natura antropica hanno tut-tavia interessato quasi esclusivamente le acque super-ficiali ed i terreni, lasciando pressoché inalterate le sor-genti sotterranee, sicuramente più protette dagli even-ti esterni.La radioattività naturale fornisce il maggiore contri-buto alla dose ricevuta dalla popolazione, nonostantel’uomo utilizzi massicciamente, in varie attività, sostan-ze radioattive artificiali (medicina nucleare, propulsori,centrali, ecc). Esistono molte acque sorgive, anche di o-rigine profonda, caratterizzate da un certo tasso di ra-dioattività; si tratta di radioattività naturale che puòderivare dalla presenza, nelle stesse, di alcuni radionu-clidi primordiali quali il Potassio-40 ed il Rubidio-87piuttosto che dagli elementi radioattivi che discendonodal decadimento dell’Uranio-238, dell’Uranio-235 e delTorio-232.

Per quanto riguarda l’impatto sulla salute umana, il Ra-don-222 (222Rn), che discende dal decadimento dell’ U-ranio-238, risulta essere l’elemento radioattivo di mag-gior interesse in quanto:◆ è generalmente presente in quantità considerevol-

mente superiore rispetto agli altri radionuclidi;◆ si presenta in forma gassosa;◆ è normalmente presente su tutta la crosta terrestre,

anche se in quantità variabili.

Essendo un gas nobile si può facilmente diffondere nel-l’ambiente, per questo motivo lo si ritrova in tutti imateriali da costruzione (cementi, graniti, laterizi, ecc);inoltre, grazie alla sua elevata solubilità in acqua, rendeparticolarmente vulnerabili gli acquiferi che vengono incontatto con le rocce costituite da elementi radioattivi.In natura il Radon si presenta sottoforma di 3 isotopi.Tuttavia, per motivi legati essenzialmente ai valori del

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tempo di dimezzamento, vieneconsiderato solamente il 222Rn inquanto è l’unico che può dare ori-gine ad emissioni radioattive diuna certa rilevanza. La radioat-tività del 222Rn è prevalentementedi tipo a, ma sono registrabili ancheemissioni minori di tipo β e γ. Iltempo di dimezzamento (o emivi-ta), definito come il periodo dopo ilquale l’elemento riduce a metà lapropria attività (e identificato dalsimbolo T1/2), è nel caso specifico di3,825 giorni.

Le radiazioni α, β, γ hanno le se-guenti principali caratteristiche:

Possono essere considerate radioat-tive le acque che possiedono unvalore di attività specifica di almeno1nCi/litro (1 nCi = 37 disintegrazio-ni/secondo). L’unità di misura Curie(Ci) era originariamente definitacome la quantità di Radon in equi-librio radioattivo con 1g di Radio;l’attività di 1 Ci risulta infatti esserecirca uguale a quella di 1g di Radio.Nel SI (Sistema Internazionale), l’u-nità di misura normalmente utiliz-zata per l’attività radioattiva non èil Ci ma il Bequerel, (1 Bq = 1 disin-tegrazione/s); il fattore di conversio-ne Ci/Bq risulta essere pertanto-1nCi = 37 Bq. In ambito termale èin uso anche l’unità Mache (U.M.),la quale così si rapporta con le altreunità di misura: 1 nCi = 2,75 U.M. =37 Bq In base alla quantità delleemissioni radioattive viene fatta laseguente distinzione:◆ acque debolmente radioattive:

attività specifica < 30 nCi/l

◆ acque mediamente radioattive:30 nCi/l < attività specifica <150 nCi/l

◆ acque fortemente radioattive150 nCi/l < attività specifica

Le proprietà terapeutichedelle acque radioattive

L’efficacia terapeutica delle acqueradioattive è massima se la cura vie-ne effettuata presso la fonte terma-le, dove l’utilizzo è immediato; è

sufficiente attendere per meno diun mese per avere una riduzione

del contenuto di 222Rn di oltre il95%. Una tale acqua, perdendo ilproprio effetto terapeutico dopopoche settimane, non avrebbe nes-suna efficacia (se non quella di dis-setare) se distribuita in bottiglie(basta considerare il tempo che me-diamente intercorre tra l’im-bottigliamento el’utilizzo della stes-sa). Sono frequentiinvece gli utilizzi ditali acque nei cen-tri termali in quan-to sono stati dimo-strati, da numerosistudi scientifici,svariati effetti salu-tari indotti dall’uti-lizzo di acque ra-dioattive.Queste particolariacque minerali, chedevono essere con-sumate solo per

scopi terapeutici precisi, risultanoparticolarmente indicate per lacura dei reumatismi articolari, nev-ralgie, nevriti, gotta, allergopatie,asma bronchiale.Particolari benefici si ottengonoutilizzando le acque radioattive perla creazione di fanghi caldi; l’azio-ne concomitante dell’energia ter-mica e di quella radioattiva per-mette di ottenere un reale potereantiinfiammatorio e di indurre mo-dificazioni sui valori della pres-sione arteriosa con effetti ipotensi-vi e sedativi.L’utilizzo di queste acque per laterapia idropinica ha dimostratoun incremento della diuresi, conun’aumentata eliminazione di ura-ti; è a riguardo di quest’ultima ap-plicazione che va fatta particolaremenzione alle acque delle Terme diLurisia, in particolare a quella del-la fonte Garbarino, considerata unadelle sorgenti con maggiore radio-attività al mondo (1135 nCi) utiliz-zata per bibita.

