Post on 14-Jun-2019
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LA RAGNATELA
Caro Giancarlo,
già da tempo volevo scriverti ed ora è arrivato il momento. Tutti noi “anziani” che ti conosciamo da una vita a scuola sapevamo delle tue condizioni di salute, però un epilogo così ci ha lasciati davvero attoniti.
Sei stato una colonna del nostro piccolo liceo. Io ti ho incontrato 13 anni fa, arri-vando un po’ timorosa, e molto più giovane, nella scuola che avevo frequentato da studentessa, per scoprire che per poco non eri stato il mio insegnante.
Chi non ti ricorda con il tuo immancabile cappellino, il tuo saluto indiano “augh” ed il tuo sorriso da adorabile mascalzone? A scuola i ragazzi erano affascinati dal tuo piglio deciso, dalla tua passione senza limiti, dalla tua grande umanità! I tuoi libri sono ancora sui banchi oggi e proprio ieri ho consigliato ad una classe che purtroppo non ti ha conosciuto di conservarli bene, come un cimelio prezioso, perché sono stati scritti con un amore infinito per quella materia ostica ma bellis-sima che è la matematica. Con il tuo lavoro hai davvero aiutato a sconfiggere la paura dei numeri e delle formule e magari ti avessi avuto io come insegnante! Forse avrei capito qualcosa in più di questo mondo complesso e affascinante che fa funzionare tutto.
Gli ultimi tempi sono stati difficili per te, come credo devastante sia stata la deci-sione di lasciare l’insegnamento: la sala insegnanti non è più stata la stessa sen-za di te, senza la tua voce tonante quando eri arrabbiato per qualche motivo: incutevi pure un po’ di timore reverenziale! “Oggi Giancarlo non è di buon umo-re, speriamo in bene…”
Spesso capitava di parlare e scherzare insieme e ricordo ancora le parole che mi dicevi: “Lasciami stare che sono un povero tapino!” Avevi torto, altro che tapino!
Te ne sei andato in silenzio, senza clamore, schivo e riservato come al solito, ma il solco tracciato rimane indelebile ed il tuo ricordo non svanirà: agli studenti hai trasmesso passione, a noi hai dato una grande lezione di vita.
Grazie Giancarlo, per essere stato un prezioso collega ed un amico sincero; per essere stato un insegnante eccezionale; per aver amato la matematica ed il tuo lavoro con grande trasporto; per essere stato generoso al punto da donare te stesso a beneficio della ricerca e della vita di altri.
Ora sei libero dal pesante involucro che era diventato il tuo corpo, che ormai da tempo non rispondeva più ai tuoi comandi; ora potrai volare alto e guardare sor-ridendo tutti noi qui che sentiamo acutamente la tua mancanza. Buon viaggio, amico mio!
Catia
Giornalino dell’IIS Cossatese e Valle Strona - ANNO XXIII - N. 2
Pagina 2 LA RAGNATELA Avevo deciso di perdere 15 kg quest’anno. Me ne mancano 18.
Milano (1)
Economia: BONO ALESSANDRO
CTF Chimica e tecnologie farmaceutiche: BOTTA GIULIA
Design: BRESCIANI ALICE
Ingegneria: CASALINI AMANDA (chimica), DAR-RAG OMAR
NABA Nuova Accademia Belle Arti: XUE ELISA
Comunicazione e società: CIVRA DANO ELEONO-RA
Servizio sociale: GALANTE SARA (Bicocca)
Giurisprudenza: TATONE FRANCESCA (Cattolica)
Sociologia: ZOCCOLA VITTORIA (Bicocca)
LIUC: VIETTI FILIPPO
Comunicazione interculturale: ALONGI ALBERTO
Torino (2)
Fisica: STROBINO LORENZO, ABDULLAHI AHMED AFRAH, PUCCI PATRIZIO
Osteopatia: BOLLO STEFANO
Architettura: BUOMPANE CHIARA, BARBE-RIS ORGANISTA PIETRO
Ingegneria: CERUTTI MATTEO, TRABBIA CARLOTTA, BROGLIA FRATIN CARLOTTA (biomedica), GUALA MARTINA (biomedica), GILONE SARA (cinema e dei mezzi di comu-nicazione), PANAGINI FEDERICO (chimica), PELLA RICCARDO (gestionale)
Giurisprudenza: CHIOLA GIUSEPPE, CAPPA VERZONE FRANCESCO
Economia: LAMPERTI EMMA, CARLEVARIS MARTINA, SECHI MARTINA
ISEF: PETTERINO MATTIA
Educazione: PRESA LISA
Scienze naturali: ROS PAULA
Scienze della comunicazione: BIONDI LEO-NARDO
Scienze biologiche: BRIGNONE ARIANNA, CAPPELLO SILVIA
Scienze dell’educazione: GALLANA ELISA-BETTA
Medicina: PASSERINI MATTEO
Studi asiatici e mediterranei del corso di lingue e letterature moderne: BAZZAN ISABELLA
Mediazione Linguistica: GIOLO GIULIA
Innovazione sociale, comunicazione e nuo-ve tecnologie: MUZZOLON GIULIA
CTF chimica e tecnologie farmaceutiche: DANIELA CAPONE, GIACOMONE SAMUELE
Scienze geologiche: MARTINA ALICE
Vercelli (3)
Scienze biologiche: MANICA MARTINA, TORELLI ALICE
Lettere: BONARDI ERIKA
Biologia: AVOGADRO EMMA
Lingue straniere moderne: SCHIAVINATO ALESSIA
Chimica: SALONO BIANCA
Biella (4)
Ingegneria: RIGODANZO MICHAEL (informatica), SIVIERO FEDERICO (informatica), ROMEO ALBER-TO (cinema e mezzi di comunicazione)
Economia e commercio: XILLO EDOARDO, ZOR-ZAN ANDREA
Infermieristica: BUCELLA LUCIA, SEKKA SIHAM
Amministrazione aziendale: CARUSO ENRICA
Servizio sociale: ROS MELISA, SCAGLIA RAT BEA-TRICE, VALENTINI GAIA
Bologna (10) Economia: DUCCO PIETRO
Scienze politiche per la cooperazione e sviluppo internazionale: RUFFA ALICE, NARDONE ANNA
Scienze della formazione primaria: BER-NARDI CLARISSA
Savigliano (11)
Tecniche erboristiche: ROS VALERIA
Siena (12)
Medicina e chirurgia: MICHELETTI LINDA
Rovereto (13)
Psicologia: SCHIAVON GRETA
Venezia (14)
Lingue moderne: SAVIOLI FRANCESCA
Vinci (15)
Ottica e optometria: PELLA CORRADO
Modena (16)
Ingegneria del veicolo: CHADLY EL MAHDI
Trento (17)
Psicologia cognitiva: POLI CHIARA
Inghilterra
Scienze politiche: ABIZA NASSIM (Londra)
Psicologia: GAIA RONZANI
Lugano (Svizzera)
Filosofia: JULIA BALDASSARRE
Padova (5)
Scienza politiche: GAROFLETTI GABRIELE
Aosta (6)
Psicologia: NALE GIULIA, BORELLO RACHELE,
RADICE CAMILLA
Cremona (7)
Scienze Letterarie e dei Beni Culturali: CAMMA-
RELLA CELESTE
Pavia (9)
Psicologia: STANCAMPIANO MARTINA
CIM Comunicazione, innovazione e multimediali-
tà: BOJANIC SARA
Novara (8) Biotecnologie: NASI NICOLE, CORDA ANDREA, MONFERMOSO LINDA, CELISSI SIMONE, CANDELONE ELISABETTA, MA-ROTTA CARMEN
Farmacia: MARANGONI CHIARA
Economia aziendale: EL KHADIJI SOKAI-NA, EL MOSTACHRIK WEAM, ROSSINI ILARIA
Accademia illustrazione: MORRIONE FRANCESCA
CTF chimica e tecnologie farmaceutiche: GULLONE GIULIA
Dove sono finiti—Diplomati 2018
Angela
Pagina 3 LA RAGNATELA Gesù sarebbe il peggiore incubo di Salvini: un migrante che cammina sull'acqua.
