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Pramerica
RELAZIONE ANNUALE AL 28 DICEMBRE 2018
del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato
“Pramerica Global Inflation Linked”
Istituito, promosso e gestito da Pramerica SGR S.p.A. La presente Relazione è stata redatta in data 28 Febbraio 2019
Relazione degli Amministratori della società di gestione sulla
Relazione Annuale al 28 dicembre 2018.
Scenario macroeconomico
Dopo un 2017 caratterizzato da una crescita sostenuta e sincronizzata fra le differenti aree, nel corso
del 2018 l’attività economica mondiale, pur continuando ad evidenziare una buona tenuta, è
diventata meno omogenea e ha mostrato maggiori segnali di moderazione della propria dinamica.
L’inflazione a livello globale ha subito pressioni dall’andamento delle quotazioni petrolifere che,
però, nella parte finale dell’anno sono calate in maniera significativa. Al netto delle componenti più
volatili, l’inflazione ha evidenziato una tendenza al rialzo molto moderata e nella parte finale del
periodo di riferimento si è stabilizzata. In generale, le condizioni finanziarie delle economie
avanzate si sono mantenute accomodanti, mentre si sono ristrette in alcuni paesi dell’area
emergente.
Nel corso dell’anno l’economica statunitense ha evidenziato tassi di crescita elevati, guidati
principalmente dalla decisa espansione della domanda interna. Il mercato del lavoro si è mantenuto
nel complesso forte e il tasso di disoccupazione è rimasto sotto il livello del 4%; le dinamiche
salariali hanno evidenziato un graduale rafforzamento che le ha portate a crescere in media ad un
livello leggermente superiore al 3% su base annua. Nel complesso la dinamica dei consumi si è
mantenuta su tassi abbastanza elevati, con le vendite al dettaglio che hanno registrato nella parte
finale dell’anno un tasso di crescita vicino al 4% su base annua. L’attività industriale ha registrato
tassi di crescita abbastanza sostenuti, grazie, soprattutto, alla significativa espansione del settore
estrattivo, con la produzione di materie prime e prodotti energetici che è cresciuta in maniera
considerevole, e al recupero della produzione manifatturiera. Per quanto concerne gli indicatori
anticipatori, gli indici ISM si sono mantenuti per buona parte dell’anno sui livelli massimi raggiunti
nei precedenti cicli e solo nella parte finale del periodo hanno mostrato segnali di rallentamento,
soprattutto, nella componente relativa all’attività manifatturiera. Relativamente alle dinamiche
inflazionistiche, l’indice dei prezzi al consumo ha evidenziato vari rialzi nella parte centrale
dell’anno sulla scia del recupero dei prezzi delle materie prime energetiche, mentre nella parte
finale è sceso sino a raggiungere a dicembre l’1,9% su base annua. La componente core, invece, si è
mantenuta maggiormente stabile intorno al livello del 2%. All’interno di questo scenario la Federal
Reserve ha adottato una strategia di normalizzazione riguardo ai tassi di interesse che si è tradotta in
quattro aumenti di 25 punti base, con il tasso di riferimento sui Fed Funds che ha raggiunto un
range fra 2,25-2,5%. Nell’incontro di dicembre, nel quale è stato deciso l’ultimo rialzo dell’anno, i
responsabili hanno ribadito che nel determinare la tempistica e l’entità dei futuri rialzi dei tassi
valuteranno le condizioni dell’economia in base agli obiettivi relativi alla piena occupazione e al
target di inflazione del 2%. Le nuove stime dell’istituto hanno evidenziato una revisione al ribasso
delle attese di crescita per il 2019, al 2,3% dal 2,5% precedente, mentre ha confermato quelle per il
2020 al 2%. Una lievissima revisione al ribasso ha interessato anche le stime sull’inflazione, attesa
all’1,9% nel 2019 dal 2% precedente. Per quanto concerne il quadro politico, nel corso dell’anno
l’amministrazione Trump ha attuato varie misure di carattere protezionistico che hanno provocato
delle reazioni abbastanza calibrate da parte, soprattutto, della Cina. Queste misure sono sembrate
rientrare più in una logica di trattativa, per trovare un accordo fra le parti, piuttosto che di “guerra
commerciale” vera e propria per arrivare ad un’escalation dannosa per tutta l’economia globale.
L’esito delle elezioni di Mid term ha rispettato i pronostici della vigilia; i Democratici hanno
riconquistato il controllo della Camera dei Deputati, mentre i Repubblicani hanno mantenuto il
controllo del Senato. Nella parte finale dell’anno, però, le forti divergenze fra Trump e il partito
democratico sulla questione della costruzione del muro al confine con il Messico hanno prodotto il
blocco della legge che rifinanzia le attività federali amministrative (“Shutdown”)
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Per l’area Euro, i dati raccolti durante il primo semestre dell’anno hanno evidenziato una
stabilizzazione della crescita su tassi elevati in rapporto alla media storica dell’area, sebbene più
moderati rispetto a quelli particolarmente alti registrati nella parte finale del 2017. A differenza
delle ultime due espansioni che hanno interessato l’area, la crescita è stata sostenuta più dalla
componente domestica che da quella estera. Nel secondo semestre l’economia europea ha fornito
indicazioni miste sulla crescita, confermando una prosecuzione su tassi più moderati rispetto alla
prima parte dell’anno. Relativamente agli indicatori anticipatori, negli ultimi mesi dell’anno hanno
registrato delle flessioni in tutti i principali paesi dell’area, sebbene siano rimasti ovunque su livelli
espansivi, eccetto alcuni indicatori per l’economia italiana entrati in territorio recessivo. Le
dinamiche occupazionali dell’area hanno registrato un graduale miglioramento che ha portato il
tasso di disoccupazione al 7,9% (mimino dell’ultimo decennio), anche se fra i singoli paesi sono
rimaste significative divergenze. La produzione industriale che nel corso della maggior parte
dell’anno aveva evidenziato un moderato miglioramento, nella seconda parte del periodo di
riferimento è peggiorata risentendo, molto probabilmente, dell’indebolimento del commercio
internazionale. Il rallentamento ha avuto come epicentro la Germania, dove il settore auto ha
scontato le incertezze relative alle nuove misure regolamentari per le emissioni e alle perduranti
tensioni commerciali. La dinamica dell’inflazione ha registrato un moderato rafforzamento nella
parte centrale dell’anno con valori anche leggermente superiori al 2%, ma nella parte finale del
periodo si è nuovamente indebolita, segnando a dicembre un calo all’1,6% su base annua. L’indice
core è rimasto per quasi tutto l’anno intorno al livello dell’1%, senza mostrare significative
pressioni rialziste. Per quanto concerne la BCE, nel meeting di gennaio ha confermato la riduzione
degli acquisti mensili di titoli da 60 a 30 miliardi di Euro. Nel meeting di marzo ha modificato il
comunicato finale, rimuovendo ogni riferimento alla possibilità di incrementare il QE nel caso di
prospettive economiche meno favorevoli. La portata potenzialmente meno accomodante di questa
modifica è stata stemperata dalle dichiarazioni di Draghi, nelle quali è stata ribadita la necessità del
mantenimento di tassi bassi ancora a lungo, unita alla precisazione che la BCE reinvestirà il capitale
rimborsato “per un periodo prolungato”. Nella riunione di giugno la BCE ha sorpreso i mercati
annunciando l’estensione del piano di acquisto di titoli da settembre fino a fine dicembre, con una
riduzione degli acquisti da 30 a 15 miliardi di Euro, e la sua cessazione a fine anno. Nella riunione
di dicembre la BCE ha ribadito che i tassi di riferimento resteranno fermi almeno fino all’estate
2019 e, in ogni caso, fino a quando sarà necessario per garantire la continua e sostenuta
convergenza dell’inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine. Inoltre, la
BCE ha confermato che gli acquisti netti di titoli sul mercato, nell’ambito dell’Asset Purchase
Program, sarebbero terminati in dicembre. Tuttavia, il Consiglio intende reinvestire tutti i flussi
provenienti dai titoli in scadenza per un esteso periodo di tempo oltre la data in cui inizierà ad alzare
i tassi di riferimento e, in ogni caso, per tutto il tempo in cui sarà necessario mantenere condizioni
di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Relativamente al Regno Unito, nel corso dell’anno la crescita nel suo complesso si è mantenuta
moderata in presenza di una domanda interna che è rimasta contenuta. Le dinamiche economiche,
soprattutto per quanto concerne l’andamento degli investimenti delle imprese, hanno risentito
dell’incertezza derivante dall’evoluzione della Brexit. All’interno di questo scenario la Bank of
England ha operato un rialzo del tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo allo 0,75% nel
corso del mese di agosto, alla luce di un’accelerazione dell’inflazione avvenuta durante l’estate.
Negli incontri successivi la BOE ha mantenuto invariato il livello dei tassi ed ha confermato il
programma di acquisto di obbligazioni societarie fino a un ammontare massimo di 10 miliardi di
sterline e il programma di acquisto di titoli di stato per 435 miliardi di sterline. Sul fronte della
crescita i responsabili della politica monetaria hanno preso atto che l’intensificarsi delle incertezze
legate all’evoluzione della Brexit, insieme al rallentamento dell’economia globale, ha inciso
negativamente sulle prospettive di breve termine per l’economia inglese.
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Nel corso dell’anno le dinamiche di crescita del Giappone sono apparse molto volatili all’interno di
uno scenario nel quale le pressioni inflazionistiche sono rimaste generalmente contenute. Il mercato
del lavoro si è ulteriormente rafforzato, con un tasso di disoccupazione stabilmente sui minimi
dall’inizio degli anni ’90, ed ha fornito un sostegno ad una moderata ripresa dei consumi. Gli
investimenti, supportati dalla buona dinamica degli utili aziendali e spinti dall’avvio degli interventi
necessari per l’organizzazione dei prossimi Giochi Olimpici del 2020, hanno evidenziato una buona
tenuta. Per quanto concerne la politica monetaria, la Banca del Giappone, che ha visto la riconferma
di Haruhiko Kudora alla guida dell’istituto per altri cinque anni, ha mantenuto un orientamento
molto espansivo incentrato sul mantenimento di tassi negativi di -0,1% su una parte dei depositi in
eccesso delle istituzioni finanziarie tenuti presso la sua tesoreria e sul controllo della curva dei
rendimenti per tenere intorno a zero i tassi sui decennali. A queste misure, si è aggiunta la conferma
della prosecuzione degli acquisti di titoli governativi giapponesi al tasso annuo di 80 trilioni di yen
circa, oltre agli acquisti di ETF e di titoli legati al mercato immobiliare.
Nell’area emergente è proseguita, nel complesso la fase di stabilizzazione della crescita su tassi in
media più contenuti rispetto al passato.
Nel corso dell’anno la crescita cinese, dopo un inizio d’anno abbastanza positivo, ha evidenziato dei
segnali di indebolimento da mettere in relazione, soprattutto, con gli effetti delle tensioni
commerciali a livello globale. Nei mesi estivi il Governo ha annunciato un mix di misure che
comprendono incentivi fiscali, tra cui tagli delle imposte alle imprese, ed investimenti in
infrastrutture, per far fronte all’incertezza sull’outlook economico causata dalle tensioni
commerciali con gli Stati Uniti. Inoltre, per sostenere la crescita, la Banca Centrale cinese ha
avviato un allentamento della politica monetaria, tagliando diverse volte i coefficienti di riserva
obbligatori per le banche.
In Brasile, il primo semestre dell’anno si è caratterizzato per un rallentamento della crescita, mentre
nella seconda parte del periodo di riferimento la crescita ha ricevuto un forte impulso dalla
domanda interna e, in particolare, dal balzo degli investimenti. Gli indicatori di fiducia delle
imprese e dei consumatori hanno registrato dei significativi recuperi in novembre. Le aspettative di
un miglioramento dell’economia sono state alimentate anche dalla vittoria alle elezioni presidenziali
di ottobre del candidato di estrema desta Bolsonaro, accolto con favore dai mercati, alla luce del
suoi annunci di una prossima riforma del sistema pensionistico e di una maggiore apertura al
mercato dell’economia, attraverso un programma di privatizzazione delle imprese statali.
La Russia ha evidenziato la prosecuzione della ripresa economica, sostenuta prevalentemente dal
rincaro delle quotazioni petrolifere nella prima parte dell’anno e dalla crescita della domanda
interna, in un contesto caratterizzato dall’aumento del reddito disponibile e del credito.
