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MOZZALI
18/25 febbraio 2015/ 4/11 marzo 2015
Relatrici:dott.ssa Avallone Letiziadott.ssa Bertozzi Daniela
La normativa
Dalla L.104/92……. alla L.170/2010……. alla Direttiva d l / /del 27/12/2012
La normativa sui BES
Di i i i i l d l di b Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012
Circolare n° 8 del 6 marzo 2013
Nota ministeriale del 27/6/2013
Cosa sono Bisogni EducativiCosa sono Bisogni Educativi Specialip
I i l i l i h In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione didattica ed educativa per una varietà di ragioni: svantaggio educativa per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici difficoltà derivanti dalla e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse…”.perché appartenenti a culture diverse… .
Cosa sono Bisogni EducativiCosa sono Bisogni Educativi Specialip
L’ ili d ll’ i BES i di d i di L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio della personalizzazione dell’insegnamento sancito dalla personalizzazione dell insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, va applicato con particolari attenzioni in quanto a specificità intensità e durata delle in quanto a specificità, intensità e durata delle modificazioni.
Altri riferimenti normativiAltri riferimenti normativiLa C M n 8 del 6 Marzo 2013 attiva più livelli:La C.M. n.8 del 6 Marzo 2013 attiva più livelli:1° personalizzazione dei interventi a favore dei singoli alunniEstende a “tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla Estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003esp essa e e a p c p e u c a da a egge 53/ 003
Individua come strumento privilegiato il percorso Individua come strumento privilegiato il percorso individualizzato e personalizzato redatto in un PDP
Richiede che il Consiglio di Classe deliberi l’attivazione del percorso individualizzato in accordo con la famiglia
2° Azioni a livello di singola Istituzione scolasticaCostituzione del GLI (Gruppo di Lavoro per Costituzione del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) che elabora un Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BESl Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES
Predisposizione nel POF di attenzioni, rilevazione, p , ,monitoraggio e valutazione del grado d’inclusività della scuola
3° Azioni a livello territorialeCTS CTICTS, CTI…
Chi sono gli alunni con BESg
Sono gli alunni per i quali la didattica “standard” non è sufficiente per Sono gli alunni per i quali la didattica standard non è sufficiente per
i quali è necessario che la scuola offra adeguata e
li t i tpersonalizzata risposta:
in continuità o per determinati periodi
per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi
psicologici, socialip g ,
Direttiva del 27 dicembre 2012
Chi sono gli alunni con BESgMacrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative‐apprenditive degli alunni:p pp g
le situazioni già considerate tradizionalmente (disabilità t l fi i i l )mentale, fisica, sensoriale)
Le situazioni di deficit in specifici apprendimenti Le situazioni di deficit in specifici apprendimenti clinicamente significative (DSA, ADHD, Disturbo della coordinazione motoria…)
altre situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, di contesto socio‐culturalep
Con la direttiva dei BES
Si i d di i di li i d l Si arriva a dare un diritto di personalizzazione del percorso formativo attraverso la stesura di un Piano Didattico Personalizzato di alunni:non certificati (!)non diagnosticati (!)non patologici (!)non patologici (!)Sulla base di valutazioni pedagogiche e didattiche e non di tipo medico ma del Consiglio di Classe (!)non di tipo medico ma del Consiglio di Classe (!)
