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ODCEC TORINO – GRUPPO DI LAVORO 23116 Novembre 2011 - Reati ambientali: i nuovi
compiti dell’ODV Coreferente: Andrea Caretti
Agenda:•I reati ambientali quali nuovi reati presupposto•Modello organizzativo e sistemi di gestione ambientale•I nuovi compiti dell’ODV: i test di carattere generale•I test sulle singole aree aziendali•I riflessi sull’attività del collegio sindacale•Appendice
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I nuovi reati presupposto
• Data introduzione nel D.Lgs. 231 (art 25 – undecies): 16 agosto 2011
Sono costituiti da:
• A) reati previsti dal codice penale: si tratta di due reati a loro volta di nuova introduzione:.uccisione, cattura e detenzione di specie animali o vegetali protette.distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto
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• B) reati previsti dal T.U. ambientale: si tratta dei reati connessi con lo svolgimento delle attività industriali: .scarico di acque reflue.inquinamento dell’aria.mancata bonifica dei siti.gestione dei rifiuti e delle discariche
• C) reati previsti da altre leggi ambientali: .inquinamento navi.produzione e commercio di sostanze lesive dell’ozono atmosferico.commercio internazionale specie animali e vegetali in via di estinzione
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Modello organizzativo e sistemi di gestione ambientale
A differenza di quanto è stato previsto in materia di Sicurezza sul lavoro il Legislatore non ha previsto criteri per l’implementazione dei modelli organizzativi esimenti, né definito i requisiti minimi di idoneità degli stessi.E’ pertanto auspicabile da parte delle imprese l’adozione di un sistema aziendale di gestione ambientale che possa assicurare l’adempimento di tutti gli obblighi in materia.
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Che cosa s’intende per sistema di gestione ambientale?
Il sistema di gestione ambientale può essere definito quale tecnica di gestione che tende a portare all’interno dell’azienda la tematica ambientale, intesa come parte integrante della produzione, favorendo la prevenzione e l’anticipazione dei problemi con la partecipazione di tutti i soggetti che con diversi ruoli intervengono nei processi produttivi.I principali riferimenti per la costruzione di un sistema di gestione ambientale sono:.la norma UNI EN ISO 14001 del 1996 (revis. nel 2004).il regolamento EMAS (Environmental Management Audit Scheme) del 2001 (revis. nel 2009)
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I budget necessariamente contenuti e le risorse umane limitate dall’altro ne suggeriscono, onde evitare sovrapposizioni e duplicazioni, l’integrazione con il «sistema sicurezza» e, laddove già presente, con il «sistema qualità».
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Possono esservi dei vantaggi per l’impresa che adotta un sistema di gestione ambientale?
• Vantaggi economici «immediati»: - risparmio di energia e materie prime - riduzione dei costi assicurativi, delle cause civili e delle conseguenze penali di indagini e procedimenti giudiziari
• Vantaggi economici «differiti» : - Maggiore possibilità di prevenire possibili incidenti ambientali - Contenimento dei costi di ripristino dei siti - Vantaggi competitivi e di immagine, apertura a nuovi mercati - Rapporto più agevole con la pubblica amministrazione - Maggiore facilità di accesso al fido bancario
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Vantaggi di natura finanziaria
A ) Il rating di credito:E’ influenzato dai seguenti elementi: - Ponderazione del rischio ambientale quale parametro previsto dal protocollo Basilea 2 - Pericolosità dell’attività - Obblighi legislativi del settore - Dimensioni dell’attività (nell’ottica dei potenziali danni per l’ambiente) - Possesso di certificazioni ambientali
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B) Raccolta di capitale sul mercato
C) Le aziende socialmente responsabili battono la crisi
D) Contributi a fondo perduto per la promozione dei Sistemi di Gestione Ambientale nelle PMI
E) Agevolazioni fiscali per investimenti ambientali (L’art. 6, co. 13-19 della L.388/2000 consente la detassazione degli investimenti ambientali)
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Quali saranno i nuovi compiti dell’ organismo di vigilanza?
Con l’introduzione dei reati ambientali nel modello organizzativo l’organismo di vigilanza dovrà prevedere una nuova serie di attività:
.test e controlli di carattere generale
.test e controlli sulle singole aree aziendali
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I test ed i controlli di carattere generale
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a) Individuazione del tipo di attività svolta dalla Società, visita dei principali siti produttivi
b) Individuazione del manager e/o consulente ambientale c) Identificazione degli aspetti ambientali legati all'attività d) Identificazione delle prescrizioni legislative e regolamentari e) Verifica dell'esistenza e del grado di diffusione della cultura
ambientale f) Verifica dell'aggiornamento del modello di organizzazione e gestione con i reati presupposto di nuova introduzione
g) Verifica dell'esistenza di un sistema di gestione ambientale h) Verifica dell'esistenza della certificazione ambientale (ISO 14001 / Emas)
L’aggiornamento del modello
formulazione ev.le proposta se la Società non vi avesse provveduto
Verifica dell’attuazione e dell’effettiva funzionalità delle soluzioni proposte
Verifica adeguatezza della dotazione finanziaria (es. per consulenze specialistiche e trasferte)
0pportunità coinvolgimento risorse già presenti in azienda (es. responsabile sicurezza in azienda meccanica; responsabile sanitario in az. alimentare)
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Un esempio d’identificazione degli aspetti ambientali: la vicinanza ai siti protetti
• il motore di ricerca della rete “Natura 2000”, http://natura2000.eea.europa.eu#, consente di visualizzare graficamente le zone protette rispetto all’insediamento industriale in esame
• l’estensione delle zone protette è particolarmente elevata, (oltre il 20% del territorio nazionale) comprende zone abitate, e aree di proprietà di soggetti privati.