L’inflazione ha accelerato negli ultimi mesi portandosi al 3,8% in novembre. Per contenere
l’aumento delle pressioni inflazionistiche, la Banca Centrale ha operato due rialzi, portando il tasso
ufficiale di riferimento al 7,75%.
Nel corso dell’anno l’economia indiana si è mantenuta su tassi di crescita sostenuti. La crescita ha
continuato ad essere supportata dalla domanda interna. La Banca Centrale è intervenuta con due
rialzi dei tassi di riferimento, a giugno e agosto, a fronte dell’aumento delle pressioni
inflazionistiche nei mesi primaverili, poi gradualmente ridimensionatesi negli ultimi mesi. A
dicembre il governatore Patel si è dimesso, molto probabilmente per i contrasti continui con il
premier Modi che avrebbe tentato più volte di influenzare le scelte di politica monetaria della Banca
Centrale.
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Andamento dei mercati
Il 2018 è stato un anno molto complesso per i mercati finanziari che hanno evidenziato un certo
grado di vulnerabilità, derivante dalla maggiore focalizzazione da parte degli investitori sui fattori
esogeni piuttosto che sulla reale dinamica dell’economia mondiale. Questi fattori, già presenti
all’interno dello scenario globale nella prima parte dell’anno, hanno gradualmente assunto una
valenza sempre più rilevante e, anche in presenza di sviluppi moderatamente positivi, sono stati
oggetto di interpretazioni sempre più pessimistiche da parte degli operatori. Gli elementi in
questione hanno riguardato prevalentemente la sfera politica in relazione alle tensioni commerciali,
con il rischio di una “Trade War” fra USA e Cina, alle incertezze sulla gestione del debito pubblico
italiano e alla difficile trattativa sulla Brexit. A questi elementi si sono aggiunti anche i timori sulla
dinamica economica dell’area emergente che, soprattutto nel corso dell’estate, ha registrato un
restringimento delle condizioni finanziarie, con un rialzo dei rendimenti obbligazionari, un
indebolimento dei cambi e una flessione delle borse in alcuni paesi.
Mercati azionari
Nel corso del mese di gennaio i principali mercati azionari si sono mossi generalmente al rialzo,
supportati da un continuo rafforzamento del quadro macroeconomico sia a livello globale che
regionale. Agli inizi di febbraio questo movimento è stato interrotto da una brusca correzione delle
quotazioni da ricondurre, molto probabilmente, ai timori di un aumento dell’inflazione, in modo
particolare negli USA, e ai conseguenti aggiustamenti delle aspettative di politica monetaria. Dopo
un breve recupero è seguito un nuovo indebolimento dei listini all’interno di un contesto di
incertezza legato, soprattutto, alla politica commerciale inaugurata dall’amministrazione Trump e
alle sue potenziali ricadute in termini di rallentamento del trend di crescita globale. Dal mese di
aprile, pur attraverso varie fasi di volatilità, i principali mercati azionari si sono mossi generalmente
al rialzo. All’inizio del secondo semestre dell’anno, il clima sui mercati è mutato in maniera
abbastanza significativa all’interno di uno scenario nel quale il continuo rafforzamento del Dollaro
e l’escalation delle tensioni commerciali si sono tradotti in un inasprimento disomogeneo delle
condizioni finanziarie a livello mondiale. In questa fase si è registrata una divergenza fra i mercati
azionari che ha visto quelli statunitensi accelerare al rialzo e quelli degli altri paesi avanzati e degli
emergenti subire nuove flessioni. Nell’ultimo trimestre dell’anno si è registrato un calo
generalizzato dei corsi azionari; ciò si è verificato in un contesto dominato da segnali contrastanti
provenienti dall’attività economica e, almeno nella prima parte del mese di ottobre, dai timori
riguardo alla possibilità che la FED assumesse un atteggiamento meno accomodante.
Per quanto concerne specificatamente il mercato azionario statunitense, dopo la correzione
registrata ai primi di febbraio, ha mantenuto un’impostazione rialzista e a settembre l’indice S&P
500 ha superato il massimo storico messo a segno a fine gennaio. Tuttavia a inizio ottobre i timori
per l’adozione di un approccio di politica monetaria più restrittivo si sono riverberati in modo
significativo sui listini statunitensi, uniti alla maggiore incertezza riguardante la sostenibilità della
crescita degli utili. A inizio dicembre, dopo il tentativo di ripresa dei listini innescato molto
probabilmente dalle prospettive di un affievolirsi delle tensioni commerciali, le vendite si sono
nuovamente intensificate e l’indice S&P 500 ha chiuso l’anno con una flessione del 6%.
Per quanto riguarda l’area Euro, l’indice Euro Stoxx ha registrato una variazione annuale negativa
del 14,7%. Le vendite della seconda parte dell’anno sono state più ampie rispetto ai listini
statunitensi; molto probabilmente ha pesato in maniera prevalente l’intensificarsi del rischio
politico, rappresentato dalla difficile negoziazione fra il governo italiano e la Commissione Europea
per la definizione della Legge di Bilancio e dalle incognite relative alla possibilità di una “Brexit”
senza un accordo definitivo. A livello settoriale, le vendite hanno penalizzato prevalentemente il
comparto bancario che ha subito pesanti perdite, soprattutto, in Italia dove l’indice FtseMib ha perso
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il 16%. Relativamente agli altri paesi, bilancio leggermente peggiore è stato evidenziato dal listino
tedesco con il Dax che ha visto le perdite annuali superare il 18% all’interno di un quadro
economico pesantemente condizionato dalle incertezze del quadro politico interno e, soprattutto, dai
timori che la nuova politica commerciale di Trump potesse impattare negativamente l’industria
manifatturiera tedesca, fortemente orientata all’export. Relativamente agli altri listini dei paesi
avanzati, il Nikkei ha perso circa il 12,5% e il Ftse 100 inglese l’11,5%.
Nel corso del periodo di riferimento, l’area emergente nel suo complesso ha evidenziato un
andamento negativo, con l’indice MSCI Emerging Markets espresso in Dollari in perdita del 17%
circa. Le preoccupazioni circa una possibile decelerazione dell’attività economica in Cina, acuite
dalle continue tensioni commerciali con gli USA, hanno contribuito a modificare il clima di fiducia
nei confronti dei paesi emergenti. Le crisi prevalentemente valutarie in Argentina e in Turchia
hanno rispecchiato e consolidato il cambiamento di comportamento degli investitori verso gli asset
emergenti.
Nota: variazioni indici in valuta locale
Mercati obbligazionari
Nel corso dell’anno i mercati obbligazionari governativi hanno evidenziato una certa volatilità e si
sono caratterizzati per andamenti abbastanza differenti fra le varie aree. La curva americana, per
esempio, ha chiuso il periodo di riferimento con un rialzo dei rendimenti che è stato più marcato
sulla parte a breve piuttosto che su quella a lunga, mentre quella tedesca ha registrato un calo dei
rendimenti che ha interessato esclusivamente la parte più a lunga. Per quanto concerne
specificatamente il mercato statunitense, le fasi di rialzo dei rendimenti sono coincise
prevalentemente con la pubblicazione di dati macro superiori alle aspettative, che hanno favorito
una revisione al rialzo delle aspettative sui tassi di politica monetaria. Il rialzo dei tassi ha avuto la
sua fase di picco dopo i primi giorni di ottobre, in seguito alla pubblicazione di dati positivi sulla
dinamica economica statunitense e ad un discorso di Powell che è stato interpretato come il preludio
per l’adozione di una politica monetaria più restrittiva. In questa fase il due anni ha raggiunto quasi
il livello del 3%, mentre il decennale ha superato il 3,2%. La parte finale dell’anno, che si è
caratterizzata per un generale aumento dell’avversione al rischio da imputare prevalentemente ad
alcuni segnali discordanti sull’evoluzione del quadro macro, uniti alle perduranti incertezze legate
al contenzioso commerciale fra Washington e Pechino, ha registrato una significativa correzione al
ribasso dei tassi. La variazione annuale dei tassi ha visto il due anni salire di 60 punti base
dall’1,89% di fine 2017 al 2,49% di fine 2018, mentre il decennale ha evidenziato un movimento
nel complesso più contenuto dal 2,74 al 3,02%. Per quanto concerne le emissioni core di area Euro,
il due anni tedesco si è mantenuto all’interno di un range abbastanza definito fra -0,65 e -0,50%,
mentre il decennale ha mostrato una maggiore volatilità. Ad una iniziale risalita, che ha portato il
rendimento sopra il livello di 0,75%, sono seguite varie fasi di ribasso che sono coincise in
prevalenza con i momenti di maggiore avversione al rischio e di tensioni politiche all’interno della
UE. Al termine del periodo di riferimento, il decennale era allo 0,24% registrando un calo di 19
punti base rispetto alla chiusura del 2017.
Relativamente alla componente periferica dell’area Euro, la prima parte del semestre si è
caratterizzata per un calo dei tassi; in questa fase i differenziali delle emissioni periferiche,
soprattutto di quelle italiane, spagnole e portoghesi, hanno continuato a ridursi. Lo scenario dei tassi
è mutato in maniera abbastanza significativa dopo la metà di maggio, quando si è registrata una fase
di elevata volatilità in un contesto caratterizzato dall’incertezza del quadro politico italiano. La
pubblicazione di una prima bozza del “contratto” di governo fra Lega e M5S ha prodotto una forte
reazione degli operatori che hanno di fatto riprezzato la possibilità di una ridenominazione del
debito, con l’uscita dal paese dall’Unione Monetaria (evento che era stato quasi completamente
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rimosso dalle valutazioni degli investitori). Nel contratto stipulato fra la Lega e il M5S non veniva
esplicitata l’intenzione di uscire dalla valuta comune, ma gli investitori stranieri hanno estrapolato
questa eventualità dal fatto che i principali punti programmatici comportassero degli impegni di
spesa, tali da portare i conti pubblici fuori dai parametri stabiliti con le istituzioni comunitarie. Di
fatto il rischio di un’uscita dall’Euro non “diretta”, ma “indiretta”. In questa fase l’ondata di vendite
sulle emissioni italiane ha portato il tasso a due anni a salire da -0,27% al 2,75% e il decennale
dall’1,8% ad un livello superiore al 3%. Successivamente si è registrata una riduzione dello spread
da ricondurre prevalentemente al ridimensionamento del rischio di un’uscita dell’Italia dall’Euro,
dopo che i principali attori del nuovo governo hanno escluso questa possibilità ed hanno delineato
con il neo ministro dell’economia Giovanni Tria una gestione delle finanze pubbliche improntata al
rispetto sostanziale dei parametri europei. Lo spread sovrano nei confronti delle emissioni tedesche
è tornato a salire a fine settembre con la diffusione della bozza della Legge di Bilancio, per poi
gradualmente ridursi nelle settimane seguenti. Gli spread sono tornati ad ampliarsi a metà
novembre, quando il governo italiano ha opposto un primo rifiuto a modificare la proposta di
bilancio, bocciata dalla Commissione UE. Nella parte finale dell’anno, dopo l’accordo raggiunto fra
le autorità politiche italiane e quelle comunitarie, si è assistito ad un calo dei rendimenti. Al termine
del periodo di riferimento, la curva italiana registrava un movimento di rialzo dei tassi abbastanza
omogeneo e significativo su tutti i tratti; più in dettaglio, il due anni mostrava un rialzo di 77 pb (da
-0,24 a 0,53%), mentre il decennale di 74 pb (da 2,01 al 2,75%).
All’interno di un quadro nel quale sono aumentate le incertezze sull’evoluzione congiunturale e
sull’esito della Brexit, la curva inglese ha evidenziato un movimento di rialzo dei tassi che è
risultato maggiore sulla parte a breve della curva; il due anni, infatti, è passato dallo 0,44 allo 0,75%
mentre il dieci anni dall’1,19 all’1,28%. In Giappone i tassi hanno chiuso l’anno sostanzialmente
sui valori precedenti; il due anni a -0,14% e il decennale allo 0,0%.