certo usano parametri un po’ freddi, magari
non sono attenti a contestualizzare i numeri
che escono dalle loro analisi, ma non sono
condizionati dal desiderio di “vendere” l’im-
magine di questo o quell’istituto alle fami-
glie dei futuri iscritti.
Fondazione Agnelli - Promossi
sente un confronto limitato. Abbiamo allar-gato lo sguardo a tutto il Piemonte, che è tra le regioni con i migliori risultati scolastici d’Italia e cercato di capire se i punteggi otte-nuti ci premiavano anche in un confronto allargato. La risposta è sì.
Lo Scientifico è 6° tra i 58 Licei Scientifici del Piemonte.
Scienze Applicate 19° su 33
Il Linguistico 5° su 34
Scienze Umane 3° su 22
Da alcuni anni la Fondazione Agnelli valuta
le scuole superiori di tutta Italia.
Per i Licei la valutazione tiene conto dei
risultati ottenuti dagli studenti di una scuola
nei primi tre anni di Università.
Quest’anno la graduatoria ha interessanti
novità perché separa Liceo Scientifico da
Liceo delle Scienze Applicate e per la prima
volta valuta il nostro Liceo delle Scienze
Umane che precedentemente aveva troppo
pochi diplomati per essere considerato nelle
statistiche.
Partiamo proprio dalle Scienze Umane che
risulta il migliore del territorio, con un di-
screto vantaggio sulle scuole simili di Biella e
Vercelli
Liceo Cossatese 67,85
Liceo Avogadro 61,23
Il Liceo delle Scienze Applicate di Valle Mos-
so ottiene invece due punti meno dello stes-
so percorso del Quintino Sella. Non male.
Quintino Sella 70,88
Liceo Cossatese 68,12
Il punteggio più alto lo totalizza il Liceo
Scientifico che però resta un punto sotto lo
stesso percorso dell’Avogadro. Un bel pro-
gresso tenendo conto che l’anno passato i
punti di differenza erano sette.
Avogadro 79,34
Liceo Cossatese 78,42
Il Liceo Linguistico resta in testa nella gra-
duatoria Biellese, superando nettamente il
punteggio del Q. Sella, ma perde diversi
punti rispetto al passato. Così, pur ottenen-
do un ottimo punteggio (a Torino sarebbe
ancora la scuola migliore), scende dal podio
della graduatoria nazionale.
Liceo Cossatese 72,86
G e Q Sella 67,36
Biella è una realtà piuttosto piccola che con-
Quanto prepara una scuola? Quanto prepara una scuola?
È molto difficile rispondere alla domanda
anche perché, specialmente con l’avvicinarsi
degli appuntamenti di Orientamento, è faci-
le che ciascun Istituto cerchi auto promozio-
ni, citando progetti, concorsi, testimonianze.
Davvero difficile orientarsi. Anche all’interno
della scuola possono essere espressi giudizi
molto diversi a seconda dei parametri presi
in questione.
Tra gli elementi di cui tener conto, pur con
tutti i limiti, sono importanti i giudizi esterni,
quelli forniti da enti di valutazione naziona-
le, come l’Invalsi o la Fondazione Agnelli;
Prove Invalsi col botto
del podio che va, per un pelo, alla 2B con
249,9 punti (231,9 la media nazionale) con-
tro i 249,4 della 2V.
L’anno scorso i risultati delle prove Invalsi
delle seconde non erano stati particolar-
mente confortanti e presentavano luci ed
ombre mentre quest’anno a sfogliare le
tabelle si resta piacevolmente stupiti perché
tutte le classi testate hanno avuto valutazio-
ni che testimoniano una preparazione che
non è solo migliore della media Nazionale,
ma è anche più alta rispetto a quella già
molto positiva delle scuole del Piemonte. La
performance diventa poi straordinaria se il
paragone è con scuole i cui allievi hanno lo
stesso background culturale: qui, special-
mente in italiano, si arriva anche a risultati
del 40% più alti della media.
Per Italiano è la 2V ad ottenere il punteggio
più alto, con 248 punti (221 la media nazio-
nale): al secondo posto la 2B con 242 punti.
Le stesse due classi brillano anche in Mate-
matica, ma si scambiano il gradino più alto
Pagina 4 LA RAGNATELA "Che sport hai fatto?". "Cinque anni d'ansia classica"
Abbiamo deciso di sentirli, di farci racconta-
re la loro esperienza e capire se la consiglie-
rebbero ad altri studenti.
Un anno all’estero? Motivazioni ed esperienze
L’anno all’estero, conosciuto come High School Program, da agli studenti la possibi-lità di frequentare un intero anno scolastico, o anche solo 3- 6 mesi, in una scuola stra-niera; spesso si inizia dal terzo anno di supe-riori.
