NON OPERATORE MA PERSONA: PRENDERSI CURA DI CHI …

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NON OPERATORE MA PERSONA: PRENDERSI CURA DI CHI CURA

Luca Ostacoli

SS Psicologia Clinica

AOU S. Luigi Gonzaga, Orbassano (TO)

DI COSA ABBIAMO BISOGNO PER PREVENIRE IL BURN OUT?

DEPERSONALIZZAZIONE ESSERE ATTIVI E PARTECIPI, LASCIARSI “TOCCARE”

ESAURIMENTO EMOTIVO MANTENERE IL “CENTRO” EMOTIVO, LA “GIUSTA DISTANZA”

MANCANZA DI REALIZZAZIONE PERSONALE

RICONOSCERE E VEDERE RICONOSCIUTO IL SIGNIFICATO DEL NOSTRO LAVORO E LA NOSTRA COMPETENZA NEL SVOLGERLO

• LA RELAZIONE ED I SUPPORTO D’EQUIPE: non sentirsi soli di fronte alle difficoltà che si incontrano

• PERCEPIRE I PROPRI BISOGNI: es. sonno, alimentazione, movimento, luce

• RESTITUIRE LA “MUSICALITA’ EMOTIVA”: riconoscere le emozioni nel corpo, imparare a viverle

• VIVERE IL PIACERE: concedersi del tempo per se

stessi, famiglia, amicizia, sport, sessualità

• ESPRIMERSI: relazioni, hobby, creatività, ecc. • TECNICHE A MEDIAZIONE CORPOREA

(Mindfulness, Focusing, ecc.)

LE RISORSE SOMATICHE

• ALLINEAMENTO

• GROUNDING (RADICAMENTO)

• CONFINI (LO SPAZIO PERSONALE)

• CONTENIMENTO

• RESPIRO

• AUTO- ACCUDIMENTO

• MOVIMENTO/DISTENSIONE

Nei momenti di difficoltà …

• Non “reagire” ma prendersi un piccolo spazio

• Ascoltare il terreno ed il respiro

• Mettere al centro la relazione e non il contenuto

• Interventi A-B: prima accogliere il punto di vista dell’altro (A) e poi dire il proprio (B)

• Lasciare spazio, accogliere le emozioni nel corpo senza troppa fretta di rassicurare

• Se utile, “toccare” con lo sguardo, la voce, l’intenzione

CHE FORMAZIONE FARE? UN PICCOLO CONSIGLIO TRA I TANTI

POSSIBILI …

PROGETTO FORMAZIONE ESPERIENZIALE S. LUIGI

• CENTRO FORMAZIONE

• SS PSICOLOGIA CLINICA

IN COLLABORAZIONE:

• DIREZIONE SANITARIA

• DIREZIONE INFERMIERISTICA

• DIREZIONE AMMINISTRATIVA

• RETE ONCOLOGICA

• CONDUTTORI GRUPPI:

G. BERTINO, C. MARMO

I. LA RELAZIONE CHE CURA

• 2006-2015

• OLTRE 500 OPERATORI PARTECIPANTI

CONDUTTORI:

EGLE MONTINI, CATERINA TAMAGNONE, LUCA OSTACOLI, MANUELA NEGRO

- Giochi di comunicazione non verbale per sensibilizzare alla

comunicazione “oltre le parole”

- conoscere il proprio sé corporeo

- prendere coscienza dei messaggi che il proprio corpo invia durante la

comunicazione e la relazione con gli altri

- migliorare la capacità di ascolto dei propri sentimenti e delle proprie

emozioni in rapporto alla comunicazione.

- Visualizzazioni: dall’attivazione di risorse interne,

all’immaginazione del proprio morire

- Espressione dei vissuti con tecniche verbali e non verbali

- Semplici tecniche di massaggio reflessologico

LA RELAZIONE CHE CURA:

Alcune riflessioni…

• “Dopo il corso in reparto è mancata una giovane donna. Negli ultimi suoi

momenti di vita ho sentito il bisogno di sedermi vicino a lei, di tenerle la

mano…ho provato un senso di protezione nei suoi confronti, ma anche

verso me stessa…ho provato un senso di completezza, di conclusione, di

qualcosa portato a termine”