L i i BES i hi d il i d La normativa sui BES richiede il passaggio da un’impostazione di un modello di tipo clinico ad
un’impostazione pedagogico‐ didattica
BES COME MACROCATEGORIAINPUT OUTPUT
Cert104
PEI
DSA 170 PDP
170
ADHD PDP
Diff
PDPBES
Diff. trans
Diff. appr/ compr
t
PersSempl.t
Come individuare un alunno conCome individuare un alunno con BESL’individuazione di un alunno con BES va fatta:
in base a “ben fondate considerazioni i d i h did i h ”psicopedagogiche e didattiche”
dal Consiglio di classedal Consiglio di classe
N i t i di di i Non necessariamente in presenza di una diagnosi clinica
Ci può essere un Bisogno Educativo Speciale anche se Ci può essere un Bisogno Educativo Speciale anche se non c’è una Diagnosi clinica
Un Bisogno Educativo Speciale può essere transitorio
La situazione problematica non dipende solo da una condizione fisica , ma anche dal contesto condizione fisica , ma anche dal contesto
E’ l l l i d l d ll li iE’ capovolta la logica del modello clinico….La forza di una valutazione pedagogica è quella di i i i l f i d riuscire a capire come un alunno funziona dentro un contesto a prescindere dalle sue difficoltà di origine affrontando il problema a valle e non a monte affrontando il problema a valle e non a monte ((D.Janes ) secondo i vari fattori che un modello bio‐psico‐sociale evidenziapsico‐sociale evidenzia
Individuazione dei BES su base ICF
L’ICF (I i l Cl ifi i f F i iL’ICF (International Classification of Functioning,Disability and Health, OMS 2002‐2007) parla delle varie dimensioni, che in modo globale e interconnessofanno la salute delle persone non di disabilità opatologie.
Tratto da “ Alunni con BES” a cura di Ianes Cramerotti ed EricksonTratto da Alunni con BES a cura di Ianes Cramerotti ed. Erickson
Nei fattori contestuali personali sono fondamentali le i i li di i i i ff i h di principali dimensioni psico‐affettive che mediano
(positivamente/negativamente) nil funzionamento:Stili di attribuzioneAutoefficaciaAutostimaEmotivitàEmotivitàMotivazioneComportamenti problemaComportamenti problema
Cosa è richiesto alla scuola
P li l i BES i C i li di l h Per gli alunni con BES i Consigli di classe hanno l’obbligo di personalizzare la didattica anche adottando misure compensative/dispensativeadottando misure compensative/dispensative
Pi Ed i I di id li (PEI) li l i Piano Educativo Individualizzato (PEI) per gli alunni con disabilità
d l ( ) l lPiano Didattico Personalizzato (PDP) per gli alunni con DSA e altre difficoltà
Cosa è richiesto alla scuolaNon basta attivare azioni didattiche, ma è necessarioh d li i i d di che esse vadano esplicitate in un documento di Programmazione che come da DM e dovrà contenere Attività didattiche individualizzateAttività didattiche personalizzateStrumenti compensativi utilizzatiMisure dispensative adottateMisure dispensative adottateForme di verifica personalizzate
L. 170 e Linee guidag
La scuola deve garantire l’esperienza del successo scolastico agli alunniscolastico agli alunni
Importanza dell’osservazione sia attraverso Importanza dell osservazione sia attraverso parametri quantitativi, sia qualitativi, non solo sulle prestazioni ma anche sugli stili di apprendimento prestazioni, ma anche sugli stili di apprendimento.
La classe è un sistema complesso,non è la semplice somma di individui
CONTESTO
STRUMENTI PER L’OSSERVAZIONE E LA RILEVAZIONE
IMPORTANZA DEL CONFRONTO TRA DOCENTI
APPRENDIMENTO INCIDENTALE
Si ha un apprendimento incidentale quando si è esposti a determinate pp q p
esperienze dove l’obiettivo principale non è generare apprendimento (es. si
guarda un film o un documentario su di un argomento che poi si ricorda).
APPRENDIMENTO INTENZIONALEAPPRENDIMENTO INTENZIONALE
Si ha un apprendimento intenzionale quando, intenzionalmente, ci si impegna
per imparare cose che non si conosconoper imparare cose che non si conoscono.
In alcuni casi l’apprendimento incidentale è funzionale e alcune volte porta a In alcuni casi l apprendimento incidentale è funzionale e alcune volte porta a
risultati migliori di quello intenzionale; questo perché è automotivante, basato
sull’interesse sull interesse.
l i i l diElementi necessari per lo studio
L’elaborazione, cioè la capacità di trasformare in modo , p
personale le informazioni
La memoria di lavoro, magazzino di memoria che consente di
mantenere attive le informazioni utili da organizzare
Coerenza e sistematicità nell’elaborazione, che consente di
cercare di recuperare le informazioni memorizzate tenendo cercare di recuperare le informazioni memorizzate tenendo
conto di come si erano studiate
Strategie di studio
Scelta della giusta strategia in base al materiale da studiareScelta della giusta strategia in base al materiale da studiare
Controllo del processo di studio
I “cattivi studenti” sembrano avere difficoltà in due ambiti:
sono poco consapevoli di come funzionano i processi cognitivi … (mente, memoria, concentrazione …) e del f tt h il di t di li t fatto che il processo di studio possa essere analizzato, controllato e modificato (strategie che compongono il metodo di studio);metodo di studio);hanno minor motivazione.