Per svolgere l’anno all’estero biso-gna ,soprattutto, avere :
-una buona media scolastica;
-un buon livello di lingua straniera;
-lo spirito di adattamento
per far si che, una volta nel paese scelto, l’esperienza sia una delle migliori bisogna sapersi adeguare alle abitudini del posto.
Svolgere un programma di studi all’estero è un’ esperienza che ti cambia la vita: ti fa conoscere nuove persone, imparerai a parla-re fluidamente una lingua e scoprirai abitu-dini diverse dalle tue.
Il programma all’estero è com-posto da varie fasi: le selezioni, la pre-partenza, il soggiorno in famiglie e il rientro. Alla fine del programma si da allo studente una certificazione con l’attesta-zione dei vari progetti svolti dallo studente.
Il programma varia da scuola a scuola e, soprattutto, dalla de-stinazione che si sceglie.
Molti/e ragazzi/e di quarta stanno frequen-
tando una scuola straniera: non solo nei
luoghi in cui si parla l’inglese ma anche, per
esempio in Cina; non solo loro ma ci sono
state ragazze che hanno svolto questo tipo
di programma all’estero per un mese.
Come fare?
le competenze necessarie per proseguire il
percorso scolastico. Il tutto si svolge a parti-
re da un contratto formativo che elenca i
dati personali dell’alunno (nome, cognome,
scuola, periodo, tutor) e le discipline che lui
sa già non farà all’estero (oggetto del collo-
quio).
Abbiamo chiesto al prof. Delorenzi, respon-
sabile della gestione degli scambi all’estero,
di spiegarci le regole essenziali.
Va comunque precisato che sul sito della
scuola, nell’area studenti, è possibile consul-
tare il protocollo informativo riguardante
l’anno all’estero, che coinvolge le classi
quarte, e scaricare i moduli che lo studente
e la sua famiglia dovranno compilare prima
di iniziare l’attività.
La documentazione serve a definire il per-
corso e il contratto tra lo studente e l’istituto
scolastico.
Al momento della decisione la scuola non ha
il compito di valutare se lo studente può fare
o meno questa esperienza, ma solo di espri-
mere un parere positivo o negativo su di
essa. La scuola in genere, d’accordo con lo
studente, nomina un “tutor”, ovvero un
docente che si dovrà occupare di mantenere
i contatti con l’allievo.
Normalmente per periodi all’estero vengono
prese in considerazioni due diverse casisti-
che: lo studente decide di fare solo
metà anno oppure l’intero anno
scolastico.
Se lo studente frequenterà sola-
mente il primo trimestre all’estero,
al suo rientro le valutazioni prese
verranno riportate nella pagella di
gennaio per le materie corrispon-
denti e nei mesi successivi recupe-
rerà gli argomenti eventualmente
non svolti, ma non dovrà sostenere
alcun esame.
Se invece lo studente frequenterà l’intero
anno scolastico all’estero, al rientro dovrà
sostenere un esame integrativo: a giugno gli
verranno forniti i nuclei e le materie su cui
dovrà prepararsi. Non faranno parte dell’e-
same le discipline studiate durante l’anno
all’estero, che già sono state valutate i cui
voti verranno riportati nella pagella di fine
anno.
L’esame, che è in sostanza un breve collo-
quio, serve a verificare che lo studente abbia
Sara
Giulia
Pagina 5 LA RAGNATELA Il T9 è un buon correttore,
ma preferisco la grappa
Chi lo propone e con quali costi
Abbiamo sentito Elisabetta Airone dell’Infor-
magiovani e le abbiamo chiesto quali sono le
principali associazioni a cui uno studente
può rivolgersi per organizzare un periodo
all’estero. Ce ne sono molte, ma Intercultu-
ra, EuroEduca e Wep sono tre tra le principa-
li.
Le mete più scelte dagli studenti, e quindi
proposte da più organizzazioni, sono: Ameri-
ca del Nord (USA, Canada), Regno Unito
(Londra, Edimburgo) e Australia. Ci sono poi
luoghi più specifici che, però, costano di più e
richiedono un livello di preparazione mag-
giore e, molte volte, sono accessibili a ragaz-
zi di età superiore ai 18 anni.
I costi possono variare a seconda della desti-
nazione e del periodo scelto per la frequen-
za. A livello indicativo frequentare un anno
scolastico all’estero costa:
In Inghilterra con sistemazione in College
tra 11.810 € a 41.000 € (sono college
privati e i costi variano molto a secon-
da del prestigio della scuola)
Negli USA con sistemazione in
famiglia può variare da
21.300 € a 32.100 €
La maggior parte delle associazio-
ni offre la possibilità di accedere a
una borsa di studio che può essere
parziale, cioè pagata al 80% o al
60%, oppure totale, cioè finanzia-
ta al 100%. Per accedere alla sele-
zione delle borse di studio è ne-
cessario avere una media scolasti-
ca superiore al 7, una buona condotta e di
non essere stati bocciati negli ultimi due
anni. La selezione consiste in un colloquio
che, si svolge nella propria lingua, durante il
quale si invitano i ragazzi ad esprimere il
proprio punto di vista o una loro idea su
alcuni temi: obiettivo è quello di valutare la
loro determinazione e la loro idoneità al
programma.
Sul numero di borse di studio assegnate
rispetto al totale dei richiedenti non vengo-
no fornite precisazioni, quindi in realtà non
si capisce bene quale probabilità ci sia di
avere una riduzione dei costi.
Tutti gli enti durante il periodo all’estero
mettono a disposizione un tutor che aiuta gli
alunni ad inserirsi nella famiglia e nell’am-
biente scolastico.
Questo per quel che riguarda agenzie che
hanno una proposta di stampo commerciale.
Diversa è l’impostazione del Rotary, con cui
in questo momento stanno effettuando l’e-
sperienza due nostri studenti che è un ente
di natura completamente diversa (vedi inter-
vista a Ettore Castelli
una nostalgia che mi logora e rende la mia
Ettore - Pleasanton - California
Dove sei?
Pleasanton, California
Un paese di 80.000 abitanti, poco lontano dalla baia di San Francisco. Più o meno sono a 30 minuti dalla città.
Con che associazione fai l’anno all’estero?
Rotary International: è un’associazione no profit composta da volontari. Tutte le per-sone che qua mi ospitano non ricevono nessun compenso economico e lo fanno perché credono nel futuro dei giovani e nel bene della comunità. Il progetto di scambio giovani del Rotary non è l’unico, ma uno di molti il cui unico scopo è rendere il mondo un posto migliore. Non potevo essere più fortunato, dato che le azioni delle persone che mi sono accanto non sono mosse dall’in-teresse economico, quindi mettono in ciò che fanno passione e amore e so che se avessi bisogno ci saranno sempre per me. Questo lo rende un progetto relativamente economico. Non mi resta altro che ringrazi-
are Rotary a vita.