Relativamente ai comparti a spread, in generale buona parte dell’anno si è caratterizzata per un
ampliamento dei differenziali di rendimento sul debito dei paesi emergenti rispetto ai titoli di stato
dei paesi avanzati ritenuti più affidabili. In generale l’effetto combinato dell’aumento dei tassi
statunitensi e del rafforzamento del Dollaro ha contribuito all’inasprimento delle condizioni
finanziarie in queste economie. Nell’ultima parte dell’anno l’impatto del rafforzamento del Dollaro
è stato più limitato e le condizioni finanziarie si sono maggiormente stabilizzate, beneficiando
probabilmente anche del significativo calo delle quotazioni petrolifere. In questa fase le valute di
alcune economie emergenti hanno recuperato una parte delle perdite. Riguardo al comparto
corporate, il periodo di riferimento, pur con le differenze in termini di ampiezza e di intensità fra i
vari settori, ha registrato un allargamento degli spread sia sulla parte investment grade che su quella
high yield. L’allargamento degli spread, che è iniziato nel corso del mese di dicembre del 2017, è
stato molto probabilmente favorito nella prima parte dell’anno dalla politica di normalizzazione
delle principali Banche Centrali che ha rafforzato le aspettative di un rialzo dei tassi. Nell’ultimo
trimestre, all’interno di uno scenario dominato da una forte avversione al rischio e da rilevanti
perdite sui mercati azionari, gli spread creditizi si sono ulteriormente ampliati sia nel segmento
investment grade che in quello relativo agli high yield. In questa fase, gli spread europei si sono
ampliati maggiormente rispetto a quelli statunitensi; l’impatto è stato particolarmente negativo per i
titoli delle società finanziarie.
Mercati Valutari e Commodity
Nei primi mesi dell’anno l’Euro ha continuato il recupero sul Dollaro che ha caratterizzato anche la
seconda parte del 2017. Il 2018 è iniziato con una conferma decisa del trend al rialzo del cambio
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Euro /Dollaro che è rimasto stabilmente sopra quota 1,20 raggiungendo anche il livello di 1,25
(massimo degli ultimi tre anni). Il secondo trimestre dell’anno, invece, ha evidenziato un costante
indebolimento della valuta comune, con il Dollaro che ha mostrato un recupero significativo
all’interno di un contesto nel quale il rialzo dei tassi US si è intensificato e il quadro macro si è
ulteriormente rafforzato. La seconda parte dell’anno, invece, è stata caratterizzata da un movimento
più laterale che ha portato comunque ad un ulteriore indebolimento della valuta comune che ha
chiuso l’anno a 1,145 con una flessione del 4,5% rispetto alla chiusura annuale precedente. L’Euro
si è indebolito anche nei confronti dello Yen (-7,0%), mentre verso la Sterlina britannica ha messo a
segno un marginale guadagno a 1,2%.
Per quanto concerne le quotazioni petrolifere, l’anno si è caratterizzato per una significativa
volatilità. Fino al mese di ottobre le quotazioni hanno evidenziato un movimento di rafforzamento
che ha portato, per esempio, la qualità Brent a raggiungere un livello leggermente superiore agli 86
Dollari al barile. Queste pressioni al rialzo si sono generate prevalentemente a fronte di aspettative
circa una significativa riduzione delle esportazioni dall’Iran, unite alla volontà più volte espressa da
parte dei paesi produttori di non aumentare la produzione. Negli ultimi tre mesi dell’anno lo
scenario per il petrolio è cambiato e le pressioni ribassiste si sono intensificate in maniera
significativa, molto probabilmente, sull’insieme di notizie positive dal lato dell’offerta e sulle
aspettative per una domanda più debole a livello mondiale. In questa fase i corsi del Brent sono
scesi dal picco di 86 Dollari al barile ed hanno raggiunto il minimo dell’anno a 50,5 Dollari; al
termine del periodo di riferimento il greggio risultava in flessione del 19,3% rispetto alla chiusura
annuale precedente. Le quotazioni dell’oro sono scese del 2,14% a 1281 Dollari l’oncia.
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Criteri di valutazione
I principi contabili più significativi utilizzati dalla società di gestione nella predisposizione della
Relazione Annuale del Fondo sono qui sintetizzati. Essi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso
dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti giornalieri di calcolo del valore della quota e della
Relazione Semestrale ed analoghi a quelli del precedente periodo e tengono conto delle disposizioni
emanate dalla Banca d’Italia con il Provvedimento del 19 Gennaio 2015 e successive modifiche.
a) registrazione delle operazioni • le compravendite di strumenti finanziari sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla
base della data di effettuazione delle operazioni;
• le sottoscrizioni di strumenti finanziari di nuova emissione vengono registrate nel
portafoglio del fondo alla data di attribuzione;
• gli interessi, gli altri proventi ed oneri a carico del fondo sono registrati secondo il principio
della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi; agli
interessi ed ai proventi viene applicata, quando dovuta, la relativa ritenuta d’imposta;
• le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevate a norma del regolamento del fondo e
secondo il principio della competenza temporale;
• i dividendi sono contabilizzati il giorno di quotazione “ex–date” (data di stacco del
dividendo) del relativo titolo, al netto della eventuale ritenuta d’imposta quando applicabile;
• le operazioni di “pronti contro termine” ed assimilabili sono contabilizzate alla data di
effettuazione delle stesse e non influiscono sulla posizione netta in titoli. La differenza tra i
prezzi “a pronti” e quelli “a termine” è quotidianamente distribuita, proporzionalmente al
tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto;
• le operazioni di acquisto e vendita di contratti futures vengono registrate evidenziando
giornalmente nella Sezione Reddituale i margini di variazione (positivi o negativi) con
contropartita la liquidità a scadenza del Fondo;
• il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari è determinato dal valore di libro degli
stessi alla fine dell’esercizio precedente, modificato dai costi degli acquisti effettuati nel
periodo e da altre eventuali operazioni societarie (ad es.stock dividend e bonus issue);
• il cambio medio degli strumenti finanziari è determinato dal valore del cambio corrente alla
fine del periodo precedente, modificato dal cambio degli acquisti effettuati nel periodo;
• gli utili e le perdite da realizzi su strumenti finanziari risultano dalla differenza tra il costo
medio di acquisto ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere;
• gli utili e le perdite da realizzi su cambi per operazioni su strumenti finanziari sono
originati dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente alla data
dell’operazione;
• gli utili e le perdite su negoziazioni finalizzate al regolamento delle compravendite di titoli
denominati in divise estere sono originati dalla differenza fra il controvalore della divisa
convertito al cambio medio di acquisto ed il controvalore della divisa effettivamente
negoziata;
• gli utili e le perdite da realizzi sulle operazioni a termine in valuta sono determinati quale
differenza tra il cambio a termine del contratto di copertura ed il cambio corrente del giorno
di chiusura dell’operazione;
• le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra
il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari ed il valore corrente degli stessi;
• le plusvalenze e le minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono
originate dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente;
• le plusvalenze e le minusvalenze sulle operazioni a termine in valuta sono determinate in
base alla differenza tra il cambio a termine negoziato alla data dell’operazione ed il cambio a
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termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di
valutazione.
b) valutazione degli strumenti finanziari La valutazione degli strumenti finanziari e’ determinata secondo i criteri stabiliti dalla Banca
d’Italia, sentita la Consob, ai sensi del Regolamento di Vigilanza del 19 gennaio 2015 e
successive modifiche.
• Gli strumenti finanziari azionari italiani quotati sono valutati al prezzo di riferimento
(prezzo medio ponderato riferito all’ultimo dieci per cento delle quantità trattate) della Borsa
Italiana;
• gli strumenti finanziari azionari esteri quotati sono valutati sulla base dei prezzi di chiusura
reperiti nel mercato di negoziazione; i prezzi espressi in divise estere non appartenenti
all’area Euro vengono convertiti sulla base dei tassi di cambio correnti alla data di
riferimento della valutazione, rilevati giornalmente dalla WM Company sulla base delle
quotazioni disponibili sui mercati di Londra alle 4 p.m. (ora di Londra);
• gli strumenti finanziari azionari italiani ed esteri in attesa di quotazione sono valutati fino al
giorno della negoziazione sul mercato ufficiale al costo di acquisizione “salvo che vengano
forniti dai providers utilizzati prezzi ritenuti come significativi”;
• per tutti i titoli di stato e obbligazionari la fonte primaria di quotazione è costituita dal
sistema degli indici ICE Data Services Bid;
• le quote o azioni di altri OICR sono valutate sulla base dell’ultimo valore reso noto al
pubblico, eventualmente rettificato secondo le indicazioni del Regolamento Banca d’Italia
del 19 gennaio 2015 e successive modifiche;
• gli strumenti finanziari derivati quotati sono valutati in base al prezzo di chiusura rilevato
sul mercato di trattazione;
• per gli strumenti finanziari derivati non quotati (c.d. OTC) si seguono le indicazioni dettate
dal Regolamento Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modifiche;
• nel caso di strumenti finanziari quotati su più mercati, si fa riferimento al mercato nel quale
le quotazioni hanno maggiore significatività;
• i titoli “strutturati” – ove presenti – sono valutati in base ai prezzi operativi forniti da
primari market makers o da controparti qualificate; ove non disponibili, viene effettuata una
valutazione che tenga conto in modo distinto di tutte le singole componenti in cui essi
possono essere scomposti;
• gli strumenti finanziari ammessi alla quotazione su un mercato regolamentato che non
presentano prezzi significativi in relazione ai volumi ed alla frequenza degli scambi vengono
valutati secondo le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e
successive modifiche;
• gli strumenti finanziari non quotati sono valutati in base al principio del presunto valore di
realizzo, individuato su una ampia base di elementi di informazione, con riferimento alla
peculiarità dei titoli, alla situazione patrimoniale e reddituale degli emittenti, nonché alla
generale situazione di mercato; allo scopo sono utilizzati, quando necessari, i prezzi forniti
da primari market makers o da controparti qualificate;
• i criteri adottati per individuare gli strumenti finanziari, che pur risultando ammessi alla
negoziazione su un mercato regolamentato sono ricondotti tra i titoli non quotati, sono i
seguenti: sospensione del titolo dalla negoziazione da oltre tre mesi; volumi poco rilevanti o
prezzo di chiusura identico per piu’ di 20 giorni di borsa aperta per i titoli azionari; volumi
poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per piu’ di 20 giorni di borsa aperta per i titoli
obbligazionari, a fronte di una vita residua superiore a 3 mesi; sia trascorso un anno
dall’emissione senza che gli stessi siano stati ammessi alla negoziazione.
10
Forma e contenuto della Relazione
Pramerica SGR S.p.A ha redatto la Relazione di Gestione del Fondo Comune al 28 dicembre 2018
(ultimo giorno di borsa italiana aperta dell’anno) in conformità alla normativa ed alle disposizioni
emanate dagli Organi di Vigilanza.
Il documento si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione Reddituale di una Nota
Integrativa. La Relazione del Fondo è altresì accompagnata dalla Relazione degli Amministratori.
La contabilità è tenuta in Euro ed i prospetti sono redatti in unità di Euro, nel rispetto delle disposizioni
dettate dagli Organi di Vigilanza.
Si precisa che nella Nota Integrativa sono state inserite tutte le tabelle richieste dal Regolamento Banca
d’Italia 19 Gennaio 2015 e successive modifiche, ancorché non interessate da operazioni.
Variazioni intervenute nel Regolamento di Gestione
Per tutti i fondi, è stata disciplinata la possibilità di richiedere, da parte del partecipante, che le
informazioni relative alle modifiche regolamentari siano comunicate con mezzi elettronici anziché in
formato cartaceo.
Fatti di rilievo intervenuti nel corso dell’esercizio
In tema di normativa e fiscalità si segnalano le novità più strettamente inerenti l’attività della Società
che hanno richiesto nell’esercizio in esame, e/o richiederanno nel prossimo, implementazioni alle
procedure operative ed organizzative della stessa:
Il Regolamento EMIR (European Market Infrastructure Regulation) è in vigore dal 15/03/2013 ed
ha ad oggetto la negoziazione dei derivati OTC prevedendo un graduale passaggio a regime delle
varie previsioni normative. Nel corso del 2018 sono proseguite le attività della SGR finalizzate a
renderne l’operatività conforme alle previsioni del Regolamento in oggetto. Nello specifico, in
ottemperanza a quanto disposto dal Regolamento Delegato EU 2016/2251, la SGR ha provveduto
ad adeguarsi ai requisiti normativi sia in termini di documentazione legale sia in termini di
attivazione di tecniche di attenuazione dei rischi per i derivati OTC non compensati centralmente.