In particolare, possiedono poche conoscenze rispetto al proprio atteggiamento di fronte al compito e scarse p op o attegg a e to d o te a co p to e sca sestrategie di controllo, ovvero operazioni attraverso cui lo studente possa controllare l’esecuzione del proprio compito e il suo esito
Motivazione Passare da una motivazione esterna ad una motivazione
intrinseca attraverso:
Conoscenza di sé (punti di forza e di debolezza)
Consapevolezza del “guadagno”Consapevolezza del guadagno
Cosa fare?
Organizzazione dell’aula
Organizzazione della lezione
Scelta di metodologie cooperative
Cosa fare?La didattica centrata solo sui contenuti disciplinari porta ad uno stile competitivoporta ad uno stile competitivo.
U l il i i Una classe con uno stile competitivo troppo marcato genera il bisogno di definirsi “non perdente” ed innesca una serie di dinamiche negative sul piano delle innesca una serie di dinamiche negative sul piano delle relazioni sociali che posso sfociare in tematiche importantiimportanti.
Cosa fare?
Aiutare gli alunni a conoscere meglio le proprie caratteristiche come studentiPotenziare le capacità meta cognitive degli alunniPromuovere comportamenti di autonomia ed efficacia nel lavoro scolasticoPromuovere comportamenti di mutuo aiuto.
METODOLOGIE COOPERATIVE
Nome Breve descrizione
Cooperative l i
Diverse modalità di apprendimento caratterizzate dalladivisione della classe in gruppi eterogenei, con divisione deiruoli in cui il processo di apprendimento del gruppo èlearning ruoli, in cui il processo di apprendimento del gruppo èautonomo ed indipendente dalla figura dell’insegnante(predispone il materiale, le condizioni, ma non intervienedurante il lavoro del gruppo). Il processo di apprendimento è inrelazione con l’esercizio consapevole delle abilità sociali.
Peer collabora
Lavoro in coppia caratterizzato dalla parità (rispetto ai livelli diconoscenza, padronanza, … relativi al compito da affrontare)tra i due membri e dal loro aiuto reciproco.I i i it i ti l t t l l icollabora
tionI ragazzi in situazione stimolante e nuova, trovano la soluzioneprocedendo per tentativi, attivando un percorso dicollaborazione.
Peer Lavoro in coppia caratterizzato dalla differenza di età o diPeer tutoring
Lavoro in coppia caratterizzato dalla differenza di età o dilivello di apprendimento/sviluppo/abilità tra i due membri dellacoppia per cui uno dei due studenti assume il ruolo diinsegnante e l’altro quello di alunno.
COOPERATIVE LEARNINGCOOPERATIVE LEARNINGMetodo – ambiente di apprendimento pp
fondato sulla valorizzazione degli studenti come fondato sulla valorizzazione degli studenti come risorsa e sull’insegnamento esplicito delle abilità socialisociali.