È vero che a scuola non si fa niente?
Allora, sfatiamo subito questo mito che all’estero non si studia. Io qui sto studiando, mi sto impegnando e sto ottenendo risul-tati. È meglio o peggio della scuola italiana? Nessuno dei due. Sono sistemi completamente diversi che difficilmente possono essere paragonati. Ora, io non so quale dei due sia più efficace, ma qui ogni giorno mi sveglio con il piacere di andare a scuola. C’è anche da dire che la scuola fa molto, ma lo studente è la chiave. I voti qua non sono regalati e, come in ogni scuola dev’essere, i risultati vanno guadagnati.
Cosa ti manca dell’Italia?
Della mia patria mi manca tutto, ma non è
Laura
Che cosa non ti saresti aspettato?
Non mi sono fatto molte aspettative prima di venire qua, e questo per due motivi: non rimanere deluso e, se le cose fossero andate bene come stanno effettivamente andando, le avrei apprezzate e contemplate al mo-mento stesso e non nell’immaginario della mia mente prima di partire.
esperienza meno apprezzabile. Cerco sem-plicemente di non pensarci, io sono qui per me, mi è stata data una grande opportunità e voglio fare il possibile per ricavarne il mas-simo. Credo che non ci sia motivo di essere amareggiati, so bene che al mio ritorno tro-verò tutto più o meno come l’ho lasciato, l’unica cosa che cambierà sarò io.
La consigli come esperienza?
Assolutamente! Ammetto che non è facile in alcuni momenti, sei tu che ti devi mettere in gioco. Alla fine l’intera esperienza dipende da te. Io sto passando dei bellissimi momen-ti che di certo non dimenticherò e sto crean-
do amicizie che dureranno una vita. Le con-dizioni necessarie sono poche: spirito di intraprendenza, consapevolezza delle pro-prie azioni, bisogna essere più responsabili che mai e anche aperti ad accettare nuove culture. La cosa più importante è sapersi immergere a pieno in ciò che la vita ti presenta, ricavare il meglio da ogni situa-zione.
Hai trovato degli svantaggi?
Di svantaggi non ne vedo. Se sei abbastanza forte da lasciare tutto e intraprendere una nuova vita per un anno ricominciando da zero, non c’è che da guadagnare!
Pagina 6 LA RAGNATELA Sapete cosa provo ogni mattina dopo aver letto le notizie dei giornali? Varie marche di whisky.
Angela
Emma – Toyuan - Taiwan
Dove sei?
Sono nella città di Taoyuan, a Taiwan
Con che associazione sei partita?
Sono partita grazie al progetto Rotary Youth
Exchange che prevede proprio uno scambio,
quindi ora in Italia a casa mia c’è una ragazza
dall’America (nel mio caso).
Cosa ti manca dell’Italia?
Dell’Italia la cosa che mi manca di più è arri-
vare a casa e trovare la mamma o la nonna
che cucinano la pasta, ogni giorno con un
condimento diverso, e soprattutto LE POSA-
TE! (Qui la forchetta ogni tanto riesco ancora
ad usarla, ma il coltello non lo usano mai) e
poi anche il vero pane, quello un po’ croc-
cante. Ovviamente mi mancano anche gli
amici, le feste, andare al bar per spettegola-
re con le amiche o per fare colazione.
È vero che a scuola non si fa niente?
I primi giorni no, a scuola non facevo niente,
ma perché qui la scuola è in cinese, quindi
ad esempio delle lezioni di geografia non
capisco niente di quello che spiega il prof e
di conseguenza non posso seguire la lezione.
Però poi mi hanno cambiato l’orario scolasti-
co e svolgo anche delle attività diverse come
musica o arte oppure sto in biblioteca per
studiare o portarmi avanti con i compiti (di
arte). Poi due volte a settimana ho scuola di
cinese e li lavoriamo e abbiamo anche da
studiare o fare compiti a casa.
La consigli come esperienza? Se sì, perché?
Io lo consiglio caldamente, se si ha la possi-
bilità è
un’opportu-
nità e un’e-
sperienza tra
le migliori!
Ovviamente
le prime
settimane
non è facile,
ti ritrovi
dall’altra
parte del
mondo, in
un posto che
magari non
hai mai vi-
sto, dove
non riesci a comunicare facilmente, dove
non riesci ad ordinare da solo al ristorante;
però quando inizi a farti degli amici è tutto
più facile.
Vantaggi e svantaggi?
Un vantaggio di partire con Rotary è proprio
che ci sono molto ragazzi da tutto il mondo
nella tua stessa città o nei dintorni: al sabato
stiamo tutto il giorno insieme a Taipei, la
capitale, facciamo dei “big trip” tutti insieme
e spesso attività con il club. Sono le persone
con cui condividi l’esperienza, le cose belle e
quelle brutte, quelle che in poco tempo
diventano subito i tuoi migliori amici e con il
quale, si spera, avrai contatti per sempre.
La cosa che non ti aspettavi da questo viag-
gio?
In questo viaggio non mi aspettavo di trova-
re persone così ospitali e disponibili. Un
giorno mi è capitato di trovare un signore
anziano alla fermata del pullman che fortu-
natamente parlava inglese (cosa molto rara)
che mi ha aiutato a prendere il pullman e
prima di salutarci mi ha regalato una scatola
di cioccolato che aveva appena comprato!
Mi sento veramente fortunata ad avere la
possibilità di essere qui.
Vittoria
inglese: riguardo a ciò, infatti, il mio consi-
glio è quello di non pensare di poter fare o
dire qualcosa di sbagliato, besì buttarsi nella
conversazione esponendo ciò che si vuole
dire, e sbagliare, sbagliare e continuare a
sbagliare. Solo sbagliando si riuscirà a capire
come si può migliorare, mentre continuando
a non provarci non si sapranno mai le cose
in modo corretto.
Pagina 7 LA RAGNATELA L’orso Yoghi praticava la meditazione.
Riccardo - Ashmore - Australia
Dove ti trovi?
Ad Ashmore, in Queensland, presso la Gold
Coast in Australia.
Tramite quale associazione hai potuto orga-
nizzare questa esperienza?
Tramite YouAbroad.