In data 24 gennaio 2018 la Commissione Europea ha provveduto a emanare una Comunicazione
relativa all’applicazione del Regolamento generale sulla protezione dei dati (Regolamento UE
2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle
persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali
dati e che abroga la Direttiva 95/46/CE, di seguito, anche, il GDPR);
Delibera CONSOB n. 20307 del 15/02/2018 – Regolamento Intermediari – che recepisce le
disposizioni contenute nella Direttiva 2014/65/UE (c.d. MiFID II) prevedendo obblighi informativi
da parte degli intermediari nei confronti dei clienti, dettando una disciplina dei conflitti di interesse
e richiedendo la profilatura del risparmiatore, rafforzando le misure a tutela degli investitori e
introducendo la consulenza indipendente, poteri di product intervention per le Autorità e misure di
product governance. Di particolare interesse per la SGR sono le previsioni relative ai requisiti di
conoscenza e competenza applicabili agli intermediari nello svolgimento della propria attività (in
11
particolare Art. da 78 a 82, titolo IX, Parte III) (MIFID II – Requisiti conoscenza e competenza).
Banca d'Italia ha sottoposto a consultazione pubblica uno schema di disposizioni, volte a
completare l’adeguamento del quadro normativo italiano al pacchetto MiFIDII/MiFIR nelle materie
assegnate alla competenza esclusiva della Banca d’Italia. Lo schema di disposizioni provvede ad un
riordino dei provvedimenti che attualmente disciplinano gli obblighi degli intermediari che prestano
servizi e attività di investimento e di gestione collettiva del risparmio. Il provvedimento attua gli
art. 4-undecies e 6, comma 1, lettere b) e c-bis), del TUF e apporta modifiche alla Circolare n.
285/2013 relative all'autorizzazione alla prestazione dei servizi e delle attività di investimento e
operatività transfrontaliera. La Consob ha pubblicato sul proprio sito istituzionale, la
Comunicazione n. 0056318 del 1 ° Marzo 2018 con la quale ha richiamato l’attenzione degli
intermediari sulla necessità di integrare le informazioni che essi sono tenuti ad inviare all’Autorità
di vigilanza su base annuale, ai sensi della delibera Consob n. 17297 del 28 aprile 2010, a seguito
dell’adeguamento dell’ordinamento domestico alla disciplina europea di matrice MiFID II.
Sul tema, il 06/11/2018 è stata pubblicata la traduzione degli Orientamenti ESMA “su alcuni aspetti
dei requisiti di adeguatezza della MiFID II”, che le imprese di investimento devono considerare
nell’ambito delle valutazioni di adeguatezza nella prestazione dei servizi di consulenza in materia
di investimenti e di gestione portafogli.
Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, L 51 del 23 Febbraio 2018, è stata pubblicata la rettifica
alla versione italiana del Regolamento Delegato (UE) 2017/565 che integra la direttiva 2014/65/UE,
con la quale è stato precisato che i riferimenti precedentemente inclusi nel Regolamento Delegato (UE)
2017/565 alla valutazione di idoneità sono da leggersi relativi alla valutazione di adeguatezza, mentre
quelli alla valutazione di adeguatezza sono da intendersi relativi alla valutazione di appropriatezza.
Nella Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 36, del 13 Febbraio 2018, è stato pubblicato il Decreto
Legislativo n. 233 del 15 Dicembre 2017, recante norme di adeguamento della normativa nazionale
alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 2015/760 relativo ai Fondi di Investimento Europei a
Lungo Termine. Esso si inscrive nel contesto normativo segnato dal Regolamento (UE) n. 760 del
29 Aprile 2015 il quale stabilisce norme uniformi in materia di rilascio dell’autorizzazione,
politiche di investimento e regime di commercializzazione dei fondi di investimento alternativi UE
che intendono avvalersi della denominazione di ELTIF.
Nella Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il D. Lgs. del 10 agosto 2018, n. 107 recante “Norme di
adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) n. 596/2014
(“MAR”), relativo agli abusi di mercato e che abroga la Direttiva 2003/6/CE e le Direttive
2003/124/CE, 2003/125/CE e 2004/72/CE”. Sul tema:
o La Consob, con documento del 21 Settembre, ha avviato una consultazione pubblica ai fini
dell’adeguamento delle prassi di mercato ammesse dalla stessa autorità di vigilanza in tema
di abusi di mercato, al fine di adeguarle alle nuove disposizioni del Regolamento MAR.
o L’ESMA ha pubblicato l’aggiornamento al 1° Ottobre 2018 delle proprie Q&A on the
Market Abuse Regulation;
o Parallelamente la Consob, con comunicato del 1° Ottobre 2018, ha informato il pubblico di
avere adottato una policy interna che disciplina i casi in cui gli emittenti possono essere
autorizzati a ritardare sotto la propria responsabilità, la comunicazione al pubblico di
informazioni privilegiate a potenziale impatto sistemico, in conformità all’art. 17, paragrafo
5, MAR.
12
Si segnalano il Decreto Legge del 23 ottobre 2018, n. 119 recante disposizioni urgenti in materia
fiscale e finanziaria (c.d. Decreto Fiscale) e le Linee Guida AGCM che definiscono, in linea con le
best practices internazionali, le componenti tipiche di un programma di compliance antitrust.
Banca d’Italia ha pubblicato il 25° aggiornamento della Circolare 285 del 17 dicembre 2013
«Disposizioni di Vigilanza per le banche» che sostituisce il Capitolo 2 della Parte Prima, Titolo IV,
contenente le disposizioni in materia di “Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle
banche e nei gruppi bancari”.Le medesime disposizioni danno attuazione alla direttiva 2013/36/UE
del 26 giugno 2013 (CRD IV) relativamente alle previsioni in essa contenute in materia di politiche
e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari e tengono conto degli
indirizzi e dei criteri concordati in sede internazionale, tra cui quelli dell’EBA e dell’FSB.
Il 4/01/2018 l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), l’Autorità
bancaria europea (EBA) e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e
professionali (EIOPA) hanno emanato orientamenti congiunti per gli enti creditizi e gli istituti
finanziari, nonché per le autorità di vigilanza antiriciclaggio, sui fattori da prendere in
considerazione nella valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo associati a
rapporti continuativi e operazioni occasionali. Sono state inoltre individuate misure di adeguata
verifica semplificate e rafforzate da adottare per la gestione dei rischi. Sono stati altresì forniti
specifici orientamenti per alcuni settori, quali banche corrispondenti, imprese operanti nella
gestione dei patrimoni e fornitori di fondi di investimento.
Il 23/01/2018 la Banca d’Italia ha pubblicato una comunicazione in materia di procedure di
adeguata verifica rafforzata sulle Persone Politicamente Esposte (PEP), al fine di fornire indicazioni
ai soggetti obbligati in merito a buone prassi ed esempi concreti che possono migliorare la relativa
gestione del rischio di riciclaggio.
Il 9/02/2018 la Banca d’Italia ha diffuso una comunicazione in materia di obblighi antiriciclaggio
per gli intermediari bancari e finanziari, ai quali ha fornito indicazioni circa le modalità di
adempimento degli obblighi antiriciclaggio nel periodo transitorio fissato dalla riforma (fino al 31
marzo 2018) e fino all’entrata in vigore della nuova normativa di attuazione della stessa Autorità di
vigilanza. In particolare, al fine di evitare dubbi interpretativi, in caso di contrasto tra la normativa
attuativa emanata in base alle vecchie previsioni di legge e le norme introdotte dal D.Lgs. 90/2017,
queste ultime prevalgono. Pertanto, le previsioni contenute nei precedenti provvedimenti della
Banca d’Italia sono applicabili solo in quanto compatibili con la nuova disciplina. Ciò posto,
l’Autorità di vigilanza ha specificato quali siano le disposizioni applicabili in materia di
organizzazione, procedure e controlli interni, Archivio Unico Informatico (AUI) e adeguata verifica
della clientela.
Il 19/06/2018 è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la direttiva (UE)
2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio (c.d. V direttiva antiriciclaggio) recante
modifiche alla direttiva (UE) 2015/849 (IV direttiva) relativa alla prevenzione dell’uso del sistema
finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e alle direttive 2009/138/CE e
2013/36/UE. La V direttiva introduce alcune modifiche alla IV direttiva - recepita in Italia dal
D.Lgs. n.90 del 25 maggio 2017 e in merito alla quale si segnala che si è in attesa dell’emanazione
di importanti provvedimenti normativi secondari che nel corso del 2018 sono stati pubblicati in
consultazione e che ne consentiranno una piena applicazione – alcune di interesse particolare per la
13
SGR, quali (i) l’ampliamento della disciplina in tema di registro centrale che gli Stati membri
devono istituire per custodire le informazioni sulla titolarità effettiva delle società e dei soggetti
giuridici, ove il contenuto di tali registri viene ampliato, soprattutto con riferimento alle
informazioni relative ai trust; (ii) la previsione di disposizioni più dettagliate in materia di adeguata
verifica rafforzata, con particolare riferimento alle misure applicabili dai soggetti obbligati ai
rapporti continuativi o alle operazioni che coinvolgono paesi terzi ad alto rischio inseriti nella “lista
nera” della Commissione. La V direttiva antiriciclaggio dovrà essere recepita dagli Stati membri
entro il 10 gennaio 2020.
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio
Tutti i fondi che prevedono l’applicazione di una commissione di incentivo c.d. a “benchmark”, in
applicazione del regolamento (UE) 2016/1011 (regolamento benchmark), è stata inserita la previsione
volta principalmente a esplicitare che la SGR ha adottato solidi piani che descrivono le azioni da
intraprendere in caso di sostanziali variazioni o cessazione di un indice (benchmark) utilizzato per il
calcolo del parametro di riferimento ai fini dell’applicazione delle commissioni di incentivo dei fondi.
Esercizio del diritto di voto alle Assemblee di società quotate
In applicazione dell’articolo 112 del Regolamento Intermediari adottato dalla CONSOB, Pramerica
SGR (di seguito anche la “SGR”) ha predisposto la strategia per l’esercizio dei diritti inerenti gli
strumenti finanziari detenuti dai portafogli gestiti.
Tali linee di indirizzo si fondano sull’impegno ad esercitare i diritti inerenti gli strumenti finanziari in
modo ragionevole e responsabile, nell’esclusivo interesse dei soggetti sottoscrittori, individuando i
criteri generali da seguire nell’esercizio dei diritti di voto nell’ambito delle assemblee societarie dei
soggetti emittenti strumenti finanziari detenuti nei portafogli gestiti.
Nell’esercizio dei diritti derivanti dagli strumenti finanziari detenuti dai portafogli gestiti, la SGR si
ispira alle indicazioni comportamentali declinate all’interno dei “Principi Italiani di Stewardship per
l’esercizio dei diritti amministrativi e di voto nelle società quotate” emanati da Assogestioni.
Al fine di assicurare che il diritto di voto sia sempre esercitato nell’esclusivo interesse degli investitori,
la sua valutazione considera sempre le situazioni in cui sussistono potenziali conflitti di interesse. In tal
senso la SGR:
non esercita il diritto di voto inerente alle azioni di pertinenza dei patrimoni gestiti emesse da
società direttamente o indirettamente controllanti;
non delega a società del gruppo o a esponenti di queste l’esercizio del diritto di voto delle azioni
di pertinenza dei patrimoni gestiti. In ogni caso la SGR cura che l’esercizio del diritto di voto da
parte del soggetto delegato si realizzi in conformità con l’interesse degli investitori.
Nel corso del 2018, Pramerica SGR ha condotto circa n. 150 incontri con il top management di società
monitorate in quanto presenti in alcuni portafogli dei prodotti in gestione.
Nel corso dell’anno 2018, Pramerica SGR, per conto del Fondo, non ha partecipato ad alcuna
assemblea.
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Allegato n. 1 alla Parte I
“ELENCO DEGLI INTERMEDIARI DISTRIBUTORI”
Banche che operano tramite i propri sportelli
Sede Legale ed Amministrativa
Unione di Banche Italiane S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo
Sede operativa: Brescia e Bergamo
IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, 12 – 20149 Milano
Sim e Banche che operano tramite la propria rete di
collocamento costituita da Promotori Finanziari
abilitati all’offerta fuori sede:
Sede Legale ed Amministrativa
IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, 12 – 20149 Milano
Banche che operano mediante utilizzo di tecniche di
comunicazione a distanza
Sede Legale ed Amministrativa
Unione di Banche Italiane S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 – Bergamo
Sede operativa: Brescia e Bergamo
IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, 12 – 20149 Milano
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PRAMERICA GLOBAL INFLATION LINKED
“già UBI PRAMERICA GLOBAL INFLATION LINKED”
Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato
Relazione al 28 dicembre 2018
Relazione degli Amministratori sulla gestione del Fondo
Per quanto riguarda il commento sui mercati, i criteri di valutazione, la forma e i contenuti, si
rimanda alla Relazione degli Amministratori.