Le Terme di LurisiaLa scoperta del fenomeno della ra-dioattività avvenne nel 1898 e daquel periodo l’interesse per i feno-meni e gli elementi radioattivi, siain termini culturali puri che per lepossibili implicazioni in campo te-rapeutico di cui si iniziava ad intra-vedere l’utilità, ebbe un fortissimoimpulso.Iniziarono così le ricerche per l’in-dividuazione e l’estrazione di ele-menti radioattivi e parallelamentenacquero i primi studi sulle acqueche sorgevano in prossimità dizone con elevato fondo di radioat-tività naturale.In Italia si fecero ben presto notarele acque di Lurisia, caratterizzateda un’elevatissima radioattività,

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Figura 1 - Captazione della sorgente Garbarino all’interno dellagalleria Curie

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acquistata dal lento passaggioattraverso vari minerali uraniferi(autunite, calcuranite, torbenite) dicui la zona è ricca.Del fatto si interessò anche MariaCurie la quale, nel 1918, dietro do-manda del Governo Italiano, sirecò nel nord Italia per compiereuna missione di studio e ricerca ri-guardante le risorse radioattive delnostro Paese.L’eminente scienziato era interes-sato prevalentemente ai risultatiche avrebbero potuto acquistareimportanza pratica; venne cosìscelta Lurisia, in quanto i numerosiprelievi e le misurazioni effettuaterimanevano in attesa di ulterioriapprofondimenti e di autorevoliconferme.Di lì a breve (1925) cominciarono ilavori per l’ampliamento della cavadi pietre attraverso la realizzazionedi una miniera, dalla quale fossepossibile estrarre il materiale ura-nifero e le preziose acque; vennecosì realizzata una lunga gallerianella quale vennero captate nume-rose sorgenti di acqua minerale(tra le principali la Garbarino e laSanta Barbara).

I lavori proseguirono e dopo pochianni si iniziarono anche quelli perla costruzione di uno stabilimentoidrotermale in cui si potesserosfruttare le comprovate proprietàmedicamentose di queste acque.Il 1940 fu l’anno che vide il terminedei lavori e l’inaugurazione dellostabilimento. Sopra l’ingresso dellagalleria, dedicata alla Curie, venne-ro scolpite le seguenti parole:“Il XVI agosto MCMXVIII – Ma-

rie Curie nell’ansiosa ricerca di gia-cimenti di uranio – visitava questevalli e qui sostando studiava mine-rali ed acque in altissimo grado ra-dioattive precursore fervente – ese-cutore illuminato - compreso dei be-nefici della scoperta della immortalescienziata David Garbarino perforòle gallerie – captò le acque e pel pub-blico bene qui le addusse”- 1° luglioMCMXL

Le terme di Lurisia utilizzano duediverse fonti: la Garbarino e la San-ta Barbara. La prima, a causa dellasua elevata attività radioattiva, è daconsiderarsi a tutti gli effetti un far-maco naturale (e come tale vienetrattata); la seconda è particolar-mente leggera e con ottime pro-prietà diuretiche e depurative.

A Lurisia è famosa e particolar-mente efficace la cura idropinica,

tuttavia lo stabilimento è ingrado di offrire numerosealtre terapie: sono qui prati-cabili le cure inalatorie intutte le varie forme, la fan-gobalneoterapia, l’idromas-saggio termale, le cure gine-

cologiche, il bagno turco termale ela massoterapia.

Bibliografia❖ Giannantonio Bocconi, Curarsi

con le acque, Rizzoli Editore, A-prile 1976.

❖ Roberto Chetoni, Acque Mineralie Termali. Idrogeologia e opere dicaptazione, gestione della risorsaidrica, Edizioni GEO-GRAPH,Segrate, Dicembre 2000.

❖ Terme d’Italia 2001, Le Guide deL’Espresso, Novembre 2000.

❖ A. Pelloux, C.Porlezza, P.Cigno-lini, Pagine di storia delle Termeradioattive di Lurisia, EdizioniPiovani, Genova 1968.

❖ Giorgio Temporelli, Le AcqueMinerali, Ranieri Editore, genna-io 2002.

Figura 2 - Attuale ingresso della galleriaCurie

Figura 3 - Rubinetti per l’erogazione dell’acqua termale ad uso idropinico

RingraziamentiUn ringraziamento a Simona

Rizzo e Tiziana Aimale (IstitutoIdrotermale di Lurisia).