L'apprendimento cooperativo determina un più elevato livello di ragionamento, un più frequente sviluppo di nuove idee e di soluzioni e un maggiore sviluppo di nuove idee e di soluzioni ... e un maggiore trasferimento di ciò che si è appreso da un contesto ad un altro ... rispetto all'apprendimento competitivo e a un altro ... rispetto all apprendimento competitivo e a quello individualistico. Johnson e Johnson
Attraverso …
Interdipendenza positivaInterdipendenza positivaGruppo eterogeneoL d hi di t ib itLeadership distribuitaInsegnamento esplicito delle competenze socialiValutazione individuale e di gruppo
Strumenti di programmazione
L’integrazione“di f ll di i à i i hé “di fronte alla tua diversità ti aiuto perché tu possa adeguarti all’ambiente”
L’inclusione in anticipo organizzo l’ambiente in modo che “tu possa avere le stesse occasioni degli altri di apprendere,
”crescere, esprimerti”
N ll’i l i li i i l “ l Nell’inclusione gli interventi non sono soltanto “sul soggetto speciale”, ma sul sistema che non viene pensato per soggetti “normali” e poi adattato a chi ha pensato per soggetti normali e poi adattato a chi ha un bisogno particolare ma nell’organizzazione del quale sono pensate tutte le utenze possibiliquale sono pensate tutte le utenze possibili
PEI PDP strumenti diPEI PDP strumenti di programmazionep g
PEI è prescritto dalla legge 104/92 redatto congiuntamente dagli operatori scolastici e da quelli dei servizi g p qsociosanitari dell’ASL con la collaborazione della famiglia
Il PDP per gli alunni con DSA è previsto dalla legge 170/2010 e nel 2011 dalle linee guida e dal DM5669
Il PDP per gli altri alunni con BES viene definito dalla scuola che con Delibera del Consiglio di Classe indica in scuola che con Delibera del Consiglio di Classe indica in quali casi sia necessaria e opportuna una personalizzazione della didattica
Il valore dei terminiIndividualizzare, personalizzare, compensare, dispensare dispensare ……..
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATOPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATOStrumento privilegiato è il percorso
i di id li t li t h h l individualizzato e personalizzato che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare,
d ’ l b i ll i l bil secondo unelaborazione collegiale,corresponsabile e partecipata, le strategie d’intervento più idonee e
i criteri di aluta ione degli apprendimenti i criteri di valutazione degli apprendimenti … Circolare 8 del 6/3/2013
I di id li i l’i lib l Individualizzazione: l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo e si f ll d d h h driferisce alle strategie didattiche che mirano ad assicurare a
tutti gli studenti il raggiungimento degli obiettivi del curricolo attraverso una diversificazione dei percorsi d’insegnamento
Personalizzazione indica strategie didattiche finalizzate a Personalizzazione indica strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza.La personalizzazione si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di
di l lib i d li i i ll apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativoapp e d e o s g ca o
Quando si fa un PDPQ
f lNon si può fare un PDP per un alunno con BES se la scuola non è in grado di effettivamente d l l ddire come personalizzare il percorso e di valutare se esso è opportuno e conveniente (i pro e i contro)
E’ inutile farlo se quanto programmato non E inutile farlo se quanto programmato non è in grado di modificare nulla
Il PDP non è concluso quando viene formalmente Il PDP non è concluso quando viene formalmente approvato, ma inizia a svolgere il pieno supporto alla programmazione divenendo strumento di lavoro da
l idi l d ll iconsultare, ridiscutere nel corso della sua attuazione
La valutazione non è solo iniziale ma continua e La valutazione non è solo iniziale, ma continua e sistematica per potere “aggiustare il tiro”
Il PDP si sviluppa tra pianificazione individuale e strategie inclusive nella classe
Un PDP deve essere efficace e raggiungere gli obiettivifi i d d difi i iprefissati producendo modificazioni