Politica di gestione
Nel corso di tutto l’anno l’impostazione del fondo si è caratterizzata per un sovrappeso dei titoli
legati all’inflazione (5,65 anni vs 5 dell’indice), unito ad una posizione corta sui future (-1,80 anni)
tedeschi ed americani che ha permesso di cogliere principalmente la componente inflattiva nei tassi,
contenendo però il rischio di un potenziale rialzo dei rendimenti. La struttura del portafoglio,
partendo dalla composizione dell’indice di riferimento, ha continuato a privilegiare i titoli legati
all’inflazione emessi dal tesoro americano non solo per le migliori aspettative sull’inflazione, ma
anche perché riflettevano già un ciclo economico più maturo e politiche monetarie meno espansive
con la normalizzazione della curva in atto da due anni. Investendo direttamente in titoli americani
legati all’inflazione si è atteso un movimento dei tassi principalmente sulla componente degli indici
dei prezzi; infatti, dopo una fase iniziale di duration sottopesata per questa area geografica (-0,5
anni), al raggiungimento di un tasso nominale pari al 3%, sono state ridotte le posizioni corte
riportando la duration complessiva dei tassi USA alla neutralità, conservando un maggior peso sulle
obbligazioni inflattive. Sulla curva Euro, invece, è rimasto un marcato sottopeso in termini di
duration (in media un anno); questi tassi si mantenevano ancora a livelli assoluti molto bassi e
riflettevano un ciclo economico e di politica monetaria alla fine di una fase espansiva. Le attese
erano per un riprezzamento graduale delle curve; il sottopeso di inizio 2018 pari ad un anno,
distribuito tra tassi reali e tassi nominali, è stato tutto convertito nel corso dell’anno in un sottopeso
espresso solo in termini nominali. Nel corso della primavera, nell’ipotesi che nella seconda parte
dell’anno ci potesse essere una ripresa della componente inflattiva anche per gli indicatori di
eurozona, sono stati acquistati linker tedeschi tenendo invariata la duration complessiva. In termini
di aree geografiche si sono privilegiati i titoli emessi da Spagna, Italia e Germania con un sottopeso
sulla Francia dove si sono scelte solo le emissioni legate all’inflazione domestica, ipotizzando un
miglior andamento per il primo semestre dell’indicatore dei prezzi francesi rispetto a quello
dell’area Euro. La componente di tasso, che fa riferimento all’Italia, è stata tenuta mediamente
vicino alla neutralità e per diversificare il rendimento della componente inflattiva è stato inserito un
BTP Italia per il 5%. Il portafoglio sulla curva Euro ha via via ridotto l’esposizione ai titoli più
brevi, che prezzavano l’impennata dei prezzi del petrolio, a favore delle scadenze lunghe a 10 e 30
anni, che avrebbero potuto incorporare la conferma delle pressioni salariali e un tasso d’inflazione
più duraturo nel tempo. Dal punto di vista geografico erano presenti anche titoli inglesi per un peso
pari al 10%, in posizione neutrale rispetto all’indice. Per cogliere le opportunità offerte dalle attese
sull’inflazione giapponese, è stata mantenuta l’esposizione ad un titolo a dieci anni coperto per la
parte tasso dalla vendita di future. In un’ottica di protezione del portafoglio sono state coperte
parzialmente le esposizioni ai cambi; in particolare sulla forza del Dollaro è stato coperto il 10% del
fondo.
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Motivazioni di eventuali performance negative
Il fondo ha registrato una performance assoluta negativa da ricondurre principalmente alla posizione
corta in Dollari e alla posizione corta in termini di duration.
Operatività su strumenti finanziari derivati
Nel corso del periodo di riferimento sono stati utilizzati anche strumenti derivati, con finalità di
parziale copertura del rischio o allo scopo di raggiungere l’esposizione desiderata.
Linee strategiche
Nel corso degli ultimi mesi del 2018 lo scenario macroeconomico è tendenzialmente peggiorato
rispetto a quelle che erano le attese precedenti. Gli indicatori di sentiment e di attività reale hanno
mostrato, infatti, un trend chiaramente discendente, specialmente in Europa, dove ormai apparivano
compatibili con una crescita non superiore al potenziale. In questo quadro generale, l’unica notevole
eccezione sono stati gli USA che, spinti verosimilmente dalla politica fiscale espansiva
dell’amministrazione Trump, hanno continuato a crescere al di sopra del trend. Tuttavia, nelle
ultime settimane dell’anno scorso, anche in questo caso è emerso chiaramente un rallentamento nei
settori più sensibili all’aumento del tasso di interesse (in primis l’immobiliare). La recente profonda
correzione dei mercati, con il conseguente restringimento delle condizioni finanziarie, ha reso più
probabile una prosecuzione del rallentamento in atto e ha reso anche più nervosi gli operatori, che si
sono interrogati sulla possibilità che tali movimenti indicassero qualcosa di più sinistro di un
semplice rallentamento ciclico. La continua minaccia rappresentata da rischi esogeni, quali un
inasprimento della guerra commerciale, un mancato accordo sulla Brexit e un peggioramento della
situazione politica italiana, non ha certamente contribuito a rasserenare il clima. Nonostante questo
quadro decisamente meno positivo di quel che si poteva sperare fino all’estate, si ritiene che le
condizioni rimangano favorevoli al proseguimento della fase di espansione ciclica. Nei principali
settori delle economie sviluppate non si evidenziano particolari sbilanci, tanto meno nel settore
privato europeo. Qualche preoccupazione in più potrebbe derivare dall’incremento del debito del
mondo corporate americano, ma non pare di entità tale da determinare a breve una recessione. La
politica di Trump dovrebbe continuare a sostenere gli USA, perlomeno per tutta la prima parte del
2019, ed è plausibile che le recenti misure espansive della Cina comincino a mostrare presto il loro
effetto. Pertanto i rischi maggiori rimangono quelli di natura geopolitica, che al momento non
sembrano intaccare la view centrale. Il mercato obbligazionario si è invece portato molto avanti nel
prezzare un quadro macro in peggioramento. Di fatto, tutte le attese di rialzo tassi della FED e della
BCE per il 2019 sono state sostanzialmente azzerate e i tassi a lunga europei sono ritornati a livelli
sotto i quali hanno stazionato esclusivamente in periodi in cui la minaccia principale era la
deflazione. Coerentemente con l’idea della prosecuzione del ciclo di espansione, si ritiene che il
mercato core governativo sia decisamente troppo caro ai livelli correnti e pertanto nei portafogli
viene mantenuta (e in alcuni casi incrementata) la posizione corta di duration, soprattutto sui
mercati di Eurozona dove il mispricing risulta particolarmente accentuato. Si mantiene invece il
sovrappeso sui titoli della cosiddetta periferia, in particolare Italia e Spagna. La recente discesa dei
rendimenti dei titoli italiani ha indotto a ridurre le posizioni lunghe sui BTP, visto che in ogni caso
il quadro politico rimane rischioso ed ulteriori frizioni tra l’esecutivo e gli organi di Eurozona non
possono essere esclusi. In questo senso, sono state implementate strategie volte ad approfittare di un
appiattimento della curva italiana, vendendo la parte a breve che risulta relativamente poco
attraente. Sul mercato dei cambi, si ritiene che le attuali quotazioni del Dollaro siano piuttosto care
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alla luce anche delle politiche di bilancio delineate dalla presidenza americana; pertanto, restano
implementate significative posizioni lunghe di Euro contro Dollaro che hanno come target l’area
intorno ai valori massimi registrati nei primi mesi del 2018.
Eventi di particolare importanza
Vedere paragrafo “Variazioni intervenute del Regolamento di Gestione” all’interno della Relazione
degli Amministratori.
Rapporti intrattenuti con altre società del Gruppo
La SGR intrattiene rapporti con Unione di Banche Italiane S.p.A. in qualità di controparte di
mercato autorizzata all’operatività per conto dei portafogli gestiti.
Canali distributivi
Vedere apposito paragrafo all’interno della Relazione degli Amministratori.
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Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
SITUAZIONE PATRIMONIALE
ATTIVITA'
Situazione al 28/12/2018
Situazione al 29/12/2017
Valore complessivo In percentuale
del totale attivita'
Valore complessivo In percentuale
del totale attivita'
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 262.155.359 96,332 271.145.298 96,011
A1. Titoli di debito 262.155.359 96,332 271.145.298 96,011
A1.1 Titoli di Stato 262.155.359 96,332 271.145.298 96,011
A1.2 Altri
A2. Titoli di capitale
A3. Parti di OICR
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. Titoli di debito
B2. Titoli di capitale
B3. Parti di OICR
C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI 280.000 0,103 262.038 0,093
C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia 280.000 0,103
C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati 33.178 0,012
C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati 228.860 0,081
D. DEPOSITI BANCARI
D1. A vista
D2. Altri
E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE
F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 2.970.658 1,092 2.786.168 0,987
F1. Liquidità disponible 1.158.539 0,426 2.935.251 1,039
F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 67.082.160 24,650 28.500.754 10,093
F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -65.270.041 -23,984 -28.649.837 -10,145
G. ALTRE ATTIVITA' 6.728.829 2,473 8.215.325 2,909
G1. Ratei attivi 1.415.672 0,520 1.206.391 0,427
G2. Risparmio d'imposta
G3. Altre 5.313.157 1,953 7.008.934 2,482
TOTALE ATTIVITA' 272.134.846 100,000 282.408.829 100,000
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Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
PASSIVITA' E NETTO
Situazione al 28/12/2018
Situazione al 29/12/2017
Valore complessivo Valore complessivo
H. FINANZIAMENTI RICEVUTI 4.859.633
I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE
L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati
L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati
M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 2.893.233 38.139
M1. Rimborsi richiesti e non regolati 192.067 38.139
M2. Proventi da distribuire 2.701.166
M3. Altri
N. ALTRE PASSIVITA' 400.685 212.616
N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 159.178 170.064
N2. Debiti di imposta
N3. Altre 241.507 42.552
TOTALE PASSIVITA' 8.153.551 250.755
Valore complessivo netto del fondo (comparto) 263.981.295 282.158.074
Numero delle quote in circolazione
54.023.324,876 56.416.408,580
Valore unitario delle quote
4,886 5,001
Movimenti delle quote nell' esercizio
Quote emesse Quote rimborsate
2.393.083,704
20
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SEZIONE REDDITUALE
Situazione al 28/12/2018
Situazione al 29/12/2017
A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI
A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 2.855.179 603.112
A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale
A1.3 Proventi su parti di OICR
A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI
A2.1 Titoli di debito -137.608 116.549
A2.2 Titoli di capitale
A2.3 Parti d'OICR
A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE
A3.1 Titoli di debito 370.693 -181.685
A3.2 Titoli di capitale
A3.3 Parti d'OICR
A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI
-867.276 194.574
Risultato gestione strumenti finanziari quotati 2.220.988 732.550
B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI
B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito
B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale
B1.3 Proventi su parti di OICR
B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI
B2.1 Titoli di debito
B2.2 Titoli di capitale
B2.3 Parti d'OICR
B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE
B3.1 Titoli di debito
B3.2 Titoli di capitale
B3.3 Parti d'OICR
B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI
Risultato gestione strumenti finanziari non quotati
C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA
C1. RISULTATI REALIZZATI
C1.1 Su strumenti quotati -198.703 -156.394
C1.2 Su strumenti non quotati
C2. RISULTATI NON REALIZZATI
C2.1 Su strumenti quotati
C2.2 Su strumenti non quotati
D. DEPOSITI BANCARI
D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI
E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI
E1. OPERAZIONI DI COPERTURA
E1.1 Risultati realizzati -1.048.465 -142.868
E1.2 Risultati non realizzati 359.376 240.995
E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA
E2.1 Risultati realizzati -760.788 135.185
E2.2 Risultati non realizzati
E3. LIQUIDITA'
E3.1 Risultati realizzati -599.824 57.798
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Situazione al 28/12/2018
Situazione al 29/12/2017
E3.2 Risultati non realizzati
F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE
F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE
F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI
Risultato lordo della gestione di portafoglio -27.416 867.266
G. ONERI FINANZIARI
G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI -34.902
G2. ALTRI ONERI FINANZIARI
Risultato netto della gestione di portafoglio -62.318 867.266
H. ONERI DI GESTIONE
H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR -1.740.285 -383.589
H2. COSTO DEL CALCOLO DEL VALORE DELLA QUOTA -138.118 -30.444
H3. COMMISSIONI DEPOSITARIO -147.747 -30.399
H4. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO -808
H5. ALTRI ONERI DI GESTIONE -56.289 -16.161
H6. COMMISSIONI DI COLLOCAMENTO (cfr.TitV, Cap.1,SEZ.II,par.3.3.1) -1.437.345 -325.788
I. ALTRI RICAVI ED ONERI
I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 18.194 1.304
I2. ALTRI RICAVI 430 25
I3. ALTRI ONERI -14.181 -304
Risultato della gestione prima delle imposte -3.578.467 81.910
L. IMPOSTE
L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO
L2. RISPARMIO DI IMPOSTA
L3. ALTRE IMPOSTE
Utile/perdita dell'esercizio -3.578.467 81.910
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Parte A Andamento del valore della quota Andamento del valore della quota durante l'esercizio :
Valore quota minimo Valore quota massimo Prima quota dell’anno Ultima quota dell’anno
4,886 5,041 4,992 4,886
L’andamento del benchmark è rappresentato al lordo degli oneri fiscali gravanti sul Fondo.