• la direttiva habitat intende garantire la protezione della natura tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali della popolazione
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La rete Natura 2000: un esempio di individuazione delle zone protette
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Come si misura il grado di diffusione della cultura ambientale?
• Realizzazione obiettivi e performance ambientali oltre i requisiti minimi imposti dalla legge
• Comunicazione dei dati attraverso la pubblicazione dei bilanci sociali e ambientali ovvero di specifici progetti (es. acquisto mat. prime ecocompatibili, utilizzo imballaggi biodegradabili, ripristino siti quali cave e discariche)
• A livello nazionale si osserva:– Elevata diffusione “trasversale” dei sistemi di gestione ambientale certificati ISO 14001 e EMAS
– Presenza di aziende italiane ai primi posti dei più importanti indici borsistici con riferimento al grado di sostenibilità ambientale
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L’illegalità ambientale in Italia (2010)
• N. totale reati accertati in Italia: 30824• Di cui nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa: 13768
• Così ripartiti: (primi tre reati)
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Italia Regioni pres. maf.
Ciclo cemento 22% 30%
Ciclo rifiuti 19% 24%
Incendi dolosi 16% 27%
Fonte: Legambiente
Modelli operativi più frequentemente adottati
Declassificazione dei rifiuti «Girobolla» Sversamento diretto dei rifiuti Scarico di oli esausti in mare dalle navi Riutilizzo nelle energie rinnovabili tramite aggiunta alla trasformazione delle biomasse di rifiuti diversi non consentiti, previa falsa declassificazione o certificazione
Ricorso alla spedizione all’estero dei rifiuti pericolosi
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INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A RISCHIO
• Produzione• Logistica• Legale – affari societari• Sicurezza informatica• Amministrazione e finanza
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I test nelle singole aree aziendali
• Produzione:
Conformità alle prescrizioni legislative e regolamentari
Osservanza delle disposizioni contenute in eventuali autorizzazioni
Rispetto di altri obblighi quali ad esempio la tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti
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Adeguatezza e della regolare e puntuale attuazione dei programmi di manutenzione degli impianti
Adeguatezza dei piani di sorveglianza e protezione dei siti produttivi
Individuazione dei potenziali incidenti e situazioni di emergenza e delle relative attività di prevenzione
Esistenza di istruzioni operative documentate dell’attività, sia da parte di addetti dell’impresa che di terzi
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• LOGISTICA
Appropriatezza dei metodi di stoccaggio, specie per le sostanze pericolose;
Tipo e quantità dei materiali di imballaggio; Modalità di selezione dei fornitori di servizi di autotrasporto
dei rifiuti (iscrizione all'apposito Albo, conferimento in discariche autorizzate);
Modalità di controllo dei rifiuti in ingresso e in uscita; Verifica della coerenza delle scelte aziendali rispetto agli
obiettivi del sistema di gestione ambientale adottato (es. % trasporto su gomma, rotaia, via mare, etc.)
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• LEGALE – AFFARI SOCIETARI
Esame delle risultanze delle verifiche degli organi ispettivi (ASL, ARPA, NAS, etc.);
Esame degli eventuali contenziosi in materia ambientale; Scambio di informazioni con il Collegio sindacale con riferimento alle tematiche ambientali (rif. raccomandazioni CNDCEC giugno 2010);
(Se predisposto), esame del bilancio ambientale; Esame delle informazioni attinenti all'ambiente laddove contenute nella relazione sulla gestione del bilancio d'esercizio e dell'eventuale bilancio consolidato
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• SICUREZZA INFORMATICA Relativamente alle procedure attinenti alle
tematiche ambientali (es. registro e formulario rifiuti): verifica esistenza controlli contro tentativi di
intrusione; verifica della predisposizione di sistemi di
sicurezza per archiviazione e/o conservazione documenti.
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• AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Verifica dell'inserimento a budget degli investimenti deliberati in materia ambientale;
Verifica dell'attuazione degli investimenti già deliberati in materia ambientale;
Verifica dell'adozione di procedure per l'esame delle transazioni sospette.
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I riflessi sull’attività del collegio sindacale
A) Vigilanza sull’ osservanza della legge:
•Invito alle verifiche del Collegio del “responsabile ambiente” ovvero del consulente esterno .•Controllo generale sugli aspetti ambientali, individuazione delle norme ambientali di riferimento e dei rischi derivanti dalla loro inosservanza.