Le indicazioni che contiene devono essere significative, realistiche, senza contraddizioni interne, concrete e verificabili
Consultabile e modificabile in relazione ai risultati
Significative : selezione delle attività più importanti che producono cambiamento che producono cambiamento Realistiche: è in fase di progettazione che si devono considerare limiti e risorseconsiderare limiti e risorseCoerenti : senza contraddizioni interne, ingiustificate difformità tra insegnantidifformità tra insegnantiConcrete e verificabili: affermazioni vaghe e generiche, i t t bili i d l i lt tinterpretabili a piacere non producono alcun risultato
PDP a confrontoBES per DSA Altri BESPDP a confrontop
•Dati anagrafici
•Tipologia del disturbo
•Sì
•Bisogni educativi,eventuale diagnosi o indicazioni cliniche. Tipologia del disturbo
•Attività didattiche individualizzate
•Attività didattiche personalizzate
Risorse e punti forza (ambientali/personali)
•Attività didattiche individualizzate e personalizzate calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Adattamenti e
•Attività didattiche personalizzate
•Strumenti compensativi
St ti di ti i
facilitazioni. Interventi sulla classe/co n la classe
Se necessari e quali
S i liStrumenti dispensativi
•Forme di verifica e valutazione personalizzate
Se necessari e quali
Sì
Se ci sono le condizioni•Impegni della famiglia Se ci sono le condizioni
Tratto da “ Alunni con BES” a cura di Ianes Cramerotti ed. Erickson
La strutturaAnagraficaA li i d l bi d ll i ( li Analisi del bisogno e delle risorse (personali e ambientali)P i d li i i did i d i iProgrammazione degli interventi didattico educativiStrumenti compensativiMisure dispensativeCriteri di valutazioneImpegni della famiglia
Analisi del bisognog
D i i i i d i bi iDescrizione sintetica dei bisogniOsservazioni che condizionano le scelte del PDPPunti di forza e risorse individuali (interessi competenze, abilità sociali predisposizioni..)Risorse e criticità del contesto classe
Nell’apprendimento c’è una gerarchia funzionale chepassa attraverso l’intervento abilitativo prima, compensativo poi e solo successivamente dispensativo
Compensazione: mira a ridurre gli effetti negativi del disturbo attraverso facilitatori disturbo attraverso facilitatori
Mi di i l d ll ibili à di Misure dispensative: tutelano dalla possibilità di vivere un insuccesso
La compensazionepIl “costo” L’ ffi i ( d i i l ?)L’efficacia (ad es.sintesi vocale?)
……..ma soprattutto
Non tutto si può compensareLe competenze compensative non si sviluppano spontaneamente
Il dispensarepLe misure dispensative spesso richiedono misure compensative/strategie alternativecompensative/strategie alternative
Al i iAlcune attenzioni:Dipendono dagli altri e non danno autonomiaEvitano l’insuccesso ma non modificano le competenze
Il facilitare
L i di f ili i Le strategie di facilitazione … Anticipazione dei contenuti trattatiVerifica preventiva dell’effettiva sostenibilità di tutte le prove per accertarsi che il successo sia possibileValorizzare linguaggi alternativi al codice scritto (adattamento dei testi)
Esempio di semplificazione delEsempio di semplificazione del testo
le informazioni vengono ordinate in senso logico e cronologico;
le frasi sono brevi (20 / 25 parole) e i testi in media non superano le 100 parole;
si usano quasi esclusivamente frasi coordinate;
si fa molta attenzione all’uso del lessico, utilizzando solo il vocabolario di base e fornendo
spiegazione delle parole che non rientrano nel vocabolario di base;
il nome viene ripetuto, evitando i sinonimi e facendo un uso limitato dei pronomi;
nella costruzione della frase si rispetta l’ordine SVO (Soggetto Verbo Oggetto);nella costruzione della frase si rispetta l ordine SVO (Soggetto, Verbo, Oggetto);
i verbi vengono per lo più usati nei modi verbali finiti e nella forma attiva;
si evitano le personificazioni, così ad esempio “il Senato” diventa “i senatori”;p , p ;
non si usano le forme impersonali;
il titolo e le immagini sono usate come rinforzo per la comprensione del testo.