Cosa ti manca dell’Italia?
Senza dubbio il cibo.
E’ vero che a scuola si studia meno rispetto
all’Italia?
Si studia meno non perché ci sia meno ma-
teriale su cui prepararsi, bensì perché l’anno
scolastico è organizzato in modo completa-
mente diverso dall’Italia. Per prima cosa si
può scegliere quali materie studiare: è quin-
di più invogliante studiare ciò che piace. In
Italia, inoltre, dopo tre o quattro capitoli
spiegati c’è una verifica, mentre qui spiega-
no l’intero programma e deve essere lo stu-
dente a scrivere a casa un ‘assignment’, che
equivale ad una piccola tesina su tutto il
programma.
Consiglieresti quest’esperienza? A quali con-
dizioni? Elenca alcuni vantaggi/svantaggi.
Sicuramente consiglierei questo tipo di
esperienza, per diversi motivi. Primo fra tutti
per la crescita personale: andare in un posto
così lontano e doversela cavare da soli, con
l’ostacolo lingua straniera non è affatto faci-
le; senza dubbio farcela vuol dire diventare
più indipendenti e crescere. Il secondo mo-
tivo è ovviamente la lingua: dover parlare
tutti i giorni inglese migliora la fluidità, la
capacità di comprendere e la possibilità di
conoscere nuovi vocaboli. Infine consiglio
quest’esperienza per poter visitare posti
nuovi e meravigliosi, e godersi una vita che
magari in Italia non si riesce neanche a so-
gnare.
Per poter affrontare questo viaggio però
bisogna avere importanti qualità, come la
capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di situa-
zione: non sempre, infatti, si capita nella
“famiglia dei sogni”, dove tutti sono d’accor-
do e nulla va storto; al contrario, è più facile
finire in una famiglia con diverse abitudini o
con cui non si va d’accordo al 100%. Se si ha
la pazienza di capire le loro abitudini e di
adattarsi al loro stile di vita, già dopo il pri-
mo mese di permanenza, sarà tutto più sem-
plice. Bisogna essere anche fiduciosi e non
farsi abbattere se qualcosa non va nel verso
giusto. E’ importante anche non aver paura
di relazionarsi con la famiglia o di parlare
Luca Innocenti - New Albany - Indiana
Dove sei?
Sono a New Albany nel sud dell'Indiana
(Stati Uniti)
Con che agenzia sei andato?
L'associazione italiana si chiama youabroad
e la corrispondenza americana è CIEE.
È vero che a scuola non si fa niente?
A scuola dipende da che corsi fai, consiglio
di prenderli semplici per godersi al meglio
l'anno, ma resta comunque decisamente più
facile della scuola italiana anche perché si
fanno meno materie alla settimana.
La consigli come esperienza?
Sicuramente la consiglio come esperienza,
ma non è una scelta da prendere a cuor
leggero, perchè possono presentarsi diverse
situazioni difficili da affrontare e da soppor-
tare, in piú non bisogna avere timidezze e
insicurezze. Bisogna inoltre essere sempre
positivi, soprattutto nei primi tempi.
Vantaggi e Svantaggi?
I vantaggi sono: la compagnia, il fatto che
siano tutti interessati a te, la scuola più sem-
plice e poi sicuramente, la cosa piú impor-
tante, è che torni in Italia con un ottimo
livello di Inglese.
Francesco
Gaia - Burnaby (Canada)
A che condizioni?
Devi farlo solo se ti senti pronto: alcuni pen-
savano di farcela, ma sono tornati a casa.
Vantaggi e svantaggi?
Lo svantaggio più grande sono i costi. Men-
tre i vantaggi sono che scopri molte cose su
te stesso, e conosci molte persone di culture
diverse. Per quanto riguarda l’educazione,
sono avvantaggiata sullo studio memonico e
svantaggiata sul metodo di insegnamento.
Dove sei?
Sono a Burnaby, una città satellite di Van-
couver
Con che associazione?
Sono venuta con un’associazione canadese
chiamata GoStudyCanada
Cosa ti manca dell’Italia?
Ovviamente la mia famiglia gli amici e il cibo.
In Italia abbiamo una vera e propria cultura
del cibo e i pasti sono importanti per comu-
nicare e stare con i tuoi cari. Qui, ho notato
che i pasti hanno il solo scopo di nutrire
l’individuo, il che rende il tutto abbastanza
triste, soprattutto mangiare avanzi per tre
giorni di fila.
Oltre a questo, mi manca un po’ il “casino
italiano”, mi manca l’apertura delle persone
perché qui sono più sul modello nordico. La
scuola italiana non mi manca per niente
principalmente perché qui se la prendono
con calma e sono tutti meno stressati, sia gli
insegnanti che gli studenti.
È vero che a scuola non si fa niente?
La scuola qui è più facile: direi un po’ sì e un
po’ no. Sono sistemi scolastici completa-
mente diversi quindi è un po’ difficile fare un
paragone. Qui è più facile perché si può
decidere che materie fare, soprattutto
durante gli ultimi due anni: non ci sono
materie obbligatorie se non Inglese e
career life education (ovvero lezioni in
cui si insegna a preparare curriculum,
pagare le tasse…), mentre durante i primi
tre anni sono obbligatorie anche mate-
matica e ginnastica.
Forse potrebbe essere vista come più
facile perché di solito chi arriva dall’este-
ro prende parte agli ultimi due anni dove,
come ho detto, le materie si possono
scegliere. Io ad esempio non sto facendo
né matematica né fisica perché non sono
materie che mi piacciono un gran che.
Poi, c’è un approccio completamente diver-
so tra studenti e insegnanti: qui sono molto
più aperti e rilassati rispetto all’Italia.
Il metodo di insegnamento è molto più prag-
matico e molto meno teorico, oltre a spinge-
re gli studenti a pensare molto con la pro-
pria testa. Durante le lezioni l’insegnante
crea delle discussioni in cui ci si confronta.
Consiglieresti questa esperienza?
Consiglio questa esperienza, per come la sto
vivendo io, perché è qualcosa che ti apre gli
occhi su tante cose e incontri persone che
vengono da tutto il mondo.
Pagina 8 LA RAGNATELA Se c’è la fuga dei cervelli e tu sei ancora qui, una ragione ci sarà.
Sara Xillo - Victoria (Canada) Dove sei?
Sono in un’isola vicino a Vancouver
(Canada), in una città chiamata Victoria
Con che associazione sei andata?