•Adeguato flusso informativo con l’organismo di vigilanza
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B) Vigilanza sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo:•Adeguatezza della composizione dell’ufficio ambiente in termini di risorse umane e finanziarie disponibili, •Verifica dell’esistenza e del corretto funzionamento delle principali procedure in essere. C) Bilancio d’esercizio ed eventuale bilancio consolidato:•Verifica della veridicità e correttezza delle appostazioni aventi specifico contenuto ambientale (quali ad es. gli accantonamenti ai fondi rischi) •Verifica adeguatezza delle informazioni contenute nella nota integrativa
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• Appendiceo Il catalogo dei nuovi reatio Le sanzioni
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I REATI PREVISTI DAL T.U. AMBIENTALEI REATI PREVISTI DAL T.U. AMBIENTALE
• Art. 137 (scarico di acque reflue industriali)• Art. 256 (attività di gestione dei rifiuti non autorizzata; realizzazione e gestione discarica non autorizzata)
• Art. 257 (mancata bonifica dei siti)• Art. 258, 4° comma, 2° periodo (false indicazioni sulla natura dei rifiuti propri non pericolosi)
• Art. 259 comma 1 (traffico illecito di rifiuti)• Art. 260 (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti)• Art. 260-bis ( SISTRI- tracciabilità rifiuti- false indicazioni su natura dei rifiuti, omissioni del trasportatore)
• Art. 279, comma 5 (violazioni in tema di tutela dell’aria)
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I REATI PREVISTI DA ALTRE LEGGI AMBIENTALI
I REATI PREVISTI DA ALTRE LEGGI AMBIENTALI
• Legge 150/1992 (art. 3 bis, comma 1: commercio internazionale specie animali e vegetali in via di estinzione)
• Legge 549/1993 (art. 3, comma 6: produzione, consumo, import-export, detenzione e commercio di sostanze lesive dell’ozono atmosferico)
• D.lgs. 202/2007 (inquinamento navi - art.8 doloso, art.9 colposo)– qualsiasi bandiera– navi e natanti di qualsiasi tipo, incluse piattaforme fisse o galleggianti
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• ART 727 bis (uccisione, distruzione, cattura, prelievo, detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette)
• Art. 733 bis (distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto)
I NUOVI REATI PREVISTI DAL CODICE PENALE
I NUOVI REATI PREVISTI DAL CODICE PENALE
LE SANZIONI PECUNIARIE
SANZIONI PENALIReati sanzionati con:
SANZIONI ART. 25.UNDECIES D.LGS 231
PARI AD EURO (*)
• Ammenda o arresto fino ad 1 anno
• Arresto fino a 2 anni con possib. oblazione speciale art. 162 bis c.p.
Fino a 250 quote Da € 64.555,00 a € 387.342,00(rif. importo max.)
• Reclusione o arresto (sola o cong. con ammenda) fino a 2 anni
Da 150 quote a 250 quote
Da 38.733,00 a 232.398,00Da 64.555,00 a 387.342,00
• Reclusione fino a 3 anni • Arresto fino a 3 anni
Da 200 quote a 300 quote
Da 51.644,00 a 309.864,00Da 77.466,00 a 464.796,00
• Art, 260 1° c. T.U. ambientale (attività organizzata per traffico illecito rifiuti)
Da 300 quote a 500 quote
Da 77.466,00 a 464.796,00Da 129.110,00 a 774.684,00
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LE SANZIONI PECUNIARIE
SANZIONI PENALIReati sanzionati con:
SANZIONI ART. 25.UNDECIES D.LGS 231
PARI AD EURO (*)
• Art, 260 2°c. T.U. ambientale (attività organizzata per traffico illecito rifiuti altamente radioattivi)
Da 400 quote a 800 quote
Da 103.288,00 a 619.728,00Da 206.576,00 a 1.239.456,00
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LE SANZIONI INTERDITTIVE
( Art. 9 comma 2 D.lgs 231)•Interdizione esercizio dell’attività•Sospensione o revoca dell’autorizzazione/licenza•Divieto contrattazione con la pubblica amministrazione•Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi•Divieto di pubblicizzare beni o servizi
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Fino a 6 mesi per i seguenti reati:
• Art. 137 c. 2 (scarico acque reflue industriali conten. sost. pericol.)• Art. 137 c. 5 2° periodo (superamento valori limite per sostanze pericolose)
• Art. 137 c. 11 (inosservanza divieti di scarico acque ex artt. 103/104 suolo e sottosuolo)
• Art. 256 c. 3 2° periodo (discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi)
• Art. 260 (attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti)• Art. 8 D.Lgs 202/2007 (inquinamento doloso delle navi)• Art. 9 D.Lgs 202/2007 (inquinamento colposo delle navi + causa di danni permanenti, o di particolare gravità, alla qualità delle acque, alle specie animali e vegetali)
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Interdizione definitiva ai sensi dell’Art. 16 co. 3 D.lgs 231
Utilizzo dell’ente allo scopo unico, o prevalente, di consentire la commissione dei reati di cui: .all’art. 260 D.lgs 152/2006 (Attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti) .all’art. 8 del D.lgs 202/2007 (Inquinamento doloso navi)
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