Quando il problema non è solo diQuando il problema non è solo di apprendimento ppGli interventi di strutturazione del contesto… fanno riferimento in particolare a quegli alunni con difficoltàriferimento in particolare a quegli alunni con difficoltàorganizzative, comportamentali (ADHD..) per i quali un approccio comunicativo corretto e funzionale coinvolge più approccio comunicativo corretto e funzionale coinvolge più livelli:La comunicazioneLa prevedibilità degli eventiLa riduzione delle variabili ambientali, dei rischi di distrazione e dei margini di discrezionalitàGli interventi di strutturazione possono riguardare il
singolo ma anche coinvolgere il gruppo classesingolo ma anche coinvolgere il gruppo classe
La collaborazione con l’alunno: ilLa collaborazione con l alunno: il livello “meta”
S bili à d ll’ l li i i Senza una corresponsabilità dell’alunno gli interventi avranno un indice di successo non significativo
Il recupero passa attraverso un lavoro tiene conto degli ili di di d ll l l stili di apprendimento e della loro eventuale
modificazione, sul modo di comunicare e uso dei li ilinguaggi
La classeConsapevolezza che viene comunicata alla classe sul
perché un loro compagno riceve “trattamenti” di perché un loro compagno riceve trattamenti di favore usa strumenti compensativi
Coinvolgere la classe in termini d’informazione e di Coinvolgere la classe in termini d informazione e di consapevolezza dei motivi che sono dietro le scelte didattiche che i docenti fanno nei confronti di alcuni didattiche che i docenti fanno nei confronti di alcuni compagni per evitare affetti negativi che potrebbero far scattare meccanismi di isolamento e di far scattare meccanismi di isolamento e di emarginazione
Cosa significa ?g
Verificare
Valutare
D tDare un voto
VERIFICA ACCERTAMENTO
VALUTAZIONE APPREZZAMENTO
QUALITATIVOQ
DARE UN VOTO ATTRIBUIRE
UN’ETICHETTA NUMERICAUN ETICHETTA NUMERICA
VALUTAZIONE FORMATIVA VALUTAZIONE PERVALUTAZIONE FORMATIVA = VALUTAZIONE PER
L’APPRENDIMENTO
VALUTAREPerché? … Cosa? … Chi?...
La valutazione interessa tutti gli elementi del “sistema a a uta o e te essa tutt g e e e t de s ste ascuola”:
Alunno
DocenteDocente
Programmazione
A bi d iAmbiente educativo
È il motore che deve innescare un circolo virtuoso finalizzato al miglioramentovirtuoso finalizzato al miglioramento
Elementi di riflessione: perché la valutazione sia formativa …valutazione sia formativa …
Considerare l’impatto che la valutazione ha in termini di
i di épercezione di sé
aspettative
motivazione
fiducia in se stessi
sia sul singolo, sia sulla classe.
Fornire elementi ed indicazioni sul percorso e sul Fornire elementi ed indicazioni sul percorso e sul successivo livello di sviluppo al singolo alunno ed alla comunità intera
Definire in modo preciso cosa si sta valutando
Comunicare in modo chiaro la finalità e gli obiettivi della valutazioneobiettivi della valutazione
Separare i contenuti della valutazione dalle ità t t licapacità strumentali
Pestare attenzione al processo, non solo al p ,prodotto
“La valutazione concorre con la suaLa valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e d ll di i l idelle carenze di ciascun alunno, ai processi di auto‐valutazione degliprocessi di auto valutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo” (DPR 122/2009)formativo (DPR 122/2009)
Funzioni della valutazioneFunzioni della valutazione Diagnostica Indica in che modo le prestazioni in un momento
dato differiscono dalle prestazioni attese. utilizzata per individuare problemi specifici che un allievo potrebbe presentareun allievo potrebbe presentare
Formativa La valutazione è usata per favorire l’apprendimento dell’alunno; permette lal apprendimento dell alunno; permette la progettazione di interventi didattici finalizzati a colmare lo scarto tra le prestazioni effettive e
ll i t ( t d d?)quelle previste (standard?)Sommativa Valutazione usata per certificare o per registrare il
rendimento alla fine di un percorsorendimento alla fine di un percorsoDi rendicontazione Informazioni valutative che vengono
utilizzate per giudicare le prestazioni del “sistema scuola”
Funzioni della valutazioneFunzioni della valutazioneValutazione diagnostica Valutazione formativa Valutazione sommativa
Funzione
Fornire informazioni relative alle competenze del soggetto e al contesto
Fornire informazioni relative all’andamento del percorso di apprendimento al fine di
Certificare l’apprendimento e attribuire un giudizio al termine di un’unità
in cui si compie l’intervento
apprendimento al fine di progettare i successivi step
didattica o trimestre o corso di studi.