Sono con un’associazione di Biella, TSA. È
molto valida, mi sono sempre trovata molto
bene anche nei precedenti viaggio studio
Cosa ti manca dell’Italia?
Probabilmente l’atteggiamento generale che
gli italiani hanno. Non sembra ma gli italiani
sono persone accoglienti e questo è un pre-
gio che ho notato in poche persone qua.
È vero che a scuola non si fa niente?
Non è assolutamente così. Le lezioni sono
molto difficili; l’unica differenza è la quantità
di materie, che sono 4 nel primo semestre e
4 nel secondo. C’è una differenza sostan-
ziale nel modo in cui le cose sono insegna-
te; si pensa molto di più alla persona che
si sta formando piuttosto che alla quantità
di A che si ha nel report card o quante
date ci si ricorda.
La consigli come esperienza? Perché? A
quali condizioni?
Assolutamente si! Questa è sicuramente
una delle cose più belle che mi sia capita-
ta, non solo a livello accademico e lingui-
stico. Ho la possibilità di conoscere tantis-
simi tipi di persone, crescere mentalmen-
te e scoprire nuovi orizzonti. Ovviamente
non è facile, il cultural shock non è indiffe-
(Continua a pagina 9)
Lorenzo
Trans Alp - Un mese in Francia
Angelica è iscritta alla 3D del Liceo Linguisti-
co di Cossato, ma a settembre ha passato un
mese in Francia, alloggiando dalla sua corri-
spondente, Tamara Rougon, a Barcelonnet-
te, dove ha frequentato il liceo polivalente
locale nell’ambito del progetto Transalp: ad
ottobre è stata la volta di Angelica che ha
ospitato per un mese la studentessa france-
se che ha seguito le lezioni italiane.
Cosa pensa dell’esperienza? Beh, Angelica
non ha dubbi visto che le sue prime parole
sono state: “Dovrebbe essere un’esperienza
obbligatoria” sottolineando poi l’importanza
che ha avuto per lei nell’apprendimento
della lingua.
La cosa che ha preferito nel sistema scolasti-
co francese sono gli orari più lunghi di quelli
italiani e il carico di lavoro a casa minore, un
problema che ha riscontrato però è stato il
poco approfondimento delle lingue più im-
portanti, ad esempio l’inglese; così gli altri
ragazzi non erano sempre in grado di comu-
nicare ad un buon livello.
E l’ospite francese è stata soddisfatta?
“Siamo andate a Milano, Torino, Gardaland
e Sirmione; mi è piaciuto molto esplorare
questa piccola parte d’Italia ed è stato molto
interessante” ha risposto così
Tamara molto felice dell’espe-
rienza fatta.
Abbiamo chiesto a tutte e due
cosa gli fosse mancato dei
rispettivi paesi: Angelica dice
di non aver avuto particolari
nostalgie, mentre Tamara ha
riposto: “amici e parenti” con
espressione triste, che è però
durata un attimo, per poi
tornare sorridente quando ha
parlato delle nuove amicizie.
Angelica e Tamara hanno
assicurato di essersi trovate
entrambe molto bene nelle
loro nuove classi e famiglie;
entrambe intendono mante-
nere i rapporti anche una
volta finita questa esperienza.
Un buon esempio di come e
quanto possa essere utile attivare questi
progetti che offrono occasioni di crescita sia
dal punto di vista linguistico, sia da quello
della maturità personale.
verse, ho notato molta più libertà di espres-
sione. Un’altra cosa che non mi aspettavo
ma mi ha stupito appena l’ho vista sono i
professori, sono tutti entusiasti del proprio
lavoro e sempre disponibili. Anche il rappor-
to professore-studente mi ha stupito, i pro-
fessori si mettono allo stesso livello degli
studenti al posto di essere visti come un’au-
torità a cui dover sottostare.
Pagina 9 LA RAGNATELA Una zanzara mi ha dato 5 stelle su Tripadvisor
rente, ci vuole molta ambizione, flessibilità e
capacità di uscire dalla propria comfort zone
per vivere al meglio la propria esperienza.
Non ci sono condizioni particolari, l’unica
cosa che mi viene in mente è cercare di es-
sere aperti a tutto, senza aspettarsi nulla o
escludere opzioni. Specialmente in famiglia,
bisogna cercare di fare la prima mossa, non
è facile vivere persone che non si ha mai
conosciuto prima, ma non c’è spazio per
timidezza.
Vantaggi o svantaggi?
I vantaggi sono infiniti, sono qua da soli tre
mesi ma sento che sto cambiando molto. Si
(Continua da pagina 8) riesce a raggiungere un livello di indipenden-
za e self-confidence non indifferente, anche
accademicamente sto imparando molto,
specialmente perché sto frequentando ma-
terie alle quali sono molto interessata a
livello universitario. In questo momento non
vedo svantaggi a parte l’essere lontana da
persone a cui voglio molto bene. Gli svan-
taggi si presenteranno quando tornerò in
Italia, con materie da recuperare e regole
diverse a cui sottostare.
Una cosa che non ti aspettavi e che ti ha
stupito appena l’hai vista?
Direi il sistema scolastico che è completa-
mente diverso. Non si tratta solo di organiz-
zazione, le regole sono completamente di-
Francesco
Rebecca
Pagina 10 LA RAGNATELA Per me 'mangiare leggero' vuol dire stare a tavola con pantaloncini e infradito.
duro, richiede competenze e ogni esperien-
za genera punti (i like) ed esclusioni.
I pericoli del nuovo sistema sono tanti e le
opportunità altrettante. Un aspetto interes-
sante della narrazione di Baricco è che non
c’è l’ansia di giudicare, ma il tentativo di
capire cosa ci è successo e cosa potrà ancora
accadere. C’è anzi la volontà di mettere in
discussioni verità date per scontate, so-
prattutto di ridimensionare affermazioni
troppo semplicistiche, come quella che vivia-
mo nell’era della post-verità e delle fake
news. Primo comprendere, poi valutare;
sono d’accordo.
Pagati per camminare
vato il Gps e il nostro smartphone rileva che
stiamo percorrendo la strada all’aria aperta
senza rilevare scale o corse sul tapis ruolant;
successivamente ad ogni 1.000 passi si rice-
Sweatcoin: l’app che ti paga per camminare
Negli ultimi giorni si è sentito spesso parlare
di un’applicazione, scaricabile sul nostro
smartphone, che permette di guadagnare
camminando, ma è bene chiarire il meccani-
smo di questa app.