0,02%
-1,30%
0,43%
0,81%
-2,0%
-1,5%
-1,0%
-0,5%
0,0%
0,5%
1,0%
2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Rendimento annuo del Fondo e del Benchmark di riferimento
Performance Fondo Benchmark
98
98,5
99
99,5
100
100,5
101
101,5
102
gen-18 feb-18 mar-18 apr-18 mag-18 giu-18 lug-18 ago-18 set-18 ott-18 nov-18 dic-18
Andamento del valore della quota del Fondo nel 2018
Pramerica Global Inflation Linked Benchmark
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Principali eventi che hanno influito sul valore della quota
All’interno della “Relazione degli Amministratori della Società di Gestione sulla Relazione al 28
dicembre 2018” e nella “Politica di gestione” sono descritti i principali eventi che hanno influito sul
valore della quota nel corso del presente esercizio.
Rischi assunti nel corso dell’esercizio
L’analisi ed il controllo dei fattori di rischio sottostanti il portafoglio del fondo sono parte integrante
del processo di investimento. Per svolgere tali attività la società si è dotata di un dipartimento di Risk
Management dedicato sia all’esame della coerenza delle posizioni assunte rispetto agli obiettivi di
investimento che alla misurazione e al monitoraggio del rispetto delle indicazioni fornite dal Consiglio
di Amministrazione.
Per quanto riguarda la misurazione dei rischi connessi con le posizioni detenute nel Fondo e del loro
impatto sul profilo di rischio, il Risk Management si avvale di applicativi software esterni con l’ausilio
dei quali è in grado sia di fornire valutazioni in merito alla scomposizione ed alla misurazione dei
fattori di rischio che indicazioni sul livello di volatilità e della tracking error volatility.
Nel fondo, il fattore di rischio più rilevante è il peso nel fondo delle obbligazioni denominate in valute
differenti dall’Euro. Alla data del 28 dicembre 2018, il fondo presentava i seguenti pesi percentuali per
tali titoli:
Valuta di emissione delle
obbligazioni (diversa da Euro) Peso %
Dollaro USA 32%
Sterlina britannica 11%
Yen giapponese 3%
solo parzialmente coperti da derivati a copertura del rischio sul tasso di cambio.
Per quanto riguarda la misurazione degli indicatori di rischio, di seguito si riportano i valori della
volatilità storica annualizzata del fondo e del benchmark riferiti agli ultimi 3 anni. Inoltre, come
principale misura di rischio attivo caratterizzante il fondo, si riporta il valore del TEV (Tracking Error
Volatility) inteso come deviazione standard giornaliera annualizzata della differenza tra la
performance del fondo e quella del benchmark nell’anno di riferimento.
Tracking Error Fondo Benchmark
2017 (*) - - -
2018 0.89% 2.49% 2.8%
Con riferimento alle politiche di copertura e/o mitigazione del rischio, si rimanda al paragrafo
“Politica di Gestione” del Fondo e alla Parte D della nostra Nota Integrativa.
Metodo di calcolo dell'esposizione complessiva in derivati
Il metodo utilizzato per il calcolo dell’esposizione complessiva del fondo è il metodo degli impegni.
(*) Il fondo è stato lanciato nel corso del 2017 ed i dati a disposizione non coprono un arco temporale sufficiente per un calcolo
statisticamente significativo.
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Parte B LE ATTIVITA', LE PASSIVITA' E IL VALORE COMPLESSIVO NETTO Parte B Sez. I Criteri di valutazione Parte B Sez. II Le attività
Ripartizione degli strumenti finanziari per settori di attività economica
SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA Situazione al 28/12/2018
Titoli di debito
Titoli di Capitale
Titoli d'O.I.C.R.
STATO
262.155.359
Elenco strumenti finanziari
L'elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo prevede quanto meno i primi 50 (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 % delle attività del Fondo.
TITOLO DIVISA QUANTITA' CONTROVALORE % SU TOTALE
ATTIVITA'
FRANCE 2,1% 07-25.07.23/INFL EUR 23.000.000 29.627.658 10,887
USA 0,5% 18-15.01.28/INFL USD 23.000.000 19.636.216 7,216
ITALY 3,1% 11-15.9.26 BTP/INFL EUR 14.200.000 17.348.401 6,375
FRANCE 1,1%09-25.07.22OAT/INFL EUR 14.000.000 17.112.444 6,288
USA 0,625% 16-15.01.26 /INFL USD 17.100.000 15.463.914 5,682
BTPS 1,3% 16-15.05.28 /INFL EUR 15.000.000 14.901.716 5,476
UK 1,875% 07-22.11.22/INFL GBP 7.900.000 14.177.395 5,210
USA 1,125% 11-15.1.21/ INFL USD 13.100.000 13.171.337 4,840
ITALY 0,45% 17-22.05.23 /INFL EUR 13.000.000 12.708.419 4,670
ITALY 2,1% 10-15.9.21 /INFL EUR 10.000.000 11.737.459 4,313
FRANCE 0,1% 16-01.03.28 /INFL EUR 9.000.000 9.686.740 3,560
USA 0,125% 15-15.04.20 /INFL USD 10.000.000 9.224.647 3,390
USA 0,125% 17-15.04.22 /INFL USD 10.500.000 9.221.073 3,388
JAPAN 0,1% 17-10.03.27 /INFL JPY 1.100.000.000 9.174.335 3,371
USA 0,625% 14-15.01.24 /INFL USD 9.700.000 9.028.735 3,318
USA 0,375% 15-15.07.25 /INFL USD 9.500.000 8.517.608 3,130
GERMANY 0,1% 15-15.04.26 /INFL EUR 7.000.000 7.952.317 2,922
UK 0,125% 15-22.03.26 /INFL GBP 5.100.000 7.293.118 2,680
SPANISH GOV 2,75% 14-31.10.24 EUR 5.000.000 5.599.764 2,058
SPAIN I/L B 1,8% 13-30.11.24 EUR 4.750.000 5.581.679 2,051
SPAIN I/L B 1% 30.11.30 /INFL EUR 4.750.000 5.238.859 1,925
UK 0,125% 13-22.11.19/INFL GBP 2.600.000 3.350.352 1,231
GERMANY 0,1% 15.4.46/INFL EUR 2.400.000 3.104.543 1,141
UK 0,125% 12-22.03.24/INFL GBP 1.700.000 2.493.499 0,916
UK 2,5% 86-17.07.24/INFL GBP 100.000 405.073 0,149
UK 2,5% 83-16.04.20/INFL GBP 100.000 398.059 0,146
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Parte B Sez. II. 1 Strumenti finanziari quotati Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per Paese di residenza dell'emittente Paese di residenza dell' emittente
Italia
Altri paesi UE
Altri paesi OCSE
Altri Paesi
Titoli di debito
- di stato
- di altri ente pubblici
- di banche
- di altri
Titoli di Capitale
- con diritto di voto
- con voto limitato
- di altri
Titoli d'O.I.C.R. (*)
- aperti armonizzati
- aperti non armonizzati
- di altri
Totale
- in valore assoluto
- in percentuale del totale delle attività
56.695.995
56.695.995
20,834
112.021.499
112.021.499
41,163
93.437.865
93.437.865
34,335
(*) Nella tabella si fa riferimento ai Paesi verso i quali sono prevalentemente indirizzati gli investimenti dell’O.I.C.R. Ripartizione degli strumenti finanziari quotati per mercato di quotazione Mercato di quotazione
Italia
Altri paesi UE
Altri paesi OCSE
Altri Paesi
Titoli quotati
Titoli in attesa di quotazione
Totale
- in valore assoluto
- in percentuale del totale delle attività
30.714.677
30.714.677
11,287
71.064.816
71.064.816
26,114
160.375.866
160.375.866
58,931
Movimenti dell'esercizio
Controvalore Acquisti Controvalore vendite/rimborsi
Titoli di debito :
- Titoli di Stato 116.580.449 125.803.473
- altri
Titoli di capitale
Parti d'O.I.C.R.
TOTALE 116.580.449 125.803.473
26
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Parte B Sez. II. 2 Strumenti finanziari non quotati Ripartizione degli strumenti finanziari non quotati per Paese di residenza dell'emittente
Paese di residenza dell' emittente
Italia
Altri Paesi
Altri paesi UE
Altri paesi OCSE
Titoli di debito
- di stato
- di altri ente pubblici
- di banche
- di altri
Titoli di Capitale
- con diritto di voto
- con voto limitato
- di altri
Titoli d'O.I.C.R.
- aperti armonizzati
- aperti non armonizzati
Totale
- in valore assoluto
- in percentuale del totale delle attività
Movimenti dell'esercizio
Controvalore Acquisti Controvalore vendite/rimborsi
Titoli di debito :
- Titoli di Stato
- altri
Titoli di capitale
Parti d'O.I.C.R.