• “Quando una nostra paziente è mancata il marito è letteralmente scappato

via. I colleghi subito lo hanno giudicato insensibile e inadeguato. Sono

riuscita con loro a dare un senso diverso al suo atteggiamento: è stato un

gesto di paura”

• “...tocco di più i miei pazienti; mi sono resa conto di come la

comunicazione diventa così più efficace”

• “Ho scoperto il corpo come mezzo di relazione anche nel mio lavoro”

. “Mi rendo conto che cerco di più il contatto con i pazienti, a partire

dal guardarli negli occhi…dò più peso ai piccoli gesti”

. “Ho guardato con occhi diversi il mio gruppo di lavoro, e mi sono

resa conto di quanto manca lo spirito di gruppo, e di come molti dei

miei comportamenti vanno in questa direzione”

. “Il corso ha avuto per me una valenza terapeutica personale. Non sei

al lavoro, ma non sei in ferie, qui ti dai un tempo per pensare”

. “Ho scoperto che non è allontanandomi dai pazienti che mi proteggo.

Si lasciano così troppe cose non dette, troppi inconclusi”

II. PERCORSI DI MINDFULNESS

• CONSAPEVOLEZZA DEL MOMENTO PRESENTE: attenzione non giudicante all’esperienza del momento presente ai vari livelli: sensazioni, emozioni, pensieri.

• SENSO DI STABILITA’ E SICUREZZA, SEMPLICITA’ E CHIAREZZA PERCETTIVA, sia interna che esterna

• AUMENTO DELLA CAPACITA’ EMPATICA, SUPERAMENTO DEL DUALISMO SE/ALTRO

APRIRE LA MENTE ATTRAVERSO LA CONSAPEVOLEZZA DEL PRESENTE

- Possibilità di vivere la relazione con gli eventi, se stessi e gli altri in modo intenso senza esserne travolti

- Riduce la depressione, lo stress, la paura, radicate nel passato e nel futuro, bloccati nelle catene del giudizio

- E’ il primo passo per diventare registi della propria vita, togliere potere al pilota automatico, risultato di schemi ripetitivi costruiti attraverso le esperienze del passato.

• STARE ACCANTO A SE STESSI COME ALLA PERSONA PIU’ CARA, COSI COME SI E’: senza nulla da dover raggiungere, modificare, cambiare

• STARE ACCANTO ALL’ALTRO COME A SE STESSO

• Nei gruppi di mindfulness non si parla della malattia: ammalati e operatori come persone

LIVELLI DI FORMAZIONE IN MINDFULNESS

Approfondimenti specifici

Gruppo continuativo

(2h ogni 15gg)

II livello (6 incontri da 4h)

I livello (8 incontri da 3h)

PROGETTO 2011-12

Conduttori: G. Bertino, C. Marmo, F. Scavelli

- PROGETTO INTERAZIENDALE

- PARTECIPANTI: OLTRE 200 OPERATORI

Testimonianze persone

Ho una maggiore consapevolezza delle cose più semplici, mi sento più tranquillo, più sereno, più

sicuro… nei rapporti interpersonali ho più piacere nell’ascoltare le persone che parlano.

Riesco a gestire meglio i pensieri che mi creano tristezza e angoscia, prima li respingevo, ora li accolgo, li prendo in considerazione per quello

che serve e poi li lascio andare.

La mindfulness sta diventando un

compagno intenso. Rallentare permette di prendere decisioni più

consapevoli. Sono serena

nell’affrontare le situazioni difficili.

Ho imparato a dare un valore diverso alle emozioni negative.

Testimonianze

.

questo gruppo è cresciuto nel tempo, spesso ci

si incrociava e basta. E’ presente un’armonia

che porteremo con noi nei prossimi anni e

nelle relazioni fuori da qui

Mi è piaciuto stare qui, ascoltare gli altri ma

anche gli sguardi, i silenzi ed i sorrisi. Mi

sento più tranquilla, serena. Ho notato un

cambiamento in me”

mi ero avvicinata un po’

scettica, invece ho visto che

mi è veramente servito.

Provo piacere nell’ascoltare,

La meditazione

camminata mi piace, mi

ritrovo durante la

giornata a camminare

con consapevolezza

SUPERVISIONI EQUIPES: DAL “RACCONTO” AI RIFLESSI DELLE

IMMAGINI INTERNE

GRAZIE PER L’ATTENZIONE