Sweatcoin (“moneta del sudore”) nasce in
Inghilterra nel 2016 grazie a due ingegneri
russi con l’obiettivo di convincere le persone
a fare del movimento fisico invece di impie-
gare l’auto o altri mezzi. Mentre nel Regno
Unito e negli Stati Uniti è un’applicazione già
nota, in Italia è sbarcata con qualche ritardo,
ma negli ultimi tempi ha ottenuto un vero e
proprio boom. Il fun-
zionamento dell’appli-
cazione, scaricabile
gratuitamente sia per
iOS che Andorid, pre-
vede che vengano
accreditati soldi, sotto-
forma di cripto mone-
ta, ai suoi utenti in
maniera proporzionale
ai passi che si percor-
rono.
Il meccanismo è molto semplice: l’app fun-
ziona solo se, una volta scaricata, viene atti-
The Game
“Puoi provare a cambiare la testa della gen-
te, ma stai solo perdendo tempo. Cambia gli
strumenti che hanno in mano, e cambierai il
mondo”.
Steward Brand
Viviamo una rivolu-
zione digitale che ci
ha portato a cam-
biare tantissimo in
poco tempo. Come
e perché? Prova a
ragionarci sopra
Baricco con il suo
ultimo libro “The
Game” e lo fa ini-
ziando ad elencare
cose che 20 anni fa
non c’erano e ades-
so sì: Wikipedia,
Facebook, Skype,
Youtube, Spotify,
Netflix, Twitter, Youporn, Airbnb, Iphone,
Instagram, Uber, Whatsapp, Tinder, Tripad-
visor, Pinterest. Se ve lo siete chiesti Google
ha 20 anni giusti giusti e Amazon 24.
Baricco traccia una mappa, ripercorre le
tappe del cambiamento, e cerca di indivi-
duare le linee che congiungono i punti.
Il titolo del libro, “The game” rimanda all’i-
dea che nella nuova realtà tutto sembri in
gioco, ma poi ci spiega che questa percezio-
ne è illusoria: quando il 9 gennaio 2007 Ste-
ve Job presenta l’iPhone ha in mano un con-
centrato di tecnologia complessa, solo che la
complessità è stata nascosta ed emerge la
semplicità, la
facilità d’uso che
rende accessibile
a chiunque uno
strumento avan-
zato. Baricco ci
racconta anche
che fa parte del
Game l’attitudi-
ne a saltare le
mediazioni dei
“sacerdoti del
sapere”, così
oggi conta più il
giudizio di Tri-
padvisor delle
stellette Michelin e le valutazioni del pubbli-
co sostituiscono ovunque quelle dei critici,
così come Wikipedia ha sostituito le Enciclo-
pedie scritte dai dotti e Google ci indica co-
me sito migliore quello che più persone
cliccano.
Il game è solo apparentemente puramente
uno spazio ludico, ma in realtà partecipare è
E la scuola come affronta il nuovo mondo? Baricco
va giù duro e parla di placido letargo: “La scuola è
ancora ferma ad addestrare buoni cittadini di una
media democrazia degli anni ‘80”. “Il problema è
la fissità, le strutture permanenti, la scansione
novecentesca dei tempi, degli spazi, delle persone.
Magari andrà avanti così ancora per decenni; ma
certo il giorno in cui a qualcuno verrà in mente di
rinnovare un po’ i locali, le prime cose che andran-
no al macero, ditte dritte, saranno la classe, la
materia, l’insegnante di una materia, l’anno scola-
stiche, l’esame. Strutture monolitiche che vanno
contro ogni inclinazione del Game. Fidatevi, andrà
tutto al macero”.
La sfida del clima - A tu per tu con Luca Mercalli
Martedì 6 novembre 2018, in occasione del cinquantesimo anniversario della drammati-ca alluvione che colpì il Biellese, si è tenuta nella sede di Vallemosso la conferenza del climatologo Luca Mercalli riguardante i cam-biamenti climatici. Una conferenza a cui ho partecipato con particolare piacere perché il tema ambientale è qualcosa che mi sta mol-to a cuore, su cui baso le mie scelte quoti-diane. Non so quanti siano interessati a que-sto argomento ma, almeno per me, avere l’occasione di intervistare e di ascoltare un esperto in questo ambito è stata un’espe-rienza importante. Mi ha dato la possibilità di comprendere come piccoli accorgimenti, come l’utilizzo di una bottiglia riutilizzabile per portare con sé l’acqua o di una busta di stoffa per trasportare la spesa, se praticati da tutti e con costanza, possano davvero
fare la differenza nel futuro del nostro pia-neta, un futuro incerto, sull’orlo del baratro. Un futuro che avremo solo se cominciamo subito a cambiare il nostro atteggiamento. Parole rabbiose quelle dell’esperto, pesate con accuratezza, che rimangono addosso come macigni. Un discorso estremamente motivante, provato da grafici, tabelle, imma-gini forti. Un discorso che, spero, avrà l’effetto desiderato. Ecco come ha risposto alle nostre domande. Ha sempre avuto questa consapevolezza ambientale o è una cosa nata in seguito? In parte mi sono sempre interessato alla questione, ma é stato agli inizi degli anni 90, quando è iniziata la ricerca sull'influenza del clima sull'arretramento dei ghiacciai e di conseguenza sulla questione del riscalda-
Pagina 11 LA RAGNATELA Ho fatto il test per il rilevamento di droghe nel sangue. Voglio sapere se il pusher mi sta fregando.
rata di qualche raro Pokemon, oggi non
stupitevi se i vostri amici vorranno uscire a
fare qualche passeggiata in montagna con il
telefono in mano, magari stanno pensando
al vostro regalo di Natale da acquistare con
qualche sconto.
vono 0.95 sweatcoin. La cripto moneta,
accumulabile nel portafoglio dell’utente,
permette di agevolare di alcuni sconti in un
negozio virtuale legato alla piattaforma che
mette in vendita determinati prodotti di
aziende e marchi che collaborano con la
Sweatcoin. È bene sapere però che gli sconti
cambiano costantemente ed essi dipendono
dagli accordi che vengono presi da Sweat-
coin con i rivenditori.
Il guadagno non è facile, infatti, Sweatcoin
non rilascia più di 5 monete al giorno che,
nella versione Premium, acquistabile con gli
stessi sweatcoin, diventano 10. Insomma, se
qualche estate fa incontravate per strada
delle persone “girovagare” alla ricerca dispe-
Più followers meno spesa
Si sa, gli influencers di Instagram hanno un
grande potere su tutta la popolazione che
viene condizionata da foto pubblicizzate dai
vari brandi i quali sfruttano il numero di
iscritti per avere più popolarità fra i follo-
wers.