TOTALE
Parte B Sez. II. 3 Titoli di debito Elenco titoli "strutturati" detenuti in portafoglio
Descrizione Divisa Controvalore Euro Caratteristiche % sul portafoglio
UK 2.5% 83-16.04.20/INFL GBP 398.059 Inflation Linked UKRPI Index 0,152
UK 2.5% 86-17.07.24/INFL GBP 405.073 Inflation Linked UKRPI Index 0,155
UK 0.125% 12-22.03.24/INFL GBP 2.493.499 Inflation Linked UKRPI Index 0,951
GERMANY 0.1% 15.4.46/INFL EUR 3.104.543 Inflation Linked CPTFEMU Index 1,184
UK 0.125% 13-22.11.19/INFL GBP 3.350.352 Inflation Linked UKRPI Index 1,278
SPAIN I/L B 1% 30.11.30 /INFL EUR 5.238.859 Inflation Linked CPTFEMU Index 1,998
UK 0.125% 15-22.03.26 /INFL GBP 7.293.118 Inflation Linked UKRPI Index 2,782
GERMANY 0.1% 15-15.04.26 /INFL EUR 7.952.317 Inflation Linked CPTFEMU Index 3,033
USA 0.375% 15-15.07.25 /INFL USD 8.517.608 Inflation Linked CPURNSA Index 3,249
USA 0.625% 14-15.01.24 /INFL USD 9.028.735 Inflation Linked CPURNSA Index 3,444
JAPAN 0.1% 17-10.03.27 /INFL JPY 9.174.335 Inflation Linked JCPNJGBI Index 3,500
USA 0.125% 17-15.04.22 /INFL USD 9.221.073 Inflation Linked CPURNSA Index 3,517
USA 0.125% 15-15.04.20 /INFL USD 9.224.647 Inflation Linked CPURNSA Index 3,519
FRANCE 0.1% 16-01.03.28 /INFL EUR 9.686.740 Inflation Linked FRCPXTOB Index 3,695
27
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
ITALY 2.1% 10-15.9.21 /INFL EUR 11.737.459 Inflation Linked CPTFEMU Index 4,477
ITALY 0.45% 17-22.05.23 /INFL EUR 12.708.419 Inflation Linked ITCPIUNR Index 4,848
USA 1.125% 11-15.1.21/ INFL USD 13.171.337 Inflation Linked CPURNSA Index 5,024
UK 1.875% 07-22.11.22/INFL GBP 14.177.395 Inflation Linked UKRPI Index 5,408
BTPS 1.3% 16-15.05.28 /INFL EUR 14.901.716 Inflation Linked CPTFEMU Index 5,684
USA 0.625% 16-15.01.26 /INFL USD 15.463.914 Inflation Linked CPURNSA Index 5,899
FRANCE 1.1%09-25.07.22OAT/INFL EUR 17.112.444 Inflation Linked CPTFEMU Index 6,528
ITALY 3.1% 11-15.9.26 BTP/INFL EUR 17.348.401 Inflation Linked CPTFEMU Index 6,618
USA 0.5% 18-15.01.28/INFL USD 19.636.216 Inflation Linked CPURNSA Index 7,490
FRANCE 2.1% 07-25.07.23/INFL EUR 29.627.658 Inflation Linked FRCPXTOB Index 11,302
Duration modificata per valuta di denominazione I valori sottoriportati sono comprensivi, laddove esistenti a fine esercizio, di posizioni in strumenti finanziari derivati. Modified duration (in anni)
Valuta minore o pari a 1
compresa tra 1 e 3,6
maggiore di 3,6
EUR
GBP
JPY
USD
3.350.352
22.395.984
94.116.060 17.068.953
42.231.330
46.483.939 7.698.190 9.174.335
19.636.216
Parte B Sez. II. 4 Strumenti finanziari derivati (Posizioni creditorie)
Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati
Margini Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili 280.000
Altre operazioni :
- future
- opzioni
- swap
28
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
Tipologia dei contratti Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili 280.000
Altre operazioni :
- future
- opzioni
- swap
Tipologia dei contratti Attività ricevute in garanzia
Cash (eccetto margini)
Titoli di Stato Altri Titoli di debito
Titoli di capitale Altri
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Altre operazioni :
- future
- opzioni
- swap
Parte B Sez. II. 5 Depositi bancari Consistenze a fine esercizio
Durata dei depositi
Totale Depositi a vista o rimborsabili con
preavviso inferiore a 24 ore
Depositi rimborsabili con preavviso da 1 a
15 giorni
Depositi a termine con scadenza da
15 giorni a 6 mesi
Depositi a termine con scadenza da 6
a 12 mesi
Flussi registrati nell'esercizio
Durata dei depositi
Totale Depositi a vista o rimborsabili con
preavviso inferiore a 24 ore
Depositi rimborsabili con preavviso da 1 a
15 giorni
Depositi a termine con scadenza da
15 giorni a 6 mesi
Depositi a termine con scadenza da 6
a 12 mesi
29
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
Parte B Sez. II. 6 Pronti contro termine attivi e operazioni assimilate
Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Contratti in essere alla fine dell'esercizio :
- valore corrente delle attività acquistate a pronti :
Titoli di Stato
Altri Titoli di debito
Titoli di capitale
altre attività
Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :
-attività acquistate a pronti :
Titoli di Stato
Altri Titoli di debito
Titoli di capitale
altre attività
Parte B Sez. II. 7 Operazioni di prestito titoli
Titoli dati in prestito
Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Contratti in essere alla fine dell'esercizio :
Valore corrente delle attività ricevute in garanzia :
- Titoli
- liquidità
Valore corrente dei Titoli prestati :
- Titoli di Stato
- altri Titoli di debito
- Titoli di capitale
- altri
Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :
Valore dei Titoli prestati :
- Titoli di Stato
- altri Titoli di debito
- Titoli di capitale
- altri
30
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
Parte B Sez. II. 8 Posizione netta di liquidità
Importo
Liquidità disponibile in Euro
Liquidità disponibile in divise estere 1.158.539
Totale 1.158.539
Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in Euro 53.795.261
Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in divise estere 13.286.899
Totale 67.082.160
Liquidità impegnata per operazioni da regolare in Euro -11.483.983
Liquidità impegnata per operazioni da regolare in divise estere -53.786.058
Totale -65.270.041
Totale posizione netta di liquidità 2.970.658
Parte B Sez. II. 9 Altre attività Ratei attivi
Descrizione Importo
Interessi su titoli 831.523
Interessi C/C Euro 18.167
Plusvalenza su operazioni in divisa a termine 565.982
TOTALE 1.415.672
Risparmio di imposta
Descrizione Importo
TOTALE
Altre
Descrizione Importo
Risconti attivi 791
Crediti per commissioni di collocamento 5.312.366
TOTALE 5.313.157
31
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Parte B Sez. III Le passività
Parte B Sez. III.1 Finanziamenti ricevuti Il fondo ha fatto ricorso a forme di indebitamento a vista con il depositario per sopperire a sfasamenti temporanei nella gestione della tesoreria. Alla data della relazione Vi è in essere un'operazione di finanziamento per euro 4.859.633. Parte B Sez. III.2 Pronti contro termine passivi e operazioni assimilate
Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Contratti in essere alla fine dell'esercizio :
- valore corrente delle attività cedute a pronti :
Titoli di Stato
Altri Titoli di debito
Titoli di capitale
altre attività
Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :
-attività cedute a pronti :
Titoli di Stato
Altri Titoli di debito
Titoli di capitale
altre attività
Parte B Sez. III.3 Operazioni di prestito titoli
Titoli ricevuti in prestito
Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Contratti in essere alla fine dell'esercizio :
Valore corrente delle attività date in garanzia :
- Titoli
- liquidità
Valore dei Titoli ricevuti :
- Titoli di Stato
- altri Titoli di debito
- Titoli di capitale
- altri
Contratti stipulati e chiusi nel corso dell'esercizio (flussi) :
Valore dei Titoli ricevuti :
- Titoli di Stato
- altri Titoli di debito
- Titoli di capitale
- altri
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Parte B Sez. III.4 Strumenti finanziari derivati (Posizioni debitorie)
Valore patrimoniale degli strumenti finanziari derivati
Strumenti finanziari quotati Strumenti finanziari non quotati
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Altre operazioni :
- future
- opzioni
- swap
Tipologia dei contratti Controparte dei contratti
Banche italiane SIM Banche e imprese di investimento di
paesi OCSE
Banche e imprese di investimento di
paesi non OCSE
Altre controparti
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Altre operazioni :
- future
- opzioni
- swap
Parte B Sez. III.5 Debiti verso i partecipanti
Descrizione Importo
Rimborso da regolare valuta 02/01/2019 162.415
Rimborso da regolare valuta 03/01/2019 29.652
Totale 192.067
33
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Parte B Sez. III.6 Altre passività Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati
Descrizione Importo
Commissioni di Gestione Fondo 129.830
Commissioni Depositario 11.778
Spese Societa' Di Revisione 4.308
Spese Pubblicazione Prospetti e Informativa al pubblico 808
Spese Contributo Vigilanza Consob 2.150
Spese Calcolo Nav 10.304
TOTALE 159.178
Debiti di imposta
Descrizione Importo
TOTALE
Altre
Descrizione Importo
Interessi passivi su C/C 34.902
Minusvalenze su operazioni in divisa a termine 206.605
TOTALE 241.507
Parte B Sez. IV Valore complessivo netto
Variazioni del patrimonio netto
28/12/2018 29/12/2017 30/12/2016
Patrimonio netto a inizio periodo 282.158.074
Incrementi : a) sottoscrizioni :
- sottoscrizioni singole 283.107.598
- piani di accumulo
- switch in entrata
b) risultato positivo della gestione 81.910
c) patrimonio netto dei fondi incorporati
Decrementi: a) rimborsi :
- riscatti 11.882.558 1.031.434
- piani di rimborso
- switch in uscita 14.588
b) proventi distribuiti 2.701.166
c) risultato negativo della gestione 3.578.467
Patrimonio netto a fine periodo 263.981.295 282.158.074
Quote del Fondo detenute da investitori qualificati : Percentuale detenuta su quote in circolazione :
Quote del Fondo detenute da soggetti non residenti: 320.543,372 Percentuale detenuta su quote in circolazione : 0,593
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Parte B Sez. V Altri dati patrimoniali Parte B Sez. V.1 Impegni assunti dal Fondo a fronte di strumenti finanziari derivati e altre operazioni a termine
Ammontare dell'impegno
Valore assoluto % del Valore complessivo netto
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili 81.947.642 31,043
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su tassi di cambio :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Altre operazioni :
- future e contratti simili
- opzioni e contratti simili
- swap e altri contratti simili
Parte B Sez. V.2 Ammontare delle attività e passività nei confronti di altre società del Gruppo della SGR
Strumenti finanziari Emittente del Gruppo Importo Peso % sul totale portafoglio
Altre attività e passività del Gruppo
Depositi bancari
Interessi su depositi bancari a termine
Prestito titoli
Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in divise estere 1.136.703
Liquidità impegnata per operazioni da regolare in Euro 1.136.703
Liquidità da ricevere per operazioni da regolare in Euro 10.104.229
Liquidità impegnata per operazioni da regolare in divise estere 10.104.229
Plusvalenze su operazioni in divisa a termine
Minusvalenze su operazioni in divisa a termine 198.579
Parte B Sez. V.3 Prospetto di ripartizione delle attività e passività del Fondo per divisa
ATTIVITA' PASSIVITÀ
Strumenti finanziari
Depositi bancari Altre attività Totale
Finanziamenti ricevuti
Altre passività Totale
Euro 140.879.998 48.235.930 189.115.928 4.859.633 3.087.312 7.946.945
Dollaro USA 84.263.530 -35.497.959 48.765.571 16.952 16.952
Yen giapponese 9.174.335 -583.949 8.590.386 187.158 187.158
Lira sterlina 28.117.496 -2.454.535 25.662.961 2.496 2.496
Totale 262.435.359 9.699.487 272.134.846 4.859.633 3.293.918 8.153.551
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Parte C Il risultato economico dell'esercizio Parte C Sez. I Strumenti finanziari quotati e non quotati e relative operazioni di copertura Parte C Sez. I.1 Risultato delle operazioni su strumenti finanziari
Risultato complessivo delle operazioni su : Utile/perdita da realizzi Di cui : per variazioni dei tassi di cambio
Plus/Minusvalenze Di cui : per variazioni dei tassi di cambio
A. Strumenti finanziari quotati
1. Titoli di debito -137.608 -1.050 370.693 4.682.400
2. Titoli di capitale
3. Parti di OICR
- aperti armonizzati
- aperti non armonizzati
B. Strumenti finanziari non quotati
1. Titoli di debito
2. Titoli di capitale
3. Parti di OICR
Parte C Sez. I.2 Strumenti finanziari derivati
Risultato degli strumenti finanziari derivati
Con finalità di copertura Senza finalità di copertura
Risultati realizzati Risultati non realizzati Risultati realizzati Risultati non realizzati
Operazioni su tassi d'interesse :
- future su Titoli di debito, tassi e altri contratti simili -670.959 -345.295
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Operazioni su Titoli di capitale :
- future su Titoli di capitale, indici azionari e contratti simili
- opzioni su Titoli di capitale e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
Altre operazioni :
- future 11.848 23.158
- opzioni -208.165 123.434
- swap
Parte C Sez. II Depositi bancari
Descrizione Importo
Totale
36
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Parte C Sez. III Altre operazioni di gestione e oneri finanziari
Parte C Sez. III.1 Risultato pronti contro termine e assimilate e prestito titoli
Operazioni Proventi Oneri Commissioni
Pronti contro termine e operazioni assimilate :
- su Titoli di Stato
- su altri Titoli di debito
- su Titoli di capitale
- su altre attività
Prestito di titoli :
- su Titoli di Stato
- su altri Titoli di debito
- su Titoli di capitale
- su altre attività
Parte C Sez. III.2 Risultato della gestione cambi
Risultato della gestione cambi
Risultati realizzati Risultati non realizzati
OPERAZIONI DI COPERTURA
Operazioni a termine -1.167.175 359.376
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili 118.710
- swap e altri contratti simili
OPERAZIONI NON DI COPERTURA
Operazioni a termine -760.788
Strumenti finanziari derivati su tassi di cambio non aventi finalità di copertura :
- future su valute e altri contratti simili
- opzioni su tassi e altri contratti simili
- swap e altri contratti simili
LIQUIDITÀ -599.824
Parte C Sez. III.3 Interessi passivi su finanziamenti ricevuti Gli interessi passivi evidenziati alla voce G.1. della Sezione Reddituale, rappresentano gli oneri maturati su scoperti di conto corrente utilizzati in corso d'anno per far fronte a temporanee esigenze di cassa.
