Post on 02-May-2015
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L’osservazione di sé
Autostima, autoefficacia e comportamenti
prosociali/aggressivi
COME CAMBIA, NEL CRESCERE, LA PERCEZIONE CHE UN BAMBINO HA DI SE’?
Autoconsapevolezza• Ho 3 anni e vivo in una grande casa…
Ho gli occhi azzurri e un gattino rosso… Voglio tanto bene al mio cane Skipper… Non ho paura. Non ho mai paura! Sono sempre felice. Ho i capelli neri… Sono molto forte.
• Quest’anno faccio la quarta e sono molto popolare fra i miei compagni… È perché sono gentile con le persone e so tenere i segreti, anche se, a volte, quando sono di cattivo umore, dico cose che possono essere un po’ cattive. A scuola mi sento brava in certe materie come Inglese, Educazione Artistica, Storia e Geografia… E invece faccio fatica in Matematica e Scienze… Anche se in queste materie non vado bene, come persone mi piaccio.
Adattato da Harper, 1999, p.37, 48
Quali differenze nelle due rappresentazioni?
• Tratti esteriori vs. interiori• Uso di termini totalizzanti vs.
relativi• Isolamento vs. confronto
Autostima• Piaget: stadio delle operazioni concrete sperimentarsi nello stabilire graduatorie, fare confronti, anche su bravura e popolarità
• Valutazione delle proprie capacità, giudizi sulla propria persona: sviluppo dell’autostima valutarsi positivamente o negativamente nel confronto con gli altri
• Erickson: crisi della media fanciullezza dominata dalla polarità industriosità/senso di inferiorità: da qs. Ultimo nasce il desiderio di lavorare per migliorarsi
• Nella crescita impariamo a legare l’autostima a più abilità diverse
Autostima e valori
• “Sono bravo” “Non sono bravo”: che valore ha per me?
• Il giudizio negativo mina l’autostima se è relativo ad un aspetto considerato veramente importante– Sottovalutazione o
sopravvalutazione quando l’autostima è distorta
Le due forme di distorsione dell’autostima• Problemi esternalizzanti: autostima esageratamente alta, scarsa regolazione emotiva, aggressività, impermeabilità a feedback realistici
• Problemi internalizzanti: autostima scarsa, inibizione delle emozioni, timidezza, autocritica troppo severa, senso di impotenza appresa
• Per entrambe le situazioni c’è un grave rischio di fallimento (anche se per motivi differenti): in entrambi i casi è preclusa la possibilità di lavorare per migliorarsi!
Tratto da Belsky, 2009
Favorire un’autostima realistica
• Accrescere il senso di autoefficacia: “Posso conquistare questa competenza!” lavorare nella ZSP: procedere gradualmente e rinforzare i miglioramenti; migliorare l’adeguamento tra persona e ambiente
• Favorire un’accurata percezione di sé: dare feedback accurati e realistici; sicurezza del legame di attaccamento; modificabilità cognitiva, valore dell’impegno
Il sé in relazione con l’altro: comportamenti prosociali• Comportamenti prosociali:
azioni in cui si porta aiuto e sostegno alle altre persone; nascono in età prescolare e si sviluppano diventando sempre più adeguati ai bisogni dell’altro (ToM).
• Eisenberg: studi longitudinali provano la stabilità nel tempo di differenze individuali negli atteggiamenti prosociali
• Differenze culturali: culture individualiste vs. collettiviste
Perché compiere il bene?• Essere lodati• Evitare una punizione• Dimostrare il proprio
potere/successo• Altruismo
EMPATIA
SIMPATIA
Saarni ed Eisenberg: per compiere atti altruistici bisogna trasformare i sentimenti empatici in risposte meno intense dettate da simpatia. Altrettanto importante la fiducia in sé stessi attaccamento
Il sé in relazione con l’altro: comportamenti aggressivi• Comportamenti aggressivi: atto teso a fare del male all’altro; picco aggressività aperta intorno ai 2-3 anni, poi maggior comprensione delle regole le motivazioni cambiano: età prescolare focus sugli oggetti; età scolare focus sulla persona
• Studi longitudinali individuano 2 tappe per lo sviluppo di problemi di aggressività:– Temperamento troppo esuberante intorno
ai 2 anni disciplina molto rigida frustrazione
– A scuola il bambino viene rifiutato da insegnante e pari minor possibilità di interagire e migliorare le proprie abilità sociali mondo ostile!
I diversi tipi di aggressione
• In base al motivo:– Strumentale “Adesso do un pugno
a Marco così gli porto via il giocattolo!”
– Reattiva “ Paolo mi ha rubato il giocattolo, ora gli do un pugno!”
• In base alla forma:– Diretta picchiare o urlare a
qualcuno, fare i capricci– Relazionale il bersaglio è
l’autostima dell’altro