Questa idea ha incuriosito due fratelli,
Matteo e Tommaso Pittarello, proprietari di
una catena di ristoranti chiamata “This is not
a sushi bar”, che anno deciso di aprire un
nuovo locale a Milano, in cui si potranno
avere piatti gratis in base al numero di follo-
wers. Il ristorante offrirà una o più portate ai
clienti che dovranno appunto fotografare le
pietanze taggando il ristorante su Insta-
gram.
Chi ha dai 1.000 ai 5.000 follower dopo un
piatto già ordinato, otterrà una portata gra-
tis, se si hanno dai 5.000 ai 10.000 si otter-
ranno due piatti gratuiti, dai 10.000 ai
50.000 quattro piatti, da 50.000 a 100.000
otto, mentre chi ha più di 100.000 follo-
wers avrà il pranzo o la cena completa-
mente gratis.
Non tutti però sono d’accordo con l’idea
dei fratelli Pittarello: è il caso del signor
Paul Stenson che ha risposto negativamen-
te alla proposta formulata via mail da Elle
Darby, una influencer di 22 anni che su
Instagram conta 134 mila seguaci circa, in
cui la ragazza proponeva al proprietario
dell’hotel di alloggiare gratuitamente in
cambio di visibilità sui social network.
Il proprietario, infatti, non è stato per niente
soddisfatto dalla proposta della ragazza e ha
risposto alla mail chiedendo in che modo
avrebbe dovuto pagare i suoi dipendenti,
ironizzando sul fatto che lo stipendio dei
suoi impiegati avrebbe potuto essere la
visione dei video caricati da lei. Probabil-
mente ci vorrà ancora un po’ di tempo per
convincere la gente a fidarsi degli infuencers
che, con un buon lavoro, potrebbero vera-
mente fare la differenza pubblicizzando i
vari locali e donando loro popolarità.
Sara
Alice
Assolutamente no. I ragazzi di oggi dispon-gono di mezzi di comunicazione e di infor-mazione potentissimi, ma sempre più spesso li utilizzano nella maniera sbagliata. Potreb-bero davvero cambiare qualcosa, se si impe-gnassero seriamente. Un tempo i giovani erano più combattivi, si battevano per i valo-ri in cui credevano, oggi si vede tanta, trop-pa rassegnazione in giro. L'Italia ha fatto e sta facendo il suo dovere? In Italia, in campo di ecologia ed ecososteni-bilità così come in altri settori, esiste l'eccel-lenza e lo schifo. L’eccellenza, che si impe-gna davvero in ciò in cui crede, è spesso condizionata dallo schifo, poiché viene fatta sentire diversa dall'apparente normalità. Non è uno dei paesi più inquinanti, ma sicu-ramente si potrebbe fare di più.
mento globale legato ai problemi ambienta-li, che ho iniziato ad acquisire sempre più consapevolezza in questo campo e ho co-minciato ad agire concretamente nel proces-so di sensibilizzazione della società. Quando si cercano le colpe si pensa alle fab-briche e ai mezzi di trasporto, ma tra le no-stre scelte quotidiane, qual è la più rivelan-te? Non tendo a dare un criterio di priorità alle forme inquinanti, per fare davvero qualcosa bisogna guardare al bilancio di insieme e agire di conseguenza. I cambiamenti climatici sono legati unica-mente all'inquinamento o dipendono anche da cause naturali come avveniva nella prei-storia? Piccoli cambiamenti del clima possono avve-nire anche per cause naturali, ma le repenti-
(Continua da pagina 11) ne variazioni della temperatura avvenute negli ultimi anni e le incessanti piogge che si stanno abbattendo sull'Italia, e non solo, sono causati, come dimostrano gli studi scientifici, dal crescente inquinamento pre-sente sul nostro pianeta. Pensa che si potrà arrivare ad un mondo ecosostenibile nel quale l'energia rinnovabile riesca a sostituire i combustibili fossili senza però alterare la velocità del progresso del mondo moderno? E in quali tempistiche? Dipende tutto da voi, dalle nuove generazio-ni. Al punto in cui siamo arrivati abbiamo più solo una piccola finestra temporale di una trentina d'anni per riuscire a cambiare qual-cosa prima che sia troppo tardi. Se questo non accadrà, le condizioni di vita diventeran-no critiche, fino ad arrivare all'estinzione del genere umano. Le nuove generazioni, secondo il suo parere, sono più inclini a compiere scelte ecososteni-bili rispetto alle vecchie?
Pagina 12 LA RAGNATELA Quattro donne si confidano: "Io sono una zoccola". "Io sono un'ubriacona". "A me piacciono le donne". La quarta: "E io non so mantenere i segreti"
ni 32. Quello Grande ... scorre 33. Lo segue la pratica burocratica 34. E ... nel telegramma 35. Associazione Sportiva 36. Sono spiccate dal creditore 38. Gelosie, rancori 39. Importante città olandese sede del go-verno VERTICALI 1. Si accende in chiesa 2. Altari pagani 3. Color turchino cupo 4. Affrettarsi, accorrere con rapidità 5. Due estremi della bussola 6. Per alcuni è difficile tenerlo per sé 7. Articolo indeterminativo 8. E' stata soppiantata dal cd-rom 9. Il segno della parità 12. Fiume della Svizzera 16. Strumenti agricoli per rovesciare il terre-no 17. Parte della filosofia che si occupa del bene 18. Isolotti 19. Briosi, vispi 20. Figlio di Troo 21. C'è quello nero 24. Gabbie per polli 25. In Asia c'è quella del nord e quella del sud 28. Movimenti, spostamenti 29. Segue talvolta così 30. Le usano i pescatori 35. Avellino 37. Dopo il do, prima del mi
ORIZZONTALI 1. Cavaliere in breve 4. Le conseguenze di una sbronza 10. Native di Asmara 11. Parte posteriore del capo 13. Talvolta è confesso 14. Formano lo scheletro 15. Strappata, stracciata
19. Condizione di eguale 22. Ridire in succinto 23. Scrupoloso, pignolo 24. Contenitore per la spesa 26. Taranto 27. Sì a Berlino 28. Non abbondante, né cospicuo 31. Un'importante compagnia d'assicurazio-
1 2 3 4 5 6 7 8 9
10 11 12
13 14
15 16 17 18
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Ilaria