Decisione da prendere
Adattamento del programma
Adattamento e miglioramento delle attività di apprendimento/
Certificazione e giudizio: ammissione a gradi di istruzione successiviOrientamento insegnamento istruzione successivi
Quali sono le abilità, competenze, prerequisiti Come procede Q l è il li ll di
Domande guida
competenze, prerequisiti posseduti dagli studenti? Sono sufficienti per affrontare gli obiettivi previsti? Come
Come procede l’apprendimento dello studente?
Come intervenire per
Qual è il livello di apprendimento raggiunto dagli studenti?
Q li bi tti i t tiprevisti? Come individualizzare o personalizzare la programmazione?
Come intervenire per sostenere il progresso di ciascuno?
Quali obiettivi sono stati raggiunti?
(Don Milani “Lettera ad una professoressa”)(Don Milani Lettera ad una professoressa )
DM 5669 2011di ifi di l iArt. 6– Forme di verifica e di valutazione
1. La valutazione scolastica, periodica e fi l d li l i d li d ifinale,degli alunni e degli studenti con DSA deve essere coerente con gli i i d i did i iinterventi pedagogico‐didatticidi cui ai precedenti articoli.
Tra gli scopi del PDP c’è anche quello di definire monitorare e documentare idefinire, monitorare e documentare i
criteri di valutazione degli apprendimenti, quindi almeno i criteri di valutazione possono essere adattatidi valutazione possono essere adattati
e personalizzati h li l i BESanche per gli alunni con BES.
Personalizzare i criteri
significa dare all’allievo la possibilità di dimostrare il livello di apprendimento raggiunto, senza essere penalizzato da procedure che non considerano le difficoltà specifiche, tenendo separate le competenze da valutare dalle eventuali difficoltà di accesso legate al disturbo.
Vanno personalizzate solo le modalità?
La C.M. del 6 marzo 2013 facendo riferimento i li lli i i i tt di d tt h iai livelli minimi permette di adattare anche i contenuti … si parla di “strumenti programmatici” più efficaci di mere misure dispensative e compensative.p p
C f i ?Cosa fare in concreto?Programmare le interrogazioniProgrammare le interrogazioni
Favorire un clima di ascolto
Lasciare il tempo per la rielaborazione mentaleLasciare il tempo per la rielaborazione mentale
Utilizzare domande facilitanti
I di d l d d dIn caso di procedure complesse prevedere domande intermedie o fornire “scalette”
…
Evidenziare i progressi più che le carenze
Riflettere sull’errore e individuarne le causeRiflettere sull errore e individuarne le cause
Suggerire strategie di auto‐controllo dell’apprendimento
C t i i li li lli i i i i i di i iCostruire griglie con livelli minimi e massimi condivisi, organizzarli ed assegnare a ciascuno un voto corrispondente
GLI ALUNNI CON BES NON CERTIFICATI ‐GLI ALUNNI CON BES NON CERTIFICATI VALUTAZIONE LA NORMATIVA COME RISORSA
SCUOLA PRIMARIA ‐ I docenti possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione con decisione assunta all'unanimitàmotivazione, con decisione assunta all unanimità SCUOLA SEC. I GRADO ‐ Per essere ammessi alla classe successiva e all’esame di Stato conclusivo del primo ciclo è necessario che il consiglio di classe abbia attribuito un voto non inferiore a sei decimiconsiglio di classe abbia attribuito un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina PRIMO CICLO IN GENERALE ‐ Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenzesuccessiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione e a trasmettere quest'ultimodocumento individuale di valutazione e a trasmettere quest ultimo alla famiglia dell'alunno SCUOLA SEC. II GRADO ‐ Per l’ammissione alla classe successiva è richiesta la sufficienza in tutte le discipline, ma nel caso di carenze ilrichiesta la sufficienza in tutte le discipline, ma nel caso di carenze il giudizio finale è rimandato all’accertamento successivo all’attuazione degli interventi di recupero
BES E PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI NOTA CONGIUNTA INVALSI‐MIUR 18 FEBBRAIO 2014
V l t il d di i l i ità d llValutare il grado di inclusività della scuolascuola
Individuare i di t iindicatori
realistici sui quali fondare
piani dipiani di miglioramento organizzativo eorganizzativo e
culturaleC.M. 8 marzo 2013