Descrizione Importo
Interessi passivi C/C 34.902
TOTALE 34.902
Parte C Sez. III.4 Altri oneri finanziari
Descrizione Importo
TOTALE
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Parte C Sez. IV Oneri di gestione
Parte C Sez. IV.1 Costi sostenuti nel periodo
Importi complessivamente Importi corrisposti a soggetti del
corrisposti gruppo di appartenenza della SGR
Importo % sul valore % su valore % su valore Importo % sul valore
% sul valore % su valore
ONERI DI GESTIONE
(migliaia
complessivo dei beni del
finanzia-
(migliaia
complessivo dei beni del
finanzia-
di euro) netto medio negoziati mento di euro)
netto medio negoziati mento
1) Provvigioni di gestione:
provvigioni di base 1.740 0,630
2) Costo per il calcolo del valore della quota 138 0,050
3) Costi ricorrenti degli OICR in cui il fondo investe
4) Compenso del depositario 148 0,053
5) Spese di revisione del fondo 7 0,003
6) Spese legali e giudiziarie
7) Spese di pubblicazione del valore della quota ed eventuale pubblicazione del prospetto informativo
1 0,000
8) Altri oneri gravanti sul fondo 31 0,011
9) Commissioni di collocamento (cfr. Tit. V, Cap. 1, Sez. II, par. 3.3.1)
1.437 0,520
COSTI RICORRENTI TOTALI (SOMMA DA 1 A 9) 3.503 1,268
10) Provvigioni di incentivo
11) Oneri di negoziazione di strumenti finanziari di cui :
- su titoli azionari
- su titoli di debito
- su derivati 18 -
- su parti di OICR
- altri
12) Oneri finanziari per i debiti assunti dal fondo 35
13) Oneri fiscali di pertinenza del fondo
TOTALE SPESE (SOMMA DA 1 A 13) 3.555 1,287
Per una maggiore significatività le % sono calcolate sull’importo degli oneri in Euro e non in migliaia di Euro; la % è calcolata sul valore del patrimonio medio. 8) Tale voce è composta dai seguenti oneri: commissioni di custodia, spese Consob, bolli su titoli. 11) Non è possibile fornire informazioni dettagliate sugli oneri di intermediazione corrisposti alle controparti italiane ed estere per la negoziazione di strumenti finanziari di debito, poiché tali oneri sono inclusi nel prezzo di acquisto o dedotti dal prezzo di vendita degli strumenti stessi.
Parte C Sez. IV.2 Provvigione di incentivo Ove la "Provvigione di incentivo" sia determinata in tutto o in parte – ai sensi delle previsioni regolamentari – sulla base del raffronto con un parametro di riferimento predeterminato, vedere nota al paragrafo precedente IV.1.
38
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Parte C Sez. IV.3 Remunerazione
CATEGORIA DEL PERSONALE NUMERO BENEFICIARI REMUNERAZIONE
COMPLESSIVA
di cui REMUNERAZIONE FISSA
di cui REMUNERAZIONE VARIABILE
Tutto il personale della SGR 175 € 13.818.210,90 € 10.534.878,09
€ 3.283.332,81
Categorie del "Personale più rilevante" relative a
tutto il personale della SGR (come da Regolamento
congiunto, All. 2, Par. 3):
- Categoria A € 154.195,44
- Categoria B € 1.611.053,32
- Categoria C € 1.208.931,69
Personale coinvolto nella gestione dell'attività dell'OICVM o del FIA
€ 26.048,81 € 18.882,01
€ 7.166,80
Eventuale provvigione di Incentivo corrisposta dall'OICVM o dal FIA
Proporzione della remunerazione totale del personale
0,19% attribuibile all'OICVM o al FIA,
con indicazione del numero di beneficiari (*)
Altre informazioni
Le remunerazioni sopra indicate sono determinate in base al criterio di competenza economica del costo del personale, coerentemente con i principi di redazione del bilancio 2018 della Società. Per quanto riguarda la remunerazione variabile si tratta di stime, dato che la determinazione degli importi definitiva verrà effettuata nel corso del 2019. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web della Società sul quale è pubblicata la sintesi delle politiche di remunerazione ed incentivazione della società. Il costo del servizio di Internal Audit relativo a tutti i fondi Pramerica SGR, di competenza del 2018, ammonta a euro 203.016.
Categoria A = Organi Sociali, Categoria B = Funzioni di business, Categoria C = altro PPR (*) Tale obbligo informativo può essere omesso per il personale diverso dal "personale più rilevante" (come individuato ai sensi del Regolamento congiunto,
All. 2, Par. 3), qualora non sia possibile effettuare un'oggettiva ripartizione dei costi del personale attribuibile all'OICVM o al FIA.
Parte C Sez. V Altri ricavi ed oneri Interessi attivi su disponibilità liquide
Descrizione Importo
Proventi su disponibilità liquide 18.194
TOTALE 18.194
Altri ricavi
Descrizione Importo
Sopravvenienze attive 16
Interessi attivi su futures 11
Altri ricavi 403
TOTALE 430
Altri oneri
Descrizione Importo
Sopravvenienze passive 112
Interessi passivi su futures 920
Altri costi 13.149
TOTALE 14.181
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Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
Parte C Sez. VI Imposte
Descrizione Importo
TOTALE
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Parte D Altre informazioni
Attività di copertura del rischio del portafoglio
Operazioni di copertura del rischio cambio che hanno avuto efficacia nell'anno 2018
Divisa Tipo contratto Importo in Divisa Tipo Operazione Numero Operazioni
GBP FORWARD 3.950.000 ACQUISTO 2
JPY FORWARD 1.457.000.000 ACQUISTO 2
USD FORWARD 22.290.000 ACQUISTO 7
CAD FORWARD 4.300.000 VENDITA 1
GBP FORWARD 13.800.000 VENDITA 5
JPY FORWARD 6.500.000.000 VENDITA 5
USD FORWARD 139.363.460 VENDITA 15
USD CURRENCY OPTION 42.500.000 ACQUISTO CALL 8
Operazioni in essere per copertura del rischio cambio alla chiusura del periodo 2018
Divisa Tipo contratto Importo in Divisa Importo in Euro Tipo Operazione % Copertura
GBP FORWARD 150.000 168.632 ACQUISTO
GBP FORWARD 2.500.000 2.813.414 VENDITA
2.350.000 Netting per valuta 9,220
JPY FORWARD 1.090.200.000 8.486.322 ACQUISTO
JPY FORWARD 1.300.000.000 10.104.229 VENDITA
209.800.000 Netting per valuta 16,506
USD FORWARD 3.100.000 2.719.998 ACQUISTO
USD FORWARD 44.215.511 38.931.051 VENDITA
41.115.511 Netting per valuta 42,498
Operazioni di copertura del rischio di portafoglio che hanno avuto efficacia nell'anno 2018
Tipo contratto Quantita' Sottostante N. GG Copertura
CALL OPTION 255 CALL FUT-10Y TREASURY * 23/02/2018 121.5 9
FINANCIAL FUTURE 52 10Y BTP ITALIAN BOND 06/12/2018 41
FINANCIAL FUTURE 20 10Y TREASURY NOTES USA 19/09/2018 117
FINANCIAL FUTURE 20 10Y TREASURY NOTES USA 19/12/2018 113
FINANCIAL FUTURE 110 10Y TREASURY NOTES USA 20/03/2018 60
FINANCIAL FUTURE 140 10Y TREASURY NOTES USA 20/06/2018 114
FINANCIAL FUTURE 130 5Y TREASURY NOTES USA 29/03/2018 31
FINANCIAL FUTURE 205 5Y TREASURY NOTES USA 29/06/2018 114
FINANCIAL FUTURE 155 EURO BOBL 06/09/2018 94
FINANCIAL FUTURE 155 EURO BOBL 06/12/2018 94
FINANCIAL FUTURE 155 EURO BOBL 07/03/2019 25
FINANCIAL FUTURE 100 EURO BOBL 07/06/2018 30
FINANCIAL FUTURE 195 EURO BUND 06/09/2018 94
FINANCIAL FUTURE 240 EURO BUND 06/12/2018 94
FINANCIAL FUTURE 150 EURO BUND 07/03/2019 25
FINANCIAL FUTURE 150 EURO BUND 07/06/2018 79
FINANCIAL FUTURE 45 EURO BUND 08/03/2018 28
FINANCIAL FUTURE 30 EURO-BUXL-FUTURES 06/09/2018 83
FINANCIAL FUTURE 30 EURO-BUXL-FUTURES 06/12/2018 94
FINANCIAL FUTURE 30 EURO-BUXL-FUTURES 07/03/2019 25
FINANCIAL FUTURE 20 EURO-BUXL-FUTURES 08/03/2018 35
FINANCIAL FUTURE 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 12/09/2018 93
FINANCIAL FUTURE 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 13/03/2018 5
FINANCIAL FUTURE 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 13/03/2019 21
41
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Global Inflation Linked
FINANCIAL FUTURE 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 13/06/2018 97
FINANCIAL FUTURE 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 13/12/2018 94
FINANCIAL FUTURE 60 SHORT EURO BTP IT 07/03/2019 15
FINANCIAL FUTURE 34 TREASURY BONDS USA 19/09/2018 117
FINANCIAL FUTURE 34 TREASURY BONDS USA 19/12/2018 113
FINANCIAL FUTURE 50 TREASURY BONDS USA 20/03/2018 69
FINANCIAL FUTURE 15 TREASURY BONDS USA 20/03/2019 32
FINANCIAL FUTURE 94 TREASURY BONDS USA 20/06/2018 114
PUT OPTION 170 PUT EURO BUND 23/02/2018 15
PUT OPTION 130 PUT EURO BUND 21/12/2018 161.5 18
PUT OPTION 170 PUT EURO BUND 23/02/2018 158.5 21
PUT OPTION 170 PUT EURO BUND 23/02/2018 158 31
PUT OPTION 70 PUT EURO BUND 23/02/2018 159 36
PUT OPTION 170 PUT EURO BUND 23/02/2018 160 31
PUT OPTION 180 PUT FUT-10Y TREASURY N* 23/03/2018 119.5 23
PUT OPTION 500 PUT FUT-US LONG BOND-D* 23/11/2018 134.0 17
PUT OPTION 250 PUT FUT-US LONG BOND-D* 23/11/2018 136.5 17
Operazioni di copertura del rischio di portafoglio alla chiusura del periodo 2018
Tipo contratto Quantita' Sottostante Importo in Euro Patrimonio
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 155 EURO BOBL 07/03/2019 17.118.634 263.981.295
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 150 EURO BUND 07/03/2019 15.439.920 263.981.295
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 30 EURO-BUXL-FUTURES 07/03/2019 4.159.464 263.981.295
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 10 JAPANESE GOV. BDS FUTURE 10Y 13/03/2019 8.059.434 263.981.295
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 60 SHORT EURO BTP IT 07/03/2019 6.700.200 263.981.295
FINANCIAL FUTURES ON BONDS 15 TREASURY BONDS USA 20/03/2019 1.716.106 263.981.295
Oneri di intermediazione
Banche italiane SIM Banche ed imprese di investimento estere
Altre controparti
Commissioni su derivati 4.949 12.751
TOTALE 4.949 12.751
Soft commissions Nel corso del 2018 la SGR ha percepito utilità, non direttamente derivanti dalle commissioni di gestione del Fondo, consistenti nella fornitura, da parte degli intermediari negoziatori, di servizi di ricerca, connessi all'attività di gestione del Fondo medesimo. Turnover (tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo) Il tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo (c.d. Turnover) è il rapporto percentuale tra la somma degli acquisti e delle vendite di strumenti finanziari (così come pubblicati nella presente Relazione Annuale), al netto delle sottoscrizioni e rimborsi delle quote del Fondo, e del patrimonio netto medio del Fondo. Tale rapporto fornisce un'indicazione indiretta dell'incidenza dei costi di negoziazione sul Fondo, anche derivanti da una gestione particolarmente attiva del portafoglio. Tasso di movimentazione del portafoglio del Fondo nell'esercizio. Percentuale: 83,08%. Trasparenza degli OICVM nell'informativa periodica. Nel corso del periodo non sono state poste in essere operazioni di finanziamento tramite titoli e in Total Return Swap.
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